Calcara/Siino/Canale

VINCENZO CALCARA – ECCO LE PROVE CHE POSSONO PORTARE ALLA VERITA’ SULLA MORTE DEL DOTT. PAOLO BORSELLINO , E CHE DIMOSTRANO LA FALSITA’ DI ALCUNI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA !!!   La morte del dott. Paolo Borsellino non e’ stata decisa solo da ”cosa nostra” (presieduta da Toto’ Riina , Provenzano ed altri ), ma anche da altre entita’ collegate a ”cosa nostra” che sono piu’ pericolose di ”cosa nostra stessa e sono : L’ENTITA’ di COSA NOSTRA, l’ENTITA’ della NDRANGHETA, l’ENTITA’ dei PEZZI DEVIATI DELLE ISTITUZIONI, l’ENTITA’ DEI PEZZI DEVIATI DELLA MASSONERIA e l’ENTITA’ DEI PEZZI DEVIATI DEL VATICANO !!!

Di queste entita’ ne parlo ampiamente nei miei memoriali ” I MEMORIALI DI VINCENZO CALCARA ” che sono pubblicati sul sito di Salvatore Borsellino www.19luglio1992.com e sul sito www.antimafiaduemila.com

Sono stato definito un Collaboratore di Giustizia eterodiretto e un inquinatore di pozzi.

Ma sulla base di quali riscontri ?

Il P.M Gabriele Paci mi definisce un inquinatore di pozzi , poiche’ ho affermato che Mariano Agate era il capo provincia di Trapani .

Paci , nella sua requisitoria (non dimentichiamoci che il P.M Paci , il giorno prima della sua requisitoria si trovava a testimoniare in favore di Antonio Vaccarino , definendolo una brava persona) , si riferisce solo alla mia persona dimenticandosi che non sono stato solo io a indicare Agate Mariano come capo della provincia di Trapani , ma lo hanno indicato importanti Collaboratori di Giustizia :

1) I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA BUSCETTA E CALDERONE nelle loro dichiarazioni individuano Agate Mariano come uomo di riferimento nello scacchiere trapanese.

2) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA DI CARLO :

All’ udienza del 30/01/2020 , il Collaboratore di Giustizia di Carlo conferma che dal 1985 il capo provincia e’ Agate Mariano poiche , oltre ad averglielo confermato i suoi fratelli appartenenti alla famiglia di Altofonte , lo viene a sapere anche dal Caruana , compare di anello di Francesco Messina Denaro , che si trovava a Londra insieme a lui .

3) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA LEONARDO MESSINA:

Leonardo Messina apparteneva alla famiglia di San Cataldo e aveva stretti contatti con uomini di “cosa nostra” . Nel verbale del 1996 il Dott. Tescaroli interroga Leonardo Messina e gli chiede chi e- il capo provincia di Trapani . Messina risponde che il capo provincia e- Agate Mariano e riferisce di averlo saputo dal Furnari che fa parte della famiglia di Castelvetrano .

4) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA CANCEMI SALVATORE :

Cancemi e- stato uno degli esecutori della strage di Capaci ed era uno appartenente al direttorio della commissione regionale , insieme a Riina , Gangi e Biondino, i quali , nel giugno del 1992 , hanno deciso l’ accellerazione dell’ attentato per uccidere Borsellino .

Nel Verbale del 12 maggio 2020 , Cancemi conferma che Agate Mariano era capo provinciale e di averlo saputo da Riina , da Ganci e da Biondino Salvatore , quest- ultimo autista di Riina .

5) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA GIUFFRE’ :

Giuffre’ faceva parte della commissione di Palermo. Era l’ uomo piu’ fidato di Provenzano .

Nel verbale del 12 marzo 2004 reso a Catania , Giuffre’ conferma di sapere con certezza che Agate Mariano e- capo provincia poiche ‘ gli e’ stato riferito da Provenzano . Lo sa tutta la commissione di Palermo.

6) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA ONORATO :

Onorato conferma che il capo provincia e ‘Agate Mariano poiche’ lo ha saputo da Biondino Salvatore (autista di Riina)

7) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA DI MATTEO :

Di Matteo specifica che alle riunioni che si verificano a casa sua nel periodo precedente le stragi era sempre presente Agate Mariano .

8)COLLABORATORE DI GIUSTIZIA LA BARBERA :

La Barbera faceva l ‘ autista a Bagarella (cognato di Riina )e aveva stretti contatti con Brusca )

La Barbera e ‘certo che Agate Mariano e’ capo provincia e afferma che il Sinacori lo sostituira’ nel 1996.

9) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA DRAGO :

Drago era il killer di Brancaccio ed era l’amico del cuore di Matteo Messina Denaro . Nella sentenza Borsellino ter , Drago conferma che Agate Mariano e’ capo provincia .

10) COLLABORATORE DI GIUSTIZIA MARCHESE

Marchese conferma che Agate Mariano e- capo provincia di Trapani .

Ci sono anche le intercettazioni di Riina nel carcere , nelle quali Riina dice a Lo Russo “ se ci fosse il padre , perche’ suo padre buonanima u ‘ zu Ciccio di Castelvetrano , capo mandamento di Castelvetrano ..” . In queste parole Riina conferma che Francesco Messina Denaro non e- capo provincia , ma capo mandamento .

Inoltre , la Corte di Appello di Catania , che decide di unificare il Processo Borsellino Ter e Capaci , nelle pagine. 206 e 452 viene confermato che Agate Mariano e’ il capo provincia . A pag. 456 viene specificato : ” con il beneplacito di Agate Mariano , a capo della provincia di Trapani .” . La Cassazione , poi , dice che tutte le fonti indicano Mariano Agate come capo provincia .

