“OMERTÀ” e “IO SONO STATO”: l’antimafia a teatro

 

 

OMERTA’

 

Omertà è un racconto, un viaggio attraverso l’intreccio di storie così incredibili da non poter sembrare vere, pur essendolo: 4 vite: Giovanni Falcone, giudice di Palermo ha, come obiettivo di vita, colpire il cuore, l’onore e le tasche di chi tiene sotto scacco la Sicilia e l’Italia intera. Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, facente parte della Mafia perdente, che chiede di poter parlare proprio con il giudice per vendicare la morte dei suoi familiari, parlando. Permette a Falcone e al Pool Antimafia di poter istruire il Maxiprocesso alla Mafia. 19 ergastoli, 342 condanne e 2665 anni di carcere. Il più grande processo penale mai celebrato al mondo. Michele Greco, detto il Papa, con le sue dichiarazioni e auguri di pace che rivolge alla Corte… Totò Riina con la sua “fame” di arrivare, di comandare, di combattere tutti coloro che tentano di fermare la sua ascesa… 4 personaggi, che affrontano, percorrono e sviluppano la loro esistenza nella quale il confine dall’essere vittime o carnefici è molto sottile. “…penso che occorra compiere fino in fondo il proprio dovere, qua

 

IO SONO STATO

Le immagini delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, abiteranno per sempre nella mente di chi le ha vissute. Eppure, molti altri avvenimenti, nel corso dell’anno successivo – il 1993 – colpirono il nostro Paese. È proprio a partire da questi successivi accadimenti che Barabao Teatro trova il punto focale della sua rappresentazione: dando voce a quegli uomini e a quelle donne, sconosciuti ai più e che, intenti a servire un ideale di Stato verso il quale c’erano dedizione e professionalità, hanno perso la vita diventando loro malgrado vittime innocenti di Mafia. Stiamo parlando di Vigili del Fuoco, degli uomini della Polizia Municipale, ma anche di semplici cittadini. Oltre a dar voce alle persone scomparse in quei terribili frangenti, Barabao Teatro vuole porre l’attenzione su quegli atti che sconvolsero la memoria storica del nostro Paese, perché andarono a colpire anche le opere d’arte, devastando il patrimonio artistico italiano. Un terrorismo che ferì la memoria e finanche i simboli dell’umanità. Oggi, ad oltre trent’anni anni  da quella difficile stagione, i tipi di Barabao Teatro vogliono farsi Memoria: un modo per mostrare riconoscenza a chi ha dato la vita per difendere il significato più nobile della parola STATO. In questo manifesto amore per la nostra storia e per il nostro Paese, per quel senso profondo di giustizia e soprattutto di connessione e appartenenza, trova significato il titolo dello spettacolo: Io Sono Stato.
Titolo che serve a convocare in ciascuno la responsabilità delle proprie scelte, soprattutto per quelle che ricadono sugli altri. Per i Barabao solo questa consapevolezza conduce al cambiamento. Perché spesso lo Stato è percepito assente, talvolta lontano dagli uomini.
Mentre Stato siamo tutti noi.


Ivan Di Noia – Barabao | A movement theatre company

Nel 2003 fonda Barabao Teatro, diventandone Legale Rappresentante e contemporaneamente lavora come attore – regista anche in altre compagnie teatrali. Si affaccia al cinema con la partecipazione a diversi cortometraggi e pubblicità. È ideatore, co – autore e attore del format televisivo STORIE IN CATTEDRA, che va in onda per 3 stagioni sull’emittente 7Gold.
Dal 2010, grazie alla collaborazione con Matteo Destro e Ted Keijser, si avvia al Teatro di Movimento secondo la pedagogia di J.Lecoq. Da allora continua la sua attività di attore-regista-formatore in numerosissimi spettacoli decidendo di applicare questa modalità teatrale in ogni sua forma espressiva: Produzioni Teatrali, Formazione, Storytelling, Organizzazione di Rassegne ed Eventi.
Nel 2015 frequenta tra Berlino e Londra la LISPA (London International School of Performance Arts), con la docenza di Thomas Prattki, Amy Russell, Valentina Bordenave, Ariel Gutierrez, Jonathan Young, Sofia Paschou, Philipp Schaefer, immergendosi nel metodo pedagogico di J.Lecoq.  
Nel 2017, in occasione del 25° anniversario dalla nascita della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) porta in scena il suo spettacolo di teatro civile sulle legalità titolato Omertà – Capaci, 23 maggio 1992 che replica con successo in tutta Italia e nello stesso anno viene anche rappresentato presso il Senato della Repubblica Italiana alla presenza dell’allora Presidente del Senato Pietro Grasso.
Forte dell’esperienza e dello studio sulle tematiche della legalità, si fa costantemente promotore con Spettacoli e Docufilm della Cultura di Legalità per una cittadinanza più consapevole e attiva. Nello stesso anno prosegue il suo percorso formativo frequentando a Boulder in Colorado –USA – il  Red Nose Training diretto da Giovanni Fusetti, grazie al quale nel 2019 si qualifica anche come insegnante della Pedagogia Teatrale di J. Lecoq attraverso The Pedagogic Journey. Dal 2018 è nel corpo docente di The School for Theatre Creators by Paola Coletto ora PadovArts 


Note di Regia

 

Parlare di fatti storici estremamente attuali e scottanti come le vicende malavitose che hanno condotto alla morte di uno dei più importanti giudici italiani qual è stato Giovanni Falcone, non è un’impresa semplice. E non lo è neppure ricrearli attraverso il teatro. Tradurli in linguaggio teatrale pregnante, denso ed efficace ha significato: Una profonda conoscenza di quanto è accaduto, in modo da essere il più fedeli possibili alle reali vicende;
Saper scegliere tra i tanti protagonisti a chi dare voce, affinché l’intersecarsi degli eventi avesse resa comunicativa e rendesse giustizia ai fatti;
Creare, così come fa lo scrupoloso compositore musicale, un’opera che tra spazio scenico, personaggi, stili, musica, ritmo e immagini, arrivasse in modo incisivo e diretto non solo a ridestare il ricordo dello spettatore che ha vissuto quel periodo storico, ma risvegliasse un senso della memoria nel giovane spettatore, non presente all’epoca, arrivando quindi al cuore di tutti.
Questo è quanto ha creato in me “movimento”, nel senso più amplio del termine, quando mi è stato chiesto di seguire la regia di uno spettacolo che tanto coinvolgeva l’attore protagonista.
Si è delineata dinnanzi ai miei occhi una sfida che ridesse vita attraverso un linguaggio teatrale vivo, a quanto Falcone diceva: “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Il giudice ci suggerisce un passaggio di testimone ed è quello che lo spettacolo si propone.
Non solo: è quello che Falcone ha chiesto e chiede quotidianamente a tutti noi. Nessuno escluso!

Romina Ranzato

 


ARCHIVIO Nov. 2018 – Io scelgo la strada giusta – Il Generale Angiolo Pellegrini con PSF e BARABAO Teatro nelle scuole comasche.


 

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