ANGELO VASSALLO, il sindaco pescatore

 

 

Angelo Vassallo (Pollica22 settembre 1953 – Pollica5 settembre 2010) Sindaco del comune di Pollica, è stato ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura.

Attività politicaSindaco di Pollica in tre mandati (dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010), nel 2010 si era presentato per un quarto mandato: unico candidato, rieletto il 30 marzo con il 100% dei voti validi, 76,55% dei votanti (1286 voti su 1680 votanti, con 394 schede non valide, incluse le bianche)[1][2] a fronte di un’affluenza votanti del 72,4% degli aventi diritto[3]. Esponente del PD, in passato aveva ricoperto anche l’incarico di consigliere provinciale a Salerno tra le file della Margherita[4]; oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni[5]. Soprannominato il “sindaco pescatore”, politicamente Vassallo si distingueva per un marcato ambientalismo.

Vassallo, il cui comune è stato l’epicentro degli studi sui regimi alimentari mediterranei (molti degli studiosi del Seven Countries Study, come Ancel KeysJeremiah Stamler, Flaminio Fidanza e Martti Karvonen, avevano stabilito la loro residenza estiva nella frazione comunale di Pioppi), si è fatto promotore nel 2007 della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Dopo un lungo negoziato, durato 3 anni, la candidatura italiana venne approvata dall’UNESCO il 16 novembre 2010, nel corso del 3° Comitato del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO svoltosi a Nairobi[6][7]. La delegazione italiana in Kenya, guidata per conto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dal professor Pier Luigi Petrillo, decise di dedicare il riconoscimento proprio ad Angelo Vassallo, generando grande commozione in tutti i delegati internazionali che a lungo applaudirono il riconoscimento[8].

L’omicidioLa sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15 ad Acciaroli (frazione di Pollica),[4] mentre rincasava alla guida della sua automobile, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno[9]. Benché allo stato la matrice dell’attentato sia ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l’ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali[4]: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente[10], che erano viste dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le avrebbe garantito libertà nei commerci illegali di droga[11].

Il 25 marzo 2015 Bruno Humberto Damiani è unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo.[12] Nel luglio del 2018, otto anni dopo, il pm Leonardo Colamonici ha notificato un avviso di garanzia per rendere interrogatorio da indagato per l’omicidio a Lazzaro Cioffi, il carabiniere colluso con il clan Caivano per averne protetto le attività di narcotraffico. Cioffi dal 1991 fino a pochi mesi prima di essere arrestato ha lavorato nel nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Quindi ne faceva parte anche il 5 settembre del 2010.

Esequie e tributi[modifica | modifica wikitesto]

Le esequie di Vassallo, che lascia una moglie e due figli[13], si sono tenute il 10 settembre a Acciaroli, la frazione di Pollica che ospita il porto, officiate dal vescovo di Vallo della Lucania Giuseppe Rocco Favale alla presenza di numerose autorità nazionali e locali, tra cui il presidente della regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e il leader del PD Pier Luigi Bersani[14], nonché il leader di Sinistra Ecologia Libertà e presidente della regione Puglia Nichi Vendola.

Il parlamento europeo ha decretato un minuto di silenzio in omaggio a Vassallo, e il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek ha ricordato che il sindaco è «…stato ucciso dalla camorra…» e che «…la sua morte non deve passare invano»[15].

Dalla morte di Vassallo, vi sono stati diversi tributi in suo onore.

