“DOBBIAMO PRETENDERE LA RESTITUZIONE DELLA VERITÀ”, HA DETTO LA FIGLIA DEL GIUDICE UCCISO. IL SUO INTERVENTO DURANTE LA DIRETTA DI RAIUNO DEDICATA ALLE VITTIME DELLA MAFIA
L’arrivo a Palermo della “nave della legalità” “Dobbiamo pretendere con forza la restituzione di una verità, non qualsiasi, non una mezza verità, ma quella utile a dare un nome e un cognome alle menti raffinatissime, come le ha definite mio padre, che con le loro azioni e omissioni hanno voluto eliminare questi servitori dello Stato e impedire la ricostruzione dei fatti”. E’ la denuncia di Fiammetta Borsellino, che ieri sera, durante la trasmissione “Falcone e Borsellino” di RaiUno è intervenuta per chiedere verità e giustizia per le stragi.” Quelle menti raffinatissime – ha detto la figlia più piccola di Borsellino – che hanno permesso il passare infruttuoso delle ore immediatamente successive alle esplosioni, ore fondamentali per le acquisizioni necessarie per uno sviluppo delle indagini”. Questo “per me e la mia famiglia non può passare in secondo piano, come non può passare in secondo piano che per le false piste investigative ci sono stati uomini che hanno scontato ingiustamente anni di detenzione”, ha aggiunto Fiammetta Borsellino.xQuesta restituzione di verità “deve essere anche per loro”. La verità “è l’esatto opposto della menzogna ed è una cosa che dobbiamo ogni giorno cercare e pretendere, e non solo ricordarci nei momenti commemorativi. Solo così, guardando in faccia i nostri figli, possiamo vivere in un Paese libero dal puzzo e dal ricatto mafiosi”. Per la figlia di Borsellino “ricordare Giovanni, Francesca, mio padre e gli uomini delle scorte che li proteggevano significa coltivare e nutrire la memoria, necessaria non solo per andare verso il futuro, ma anche per dire da che parte stiamo, perché noi stiamo dalla loro parte, dalla parte della libertà, della verità e della giustizia per le quali sono morti”.
LA REPUBBLICA 24 MAGGIO 2017