Reggio Calabria – Ci sono anche le società partecipate che da lì a breve sarebbero state sciolte nel terzo capitolo della relazione di Accesso antimafia al comune di Reggio Calabria. Un intero capitolo dedicato alle partecipate su cui il Civico Consesso si era impegnato ad avviare una riforma, qualora ne avesse ancora avuto i poteri. Ci sono le dismesse Patto Territoriale dello Stretto, Comarc, Okeanos, Marina di Reggio Calabria, Scuola Mediterranea di Design, Promedia e quelle mantenute Atam, Recasi, Reges, Fata Morgana, Sogas, Asireg, Leonia, Multiserivizi; con queste ultime due, in particolare e come evidenziato da indagini e arresti ante e post scioglimento per mafia dell’Ente reggino, la commissione di Accesso ha ritenuto anomali i rapporti intrattenuti dal Comune di Reggio. Un nodo critico già nella relazione ministeriale poi confluita nei rilievi mossi dalla Corte dei Conte era stata anche l’esposizione debitoria del Comune reggino nei confronti delle stesse miste per un ammontare di quasi 50 milioni di euro al 31 dicembre scorso e con i primati proprio delle miste Leonia (gestione rifiuti) e Multiservizi (manutenzione ordinaria e straordinaria, igiene, pulizia, sicurezza) che vantano crediti per oltre 20 milioni di euro la prima ed oltre 19 milioni la seconda. La relazione focalizza l’attenzione anche sulla eccessiva genericità e indeterminatezza dei contenuti contrattuali della sciolta Multiservizi. Sul punto si legge:’Con tale società, peraltro, l’Ente, in ragione di un contratto di servizio eccessivamente generico, risulta quotidianamente impegnato in un logorante confronto teso a definire l’esatto contenuto delle prestazioni contrattuali. Si assiste, infatti, ad un continuo tentativo da parte della società controllata, di affermare e vedersi riconoscere carattere straordinario dell’intervento manutentivo di volta in volta richiesto dal Comune al fine evidente di ottenere”un riconoscimento economico ulteriore rispetto al canone annualmente previsto’.
Critiche ai risultati, definiti scarsi e non encomiabili, sono rivolti nella relazione oltre che alla Multiservizi anche alla Leonia Spa ‘in materia di raccolta differenziata (la quota di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti complessivamente raccolti si è attestata nell’anno 2011 all’11,53 %) ed alla Re.G.E.S. Spa in tema di riscossione dei tributi locali’.
La bufera abbattutasi sul comune di Reggio Calabria non può che riconoscere significative cause nella gestione dei rapporti con le società miste che hanno esposto l’ente ad ingerenze criminali e a situazioni debitorie significative, mettendo a repentaglio servizi fondamentali per la vita della comunità. Multiservizi sciolta per infiltrazioni e la Leonia al centro di un’inchiesta che si allarga giorno dopo giorno. Dagli arresti, proprio il giorno dopo lo scioglimento del comune reggino, del capo cosca Giovanni Fontana, egemone nel quartiere reggino di Archi, e del direttore operativo della società mista, Bruno De Caria, ieri l’avviso di garanzia per altre sette persone tra cui l’amministratore delegato della società mista, Angelo Mannucchi, il direttore tecnico Giorgio Stiriti e il legale Vincenzo Bombardieri che ha deciso di autosospendersi dall’incarico di assessore all’Ambiente del comune di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria.
RTV 17.10.2012