  • Nel 2010 Angelo Vassallo è nominato uomo dell’anno da parte della redazione di Rainews24.[16]
  • Dal 2015 al 2018 è in scena un monologo teatrale Il sindaco pescatore, interpretato da Ettore Bassi, per la regia di Enrico Maria Lamanna e i testi di Edoardo Erba e Dario Vassallo, liberamente tratto dal libro omonimo dello stesso Vassallo.[17]
  • Nel 2016 il cantautore cilentano Giancarlo Di Muoio incide la canzone Il sindaco pescatore, ispirata alla figura di Angelo Vassallo.
  • Nel 2016 è trasmesso su Rai 1 Il sindaco pescatore, film tv di Maurizio Zaccaro, con Sergio Castellitto e Renato Carpentieri, dal libro omonimo di Dario Vassallo.[18]
  • Ad Angelo Vassallo viene dedicato il riconoscimento dato dall’UNESCO alla Dieta Mediterranea, primo stile di vita alimentare ad essere proclamato, il 16 novembre 2010, patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO.[19]
  • Gli è dedicato il film di Luca Miniero Benvenuti al Sud, 2010, con Claudio Bisio protagonista.[20]
  • È organizzata in sua memoria una diretta web e televisiva[21] per ricordarne la persona e per discutere di lotta alle mafie.
  • Riccardo Iacona, il 30 gennaio 2011, nella prima puntata del suo programma Presa diretta su Rai 3, intitolata La bella politica[22], prova a fare il punto sulle indagini legate all’omicidio del sindaco.
  • Angelo Vassallo è ricordato il 21 marzo 2011 nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che ogni anno in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.
  • Il giornalista Luca Pagliari idea uno spettacolo che ne racconta la storia e il coraggio dell’onestà. Lo spettacolo è rappresentato per la prima volta a Castiglione del Lago (Perugia) il 26 agosto 2011, a pochi giorni dal primo anniversario del suo assassinio.
  • A settembre 2011, in occasione del primo anniversario della sua morte, è conferito il Premio Speciale della Giuria Sele d’Oro Mezzogiorno[23] per la Sicurezza, la Legalità, la Tolleranza e la Pace alla memoria di Angelo Vassallo.
  • Il 25 marzo 2012, la Fondazione che porta il suo nome è insignita del Premio Roberto I Sanseverino, organizzato da La Magnifica Gente dò Sud e dalla città di Mercato San Severino.
  • Il 23 aprile 2013 viene citato nella serie tv Benvenuti a tavola.
  • Viene citato nella canzone AltrItalia, dell’album Sul tetto del mondo (2011), dei Modena City Ramblers.
  • Alla sua memoria sono intitolati alcuni luoghi e istituzioni: un parco nella frazione Osteria Nuova del Comune di Sala Bolognese in provincia di Bologna (21 marzo 2016); una piazza nel comune di Massa e Cozzile (10 marzo 2012); il circolo locale del PD e un parco pubblico nel comune di Botticino (rispettivamente 30 aprile 2011 e 2 giugno 2012); la biblioteca di Montopoli di Sabina (2014); il molo del porto turistico di Finale Ligure (23 agosto 2012); una strada a San Mauro Cilento (1º settembre 2013); un parco giochi per bambini ad Aielli (Aq), paese montano dell’Abruzzo con cui il comune di Pollica costituì un gemellaggio proprio negli anni del compianto sindaco Angelo Vassallo; una sala del ristorante La Tela (bene confiscato alla criminalità organizzata), nel comune di Rescaldina.
  • A suo nome è una piazza nel comune di Greve in Chianti (FI).[24]
  • Gli viene intitolato un parco pubblico nel comune di Casalnuovo di Napoli.[25]
  • Nel dicembre 2013 viene inaugurato un parco pubblico a Nonantola chiamato “Il Parco di Angelo”.[26]
  • Il 6 settembre 2020 gli viene dedicata una targa alla memoria, posta sull’Eremo di Sant’Angelo a 180 metri s.l.m. nel comune di Sant’Egidio del Monte Albino.

Angelo Vassallo, dieci anni dopo: la morte senza colpevoli del sindaco pescatore Acciaroli, le nove della sera del 5 settembre 2010. Un’Audi A 4 è ferma nel buio. Il finestrino del lato guidatore è abbassato. Sul sedile c’è il corpo senza vita di un uomo che ha ancora il telefono cellulare in pugno. E’ Angelo Vassallo, da quindici anni sindaco di Pollica, la piccola località del Cilento trasformata, proprio sotto la sua amministrazione, in un paradiso delle vacanze per il suo mare “bandiera blu”. Gli hanno sparato nove volte. L’assassino ha usato una pistola baby Tanfoglio calibro 9 ed era a una distanza di circa quaranta centimetri . Forse era seduto in sella a un motorino.
E’ una calda serata di fine estate. Eppure nessuno sente gli spari. Comincia così, un giallo che si trascina da dieci anni, accompagnato da interrogativi rimasti tutti senza risposta. A cominciare dal più importante: chi ha ucciso il sindaco pescatore, come tutti chiamavano Vassallo? Pochi giorni prima di essere ammazzato, Angelo si era confidato con un amico: “Ho scoperto una cosa che non avrei mai voluto scoprire”, gli dice. Ma non aveva aggiunto altro. Che cosa aveva scoperto? E’ uno dei nodi centrali di questa storia.

