Un lavoro sociale, un teatro politico, una provocazione amministrativa
Alessandro De Lisi, direttore del Centro studi sociali contro le mafie Progetto San Francesco, sintetizza così lo spettacolo “Lèmene – Concerto per pianoforte, zattera e uomo nero”, il cui debutto é previsto al primo Festival della Fiducia di Como, organizzato dal Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco con la Cisl dal 13 al 15 settembre.
Come dovrebbe accadere all’Italia, piegata da una crisi che questa volta – avverte De Lisi – non è una questione di prodotto ma di coesione sociale: «Molte regioni italiane- commenta – hanno cambiato il proprio panorama: da un susseguirsi di cartelli ‘offresi lavoro’ si è trasformato in un gigantesco ‘affittasi’ e la mafia vi trova terreno fertile, creandosi uno specifico finanziario consenso sociale. C’è troppa gente disposta a fare affari con la mafia; bisogna agire su questa zona grigia: se accendi la luce, incoraggi la gente per bene ad allontanare chi non è degno».
I punti fermi della nostra battaglia, incarnata nel Progetto San Francesco, sono chiari. Alla gente comune diciamo “Sentiamoci tutti parte del Pool antimafia, riprendendo il lavoro lasciato da uomini come Falcone e Borsellino”.
Alla politica rivolgiamo una provocazione: «Il 35% di quanto denaro confiscato alla mafia in Lombardia torni in Lombardia, per sostenere la cassa integrazione. La legge non lo consente? Le leggi si fanno e si cambiano, se si vuole». Al mondo della cultura, infine, un invito: «Se le fabbriche chiudono, è il momento di aprire i cervelli. Una grande vittima di questa situazione è la fiducia: ricostruiamola».
Da questa visione nasce “Lèmene” (realizzato senza finanziamenti pubblici, con il sostegno della Cisl Scuola dei Laghi e da Fiba Cisl Social Life), che da spettacolo si trasformerà in laboratorio permanente per la cultura e la rinascita sociale.
Scritto da De Lisi (Giufà è un eteronimo e riguarda un personaggio popolare siciliano un po’ bislacco e anomalo), “Lèmene” – città immaginaria, simbolo di ogni confine – vede sul palcoscenico l’attore senegalese Mohamed Ba e il pianista Giovanni Panozzo, autore delle musiche. In più, video e immagini di Ester Maria Negretti, scene originali di Immaginasuoni e un contributo di Cecco Bellosi.
Non è un lavoro sulle migrazioni, quanto piuttosto sugli attraversamenti: di un confine o di una frontiera, di un deserto o di un mare, ma anche di una crisi. Per questo, oggi, siamo tutti migranti, tutti “uomini neri” (come l’ombra, di qualunque colore sia la nostra pelle) alla deriva in mezzo al mare, in attesa di una costa o di una nave che ci dia speranza.
Mohamed Ba è interprete eclettico di un testo che sposta di continuo il proprio asse dall’ironia alla satira, alla tragedia, sostenuto con efficacia dalla musica di Panozzo che si muove anch’essa fra i registi più diversi, ora briosa e popolare, ora toccante e profonda come il mare. Quel mare che è ponte per tanti, tomba per troppi. Ed è qui che “Lèmene” tocca il proprio vertice, nel racconto di un viaggio senza arrivo per quasi tutti i disperati saliti su una barca alla ricerca di un futuro migliore.
Questo non è solo teatro, ma una luce accesa contro la crisi.
- BRIENNO, PIAZZALE DAVANTI ALLA CHIESA, ORE 20 – 13 SETTEMBRE
- CERNOBBIO, VILLA BERNASCONI, ORE 21 – 14 SETTEMBRE
- COMO, PIAZZA VOLTA, ORE 20 – 15 SETTEMBRE
Ufficio Stampa Progetto San Francesco