Considerando che non sono solo io ad indicare Mariano Agate come capo della provincia di Trapani , anche tutti i Collaboratori di Giustizia sopracitati e che sono stati escussi nel Processo che si sta celebrando a Caltanissetta che vede imputato Matteo Messina Denaro come mandante della strage di Via d’ Amelio ,che indicano Agate come capo provincia sono inquinatori di pozzi e pentiti eterodiretti ?
Il P.m Paci , durante la sua requisitoria , si dimentica di tutti questi Collaboratori di Giustizia e fa cenno solo a Leonardo Messina , ma definisce solo me come Collaboratore di Giustizia eterodiretto e inquinatore di pozzi . Perche’ tutto questo interesse da parte del Dott. Paci a screditare e diffamare la mia persona ?
Come ho gia’ accennato , il P.M Paci in data 2 luglio 2020 , viene chiamato in difesa del Vaccarino e del colonnello Zappala e ha dichiarato che il Vaccarino e’ una brava persona aggiungendo che Calcara e’ un pentito eterodiretto le cui dichiarazioni hanno portato poi alla condanna di Vaccarino per traffico internazionale di droga. Specifico che Vaccarino e’ stato condannato con le mie dichiarazioni provate e riscontrate e con le dichiarazioni del Collaboratore di Giustizia Ciulla Salvatore, quest’ ultimo, come me , ancora non e’ stato chiamato dalla Procura di Caltanissetta , ovvero dal PM Paci , per essere ascoltato . In questo processo in cui era imputato Vaccarino si e’ fatto riferimento alla mia persona , tanto e’ vero che la Procura di Palermo ha chiesto che fosse acquisita la documentazione da me fornita relativa al vissuto storico del Vaccarino , atti che durante il dibattimento i P.M della D.D.A di Palermo Padova e Dessi’ hanno chiesto di produrre e che sono stati acquisiti .
L’ accusa ha fatto riferimento a tutto cio’ che ho sempre dichiarato sul Vaccarino , definendo quest’ ultimo un doppiogiochista affiliato a ” cosa nostra” , a Francesco Messina Denaro e al figlio Matteo .
Nonostante i testimoni chiamati in difesa del Vaccarino , tra i quali e’ stato ascoltato il Dott. Gabriele Paci , il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno , quest’ ultimi due condannati nel Processo per la trattativa Stato – mafia , l’ esito del Processo di 1° grado e’ stata una condanna per Antonio Vaccarino a sei anni di reclusione per concorso in rivelazione di segreto d’ ufficio con l’ aggravante di favoreggiamento personale alla mafia e dei suoi del suo coimputato , il Colonnello Zappala, condannato a quattro anni di reclusione .
Di tutto questo il Dott. Paci nella sua requisitoria non ne parla !!!
Durante la sua requisitoria , il P.M Gabriele Paci da pieno credito a Collaboratori di Giustizia che , anche durante il Processo che vede imputato Matteo Messina Denaro, fanno dichiarazioni prive di senso, che spesso sono senza riscontri , in quanto si basano su deduzioni personali di questi Collaboratori di Giustizia .
Uno di questi e’ il Collaboratore di Giustizia Vincenzo Sinacori .
Durante il Processo, il Collaboratore di Giustizia Vincenzo Sinacori , afferma che Matteo Messina Denaro gli aveva detto che io ero stato costruito e istruito a dovere dal Dott. Paolo Borsellino e che non facevo parte di” cosa nostra “,circostanza confermata anche da un altro Collaboratore di Giustizia , Geraci.
Tutto cio e’ totalmente falso e mi chiedo come questi Collaboratori di giustizia possano affermare simili assurdita ‘ !!!
Per quanto riguarda queste affermazioni , durante la requisitoria , il P. M Dott. Gabriele Paci ha dichiarato che il pensiero ignorante dei mafiosi che un Giudice possa suggerire delle falsita ‘da far dire poi dal Collaboratore di Giustizia e ‘totalmente falso , ma nello stesso tempo, Matteo Messina Denaro , in base a quanto detto da Sinacori , avrebbe detto che io ero un pazzo e che non facevo parte di ” cosa nostra ”.
Dove sono le prove che Matteo Messina Denaro abbia detto a Sinacori che io non facevo parte di ” cosa nostra ” ?
Supponiamo che quanto dica il Sinacori sia reale , l’ unica motivazione per la quale Matteo Messina Denaro possa aver affermato una cosa del genere puo’ ricondursi alla sua perdita di prestigio per il fatto che il padre possa essersi fidato di una persona che successivamente divenne poi Collaboratore di Giustizia . Questo non significa pero’ che io non facessi parte di ”cosa nostra” . Quanto detto dal Collaboratore di Giustizia Sinacori , pero’ , non viene smentito dal Dott. Paci .
Perche’ Il Dott. Paci non crede che io sia stato costruito e istruito dal Dott..Borsellino ma , al contempo , avrebbe presupposto che io sia un Collaboratore di Giustizia eterodiretto , credendo quindi in cio’ che Matteo Messina Denaro avrebbe detto sulla mia persona ? Il termine eterodiretto , nel vocabolario della lingua italiana si riferisce a chi lascia che le proprie azioni vengano guidate dagli altri , essendo privo di autonomia decisionale .Tengo a specificare che tutto cio ‘ che ho dichiarato sin dall ‘ inizio della mia Collaborazione con la Giustizia , l’ ho sempre dichiarato spontaneamente con prove e riscontri e per cognizione diretta , senza che nessuno mi guidasse , poiche’ , se cosi ‘non fosse stato , le uniche persone che avrebbero potuto gestire la mia collaborazione erano i Magistrati con cui ho collaborato , ovvero il Dott. Paolo Borsellino e i suoi fidatissimi .Sostituti Procuratori Francesco Lo Voi e Gioacchino Natoli .
Per questo motivo , quindi che io sia un pentito eterodiretto e’ una deduzione totalmente assurda !!!
