Alla SEI, Scuola Edile di Imperia, il Progetto San Francesco per un percorso di responsabilità sociale

 

Tanti ragazzi e ragazze per il primo appuntamento del Progetto San Francesco ad Imperia. Epicentro di una scossa energetica per un percorso verso la responsabilità sociale nel mondo del lavoro. Il Progetto San Francesco infatti centra da anni la propria attività di contrasto alla cultura mafiosa nel panorama più ampio della responsabilità sociale nel mondo del lavoro, considerando la legalità appunto uno strumento per un’azione responsabile, civica, autonoma e incisiva. “Per noi del sindacato e del Progetto San Francesco questo appuntamento coi giovani e coi vertici della Scuola Edile di Imperia é estremamente importante” cosi Salvatore Teresi, aprendo i lavori alla scuola per futuri imprenditori e lavoratori delle costruzioni imperiese “Questo é l’inizio di un percorso che vede protagonista un patto tra Filca, Fiba e altre Federazioni con il Progetto San Francesco riconoscendone l’autonomia sempre in coordinamento con il territorio e con le altre organizzazioni sindacali e datoriali. Stiamo progettando un percorso, una rotta da seguire per uscire più forti e sani da questa crisi tremenda”. Allo stesso tempo, il Direttore del PSF, viene riconosciuta e invocata la centralità delle istituzioni “Imperia è sana, un posto bellissimo, ricco della capacità culturale dell popolazione. Non é terra di mafia e deve essere luogo di rinascita civile: una terra di grandi donne, da Anna Canepa a Fiamma Spena, procuratore e prefetto di prima linea contro il crimine, e a loro chiediamo di guidare questa nuova stagione antimafia”. Bordighera, Ventimiglia, San Remo, possono essere. L’occasione storica per recuperare, dopo aver estirpato l’omertà insieme ai criminali, tutta la forza per rilanciare la filiera sociale del credito e del territorio. Insieme ai giovani, studenti e lavoratori, da questa regione ricomincia un cammino di resistenza e di innovazione civica.

 

 

1° febbraio Una storia italiana. impegni incoraggianti contro le mafie

Una giornata di riflessione contro le mafie nel mondo del lavoro e nella società con Alessandro de Lisi, direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco. Presenta il Progetto nazionale antimafia Salvatore Teresi, consigliere nazionale del Centro Studi Sociali contro le mafie.

La crisi rischia di minare la fondamenta di valori e relazioni della comunità, dopo un vero e proprio genocidio di imprese. Nel mondo del lavoro tale condizione di fragilità rischia di anticipare l’opera di radicamento della criminalità organizzata, capace da sempre di sfruttare i bisogni delle persone. Le difficoltà occupazionali ed economiche delle famiglie e delle imprese possono trasformarsi così in veri e propri strumenti di consenso sociale dei clan, che al nord possono non usare la violenza come mezzo politico privilegiando la disponibilità di denaro (oltre 120 miliardi di euro l’anno di giro d’affari presunto) come vera e propria arma di ricatto. La Liguria e l’imperiese non sono terre di mafia, ma rischiano di essere esposte al contagio mafioso, attraverso il drammatico ampliamento della zona grigia degli affari e dei faccendieri.  “Imperia è una città nel cuore di n territorio bellissimo e ricco di coraggio e di onestà che rischia di essere deturpato dalla crisi. Oggi occorre respingere uniti i ricatti dei clan e i favori dei falsi benefattori, attraverso la formazione e la coesione sociale e istituzionale” così Alessandro de Lisi presentando la giornata alla scuola edile di Imperia al quale fa eco Salvatore Teresi “L’edilizia è destinata ad essere il laboratorio dell’industria territoriale del futuro, con zero consumo del suolo, recuperando urgentemente le reti idrogeologiche, il patrimonio storico monumentale e le aree industriali dismesse adatte per un nuovo housing sociale. Un’edilizia con le carte in regola, attraverso la patente a punti, la tracciabilità antimafia e la congruità territoriale del materiali, partendo proprio da una nuova epoca di attenzione culturale con i giovani, imprenditori e lavoratori di domani”. Purtroppo in alcuni casi i denari dei boss entrano in circolo nel tessuto economico sano attraverso “porte” all’apparenza legalmente ineccepibili: il gioco d’azzardo nelle slot machine house, la compravendita di valori in contanti e l’auto riciclaggio con esercizi commerciali. In tale panorama diventa nevralgico il ruolo di coesione sociale che la scuola e la formazione sociale e professionale con le associazioni possono agire, sollecitando tutti i protagonisti ad unirsi in una nuova stagione di responsabilità e di attenzione. Il Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco pertanto auspica che questo possa essere il primo di ha lunga serie di iniziative strategiche per animare una nuova responsabilità e attenzione nel territorio ligure e imperiese in particolare.