Intitolazione a Paolo Borsellino della biblioteca Comunale – HANNO DETTO

biblioteca PB.500

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MONS. CORRADO LOREFICE – Arcivescovo Metropolita di Palermo    Auspico che la Biblioteca intitolata a Paolo Borsellino possa essere luogo d’incontro e formazione alla legalità e ai valori per cui Egli ha sacrificato la propria vita. Invoco sul Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco la mia benedizione auspicando dal Signore copiosi frutti di verità e giustizia. LEGGI TUTTO IL TESTO 

LEONARDO GUARNOTTA– Magistrato collega di Paolo Borsellino nel pool antimafia e successivamente Presidente del Tribunale di Palermo  – E’ con enorme piacere e commozione che apprendo la decisione adottata dall’amministrazione comunale di Como, su richiesta di codesto centro studi Antimafia PSF, di intitolare a Paolo Borsellino, indimenticabile collega ed amico, la Biblioteca Civica di quel capoluogo.  Collega con il quale e grazie al quale ho vissuto una esperienza che ci ha arricchito sul piano professionale e profondamento segnato sul piano umano.LEGGI TUTTO IL TESTO

GIUSEPPE GUZZETTI – Presidente Fondazione Cariplo L’intitolazione della Biblioteca Civica di Como a Paolo Borsellino è un gesto simbolico di grandissima importanza, per diversi motivi, che ciascuno di noi può ben immaginare, ma ne sottolineo due. Il primo motivo sta nella scelta del luogo: ci si aspetterebbe la dedica di una   LEGGI TUTTO IL TESTO 

GENERALE GIUSEPPE GOVERNALE– Direttore DIA – Direzione Investigativa Antimafia – “morire di mafia a Palermo è stato per tanti anni, troppi, un evento quasi ineluttabile per chi, come Paolo Borsellino, si prefiggeva..”  LEGGI TUTTO TESTO 

RAFFAELE CANTONE – Presidente Agenzia Nazionale Anticorruzione – “Sono davvero molto contento di poter presenziare, sia pure con un videomessaggio, ad una iniziativa che io credo particolarmente meritoria…”  VIDEO MESSAGGIO

LUCA JAHIER – Presidente CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo –accolgo con grande piacere la lodevole iniziativa di intitolare la Biblioteca civica di Como al magistrato Paolo Borsellino. Vi esprimo tutto il mio riconoscimento e apprezzamento per questo vostro volere di legare le scuole e i luoghi della conoscenza …. LEGGI TUTTO IL TESTO

GIUSEPPE PIGNATONE –Procuratore della Repubblica di Roma già collega a Palermo di Paolo Borsellino a Palermo  “L’eredità più preziosa di Paolo Borsellino per tutti noi cittadini di questo Paese. è il suo esempio: senso delle istituzioni e senso del dovere spinti fino al limite estremo del sacrificio, LEGGI TUTTO IL TESTO 

MONICA FORTE – Presidente Commissione Antimafia Regione Lombardia – Oggi la biblioteca di Como viene dedicata alla memoria del giudice Paolo Borsellino un esempio per me quotidiano di quello che deve essere un rappresentante dello Stato.

LIBERA COMO  La Giunta comunale ha accolto favorevolmente la pro posta avanzata dal Progetto San Francesco. (…) A tutto il territorio, ora, la sfida di rendere questa scelta non una semplice commemorazione ma un segno di impegno vivo e costante nel tempo.

ALESSANDRO FERMI – Presidente Consiglio Regione Lombardia: “Le istituzioni hanno il dovere di promuovere la cultura della legalità”. “Combattere la mafia e la criminalità è compito e prerogativa principale delle Forze dell’ordine, le istituzioni hanno invece il dovere di promuovere la cultura della legalità favorendo azioni e strumenti di formazione e prevenzione di cui i giovani sono e devono essere sempre più i principali destinatari. Per questo intitolare oggi a Paolo Borsellino la biblioteca comunale facendo coincidere questo momento con l’avvio ufficiale del ricco programma di iniziative legate alla settimana comasca della legalità ritengo che abbia un alto valore simbolico e rivesta un significato profondo: sono gli studenti e i giovani, rappresentanti delle nuove generazioni, infatti, i primi destinatari di una nuova e rinnovata cultura della legalità alla base di una sana convivenza sociale e civile di cui nei prossimi anni saranno chiamati ad essere protagonisti.”