Si capisce subito che non si tratta di un delitto di paese. Il sindaco pescatore, durante l’ultima estate della sua vita, era fortemente preoccupato per lo spaccio e il consumo di droga che aveva invaso Acciaroli, allarmandolo come amministratore ma anche come padre per il coinvolgimento dell’allora fidanzato della figlia. Vassallo temeva che gli spacciatori potessero godere di coperture e per questo una sera, sul porto di Acciaroli, li aveva affrontati di persona, accompagnato solo da due vigilesse. In questo contesto, sin dal primo giorno, si muovono le indagini trasmesse dopo un paio di giorni dalla Procura di Vallo della Lucania a quella di Salerno, nell’ipotesi di una matrice o un metodo camorristico. Ma il cammino appare subito pieno di ostacoli. Sulla scena del delitto, nelle ore immediatamente successive, si muovono un sacco di persone. Troppe per garantire che non ci siano stati inquinamenti.
I primi sospetti della Procura, in quel momento diretta dal futuro procuratore nazionale (oggi europarlamentare del Pd) Franco Roberti, si concentrano su Bruno Humberto Damiani, italobrasiliano che frequenta gli ambienti dello spaccio e della movida cilentana. Resterà a lungo sotto inchiesta ma alla fine verrà scagionato con l’archiviazione del fascicolo,. L’esame dello stube esclude che abbia sparato nelle ore precedenti l’omicidio. 

Ad attirare l’attenzione degli investigatori c’è anche la scelta di un ufficiale del carabinieri, il colonnello Fabio Cagnazzo, in quei giorni in vacanza ad Acciaroli, di rimuovere le telecamere di videosorveglianza di un negozio affacciato sul porto. L’ufficiale, a lungo in servizio a Castello di Cisterna e in prima linea nelle indagini contro la camorra, spiega di essersi mosso con l’intenzione di preservare possibili prove. Il colonnello (che nei mesi successivi ricostruirà in un’informativa la rete dello spaccio in Cilento) finisce indagato insieme al suo attendente, Luigi Molaro, ma anche questo fascicolo viene archiviato per insussistenza di gravi indizi. Lo scorso dicembre, la trasmissione televisiva “Le Iene” dedica uno speciale al caso e si occupa anche di Cagnazzo. L’ufficiale respinge ancora una volta qualsiasi coinvolgimento nel caso e agirà in giudizio contro chi lo ha tirato nuovamente in ballo.
Le indagini prendono in considerazione anche la storia della vigilessa Ausonia Pisani, figlia di un ex generale dei carabinieri originario del Cilento, coinvolta insieme al suo ex compagno, Sante Fragalà, in un duplice omicidio avvenuto a maggio del 2011 a Cecchina, nel Lazio, e maturato proprio negli ambienti della droga. L’interessamento del generale in pensione per il rilascio a due imprenditori napoletani di una concessione per un lido balneare, sempre negata dal sindaco Vassallo fa immaginare un possibile legame con il delitto di Acciaroli, ma le perizie balistiche escludono una compatibilità fra l’arma del delitto e la pistola di Ausonia Pisani.
L’inchiesta va avanti e nel registro degli indagati, a seguito di una segnalazione anonima inviata alla Procura di Napoli, viene iscritto il nome di un altro carabiniere, il sottufficiale Lazzaro Cioffi, per anni in servizio a Castello di Cisterna,  citato già in uno dei primi capitoli investigativi, quando gli accertamenti non avevano trovato conferme all’ipotesi di una sua presenza ad Acciaroli il giorno dell’omicidio. Ora Cioffi, che nel frattempo ha lasciato l’Arma, è detenuto perché imputato con l’accusa di collusioni con il boss della droga del Parco Verde di Caivano, Pasquale Fucito ma è libero per l’omicidio Vassallo. Due anni fa il sottufficiale è stato raggiunto da un invito a rendere interrogatorio, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Questo filone non risulta ancora definito.
Il nuovo procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli, che coordina il lavoro del pm Marco Colamonici, (titolare del fascicolo ereditato dalla pm Rosa Volpe, oggi procuratore aggiunto a Napoli) ha deciso di ripercorrere a ritroso le piste percorse in questi dieci anni di lavoro per poi rileggere il quadro complessivo di quanto raccolto. I buchi sono tanti. A cominciare dalla pistola, che non è mai stata ritrovata. Non ci sono testimoni oculari, nessuno ha sentito gli spari. Non ha consentito di fare passi in avanti neppure l’esame del Dna disposto su 154 persone. Molte dichiarazioni raccolte in questi anni sono apparse incomplete se non contraddittorie o addirittura reticenti. Tanti dubbi, ma una certezza: è stato un omicidio eccellente, non un delitto di paese. di DARIO DEL PORTO LA REPUBBLICA 5.10.2020

La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il sindaco pescatore Quando si arriva a Pollica, un piccolo paese del Cilento, l’eredità di Angelo Vassallo si respira in piccoli dettagli dal valore non quantificabile. “Il Sindaco Pescatore”, chiamato da sempre così perché era con il fratello, imprenditore in ambito ittico, ma soprattutto amava il mare e la difesa dell’ambiente, è ancora lì, tra le malinconie di un popolo che in tre mandati aveva reso fiero. Come un santino la sua immagine è appesa in un ritaglio di un giornale di una pescheria, nel negozio di alimentari, nel ricordo di chi ancora non si è rassegnato alla sua morte. Nella Penisola ci sono strade, scuole, fiction, a lui dedicate, ma anche fatti storici: grazie a quella grinta dura, che lo ha contraddistinto, la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Vassallo è riuscito a ridare forza e bellezza alla sua terra, combattendo gli appalti truccati (con l’abbattimento persino della casa abusiva di un magistrato), la criminalità organizzata, lo smercio della droga sul lungomare. E poi ha rimesso in sesto il porto, creando anche una riserva naturale. Tanto da trasformare Pollica, dal 2000, in un importante centro turistico. Ma il sogno si infrange in un tragico epilogo. La sua lotta alla camorra, al traffico di stupefacenti, viene fermata il 5 settembre 2010 da nove colpi di pistola, che lo uccidono mentre tornava a casa in auto la sera. Da allora cala un sipario di omertà, depistaggi, silenzi. Ma il rigore, la sua integrità morale, gli sopravvivono, anche grazie alla Fondazione Angelo Vassallo, che porta l’esempio della sua storia in giro per l’Italia e nel mondo. Chiedendo soprattutto giustizia per un omicidio per il quale non si conoscono ancora mandanti ed esecutori.

A dieci anni dalla sua morte riaccende quell’indagine il libro/inchiesta “La verità negata”, scritto a quattro mani dall’instancabile fratello Dario Vassallo e da Vincenzo Iurillo (nella foto) Classe 1970, il cronista campano, originario di Sorrento è uno di quei giornalisti di frontiera, che con le sue scarpe davvero consumate, non ha mai mollato la presa, fin dall’inizio della sua carriera….

Iurillo, perché la scrittura di un libro/inchiesta a 10 anni dall’omicidio di Angelo Vassallo? 

Perché, per dirla con le parole di Conte, è grave che in così tanto tempo non ci siano state risposte alle domande di giustizia e di verità su questo omicidio. E per continuare a tenere acceso un riflettore

Dario Vassallo, il fratello del sindaco pescatore, parte da un racconto personale, che poi diventa la sua verità. Come avete lavorato insieme alla stesura del libro?

Noi abbiamo scritto due parti distinte, lui ha raccontato la sua storia, io ho ricostruito  un’inchiesta giornalistica su come potrebbero essere andate le cose, e sottolineo potrebbero, col condizionale. Poi alla fine abbiamo riletto il tutto e abbiamo scoperto che, sostanzialmente. le nostre idee combaciavano, sia pure non del tutto…

Ci sono molte ombre su questo delitto, perché tanti presunti errori nelle indagini? 

Un errore certo, e non presunto, è stato quello di non mettere in sicurezza la scena del delitto. fu contaminata da troppe presenze estranee. Questo ha reso molto difficile gli accertamenti sulle tracce biologiche. La procura di Salerno, poi in documenti ufficiali, si è lamentata della condotta omertosa della comunità locale: avrebbero nascosto notizie, avrebbero raccontato balle. I verbali dei testimoni sono ancora secretati e sarebbe interessante un giorno poterli leggere tutti, e sapere chi sono questi signori che hanno mandato a gambe all’aria l’inchiesta nei primi anni, quelli più importanti per scovare mandanti ed esecutori di un omicidio di questo livello.

