Mafia e appalti – Rapporto dei Carabinieri

 

RAGGRUPPAMENTO OPERATIVO SPECIALE CARABINIERI –  REPARTO CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

N.C/000001/2 “P”         Palermo, 16 febbraio 1991 RAPPORTO MAFIA E APPALTI  Annotazione relativa alle attivita` di polizia giudiziaria   esperite   in     merito   ad   una associazione per delinquere di tipo mafioso, strutturalmente inserita nell`organizzazione de- nominata “Cosa Nostra”, tendente ad acquisire la gestione o comunque   il controllo di attivita` economiche, di concessioni, di   autorizzazioni, appalti e servizi pubblici nel territorio della regione Sicilia. Fatti accertati in Palermo, nella regione Sicilia e nel territorio nazionale dal 1988 in poi.

AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA AGGIUNTO  – dr. Giovanni Falcone –  PALERMO

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA  – Sost.Proc.dr.Guido.Lo Forte e Giuseppe.Pignatone -PALERMO

Fa alla comunicazione notizia di reato datata 23.04.1990 della 2^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo Palermo I^.

L’11 luglio 1989, il titolare della 2^ Sez. del Nucleo Operativo del Gruppo Palermo I^ consegnava a codesta Procura   della   Repubblica il   rapporto   giudiziario n.2741/50-1988 relativo alle indagini esperite in merito all’omicidio in pregiudizio di   LA BARBERA Barbaro, avvenuto il 13/06/88 in contrada Traversa agro comune di Ventimiglia di Sicilia ed alla denuncia di PINELLO Giuseppe piu` 49 per associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro.

L`8 maggio 1990 il dr. L. Guarnotta, Giudice Istruttore presso questo   Tribunale, emetteva mandato di cattura nei confronti di PINELLO Giuseppe piu` 4 ed avviso di garanzia a 17 imprenditori locali, ritenuti responsabili di   associazione per delinquere   di   tipo   mafioso, associazione per delinquere   finalizzata all`illecita gestione e controllo di gare di appalto ed altro.

Le   risultanze   investigative   raccolte,   infatti, permettevano di evidenziare l`esistenza tra i comuni di Baucina,   Ciminna e Ventimiglia di Sicilia di   una organizzazione criminale, di cui facevano parte esponenti di spicco della famiglia   mafiosa locale,   pubblici amministratori ed imprenditori, che controllava l’intero sistema economico dei comuni sopra citati.

In   tale   contesto si   acquisiva e controllava   la documentazione inerente tutti gli appalti gestiti dal comune di Baucina negli ultimi anni.   In particolare, attirava l’attenzione quella
relativa ai “lavori di consolidamento   e sistemazione   idraulica del centro abitato”, cosi` caratterizzati:

  • – con deliberazione n.92   dell’11/04/1987 la Giunta Municipale approvava il progetto   per un importo complessivo   di lire 4.900.256.656   di cui   lire 3.110.032.421 a base d’asta;
  • – il relativo avviso di gara veniva pubblicato sulla G.U.R.S.   n.35 del 22/08/1987, nonche` sui quotidiani “La Stampa” ed “il Giornale di Sicilia”;
  • – l’ufficio tecnico comunale, a seguito delle richieste di   invito trasmesse   dalle   imprese   interessate all’espletamento della gara, provvedeva a redigere un elenco di n. 7 imprese che successivamente veniva approvato con delibera n.251 del 19/09/1987. Le imprese venivano invitate con lettera prot.   n.5385 del 23/09/1987;
  • – dal verbale di gara, redatto in data 19/10/1987, risultava   che detto   appalto veniva   aggiudicato mediante licitazione privata con il metodo previsto dall’art.24 lett. a) punto 2 legge 08/08/1977 n.584 all’associazione temporanea di imprese “Tor di Valle S.p.A.” e “Taibbi Costruzioni S.p.A.”.

E` opportuno riportare l’esito dei primi accertamenti eseguiti   sulla   societa` “Tor   di   Valle”   perche` fondamentali   per   la     comprensione   di   quanto successivamente riportato.

La societa` veniva costituita in data 18/01/1956 con la denominazione “Tor di Valle Costruzioni S.p.A.” dai soci fondatori:   a) CATTI Piero, nato a Torino il 06/10/1922; b) FILIPPI Giorgio;   c) BIRAGO Aicardo;   d) VACCARI Pietro.   La sede legale veniva fissata in Palermo via Ruggero Settimo n.30, mentre la direzione amministrativa in Roma, Piazza di Spagna n.31. Il capitale sociale di lire 1.000.000 veniva suddiviso in n.100 azioni da lire 10.000 cadauna di cui n.46 a CATTI Piero, n.46 a FILIPPI Giorgio e n.8 a VACCARI   Pietro.   Il Consiglio di amministrazione risultava cosi` composto:

  • – Presidente   FILIPPI Piero;
  • – Consiglieri CATTI Piero,   BIRAGO Aicardo, VACCARI Pietro e FILIPPI Giorgio;
  • – amministratori delegati CATTI Piero e FILIPPI Giorgio.
  • Il collegio sindacale:
  • – Presidente PIANO Giovanbattista;
  • – sind.eff.   D’AURIA Fernando, FACCIOTTI Felice;
  • – sind.supp. SANGUE Pasquale e VALENTE Giuseppe.

Il 05/10/1957, con verbale di assemblea straordinaria, veniva aumentato il capitale sociale a lire 10.000.000 suddiviso in n.1.000 azioni da lire 10.000 cadauna di cui n.500 a CATTI Piero e n.500 a FILIPPI Giorgio.

Il 25/03/1959, con verbale di assemblea straordinaria, venivano nominati i nuovi   collegi sindacali ed il consiglio di amministrazione:

  • – consiglio amministrazione: presidente CATTI Giovanni, consiglieri CATTI Piero
    e DE GASPERI Maria Romana;
  • – collegio sindacale:   presidente   FACCIOTTI Felice, sindaci effettivi FAELLI Giuseppe e MATTEI Guido, sindaci supplenti SANGUE Pasquale e CANGEMI Federico;
  • – amministratore delegato CATTI Piero.

Le quote del capitale sociale venivano suddivise in n.500 azioni a CATTI Piero e n.500 a DE GASPERI Maria Romana.

Con verbale di assemblea   ordinaria del   31/03/1962 venivano riconfermati nelle loro cariche i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale.

Il capitale sociale, con verbale del 28/06/1962, veniva aumentato a lire 50.000.000 suddiviso in n.5.000 azioni da lire 10.000 cadauna ripartito in parti uguali tra CATTI Piero e DE GASPERI Maria Romana.

Con delibera del 21/03/1964, in sostituzione di FAELLI Giuseppe, sindaco effettivo   del collegio sindacale, veniva nominato FAELLI Carlo.

Con verbale di assemblea straordinaria del 03/12/1964, veniva disposto l’aumento del capitale sociale a lire 250.000.000 suddiviso in n.25.000 azioni da lire 10.000 ripartito in parti uguali tra CATTI Piero e DE GASPERI Maria Romana.

In data 26/01/1965 veniva deliberato di trasferire la sede   legale   in   via   Liberta` n.67   di   Palermo; successivamente la stessa sede legale, con delibera del 27/02/1965, veniva trasferita in Roma via Flaminia n.141. Con verbale di assemblea straordinaria del
07/12/1965 veniva deliberato di aumentare il capitale sociale a lire 400.000.000 diviso in n.40.000 azioni da lire 10.000 cadauna ripartito in parti eguali tra CATTI Piero e DE GASPERI Maria Romana.

Con verbale del 12/02/1966 veniva deliberato di nominare direttore tecnico della societa` MARENCO Mario.

Con verbale di assemblea straordinaria del 28/06/1967 veniva deliberato di:

  • – ridurre il capitale sociale a lire 30.000.000 a   copertura delle perdite;
  • – aumentare il capitale sociale a lire 500.000.000 mediante l’emissione di n.47.500 azioni da lire 10.000 cadauna;
  • – accettare le dimissioni dell’amministratore delegato CATTI Piero e di nominare in sua vece CATTI Giovanni, gia` presidente della societa`;
  • – nominare CATTI Piero quale direttore generale della societa`.

Dal verbale di riunione del consiglio di amministrazione del 04/07/1967 si rileva che l’aumento del capitale sociale di lire 470.000.000   era stato   interamente sottoscritto dalla “BUILD ESTHABLISHMENT” con sede in Vaduz (Liechstenstein), rappresentata dal co-amministratore MONTI Giuseppe, nato   a Lugano il 13/11/1919.

Dal verbale dei assemblea straordinaria del 18/12/1969 si rileva che:

  • – veniva ridotto il capitale sociale a lire 300.000.000 a copertura delle perdite;
  • – veniva   reintegrato il capitale   sociale a   lire 500.000.000 in proporzione tra gli azionisti, cosi` suddiviso:

   . “Build Esthablishment”     n.18.800 azioni da lire 10.000

   . CATTI Piero         n.     600   ”       ”   ”       “

   . DE GASPERI Maria Rom. n.     600   ”       ”   ”       “

Dal verbale di assemblea ordinaria del 13/05/1971 si rileva che venivano nominati:

  • – consiglio di amministrazione: presidente CATTI Piero, consiglieri DE GASPERI Maria Romana e CATTI Giorgio;
  • – collegio sindacale:   presidente   FACCIOTTI Felice, sindaci effettivi FAELLI Carlo e MATTEI Guido, sindaci supplenti PELLIZZERI Piero e OLIVIERO Giovanni;
  • – amministratore delegato: CATTI Piero.

Dal verbale di assemblea ordinaria del giorno 11/05/1973 si rileva che veniva nominato consigliere, in sostituzione di CATTI Giorgio (deceduto), ROMANI Carlo.

In   data 01/10/1975 con   verbale del consiglio   di amministrazione venivano nominati direttori tecnici della societa` CATTI Piero e MARENCO Mario.

Con   verbale di assemblea   del 15/07/1977   venivano nominati:

  • – consiglio di amministrazione: presidente CATTI Piero, consiglieri DE GASPERI Maria Romana e FAELLI Giuseppe;
  • – collegio sindacale:   presidente   LUCIANI   Roberto, sindaci effettivi PELLIZZARI
    Piero e MATTEI Guido,sindaci supplenti LUCIANI Giorgio e DAVICO Giovanni.

Con   verbale di assemblea   del 14/05/1980   venivano nominati:

  • – consiglio di amministrazione: presidente CATTI Piero, consiglieri DE GASPERI Maria Romana e FAELLI Giuseppe;
  • – collegio sindacale:   presidente   LUCIANI   Roberto, sindaci effettivi PELLIZZARI Piero e FALPO Massimo, sindaci supplenti LUCIANI Giorgio e DAVICO Giovanni.

Con   verbale del consiglio   di amministrazione   del 05/02/1982 veniva nominato il nuovo direttore tecnico della societa` nella persona di DI PAOLO Sergio, nato a Roma 08/11/1938.

L’assemblea   ordinaria, con   verbale del 30/06/1983, rinnovava le cariche sociali, confermando il consiglio di amministrazione e nominava sindaco effettivo SPYRIDION MAZARAKIS, nato a Corfu` (Grecia) il 22/07/1931 e sindaco supplente CAPPELLETTI Dante nato a Piancastagnaio (SI) il 15/12/1946.

Con verbale di assemblea del 02/12/1985 veniva deliberato di riconfermare nella carica di direttore amministrativo della societa` CATTI DE GASPERI Paolo e di aumentare il capitale sociale a lire 2.000.000.000.

Con verbale di assemblea del 03/06/1986 veniva deliberato di nominare sindaco effettivo del collegio sindacale, in sostituzione di SPYRIDION MAZARAKIS, DAVICO Giovanni.

Con   verbale di assemblea generale ordinaria del 09/05/1986 veniva deliberato di nominare:

  • – consiglio di amministrazione: presidente CATTI Piero, consigliere DE GASPERI Maria Romana e FAELLI Giuseppe;
  • – collegio   sindacale:   presidente   LUCIANI   Roberto sindaci effettivi COMPOSTELLA Antonio e SPYRIDION MAZARAKIS,   sindaci supplenti   LUCIANI Giorgio   e CAPPELLETTI Dante.

Con domanda di modificazione del 22/01/1987 venivano nominati direttori tecnici della societa` CATTI Piero e MARENCO Mario.

Con verbale del consiglio di amministrazione del giorno 01/03/1988   veniva deliberato di nominare   direttore tecnico della societa`: TADDEU Giuseppe, nato a Pattada (SS) il 08/01/1946 in collaborazione con CATTI Piero e MARENCO Mario.

La   societa` risultava   aver effettuato   nell’ultimo quinquennio lavori di notevole importanza quali:   la costruzione   della   nuova     Casa   circondariale   di Civitavecchia, il prolungamento della linea “B” della metropolitana di Roma lotto 7, i lavori di raddoppio della galleria Avellola di   Benevento, il terminale marittimo Isola Bianca nel porto di Olbia, l’impianto termoelettrico   di   Piombino – opere   civili   ed urbanizzazione -, il prolungamento della linea “B” nella metropolitana lotto 3, le platee di raccolta colaticci di gasolio e acque nel deposito locomotive di Livorno, la costruzione del nuovo centro telecomunicazioni di Roma localita` Inviolatella.

Fin dalla iniziale lettura dei parametri operativi della “Tor di Valle”, appariva singolare la circostanza per cui una   societa` di tali   dimensioni ed importanza si associasse con una modesta impresa a respiro locale, per la esecuzione di un lavoro di “soli” tre miliardi, in un paese della provincia di Palermo, distante dalle grosse vie di comunicazione e, per di piu`, fuori dai circuiti commerciali di piu` adeguato livello.   Tale evidente incongruenza acquistava maggior valore e significato in rapporto al fatto che la   Tor di Valle   risultava aggiudicataria, unitamente alla CISA S.p.A. di Udine ed alla Fortunato Federici-Roma, unite del consorzio Cempes, dei lavori per la costruzione del collettore emissario della zona sud orientale   della citta` di Palermo, appaltati dall’Agenzia per l’intervento Straordinario nel Mezzogiorno   per un importo a base d’asta di lire 32.700.000.000.

Il consorzio C.EM.P.ES. veniva costituito il 2 novembre 1987 da:

  • – SIMONETTI Salvatore, nato a S.Giuseppe Jato il 4 luglio 1952 residente a S. Cipirrello in via Roma 289, delegato della societa` “Impresa Ing. Fortunato Federici” s.p.a.  con sede in Roma, viale villa Massimo n.57;
  • – DI PAOLO Sergio, nato a Roma 08/11/1938, delegato della societa` “Tor di Valle Costruzioni” s.p.a., con sede in Roma, via Flaminia n.141;
  • – DI MINNICA Ignazio, nato a Palermo il 25/07/1932, delegato della societa` “C.I.S.A. Udine” s.p.a., con sede in Udine, via Feletto n.75;

L’oggetto sociale si prefiggeva la disciplina e lo svolgimento delle fasi delle imprese della societa` consorziate   che   attenevano   all’esecuzione  delle attivita`, prestazioni, operazioni ed interventi affidati all’Agenzia   per la Promozione e lo   Sviluppo   del Mezzogiorno   con l’appalto per   la costruzione   del collettore emissario della   zona sud-orientale della citta` di Palermo e/o con estensione o modifiche di detto appalto. Il consiglio di amministrazione veniva composto da CATTI Piero, nato a Torino il 06/10/1922, quale presidente e VISENTIN Giuliano nato a Cittadella il 30/03/1944   e LATTANZI Bruno,   nato a L’Aquila   il 22/08/1922, quali consiglieri.

E` necessario soffermarsi ancora, seppur brevemente, sulle schede delle societa` che si sono consorziate nella C.E.M.P.E.S. perche` proprio questa societa` diverra`uno dei   capisaldi   delle     investigazioni   di   seguito descritte.

La C.I.S.A. – Udine (Costruzioni Idrauliche Strade e Asfalti)   veniva costituita il 04/01/1952.

L’ assemblea ordinaria nella seduta del 16/05/1988, alla presenza dei rappresentanti
dell’intero capitale sociale, di cui parte e` detenuta dalla societa` “EDICAL S.p.A.”, approvava il bilancio dal quale si rilevano le seguenti societa` collegate:

  • – C.EM.P.ES. s.c.r.l. con sede in Palermo viale Emilia n.31;
  • – APECIS s.c.r.l. con sede in San Sebastiano al Vesuvio (NA);
  • – CI.ES. s.c.r.l. con sede in Palermo via Ausonia n.39 e con oggetto i lavori di costruzione delle insulae 2C -3C -2D, comprendenti 464 alloggi, 36 negozi e 2 locali condominiali in Palermo quartiere ZEN;
  • – SORRENTINA s.c.r.l. con sede in Roma via Livenza n.21;
  • – C.C.F. s.c.r.l. con sede in Roma via Livenza n.21;
  • – CONSORZIO CARNIA s.c.r.l. con sede in Milano Bastioni di Porta Nuova;
  • – CONVOLCI s.c.n.c.   con sede in Milano Piazza XXV Aprile n.1;
  • – S.C.C.   consortium tra le imprese Salini costruzioni s.p.a.,   Cooperativa C.M.C.   di   Ravenna   s.r.l.,C.I.S.A. s.p.a. con sede in Ravenna via Trieste n.76;
  • – CO.TRE.CA.   s.c.r.l.   con sede   in Fossalta   di Portogruaro (VE) via M.L. King n.9;
  • – TRIESTE TRE s.r.l. con sede in Udine via Feletto n.75;
  • – C.I.O.   -Consorzio Iniziative Oltremare con sede in Bologna via Rubbiani n.2;
  • – CODEST s.p.a. con sede in Udine vicolo Repetella n.16;
  • – GROUPMENT ITALIEN s.c.p.a con sede in Roma via della Dateria n.22.
  • Societa` controllate:
  • – C.I.S.A.   FARINELLA s.c.r.l. con sede in Palermo via Catania n.20;
  • – S.A.F. -Strade Acquedotti Fognature s.p.a con sede in Udine via Feletto n.75;
  • – CI.FAR. s.c.r.l. con sede in Palermo via Catania n.20.

Intanto, il 28/01/1977, veniva costituita la C.I.S.A.

Internazionale s.p.a di ORNATI Enrico, nato a Bologna 17/04/1946, in rappresentanza   della   “Constructions Industrielles CISA” con sede   in Friburgo,   ASTALDI Gianfranco   nato a Valeggio   il   17/03/1927,   quale consigliere di amministrazione della “SOGESI” s.p.a. con sede in Roma via dei Portoghesi n.18, CARLUTTI Mario e CARLUTTI Paolo gia` della C.I.S.A..

Per la societa` di Friburgo la quota dei tre decimi veniva negoziata tramite la Banca Commerciale d’Italia con sede in Roma. (vds.all.n.1 -scheda societa`).