ANNA VERONELLI – Presidente del Consiglio comunale di Como –  “Ringrazio la Giunta che ha deciso ieri d’intitolare a Paolo Borsellino la Biblioteca comunale. 26 anni dopo quel maledetto Luglio di quel tremendo anno, non dimentichiamo. Paolo Borsellino, anche così vive.”

MARIO LANDRISCINA – Sindaco di Como – LEGGI IL TESTO

ALESSANDRA LOCATELLI – Parlamentare, Vicesindaco di Como  “La presenza di Fiammetta Borsellino e la partecipazione delle scuole alla cerimonia d’ititolazione a Paolo Borsellino della Biblioteca comunale rappresentano un segnale forte per la città. Questo progetto deve essere uno stimolo per la lotta alle mafie e all’illegalità che sono presenti ovunque, purtroppo anche nel nostro territorio. Una piaga da combattere con tutte le nostre forze.”

CAROLA GENTILINI – Assessore alla Cultura Comune di Como –  “E’ una scelta importante abbinare il nome di Paolo Borsellino a un luogo cponsacrato alla cultura come la biblioteca che deve essere un luogo dove veicolare i valori della giustizia”

MARCO BUTTI – Assessore Comune di Como –  “26 anni dalla strage di via d’Amelio. Un servitore dello Stato lasciato solo dallo stesso Stato dopo la tragedia di Capaci che ha visto la morte del collega e amico Falcone. Significativo ricordarlo anche con l’intitolazione della biblioteca a Como, su proposta di Progetto San Francesco. Un luogo dedicato al sapere ed alla conoscenza é perfetto per ricordare una grande figura che ha dato tanto al nostro paese. Un luogo frequentato da tanti giovani ai quali é fondamentale trasferire i valori e le esperienze di figure come quella di Paolo Borsellino.

ALESSIO BUTTI – parlamentare – Bellissima iniziativa antimafia, dedicata a Paolo Borsellino la biblioteca comunale.

CHIARA BRAGA – parlamentare – All‘intitolazione della Biblioteca di Como a Paolo Borsellino , alla presenza della figlia Fiammetta.   Grazie al lavoro svolto dal Progetto San Francesco, Centro Studi Sociali contro le mafie e ai ragazzi dell’Istituto Carcano.  Un riconoscimento importante alla figura di Paolo Borsellino e l’affermazione di un impegno delle istituzioni e di tutti i cittadini perché questi valori siano alla base della formazione e della cultura della nostra comunità.

LICIA VIGANÒ – Responsabile Biblioteca Civica di Como –  “ … Paolo Borsellino é uno dei pilastri della storia democratica del nostro Paese, è un martire della lotta alla mafia, la cui memoria merita la massima attenzione.”

CHIARA MILANI – Responsabile scientifica Biblioteca Civica di Como – “… mi rendo conto quanto sia importante perpetuare la memoria di importanti personalità eminentemente culturali come é stato anche Paolo Borsellino, dato che la cultura di un paese si fa anche con le battaglie civili. Quindi se occorre dare un segnale forte, va benissimo intitolarla a Borsellino”

 

 

Biblioteca Plinio e piazza Borsellino  A Como si fa da anni dell’ironia sul fatto che il liceo classico sia dedicato a uno scienziato, Alessandro Volta, e lo scientifico a un umanista, Paolo Giovio. Eppure la duplice scelta ha una sua ragion d’essere, opportunamente ricordata dai siti di entrambe le scuole: la prima porta dal 1865 il nome del suo più illustre professore e reggente (sebbene non nella sede attuale); la seconda è intitolata dal 1923 a un altro grande comasco che incarna «i valori dell’educazione, dell’unitarietà della cultura e del pluralismo». 

Come verrà motivata, invece, la recente intitolazione della biblioteca a Paolo Borsellino?

La decisione è stata presa il 5 luglio dalla giunta comunale, raccogliendo una proposta dell’associazione San Francesco impegnata nella lotta contro le mafie, e il comunicato del Comune non ne spiega le motivazioni, rimandando a una futura conferenza stampa. 

