Lezione slovena sulla trasparenza

di Lionello Mancini
 
Come voce che grida nel deserto, Transparency International continua a sfornare i suoi report su corruzione e dintorni, ricevendone distratte pacche sulle spalle da quanti dovrebbero invece provvedere a modificare l’imbarazzante situazione italiana.
Meno di due settimane fa è stato diffuso lo studio – condotto su 19 Paesi e tre istituzioni europee (Consiglio, Commissione e Parlamento) – per saggiarne la qualità d’interazione con le lobby ufficiali e l’impermeabilità ai soggetti che preferiscono gli angoli bui.
Poiché – come ha ribadito Transparency – «la mancanza di trasparenza nelle attività di lobbying crea terreno fertile per una cerchia ristretta di poteri in grado di far valere in maniera indebita i propri interessi particolari», di fatto ci troviamo nell’anticamera della corruzione come fattispecie penale, come confermano le cronache recenti, anche se in troppi restano aggrappati alla balla che “se non c’è reato, non c’è problema”. 
Dall’analisi condotta da Transparency International sulla base di 65 indicatori riferibili a trasparenza, integrità e parità di accesso, la Slovenia risulta il Paese meno esposto, con un indice del 55% (fatto 100 un sistema politico/istituzionale protetto dal rischio di influenze illecite); al secondo posto c’è la Commissione europea (53%), al quart’ultimo l’Italia (20%) seguita da Consiglio d’Europa (19%), Ungheria e Cipro (14%). La non rassicurante media regionale è del 31 per cento.
Cosa avrà inventato di tanto efficace, la Slovenia, nell’Unione europea solo dal 1° maggio 2004, per risultare meglio attrezzata persino di Regno Unito, Francia e Germania? In realtà niente di impossibile per qualunque Paese sia determinato a crescere, anziché riempire le tasche dei disonesti e seminare sfiducia nei propri cittadini.
Lubiana si è data innanzitutto un sistema di regole. Per esempio, i funzionari pubblici devono riferire sui loro contatti con le lobby, precisando nomi e contenuti; è stato istituito un registro cui sono tenuti a iscriversi i lobbisti professionisti; i dipendenti statali che si dimettono devono sottostare a un periodo di “raffreddamento” di due anni, durante i quali stare alla larga dai loro ex colleghi, cui non possono nemmeno offrire consulenze; è stata creata un’Agenzia che controlla e sanziona ed è stato raggiunto un buon livello di partecipazione pubblica ai processi decisionali.
Con tutto ciò, lo spazio di miglioramento per Lubiana resta ampio – annota la ricerca –, perché sono ancora numerosi i soggetti camuffati in modi diversi che non si registrano, specie a livello locale; l’Agenzia non è abbastanza rigorosa con i funzionari che non riferiscono i loro contatti o non rispettano il biennio di “cooling off” post-dimissioni; resta parecchio da fare anche sul fronte dei doveri dei lobbisti, mentre una più stringente autoregolamentazione dei gruppi di pressione colmerebbe le lacune del sistema di regole.
Ma se i lobbisti professionisti si sono dati un Codice etico, imprese e associazioni professionali tendono a scantonare. Occorrono, quindi, anche per la capoclassifica «ulteriore formazione e maggior responsabilizzazione di dipendenti pubblici, giornalisti, lobbisti professionisti e non».
Se una “copertura” del 55% fa risultare la Slovenia capoclassifica, il problema per l’Europa si conferma piuttosto serio.
Dopo di che, si può dare alla graduatoria di Transparency International il valore che si crede: la si può liquidare perché parziale, contestare come statisticamente non valida oppure sventolarla come una bandierina anti-politica.
Ma è certamente un nuovo tassello del quadro di arretratezze e di rischi che si corrono impedendo la tracciabilità dei nessi tra istituzioni, Pubblica amministrazione e portatori di interessi privati.
Senza l’introduzione di regole chiare, semplici e realmente applicabili, l’Italia assisterà presto a nuovi scandali germinati dal mondo delle relazioni senza merito, degli scambi di favori e dei passaggi di denaro illecito tra un’economia e una politica nelle loro accezioni più degradate.
SOLE 24 ORE 27.4.15