L’impresa   “ing.   Fortunato   FEDERICI s.p.a.” veniva costituita il 18/11/1954.   Al 27/06/1983 essa aveva partecipazioni in:

  • – Prodilong Costruction Ltd -Johannesburg – 20%;
  • – C.C.N. s.p.a di Roma -12,50%;
  • – Consorzio C.C.N. Napoli -12,50%;
  • – Consorzio Lafer -Roma – 19%;
  • – Sifida Investiment Company -Lussemburgo- 0,55%.


Con   verbale del consiglio   di amministrazione   del 06/04/1987, veniva deliberato di nominare   direttore tecnico della societa` l’ingegnere SIMONETTI Salvatore, nato a San Giuseppe Jato (PA) il 04/07/1952, domiciliato a Roma in via villa Massimo n.57. Il capitale sociale di lire 2.000.000.000 veniva aumentato, il 15/05/1987, a lire 6.800.000.000.

Al 31/12/1987 le partecipazioni   in altre   societa` risultavano:

  • – C.C.N. s.c.p.a. Roma -12,50%;
  • – Imprestirling s.p.a Roma -50%;
  • – A.C.R.I.E. s.p.a Roma -50%;
  • – Federsagri s.r.l. Roma -66%;
  • – Lofemon Somalia s.r.l.   -30%.   (vds.   all. n.2 -scheda societa`).

Va subito detto -e non e` senza significato- che appariva sconcertante come ognuna delle imprese consorziate nella C.EM.P.ES.   risultasse   avere     legami   diretti ed inequivocabili con esponenti di primissimo piano della criminalita` mafiosa:

a) la “Tor di Valle Costruzioni s.p.a” era associata con la “Taibbi Costruzioni s.p.a” con sede a Palermo, in via Cavour n.41, di cui sono titolari TAIBBI Giuseppe, nato a Baucina 05/06/1938 ed ivi assassinato il 17/09/1989,   TAIBBI Andrea, nato   a   Baucina   il 05/06/1940   e   TAIBBI Vincenzo   nato   a   Baucina 11/11/1942,   entrambi arrestati su  
ordinanza   di custodia cautelare in carcere n.6/90 emessa 08/05/1990 per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso.   I TAIBBI   risultano essere direttamente associati con schedati mafiosi di spicco con lo specifico compito di gestire l’illecito controllo dell’assegnazione degli appalti per opere pubbliche in alcuni paesi della provincia di Palermo.   A tale proposito vedesi rapporto giudiziario n.2741/50-1988 datato 11/07/1989 della 2^   Sezione del   Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I^;

b) la “C.I.S.A. -Udine s.p.a” risulta controllare altra societa` denominata C.I.S.A. -Farinella s.c.r.l. con sede in Palermo, via Catania n.20. Di essa e` socio FARINELLA Cataldo, nato a Gangi (PA) il 15/07/1932, imprenditore edile, esponente di primo piano della locale consorteria mafiosa. FARINELLA Cataldo si rivelera` uno dei principali personaggi dell’organizzazione criminale di cui tratta il presente elaborato;

c) l’   “Impresa   ing.   Fortunato   FEDERICI   s.p.a”, controlla   diverse societa`, sparse in tutto il mondo, attraverso la “Impresterling Impresit FEDERICI s.p.a” di cui possiede il 50% del pacchetto azionario.

Tralasciando le vicende della citata societa`, per le quali si rimanda alla scheda relativa (vds.all.n.3), la Fortunato   FEDERICI,   alla     data   del   31/12/1989, controllava:

  • – Caroco Inc.   con sede a Duvernay Laval (Quebec), capitale sociale $ Can. 1.200.000 -100%;
  • – Sicest N.V.   con sede in Curacao, capitale sociale $ USA 3.500.000 -100%;
  • – Stirling Civil Engineering Ltd con sede in Nairobi (Kenia), capitale sociale Sh.k. 1.000.000 -100%;
  • – Stirling Civil Engineering Ltd con sede in Kampala (Uganda), capitale sociale Sh.U. 30.000.000 -100%;
  • – Stirling International Civil Engineering Ltd con sede in Londra, capitale sociale Lgs. 2.160.000, 100%;
  • – Pinomar S.A. con sede in Panama, capitale sociale in $ USA 4.800.000 -100% (58,333 tramite la controllata Sicest N.V. e 41,667 tramite la controllata Sice Ltd);
  • – Compania Mercantil y de Servicios S.A. con sede in Panama, capitale sociale $ USA 10.000 -100% (tramite la Pinomar S.A.);
  • – Stirling Civil Engineering Ltd. con sede in Londra, capitale sociale Lgs.100 -100% (tramite la   Sice Ltd.);
  • – Stirling Civil Engineering Ltd. con sede in Botsawa capitale sociale Pula 10.000 -100% (tramite la Sice Ltd.)
  • – Stirling Civil Engineering Ltd. con sede in Ghana, capitale sociale Cedis 200.000 -100% (tramite la Sice Ltd.)
  • – Stirling Civil Engineering Ltd. con sede in Tanzania, capitale sociale Sg.T. 6.000.000 -100% (tramite la Sicest N.V.);

Alla data del 31/12/1987, la “Imprestirling Impresit Federici” controllava anche:

  • – Domivenez S.A.   con sede in Santo Domingo, capitale sociale R.D. $ 300.000 – 40%;
  • – Corporacion Americana de Costruciones S.A.   -Amdeco con sede in Lima (Peru`), capitale sociale Intis 1.314.100 – 19%;
  • – Highways Construction Nigeria Ltd.   con sede in Nigeria, capitale sociale N. 600.000 – 40%;
  • – Colven de Costruciones S.A. con sede in Bogota` (Colombia), capitale sociale P.Col. 5.000.000 – 19%;
  • – Constructores Asociados de Colombia – Conascol S.A. con   sede in Bogota`,   capitale   sociale   P.Col. 15.000.000 – 19%;
  • – Impresit del Pacifico S.A. con sede in Lima (Peru`), capitale sociale Intis 15.650.000 – 20%.

Val la pena di precisare che, alla data del 16/12/1986, la societa` risultava in perdita di lire 1.200.000.000 e decideva, percio`, di azzerare il capitale sociale di 950.000.000 e di ricostruirlo mediante l’emissione di 1.200.000 azioni del valore di lire 1.000 cadauna.

Il 27/04/1987 la perdita di esercizio era di 283.987.937 e, con lo stesso atto, si decideva di acquistare per lire 33.000.000.000 il 100% della SICE B.V. di Amsterdam e di istituire filiali in Tanzania e Uganda. Il   06/04/1987 veniva   nominato   direttore   tecnico dell’impresa
“ing.   Fortunato   Federici”   l’ingegnere Salvatore SIMONETTI, nato a S. Giuseppe Jato (PA) il 04/07/1952.

Quest’ultima   vicenda   societaria   riveste   notevole importanza   perche`   le   risultanze   investigative successive, oltre a provare che il SIMONETTI e` collegato ad Angelo SIINO, nato a S.Giuseppe Jato il 25/03/1944, oggetto di primario interesse della presente annotazione, consentiranno di porre un altro preciso tassello nella dimostrazione dell’esistenza di una estesa ed attiva associazione per delinquere di tipo mafioso.

Angelo SIINO, di Giuseppe e di Celeste Antonina, nato a S.Giuseppe Jato (PA) il 25/03/1944, ivi residente in Piazza S.Francesco n.3, domiciliato di fatto in Palermo via Marchese Ugo n.74, nel tempo e` stato oggetto di piu` indagini da parte degli organi di Polizia e del complesso di queste si riferira` piu` compiutamente nel prosieguo del presente referto.   Al momento interessano quelle condotte sul suo conto, per delega della locale Procura della Repubblica, dal Nucleo Operativo del Gruppo CC.

Palermo I^, volte all’accertamento del contenuto di uno scritto anonimo, secondo il quale, in buona sostanza, il SIINO avrebbe favorito la   latitanza del noto boss catanese Benedetto SANTAPAOLA.

Le   indagini   esperite (vds. R.G. n.2621/1 del 01/03/1988), pur non approdando a nulla di
concreto circa quanto affermato nell’anonimo, consentivano tuttavia di stabilire, anche attraverso i suoi vincoli di patrentela, il collegamento ad ambienti di qualificata estrazione mafiosa. Di fatti egli e`:

  • – coniugato con tale BERTOLINO   Carmela, figlia di BERTOLINO Giuseppe cl.1902 a suo tempo capo della “famiglia ” di Partinico, gia` imputato nel noto c.d. maxiprocesso   uno,   in     quanto   ritenuto   parte dell’anonima   sequestri,     espressione   operativa finalizzata all’illecita acquisizione di capitali da parte di Cosa Nostra;
  • – figlio di CELESTE Antonia, componente dell’omonimo nucleo familiare di nota estrazione mafiosa di S. Cipirrello, emigrato nel 1921 per S.Giuseppe Jato e da qui, successivamente, per S.Miniato (PI).

Inoltre il SIINO e` ritenuto soggetto particolarmente vicino ai noti mafiosi BRUSCA Bernando e Giovanni, entrambi di S.Giuseppe Jato, capi famiglia locali, non solo a causa delle numerose occasioni in cui costoro furono   visti     intrattenersi   amichevolmente   in conversazione ma, ancor piu`, poiche` il SIINO risulta essere tra i soci della ditta produttrice di calcestruzzi LITOMIX s.r.l. di S.Giuseppe Jato, societa` della quale gli stessi BRUSCA si servirebbero per gestire in regime di monopolio la fornitura dello specifico materiale nella zona.

In tal senso insistevano le risultanze dei   Nuclei Operativi del Gruppi CC.   Palermo I
e II i quali riferivano all’A.G. con r.g. n.2217/2 e n.3036/14-1 del 09/07/1986   a firma   congiunta, diretto   all’Ufficio Istruzione, sui quali si ritornera`, specificatamente, in seguito.

Amministratore unico della LITOMIX e` il commercialista GUCCIONE Leoluca, colpito da comunicazione giudiziaria emessa dall’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo – dr. G. Falcone – in data 14/02/1989, poiche` ritenuto responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso per fini economici illeciti in unione, tra l’altro col noto indiziato mafioso MODESTO Giuseppe.

MODESTO Giuseppe, nato a Camporeale (TP), il 06/04/1939, geometra, imprenditore, viene da tempo considerato “uomo di   fiducia” degli esponenti di spicco del   gruppo corleonese, posizione questa acquisita attraverso i suoi antichi legami con la famiglia mafiosa dei SACCO di Camporeale.

Esemplificativa,   per definire la   collocazione   del soggetto nell’ambito mafioso, le   modalita` del suo inserimento quale subappaltante nella fornitura di inerti alla ditta LODIGIANI di Milano per la costruzione della diga GARCIA in agro di Roccamena e Santa Margherita Belice. (vds.r.g.n.2734/45 in data 25/10/1977 del Nucleo Investigativo   del   Gruppo CC.   di   Palermo   e   la requisitoria del P.M., dr.Giuseppe Pignatone, relativi all’omicidio del T.Col. Giuseppe Russo, avvenuto in Ficuzza il 20/08/1977).

Nel tempo la figura criminale del MODESTO ha via via assunto una collocazione sempre piu` precisa sino al provvedimento del mandato di cattura (n.5/89 R.G.U.I. in data 14/02/1989) emesso dal G.I. dr.Giovanni Falcone che lo riteneva responsabile di associazione per delinquere di   tipo mafioso   finalizzata all’acquisizione della gestione e del controllo di attivita` economiche.

Tra il GUCCIONE ed il SIINO corre, tra l’altro, buona amicizia   tant’e` che – come risulta
da   attivita` informativa dei Carabinieri di Palermo – in occasione del carnevale del 1989 si sono recati con le rispettive consorti a Venezia, per trascorrere un breve periodo di vacanza.

Per quanto riguarda il contenuto dell’esposto anonimo sopraciatato,non fu possibile accertare se effettivamente il SIINO avesse favorito la latitanza del boss mafioso SANTAPAOLA. A sostegno del tenore generale dell’anonimo, si stabiliva peraltro che:

  • – SIINO Angelo effettivamente prese parte in qualita` di socio-consigliere e vicepresidente alla cooperativa agricola “La Sigonella   s.r.l.”, sita nell’omonima localita` in provincia di Siracusa e dedita alla produzione di vini e prodotti agricoli in genere;
  • – della suddetta societa` avrebbero fatto parte, secondo l’anonimo,   tali PARDO e   Roberto, che sono   da identificarsi in PARDO Luigi   nato a Niscemi il 24/03/1925 e residente a Catania in via G.Simili n.13 e BRIGNONE Roberto nato a Tunisi il 28/10/1938 e residente a Monteverdi Marittimo (PI), entrambi soci dell’azienda in parola ed il secondo anche membro del consiglio d’amministrazione della stessa. La notizia secondo la quale i suddetti personaggi sarebbero dei prestanomi del SANTAPAOLA non ha potuto avere un riscontro positivo, anche perche` circostanze del genere sono di difficile prova.

Per quanto sopra esposto ed al fine di dare corpo alle insistenti voci, tutte concordi,
che volevano il SIINO strettamente collegato alla cosche vincenti, venivana dato inizio ad una serie di attivita` investigative sul conto dello stesso.

Con decreto n.1/89 del 02/01/1989, la Procura della Repubblica di Palermo   autorizzava   l’intercettazione telefonica   dell’utenza   n.091/6257664   intestata   a BERTOLINO Carmela ed in uso al marito SIINO Angelo. Contemporaneamente   iniziava l’intensa   attivita`   di osservazione, controllo e pedinamento nei confronti di quest’ultimo nonche` una rigorosa ricerca patrimoniale volta a stabilire la presenza sua e/o dei suoi familiari nel panorama imprenditoriale ed economico locale.

In riferimento a quest’ultimo punto si aveva modo di verificare che il SIINO e`:

  • – personalmente   titolare   di     una   societa`   a   responsabilita` limitata impegnata nel settore del   commercio di autoveicoli, l’AUTOTEAM s.r.l., sita presso la locale via Ciullo d’Alcamo n.15;
  • – titolare dell’omonima ditta individuale di costruzioni sita in S.Giuseppe Jato, al   civico 7 di Piazza S.Francesco.   Presso lo stesso civico e`, altresi`, ubicata   la sede della   societa` edilizia   SIINO Giuseppe, padre dello stesso Angelo;
  • – socio della gia` menzionata ditta di produzione di calcestruzzi, LITOMIX s.r.l., corrente in S.Giuseppe Jato.

L’inizio dell’attivita` di intercettazione consentiva, sin dalle prime battute, di stabilire come gli interessi e   l’attivita` esercitata dal   SIINO   fossero   solo marginalmente legate al commercio di autovetture. Costui, infatti, si assentava dai locali della concessionaria anche per piu` giorni consecutivi, disinteressandosi chiaramente delle vicende economiche   legate a tale attivita`, la cui sorte, peraltro,era affidata a DI PRIMA Eros, impiegato presso quella stessa societa`.

Si doveva stabilire, quindi, quali fossero i reali interessi del SIINO, dato che le abitudini di vita lo facevano apparire individuo effervescente e dinamico, impegnato in intensi rapporti interpersonali.

Quali fossero le attivita` coltivate dallo stesso veniva accertato grazie ad una particolare competenza da lui dimostrata nel corso del dialogo telefonico avuto con il fratello, SIINO Giuseppe Andrea, alle ore 22,52 del 04/01/1989 sull ‘utenza n.091/6257664.

Angelo SIINO forma il 6257677, intestato a MARCHESE Lina, via Liberta` n.112, Palermo, e dialoga con il fratello.

s.= SIINO Angeloa.= SIINO Andrea

– omissis –

a. senti, ha telefonato PUCCIO (BULGARELLA Giuseppe) e dice che non l’ha trovato quello per la 10^ B…

s. no?

a. no, io ho pensato…dico a Li Destri?

s. perche` Li Destri ce l’ha?

a. si ce l’ha;

s. quanto ce l’ha?

a. 7 e 50;

s. eh…ma ce la facciamo con 7 e 50?

a. tutti e tre si per 58 milioni non ce la facciamo in due…

s. porca     miseria…-incomprensibile-…a     coso…a FARINELLA…

a. ma ho telefonato e non risponde nessuno, sicuramente rientreranno lunedi`…

s. si,   lunedi`   a…-incomprensibile-…ora   e`   21 giorni…

a. ma Angelo, giorno 13 scade, siccome ho verificato che c’e`, quindi potremmo fare prima con questo…

s. va bene, allora diglielo a Li Destri…

a. ci telefoni, io gli ho telefonato stasera, domani ci telefoni…nient’altro…

– omissis –

Il tenore della conversazione rivelava indiscutibilmente come il SIINO trattasse, con perfetta padronanza della materia, problemi inerenti il   campo della pubblica edilizia.   Figlio e fratello di imprenditori edili, Angelo SIINO, imprenditore   anch’egli, pareva quindi interessarsi principalmente di costruzioni anche se lo stabile che avrebbe dovuto ospitare gli uffici della ditta individuale a lui intestata, in effetti, non evidenziava la
presenza di alcun dipendente che potesse confermare la reale presenza di una impresa edile.

Mentre padre e fratello gravitano costantemente presso gli uffici ed i cantieri della societa` edile attendendo a tempo pieno alle esigenze tecniche d’esecuzione e gestione dell’azienda, Angelo appariva proiettato verso un’ attivita` che gli imponeva frequentissimi contatti con altri imprenditori senza che cio` potesse trovare una comprensibile e convincente spiegazione, diversa dalla contraria e seria congettura di   una sua piena e diretta partecipazione nella manomissione e nel pilotaggio di appalti per la realizzazione di opere pubbliche.

Egli trascorreva e trascorre tuttora buona parte della giornata a bordo delle sue auto, insieme con l’autista ANELLO Francesco nato a Palermo il 21/12/1960, ivi residente via Papa Sergio I^ nr.57, compiendo frequenti viaggi anche in altre province della regione.

Le vetture, di cui dispone, una Mercedes 300 targata PA-918383 e una FIAT Croma Turbo Diesel I.D., sono munite di radiotelefono, strumento, questo, il cui utilizzo e` in rapida espansione data anche la notoria ed obiettiva difficolta` per realizzarne l’intercettazione.

Nella fattispecie, la precedente conversazione telefonica evidenziava l’attivita` compiuta dagli interlocutori al fine di creare un’ associazione temporanea di imprese che potesse partecipare alla gara di appalto per la quale i termini di presentazione sarebbero scaduti il
giorno 13 successivo (“…scade il giorno 13…”) ed alla quale il SIINO avrebbe partecipato in associazione con l’impresa facente capo al trapanese BULGARELLA Giuseppe (” PUCCIO” e` infatti il nomignolo con il quale il BULGARELLA viene chiamato dagli amici), nonche` con altra societa` che fosse iscritta alla categoria 10^ B dell’Albo Nazionale o Regionale dei Costruttori.

