In questa strana interpretazione del “muro di Berlino” in salsa casalese, nella casa che fu di Francesco Sandokan Schiavone, ha sede il Centro di sostegno socio sanitario dell’Associazione La Forza del Silenzio, impegnata a dare dignità e terapie ai ragazzi colpiti da autismo. Imma Chiatto ci accoglie nella metà casa di Sandokan, e subito con passione e concretezza ci dice che il vero problema non è il vicinato – a venti centimetri di distanza, dietro un muro di cartone, abita la famiglia del boss Schiavone – poiché si riconoscono come storici nemici, bensì è la burocrazia imbevuta di politica clientelare che ha ereditato con piacere il modello culturale della camorra. Significa che sei non vuoi sottometterti al ricatto della politica cannibale e clientelare, se non vuoi essere un assistito, se non accetti la mediocre vita degli ultimi, allora sei un problema da risolvere attraverso la consunzione finanziaria. Ma qui non è facile, non è facile far abbassare la testa ai trentenni volenterosi guerrieri di NCO, di cui fa parte Imma con La Forza del Silenzio perché loro non chiedono una mano bensì due. Chiedono il rispetto e gli investimenti contro la camorra, chiedono che una mano sia politica e l’altra economica, chiedono autonomia e lavoro comune, chiedono pane e rose. Questo a Casal di Principe significa essere d’esempio, mai inchinati all’elemosina. NCO è nei fatti un container super controllato per trasportare relazioni sociali ed economiche in sicurezza, verso una piattaforma 2.0 di investimenti imprenditoriali – social business – necessari per il primo incubatore produttivo anticamorra.
Con NCO il Progetto San Francesco cresce in un’alleanza e in una partnership sociale e politica per le proposte contro le mafie nel mondo del lavoro, nell’economia e nella comunità: un ponte del lavoro tra il nord e la Campania. Con NCO, in un’amicizia voluta anche dal sindacato, dalla FIM Cisl, dalla Fiba Cisl con Fiba Social Life e con la Filca Cisl. Per il Centro Studi sociali contro le mafie Progetto San Francesco, a casa di NCO e dal Prefetto di Napoli Franco Musolino, hanno voluto esserci per dire no alla camorra Rosario Iaccarino, Battista Villa, Claudio Ramaccini, Salvatore Teresi, Paola Bavoso e Alessandro de Lisi. Un primo passo, verso un patto sociale tra associazioni e lavoro mafia free.
di Rosario iaccarino (*)
Nei giorni scorsi il Progetto San Francesco (PSF) della Cisl (animato da Filca, Fim, Fiba, Siulp e altri) che si occupa di legalità e antimafia nell’economia e nel lavoro, ha incontrato a Napoli il Prefetto Francesco Musolino ed è stato in visita a Casal Di Principe (Caserta), alla NCO (Nuova Cooperazione Organizzata) – un Consorzio di cooperative sociali che opera per il rilancio sul territorio di un’economia sociale, utilizzando terreni e beni confiscati alla camorra. Con il Prefetto di Napoli Musolino, grande conoscitore della criminalità organizzata e fortemenete impegnato in questi anni su questo fronte (e autore del saggio insieme a P. Romeo “L’area grigia” – Città del Sole Editore) – si è fatto il punto su alcune piste di lavoro contro le mafie nel campo dell’economia e del lavoro, a partire dal rilancio dell’idea di costituire una “stazione unica degli appalti”. Su questo e su altri temi, il PSF tornerà a incontrare il Prefetto: a Como con i sindaci che aderiscono al Progetto San Francesco e nella prossima edizione di Terra Futura. Con NCO e con il suo responsabile, Beppe Pagano, la visita a Casal Di Principe – paese dove la camorra uccise alcuni anni don Peppe Diana – è stata l’occasione per conoscere da vicino le numerose attività del Consorzio, impegnato nella trasformazione e produzione dei prodotti della terra, ma anche per esprimere loro una forte vicinanza e solidarietà, dopo l’attacco a colpi di pistola operato dai casalesi nella notte di San Silvestro contro la pizzeria della Nuova Cucina Organizzata, segno che la straordinaria attività sociale che si sta sviluppando nei luoghi confiscati alla criminalità organizzata dà molto fastidio alla camorra e a i suoi interessi criminali e illegali. Peraltro proprio nella casa del boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, è nata una delle attività sociali più importanti: un Centro di sostegno socio sanitario dell’Associazione La Forza del Silenzio,che segue e sostiene i ragazzi colpiti da autismo. Lì il PSF ha incontrato la direttrice dell’attività, Imma Chiatto. Con NCO il Progetto San Francesco cresce in un’alleanza e in una partnership sociale e politica per le proposte contro le mafie nel mondo del lavoro, nell’economia e nella comunità: un ponte del lavoro tra il nord e la Campania.
(*) Responsabile Ufficio Formazione Fim Cisl Nazionale