Quanto si è vicini, secondo lei, alla verità processuale? 

Questa è una domanda che andrebbe rivolta i magistrati che si stanno occupando del caso. Secondo me potremmo essere vicinissimi, oppure lontanissimi. Una via di mezzo non c’è

 Oggi ci sono ancora politici come Vassallo? 

Con la sua visione romantica ed ambientalista, penso proprio di no. E inoltre farebbe la fine di quel sindaco siciliano che iniziò a far abbattere gli abusi edilizi sulla costa e fu sfiduciato in pochi mesi

 Questo libro potrebbe contribuire a dare ulteriori elementi per la risoluzione del caso? 

Io spero che venga letto da chi sta indagando. Ci sono diversi spunti che non sappiamo se siano stati già affrontati o meno durante le indagini.6 Settembre 2020 di: DÉSIRÉE KLAIN ARTICOLO21


Angelo Vassallo: quando un sogno non muore mai  La camorra ha ammazzato Angelo, gli spacciatori di droga che avevano infestato il suo amato territorio, la politica collusa, le istituzioni deviate, alcuni appartenenti infami delle forze dell’ordine e l’omertà di tanti suoi concittadini che restano muti ancora dopo dieci anni. Ma la gioia che Angelo Vassallo ha saputo diffondere nell’aria non è mai andata via; anzi si percepisce prepotentemente tra chi riesce a respirarla.

“L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino dieci passi e l’orizzonte corre dieci passi. Per tanto che cammino non la raggiungerò mai.A cosa serve l’utopia? Serve a questo:perchè io non smetta mai di camminare

Eduardo Galeano, “Le vene aperte dell’America Latina”

Un po’ quello che ha fatto Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore. Primo cittadino di Pollica, un meraviglioso comune del Cilento.

Vassallo ha guidato l’amministrazione comunale per quindici anni, portando una vera e propria rivoluzione nella gestione del territorio e nell’idea stessa di bene comune. La buona politica che tanto si vorrebbe ottenere, a Pollica è realtà. O almeno lo è stata fino a quella maledetta sera del 5 settembre del 2010 quando la vita di Angelo è stata spezzata da mani armate. Senza un nome.

Ad oggi nessuna condanna, dopo dieci anni dall’omicidio: nessun esecutore e nessun mandante.

Un imbarazzante silenzio da parte delle istituzione, ad ogni livello di fronte alla richiesta di verità gridata da chi ama Angelo Vassallo e sta spendendo la propria vita per rendergli giustizia come merita.

Lo fanno ogni giorno da dieci anni con totale dedizione e sacrificio, i fratelli Dario e Massimo. La storia di Vassallo, nonostante tutto, è una storia bellissima.

Tutto si muove intorno alle parole LEGALITÀ e AMBIENTE, perché al suo amato territorio, al suo mare e al rispetto delle regole il Sindaco pescatore ha rivolto tutte le proprie attenzioni e quel suo sguardo lungimirante e profondo che ha creato un “modello Vassallo” esportato in tutto il mondo.

Il mare, innanzitutto, avvelenato per decenni e nelle cui acque preziose venivano riversate tonnellate di veleni e di plastica. Il sogno, poi realizzato da Angelo, del depuratore e una gestione dei rifiuti che, in pochi anni, ha fatto arrivare a cifre altissime la percentuale della raccolta differenziata effettuata da parte di una comunità che ha imparato grazie a lui ad amare e rispettare il territorio.

Un progetto di amministrazione che sin da subito ha puntato su turismo e bellezza, sulla cura di un territorio che in poco tempo si è fatto importante meta turistica portando a Pollica gente da ogni dove. Commercio, investitori e soldi.

Territorio e mare tutelati anche attraverso la buona pratica della raccolta dei rifiuti impigliati nelle reti dei tanti pescatori e che, grazie al genio del Sindaco Vassallo, una volta tirati a bordo, vengono riciclati nell’isola ecologica grazie all’impegno degli stessi pescatori coinvolti in questa azione di civiltà e rispetto.