Il   giorno 13/01/1989, il   SIINO veniva   contattato telefonicamente   da tale   ingegnere IMBORNONE Pietro residente   a   Sciacca,   libero   professionista. La conversazione seguitane rivelava la capacita` del SIINO di “addomesticare” le gare a beneficio di   imprese predestinate. L’ing. IMBORNONE chiama il SIINO alle ore 07,51 del 13/01/1989 sull’utenza n.091/6257664:

       I = IMBORNONES = SIINO Angelo

S= …pronto…

I= …buongiorno, l’ingegnere IMBORNONE sono…

S= …come sta ingegnere…

I= …ma…tiriamo avanti, io ieri avevo telefonato, forse la ragazza non glielo ha riferito…

S= …ahhh si…ahhh si…me lo ha riferito, esatto;

I= …perche` volevo essere telefonato, perche` abbiamo urgenza…perche` dobbiamo fare quella pubblicazione sulla Gazzetta, mi ha portato -incomprensibile- il testo c’e` sicuramente un equivoco perche` non siamo nelle norme -incomprensibile- perche` e` un
miliardo 384 milioni, quindi quel testo che mi ha portato l’ho fatto vedere all’ingegnere D’ALIA (o Galia) che non va per niente bene…

S= …va bene ingegnere, comunque ne parliamo, le cose siccome e` un fatto privato non pensavo che fosse cosi`, comunque ne parliamo di presenza…

I= …va bene, comunque noi   la prossima   settimana pubblicheremo -incomprensibile- daccordo?

S= …va bene, va bene ingegnere…grazie…

I= …ossequi….

L’ignegnere IMBORNONE e` stato recentemente incaricato di progettare e dirigere i lavori per la realizzazione della “Casa di riposo per anziani Boccone del povero Mule`” in localita` Santa Margherita Belice (AG).

La gara, indetta dall’Ispettorato generale per le zone colpite dai terremoti del gennaio 1968, prevedeva un importo a base d’asta di lire 1.384.383.000 ed il relativo bando era stato pubblicato sulla G.U.R.S. n.116 del 21/01/1989. Peraltro se il bando di gara era stato pubblicato successivamente alla conversazione registrata, non   si comprendeva a   quale titolo l’IMBORNONE ne discutesse con il SIINO.   Inoltre, dal tenore del colloquio emerge che quest’ultimo aveva inviato una bozza del bando di gara al professionista di Sciacca (“quel testo che mi ha portato”) cio` prova che la gara era controllata dal palermitano ancora   prima di essere pubblicamente indetta, avendo egli
determinato gli stessi termini della pubblica competizione.

L’IMBORNONE,   addirittura,     chiedeva     al   SIINO l’autorizzazione alla successiva pubblicazione del bando, il   quale, evidentemente,   doveva corrispondere alle aspettative ed alla volonta` del SIINO.   L’illeicita` patente di quanto trattato induceva il SIINO a tagliare corto:” e` un fatto privato, non pensavo che fosse cosi`, comunque ne parliamo di presenza”.

In prosieguo di tempo si aveva modo di accertare, almeno in due occasioni, l’incontro tra il SIINO ed un certo CASCIO Rosario, imprenditore edile di Santa Margherita Belice.   Gli incontri, avvenuti in data 10/03/1989 e 26/04/1989,   rispettivamente   presso   l’AUTOTEAM   e l’abitazione del SIINO, erano stati intervallati da contatti telefonici (vds.all.nr.12 e 13). Questo dato rivestiva una fondamentale   importanza perche` sara` proprio   CASCIO   Rosario     tramite   la   societa` EDILCOSTRUZIONI s.p.a di cui e` socio, ad aggiudicarsi la gara di appalto di Santa Margherita Belice, alla quale il SIINO si era dimostrato cosi` interessato ancor prima della pubblicazione del bando di gara, dunque il CASCIO si era rivolto al SIINO per poter ottenere la sicura vincita della gara in oggetto. Era altresi` importante notare come il palermitano   fosse in condizione di determinare l’assegnazione di lavori pubblici indetti in altre province sulle quali dovrebbero esercitare invece la loro supremazia le locali organizzazioni criminali.

La ferrea regola che vuole il dominio sul territorio esclusivo appannaggio delle famiglie locali, veniva in questo caso completamente disattesa. La constatazione, sulla base dell’ipotesi investigativa formulata, dava il segno del potere di cui il SIINO godeva.

E` altresi` importante sottolineare   che il   CASCIO Rosario, confidenzialmente chiamato “Sarino”, risulta in contatto con gli esponenti piu` importanti della citata organizzazione e pedina in altri affari illeciti, di cui si dira` compiutamente in seguito.

CASCIO Rosario, inteso “Sarino”, nato a Santa Margherita Belice (AG), il 03/10/1934, imprenditore, si evidenziava a seguito dell’omicidio del T.Col.   Giuseppe Russo, avvenuto in Ficuzza (PA) il 20/08/1977. Dalle indagini emergeva che il CASCIO aveva iniziato, quale unico subappaltatore, a fornire inerti alla societa` LODIGIANI di Milano,, impegnata nei lavori per la costruzione della diga GARCIA in agro di S.Margherita Belice e Roccamena.

L’imprenditore pero` decideva improvvisamente di “non mettere piu` piede” nel cantiere alla sola diretta constatazione che un camion della ditta di MODESTO Giuseppe (vds. pag. 20 del   presente referto)   stava trasportando   inerti   per   conto   della   LODIGIANI. Evidentemente il CASCIO aveva subito compreso quale preciso messaggio racchiudesse per lui la presenza dei mezzi   del MODESTO.   (vds.r.g.   n.2734/45 in   data 25/10/1977 del Nucleo Investigativo del Gruppo CC.   di Palermo e la requisitoria   del P.M.   dr.   Giuseppe Pignatone, relativi all’omicidio del T.Col.   Giuseppe Russo).

Proprio questa pronta e silenziosa acquiescenza, a fronte di un rilevantissimo danno economico, consentiva al CASCIO, che non per nulla aveva come socio un fratello del noto mafioso ACCARDO Stefano, di “rimanere nel giro” ed   a distanza di tempo,   come premio   della   sua disponibilita`, godere della ripartizione dei profitti delle attivita` economiche gestite dai gruppi mafiosi dominanti.

Allo scopo di meglio definire la reale attivita` svolta dal SIINO, si riteneva opportuno
estendere l’attivita` di ascolto telefonico alle utenze   istallate presso la concessionaria di autovetture “AUTOTEAM s.r.l.” presso la quale lo stesso era solito fare capo con una certa frequenza indicandola, altresi`,   quale recapito per coloro che avessero intenzione di contattarlo.

Sin dal primo giorno,   le conversazioni   registrate rivelavano l’esistenza di frequenti contatti tra il SIINO e altri imprenditori edili dell’isola, infatti il SIINO veniva cercato spesso, al fine di stabilire successivi incontri personali, dai seguenti imprenditori:

– BULGARELLA Giuseppe, nato ad Erice il 16/11/1939, ivi residente via Pola n.24;

– FARINELLA Cataldo, nato a Gangi il 15/07/1932, ivi residente;

– MORICI Serafino, nato a Palermo il 06/01/1941, iviresidente, interessato alla societa` edile “I.CO.M.”di cui risulta amministratore unico la di lui moglie VICARI Marina Laura;

– MILIOTI   Giovanni, nato a Favara il   30/09/1955, titolare della ditta individuale edile, ivi residente via Kennedy I^ traversa.

Di grande interesse era il contatto con MILIOTI Giovanni, fratello di Carmelo, nato a Favara il 29/09/1952, noto mafioso dello stesso centro agrigentino.

Quest’ultimo,   sebbene   non   ufficialmente, esercita l’attivita`   imprenditoriale unitamente  
al   fratello Giovanni, avvalendosi, e` superfluo dirlo, del potere di supremazia e di soggezione che il suo stato di mafioso gli conferisce nel contatto con gli altri imprenditori.

Peraltro i contatti con i mafiosi della provincia di Agrigento, non si limitano al precedente;   infatti, l’auto del SIINO veniva notata il giorno 12/04/1989 parcheggiata in una via di Sciacca davanti l’ingresso dell’agenzia di viaggi di proprieta` del capo mafia locale DI GANGI Salvatore.

Altro contatto di interesse era quello realizzato con tale EQUIZZI Rosario, imprenditore edile nato a Palermo il 02/05/1929, ivi residente in viale Croce Rossa n.34.

Lo   stesso era stato   oggetto di indagine, perche` sospettato quale mandante di   “lupara bianca”.   Le indagini avevano dato pero` esito negativo.

L’EQUIZZI, in associazione temporanea con l’impresa di SIINO Giuseppe, padre di Angelo, partecipava ad una gara di appalto per lavori pubblici svoltasi a Mazara del Vallo il cui risultato finale risultava loro favorevole.

Infatti il giorno 09/03/1988, l’associazione temporanea di   imprese SIINO Giuseppe ed EQUIZZI Rosario,   si aggiudicava la gara indetta dal comune di Mazara del Vallo per la “realizzazione   della nuova tribuna e gradinata del campo sportivo di contrada Affacciata” per un complessivo importo di lire 2.210.541.147, il cui bando di gara era stato pubblicato nella G.U.R.S.   n.55 del 30/12/1987.   Delle 19 imprese ammesse, solo 7
partecipavano alla gara. Accademico appariva il sistema usato nella licitazione per l’acquisizione dei lavori: una sola offerta percentuale molto alta, una media e le altre molto basse, cosa che consente all’offerta di media entita` di assicurarsi la commessa; nella fattispecie, proprio quella di SIINO-EQUIZZI.

Da alcune telefonate intercettate sull’utenza n.091/547414,   intestata all’AUTOTEAM, si   aveva   la certezza dell’esistenza di alcuni problemi legati alla realizzazione   dell’opera. In     particolare   la conversazione del 17/01/1989 delle ore 17,42 tra SIINO Angelo ed EQUIZZI Rosario, rivelava che al di la` del risultato   ufficiale,   le     imprese   riunite,   pur aggiudicatarie delle gara, non intendevano provvedere materialmente alla esecuzione dei lavori, concordando con una terza persona, solo successivamente identificata, di ottenere una cifra pari al 5% dell’importo per ognuno dei due   lasciando   a   questa,   in   effetti,   l’onere dell’esecuzione dei lavori (“tu a noi ci dai, il 5% a me il 5% a… e te la vedi tutte cose tu, paghi tutte le spese”).   L’accordo, pur avendo   la parvenza   della legalita`, si configurava sostanzialmente come fatto illecito, poiche` realizzava la fattispecie del ricorso al sub-appalto:”ma questo discorso non e` che si puo` fare ufficialmente”.

Ulteriore   riscontro a quanto   pianificato dai   due imprenditori verra` fornito dalla
conversazione in uscita alle ore 22,19 sull’utenza n.091/6257664 intestata a BERTOLINO Carmela, del giorno 08/02/1989, nella quale Angelo SIINO chiama il fratello, Pippo, allo 091/6257677.

S = SIINO Angelo P= SIINO Giuseppe “Pippo”

-omissis-

S= …no, va bene no questo, il fatto di Lombardinovolevo sapere…

P= …ma no niente, discussione, cose no, tutto a posto comunque…

S= …ma chi, chi le faceva queste? Lombardino?

P= …no…no assolutamente, perche` praticamente non. a quanto pare c’e` stato un po` di attacchini…

S= …tra chi?

P= …tra Rosario e compagnia bella…

S= …minchia…ma questo e` un pericolo…che cazzo   vuole?

P= …ehhh…

S= …Giuseppe…noi siamo l’impresa capo gruppo…

P= …si va bene…ma tutto risolto Angelo…

S= …mmm…mmm…

P= …si perche` a quanto pare Paolo non gradiva la presenza del capo cantiere…

S= …ho capito…

P= …che lui ce l’ha, ma comunque tutto risolto, tutto a posto…

S= …ma se l’ha chiesto lui il capo cantiere…

P= …ma non l’ho capito…

S= …comunque…

P= …comunque poi ne parli di questa discussione…

S= …va bene, va bene, domani mattina aspetto a questi e vediamo chi sono…

P= …ma non e` che sbagli montagna tu?

S= …ma non lo so Peppino, bisogna vedere che montagna vogliono che… poi se ne parla…

– omissis –

Dalla conversazione era possibile comprendere chi fosse stato   “scelto”   quale   beneficiario   dell’illecito subappalto.   Questi era   LOMBARDINO Paolo.   Infatti, costui sara` l’imprenditore che materialmente dovra` provvedere alla realizzazione dell’opera pur non avendo vinto la gara, cui anzi, pur invitato, aveva evitato di partecipare.

LOMBARDINO Paolo, nato a Salaparuta (TP) il 27/06/1936, imprenditore, risulta pregiudicato, indiziato “M” ed ex sorvegliato speciale della P.S..

Il 27/02/1976 il LOMBARDINO Paolo mentre viaggiava sulla sua autovettura lungo l’autostrada   in direzione di Partanna, veniva fatto oggetto a colpi di arma da fuoco unitamente   all’esponente mafioso ed   amico   ACCARDO Stefano, nato a Partanna il 18/12/1930.

Nella circostanza il LOMBARDINO   veniva trovato   in possesso di un assegno di 5 milioni di lire, a lui intestato, a firma del noto trafficante internazionale di stupefacenti GALEOTTI Antonio. Subito dopo l’agguato, il 05/04/1976, in contrada “Ciancio” di Mazara del Vallo, veniva ucciso MESSINA Silvestro e venivano feriti CORDIO Ernesto Paolo e FERRO Giuseppe, mentre 4 giorni dopo, in Mazara del Vallo veniva ammazzato LUPPINO Antonino.

Il   07/03/1978, in Palermo,   veniva   infine   ucciso VANNUTELLI Vito.

Tutti costoro erano i presunti responsabili del ferimento dell’ACCARDO e del LOMARDINO, vittime del capo della “famiglia” mazzarese AGATE Mariano che aveva inteso cosi` vendicare   i suoi   amici (vds.r.g.2734/116-1977   del 25/08/1878 del Reparto Operativo del Gruppo CC.   di Palermo).

Il LOMBARDINO, il 10/03/1988, veniva tratto in arresto unitamente ad altri tra cui anche AGATE Giovambattista, fratello di Mariano, in esecuzione del mandato di cattura n.9/88 R.O.C.   e n.432/88 A.P.M. emesso dalla Procura della   Repubblica   di     Marsala,   perche`   ritenuto responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro.

Il LOMBARDINO e` il maggiore azionista, tramite la moglie FARACI Adriana, della   L.R.G.   Generale Mediterranea Costruzioni s.p.a..   Il livello mafioso di primo piano del soggetto appare compiutamente evidenziato dall’aver avuto alle proprie dipendenze anche RIINA Gaetano, da Corleone, fratello di Salvatore.

In data 08/05/1989 la Compagnia CC. di Mazara del Vallo, con   r.g.n.83/80-18 denunciava   AGATE Mariano, AGATE Giovambattista,   LOMBARDINO   Paolo   ed   altri per associazione per delinquere di tipo mafioso.

Il rapporto col LOMBARDINO ed il fatto che determini e definisca l’attivita`, in un ambito operativo piu` ampio, di un personaggio di quel calibro, sta a dimostrare il livello di assoluto rilievo raggiunto, nell’organizzazione mafiosa, da parte di Angelo SIINO.

Il   dissidio sorto tra   l’EQUIZZI ed il LOMBARDINO riguardava la presenza sul posto del lavoro di un capo cantiere non gradito a quest’ultimo(“non gradiva la presenza del capo cantiere”) anche se,a dire dei fratelli SIINO, tale presenza era stata richiesta dallo stesso LOMBARDINO (“ma se l’ha chiesto lui il capo cantiere”) sicuramente perche` si potessero salvare le apparenze ed evitare i sospetti che la presenza di un capo cantiere, a lui legato da vincoli di dipendenza, avrebbe potuto creare tra gli addetti ai lavori e tra gli organi di polizia.

Anche se non si poteva accertare e quindi documentare che il lavoro di costruzione in contrada Affacciata per i lavori allo stadio, era stato effettivamente svolto dall’impresa
LOMBARDINO Paolo, si costatava che in data 11/05/1989, all’interno del cantiere summenzionato, vi era la presenza di una autovettura targata TP-248591 intestata al succitato LOMBARDINO nonche` quelle di altri operai alle sue dipendenze (vds.in all. n.4 la relazione di servizio).

Le conoscenze legate al fenomeno mafioso ed i numerosi attentati   alle strutture ed   alle   persone   legate all’attivita` imprenditoriale edilizia, evidenziano come ogni territorio sia gestito da un gruppo mafioso che detiene la supremazia locale. Cio` significa che le imprese per poter eseguire qualsiasi tipo di lavoro hanno bisogno dell’assenso di tale potere, ovvero di sborsare ad   esso cospicue tangenti   sul lavoro svolto.   In relazione   a   questa premessa e tenuto   conto   dei presupposti investigativi di partenza, se ne deduceva come il SIINO, dotato di una superiore, indiscutibile capacita` organizzatrice e decisionale che faceva capo ai vertici di “Cosa Nostra”, avesse scelto di subappaltare i lavori   proprio ad una   societa`   edile   mazzarese, perfezionando con essa un accordo che sostanzialmente soddisfaceva entrambi.   Ma il fatto che avesse inteso prima vincere e poi concedere ad altri, ben inteso con un proprio guadagno, i lavori appaltati, senza per questo essere stato oggetto di   qulsivoglia pressione, era ulteriore prova che le sue possibilita` “di
movimento” nella zona   erano quanto mai estese e risolutive sul piano di una ragionata e manovrata dinamica   degli imprenditori locali.

In seguito altre considerazioni ben piu` significative verranno a conferma del   ruolo effettivo del SIINO nell’ambito dell’imprenditoria isolana.

Per ritornare ai fatti, si ricordera` che dell’impresa LOMBARDINO Paolo era dipendente quel BRUNO Calcedonio, che in data 26/07/1983, si incontro` con LIPARI Giuseppe, COLLETTI Carmelo, boss mafioso ucciso a Ribera, e un ingegnere di Agrigento in relazione ad alcuni lavori stradali da effettuarsi in S.Giuseppe Jato.   Di tale incontro si seppe ufficialmente grazie alle dichiarazioni rese da BONO Benedetta, amante del defunto boss di Ribera.

Sia il LOMBARDINO che il BRUNO sono, secondo pregresse indagini, legati al boss   mazzarese AGATE   Mariano. Entrambi erano in qualche modo coinvolti nella societa` di commercio ittico “Stella d’Oriente”, amministratore della   quale era il   noto commercialista   MANDALARI Giuseppe, inquisito per associazione per delinquere di tipo mafioso e recentemente condannato, unitamente a Saveria   Benedetta PALAZZOLO,   moglie di   PROVENZANO Bernardo, in ordine ad una serie di reati connessi con il riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

Nei giorni successivi, dalle tre utenze sottoposte ad intercettazione, emergevano contatti
con altre imprese edili dell’isola:

– la ITALCOSTRUZIONI s.p.a di Palermo, composta da VECELLIO LEGATORE Giuseppe, nato ad Auronzo di Cadore (BL) il 15/09/1910 e PARATORE Elio nato a Carini il 15/07/1943;

– la ing. FURNARO Domenico Costruzioni di Palermo;

– la COLIS di Palermo, di cui e` amministratore unico FURCO Salvatore, nato a Montemaggiore Belsito il 15/09/1951;

– l’impresa edile BRUCCOLERI Calogero, nato a Favara il 21/02/1954 e residente ad Agrigento in viale Giardini n.9.

