Abbiamo voluto lanciare all’inizio del gravoso dramma del Covid19 un grido di allarme di non abbassare la guardia contro le mafie.
Oggi voglio gridare alziamo la guardia, stiamo attenti al durante e al dopo coronovirus, dobbiamo alzare la guardia , i criminali sono come gli sciacalli , come le iene che si avventano sulla vittima moribonda, l’unica cosa che gli interessa è il proprio profitto, vogliono spolpare la carcassa e mangiare anche le ossa, non vogliono lasciare nulla agli altri.
In questi momenti arriva l’Omino di burro o il Cocchiere del carro, il subdolo personaggio collodiano, il falso benefattore.
” Il Cocchiere è colui che si occupa, grazie alle sue maniere melliflue e alla sua vocina convincente e rassicurante, di attirare ragazzi svogliati sul suo carro, tirato da dodici pariglie di ciuchini, per condurli nel Paese dei Balocchi, il luogo dove ogni fanciullo può divertirsi senza dover ascoltare gli adulti. Il carro ha le ruote fasciate per non far rumore (e non farsi dunque scoprire) e i ventiquattro ciuchini, invece di essere ferrati, hanno ai piedi stivali bianchi.
Viene descritto dall’autore come: «Un omino più largo che lungo, tenero e untuoso come una palla di burro, con un visino di melarosa, una bocchina che rideva sempre e una voce sottile e carezzevole, come quella d’un gatto che si raccomanda al buon cuore della padrona di casa.». È un personaggio diabolico, perverso e, talvolta, persino sadico: per punire i suoi somari recide loro le orecchie a morsi. Mentre il carro corre verso il paese dei Balocchi il cocchiere canta: “Tutti la notte dormono / e io non dormo mai…”.
Dopo cinque mesi di cuccagna, tra balocchi e divertimenti, i ragazzi (tra cui Pinocchio e Lucignolo), si trasformano in veri e propri somari con tanto di coda e lungo paio di orecchie. Successivamente l’autore spiegherà che il mestiere dell’Omino è proprio quello di portare i ragazzi al Paese dei Balocchi per attendere il momento in cui si sarebbero trasformati in ciucchini e avrebbe potuto venderli nelle fiere e nei mercati. E che così facendo in pochi anni si era arricchito tanto da diventare milionario.”
L’Omino di burro è colui che si occupa, grazie alle sue maniere, alle sue lusinghe di infiltrarsi nel tessuto sociale, imprenditoriale, politico e istituzionale. Attenzione ai facili prestiti, alle facili opportunità di aggiustamento delle proprie aziende, abbiamo le organizzazioni mafiose che hanno immensi capitali economici, denaro vero, denaro fresco pronto a finanziare per impossessarsi delle attività in difficoltà del territorio.
Il debito è fonte di guadagno, di occupazione del territorio, di riciclaggio di denaro di provenienza criminale, ecco perché bisogna alzare la guardia , ecco perché bisogna fare prevenzione, ecco perché occorre il coinvolgimento di tutti gli attori della società perbene.
È imperativo alzare la guardia, la politica , le istituzioni , laddove c’è potere decisionale , laddove c’è denaro pubblico , devono essere difesi, non possiamo più permetterci le infiltrazioni mafiose , come è stato permesso sino ad oggi, è arrivato il momento di non accettare più compromessi, di non scendere a patti con i portatori di voti, basta con la corruzione, oggi bisogna pensare al bene comune, pensare allo stato, basta alle collusioni, lo stato ha bisogno di un atto di forza da parte di tutti, oggi dobbiamo avere il coraggio di denunciare e di vigilare tutti quanti insieme.
Dobbiamo diffidare dell’ Omino di burro, e del falso mito della Città dei balocchi.
Benedetto Madonia
Presidente Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco