Non tarda a giungere la polemica in merito alla mancata adesione al Progetto San Francesco da parte dell’amministrazione comunale di Bregnano. Proprio in un paese dove, pochi anni addietro, si consumò un efferato omicidio ad opera della ‘ndrangheta. E’ il portavoce di una delle minoranze consiliari, Domenico Tambasco, a porre la questione, che si è tramutata in una interpellanza che sarà affrontata nella prossima seduta di consiglio comunale. «In una Regione in cui – fonti recenti – addirittura i clan della ndrangheta gestirebbero pacchetti di voti, in un paese come Bregnano in cui è risultata una profonda infiltrazione malavitosa, che in un maneggio di via Carcano avrebbe svolto i suoi summit, operato un clamoroso omicidio e custodito il proprio arsenale, il silenzio del Comune di Bregnano, che agli scriventi risulta essere ad oggi ancora non aderente al Progetto San Francesco – centro studi sociali contro le mafie a differenza di molti comuni limitrofi (cito Cermenate, Rovello, Rovellasca, Vertemate)- è incomprensibile e, francamente, inquietante». «Vogliamo sperare – prosegue il consigliere Tambasco – che si tratti, ancora una volta, della congenita incuria dell’amministrazione Grassi. Chiediamo che, con urgenza, il Comune aderisca senza indugio a questa iniziativa, dando un segnale forte ad un territorio che, come altri della brianza e del comasco, ormai conoscono da tempo il flagello delle organizzazioni mafiose». L’argomento sarà affrontato, così come richiesto dalla minoranza consiliare che ha protocollato la missiva sabato scorso, nella prossima seduta di consiglio comunale».
M.D.V.
Comune di Bregnano 15.10.2012