Con tutte queste il SIINO   limitava i dialoghi   a brevissimi scambi di battutte, perlopiu` al fine di stabilire   successivi   personali   incontri,   facendo intendere in tal modo di voler evitare le comunicazioni telefoniche.

Ormai   coscienti   del   pericolo rappresentato   dalla intercettazione tecnica delle conversazioni telefoniche, molti dei soggetti coinvolti nelle indagini di cui alla presente annotazione, trascorrono gran parte della loro giornata lavorativa a bordo di autovetture, spostandosi da un appuntamento all’altro con il fine di stabilire personali   accordi con altri   imprenditori volti   a conseguire l’acquisizione delle gare di appalto per lavori pubblici, ovvero scambiarsi notizie al riparo di orecchie indiscrete.

Tra le conoscenze del SIINO compariva anche un noto imprenditore   edile   nisseno,   COSENTINO   Francesco, denunciato dalla 1^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I^ con rapporto giudiziario n.2215/11 del 23/02/1989 inviato alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, perche` ritenuto responsabile del reato di cui   all’art.416 bis   c.p.   finalizzata all’illecita acquisizione di pubblici appalti.

Il 27/01/1989 veniva svolta osservazione all’esterno della concessionaria di automobili Autoteam del SIINO.

Numerosi titolari e rappresentanti di imprese edili facevano visita, quel giorno, al SIINO:

– GIUNTA Francesco, nato a Resuttano (CL) il 22/04/1931   ivi residente, impresario di qual centro;

– LI DESTRI Domenico, nato a Caltavuturo il 14/01/1946,   ivi residente via C.Meli n.85, impresario di quel centro;

– IMPRESEM di Agrigento di NICOLOSI Giuseppe, nato a Caltabellotta il 06/12/1924 e di SCAGLIONE Francesco Paolo, nato a Caltanissetta il 18/02/1950.

Tale inspiegabile viavai di addetti al settore edilizio sembrava perlomeno strano. La vendita di automobili era dunque un’ attivita` che, solo in apparenza, doveva impegnare il SIINO, il quale viceversa, era completamente proiettato ad intrattenere contatti con
imprenditori dell’isola.   Anche fonti   confidenziali, attivate in aderenza alle indagini dirette ed ottimamente inserite nello specifico settore, indicavano concordi, infatti, Angelo SIINO come il rappresentante di “Cosa Nostra” per il mondo dei pubblici appalti.   Nel dettaglio egli avrebbe la funzione di stabilire e riscuotere le tangenti imposte   agli   impresari   edili,   nonche`   decretare l’assegnazione dei lavori pubblici in gara alle imprese predestinate, secondo un ordine funzione degli interessi generali   delle famiglie di   “Cosa Nostra” e degli operatori economici ad esse legati.

Per una conferma di quanto detto, oltre al contatto con gli impresari vittime del taglieggiamento del consorzio mafioso, era necessario acquisire il maggior numero di dati possibili sulla gia` evidente esistenza di relazioni qualificanti dal punto di vista criminale.

I servizi di osservazione,   controllo e pedinamento permettevano di rilevare, confermandone l’indole e lo spessore mafioso, frequenti contatti   del SIINO con personaggi materialmente legati a Cosa Nostra.

Si poteva stabilire con il servizio di intercettazione telefonica l’amichevole relazione con CALANDRA Giuseppe, indiziato mafioso, appartenente alla famiglia FARINELLA Giuseppe di S.Mauro Castelverde, molto vicino al “clan” SANTAPAOLA, nonche` ex dipendente dell’impresa COSTANZO di Catania e denunciato da parte della 1^ Sezione
del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I^, col R.G. nr.2261/1-37   datato   09/03/1988   che   diede   luogo all’emissione di nr.20 ordini di cattura e di nr.12 comunicazioni giudiziarie (c.d.”blitz delle Madonie”).

La telefonata in uscita alle ore 20,55 sull’utenza n.091/6257664   del giorno   01/02/1989, permetteva di accertare rapporti confidenziali tra Angelo SIINO e D’ACCORSO Giuseppe residente in via G.Kastriota n.76 a Piana degli Albanesi (n.091/8571065).

L’interlocutore si identifica in D’ACCORSO Giuseppe, nato a San Giuseppe Jato (PA)il 22/05/1938, residente a Piana degli Albanesi, cugino dell’ex capo famiglia della zona, CAMARDA Giorgio, recentemente   deceduto.   Egli viene indicato quale elemento emergente della mafia locale, aspirante alla posizione occupata in precedenza dal piu` noto congiunto.

Il D’ACCORSO, circa tre anni addietro, cedeva a titolo di compravendita un vasto appezzamento   di terreno, in localita` “Iacchetta” ai fratelli GRIZZAFFI di Corleone, operanti, come risaputo in nome e per conto dello zio RIINA Salvatore, attuale capo dei corleonesi e, da oltre 15 anni latitante.

Il SIINO, o meglio il fratello e il padre dello stesso, erano impegnati nella realizzazione di alcune opere edilizie pubbliche in associazione con altri impresari:

  • – Mazara   del   Vallo:   SIINO –   EQUIZZI   per   la realizzazione delle tribune spalti del nuovo stadio;
  • – Castelvetrano:   BULGARELLA – ICOM – SIINO gara di appalto per i lavori di urbanizzazione delle aree per insediamenti artigianali per un   importo di lire 5.023.230.000.

L’ascolto telefonico permetteva di accertare contatti con le seguenti imprese edili:

  • – COSENTINO di Caltanissetta;
  • – SAILEM s.p.a (D’AGOSTINO Benedetto di Palermo);
  • – BRUCCOLERI Calogero di Agrigento;
  • – DE MARCO Nicolo` di Palermo;
  • – VITA costruzioni di Agrigento;
  • – EDILPA s.p.a di Palermo;
  • – EQUIZZI Rosario di Palermo;
  • – FARINELLA Cataldo di Catania;
  • – TORRE Antonio di Messina;
  • – BULGARELLA Giuseppe di Trapani;
  • – SCIACCA Gioacchino di Trapani.

Molte tra le conversazioni telefoniche intercettate, avevano   come   oggetto   indiretti   riferimenti   alla compravendita di autovetture, ma l’impressione che si ricavava era che in realta` si facesse ricorso a dei frasari convenzionali, i   quali, trattando l’oggetto dell’apparente attivita` del   SIINO, consentivano di ritenere gli stessi assolutamente insospettabili.

Il servizio di osservazione del 13/02/1989, svolto nei pressi dell’AUTOTEAM, permetteva
di accertare l’incontro tra il SIINO ed uno sconosciuto giunto a bordo di una Lancia Thema che, solo pochissimi giorni prima, era stata venduta da VALENZA Benedetto, figlio di Salvatore e nipote di VALENZA Erasmo, entrambi noti mafiosi di Borgetto, scomparsi presumibilmente con il metodo della “lupara bianca”.   Attualmente il VALENZA conduce una azienda che produce materiale per l’edilizia. Nonostante la somiglianza, le circostanze   non consentivano   di identificare con sicurezza il suddetto   personaggio, incontratosi con il SIINO, nel predetto VALENZA.   Il nuovo proprietario del veicolo, CUSIMANO Giovanni, classe 1963, di Palermo, risulta immune da precedenti penali e, ufficialmente, disoccupato.   Strano dunque che possa permettersi l’acquisto di una   vettura di categoria superiore qual’e` la Thema.

Nel corso dello stesso servizio, inoltre, venivano notate le vetture di proprieta` rispettivamente dell’impresario edile di Caltavuturo, Domenico LI DESTRI e dell’impresa

edile di Agrigento IMPRESEM s.p.a..

I   contatti telefonicamente   intrattenuti dal   SIINO permettevano di aggiungere alla lista sopra indicata i seguenti nominativi:

  • – ANDOLINA impresario di Siracusa;
  • – LUNA impresario di S.Giuseppe Jato;
  • – OROBELLO Tommaso della cooperativa edile LA SICILIA di Bagheria;
  • – PARADISO Calogero impresario di Siracusa;
  • – SORRISO impresario di Licata;
  • – VIRGA titolare della S.Ciro costruzioni di Marineo;
  • – TEDESCO impresario di Bompietro.

Il giorno 08/03/1989, militari dipendenti in servizio di osservazione nei pressi dell’AUTOTEAM, accertavano la presenza di due soggetti estremamente indicativi della reale   funzione esercitata dal   SIINO nel   contesto imprenditoriale siciliano. (vds.in all.5 la relazione di servizio).   Quella mattina, infatti, oltre al solito “pellegrinaggio” degli imprenditori   edili, quali DE FRANCISCI Francesco e BULGARELLA Giuseppe, si notava, presso lo stesso civico l’arrivo di una Mercedes 190 diesel targata AG-28832* intestata all’imprenditore di Favara MILIOTI Giovanni. L’uomo che ne scendeva veniva riconosciuto, dal personale operante, nel fratello di quest’ultimo, Carmelo, nato a Favara il 28/02/1952, noto mafioso   del   centro   agrigentino.   Questi   entrava all’interno della concessionaria permanendovi, per circa 20 minuti.   Poco dopo davanti al civico sostava una Autobianchi Y10, targata PA-938196, di proprieta` della SANTO BONOMO & FIGLI s.n.c. di S.Mauro Castelverde. Il conducente dell’autovettura veniva riconosciuto in BONOMO Francesco, nato a S. Mauro Castelverde il 30/09/1958, genero del noto capomafia madonita FARINELLA Giuseppe.

Naturalmente   il   BONOMO   si   recava   all’interno dell’AUTOTEAM.   Che un mafioso
del calibro del MILIOTI Carmelo si recasse ad incontrare il SIINO era un fatto che serviva a meglio lumeggiare, non solo il preciso raccordo di quest’ultimo con Cosa Nostra, ma ancor piu` la centralita` del ruolo esercitato nella gestione, effettuata per conto dell’organizzazione, degli illeciti affari collegati al settore edilizio.

Appariva significativo, dunque, il contatto tra i due che avra` modo di ripetersi ed altrettanto importante si rivelava l’incontro con il genero del FARINELLA.

Presso gli uffici dell’AUTOTEAM si realizzavano, quindi, contatti, all’apparenza non giustificabili, tra numerosi impresari edili, elementi mafiosi, personaggi a questi vicini con un unico e diretto interlocutore:   Angelo SIINO.

Il successivo servizio di osservazione, effettuato il 10/03/1989 presso la concessionara d’auto, non faceva che confermare il singolare viavai di personaggi legati al mondo dell’edilizia. Nel corso della sola mattinata si succedevano alla presenza del SIINO i titolari o i rappresentanti   delle imprese VITA   di Agrigento   , EDILCOSTRUZIONI di Santa   Margherita Belice, EQUIZZI Rosario di Palermo. Il servizio fotografico relativo all’incontro avvenuto tra il SIINO, un rappresentante dell’impresa   bolognese ingegner   Guido LAMBERTINI e BRUCCOLERI Calogero, titolare dell’omonima impresa edile di Agrigento (vds.all.nr.6 ) ritraeva a colloquio tali personaggi:   da un lato SIINO e i suoi
interlocutori, dall’altro, distanti tra loro   ed in   atteggiamento protettivo, gli accompagnatori di questi ultimi quasi a voler tutelare la riservatezza dell’incontro.

Non potra` sfuggire, a questo punto come l’attivita` di rivendita di automobili venga esercitata dal SIINO in modo puramente fittizio, poiche` lo stesso e` impegnato in ben altre incombemze.

Altrettanto indicativo e` il fatto che gli imprenditori che si portano dal   SIINO provengano dalle diverse province della Regione e, alcuni addirittura da altre localita` della penisola.

Il 13/03/1989 SIINO riceveva la visita dell’imprenditore trapanese BULGARELLA Giuseppe che, residente a Paceco, intrattiene con lui cordialissimi rapporti, verificati anche da frequentissimi contatti telefonici nel corso dei quali i due hanno modo   di esprimersi con   grande confidenza.

I successivi servizi di osservazione e pedinamento, intrapresi nei confronti del SIINO, confermavano il tenore dei precedenti:

– il giorno 11/03/1989,   davanti all’ingresso della concessionaria AUTOTEAM si notava l’autovettura Ford Sierra, targata PA-914787, intestata all’impresa edile FEDIL s.r.l. di Palermo;

– il giorno 16/03/1989, il SIINO, uscito di casa, si portava presso il civico 53 della locale via De Gasperi ove faceva ingresso.

Quest’ultimo dato, nell’ottica delle indagini finalizzate a stabilire l’appartenenza del SIINO a Cosa Nostra, rappresentava un elemento di sicura rilevanza.

Infatti, il civico 53 della via De Gasperi era stato oggetto di approfondite indagini da parte del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I, il risultato delle quali sfociava nel r.g. n.3033/16-1983 del 10/04/1984, intestato a GARIFFO Carmelo piu` 29 inviato a codesta Procura della Repubblica. Tale rapporto faceva seguito a quello   nr.538/1 del 27/11/1983 relativo alla denuncia per associazione per delinquere di tipo mafioso di PROVENZANO Bernardo + 18.

GARIFFO Carmelo, nato a Corleone 11/08/1958, indiziato mafioso, nipote di PROVENZANO Bernardo, sebbene residente a Corleone, era domiciliato proprio al sesto piano del civico 53 di via De Gasperi.   Allo stesso indirizzo alloggiava anche il fratello del noto boss di Corleone, PROVENZANO Salvatore, il quale occupava un appartamento al settimo piano.   Il civico in questione, inoltre, ospitava, si deve ritenere non certamente a caso, gli uffici della societa` IM.A. – Immobiliare Aurora – S.p.A. di proprieta` dei fratelli SCHIMMENTI Santo e Gaetano.

La societa`, impegnata nel settore delle costruzioni edili, stradali, lavori marittimi industriali, aveva, quale   presidente   del   collegio   sindacal,   COTTONE Salvatore, allo stesso tempo consulente della “MEDISUD” s.r.l., della “SCENDISUD” s.r.l., della
“Residence Capo San Vito s.r.l.” e della “Costa Rossa s.p.a” tutte correnti in Palermo. Queste societa`, dalle emergenze processuali,   risultavano   di     fatto   controllate dall’indiziato mafioso LIPARI Giuseppe   e, piu`   in generale, ricadevano sotto la gestione di PROVENZANO Bernardo.

Delle stesse societa` l’organizzazione si sarebbe servita per   il   riciclaggio   e l’investimento   del   denaro proveniente dal traffico internazionale delle sostanze stupefacenti.

Secondo quanto si evidenziava dalle indagini, il GARIFFO gravitava normalmente nell’interno degli uffici della MEDISUD, stabilendo cosi` un preciso contatto con il LIPARI Giuseppe anch’egli cola` reperibile.

Tale relazione veniva altresi` suffragata dalla presenza, all’interno dello stesso edificio, della Residence Capo San Vito s.r.l.   la   cui amministratrice unica era IMPASTATO Marianna, moglie del LIPARI Giuseppe.

Il servizio del 16/03/1989, (vds.in all.nr.7 la relazione di servizio) permetteva di dare maggiore consistenza all’ipotesi del contatto esistente tra il SIINO ed il LIPARI, quindi del collegamento del primo con ambienti strettamente legati ad interesse mafiosi dell’entourage di PROVENZANO Bernardo e quindi con la famiglia di “Corleone”.

L’importantissimo dato trovava conferma il successivo giorno 22/03/1989. Personale in
servizio di pedinamento nei confronti del SIINO poteva accertare che, dopo un incontro dallo stesso avuto all’AUTOTEAM con tale TORRE Antonino, imprenditore edile di San Filippo del Mela (ME), il SIINO, accompagnato dal proprio autista, si recava presso il civico 53 della locale via De Gasperi, trattenendosi all’interno per circa 20 minuti.   (vds.in

all.nr.8 la relazione di servizio).

Stanti le ripetute apparizioni del SIINO presso il noto civico,   si decideva di   iniziare anche verso tale indirizzo un mirato servizio di osservazione, cercando in tal modo di focalizzare piu` compiutamente gli interessi cui vi facevano capo.

Il giorno 30/03/1989, nel corso del primo servizio di osservazione, a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, giunvevano presso lo   stabile controllato, facendovi ingresso, EQUIZZI Rosario, GARIFFO Carmelo, SCHIMMENTI Santo (amministratore unico della I.M.A.) ed altri due personaggi giunti a bordo di una autovettura intestata al”CO.MI.PAS.     Costruzioni     MIRABILE-PASTORELLI   di PASTORELLI Sebastiano & C.- Palermo”.

Qualche minuto piu` tardi   arrivava in   prossimita` dell’edifico la Mercedes 300 del SIINO Angelo, con il solo autista. Questi parcata l’autovettura nei pressi, si tratteneva a bordo per circa un’ora, in evidente atteggiamento di attesa, dopodiche`, sempre solo, si

allontanava.


I dati cosi` acquisiti, sempre in relazione all’ipotesi investigativa formulata, permettevano di stabilire alcuni punti fermi:

– i contatti esistenti in passato tra il LIPARI ed il GARIFFO erano ancora vivi;

– anche il SIINO, come il GARIFFO, intratteneva rapporti con il LIPARI;

– stante l’attualita` delle relazioni   tra i   tre, appariva pertinente supporre reale la vicinanza del SIINO alla famiglia dei “corleonesi”, alla quale LIPARI e GARIFFO sono ritenuti affiliati.

Peraltro i rapporti del SIINO con esponenti di spicco della malavita organizzata sarebbero risultati, ovviamente, piu` articolati.

L’incontro avuto con il BONOMO, genero del capo mafia FARINELLA Giuseppe, pur stabilendo un sicuro contatto del SIINO con l’elite della consorteria criminale madonita e determinandone   di   riflesso   il   “peso”   ricoperto all’interno dell’organizzazione di “Cosa Nostra”, non sara` l’unico.

Il rapporto del SIINO con la mafia madonita veniva vieppiu`   confermato dall’esito di   un servizio   di osservazione svolto in corrispondenza dell’abitazione dello stesso il giorno 05/04/1989.(vds.in all.nr.9 la relazione di servizio).

Quel giorno il SIINO riceveva   la visita del noto indiziato mafioso MARANTO Vincenzo di Polizzi Generosa.

Il MARANTO e` socio della “MADOCAVA s.r.l.” di Polizzi Generosa, unitamente ai fratelli pergiudicati Santo e Gandolfo DAVID, quelst’ultimo indiziato mafioso e D’ANNA Francesco, imprenditore edile, anche lui come gli altri di Polizzi.