In data 3-04-2019 durante il Processo che vede imputato Matteo Messina Denaro per la strage di Via D’ Amelio , in seguito alle domande del Procuratore Aggiunto Dott. Paci rivolte al Collaboratore di Giustizia Vincenzo Sinacori , teste chiamato dalla difesa del Vaccarino per la richiesta di revisione della condanna a 6 anni e sei mesi di reclusione per traffico internazionale di droga , e’ emerso che il Sinacori ha dichiarato cose non vere e questo lo dimostrero’ con prove e riscontri .
Innanzitutto , alla domanda del Dott Paci , rivolta al Sinacori , se ha memoria riguardo all’ omicidio dell’ ex sindaco di Castelvetrano Vito Lipari ,nel quale tengo a precisare che, come ho dichiarato in Corte di Assise d’ Appello di Palermo , il mio ruolo era quello di copertura , insieme ad altri uomini d’ onore ai killers Nitto Santapaola , Francesco Mangion e Mariano Agate e per quanto riguarda il ruolo di Antonio Vaccarino in questo omicidio e’ stato quello di affidarmi di far parte del gruppo di appoggio , il Sinacori risponde che ha partecipato a quell’ omicidio ed e’ stato condannato insieme ad altri perché si e’ autoaccusato e che le indagini per questo omicidio avevano accusato altre persone e chi le ha accusate e’ stato un certo Calcara facendo i nomi di Nitto Santapaola , Francesco Mangion, Mariano Agate …
Queste persone per il Sinacori non c’ entravano niente con questo omicidio e l’ unico che sapeva di questo omicidio , secondo il Sinacori , era Agate Mariano , persona che io ho accusato insieme a Nitto Santapaola e Francesco Mangion . A me non risulta che processualmente ci siano stati dei Collaboratore di Giustizia che hanno confermato la partecipazione del Sinacori all’ omicidio Lipari .
Riguardo queste affermazioni , e’ totalmente falso quando il Sinacori dichiara l’ estraneita’ all’ omicidio Lipari di Nitto Santapaola , Francesco Mangion e Mariano agate , poiché la colpevolezza di ques’ ultimi oltre a me , viene confermata pienamente dal Collaboratore di Giustizia Maurizio Avola , – -esecutore di circa 80 omicidi e ritenuto attendibilissimo da tutte le procure , il quale specifica che a parlargli dell’ omicidio Lipari e’ stato Francesco Mangion , e , su domanda del P.M Paci se Nitto Santapaola , Francesco Mangion e Mariano Agate sono colpevoli dell’ omicidio Vito Lipari , Avola , al contrario di Sinacori , risponde di Si !!!
Alla domanda del Dott. Paci se ci sono stati dei tentativi di ” cosa nostra ” di condizionare l’ andamento del processo Vito Lipari , Il Sinacori risponde di non saperlo . Su questa risposta del Sinacori viene una domanda spontanea , Come mai , visti i rapporti stretti tra il Sinacori e Matteo Messina Denaro , il Sinacori non e’ a conoscenza dell’ aggiustamento dei processi da parte di Matteo Messina Denaro a favore del suo capo Mariano Agate e di Nitto Santapaola e Francesco Mangion , come afferma il Collaboratore di Giustizia Maurizio Avola ? Maurizio Avola conferma che Matteo Messina Denaro si interesso’ ad aggiustare l’ andamento del processo Vito Lipari in favore di Nitto Santapaola , Francesco Mangion e Mariano Agate , facendo di proposito una trasferta a Catania .
Anche di questo , il P.M. Dott. Paci , nella sua lunga requisitoria non ne parla e non contesta niente al Sinacori .
. Sempre nel processo Lipari , ho dichiarato anche il ruolo che ha avuto Giuseppe Clemente , uomo d’ onore della famiglia di Castelvetrano . Giuseppe Clemente viene citato dal Sinacori come uomo d’ onore .
Inoltre , alla domanda del P.M Paci se all’ interno di ” cosa nostra” si era parlato di Calcara , il Sinacori risponde che nessuno faceva molto caso a questo Calcara perché si sapeva che era una cosa inutile , che non faceva parte di ” cosa nostra” e quando con Matteo Messina Denaro si parlava di Calcara , Matteo gli diceva che Calcara non sapeva niente e non poteva fare danni .
Sinacori , inoltre afferma che ha avuto ottimi rapporti con Matteo Messina Denaro prima e dopo la sua affiliazione a ”cosa nostra” facendo insieme a lui tanti omicidi, senza pero’ ricordarsi il giorno esatto di quando e’ diventato uomo d’ onore che , per un uomo di ” cosa nostra” e’ come una data di nascita . Io , Vincenzo Calcara , non posso mai dimenticare che la data della mia affiliazione a ” cosa nostra” e’ il 4 ottobre 1979 .
Alla domanda del Dott. Paci, rivolta al Sinacori , se con le Dichiarazioni del Collaboratore di Giustizia Vincenzo Calcara sono stati arrestati o condannati uomini di ” cosa nostra” , il Sinacori risponde di no, in quanto Calcara non aceva parte di ” cosa nostra” e non poteva fare danni a uomini d’ onore ma , cosa molto strana , si ricorda solo di Antonio Vaccarino che era innocente . Smentisco questa affermazione del Sinacori elencando tutti i nomi di uomini di ” cosa nostra” che sono stati arrestati e condannati in via definitiva per 416 bis – e , tanti di questi per traffico internazionale di droga insieme al Vaccarino .
CIULLA SALVATORE , collaboratore di Giustizia , condannato a 4 anni e mesi sei di reclusione
SPEZIA NUNZIO , condannato alla pena di anni 10 di reclusione , conosciuto dal Sinacori come capo della famiglia mafiosa di Campobello di Mazzara . Ho parlato di SPEZIA NUNZIO , indicandolo come uomo d’ onore prima di Sinacori .
FURNARI SAVERIO , condannato alla pena di 13 anni di reclusione
FURNARI VINCENZO , condannato alla pena di anni 13 di reclusione
GRECO DOMENICO , condannato alla pena di anni 6 e mesi sei di reclusione
CIRROTTA GIOVANNI , condannato alla pena di anni 14 di reclusione
ERRANTE PARRINO PAOLO , condannato alla pena di anni 13 di reclusione
GUZZO ANTONINO , condannato alla pena di anni 8 e mesi sei di reclusione
