Festa Europea della musica 21 giugno 2012 – Cermenate. Da anni, dal 1982, la Festa della Musica, nel primo giorno d’estate, è l’appuntamento musicale più importante dei Paesi dell’Unione e si tiene
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Da anni, dal 1982, la Festa della Musica, nel primo giorno d’estate, è l’appuntamento musicale più importante dei Paesi dell’Unione e si tiene contemporaneamente in centinaia di città grandi e piccole. Un modo comune di unire i giovani attraverso la musica con i territori, veicolando messaggi di pace e di partecipazione civile.Quest’anno a Cermenate, cittadina comasca che ospita in una villa confiscata alla ‘ndrangheta il Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco, andrà in scena la responsabilità sociale e saliranno sul palco i B:folk, Lemon Lime Bitter, B mood, The Source e i New Rants a partire dalle ore 21 al Parco Scalabrini (ingresso gratuito). Proprio il Parco Scalabrini è il primo spazio verde pubblico ad ospitare stabilmente un percorso urbano antimafia, dove lo scorso 12 maggio è stato piantato un albero dedicato ad Epifanio Li Puma, sindacalista assassinato perché combatteva la mafia del feudo, mescolando la terra siciliana con questa lombarda. Grazie al sostegno del sindacato, la Filca Cisl e la Fai Cisl, la festa della musica si colora di impegno civile e di attenzione al mondo del lavoro e a favore della della cultura della legalità come hanno ricordato in conferenza stampa anche i segretari generali nazionali Domenico Pesenti e Augusto Cianfoni, presenti a Cermenate.Le band con il Progetto San Francesco avevano in programma un concerto in maggio, poi rinviato per la coincidenza con la Festa Europea della musica e che oggi assume un valore di partecipazione molto più ampio. Le federazioni sindacali della Filca Cisl e della Fai Cisl ricordano la tradizione musicale nel mondo del lavoro, attraverso le parole dei segretari generali della Lombardia Battista Villa e Attilio Cornelli, con Roberto Turri e Caterina Valsecchi, leader comaschi dei sindacati delle costruzioni e dell’ agro-alimentare “Da sempre i lavoratori hanno saputo ritrovare nella musica uno spirito di speranza e di partecipazione, con il canto e con il ballo, dopo il lavoro, recuperavano il ruolo sociale della politica e della bellezza. La musica è stata ed è strumento d’eccellenza per far passare a tanti i sacrifici della lotta per il lavoro dignitiso, e allo stesso tempo la musica popolare italiana è stata centrale per unire il Paese, coi canti contadini e con la danza libera e gioiosa. Questo non è solo intrattenimento intelligente ma maggiore attenzione a chi nella lotta per la legalità e per il lavoro crede ancora di più in un’Europa unita”. |