Il MARANTO, piu` volte visto in compagnia di FARINELLA Giuseppe, e` ritenuto, unitamente all’amico e socio DAVID Gandolfo, l’attuale uomo forte   della “famiglia”   di Polizzi.   Personaggio di   rilievo della consorteria mafiosa, gode dell’amicizia e del favore di personalita` di spicco.

Assieme a loro si trovavano inoltre, BRUNO Michele di Castelbuono, segretario particolare dell’ex parlamentare nazionale e regionale CAROLLO Vincenzo ed il dott. CUCCIA Vincenzo, figlio dell’indiziato mafioso CUCCIA Giuseppe classe 1902, deceduto nel 1979, del quale si ritiene abbia colto l’eredita` in seno alla locale famiglia mafiosa (vds.R.G.nr.2261/1-37 datato 09/03/1988 della 1^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I .

Esistono   all’interno   di Cosa   Nostra   codici   di comportamento   e   formalismi i   quali, al   di   la` dell’evoluzione del fenomeno criminoso, mantengono un valore inalterato tra gli affiliati.

Percio` carisma e potere, all’interno di Cosa Nostra danno, a chi li possiede, una condizione privilegiata, che comporta conseguentemente una serie di “attenzioni”.

In sostanza il riconoscimento di una superiore condizione si manifesta anche atraverso dei formalismi i quali mettono   in risalto il   forte senso della gerachia esistente all’interno di Cosa Nostra.

Quindi ricevere una visita piuttosto che renderla e`, in situazioni   di normalita`,   una manifestazione della propria condizione di superiorita`.

L’esasperato ricorso a tali formalismi, il fortissimo senso della gerarchia, il timore di contravvenire a tali regole che, in sostanza, permettono una eccezionale “comandabilita`” dei sottoposti, viene definita, nel vocabolario mafioso, da una parola:”rispetto”.

Quanto sopra esposto servira`, tra l’altro, a dare la giusta interpretazione all’episodio che vede il MARANTO fare visita al SIINO e non viceversa.

L’interpretazione   di   questo   fatto,   nell’ottica precedentemente esposta, non puo` che determinare il ruolo svolto   dal   SIINO all’interno di Cosa Nostra.

Altro particolare interessante riguarda la coincidenza tutt’altro che fortuita, secondo la quale i numerosi personaggi sicuramente mafiosi che incontrano il SIINO sono in qualche modo legati al mondo dell’edilizia.

Il SIINO, pertanto, ricopre, per conto dell’organizzazione, una sorta   di “specializzazione”,
legata appunto all’ambiente economico – imprenditoriale. Nel corso del servizio di osservazione che verificava l’incontro tra il MARANTO ed il SIINO, si aveva altresi` modo di accertare la contestuale presenza del costruttore trapanese BULGARELLA Puccio.

La visita dello stesso era stata d’altronde preannunciata da una conversazione telefonica, in entrata alle ore 14,02 sull’utenza n.091/6257664 del 05/04/1989, la quale, una volta ancora, dimostrava le cointeressenze esistenti tra i due interlocutori:

B = BULGARELLA S = SIINO

S= …ehi Puccio…

B= …Angelo mio, io stamattina ti ho cercato tutta la mattinata;

S= …ehhh lo so…alle tre avevamo appuntamento…

B= …ho capito…senti ci vediamo…tu dove sei? in Autoteam ci sei…

S= …ehhh…a casa sono…

B= …a casa?… e fino a che ora ci sei…fino alle due e trenta?

S= …fino a verso le tre e mezza sono a casa…

B= …ahhh…allora passo da casa alle tre e mezza perche` io ho un impegno ora capisci…altrimenti sarei passato ora…va buono…

S= …va ene, vieni pero`…perche` dobbiamo vedere sta situazione…

B= …no, dobbiamo vedere il fatto…-incomprensibile-


S= …ehhh…soprattutto…

B= …ehhh…lo so, ma io per questo devo venire…

S= …ehhh…perche` senno` siamo fermi…

B= …ehhh…lo so, ma io, questo e` il mio problema…

S= …appunto…cosi` prendi le cose…vedi come te le devi venire a prendere…-incomprensibile-…okay…

B= …va bene, daccordo…

S= …vedi che ti aspetto ahhh…

B= …senz’altro…

L’ermetismo   dei dialoghi e`   segnale   indiscutibile dell’intercorrente illecita attivita` dei due personaggi, condotta in comunione di intenti.

I militari in servizio di osservazione avevano, altresi`, modo di notare l’arrivo di altri imprenditori a bordo di autovetture intestate rispettivamente alla S.I.C.OO.PP. s.r.l.   ed a VICARI Marina Laura titolare della ICOM, entrambi correnti in Palermo. Tali costruttori, avendo cordialmente salutato l’autista del SIINO al loro arrivo, dimostravano una pratica con quest’ultimo tutt’altro che occasionale (vds.in all.nr.10 la relazione di servizio).

Successivamente a tali incontri, il SIINO si allontanava in auto dalla propria abitazione e, sempre seguito dai militari, si recava presso gli uffici della “MERIDIONAL LEASING s.p.a” uniamente ad altro personaggio non potuto identificare.

All’uscita, lasciato lo sconosciuto accompagnatore, si dirigeva, con il proprio autista,
alla volta di Bagheria, ove si recava presso il civico 26 della via Papa Giovanni XXIII.

Ancora una volta si aveva modo di verificare l’esistenza di un contatto del SIINO di sicura contiguita` mafiosa.

Proprio a quell’indirizzo di Bagheria ha, infatti, sede la S.I.C.I.S., nota societa` edile del luogo.

I   detentori del capitale   sociale sono i fratelli Francesco   e Giovanni Giuseppe   BRUNO da   Bagheria, rispettivamente nati il di` 08/09/1943 e il 21/10/1949, nonche` CIRRINCIONE Francesco, nato   a Bagheria   il 19/01/1929.

Di loro, nel R.G. n.363/1 del 24/08/1988 del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Bagheria, testualmente si afferma:

“…sebbene non inseriti   organicamente in strutture mafiose, nei loro confronti   sono emersi indizi di collegamento con esponenti mafiosi, tra cui Leonardo GRECO…”.

Inoltre   nel   citato rapporto   si   evidenziava   il ritrovamento, nel corso di una perquisizione domiciliare nei   confronti del noto   mafioso agrigentino   FERRO Antonino, di una rubrica   telefonica che   riportava l’utenza intestata alla stessa S.I.C.I.S..

Il presunto inserimento di questa societa` tra gli interessi di Cosa Nostra, era   fatto gia` noto in precedenza agli organi di polizia. A riguardo, con il R.G.   n.3033/16-1983
del 10/04/1984 della 1^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I^, si era stabilito che:

– la   SICIS   deteneva parte   delle   azioni   della THERMOPLASTIC s.p.a, societa` che, in passato, emise un assegno bancario di un importo pari a lire 20 milioni, a favore del mafioso Leonardo GRECO di Bagheria;

– la ITALCOSTRUZIONI s.r.l., societa` che annoverava tra gli azionisti PALAZZOLO Saveria Benedetta, latitante, convivente more uxorio del PROVENZANO Bernardo, in data 21/09/1982, aveva stipulato con la SICIS un contratto di subappalto per   la realizzazione di alloggi popolari nella provincia di Messina;

– la THERMOPLASTIC aveva inoltre relazioni commerciali con la I.M.A.   s.r.l., facente capo all’indiziato mafioso LIPARI Giuseppe e con la I.C.R.E., tra i cui soci figuravano GRECO Leonardo, GARGANO Antonino, figlio del boss Giovanni “Vanni Arianu”, CALTAGIRONE Francesco Paolo, indiziato mafioso, coinvolto nel procedimento penale contro SPATOLA Rosario ed altri;

– BRUNO Francesco, socio della SICIS, era in contatto con ambienti mafiosi italiani e stranieri. Nel 1979 aveva, infatti, partecipato a delle riunioni svoltesi a Roma e Milano al fine di concretizzare un traffico di titoli e valute;

– la SICIS era   stata interessata, tra l’altro, alla costruzione dello stabilimento
industriale A.S.P.O. di Termini Imerese. Si trattava di un consorzio di cooperative per la produzione di agrumi ricadente sotto l’egida delle famiglie mafiose   GRECO-PRESTIFILIPPO-ABBATE-DI CACCAMO;

– alcuni lavori si sbancamento terra per conto della   SICIS erano stati eseguiti dalla societa` GIEMMEGI di proprieta` dei fratelli COCUZZA Domenico e Salvatore, quest’ultimo pericoloso pregiudicato gia` implicato col noto Giuseppe GRECO “scarpazzedda” nel processo conseguente il delitto LA CORTE;

– la SICIS aveva la partecipazione azionaria in alcune societa` tra le quali la calcestruzzi SOSIO s.r.l. costituita dal mafioso CANNELLA   Tommaso, il cui capitale veniva sottoscritto oltre che dalla SICIS, dalla SICILPALI di proprieta` dello stesso.

L’intricata selva di relazioni rivelava un preciso filo conduttore che lega indissolubilmente la SICIS alla famiglia mafiosa di Bagheria, localita` ritenuta polo di interesse del noto PROVENZANO Bernardo.

Questo lungo prologo servira` senz’altro a stabilire l’esatta portanza del contatto del SIINO con l’impresa facente capo ai fratelli   BRUNO ed al CIRRINCIONE.

Contatto che come si vedra` in seguito e` tutt’altro che occasionale.

In definitiva, per successivi   punti si giungeva a stabilire come gli interessi in gioco
fossero piu` generalmente   riconducibili al   noto PROVENZANO,   o, comunque, a persone a lui strettamente legate.

Nel prosieguo delle indagini e delle analisi relative alle conversazioni registrate sulle utenze telefoniche in uso al Siino, si constatava come, improvvisamente, lo stesso aveva mutato pressoche’ radicalmente le proprie abitudini di vita.   In   particolare, il cambiamento coincideva con la data della conversazione telefonica delle ore 19.39 del 10/03/1989 sull’utenza 091/547483.

Gli   interlocutori davano   l’impressione d’essere   a conoscenza delle intercettazioni in atto nei confronti delle utenze telefoniche   loro disponibli:”non posso parlare piu` che qua e` pericoloso”.

A seguito di contatto con fonte confidenziale di provata attendibilita`, si apprendeva in sintesi, che il SIINO era     sicuramente   a   conoscenza     dell’attivita’ d’intercettazione telefonica a suo carico.

La   stessa   voce   confidenziale   riferiva   che   la preoccupazione del SIINO, vistosi oggetto d’indagine da parte degli organi di Polizia, era notevole soprattutto dovendosi considerare che il egli, gia` da almeno due anni, riscuoteva dagli imprenditori edili le tangenti per conto di Cosa Nostra in cambio di un tranquillo e ripartito   svolgimento   dei   lavori   nel   territorio dell’isola.   Infatti, piu` recentemente, sarebbe stato anche   investito della facolta’   di   determinare   i beneficiari   dei vari   illeciti accordi   finalizzati
all’aggiudicazione delle gare d’appalto.

In virtu` di quanto sopra, si aveva modo di osservare che egli era diventato pressoche’ irreperibile alle utenze telefoniche   in precedenza   normalmente   utilizzate, preferendo quella installata sulla sua Mercedes e, poi sulla Fiat Croma, con nr. 0333756300.

Da quel momento cessava   il “pellegrinaggio”   degli imprenditori edili all’Autoteam ed i contatti venivano tenuti a cura dello stesso Siino, il quale compiva continui spostamenti in autovettura.

Nonostante cio`, proseguivano i servizi di osservazione, per cui il giorno 13/04/1989 il Siino veniva visto accedere al civico 26 della via Papa Giovanni XXIII di Bagheria, sede della gia’ menzionata SICIS s.p.a. A tale proposito occorre precisare che   erano frequenti   i contatti telefonici tra il Siino e tale CALA’ Calogero, reperibile presso l’utenza telefonica intestata alla EUROSTRADE s.r.l. di Bagheria, societa` di costruzione con sede presso lo stesso nr.26 della via Papa Giovanni XXIII.

Particolare significato ricopriva   anche il contatto stabilito dal Siino, in data 08/03/1989, con personale degli uffici della SOGEN FIDI ITALIA S.p.S. corrente in Milano largo dei Servi nr.3, avente quale oggetto sociale l’esercizio della locazione finanziaria ed operativa in

genere.

Per quanto sopra, non e` da escludere in via di ipotesi un’ attivita` di reimpiego o di
riciclaggio di denaro di provenienza illecita, attivita’ nella quale potrebbe essere coadiuvato da RUNZA Alberto, nato a Palermo il 06/07/1944, piu’ volte in contatto telefonico con il Siino e sospettato di essere uno dei commercialisti al servizio della mafia. Infatti, lo stesso ricopriva la carica di presidente del   collegio sindacale   della Immobiliare Fortuna s.r.l.   e della Sicilpali s.r.l. entrambi   appartenenti   al   gruppo   imprenditoriale Cannella-Pipitone. Il RUNZA era stato sindaco supplente, sino al 1977, della I.C.R.E. s.n.c.   di Caltagirone Francesco Paolo rifacentesi agli interessi di Greco Leonardo.   Il Runza era stato anche sindaco effettivo della Bondi` Costruzioni s.p.a.   la quale dal 1978 acquistava una serie di villini della societa` Solaris S.p.A.   il cui sindaco supplente e procuratore dei beni della   Palazzolo   Saveria   Benedetta era   Provenzano Giuseppe, nipote di Bernardo.

Gli stessi immobili erano stati in precedenza acquistati dalla Sicil Calce S.p.A. rappresentante della quale era Greco Rosa, sorella di Greco Michele.

L’amicizia di un personaggio “influente” come il Siino era per qualcuno chiave di volta per la propria crescita professionale.   Questo per esempio e` il caso   del produttore di materiali per l’edilizia, Fauci Salvatore di Sciacca, il quale del carisma del palermitano fa
uso per perseguire gli interessi propri.   Difatti dalla telefonata in entrata alle ore 12.26 dell’1/03/1989 registrata   sull’utenza   091/547483   era   chiaro   il significato della conversazione, che dopo un ermetico riferimento ad un assegno   bancario ed a documenti conservati   presso   una banca,   verteva su   di   un “intervento” che il Siino avrebbe dovuto compiere nei riguardi di un certo Giunta, sicuramente un imprenditore edile, allo scopo di consentire al suo interlocutore l’aggiudicazione di una fornitura di materiali edili (“vedremo se questa fornitura la puoi fare tu o meno”).

Tra gli altri il Siino risultava essere in amichevole contatto con certo Zito Giuseppe, da S.Giuseppe Jato, impiegato come ingegnere presso la ditta di progettazione edilizia S.A.S.I. progetti di Palermo. Questa societa’ e’   stata indicata come   centro per la   mediazione riguardante l’illecita assegnazione dei grandi lavori pubblici in via d’appalto. Attualmente risulta operare nella realizzazione della diga di Piana del Campo, i cui lavori sono stati attribuiti con pubblica gara alla societa` tedesca Philipp Holzmann.

Si ritiene inoltre opportuno segnalare che il Siino ha dimostrato buona conoscenza con titolari   e/o rappresentanti di molte tra le imprese selezionate dalla societa’ pubblica ITALISPACA quali possibili partecipanti alle gare d’appalto previste dal decreto Sicilia per la realizzazione di numerose opere pubbliche a Palermo e Catania.


La pressione investigativa sul Siino veniva “allentata”in virtu’ del citato mutamento di abitudini dello stesso, sicuramente attribuibile alla coscienza di essere oggetto di un’ indagine di polizia giudiziaria. In conseguenza di cio’ ed al fine di porlo in condizione di riprendere il suo normale comportamento, si decideva di sospendere temporaneamente   le   attivita’   nei suoi   confronti, dirottandole   su   altri     personaggi   che   avessero precedentemente dimostrato delle cointeressenze con lo stesso.

Si   stabiliva,   pertanto, di   seguire   i   movimenti dell’indiziato “M” LIPARI Giuseppe, di cui si e` detto in precedenza.

Nel corso di mirati servizi di pedinamento, in data 18.5.1989, si aveva modo di seguire il Lipari che, accompagnato da SCHIMMENTI Santo, amministratore unico della IM.A. s.p.a., si recava, a bordo dell’autovettura di quest’ultimo, in localita’ Mondello. Ivi giunto, dopo stranissime manovre evidentemente compiute per motivi precauzionali, si faceva accompagnare al vicino abitato di Partanna Mondello.   Qui, solo, scendeva dall’auto condotta dallo Schimmenti che proseguiva alla volta di Palermo, recandosi a piedi presso il vicino civico 10 della via Nike, portando al seguito una valigetta tipo “ventiquattrore”.


Ad attenderlo sulla porta di casa, c’era un signore di mezza eta’ che, salutandolo, lo accompagnava all’interno della lussuosa abitazione.

L’immediato sviluppo dei dati conseguiti consentiva di stabilire l’identita` del   proprietario della villa, generalizzato in PANDOLFINI Angelo, nato a Palermo il 18.01.1935, attualmente vice   direttore   dell’ufficio ragioneria della Cassa di Risparmio V.E. di Palermo.

Frequenti risultavano i contatti del Lipari con alcuni personaggi facenti capo alla societa’ REAVAL di Palermo.

I servizi di osservazione del 18.05.1989, del 29.05.1989 e del 31.05.1989, provavano infatti l’esistenza di tali rapporti che, non sussistendo al momento altro plausibile motivo, erano da intendere come finalizzati alla cura di interessi nel campo dell’imprenditoria edile pubblica, visto che entrambe le societa’ si interessavano allo specifico settore.

Alcuni individui giungevano in quei giorni presso il civico 53 della via De Gasperi a bordo della stessa autovettura, intestata alla Reaval s.r.l.

Questi venivano identificati nel prof. dott.   Martello Francesco,   amministratore   unico   della societa’   e nell’indiziato “M” ABBATE Giuseppe, ritenuto l’attuale reggente della famiglia mafiosa di Corso dei Mille.

Il dato poteva essere confermato il successivo 29.05.1989 quando militari dipendenti in servizio di osservazione presso il noto civico, sede della IM.A. s.r.l., avevano modo di
constatare l’arrivo di una Volkswagen Jetta, targata PA 784406, intestata a LA MANTIA Giovanni, nato a Palermo il 03/12/1963, nipote del gia` menzionato Abbate Giuseppe.

Proprio   nell’ABBATE veniva   identificato l’uomo che scendeva per recarsi all’interno del civico 53.

Ma i contatti del Lipari con l’Abbate non sono i soli con l’ambiente della mafia, infatti l’ascolto delle utenze telefoniche a lui in uso dava modo di stabilire la sicura cointeressenza di questi con il noto indiziato mafioso BUSCEMI Antonino, nato a Palermo il 28/07/1946.

Per ben due volte il Buscemi veniva telefonicamente cercato da personale dell’ufficio   del Lipari   alla GENERALI IMPIANTI s.p.a., con sede in via Spatafora s.n. Palermo, societa` frutto della fusione delle societa’ GENERALI IMPIANTI e CAVA BILLIEMI s.p.a., della quale il Buscemi risultava socio fondatore.