INDELICATO ROSARIO , condannato alla pena di anni 12 di reclusione
INZERILLO TOMMASO , condannato alla pena di anni 10 di reclusione
LUPPINO FRANCESCO , condannato alla pena di anni 6 di reclusione
MARCIANTE GREGORIO , condannato alla pena di anni 8 e mesi sei di reclusione
MESSINA ANTONIO , condannato alla pena di anni 17 di reclusione
NIELI GIROLAMO , condannato alla pena di anni 13 e mesi sei di reclusione
SANTANGELO VINCENZO , condannato alla pena di anni 14 di reclusione
VULTAGGIO GIUSEPPE , condannato alla pena di anni 6 di reclusione
MESSINA DENARO FRANCESCO ,padre di Matteo Messina Denaro , condannato alla pena di anni 15 di reclusione . Ho parlato di FRANCESCO MESSINA DENARO prima del Sinacori .
Dopo tutti questi arresti che sono stati fatti dal Dott. Paolo Borsellino , il quale mi riteneva attendibilissimo , in seguito alle mie dichiarazioni , come puo’ il Collaboratore di Giustizia Vincenzo Sinacori affermare che io non facevo parte di ” cosa nostra e che non potevo fare danni ?
Tornando alle dichiarazioni del Sinacori , non solo non porta le prove su quanto avrebbe dichiarato Matteo Messina Denaro sulla mia persona , ma in molte dichiarazioni e’ palese la non veridicita’ delle sue dichiarazioni .
Sinacori , in una delle sue dichiarazioni rese al Processo che si sta svolgendo a Caltanissetta che vede imputato Matteo Messina Denaro , fa riferimento ad una riunione che il P.M Paci ha voluto datare ad ottobre 1991 , in cui , secondo il Sinacori , erano presenti i fratelli Graviano , Riina , Agate Mariano e Matteo Messina Denaro .
Di questa riunione , ne parla solo Sinacori , il quale riferisce di esserci andato perche’ glielo ha detto Agate Mariano.
Questa riunione pero’ non ha nessun riscontro , in quanto non la ricordano nemmeno i Collaboratori di Giustizia Tranchina e Geraci .
Tranchina era l’ autista dei fratelli Graviano , mentre Geraci era l’ autista di Matteo Messina Denaro. Entrambi i Collaboratori si sono sempre ricordati di tutti i posti , ma di questa riunione non ne hanno memoria . Anche di questo fatto il PM Paci non chiede un’ approfondimento .
Inoltre Sinacori , indica Francesco Messina Denaro come capo provincia di Trapani . In base a questo , all’ udienza del 3 aprile del 2019 a Caltanissetta , viene chiesto a Sinacori quand’ e’ che viene sostituito Francesco Messina Denaro dal ruolo di capo provincia e a pag . 38 -39 il Sinacori dichiara che Matteo Messina Denaro sostituisce il padre negli anni’80 , periodo in cui c’e’ stata una guerra che secondo il Sinacori ha condotto Matteo Messina Denaro perche’ il padre stava un pochino male . Il Sinacori si riferisce alla faida di Partanna iniziata nel 1987 , la faida tra gli Accardo e gli Ingoglia . Quindi , secondo il Sinacori , Matteo Messina Denaro a soli vent’ anni e’ diventato capo provincia . Nella faida di Partanna, muoiono Ingoglia Filippo e Pietro e Petralia Vincenzo . Come capo della faida di Partanna viene condannato Francesco Messina Denaro perche’ e’ l’ esecutore materiale e non Matteo Messina Denaro che e’ stato assolto fino in Cassazione . E’ chiara dunque la falsita’ delle dichiarazioni del Sinacori per quanto riguarda la faida di Partanna. Inoltre , il 20 febbraio 1989 si verifica un’ altro omicidio e, sia Sinacori , sia Brusca indicano colpevole Matteo Messina Denaro , ma viene condannato Francesco Messina Denaro e non Matteo Messina Denaro . Anche qui sono evidenti le bugie di Sinacori e Brusca ma il P. M Paci non fa nessuna contestazione e non ne parla nella sua requisitoria .
Un’ altro Collaboratore di Giustizia sulle cui dichiarazioni il PM Paci basa la sua requisitoria , e’ il Collaboratore di Giustizia Giovanni Brusca .
Nel Processo per l’ omicidio di Calogero Santangelo ucciso a Palermo nel 1981
, il Collaboratore di Giustizia Giovanni Brusca , che ha sempre affermato che io non facessi parte di ” cosa nostra” e che Matteo Messina Denaro gli diceva che non facevo parte di ” cosa nostra” e che ero un fradiciume , e’ stato uno degli esecutori di questo omicidio .
Giovanni Brusca aveva dato all’ A.G un movente del tutto falso . Aveva dichiarato che Francesco Messina Denaro ha chiesto il favore di uccidere il Santangelo , in quanto quest’ ultimo portava nella brutta strada il figlio Matteo facendolo incontrare con delle donne . Il Brusca non ha detto altro !!!
Il vero movente per cui e’ stato ucciso Calogero Santangelo l’ ho portato io dinnanzi alla Corte D’ Assise di Palermo che vedeva imputato oltre a Brusca ed altri anche Toto’ Riina come mandante, quest’ ultimo condannato all’ ergastolo per questo omicidio .
Innanzitutto Francesco Messina Denaro non ha ritenuto opportuno riferire il vero movente al Brusca , in quanto perdeva di prestigio , poiche ‘ il Santangelo era il figlioccio di battesimo di Francesco Messina Denaro e il suo fiore all’ occhiello . Il motivo per cui e’ stato ucciso il Santangelo e’ stato quello che il Santangelo ha rubato una partita di droga insieme ad Epifanio Tumbarello , quest’ ultimo ucciso in secondo tempo dall’ uomo d’ onore Luppino Francesco , uomo d’ onore della famiglia di Campobello di Mazzara .
Nella sentenza per l’ omicidio di Calogero Santangelo della Corte di Assise di Palermo , Sezione quarta , P. M. dott.ssa Lia Sava , Sentenza N. 11-2003 R.G.C. Assise N.11165-02 R.G.N.R N.1457-02 R.G. GIP , emessa il 26- 09-2006 , e’ stato creduto il movente da me fornito e non quello di Brusca . Vedasi pagine 539-540-541-542-543-544- Il Dott. Paci , nella sua requisitoria non cita questa sentenza .
