“Tutto cambia, ma non tutto si può cambiare, non basta volere, ma bisogna studiare e capire, ragionare e far ragionare”
Amato Lamberti
Con immenso dispiacere abbiamo appreso nei giorni scorsi della morte prematura del prof. Amato Lamberti, un uomo che ha dedicato la sua vita di studioso e di politico alla lotta alla camorra, fondatore nei primi anni ’80 dell’Osservatorio sulla camorra nato presso la Fondazione Colasanto della Cisl della Campania.
Con impegno e passione instancabile e intelligente ha messo a disposizione della società civile e della politica strumenti di riflessione e strategie di lotta alla criminalità organizzata e alle sue perverse e nefaste connessioni con la politica e con l’economia. Tra i suoi allievi c’è anche Giancarlo Siani, giovane giornalista de Il Mattino, assassinato nell”85 per mano dei clan camorristici Gionta e Nuvoletta.
Studioso rigorosissimo, Lamberti era anche un uomo di grande generosità. Ricordo che dopo tanti anni che non ci incontravamo gli chiesi un articolo sulla situazione del Mezzogiorno per la rivista “Appunti” e come sempre, malgrado la sua mole di impegni, con la sua consueta affabilità e professionalità, si rese immediatamente disponibile.
La morte di Amato Lamberti lascia un grande vuoto di militanza e sapere nell’università, nella società civile, nella politica, ma anche una cospicua eredità culturale e di impegno civile che sta a noi, cittadini ma anche sindacalisti oggi impegnati nel Progetto San Francesco contro le mafie e per la cultura della legalità, non disperdere.
Allego l’ultimo articolo di Amato Lamberti e due articoli in suo ricordo che ci aiutano a capire la sua grande lezione.
Rosario Iaccarino
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