Buscemi Antonino, nato a Palermo il 28.07.1946, indiziato “M”, e’ inoltre inserito a vario titolo nelle seguenti societa’:

– LA.SER. s.r.l. (titolare);

– CALCESTRUZZI PALERMO s.p.a. (amm.unico);

– FINSAVI s.r.l. (socio fondatore e azionista).

Particolarmente interessante risultava il fatto che meta’ del   capitale   sociale della   FINSAVI   s.r.l.   era sottoscritto dal colosso imprenditoriale rappresentato dalla CALCESTRUZZI s.p.a.   di Ravenna, la presidenza della quale e` ricoperta da un
personaggio di portata nazionale quale Raoul Gardini.

Il rappresentante in Sicilia di quest’ultima societa’ edilizia risulta essere tale ing. BINI Giovanni, lo stesso che piuttosto frequentemente intrattiene con il Siino rapporti telefonici.

E` importante sottolineare che, alla data del 20.12.1982, la Calcestruzzi s.p.a. controllava 36.380 azioni della C.I.S.A.   di Udine.   Con verbale di assemblea del 26 gennaio 1987, veniva deliberato di fondere la societa’ nella C.I.S.A. Internazionale s.p.a. con sede in Udine, capitale   sociale di   lire 2.580.000.000 interamente versato.   La fusione si effettuava con il concambio di 264.600 azioni della socia “Calcestruzzi s.p.a.” da nominali L.10.000 della CISA Internazionale s.p.a., che ha aveva gia` adottato la relativa delibera per il conseguente   aumento   del     capitale   sociale   per L.813.590.000.   Il coefficiente di concambio   veniva determinato in riferimento alle   azioni della socia “Calcestruzzi s.p.a.”, pari al   44,10% del capitale sociale in quanto le restanti erano gia` possedute dalla incorporante, e calcolato sulla base dei patrimoni netti contabili delle due societa`. In relazione all’avvenuta fusione   le azioni della   societa`   incorporata   si intendevano annullate ed alla “Calcestruzzi s.p.a.” con sede in Ravenna, veniva attribuito l’intero aumento del capitale sociale di L.813.590.000, oltre le 264.600 azioni
da lire L.5000 cadauna pari a L.l.323.000.000 del capitale sociale complessivo di L.3.393.590.000.

Non e` un caso che dopo pochi mesi da questi cambiamenti societari, la C.I.S.A.- Udine si associ con la Farinella Cataldo per la realizzazione di alcuni appalti   in Sicilia.   Farinella Cataldo e`   parte della   stessa organizzazione a cui fanno riferimento Siino Angelo e Buscemi Antonino.

Su cio` si tornera` in seguito.

Queste ultime considerazioni consentono di evidenziare con la dovuta compiutezza quale sia la reale capacita’ imprenditoriale del Buscemi e del Lipari. Rappresentando entrambi gli interessi delle cosche mafiose e` pertanto conseguenziale rilevare come tali interessi coinvolgano anche i colossi della imprenditoria edile del nord Italia, in ossequio ad una perseguita strategia mafiosa di infiltrazione che permette di massimizzare profitti ed investimenti, eludendo l’attivita’ di controllo degli organi competenti.

Al fine di meglio delineare la figura del Buscemi, giovera’ qui ricordare che questi e’ fratello del mafioso Salvatore, condannato ad otto anni di reclusione in occasione del noto maxiprocesso 1, perche’ ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso.   Lo stesso Tommaso Buscetta, lo indica quale capo della
famiglia mafiosa di Passo di Rigano, succeduto a Salvatore INZERILLO.

Infatti e` processuale la vicenda che vuole Buscemi Salvatore coinvolto in un equivoco giro di assegni, i quali, per successive negoziazioni, vedevano coinvolti personaggi del calibro di INZERILLO Salvatore, GAMBINO Rosario e BADALAMENTI Gaetano, i primi due soppressi dalle cosche “vincenti” e il terzo attualmente detenuto negli Stati Uniti.

Nello   specifico   settore   della pubblica   edilizia, ricorderemo inoltre, i rapporti intrattenuti dal Buscemi Salvatore con il noto ex sindaco di Palermo, Vito Calogero CIANCIMINO; tra loro esistevano cointeressenze di tipo societario, tramite   la comune appartenenza all’ETNA   COSTRUZIONI S.p.A., e valutario, stanti i frequenti versamenti di valuta effettuati dal CIANCIMINO sul conto corrente intestato al Buscemi, presso il Banco di Roma.

A sottolineare l’indole mafiosa   del Buscemi, giova ricordare che Salvatore, e’ cognato del reggente la famiglia di Uditore, il noto BONURA Francesco.

Nella continuazione dello sforzo investigativo teso alla dimostrazione dell’ illecita attivita’ del SIINO, si decideva di approfondire i servizi in direzione di alcune imprese che avessero dato l’impressione di soggiacere a pressioni ed estorsioni di tipo mafioso.

A tale riguardo le difficolta’ incontrate risultavano elevate e cio` perche` le stesse
imprese ricorrono alla mediazione del potere mafioso – attraverso tangenti – al fine di aggiudicarsi con assoluta certezza le gare d’appalto di interesse e sfuggire, per converso, ad atti intimidatori.   A cio` e` da aggiungere che il clima di terrore opportunamente creato da “Cosa Nostra” tra gli imprenditori edili e` validissimo deterrente ad ogni forma di ribellione e/o collaborazione con gli organi inquirenti.

Nonostante cio’, si   perveniva, confidenzialmente, a conoscere un’attivita’ estorsiva perpetrata dal Siino nei confronti dell’ing. VITA Antonio, titolare dell’omonima s.p.a. di Agrigento.

Di conseguenza si decideva di iniziare servizio di intercettazione telefonica nei confronti di quest’ultimo, autorizzata da codesta A.G. con decreto nr. 176/89 ITF del 5.6.1989.

Pur non acquisendo elementi in relazione alla patita estorsione,   dopo alcuni giorni   (nei   quali   fonte confidenziale preannunciava il pagamento di una grossa cifra al SIINO), si aveva   modo di ascoltare   una conversazione per tramite della quale potevano trovare conferma alcuni dati precedentemente acquisiti.

Il 13.6.1989 alle ore 12.59, l’ing.   Vita chiama e dialoga con Gallo dell’impresa Vita:

v. Vitag. Gallo

– omissis –


v. poi ha telefonato Equizzi ed ha parlato con la signora,   il quale   aspettava una   risposta…che risposta dobbiamo dare, noi non dobbiamo dare risposta a nessuno.

g. non lo so ingegnere….;

v. noi partecipiamo tranquillamente e regolarmente…;

g. non c’e’ dubbio…

v. va bene?

g. va bene.

– omissis –

I termini della conversazione fanno chiaramente capire che   l’Equizzi aveva   sollecitato una partecipazione “pilotata” del Vita ad una gara d’appalto di recente indizione (“aspettava una risposta”).

La conferma che si trattasse di una gara d’appalto pubblica, la dava proprio il Vita che, rivelando tra l’altro una certa resistenza alle pressioni ricevute, si rivolgeva al proprio dipendente nel seguente modo:”…noi partecipiamo tranquillamente e regolarmente…”.

La   conversazione   registrata   indica   chiaramente l’interesse dell’Equizzi all’illecita “predeterminazione” delle gare d’appalto.   Per coincidenza di tempo e di personaggi coinvolti si era portati a ritenere che la precedente conversazione avesse quale oggetto specifico le aste pubbliche indette dal Comune di Palermo per i lavori di ristrutturazione da eseguirsi nel quartiere cittadino dello ZEN, complessivamente ammontanti a 40 miliardi di lire.


Si decideva, a tal punto, di convocare presso questi Uffici, il titolare della Vita s.p.a., il quale in estrema sintesi, informalmente riferiva che:

– in passato aveva subito vari attentati dinamitardi in   alcuni suoi cantieri, cosa che l’aveva costretto a procurarsi   il   materiale   edilizio   utilizzato commissionandolo a ditte esterne;

– sia prima che dopo i predetti attentati, non aveva mai ricevuto richieste per il pagamento di tangenti e di conseguenza di non averne mai pagati, ne` altresi` aver subito imposizioni di alcun genere;

– per evitare di subire attentati era solito ricorrere a manodopera reclutata nelle stesse zone ove i lavori venivano eseguiti. Cio` gli aveva procurato una certa tranquillita` nell’esecuzione dei vari appalti;

– avere conosciuto Siino Angelo circa dieci anni prima, ma di averne, dopo poco tempo, perso i contatti ripresi recentemente (da almeno sei o sette mesi). Di averlo conosciuto come collega (come tale lui si presentava) che gli proponeva   la formazione   di raggruppamenti d’imprese per la partecipazione a gare d’appalto, cosa che il Vita non ha mai accettato. L’unico   affare che stava   per   concludere,   era l’acquisto di due autovetture presso l’autosalone del Siino, l’Autoteam, vendita che non ando` a termine in quanto i concessionari   agrigentini offrivano uno sconto maggiore.


Incalzato da pressanti richieste e dalle contestazioni circa la scarsa credibilita` delle sue affermazioni di estraneita’   ai   fenomeni     estorsivi,   il   Vita, improvvisamente e senza specifica richiesta, esternava il proprio timore con le seguenti parole: “lei sa che ogni tanto qualcuno di noi cade…”. Subito dopo, sempre senza   esplicita   richiesta,   faceva   riferimento all’assassinio   dell’imprenditore     Luigi   Raineri, manifestando cosi` il proprio  timore di   possibili ritorsioni qualora le sue dichiarazioni fossero andate oltre.   Proseguiva affermando di conoscere molto bene il Raineri, imprenditore palermitano ucciso dalla mafia il 14.12.1988, da cui si riforniva di materiale edilizio.

Nel corso della conversazione il Vita, spontaneamente asseriva che la morte del costruttore probabilmente doveva leggersi come un segnale per tutti gli altri che come lui non volevano subire il potere mafioso. Segnale che, era stato subito da lui recepito tanto che da allora non aveva quasi piu` operato in prima persona nel palermitano e, quando l’aveva fatto, aveva preferito farlo in associazione con personaggi e/o imprese locali che, a suo dire, gli garantissero una certa sicurezza per l’incolumita’ dei mezzi e delle persone impegnate.

Benche`   non   completamente   positivo   il   colloquio contribuiva a rafforzare la convinzione che il Siino, anche tramite suoi collegati operasse effettivamente per conto di
“Cosa Nostra” con   lo specifico compito di riscuotere denaro dalle aziende taglieggiate, nonche` “orientare” l’operato degli imprenditori di spicco delle altre provincie.

Nel corso delle investigazioni si aveva modo di acquisire ulteriori elementi in merito alla vicenda dell’appalto per la costruzione della gradinata e della tribuna del campo sportivo di Mazzara del Vallo, aggiudicata alla r.t.i.   Siino-Equizzi e svolti in regime di sub-appalto da Lombardino Paolo. Questi risultava in contatto con l’ing.   Milone Giuseppe, direttore dei lavori di detto appalto.

Si accertava che l’impresa   edile L.R.G.   Generale Mediterranea s.p.a era stata autorizzata ad eseguire, in regime di subappalto, parte dei lavori in programma. La suddetta societa` annovera quale azionista di maggioranza tale Faraci Adriana, moglie del gia` citato Lombardino Paolo. Aldila’ della   situazione   burocraticamente rappresentata, si poteva accertare con la conversazione telefonica riportata a pag. 28 che, in realta`, il Lombardino avrebbe sopportato l’intero onere dell’opera, elargendo,   quale   contropartita,   agli   effettivi aggiudicatari dei lavori una somma pari al 10% (suddivisa in due quote da 5%).

Cio’ rappresenta un chiaro ricorso all’illeggittimo sub-appalto. Si potrebbe obiettare che il
Lombardino avrebbe trovato scarsa convenienza eseguendo tali lavori, avendo dovuto rinunciare, oltre che alla cifra rappresentata dal ribasso percentuale offerto dalla r.t.i. aggiudicataria, anche ad un ulteriore 10% dovuto ai rappresentanti di quest’ultima a titolo di contropartita.

Ma l’illecito non si fermava al solo punto in esame.

La conversazione telefonica delle ore 09.21 del 6.6.1989 tra il Siino ed il Lombardino rivela gli interessi che legano i due all’ingegnere romano Milone.

Due i riferimenti che consentivano di individuare con certezza i termini della discussione: il primo relativo al completamento di un campo sportivo (“…abbiamo il problema del campo, lo stiamo sistemando…”), il secondo relativo ad una perizia di variante e suppletiva che i due tentano di realizzare nel corso dell’esecuzione dei sopra citati lavori (“…ti fanno vedere il cantiere e questa perizia che stiamo portando avanti…”).

Proprio grazie a questa perizia di variante e suppletiva, il Lombardino avra` modo, aumentando gli stanziamenti per l’esecuzione dell’opera, di recuperare la quota del 10% data al Siino e all’Equizzi quale contropartita dei lavori a lui effettivamente ceduti.

Che il Lombardino si occupasse dell’esecuzione di tutti i lavori previsti e non soltanto di quelli assegnatigli con contratto di sub-appalto (movimento terra, carpenteria e recinzione), veniva da lui stesso evidenziato quando si attribuiva la realizzazione delle parti in
calcestruzzo, delle solette e della preparazione del fondo sabbioso del campo da gioco.

Il Lombardino, in data   8.5.1989 veniva   denunciato dall’Arma di Mazzara del Vallo con R.G.   nr.83/80-l8, perche` responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro. Con lo stesso rapporto veniva altresi` denunciato Barbera Nicolo`, nato a Mazzara del Vallo il 14.12.1952, pregiudicato, ex diffidato di P.S., responsabile anch’egli di associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro. Questi sarebbe stato il materiale esecutore di alcuni attentati incendiari, subiti da societa`   produttrici di   materiali per   l’edilizia, progettati e voluti dal gruppo mafioso di cui, tra gli altri, avrebbero fatto parte il noto mafioso AGATE Mariano e lo stesso Lombardino.

Ulteriori elementi utili alle indagini si raccoglievano nel servizio di osservazione presso il civico 53 di via De Gasperi del 30.3.1989. Quel giorno, vi confluivano, a brevi intervalli tra loro, alcuni individui sicuramente rappresentanti di societa` facenti capo agli interessi del noto Provenzano Bernardo.

I personaggi erano:

– GARIFFO Carmelo, nipote del Provenzano, gia’ impiegato presso la Medisud s.r.l. nonche` spesso reperibile, in passato presso gli uffici della I.MA. s.p.a.;

– PASTORELLI Carmelo, figlio di Sebastiano, quest’ultimo socio della stessa societa`
operante nel settore delle forniture sanitarie. Pastorelli Carmelo e` stato fino al 22.4.1984 membro del collegio sindacale della s.p.a.   “Costa Rossa” operante nel settore turistico. In   tale societa` erano,   altresi`, riposti   gli interessi del Lipari Giuseppe. Inoltre, lo stesso Pastorelli, fino all’8.3.l983, e` stato membro del collegio sindacale della SIC.I.EL., societa` impegnata nel settore dell’ impiantistica elettrica, alla quale si suppone, il Lipari sia analogamente interessato. Attualmente il Pastorelli fa parte della societa` edilizia CO.MI.PAS., unitamente al cognato Mirabile Giuseppe, il quale e`, anche, membro del consiglio di amministrazione e maggiore azionista della gia’ citata “Costa   Rossa” s.p.a.   Cio` dimostrerebbe,   data l’attualita` dei contatti, come gli assetti economici del pool imprenditoriale legato a Provenzano siano sostanzialmente immutati ed attivi. Cio` anche in considerazione dell’attualita` dei rapporti tra il Lipari e D’Amico Vincenzo, quest’ultimo facente parte della Medi Sud, Scienti Sud e Coas tutte operanti nelsettore sanitario.

Tra le persone piu` frequentemente in contatto con il Siino e il Lipari, spiccava il nome di Equizzi Rosario.

Lo stesso in precedenza era stato indicato quale “alter ego” del Siino nei rapporti con le
imprese edili ed e`, altresi`, in confidenziale rapporto con il Lipari.   Si procedeva, percio`, a intercettazione telefonica nei suoi confronti   e   sin   dalla   primissime   conversazioni registrate, si aveva la certezza che l’Equizzi ricorresse all’illecita “collaborazione” di altre societa` edili al fine di stravolgere i risultati delle gare d’appalto pubblico a proprio o altrui vantaggio.

Cio` e` quanto si deduceva dalla conversazione delle ore 19.15 del 17.07.1989, con Padovani Orazio nato a Loreo (RO) il 14.02.1928 e residente a S.Dona` di Piave (RO), via Trezza 12.   Lo stesso ricopre la carica di vice presidente   del consiglio di   amministrazione   della societa’ consortile a.r.l. “Ribera Uno” di Agrigento.

P= PADOVANI   S= Segretaria   E= EQUIZZI

S= Equizzi buona sera;

P= Padovani, buona sera …incompr…;

S= attenda un attimo;

E= pronto?;

P= Equizzi? Padovani sono buona sera;

E= buona sera;

P= senta un po`, io ho bisogno per cortesia che mi   inviate per posta le ricevute delle raccomandate perche` facilmente potrebbe…   essere che me le chiedono;

E= mi pare che siano state gia` spedite, un attimo solo, pronto?;

P= si;


E= guardi che le ha gia` spedite DE MARCO;

P= li ha spedite, tutto a posto;

E= si, si, tutto bene, io la ringrazio infinitamente;

P= senta un po`, ho bisogno io anche dell’altro numero,

   me l’avete, che l’ho messo io, no?;

E= si;

P= e l’altro? ah… altro bisogna che me lo scriva, eh;

E= si, si, certo, certo, un attimo solo eh…   pausa…

   pronto?;

P= eh;

E= uno, nove, sette (197);

P= e l’altro era come era prima;

E= si, altro era quello di prima;

P= va bene;

E= va bene;

P= …va bene, allora i… …incompr… sono a posto;

E= si, si, si;

P= va bene;

E= comunque siamo a sua disposizione;

P= d’accordo;

Si salutano.

Il tenore della conversazione fornisce elementi   di sufficiente chiarezza, i quali, sottopposti ad analisi deduttiva,   consentono   di     trarre   le   seguenti considerazioni:

– le “ricevute delle raccomandate” sono sicuramente   riferite al sistema usato per
l’invio delle buste   contenenti l’offerta percentuale relativa a qualche   gara d’appalto. Le offerte si inviano infatti a mezzo   raccomandata;-

avendo il Padovani richiesto le stesse all’Equizzi, e`   dimostrato che quest’ultimo fosse in possesso delle   ricevute appartenenti alla societa` di Agrigento;

– cio`   evidenzia che   l’Equizzi aveva materialmente   inviato la busta contenente l’offerta del Padovani.

