il Comune di Lomazzo aderisce al PSF

Immagine Lomazzo 22.1.2013

Il consiglio comunale e la giunta di Lomazzo hanno aderito, con voto unanime, al Progetto San Francesco. Questo ulteriore passo avanti rafforza il patto popolare con gli enti locali al fine di promuovere con maggiore energia il processo di formazione di un nuovo blocco sociale. Un pool di segretari comunali, la promozione di nuove regole antimafia per le opere pubbliche e di pubblico interesse, recupero dei beni e dei capitali confiscati ai clan per investirli nel lavoro sono i primi obiettivi strategici in agenda per il distretto.

Corriere di Como 6.2.2013 il Consiglio Comunale aderisce a San Francesco

Prossimo appuntamento a Lomazzo, a marzo con Andrea Galli del Corriere della Sera e autore del libro Cacciatore di mafiosi  con la cittadinanza e i giovani in biblioteca. 


 20 MARZO 2011 – DOPO FINO MORNASCO, MINACCE ANCHE AL SINDACO DI LOMAZZO

Le minacce fatte pervenire al sindaco di Fino Mornasco Giuseppe Napoli sono l’ennesimo vile attentato al lavoro comune di lotta per la legalità. Amministrare un comune in questo momento di crisi è difficile, occorre tenere la barra dritta sulla legalità e la responsabilità sociale, spalancando le porte ai protagonisti sociali che hanno al primo punto del loro agire la lotta alle mafie. Il Progetto San Francesco ha messo in programma, con il Sindaco Napoli, un consiglio comunale straordinario contro le mafie a Fino Mornasco, mentre è già fissato il prossimo 28 maggio a Cadorago.

Giovanni Rusconi: «Una telefonata nel pieno della notte»
Nei giorni scorsi discusso il Pgt Una telefonata anonima, nel cuore della notte,
con minacce di morte al sindaco Giovanni Rusconi: l’inquietante episodio è avvenuto nei giorni scorsi, in seguito vi sono state altre telefonate mute, con una persona che respirava senza proferire alcuna parola. «Il mio telefonino personale è squillato attorno alle 3 di notte – racconta Rusconi -in quel momento stavo dormendo, mi sono quindi svegliato di soprassalto, ho risposto subito perché pensavo vi fosse stata una qualche emergenza; sono invece rimasto esterrefatto nel sentire una voce che, in quello che mi è parso essere un dialetto meridionale, ha ripetutamente rivolto a me ed ai miei famigliari delle minacce di morte. Ho impiegato qualche attimo a capire quel che stava accadendo, poi ho chiuso la comunicazione senza dire niente. Nei giorni seguenti, durante la giornata, mi è capitato in più di un’occasione di ricevere telefonate mute con il numero criptato, in cui sentivo soltanto il respiro dello sconosciuto interlocutore».