Su questo, molto tempo dopo dalle mie dichiarazioni , a pagina 534 il Collaboratore di Giustizia Brusca afferma che Francesco Messina Denaro , ” capo del mandamento di Castelvetrano ” rivolse a Salvatore Riina la richiesta di uccidere il Santangelo stigmatizzando pesantemente la mancanza di ” rispetto ” ed i comportamenti da ” ladro ” tenuti dal Santangelo . VEDASI FURTO DI DROGA COMMESSO DAL SANTANGELO , FATTO DA ME DICHIARATO AL DOTT. BORSELLINO .
Su cio’ che afferma il Brusca , riguardo al fatto che io non appartenevo a ” cosa nostra” lo smentisco categoricamente anche per un altro fatto che ritengo molto piu’ importante , cioe’ il notaio Albano , quest’ ultimo chiamato in causa da Brusca per quanto riguarda il vassoio d’ argento che il notaio , su incarico di Andreotti , ha regalato per il matrimonio ad una delle figlie dei cugini Salvo , uomini d’ onore di Salemi . Vedasi processo Andreotti .
Non ho mai capito il perché il Brusca , che all’ interno di ” cosa nostra ” era un uomo di grande spessore , non ha mai parlato o non ha mai saputo della potenza del notaio Albano all’ interno di ” cosa nostra” .
Io , Vincenzo Calcara , porto una prova micidiale che sono stato il primo a fare il nome del notaio Albano per fatti molto piu’ importanti di quelli dichiarati da Brusca .
Nella sentenza di primo grado del Tribunale di Roma , Presidente Mario Almerighi , emessa in data 5-06-2003 – successivamente alla sentenza di Caltanissetta che non mi ha ritenuto attendibile – e’ stato confermato con le mie dichiarazioni un trasporto di dieci miliardi di vecchie lire nel 1981 , al quale hanno partecipato Francesco Messina Denaro , Antonio Vaccarino, Stefano Cannata , Vincenzo Furnari , il Maresciallo dei Carabinieri Giorgio Donato e altri – reato prescritto per quest’ ultimi e tanti altri uomini d’ onore .
Questi soldi sono stati consegnati a casa del Notaio Albano , quest’ ultimo , quel giorno , li ha consegnati nelle mani del vescovo Marcinkus per riciclarli nella banca del Vaticano . Questi soldi appartenevano alla famiglia mafiosa di Castelvetrano .
Al contrario di Brusca , ho portato le prove su chi era in realta’ il notaio Albano , prove riscontrate . Prima di Brusca , sono stato io a fare il nome del notaio Albano , sconosciuto dalla Magistratura e
sono stato il primo a dichiarare alla Magistratura che il notaio Albano era un membro dei Cavalieri del Santo Sepolcro insieme a Marcinkus , che era di casa dentro il Vaticano , che era nato a Borgetto , provincia di Palermo , che aveva una moglie straniera e una figlia adottiva . In piu’ ho portato gli inquirenti presso l’ abitazione del notaio Albano .
Il Brusca non ha mai parlato di cio’ che io , prima di lui , avevo detto .
Oltre ad aver citato la sentenza di primo grado , cito anche la sentenza di secondo grado nella quale sono stato assolto , cosi’ come nella sentenza di primo grado , dal reato di calunnia per non aver commesso il fatto :
Corte D’ Appello di Roma R.g.1628-04 N. 115-05 , composta dai seguenti magistrati : Dott. Enzo Costanzo , Presidente , Dott. Eugenio Bettiol , consigliere, Dott. Raffaele De Luga Comandini , Consigliere . .
Nelle motivazioni di questa sentenza vengono citati quei pentiti che mi smentiscono : Ferro Giuseppe , Sinacori Vincenzo , Patti Vincenzo e Brusca Giovanni che non sono stati creduti ne’ tenuti in considerazione .
Sempre per quanto riguarda il Collaboratore di Giustizia Giovanni Brusca, a pagina 5-6 Il Giudice Dott.ssa Vincenzina Massa , Tribunale di Palermo , sez . Del Giudice per le indagini preliminari , letti gli atti del procedimento penale N.1323-98 R.G.N.R 5430-98 RGGIP, ha riscontrato che ” Sin dal primo approccio emergeva chiaramente che il Brusca ha progettato un sofisticato piano di depistaggio finalizzato a salvare da conseguenze di tipo giudiziario alcune persone e soprattutto a destabilizzare alcuni processi . Il Brusca voleva inserire nelle sue dichiarazioni elementi di contrasto con quelle di altri attendibili Collaboratori di Giustizia , allo scopo di metterne in dubbio la credibilita’ complessiva . ” A pagina 4 , il Brusca cita un uomo di ” cosa nostra” , Carlo Greco. Io sono stato il primo a indicare Carlo Greco come uomo di ” cosa nostra ”e coinvolto nel traffico di droga .
Inoltre , a pagina 535-537 il Brusca cita il nome di Pino Clemente indicandolo come ” uomo d’ onore” di Castelvetrano . Prima di Brusca , all’ inizio della mia collaborazione , quando ho parlato dell’ omicidio Lipari al Giudice Borsellino e ai suoi Sostituti , sono stato io il primo a dichiarare l’ appartenenza a ” cosa nostra ” di Giuseppe Clemente , il quale contribui’ all’ omicidio di Vito Lipari .
Infine a pagina 380 viene evidenziato che il Brusca Giovanni venne condannato per calunnia nei confronti del proprio fratello Enzo Salvatore Brusca per il sofisticato piano di depistaggio da lui attuato . Anche su questo il P.m Paci nella sua requisitoria non fa cenno e non fa nessuna contestazione a Brusca.
Inoltre , per quanto riguarda l’ omicidio di Milazzo Vincenzo , le dichiarazioni di Brusca rese dal 1996 al 1999 sono diverse dalle dichiarazioni rese il 09 /01/2018 .
Nel verbale del 30/01/1999 a pagina 160 Brusca dichiara di non ricordare se , nel 1992 , durante la decisione per uccidere Milazzo era presente Francesco Messina Denaro o se invece era presente solo Matteo o se invece erano presenti entrambi . All’ udienza del 09 /01/2019 , a Caltanissetta , Brusca invece dichiara di non sapere se era presente Francesco Messina Denaro ma di sicuro era presente Matteo Messina Denaro.
E’ palese come il Brusca abbia cambiato versione riguardo la decisione per uccidere Milazzo Vincenzo .