   Quindi   il palermitano   aveva potuto   sicuramente   disporre dell’ intero plico, usandone il contenuto per   fini illeciti;

– il Padovani sollecita la restituzione delle ricevute   onde   poter fronteggiare   eventuali   indesiderati   controlli (“…perche` facilmente potrebbe essere che   me le chiedono…”);

– dalla conversazione si desume che le offerte inviate   erano due, delle quali, una completa della cifra   percentuale, l’altra inviata in bianco (“…ho bisogno   dell’altro numero, un numero me l’avete che l’ho messo   io? e l’altro…bisogna che me lo scriva eh?…”).

   Questo prova che l’Equizzi ha materialmente apposto la   cifra   dell’offerta     appartenente   all’impresa   rappresentata dal Padovani, al fine di turbare, con   l’aiuto di questi, almeno   due gare di pubblico   appalto;

– a   conferma   dell’illecita   “cortesia”   ricevuta,   l’Equizzi esprime al proprio interlocutore gratitudine   e   futura   disponibilita`   (“…io   la   ringrazio   infinitamente…..siamo a sua
disposizione….);

– mancando   i riferimenti alle   due   gare   oggetto   dell’accordo non e` stato possibile verificare se   effettivamente   l’impresa   di   Agrigento   abbia   recentemente partecipato ad una gara d’appalto con una   cifra   percentuale composta   dai numeri   indicati   dall’Equizzi (“197”);

– la “Ribera Uno” s.r.l. ricade tra gli interessi   dell’imprenditore   IACOPELLI   Procopio,   nato   a   Castellamare del Golfo il 24.09.1940 e residente ad   Agrigento.   Lo stesso e`, altresi`, inserito nelle   seguenti societa`:

   . IACOPELLI Procopio, ditta individuale in Agrigento;

   . I.A.G.I.   s.p.a.   di Agrigento, cio` poiche` si     ritiene che il Padovani   operi per conto del     suddetto imprenditore.

Giova   precisare   che,   inizialmente,   l’attivita`investigativa sopra riportata era indirizzata dall’Alto Commissario per il coordinamento della lotta contro la delinquenza mafiosa, al quale veniva inviato il rapporto nr.   2272/1-1988 del 22.5.1989.   Le risultanze piu’ evidenti dei servizi compiuti venivano sintetizzate nel “rapporto informativo” circa gli   esiti di indagine preventiva   esperita   su   attivita’   imprenditoriali riconducibili ad associazione per delinquere di stampo mafioso” nr.   AC/686.89/F42 dell’1.6.1989 che
l’Alto Commissario inviava al Procuratore della Repubblica di Palermo ed a quel Comando Gruppo Carabinieri per le indagini successive (vds.all.nr.12).

Queste, riepilogate nel R.G.   nr.   2272/30-1988   del 13.9.1989 della 1^ Sezione del Nucleo Operativo CC. diretto   a codesta Procura   della   Repubblica,   non permettevano, comunque, di acquisire incontrovertibili elementi di prova a carico del Siino e degli altri personaggi gravitanti nella sua orbita, pur evidenziando una interessantissima rete di collegamenti interpersonali sicuramente e incontestabilmente   riconducibili   alle attivita`   illecite nel   settore della imprenditoria organizzate e gestite da Cosa Nostra (vds.all.nr.13).

Nonostante   cio’,   si   perseverava   nell`attivita` investigativa anche nella considerazione che, nel corso di   intercettazioni telefoniche   autorizzate per   le indagini relative agli illeciti posti in essere nel comune di Baucina, in   piu’ occasioni veniva fatto riferimento ai fratelli Siino quali interessati allo svolgimento di lavori per la metanizzazione di quel centro   e la costruzione   della  strada   panoramica dell’Acquasanta.

Considerando che da quest’ultima indagine emergeva che:

– i fratelli Siino risultavano direttamente interessati   ai lavori pubblici del comune di Baucina;

– il consorzio CEMPES era formato da societa’ collegate  con esponenti di spicco
dell’organizzazione criminale   locale,   tra cui   FARINELLA Cataldo, direttamente

   collegato   alle attivita’ illecite di Siino Angelo;

– l’ing.     SIMONETTI     Salvatore,   rappresentante   dell’impresa “ing.   Fortunato Federici s.p.a.” era   risultato in contatto con il   Siino ed il   suo   entourage, si decideva di iniziare una nuova attivita’ di indagine per definire, con valore   giudiziale, i settori di interesse di Cosa Nostra nell’ambito degli appalti per lavori pubblici, mantenendo come punto principale di riferimento colui che si   riteneva “delegato”   alla gestione di tali affari: Angelo SIINO.

Prima   di esporre le   risultanze acquisite,   appare opportuno, per una migliore e piu` facile analisi del presente elaborato, indicare che lo stesso e` stato suddiviso in due parti:

– la prima, relativa all’associazione per delinquere di   tipo mafioso e semplice;

– la seconda, dedicata al   consorzio CEMPES,   alla   societa`   RIZZANI   DE ECCHER,   ed   alla   s.r.l.

   COSTRUZIONI FALLETTA – PICONE.


L’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE

DI TIPO MAFIOSO


Il 6.10.1989 con decreto nr. 59/89 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, dr. L. Guarnotta, autorizzava l’intercettazione telefonica sull’utenza nr. 091/6166031, intestata al consorzio CEMPES, (vds.presente rapporto pag.10) cantiere di via Maurizio Ascoli nr.16 – Palermo.

Sin   dall’inizio del servizio, si aveva   la   netta impressione che il consorzio fosse inserito in un sistema d ‘ illecito accaparramento di   appalti   per   opere pubbliche, grazie proprio a legami con la criminalita’ organizzata.

Tralasciando, per una piu’ approfondita trattazione in altro capitolo a cio’ dedicato, le risultanze relative ai reati specifici commessi   nell’esecuzione dei lavori dell’appalto per la “costruzione del collettore emissario della zona sud-est di Palermo”, dai responsabili della CEMPES e da quelli dell’Agenzia per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, ci si soffermera’ sugli aspetti piu’ direttamente collegabili alla dimostrazione dell’esistenza di una associazione per delinquere di tipo mafioso diretta al controllo ed alla gestione degli appalti pubblici nel territorio della regione siciliana. Il servizio di intercettazione, in via preliminare, permetteva di stabilire che solo la “TOR DI VALLE”, delle societa` costituenti il CEMPES, si interessava ai lavori assegnati al consorzio ed a mantenere i contatti con personaggi capaci di garantire l’accaparramento di nuovi appalti.


La   conferma dell’asserto si   aveva nella fase   di aggiudicazione di alcuni lavori da parte della S.I.R.A.P. -Societa` Incentivazioni Reali per Attivita` Produttive-. Questa era stata costituita nel 1983 in attuazione ad una specifica legge della Regione Siciliana e successivamente riconosciuta dal legislatore regionale con la legge nr. 1 del 1984 sui consorzi   per le aree di sviluppo industriale e per i nuclei di industrializzazione della Sicilia.   Al suo capitale sociale pari,a 4 miliardi di lire, partecipano, in posizione paritetica per specifico patto para-sociale, la FI ME. -finanziaria meridionale l’ESPI -ente siciliano per la promozione industriale-.

In conformita` alla legge, lo statuto assegnava alla societa’ le seguenti finalita’:

– progettare, eseguire e   gestire le opere infrastrutturali, i rustici industriali e tutte le opere atte a favorire   la localizzazione   degli   investimenti produttivi;

– prestare servizi specializzati alla produzione, organizzazione e gestione delle   piccole e medie   imprese.

Con   delibera assembleare del   7.6.1989 sono stati rinnovati gli organi sociali, con le seguenti nomine:

– Dottor Renato GRASSI, Presidente;

– Ing.   Antonino CIARAVINO, consigliere delegato;

– Avv.   Umberto CORTESE, consigliere;

– Prof.   Carmelo PICARELLA, consigliere;


– Ing.   Domenico LA CAVERA, consigliere;

– Dottor Claudio ALBIANI, consigliere.

La SIRAP stipulava con l’Assessorato regionale della cooperazione,   artigianato,   commercio e   pesca   una convenzione per elaborare programmi di investimenti per aree attrezzate e servizi secondo quanto previsto dalla legge   regionale   n.   3/86,   avendo come fonte   di finanziamento la legge nr. 64/86 “disciplina organica sugli interventi straordinari nel Mezzogiorno”.

Il 23.10.1989 alle ore 18.39, dall’utenza in uso al consorzio   CEMPES,     l’ing.     ZITO,   identificato successivamente   in ZITO Giorgio,   nato a Roma   il 04/06/1944, ivi residente via Fibonacci nr.93, dipendente della “Tor di Valle”, chiamava la sede della TOR DI VALLE di Roma e, dialogando con una delle segretarie, tale Eleonora, si informava sullo stato di preparazione della documentazione relativa ad una gara di appalto della SIRAP, documentazione comprendente, anche, due lettere d’offerta, firmate in bianco, una con variante sul tempo e l’altra no (vds.all.nr.14).

Analogo contenuto aveva la conversazione telefonica delle ore 12.54 del 24.10.1989 nella quale l’ing. ZITO con il direttore tecnico della “TOR DI VALLE”, ing.   TADDEU, discuteva sulle modalita’ di presentazione dell’offerta sulla base di un calcolo precostituito, che tiene conto della presentazione del ribasso e della riduzione del tempo necessario
per l’esecuzione dell’opera, quale mezzo per eliminare il pericolo della cosiddetta “offerta anomala” ed aumentare corrispettivamente in percentuale l’offerta stessa.   Su tale   particolare sistema   di controllo per l’aggiudicazione di gare si tornera’ piu’ specificatamente in seguito (vds.all.nr.15).

Il sospetto che le vicende legate agli appalti gestiti dalla SIRAP fossero catalizzatori di interessi anche di natura illecita, cominciava a prendere forma gia’ dalla conversazione delle ore 15.36 del 30.10.1989. Il geom. ROCCO, dalla sede palermitana della CEMPES chiamava l’ing.   ZITO alla sede romana della TOR DI VALLE per comunicargli che “quella gara   era andata male per mancanza di un documento”. In pratica non sarebbe stata rispettata una clausola prevista alla pagina 4 della lettera d’ invito, prevedente la presentazione di un documento non meglio specificato.

Il geom.   ROCCO proseguiva dicendo che se il documento fosse stato allegato la gara sarebbe stata assegnata alla TOR DI VALLE che aveva offerto il maggior ribasso (vds. all. nr.16).

L’ing.   ZITO, alle ore 17.15 dello stesso 30.10.1989 chiamava la sede del consorzio CEMPES a Palermo e dialogando con il geom.   AVATANEO, dipendente dello stesso consorzio, gli chiedeva se durante l’espletamento della gara fosse stata aperta la busta recante la loro offerta.   L’AVATANEO gli rispondeva che, secondo quanto risultava a lui,
gli incaricati dell’apertura delle buste, dopo aver accertato la mancanza del documento

richiesto, avevano lasciato la stessa sigillata (vds. all. nr.17).

Il riscontro documentale a quanto ipotizzato si aveva con la telefonata delle ore 19.26 del 21.11.1989 sull’utenza del CEMPES. L’ing. Zito dialoga con tale Pino e con il geom. Buscemi, entrambi successivamente identificati.

   Z= ing. ZITO   P = Pino   B = BUSCEMI

P = …pronto…;

Z = si’…

P = …Giorgio…

Z = … chi e …

P = …Pino sono…

Z = …ohhh Pino…come stai…

P = …bene,tu…

Z = …ohhh bene, che sorpresa…dove sei?

P = io sono qua’ a Palermo…

Z = …a Palermo sei?

P = …si,si, come va’?

Z = …ehhh… si lavora che vuoi fare…

P = …ho capito…

Z = lontano da casa, ma si lavora…

P = …mi fa’ piacere, senti io avevo cosi’..bisogno di accennarti qualcosa, diciamo, diciamo no…

Z = si’…

P = …sai che noi abbiamo vinto una gara a San Cipirello…


Z = …me l’ha accennato Claudio che l’ho incontrato allo aeroporto…

P = …ahhh, mi pare che avevate partecipato anche voi…

Z = …San Cipirello, che cos’era?

P = …SIRAP, una urbanizzazione…

Z = …ahhh, non Petralia Soprana…

P = …e’ una cosa parallela,

Z = si’ San Cipirrello mi sfugge…

P = …ho capito…

Z = …credo di no, comunque…

P =   …ho   capito,   ho   capito…niente,   siccome pensavo…   ho sentito dire un po’ in giro che praticamente il tuo manager vorrebbe fare qualche po’ di casino la’;

Z = si’..

P = …e’ vero?

Z = a Petralia Sopra pero’…

P = …ehhh…

Z = si

P = si’, ma facendolo uno, praticamente lo fara’… succede per tutti…

Z = ah….

P = non e’ che tu puoi mettere la buona parola insomma…

Z = eh, ma guarda che la’ noi stiamo in una botte di ferro perche’ il nostro tempo
d’esecuzione e’ piu’ basso, il nostro ribasso e’ piu’ alto, quindi….

P = ma voi su che cosa lo impostate il coso…?

Z = ah,perche’ noi siamo stati esclusi perche’ ci mancava un documento

P = ah ecco….

Z = pero’, un documento che in realta’ era   gia’ sottointeso   da   tutti   gli   altri   documenti elencati…

P = uh….

Z = quindi, il nostro ricorso e’ basato su questo…

P = ma e….- incomprensibile -…non su, quindi sul   tipo di bando ecc….

Z = no. no.

P = ah, ho capito ma voi non c’eravate alla, a San   Cipirello,   eravate solo a Petralia   Soprana, Sottana la’…

Z = no, a Petralia Soprana…

P = ho capito, quindi, pensi   che tu, andrebbe avanti…

Z = eh, io penso di si perche’ gli avvocati ci hanno dato piena possibilita’ di successo….

P = eh?…

Z = gli avvocati…

P = eh….

Z = ci hanno detto che ci abbiamo ragione su tutti i punti di vista….


P = ah, ho capito…

Z = quindi, dal momento che si apre la nostra busta possiamo automaticamente per – incomprensibile – voi non c’eravate li’ pero’

P = no, no, no, io cosi’, diciamo da “radio scarpa” no, praticamente si vociferava in giro che voi avreste attaccato il tipo di bando ecc….

Z = no, no il bando no, il bando andava bene solo che c’era questa

P = per interpretazione praticamente….

Z = eh, diciamo che la lettera d’invito che e’ sbagliata.

P = ah, quindi, praticamente voi   non siete stati qualificati, insomma….

Z = noi   siamo   stati   qualificati, abbiamo   fatto l’offerta, pero’ non ci hanno aperto la busta….

P = non ti hanno aperto la busta, eh, ho capito, cioe’ prima hanno controllato i documenti e non hanno aperto la bustarella dentro….

Z = esatto….

P = ho capito si, si, ho capito, va bene, quindi penso, io pensavo fosse diverso la cosa di cui era cominciato un po’ a fischiarmi le orecchie, dico, ma se attachiamo i bandi puo’ darsi che possiamo avere qualche problema pure, probelma cosi’, di   ritardi no mica, mica su burocratici….

Z = no, no per questo non aveva nessuna attaccabilita’,   diciamo…


P = ho capito…

Z = dal punto di vista….- incomprensibile – e’ la stessa cosa

P = uh…uh….

Z = e quindi noi abbiamo dato una volta sola….

P = ho capito…

Z = a questo punto

P = certo, certo, ma loro, loro di solito chiedono sempre   doppioni,   infatti,   nella lettera   di aggiudicazione provvisoria a noi ci hanno richiesto le stesse carte fornitrice di gara che e’ assurdo, dopo 20 giorni la ditta, o era valida prima e valida dopo 20 giorni o non era valida prima neanche 20 giorni dopo…

Z = pero’, di’ da chi l’hai saputo questa soffiata?

P = ma, sai “radio scarpa” funziona, no? quindi….

Z = ma era qui locale diciamo….?

P = si, si, si esatto, quindi, cosi’ voci di, sai si parlava, ma sa abbiamo sentito cosi’….

Z = quanto era l’importo di San Cipirello?

P = quasi diciassette….

Z = e be, quella di Petralia era ventisei eh….

P = ventisei….

Z = e quindi brucia parecchio….

P = uh, uh, e tu pensi che con, con tutti i discorsi che avete fatto voi la vostra busta sarebbe stata piu’ bassa?


Z = eh, si si sicuramente….

P = ho capito, pero’,insomma si una, una, non so se vale la pena comunque eh….

Z = penso di si anche per cui, insomma, sai qualche cosa bisogna ottenere no….?

P = appunto, appunto, ma quello si puo’ ottenere anche discutendo no prima, capito?…

Z = tu sai chi e’ quello che e’ arrivato prima? Si?

P = si, si

Z = lo conosci?

P = si, lo conosco chi e’ arrivato primo….

Z = va be digli di fare telefonare a Roma….

P = uh, uh….

Z = se vuoi evitare questo….

P = certo, certo….

Z = eh, solo questo ti posso dire, altro poi, comunque, dovrei riferire a Roma…

P = si, va bene, eh…Giorgio io ho un altro motivo per cui ti chiamavo era questo: so che tu praticamente devi parlare con i sigg. della Edil Scavi, no?…

Z = si…

P = ecco, che sono quelli che stanno lavorando con noi…

Z = me lo immaginavo pero’, che erano loro…

P = che erano loro si, qui   nel lavoro nostro a Palermo…


Z = si…

P = quindi, adesso se ti passo poi uno, il geometra Buscemi che diciamo e’ quello che cura le pubbliche relazioni, se lui parla in inglese, quindi….

Z = ah si.

P = dico, vai tranquillo insomma siamo….

Z = sono convinto di questo….

P = si vai tranquillissimo…

Z = io aspettavo di incontrarlo, ma lui doveva venire lunedi, cioe’ ieri, invece non e’ venuto…

P = ma lui diceva che tu non c’eri ieri…

Z = ma ieri c’ero, come non c’ero….

P = ma guarda che io avevo interesse di vederti anch’io ieri per questo discorso e sapevamo che tu non

c’eri

Z = no, no c’ero…

P = addirittura qua mi dice che aspettava ora, te lo passo, comunque, che aspettavo una tua telefonata per, per incontrarci…

Z = il capo- cantiere e’ pienamente d’accordo che avrebbe incomprensibile

P = comunque, no problem….

Z = ok

P = va bene

Z = ciao Pino…

P = ci sentiamo ciao Giorgio….

Z = ciao


dopo una breve pausa

B = pronto, ingegnere buonasera….

Z = buonasera, sig. Buscemi…

B = io Buscemi sono….

Z = sono lieto di conoscerla,   anche se solo per telefono

B = per telefono, io ho piacere di incontrarla, comunque…

Z = benissimo, e per me diciamo a parte che domani ci abbiamo qui la commissione.di collaudo, quindi, sarebbe un problema ….per questo vuole lei….

B = si giovedi la vengo a trovare allora….

Z = benissimo….