Assolutamente d’accordo con il vicesindaco Alessandra Locatelli sul fatto che «i fenomeni mafiosi siano da combattere e contrastare in ogni modo», e anche a qualsiasi latitudine, ma è possibile che non desti nessun interrogativo la semplice constatazione che per 55 anni Como non sia stata in grado di identificare un personaggio meritevole di dare il nome alla sua biblioteca e ora esca dall’impasse dedicandola a un magistrato vittima della mafia?

Alla figura di Borsellino andrebbe senz’altro intitolata una via o una piazza in ogni città d’Italia, come si è fatto per i “padri” della patria.

 Di vie senza nome ne restano poche e periferiche? Vero, ma si possono fare anche scelte coraggiose: per esempio, nel centenario della Grande Guerra, quella di togliere una via a Luigi Cadorna, il generale che il 28 ottobre del 1917 scaricò sulla «viltà» di alcuni reparti la responsabilità della disfatta di Caporetto (e non fu il suo unico atteggiamento discutibile, come documentato da Luca Falsini nel libro “Processo a Caporetto. 

I documenti inediti della disfatta”), per darla al “martire” della lotta per la legalità. Ne sarebbe certamente scaturito un dibattito che avrebbe portato Como ancora una volta all’attenzione della stampa nazionale, ma per una scelta improntata a spirito umanitario.

E se non si voleva togliere nulla a Cadorna, a Como c’è addirittura una piazza senza nome, pensata proprio per i giovani che l’associazione San Francesco intende raggiungere attraverso l’intitolazione della biblioteca: quella tra la sede universitaria di via Valleggio, il Setificio, il Museo della Seta e il campus mai realizzato. Un luogo bisognoso di identità.

La biblioteca, invece, costituiva un’occasione unica, e ora persa, per valorizzare personaggi più emblematici della storia e del patrimonio che custodisce. In primis Plinio il Giovane, le cui lettere sono ancora lette e tradotte in tutto il mondo, ma al quale la sua città non ha intitolato nulla. E pensare che le aveva lasciato parte dell’eredità proprio per istituire una biblioteca, oltre alla terme, sita secondo le ipotesi più accreditate in via Cinque Giornate, quindi a poca distanza da quella attuale. Una valida alternativa, più vicina a noi nel tempo, è Giuseppe Pontiggia, ormai un classico del Novecento, nato a Como e innamorato dei libri (possedeva 40 mila volumi): nel 2006 il suo nome fu proposto attraverso una petizione promossa da chi scrive e che ebbe tra i primi firmatari il poeta, e fratello di Pontiggia, Giampiero Neri, Carla Porta Musa e Alberto Longatti, ma rimase senza risposta. Anche due autori legati al territorio come Gian Pietro Lucini e Carlo Dossi, di cui la biblioteca possiede documenti importanti (ma pure la vedova di Pontiggia sarebbe stata disposta a donarne), non avrebbero demeritato, sebbene meno popolari (o meglio, ingiustamente dimenticati dai più).

Aldilà del nome, la questione dell’intitolazione della biblioteca è una spia della difficoltà di Como a riconoscere, incrementare e valorizzare il proprio patrimonio culturale. L’attenzione per la cultura in città è cresciuta, lo dimostrano i numerosi festival e tante altre iniziative meritevoli e seguite, ma fatica a lasciare traccia. Sono passati 90 anni dall’ultima importante eredità che una manifestazione ha lasciato alla città: il Tempio Voltiano, inaugurato il 15 luglio 1928, “figlio” delle celebrazioni dell’anno precedente. Eppure di stimoli e proposte ne stanno emergendo tanti: dalla valorizzazione, rispettivamente in chiave artistica e botanica, di via Borgo Vico e via Giovio, dal Parco Letterario dei Plini alla Passeggiata dei Nobel sulla diga foranea. Lascia ben sperare per il futuro l’accordo che è stato trovato quest’estate tra il Comune di Como, da una parte, e Archivio Terragni e Fondazione Ratti dall’altra, per una gestione di uno dei capolavori del Razionalismo, l’asilo Sant’Elia, aperta alla cittadinanza. E, tornando al tema delle intitolazioni, rilanciamo quella della Pinacoteca (dove la mostra in corso sull’asilo di Terragni ha portato una ventata di aria fresca) proprio ad Antonio Sant’Elia.  PIETRO BERRA  Editoriale La Provincia 18 LUGLIO 2018

 

SPECIALE BIBLIOTECA PAOLO BORSELLINO