Inoltre, in riferimento alla riunione del dicembre 1991 in cui Riina decide di fare la guerra allo Stato in cui si devono colpire Falcone , Borsellino , Lima , Ando , Grasso ecc , il primo a parlare di questa riunione fu il Collaboratore di Giustizia Giuffre’ , il quale , oltre ad indicare il luogo , dichiara che a quella riunione , oltre a Riina , parteciparono anche Brusca e Cancemi .
Sia Brusca , sia Cancemi , fino al 2004 non parlano di questa riunione , dicono di non ricordarsela . Iniziano a ricordarsela a partire dal 2004 .
Pero’ , sia Brusca , sia Cancemi indicano un luogo diverso da quello indicato da Giuffre’ . Inoltre , Brusca dice di non sapere se era presente Giuffre alla riunione perche’ Brusca alle riunioni aveva l’ abitudine di limarsi le unghie , mentre Cancemi non si ricorda se c’era Giuffre’ .
Anche qui e’ evidente quanta confusione e inesattezze ci siano nelle dichiarazioni di Brusca .
Anche su questo il Dott. Paci non fa nessuna contestazione a Brusca e non ne parla nella sua requisitoria .
Un’ altro Collaboratore di Giustizia a cui fa riferimento il P.M Paci durante la sua requisitoria e’ Francesco Geraci .
Di Geraci ricordo un episodio di quando eravamo ragazzi . Io e uno dei miei fratelli abbiamo picchiato sia lui che suo fratello . Abitavamo a Castelvetrano nella stessa via , Via XX settembre .
Geraci ha dichiarato di essersi fatto un sacco di risate insieme ad altri mafiosi quando venivano rassicurati da Matteo Messina Denaro per quanto riguarda Calcara , il quale ammetteva di esserne il suggeritore e manovratore .
Smentisco categoricamente quanto dichiarato da Geraci , poiche’ in ventisette anni di Collaborazione con la Giustizia non e’ mai emerso che io fossi suggerito e manovrato da Matteo Messina Denaro !!! Questo e’ totalmente falso, assurdo e inventato o da Geraci o da Matteo Messina Denaro nel caso in cui glielo avrebbe riferito !!!
Sempre per quanto riguarda Geraci , il Collaboratore di Giustizia Bono Pietro dichiara che quando si trovava in carcere con Geraci , quest’ ultimo gli dice che Francesco Messina Denaro sta male da dieci – quindici anni e lo stesso Geraci riferisce di averlo saputo dal figlio Matteo Messina Denaro , il quale si era messo a piangere .
Pero’ nessun Collaboratore di Giustizia conferma questa lunga malattia di Francesco Messina Denaro .
Addirittura , il Collaboratore di Giustizia Ferro , il 5 aprile 2019 , al processo di Caltanissetta a pagina 72 ,fa riferimento ad una riunione del settembre del 1991 in cui si decideva la morte di Calvaruso , dichiara che oltre a lui , il cui incarico di partecipare alla riunione gli venne data dal mafioso Milazzo per sostituirlo , era presente Francesco Messina Denaro ed era li seduto senza bisogno di essere sostituito , infatti , dichiara Ferro , Matteo Messina Denaro e’ fuori perche’ non e’ autorizzato a sedersi a quella tavola .
Inoltre, riguardo l’ omicidio di Lombardo Gaspare , uomo d’ onore
di Campobello di Mazara , avvenuto il 28 luglio del 1991 , la Corte d’ Assise di Trapani , sentenza Omega , pagina 2019 dice che la morte di Lombardo venne decisa da Francesco Messina Denaro poiche’ ne aveva il potere essendo capo mandamento e godeva di potere e prestigio da avere la possibilita’ di adottare autonomamente una decisione di tal genere .
Un dato importante lo si puo’ riscontrare anche nell’ autopsia , poiche’ risulta che Francesco Messina Denaro e’ morto di infarto e non aveva altre malattie . L’ autopsia e’ riportata nell’ ordinanza di custodia cautelare a pagina 107 e fa riferimento ad una disfunzione cardiaca e non viene riscontra nessuna malattia .
E’ evidente che le dichiarazioni del Collaboratore di Giustizia Geraci non hanno nessun riscontro . Anche di questo il P.M Paci non ne parla nella sua requisitoria . Il P.M Paci , sempre nella sua requisitoria , fa anche riferimento al Collaboratore di Giustizia Angelo Siino .
Per quanto riguarda il Collaboratore di Giustizia Angelo Siino , quest’ ultimo il 22 -12 -1998 venne ascoltato dal Sostituto Procuratore della Repubblica DDA di Palermo Dott. Biagio Insacco , a pagina 1-2 ha dichiarato ” Conosco il Vaccarino da una quindicina d’ anni essendo entrambi massoni . Mi fu presentato da un uomo politico di Menfi come fratello massone ” PER QUEL CHE IO SO , FACCIO PRESENTE CHE FRATELLI MASSONI SI RIMANE PER TUTTA LA VITA , COMPRESI I FRATELLI MASSONI ” IN SONNO ” , PER CUI NON MI E’ DIFFICILE CAPIRE CHE IL SIINO ABBIA INTERESSE NEL PROTEGGERE IL VACCARINO ESSENDO ENTRAMBI MASSONI !!!
Inoltre , Siino ha affermato ” Ebbi occasione , nel 1987 , di sentire parlare a Castelvetrano del Vaccarino . Messina Denaro Francesco e suo figlio Matteo mi dissero che erano in grado di far fare al Vaccarino qualsiasi cosa ” .
QUESTA E’ UN’ ULTERIORE CONFERMA DEI RAPPORTI CHE VI ERANO TRA IL VACCARINO , FRANCESCO MESSINA DENARO E IL FIGLIO MATTEO ,
Siino inoltre dichiara che Il Furnari diceva altresi’ , che il Maresciallo dei Carabinieri Canale , a suo parere sostenuto dal Procuratore Borsellino , aveva manovrato il Calcara , facendo in modo che lo stesso dicesse un sacco di fesserie . E gli veniva anche detto dal Furnari , dal Battista e dall’ Avv. Messina che le accuse a loro mosse dal Calcara erano tutte frutto di tragedie del Canale che aiutava gli ” amici ” e per mezzo di Calcara coinvolgeva giudiziariamente gli innocenti ” .
FACCIO PRESENTE CHE CON PROVE SCHIACCIANTI IL FURNARI E L’ AVV. ANTONIO MESSINA SONO STATI RITENUTI UOMINI D’ ONORE E CONDANNATI PER 416 BIS . VEDASI SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE , PROCESSO ALAGNA PIU’ 30 .

