Per carità non vogliamo essere blasfemi: la Provvidenza è riconducibile esclusivamente all’Onnipotente, pertanto ci riferiamo ad una “provvidenza minore”. Frate Michel Caille, francescano francese di Vezelay, si riferisce ad una carità pelosa di taluni che vorrebbero nascondersi in una buona opera per tentare di corrompere i religiosi, cosa purtroppo non rara ad ogni latitudine. Questi tentativi rivelano la volontà sempre maggiore di consenso sociale dei criminali, e impegnano le comunità, anche religiose, a porre ostacoli e barriere. Caille è un importante studioso di San Bonaventura, il Dottore della Chiesa, nato a Bagnoreggio nella prima metà del 1200, e per questo ha in testa un rapporto diretto tra azione umana e risultato celeste. Per il Santo Bonaventura un’importante virtù terrena è la giustizia, quindi per coloro che volessero provvedere ad un offerta per i religiosi pregasi via bonifico bancario. La carità per Frate Caille va bene fino a mille euro, in somme più importanti potrebbero nascondersi altre insidie, molto terrene e ingiuste, quindi ecco che la tracciabilità del denaro diventa un’arma della legge ma anche una buona pratica di responsabilità sociale contro la corruzione. In una bella sera di fine agosto il Progetto San Francesco ha incontrato nel convento francescano di Cermenate questa bella figura di religioso d’Oltralpe, curioso della cultura italiana e profondamente impegnato a combattere le mafie.Frate Caille infine, dopo l’ultimo boccone di “nuvola”, lo storico sobrio dolce comasco, ha voluto confermare la sua disponibilità a coinvolgere altri frati francesi, giovani studenti e imprenditori verso un percorso informativo e sindacale del Progetto San Francesco in Francia.In conclusione, una curiosità: San Bonaventura è stato cardinale, teologo e biografo di Francesco, ma soprattutto professore alla Sorbona.In lui confidiamo, per questa sua vocazione culturale a favore del prossimo, anche come protettore della “formazione” sociale e culturale del Progetto San Francesco.