Libera chiama il PSF, verso un manifesto di responsabilità sociale a Siena

 

Siena è quasi tutt’uno con La Banca, il Monte dei Paschi. Quasi, perché la città è ricca di una storia, di una coesione sociale e di un patrimonio culturale che non passa necessariamente da Palazzo Saglimbeni, la sede storica di Monte Paschi. Piazza del Campo, dove si giocano le sorti contradaiole della città, è suddivisa in nove spicchi, tanti quanti i saggi che governavano Siena nel rinascimento e prima nel Medioevo.

Una pattuglia incontaminata dalla vita e dalle tentazioni, governavano chiusi nel Palazzo, fino alla scadenza naturale del mandato annuale. Certo non si può immaginare cotanto sacrificio per far ripartire lo spirito e l’economia senese, tuttavia è evidente la necessità di un patto civico e sociale per la responsabilità sociale.

Libera Siena, forte di uno spirito di sacrificio e di una frontiera inaspettata, il trauma civile e politico della crisi del Monte dei Paschi, vuole ripartire dalla legalità e per farlo ha scritto ai candidati a Sindaco (si vota a fine maggio) alcuni punti fondamentali.

Poi Libera ha chiamato il PSF invitandolo per un incontro formativo e informativo sulla lotta alle mafie nel mondo del lavoro e così insieme, in un’affollata riunione, è stato deciso che parte del cammino culturale per Siena sarà fatto insieme.

La brava Iva Monciatti, vice responsabile del comitato di Libera Siena, con il PSF ha invitato tutti ad una maggiore coesione territoriale, impegni concreti e piccoli passi di contrattazione sociale.

La botta della crisi del Monte dei Paschi a Siena è stata fortissima, come una bastonata alle ginocchia per una città già in forte crisi occupazionale, ma adesso bisogna andare oltre, ricostruendo la filiera sociale del credito e costituendo la banca sociale della fiducia per le piccole e medie imprese storiche e perbene del senese.

Già da tempo La Filca Cisl, la Fiba Cisl propongono, in molti territori italiani, una revisione contrattuale per il credito e per lo sviluppo ad alta responsabilità sociale, e a Siena possono contare anche sui sindacalisti del SIULP, come Antonio Scuderi, Carlo Forte e Cesare  Masella, prima linea di una squadra fortissima e motivata a sostenere il PSF sin dal principio.

Prossimo passo, lungo oltre la scadenza elettorale, un appuntamento formativo comune sul credito sociale e sulla lotta alle mafie grigie (pericolosa miscela di professionisti, uomini dei clan e massoneria nera). Siena è candidata ad essere capitale europea della cultura, sperando che la responsabilità sociale possa essere un pezzo del patrimonio cittadino, accanto al Buongoverno del Lorenzetti e all’edilizia storica tra le più belle del mondo.