Rifiuti a Malagrotta

Il presidente della Colari accusato di associazione per delinquere e truffa. Inchiesta dell’Antimafia di Pignatone

 ROMA – Per la prima volta i magistrati chiamano direttamente in causa Manlio Cerroni. L’ottantenne proprietario della boccheggiante Malagrotta, la cui chiusura è sul punto di slittare ancora una volta grazie a una nuova proroga, è indagato per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, alla truffa e al traffico illecito di rifiuti.

Già coinvolta in una serie di inchieste nelle quali si ipotizzano diversi reati (dall’abuso edilizio alle lesioni colpose), la Colari era oggetto di approfondimenti da parte della Procura di Velletri, ora passati in carico ai magistrati romani Maria Cristina Palaia e Alberto Galanti. Inchiesta coordinata dalla Dda e dunque dallo stesso Procuratore Giuseppe Pignatone.

A suo tempo, un approfondimento condotto dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico aveva portato alla luce una truffa nello smaltimento della spazzatura nell’impianto di Albano Laziale. I rifiuti venivano portati nella discarica. Pesati e poi fatturati con una maggiorazione sul prezzo. Grazie alla complicità di alcuni funzionari dell’assessorato regionale ai rifiuti, alla società di Cerroni venivano pagate fatture sovradimensionate rispetto alla spazzatura realmente smaltita.

Nell’inchiesta, lunga, complessa e tormentata (era stata sul punto di saltare in seguito a una bonifica delle microspie avvenuta in Regione all’indomani dell’elezione della nuova presidente Renata Polverini) che era stata coordinata dal procuratore capo Silverio Piro (scomparso mesi fa) si era già arrivati alle iscrizioni sul registro degli indagati per truffa. Quindi il fascicolo anche in seguito al pronunciamento del giudice per le indagini preliminari) era approdato a Roma, dove erano in corso una serie di inchieste sullo smaltimento dei rifiuti. Una in via di chiusura riguarda abusi edilizi realizzati a Testa di Cane. Ma è da un’altra indagine tuttora aperta, che potrebbero scaturire analogie con quella che vede indagato direttamente Cerroni: si tratta del fascicolo aperto su Riano e Corcolle. In questo caso la denuncia di residenti e Verdi ipotizzava legami tra Cerroni e funzionari dell’assessorato regionale all’Ambiente. 

Ilaria Sacchettoni. 19.10.12  Corriere della Sera