PULVIRENTI Giuseppe Per quanto concerne il curriculum criminale del PULVIRENTI si fa integrale rinvio a quanto esposto nel paragrafo dedicato al MALVAGNA. Il suo ruolo di capo del gruppo omonimo alleato con quello del SANTAPAOLA e la carica di consigliere della “famiglia” mafiosa di quest’ultimo che egli aveva rivestito sul finire degli anni Ottanta risultano comprovati dalle convergenti dichiarazioni del MALVAGNA, dello AVOLA, del DI RAIMONDO, dello stesso PULVIRENTI, oltre che da varie pronunce giurisdizionali ormai definitive.
Tratto in arresto il 2 giugno 1993 dopo una lunghissima latitanza, il PULVIRENTI ha iniziato a collaborare con l’A.G. dal settembre del 1994, dopo che la sua organizzazione era stata sconvolta dagli arresti che avevano colpito tutti i personaggi di vertice e molti dei consociati a seguito della collaborazione intrapresa da molti degli esponenti di spicco a lui più vicini, tra cui il nipote acquisito MALVAGNA Filippo ed il genero GRAZIOSO Giuseppe. E proprio il senso di disfatta per l’attività repressiva intrapresa dallo Stato nei confronti della sua organizzazione costituì il motivo fondamentale della sua scelta collaborativa e lo indusse a rivolgere un invito a tutti i suoi consociati affinché si arrendessero allo Stato per potere sperare un giorno di ricongiungersi ai propri familiari.
Effettuata tale scelta, il PULVIRENTI vi si è mantenuto coerente, rendendo delle dichiarazioni che hanno consentito di ricostruire molti degli innumerevoli delitti posti in essere dalla sua organizzazione, anche se l’età avanzata e le precarie condizioni di salute, nonché lo scarso livello culturale hanno comportato talvolta delle lacune mnemoniche ed una scarsa chiarezza del suo elaborato narrativo, come si evidenzia dagli atti acquisiti da questa Corte ex art.238 c.p.p., ed in particolare dai verbali delle dichiarazioni rese all’udienza del 16.4.1997 nel giudizio di primo grado per la strage di Capaci e di quelle rese innanzi alla Corte di Assise di Catania all’udienza del 18.2.1995 nel processo n. 27/94 R.G.C.Ass. nei confronti di SANTAPAOLA Benedetto + 3. E, tuttavia, pur con tali limiti, che richiedono un ancor più attento esame critico di questi atti anche alla luce degli altri riscontri esterni, le dichiarazioni del PULVIRENTI hanno fornito delle indicazioni utili per la conoscenza dell’organigramma di COSA NOSTRA nella provincia di Catania, dei rapporti intercorrenti tra tale provincia e quella di Palermo, nonché degli accordi intervenuti tra le predette province per l’attuazione di quella strategia stragista nella quale si inscrivono i fatti per cui è processo. MISTERI D’ITALIA