Dalla Relazione Congressuale della Segreteria Filca Cisl Lombardia
(…) Ambrosoli operò, nel pieno del ruolo del suo mestiere, per una serie di inadempimenti e illeciti segnalati dalla Banca d’Italia e solo dopo scoprì il marcio della mafia.coperta la mafia non si fermò, non indietreggio rispetto al ruolo che la società e la sua tensione etica gli assegnavano, andando fino in fondo. Oggi è una delle nostre figure guida e all’avvocato Ambrosoli è dedicato il nostro Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco. Un luogo per noi di incontro, uno strumento sindacale, per fare “deleghe istituzionali” e dare una mano a tutti i sindacalisti di buona volontà.
Battista Villa rieletto Segretario Generale della Filca Cisl Lombardia e recupera al centro della nuova stagione di grave crisi la responsabilità sociale del sindacato. “Von Carlowitz, responsabile delle miniere in Sassonia agli inizi del 1700, infatti, era convinto che il facile profitto avrebbe finito per compromettere il benessere di tutti. Per questo auspicò un comportamento “rispettoso” del legno, ovvero, un uso delle foreste che abbattesse tanti alberi quanti ne sarebbero successivamente ricresciuti.
Per queste idee nate dall’economia forestale, che tenevano in considerazione il fabbisogno di legno delle generazioni future, è stato coniato in tempi più recenti il concetto di “sviluppo sostenibile o di sostenibilità ”. Oggi con estrema urgenza, ma senza fretta, occorre rafforzare la contrattazione sociale del lavoro e del progresso civile nella società, con più forza alla bilateralità e scommettendo sull’edilizia sociale, solidale e sostenibile. Accanto alle nuove costruzioni “a consumo sociale e ecologico zero” dobbiamo mettere le ristrutturazioni del patrimonio immobiliare privato e pubblico, che unitamente al primo potrebbe dare una spinta economica anti-ciclica alla crisi ancora in atto e non solo nel settore edile. Infine c’è tutta la messa in sicurezza degli assetti idrogeologici e sismici nel nostro Paese e che costano tutti gli anni molte vite e sofferenze, oltre che un costo economico e sociale altissimi per le varie emergenze” così tratteggia Battista Villa le prime prossime azioni da fare, concretamente attraverso un patto sociale con le istituzioni territoriali e culturalmente grazie a nuove strategie di protagonismo sociale. Certo non mancano le preoccupazioni in merito alla lotta alle mafie, vero freno corrotto del processo di progresso civile: “Diceva Alex Langer: “Io credo che la svolta verso la semplicità può facilmente capovolgere questo. Invece di dire più veloce probabilmente abbiamo bisogno oggi di una svolta verso una maggiore lentezza (lentius). Invece di dire più alto, che è poi il massimo della competizione, io credo che possiamo puntare viceversa sul più profondo (profundius), cioè sul valorizzare più le dimensioni della profondità che significa tante volte rinunciare aalla quantità, alla crescita, guadagnando in qualità. E invece di più forte oggi possiamo cercare invece il più dolce, il più mite (suavius): nei comportamenti collettivi ed individuali invece di puntare alla prova di forza, al massimo della competizione, si punti, anche in questo caso, sostanzialmente alla convivenza. Puntare alla cooperazione, al bene di tutti. All’interesse più alto che è quello di tutti. Per questo crediamo che la legalità e la lotta alle mafie siano un capitolo imprescindibile della responsabilità sociale del sindacato. Siamo certi, dati alla mano, che le cosche stiano investendo massivamente nel territorio lombardo, ormai da decenni. Pertanto, le masse di denaro di dubbia provenienza – sporco o ripulito – premono sull’economia locale, un tempo esclusivamente attraverso i canali classici di riciclaggio ed oggi, purtroppo, usando l’acquisizione del debito delle famiglie e delle medie e piccole imprese. Comprare le cartelle di Equitalia produce, per le mafie, un reddito diretto più efficace e a basso costo di gestione: essi comprando il debito, acquisiscono le reti sociali degli imprenditori e delle famiglie, rischiando di amplificare esponenzialmente la loro infiltrazione nel mondo del lavoro. Pertanto è dentro la responsabilità sociale d’impresa sostenere la trasparenza e la rete delle attività produttive sane, ed è responsabilità sociale del sindacato non lasciare esposti i lavoratori all’eventuale ricatto dei clan. Soprattutto. Oggi che la Filca Cisl è instradata verso la fusione con la federazione sindacale dei lavoratori del settore agro alimentare, la Fai Cisl, che dovremo vincere la sfida di una rinnovata centralità di associazione sindacale attenta alle specificità contrattuali, ai mestieri e alle professionalità, al legame con il territorio con capacità di protagonismo sussidiario, nel rafforzamento di costituire un’associazione sindacale attenta alla specificità contrattuale, ai mestieri del territorio, una grande associazione sindacale che saprà rafforzare il rapporto con il singolo “socio” e nello stesso tempo essere protagonista nelle multinazionali per globalizzare anche la tutela dei lavoratori”. In segretaria regionale, con Villa Marco Boveri insieme a Francesco Bìanchi, Gabriele Mazzoleni e Roberto Bocchio, rispettivamente anche segretari generali della Filca Cisl a Milano, Bergamo e Brescia.