Tante piccole azioni che danno un grande risultato. Una rivoluzione politica e culturale quella del primo cittadino di Pollica osteggiato, come tutti i “grandi”, da chi invece vola basso, da chi vive di espedienti e di traffici illeciti, da chi ha interesse a non attirare attenzione su realtà tenute sotto scacco dalla malavita e dalla politica collusa che guadagna in consenso elettorale e mazzette e si gira dall’altra parte.

Tantissimi sono stati i risultati raggiunti in quel tratto del Cilento: grazie a un  lavoro durato anni il mare di fronte a Pollica è rientrato nella classifica delle Cinque Vele nella guida di Legambiente; fondamentale è stato il contributo di Angelo Vassallo nella conoscenza e diffusione della dieta mediterranea in tutto il mondo; per non parlare dell’ottima gestione dei rifiuti e tantissimo altro. Il comune di Pollica è diventato esempio di buona politica da esportare in ogni dove.

Ma la legalità e il profumo di libertà danno fastidio ai mediocri contrabbandieri che vivono immersi nel marcio di un sistema che non conosce la Bellezza: quel sistema ha armato la mano di un vile che ha ucciso Angelo in una tiepida serata di settembre.

Una vera e propria esecuzione ha spento il suo cuore grande. Quella notte un sicario professionista “ammazzando un sindaco ha ammazzato lo Stato”, come ripete da anni Dario Vassallo.

Ma come accade ogni volta che muoiono i grandi uomini  si realizza l’inatteso.

Così chi ha ucciso Angelo Vassallo ha dato vita senza volerlo ad una grande “onda” che tutto muove. Ha fatto nascere una immensa comunità fatta di uomini e donne che si stanno impegnando per ottenere finalmente giustizia e portare avanti quel sogno di buona amministrazione che si può realizzare con capacità, cuore e passione.

Per volontà della famiglia e degli amici più cari è nata la Fondazione Angelo Vassallo a pochi mesi dal suo omicidio, impegnata nel contrasto ad ogni forma di illegalità, nella tutela dei diritti dei cittadini, nella protezione dell’uomo, degli animali, dei vegetali, dell’ambiente tutto. Organizza eventi per contribuire alla formazione di una coscienza civica e ambientalista, attraverso strumenti didattici che possano formare domani cittadini che saranno padroni del mondo.

Dopo dieci anni la storia di Angelo Vassallo è più viva che mai. 

Così mentre la politica e i tanti “amici“ delle istituzioni non rispondono alle lettere e ai numerosi appelli inviati loro nei quali si chiede di far luce sull’omicidio di questo amministratore coraggioso (magari anche attraverso una commissione di inchiesta che non è stata mai istituita), dall’altra parte c’è una comunità che mantiene accesi i riflettori su Pollica.

Un lavoro straordinario lo sta facendo Dario Vassallo, fratello del Sindaco. Autore di due libri, il primo “Il sindaco pescatore” e il secondo “La verità negata”, scritto insieme a Vincenzo Iurillo, che sta portando in giro per il paese e nelle scuole dove migliaia di ragazzi ascoltano con attenzione episodi di una vita straordinaria.

Tra le righe del libro, dettagliato nella ricostruzione dei fatti che hanno portato alla morte di Vassallo, emerge un dolore mai sopito,una ferita che quotidianamente si riapre. In quelle parole c’è anche tanta speranza accompagnata dalla voglia di andare avanti per conoscere i nomi di chi ha spezzato la vita di Angelo, senza tuttavia distruggere un sogno talmente grande da volare altissimo ancora oggi.

La camorra ha ammazzato Angelo, gli spacciatori di droga che avevano infestato il suo amato territorio, la politica collusa, le istituzioni deviate, alcuni appartenenti infami delle forze dell’ordine e l’omertà di tanti suoi concittadini che restano muti ancora dopo dieci anni. Ma la gioia che Angelo Vassallo ha saputo diffondere nell’aria non è mai andata via.

In un passaggio del libro “La verità negata” si legge: «Creare il bello è la vera rivoluzione, perché è solo con il bello che si origina la cultura, l’economia, la ricchezza, la socialità, l’aggregazione. Il bello è una via d’uscita, è una nuova strada da percorrere per creare sviluppo, non solo nel sud d’Italia.»