Infine, Il Collaboratore di Giustizia Siino dichiara che gli e’ stato riferito che Calcara e’ uno strumento del Maresciallo Canale . Voglio precisare che dietro il Canale vi era sempre la ” manuzza” del Dott. Borsellino ”.
ANZITUTTO TENGO A PRECISARE CHE IL SIINO CONFERMA , DOPO DI ME , L’ APPARTENENZA A ” COSA NOSTRA ” DI SAVERIO FURNARI E ANTONIO MESSINA.
E’ ASSURDO , COME FALSAMENTE QUEST’ ULTIMI AFFERMANO, CHE IO SIA STATO MANOVRATO DAL MARESCIALLO CANALE E DAL DOTT. BORSELLINO !!!
COME EMERGE FINO IN DATA ODIERNA , GLI INCONTRI TRA ME E IL MARESCIALLO CANALE SONO STATI TRE . IL PRIMO INCONTRO DURANTE IL PRIMO INTERROGATORIO CON LA DOTT.SSA TOSI , IL SECONDO QUANDO SONO STATO INTERROGATO DAL GIUDICE PAOLO BORSELLINO E IL TERZO QUANDO SONO STATO TRASFERITO DAL CARCERE DI MARSALA AL CARCERE DI TERMINI IMERESE . DOPODICHE’ NON HO MAI PIU’ VISTO IL MARESCIALLO CANALE , SONO ENTRATO NEL PROGRAMMA DI PROTEZIONE E I MIEI CONTATTI ERANO ESCLUSIVAMENTE CON IL DOTT. BORSELLINO , IL DOTT. NATOLI , IL DOTT. LO VOI , IL DOTT. PENNISI –
SONO VENUTO A CONOSCENZA , TRAMITE GIORNALI , CHE IL MARESCIALLO CANALE E’ STATO INDAGATO E PROCESSATO MI SEMBRA PER ESSERE STATO ACCUSATO DI ESSERE COLLUSO CON LA MAFIA IN QUANTO E’ STATO CHIAMATO IN CAUSA DA ALCUNI PENTITI . PER QUEL CHE MI RISULTA . , IL MARESCIALLO CANALE E’ STATO ASSOLTO DA QUESTA ACCUSA PER NON AVER COMMESSO IL FATTO , IN VIA DEFINITIVA . NEI PROCESSI CHE SI SONO SVOLTI A CARICO DEL MARESCIALLO CANALE , IO NON SONO STATO MAI CHIAMATO A TESTIMONIARE , PER IL FATTO CHE NON C’ERA ALCUN INDIZIO E NESSUNA PROVA CHE IL MARESCIALLO CANALE ABBIA POTUTO MANOVRARMI , POICHE’ TUTTO QUELLO CHE HO DICHIARATO SIN DALL’ INIZIO DELLA MIA COLLABORAZIONE SONO TUTTI FATTI CHE HO VISSUTO IN PRIMA PERSONA E CHE HO SPONTANEAMENTE DICHIARATO !!! .
Il PM Gabriele Paci , purtroppo afferma che io non abbia mai parlato di Matteo Messina Denaro .
Perche’ , nonostante il PM Paci parli di me nella sua requisitoria dicendo che io non ho mai fatto il nome di Matteo Messina Denaro, non sono mai stato chiamato a testimoniare nel processo per la strage di Via d ‘Amelio ?
Se fossi stato chiamato a testimoniare avrei risposto a tutte le contestazioni , in particolare per quanto riguarda Matteo Messina Denaro .
Sono anni che parlo di Matteo Messina Denaro a diversi magistrati e mando email al Dott. Paci per essere ascoltato e , in merito ,ho sempre ritenuto importante sottolineare
che nel 1991 Francesco Messina Denaro mi ha dato l’ incarico di uccidere il Dott. Borsellino a casa dell’ ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino e, in quella occasione era anche presente Matteo Messina Denaro , con il quale erano 11 anni che non ci vedavamo e ricordo che l’ ultima volta che l’ ho visto e’ stato nel 1980 , poco tempo prima che Francesco Messina Denaro e Antonio Vaccarino mi mandassero a lavorare all’ Aeroporto di Linate- Milano con l’incarico di far entrare morfina base e droga dalla Turchia . Vedasi processo alagna piu’ 30 .
In quel periodo Matteo Messina Denaro aveva neanche 18 anni . Da quel momento non ho più visto Matteo Messina Denaro in quanto dal 1982 al 1990 ero in carcere.
Quando nell’autunno del 1991 ho visto che a casa del Vaccarino c’era anche Matteo Messina Denaro , quest’ ultimo mi e’ venuto incontro abbracciandomi , baciandomi e riferendomi che era a conoscenza del mio arrivo ed era anche a conoscenza del piano organizzato per quanto riguarda il Dott. Borsellino .
In quella occasione Matteo Messina Denaro mi ha detto ” Non ho mai dimenticato quando da ragazzino ho litigato e tu mi hai difeso e mi ricordo che avevi preso due pugni al naso e ti scorreva il sangue e quando mi hai accompagnato a casa mia , mio padre ti ha curato e ti ha fatto un regalino e mio padre mi ha detto che da quel momento in poi mi dovevo fidare di Vincenzo che ha dimostrato di volermi bene ”
Tengo inoltre a precisare che quando sono entrato a far parte di ” cosa nostra ” , il 4 ottobre 1979 , Matteo Messina Denaro aveva 17 anni e io ero alle strette dipendenze esclusivamente del padre Francesco , di Antonio Vaccarino e di Michele Lucchese .
Quando nell’ autunno del 1991 – ero latitante- ho incontrato Matteo Messina Denaro , gia’ adulto in quanto aveva 29 anni , non sapevo il suo ruolo all’ interno della famiglia mafiosa di Castelvetrano , ma in quella occasione il suo ruolo era anche di partecipare per uccidere il Dott. Paolo Borsellino e ho capito che tra lui e il padre c’era una perfetta simbiosi, come se erano la stessa persona .Contrariamente a quanto dichiarato da alcuni Collaboratori di Giustizia durante il Processo che si sta celebrando a Caltanissetta che vede imputato Matteo Messina Denaro , posso affermare per cognizione diretta che quando Francesco Messina Denaro mi diede l’ incarico di uccidere il Dott. Paolo Borsellino Francesco Messina Denaro era a tutti gli effetti il capo assoluto della famiglia mafiosa di Castelvetrano e del mandamento e non lo era il figlio Matteo. Tanto e ” vero che la cupola ha dato a Francesco Messina Denaro l- incarico di organizzare un piano per uccidere il Giudice Borsellino e , nello stesso di mettere a disposizione un valido soldato riservato della famiglia affinche ” partecipasse all” omicidio .Tengo a specificare che in quella occasione Francesco Messina Denaro era in piena forma e in ottima salute. Se dopo la mia Collaborazione, iniziata subito dopo il mio arresto avvenuto il 5 novembre1991, Matteo Messina Denaro ha preso il posto del padre o che Matteo sia uno dei mandanti , questo io non lo so e sono sicuro che la Corte di Assise di Caltanissetta sapra ” giudicare la posizione di Matteo Messina Denaro , che per me e” e rimane sempre un carnefice che ha sparso tantissimo sangue .
