Con il Prefetto di Como, Michele Tortora, il Procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili, il Segretario generale aggiunto della Cisl dei Laghi, Gerardo Larghi e il giornalista Marco Birolini
A mani libere
Crediamo possa essere utile, in un’epoca di tale frammentazione politica e sociale partire proprio dal frammento rappresentato dal nostro lavoro nel più ampio e complesso mondo del lavoro e della pratica sportiva.
Possiamo dire, senza retorica, di trattare la materia del restauro sociale da una prospettiva innovativa: il tentativo di collegare, collezionare, incollare tutti i frammenti della società che se divisi non potrebbero comporre democraticamente la comunità. Innovando poi, una volta messi insieme detti frammenti disparati – lo sport e la gioventù, la cultura, la cultura della legalità, la cura, il sistema sociale del credito, l’istruzione, le età mature e i pensionati, le imprese, la cooperazione sociale, i sistemi di sussidiarietà solo per citare una parte di ciò che abbiamo a cuore – anche la più ampia azione sindacale, dalla tutela dei diritti “in piena area rossa della crisi” fino al modo di offrire i servizi al prossimo e al lavoratore e insieme anche la pratica sportiva sociale, la comune azione culturale.
Questo post vorrebbe essere anche l’invito a praticare una nuova modalità di azione culturale, di formazione popolare, di scuola civica, orientando i nostri sforzi verso una circolarità di interventi – penso a quelli “fuori” dal panel dei relatori ufficiali – che possa assomigliare al metodo ormai diffusissimo WIKI. Ovvero lasciare sempre uno spazio all’imprevisto, magari scremando la vocazione alla lamentazione, che può venire dagli ospiti, da tutti coloro volenterosi a costruire proposte utili al prossimo.
Infine, il mondo dello sport legato al mondo del lavoro possono offrire una duplice trasversalità che ampia il panorama sociale, lega appunto giovani e famiglie, esperti, curiosi e semplici “attraversatori” dei temi trattati, in un clima sicuramente popolare.
Lo scopo di tali incontri aperti è soprattutto quello di animare un nuovo patto civico, stretto contro la sfiducia, contro i ricatti criminali, contro i rischi della solitudine civile, a favore quindi di una progressiva affermazione della responsabilità sociale nel lavoro, nello sport, nella politica.
Infine “a mani libere” vuole essere un’occasione di incontro dedicato al recupero della fiducia di ciascuno e della comunità.
Sarà possibile parcheggiare all’interno della struttura che ci ospita, la Scuola Oliver Twist di Cometa Formazione; si prega la puntualità
IMMAGINI della Conferenza stampa
Basket Como e Progetto San Francesco testimoni di Legalitá
Al via l’unione sociale tra la Cisl comasca, il Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco con la Basket Como 1956, per dire no alle mafie e si al lavoro.
Presentato alla stampa il calendario di attività della nuova alleanza tra la Cisl comasca e il Progetto San Francesco con la Basket Como 1956, nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli. Una società e una squadra di campionesse, da quest’anno in serie B, che conta più di trecento atleti, pronte per un percorso di informazione popolare contro le mafie e sulla responsabilità sociale nel mondo del lavoro, attraverso esperti, magistrati, economisti e sindacalisti. “Per noi della Cisl significa tenere vivi i valori fondativi della nostra Unione, con al centro la persona e l’unità sociale. Soprattutto oggi, con questa crisi tremenda, dobbiamo fare bene e con forza l’azione sindacale, e contemporaneamente aumentare l’efficacia della contrattazione sociale per migliorare la qualità della nostra comunità” – ha sottolineato il segretario generale aggiunto della Cisl comasca, Gerardo Larghi – “Oggi è un passo avanti per tutti noi, in un percorso che rispetti le autonomie di ciascuno e al contempo capaci di rafforzare il comune obiettivo di coesione etica della comunità.
Abbiamo a cuore anche uno speciale percorso di accompagnamento di ingresso nel mondo del lavoro per i diversamente abili” ha concluso Larghi. Alla presenza della madrina del patto sociale Valentina Grohovaz, docente e già campionessa di basket, sono stati presentate le diverse attività comuni che partiranno in settembre: corsi di formazione e informazione popolare contro le mafie e per la responsabilità sociale nel mondo del lavoro, partite e tornei sociali con squadre campioni, il cui ricavato andrà a sostegno della cassa integrazione e del microcredito, testimonianze nelle scuole delle “ambasciatrici di responsabilità”, scuola basket per i ragazzi e le ragazze più fragili socialmente. Guido Corti, dirigente responsabile della Basket Como 1956, con il Presidente Luciano Mastrapasqua, ha voluto sottolineare quanto sia importante per la squadra e la società scendere in campo con un messaggio di lotta alle mafie e al contempo essere sostenuti dal sindacato e dal PSF nella ricerca trasparente degli sponsor etici.