Rassegna Stampa
Gloria Paolini, segretario generale aggiunto della Cisl di Como, Maria Teresa Morano al vertice della Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane con Il PSF a Cadorago su invito dell’associazione Altrofuturo. “Il megafono, dialoghi incoraggianti per la responsabilità sociale contro le mafie” il titolo della serata dedicata alla contrattazione sociale e al l’impegno civico, appuntamento che si è fregiato anche del patrocinio dell’amministrazione di Cadorago e rappresentata dall’assessore Carmine Mussari.
Una premessa forte e fervente di Claudio Allievi e poi dritti al cuore del a sfida contro le mafie, un nuovo modello sociale di responsabilità e di sostegno alle imprese e ai lavoratori, con le parole asciutte di Gloria Paolini: “per noi del sindacato servono più strumenti per essere protagonisti della nuova stagione della crisi, poiché le attuali condizioni impongono uno sforzo nuovo e maggiore del passato. Per difendere l lavoro serve difendere le imprese, tanto dalla criminalità quanto dalla speculazione e dai ricatti di un sistema del credito troppo spesso sordo. Per questo dobbiamo aumentare la coesione sociale e istituzionale attraverso un disciplinare territoriale di responsabilità sociale, che nel concreto significa proteggere e promuovere contemporaneamente come accade già in diversi settori produttivi.
Assistiamo ad attacchi speculativi e immobiliari a danno di imprese storiche e oggi in difficoltà e a loro favore dobbiamo alzare il livello di attenzione istituzionale e sociale al fine di proteggere. Serve un equo canone per le imprese comasche e per il sistema produttivo storico e perbene bisogna ridiscutere i parametri di accesso al credito”. Maria Teresa Morano ha ben ricordato come sia rischiosa la distrazione rispetto ai segnali di pressione criminale anche a Como, dove la ‘ndrangheta investe enti sette volte più che al sud: “Più di vent’anni fa immaginavo di non essere obbligata ad occuparmi di questioni antimafia, poi le cosche hanno visitato armate l’impresa di famiglia e allora era tardi per le scuse.
Abbiamo unito più di dodici imprenditori a Cittanova e da allora abbiamo denunciato e lottato, alleandoci con quella magistratura efficace e fiduciosa che ancora in Calabria è fondamentale e indispensabile. Oggi dobbiamo incoraggiare le imprese del nord a non avere timore e a non scegliere la scorciatoie del credito usuraio. Qui in alcuni casi, come dimostrato dalle sentenze, purtroppo gli imprenditori in difficoltà o furbi rincorrono i criminali per entrare in un giro di affari con loro solo all’apparenza redditizio e invece mortale. Queste scelte uccidono il lavoro e le imprese, inequivocabilmente”. La serata è stata ricca di interventi dei cittadini e di alcune candidate del collegio comasco al consiglio regionale lombardo, sottolineando il bisogno di socialità e di responsabilità in questi tempi difficili di crisi e di urlatori.
FAI.IT
Morano: “Incoraggiamo le imprese del nord a non avere timore e a non scegliere la scorciatoie dell’usura”L’antiracket a Como per parlare della necessità di tenere alta la guardia contro la criminalità organizzata. A Cadorago in provincia di Como, nell’incontro promosso dall’associazione Altro Futuro, dal titolo: “Il megafono, dialoghi incoraggianti contro le mafie”, Maria Teresa Morano, dirigente della FAI, ha testimoniato l’esperienza di Cittanova ed il modus operandi della Federazione Antiracket, sottolineando il rischio di distrazione rispetto ai segnali di pressione criminale a Como, così come in diverse città del Nord, dove la presenza della ‘ndrangheta è stata più volte richiamata dal Procuratore Aggiunto Boccassini. “Più di vent’anni fa- ha affermato Morano- immaginavo di non essere obbligata ad occuparmi di questioni antimafia, poi le cosche hanno visitato armate l’impresa di famiglia e allora era tardi per le scuse. Abbiamo unito più di dodici imprenditori a Cittanova e da allora abbiamo denunciato e lottato, alleandoci con quella magistratura efficace e fiduciosa che ancora in Calabria è fondamentale e indispensabile”. “Oggi – ha aggiunto la dirigente della FAI- dobbiamo incoraggiare le imprese del nord a non avere timore e a non scegliere la scorciatoie del credito usuraio. Nel nord in alcuni casi, come dimostrato dalle sentenze, purtroppo gli imprenditori in difficoltà o furbi rincorrono i criminali per entrare in un giro di affari con loro solo all’apparenza redditizio e invece mortale. Queste scelte uccidono il lavoro e le imprese, inequivocabilmente”.