Il sindaco Vassallo è stato un rivoluzionario, ha seminato Bellezza in ogni angolo, in ogni modo. Una delle ordinanze comunali firmate durante la sua amministrazione è stata quella che chiedeva agli abitanti di Pollica di piantare fiori sui balconi. Se questa non è poesia…  Alessandra Ruffini Nov 30, 2020 WORDNEWS

 

Note

  1. ^ Comunali 2010 – Pollica. Sindaco Angelo Vassallo, 28 marzo 2010. URL consultato il 2 luglio 2018 (archiviato il 16 febbraio 2016).
  2. ^ Archivio Storico Elezioni Ministero dell’Interno, 30 marzo 2010.
  3. ^https://www.repubblica.it/static/speciale/2010/elezioni/comunali/pollica.html
  4. ^ Salta a:a b c Pollica, ucciso il sindaco Vassallo – Crivellato di colpi sotto casa, in la Repubblica, 6 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  5. ^ Comunità del parco, su . URL consultato il 10-9-2010(archiviato dall’url originale il 5 dicembre 2008).
  6. ^ L’Unesco premia la dieta mediterranea, su . URL consultato il 16.11.2010.
  7. ^ Dieta mediterranea patrimonio Unesco. Si realizza il sogno di Angelo Vassallo, dal Corriere del Mezzogiorno del 17 novembre 2010
  8. ^ Galan: la Dieta Mediterranea è Patrimonio immateriale dell’umanità. Una vittoria del Ministero delle politiche agricole dedicata al sindaco di Pollica Angelo Vassallo Archiviato il 2 dicembre 2010 in Internet Archive., dal sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
  9. ^ “Vassallo colpito da 7 proiettili”: ecco i risultati dell’autopsia, in la Repubblica, 9 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  10. ^ Sindaco Cilento ucciso. Chi era Angelo Vassallo, in AGI, 6 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010 (archiviato dall’url originale l’8 settembre 2010).
  11. ^ Roberto SavianoLo scandalo della democrazia, in la Repubblica, 7 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  12. ^ Petronilla Carillo, Vassallo, luce sul mistero: tre indagati per l’omicidio del sindaco, ilmattino.it, 19 gennaio 2016. URL consultato il 30 aprile 2016 (archiviato il 30 aprile 2016).
  13. ^ Salerno: ucciso il sindaco di Pollica, in Corriere della Sera, 6 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  14. ^ Vassallo, folla di cittadini e politici. L’ultimo saluto al sindaco pescatore, in la Repubblica, 10 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  15. ^ Dario del Porto, “Delitto su commissione della camorra”: in Cilento i funerali del “sindaco eroe”, in la Repubblica, 10 settembre 2010. URL consultato il 10-9-2010.
  16. ^ Rainews24 sceglie Angelo Vassallo come uomo dell’anno, su . URL consultato il 15 settembre 2017 (archiviato dall’url originale il 15 settembre 2017).
  17. ^ Un intenso Ettore Bassi nel ruolo di un eroe semplice
  18. ^ Esempio civico Angelo Vassallo nel film Il sindaco pescatore
  19. ^https://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2010/11/16/news/dieta_mediterranea-unesco-9176319/
  20. ^ Redazione, “Bisio: «Questo film è per Angelo Vassallo»”, in Corriere del Mezzogiorno, 27 settembre 2010. URL consultato l’11-10-2010.
  21. ^ Maratona per la legalità e la cultura Ricordando Angelo Vassallo”, in La Stampa, 05 novembre 2010. URL consultato il 05-11-2010 (archiviato dall’url originale il 7 novembre 2010).
  22. ^ Presa diretta, Raitre, Puntata del 31/1/2011, durata 1:45:00 (link alternativo)
  23. ^ Sele d’Oro Tutti i Premiati – Sele d’Oro
  24. ^ La cittaslow di Greve in Chianti dedica una piazza ad Angelo Vassallo, su . URL consultato il 5 settembre 2020.
  25. ^ Festa della Speranza 2019, su . URL consultato il 5 settembre 2020.
  26. ^ , https://www.sassuolo2000.it/2013/12/04/nonantola-dedica-un-parco-ad-angelo-vassallo-il-sindaco-pescatore-ucciso-dalla-mafia/.

a cura di Claudio Ramaccini  Direttore Centro Studi Sociali contro la mafia – Progetto San Francesco