Quando ho iniziato la mia collaborazione con il Dott. Borsellino, oltre ad essere stato il primo ad avvertirlo che era stato organizzato un piano per ucciderlo quando era Procuratore a Marsala . le mie dichiarazioni erano centrate su Francesco Messina Denaro , Vaccarino e tanti altri uomini d’ onore .
Siccome con Matteo Messina Denaro non avevo fatto nessun reato , il Dott. Borsellino non aveva elementi sufficienti da parte mia per farlo arrestare ma voleva comunque occuparsi di Matteo in un secondo tempo , infatti ricordo bene che poco tempo prima di morire , il Dott. Paolo Borsellino mi aveva detto che oltre alle altre cose di cui dovevo parlargli , avrei dovuto chiarire la posizione di Matteo Messina Denaro . Anche di questo il Dott. Paci nella sua requisitoria non ne parla !!!
Una prova schiacciante , una prova ineluttabile , che conferma che io dicevo la verita’ e che ho fatto di tutto per salvare la vita del Giudice Paolo Borsellino e che il Pm Dott. Paci non cita minimamente e’ la copia dell Informativa scritta dal Generale dei Carabinieri Antonio Viesti il 20 giugno 1992 ,nella quale dichiara che il Dott. Borsellino era in serio pericolo di vita per gli arresti che aveva fatto nel trapanese un mese prima , precisamente nel mese di maggio .
Gli arresti a cui si riferisce il Generale Viesti , sono gli stessi arresti che il Dott . Paolo Borsellino , il Dott. Francesco Lo Voi e il Dott. Gioacchino Natoli avevano fatto fare tramite le mie dichiarazioni . Vennero arrestati , oltre ad Antonio Vaccarino , tantissimi uomini di ” cosa nostra” sconosciuti all’ A.G .
Cito un arresto in particolare , Francesco Luppino , uomo d’ onore della famiglia di Campobello di Mazzara , arrestato ultimamente dalla D.D.A di Palermo per favoreggiamento a Matteo Messina Denaro tramite ”pizzini”.
Sempre riguardo il piano per uccidere il Dott. Paolo Borsellino , non l’ ho riferito solo all’ inizio della mia collaborazione risalente al mese di dicembre del 1991 , ma l’ ho riferito anche nel mese maggio-giugno del 1992 , pochissimo tempo prima dalla strage , in Corte D’ Assise D’ Appello di Palermo , Presidente Barreca , dove si svolgeva il processo per l’ omicidio del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari , nel quale erano imputati Nitto Santapaola , Francesco Mangion ed altri .
Dopo la morte del Dott. Paolo Borsellino si sono svolti tanti processi riguardo la strage di Via d’ Amelio , ma io non sono mai stato chiamato a testimoniare , anche se ho sempre insistito per essere ascoltato !!!
Da tantissimi anni riferisco che Brusca , Geraci , Sinacori , Siino e altri sono dei falsi pentiti . Nonostante lo abbia sempre dichiarato sia a Magistrati , sia mediaticamente sulla mia pagina e sul mio profilo faacebook, come mai questi Collaboratori di Giustizia non mi hanno mai denunciato ? Sicuramente hanno il timore che le mie verita’ e le prove che porterei demoliscano in toto le loro false dichiarazioni che cercano di unire ad altre loro dichiarazioni attendibili.
Ho sempre insistito per avere un confronto diretto con tutti questi Collaboratori di Giustizia che cercano di smentirmi senza alcuna prova e alcun riscontro , dalle dichiarazioni dei quali il P.M Paci si e ‘ basato costruendo le fondamenta di una lunga requisitoria al Processo che attualmente si sta svolgendo a Caltanissetta e che vede Matteo Messina Denaro imputato per essere il mandante della strage di Via d’ Amelio .
Ho sempre chiesto e continuero’ a chiedere di essere ascoltato e di essere messo a Confronto con i Collaboratori di Giustizia fin ora citati, poiche’ non posso permettere che anche una sola dichiarazione infondata da parte di alcuni Collaboratori di Giustizia possa minimamente inquinare o fuorviare la strada che porta alla vera Verita’ sulla morte del Dott. Paolo Borsellino .
Come ho gia detto , sono stato il primo ad avvertire il Dott. Borsellino che era stato organizzato un piano per ucciderlo quando era Procuratore a Marsala .
Gia solo per questo motivo sarei dovuto essere ascoltato nel processo che si sta celebrando a Caltanissetta , ma il Dott . Paci questo non lo ritiene importante , negandomi cosi’ il diritto di poter contribuire , tramite le mie dichiarazioni a ricostruire la Verita’ per quanto riguarda la strage di Via d’ Amelio .
Per il PM Paci io ero un collaboratore che ha inquinato l’ acqua nel pozzo , per chiarire i vertici della mafia trapanese , e che con le mie dichiarazioni ho spostato l’ attenzione degli inquirenti dai Messina Denaro su Mariano Agate senza che io abbia mai fatto , secondo il PM Paci , il nome di Matteo Messina Denaro e che io davo solo false notizie .
In base a quanto affermato dal PM Paci , ho ritenuto doveroso rispondere a tutte queste contestazioni e sono fiducioso che questi miei chiarimenti ricchi di riscontri possano essere utili alla Corte al processo in corso e spero possano far riflettere il P.M Gabriele Paci su quanto da lui stesso dichiarato sulla mia persona .9.8.2020