B = io aspettavo la telefonata di Avataneo per avere un appuntamento con lei, sapevo che lei doveva venire in settimana.

Z = si, io son venuto lunedi’ regolarmente….

– omissis – (vds.all.n.18).

I lavori della S.I.R.A.P. erano, quindi, al centro di un contenzioso, che vedeva da un lato schierata la “Tor di Valle” decisa a difendere i suoi interessi per la gara di Petralia Soprana e dall’altra gli aggiudicatari delle restanti,   intenzionati ad   evitare la   controversia giuridica per l’ evidente rischio di invalidazione di tutti gli appalti assegnati.


Immediatamente dopo la precedente conversazione, l’ingegnere Zito chiamava, alle 19.32, la “Tor di Valle” di Roma per parlare con il dott. Catti.

n.= Niki, impiegato     z. Ing. Zito c.=dott. Catti

n.= Tor di Valle

z. eh, Niki sono Zito, che c’e’ ancora il dott. Catti?

n. vediamo un attimo eh?

z. grazie….

– dopo un attimo –

c. pronto?

z. oh, dottor Catti, buonasera….

c. buonasera, come sta?

z. bene, lei?

c. bene grazie….

z. senta le volevo dire che mi ha telefonato, proprio   cinque minuti fa, il capo-area della Rizzani de Eccher   – incomprensibile – e’ mio carissimo amico…

c. si

z. e che ci aveva di fronte, e questo, pero’ non c’entra con quello che gli devo dire, comunque aveva di fronte…   e quello che sta facendo per noi il trasporto di scarica….

c. eh….

z. ecco, e mi ha detto questo mio amico che stavamo facendo casino per Petralia…

c. e chi glielo ha detto?

z. eh…non lo so questo, lui mi ha detto cosi’…e francamente sono rimasto allibito se lui
non mi avesse detto questo…

c. come?

z. sono rimasto stupito che lui sapesse questo, allora io gli ho detto se…chi glielo aveva detto e lui ha parlato di “radio scarpa” quindi…

c. ma io lo so chi glielo ha detto….

z. ecco…

c. un legale non corretto perche’ e’ stato chiesto da un nostro legale qui di Roma di….d’accordo con Giordano, di chiedere di rappresentarci giu’ a un legale giu’di Palermo….

z. si…

c. il quale ha rifiutato l’incarico dicendo…io gia’ assisto una delle imprese vincitrici….

z. ho capito….

c. e questo, evidentemente, invece di…come…come, anzicche’ di stare zitto ha chiamato il cliente e ha detto: guarda che questi vogliono fare ricorso….

z. ecco, e lui in pratica mi ha detto-…ma ti conviene fare casino, perche’ non vi mettete d’accordo, perche’ ecco io dico ma,,,,,,una cosa del genere non e’ che sia mia competenza….mi limito di telefonare a Roma e parlare con il titolare, quindi, e’ probabile che nella giornata di domani quel signore la chiami e gli faccia qualche proposta ecco, la volevo avvisare di questo….


c. io preferisco non avere contatti perche’ non ho presentato ricorso….ma comunque….

z. be, io non potevo agire diversamente…

c. no, no lei ha fatto….- incomprensibile…no, no lei ha fatto benissimo….

z. va bene, ecco, tutto qui e poi giovedi’ verra’ quel signore che sta facendo gli scavi a noi che vuole parlare, evidentemente avra’ qualche   altra cosa da proporre, vediamo un po’ che cosa dice….

c. va bene….

z. eh, comunque quel signore conta di piu’ di quello che forse si pensava originariamente, non so se lei lo sapeva

c. eheh….

z. e’ un mondo un po’ particolare questo eh….me ne sono accorto…

c. e’ vero si.

z. senta io purtroppo lunedi mattina probabilmente devo riscendere giu’ presto, pero’ ritornerei su martedi’ in   maniera che   mercoledi’   possiamo vederci un momentino…

– omissis – in quanto la telefonata continua con accordi per una gara di Assisi e una gara per il restauro del castello di Ariccia, dove sono stati invitati dalla Rizzani   de Eccher ad associarsi   con loro   al   40%.

(vds.all.nr. 19).


L’esistenza di   una organizzazione dedita all’illecito controllo degli appalti, veniva evidenziata dalla conversazione delle ore 14.10 del 14.12.1989, tra l’ing. Zito e il dottor Catti, identificato in CATTI DE GASPERI Paolo, nato a Roma il 06/08/1951, ivi residente via A   Valdieri nr.33, amministratore delegato della “Tor di Valle S.p.A.”.

c.   Catti z. = Zito

c. pronto?

z. …dottor Catti….buongiorno….

c. …buongiorno…come sta….

z. …bene…mi sente bene?

c. …eh…eh..cosi,cosi, comunque…eh…possiamo parlare.

z. dunque…le volevo dire allora che…ehh….lunedi’   mattina a mezzogiorno….

c. ehh

z. verrebbero in ufficio li’ da lei….

c. mmm

z. Farinella e Siino

c. …mmm…

z. lei sa chi sono…no?

c. si….ma perche’ sono venuti da lei….?

z. …no…ma mi hanno fatto telefonare da un amico comune.

c. si..

z. …che vorrebbero farle un offerta…


c. …che va bene….

z. gli do’ il benestare….o no?

c. …ehh…un attimo che piglio l’agenda…puo’ attendere un attimo?

z. si

…la conversazione si interrompe per qualche secondo…

c. …pronto?

z. si

c. …ehh…lunedi` mattina…pero’ mi e’ impossibile…

z. …ahh…e pomeriggio?

c. -incomprensibile – pubblica e’ un pasticcio…

z. …e pomeriggio…

c. lunedi pomeriggio?

z. …ehhh…

c. …perche’ domani sono a Bari…

z. …verso le tre e mezza…le quattro…

c. …ma…ehhh…no stavo pensando una cosa pero’ …non era possibile per lei incontrarli…farsi…farsi dire che cosa vorrebbero fare…

z. …ahh…

c. e poi riferirmelo….senza che loro vengano a Roma?

z. …va bene, e’ possibile….

c. …ehh…

z. e’ possibile…

c. …mmm…

z. loro   mi   richiamano     nel   pomeriggio….

c. …altrimenti…lunedi pomeriggio…


z. …va bene…

c. …d’accordo…

z. va bene…d’accordo…

c. eh gli dica che la cosa piu’ semplice…gli dicono a lei…

z. si…

c. …vi incontrate un momentino…e dicono che cosa volevano fare ….mmm…

z. …d’accordo….ha visto il bando della sopraelevata?

c. ahh…ho visto….ma ho visto che sotto il fax…- sotto c’era scritto Rizzani de Eccher…

z. si…me l’hanno mandato loro….perche’…

c. …ah….

z. poi dopo glielo ho mandato un’altra…copia piu’ leggibile pero’…

c. mm…si ho visto…

z. ehh….

c. …ehh…io preferirei Rizzani che Gigo…

z. …ecco…con Rizzani pero’ e’ ormai tardi….

c. …ahh…come mai?

z. …perche’…loro la possono fare da soli…

c. …mm…

z. e   allora…ahh….diciamo   in   pratica…oggi…ho richiamnato …mi han detto …ma sai la possiamo fare da soli…

c. …ehh…adesso…

z. ci ci sentiamo …dopo la pre-qualifica …comunque


c. …anche Gigo la puo’ fare da sola…ehh…

z. la puo’ fare da sola…

c. si

z. eh ho capito…ecco..quel certificato non e’ gran che pero’…ehh….

c. …in che senso….

z. nel senso che…una volta…gia’ un Amministrazione l’ha rifiutato…

c. ahh…il certificato di Gigo…

z. .si..si..

c. ahh…

z. ehh…va bene…comunque loro…la fanno da solo pure loro….

c. …se no potrei sentire Intercantieri….che ha lavori analoghi…ma mi sa che non e’…non ha la 4 illimitata …c’ha questo problema….

z. ahh…va bene…o se no parla con Federici e Cisa…

c. anche…

z. …e forse sarebbe la cosa migliore….

c. certo…

z. …ci parla lei con quelli dei Federici…perche’ loro   il certificato sono…ce l’hanno…Cisa non credo…

c. …Cisa forse si…qualcosa che ha…guidando…se   facciamo con Federici e Cisa…be’ …pretende ehh…-   Federici di guidare…ehh…e quindi chissa’ che va a   combinare

z. ehh…non lo so questo…ehh….


c. …mmm…

z. …non lo so.,..se pretendono di guidare….ehh..io un   tentativo lo farei …preferirei..perche’ Intercantieri… e’ …e’ quello che e’….- risata

c. …mmm…si lo so…   allora,   ..provi prima lei con…i   rappresentanti….     che….c’hanno   in   Cempes…accennargli la cosa

z. …va bene…io aspettavo la sua autorizzazione…in fatti…

c. ehh…

z. va bene…

– omisssis – (vds.all.nr. 20).

Importante per la comprensione della vicenda, e’ la conversazione seguita immediatamente dopo, tra l’ing. Zito e il geometra LI PERA Giuseppe, di Salvatore nato a Polizzi Generosa (PA) il 02.10.1949, capo-area della Rizzani de Eccher in Sicilia, alle ore 18.50 sempre del 14.12. Allo 0934/45146 intestato alla Rizzani de Eccher, sede di Caltanissetta, risponde la segretaria che transita la chiamata dell’ing. Zito al Li Pera.

L. .pronto?

Z. …ciao Pino…

L. …Giorgio…

Z. come va?

L. che piacere…bene….tu?

Z. …bene…   bene…allora ci vediamo la settimana prossima….


L. si…

Z. …senti…quei …quei signori…

L. ..mm…

Z. …quindi se ci sentiamo…

L. …lunedi’ o li vuoi incontrare domani li?

Z. …be…io li incontrerei qui domani….

L. …ehh..non so se faccio a tempo. .ora ci provo.

Z. va bene…casomai mi fai richiamare…allora…

L. si,si…si…

Z. va   bene…io   domani   sono   qui   fino   alle quattro…quattro e mezza…

L. …no io provo subito…

Z. …va bene…

L. …va bene…pero’ non so se ce la faccio…adesso…

Z. va bene….eventualmente se non ti sento vuol dire che non ce l’hai fatta….

L. …e vuol dire che se ne parla…pero’ loro ti..ti dovevano chiamare…domani per la conferma….

Z. …perfetto…va bene….quindi…se non ti sento vuol dire che tu non ce l’hai fatta e aspetto una loro   telefonata…

L. si…loro…io c’ho dato il numero e tutto…

Z. …va bene…

L. tutto a posto?

Z si….tutto bene….

L. …va bene…


Z. ciao…

L. …noi ci vediamo la settimana entrante…

Z. … benissimo…

L. …ciao…

Z. ciao…ciao… (vds.all.nr. 21).

L’intercettazione delle due telefonate permetteva di acquisire preziosi elementi preziosi per le indagini in corso.

In primo luogo si stabiliva con certezza assoluta il ruolo di mediatore “particolarmente interessato” del Li Pera nella gestione della “crisi S.I.R.A.P.”; il geometra Li Pera in cordialissimi rapporti con il responsabile della “Tor di Valle” in Sicilia, ing. Zito, a sua volta direttamente   autorizzato, da   uno   dei   principali responsabili della societa’ romana, a gestire le vicende dell’impresa, con tutti i risvolti che cio’ comporta.

D’altra parte, anche il dott. Catti non sembrava molto meravigliato dell’evolversi della vicenda, e appariva ben inserito nell’ambiente palermitano tanto da conoscere sia il Siino che il Farinella.

Per questi ultimi si otteneva la prova del loro inserimento nelle strutture organiche di controllo dello specifico settore, cosi come ampiamente ipotizzato in precedenza.   Siino Angelo e Farinella Cataldo, per il tramite del Li Pera, si occupavano in prima persona del problema, che a quanto pareva doveva preoccupare notevolmente “gli interessati” stante
l’operativita’ di due “uomini d’onore” di cosi’ alto livello.

E che tale affermazione non fosse assolutamente, campata in aria ma, anzi, forse diminutiva della reale importanza del Siino e del Farinella nell’ambito di Cosa Nostra, lo dimostravano altre conversazioni telefoniche intercettate sull’utenza del CEMPES.

Alle ore 18.00 del 19.12.1989, l’ingegnere Taddeu della Tor di Valle chiamava l’ing. Zito.

– omissis- in quanto la prima parte della conversazione attiene un dialogo tra il Taddeu e il geometra Avataneo non inerente le indagini.

z.= Zito   t.= Taddeu

z.pronto?

t. pronto?

z. ciao, come va?

t. non c’e’ male, tu?

z. bene, bene, senti sto cercando di rintracciare il dr. Catti.

t. no, sta all’ACER…

z. eh, lo so…pero’ e’ urgente che lui sappia che e’ bene che non vada avanti per Petralia Soprana…

t. addirittura…

z. si, si…

t. perche’?

z. eh be’…perche’ altrimenti avremo grossi guai e viceversa, facendo cosi’ avremmo diversi vantaggi.

t. me nel senso che ci tocchera’qualcosa?


z. ci tocchera’ qualche cosa, in futuro….

t. ma questa garanzia lui non la vuole da loro, la vuole dall’uomo che conta…

z. …e’ l’uomo che conta che la da…

t. …infatti lui doveva andare a telefonare…

z. eh…lui dice che ci e’ andato a trovarlo ma…

t. …ma la risposta ancora non gliela ha data….

z. …ma la risposta l’ha data a me…

t. …ma chi? l’uomo che conta….?

z. l’uomo che conta…

t. quello che inizia con la S….?

z. quello che inizia con la S che io conosco benissimo il fratello, tra l’altro non lo sapevo che erano fratelli   …

t. …va bene…adesso ti dico che lo rintraccio all’ACER

z. eh…glielo dici, magari,, mi chiama, gli do pure qualche dettaglio insomma, pero’ e’ bene che ne parliamo venerdi’, pero’ intanto vorrei che sapesse che bene che frena insomma, c’era pure quello di qua…eh

t. quello che sta in cantiere…?

z. quello che viene in cantiere che adesso non viene piu’ perche’ non serve piu’, ma prima veniva tutti i giorni …

t. va bene…. adesso intanto noi la prenotazione quando   era fissata? entro che data?

z. …eh il 27, quindi penso che non partiva stasera, parte domani mattina


t. e va bene…ma non e’ che allora una volta che eri li presente potresti ritirarmelo non e’ che…

z. si , lo so, ma siccome ne ha parlato con lui e lui mi   ha detto che l’avrebbe fatta partire, dico e’ inutile che la fa partire se no abbiamo un po’ di problemi,   poi dicesti che lui, secondo me non e’ il caso ecco…   mi ha promesso qualsiasi cosa hai bisogno…

t. eh…

z. mi ha promesso qualsiasi cosa hai bisogno, vienine parliamo

t. …e non lui mi dara’ una cosa in cambio, tutto qua…

z. …e’ una cosa subito, cosi, cosi burocralmente me lo puo’ fare per…ti assicuro che ti aiuto…

t. …questo, forse…questo discorso e’ bene che lo faccia a lui perche’ non si ammette nessuna responsabilita’ in tal campo, hai capito?

z. …no,io penso che tu gli dovresti dire soltanto che hai parlato, che io ho chiamato e che e’ opportuno…

t. …queste cose se li sente, con le sue orecchie…

z. si va bene, esatto…

t. …capito? cosi’ in questi casi, cos’e’ il problema?

z. .si, ma adesso c’e’ una situazione tesa che ha bisogno di un mediatore, in questo momento credo…siccome io sto qua e’ bene che lo faccio io..

t. si, no, il problema non riguarda scusami se forse mi sono espresso male…eh…e’ una cosa cosi’ importante

z. .si.


t. eh…siccome e’ un impegno che riguarda l’azienda che   l’assuma il titolare….

z. ma certo, certo, per bacco….sicuramente,infatci per questo volevo ho gia’…a Viviana se lo rintracci mi fai richiamare insomma…

t. e lui sta all’ACER adesso ti fai dare il numero dell’ACER adesso te la passo…io sto sull’ altra aspetta….

z. no, no, e’ meglio che chiami lui,invece, li’ non voglio chiamarlo nell’improvviso contesto di una riunione,invece Viviana lo doveva chiamare e dirgli che ho urgenza di parlargli, lui sa che e’ questo l’argomento quindi va in una cameretta e mi chiama, hai capito? OK?

t. …d’accordo….

z. ciao…allora…

t….ciao…

– omissis- in quanto la telefonata continua con argomenti non prettamente inerenti tale vicenda e riportati successivamente. (vds.all.nr. 22).

Ancora piu’ esplicita risultava la telefonata delle ore 18.43 dello stesso giorno tra   il dottor CATTI   e l’ing.ZITO.

C = CATTI     Z = ZITO

C = pronto..

Z = …ehhh dottor Catti buonasera…

C = …buonasera…


Z = …ehhh..   dunque…   sono   venuti qua’   tutti quanti…

C = ehhh…

Z = e tra l’altro dicono che loro sono venuti da lei quando e’ iniziato l’attrito, diciamo e pensavano che   fosse tutto a posto…

C = …pensavano che fosse tutto a posto?

Z = …cioe’ nel senso che lei era rimasto soddisfatto di questa possibilita’ di collaborare con loro…

C = …no rimasto soddisfatto no..aspettavo notizie, adesso avrei dato una risposta definitiva…non ho detto che…

Z = …ecco diciamo…

C = …che non mi hanno offerto nessuna offerta di collaborazione precisa.. cosi’ una cosa generica…

Z = si’ ecco dicamo in pratica in definitiva il discorso   e’ questo loro… e’ venuto sia quello che comincia

   con la “S”..-

C = …va be’ tutti e due…

Z = …ehhh no quell’altro quello con la “S” non e venuto.

C = …ahhh…

Z = si’ ma quello sembra che non conti niente…

C = si

Z = nel senso che me l’ha confermato anche quello che lavora qui’ per noi…

C = Si…conta piu’ quell’altro lo so’


Z = …ehh…   e anche questo che lavora per noi conta…

C = …ahhh…

Z = …e in pratica lui dice che questo me l’ha fatto confermare, sia in privato che ufficialmente dal mio amico della Rizzani De Eccher. Lui dice io non ti posso garantire di niente adesso sul momento, su questo lavoro, pero’, questi qui erano tutti lavori che noi abbiamo organizzato, tanto e’ vero che in quell’errore sono caduti anche altri che sapevano che ci sarebbe stato quello proprio per evitare che succedessero dei problemi tra cui anche nomi grossi locali, quindi, se, che succede se tu vai avanti nella   tua, nel tuo, nel tuo contenzioso fai cadere non solo questo ma anche tutti gli altri e quindi si crea un vespaio tale per cui tu in pratica qui e’ difficile   lavorare ancora invece, e dato che puoi ormai stai qui dentro,   sei entrato,   hai delle   responsabilita’ restiamo amici, vedrai che io ti posso aiutare e ti aiutero’ anche per le prossime volte, questo e’ sostanzialmente il discorso per cui poi i dettagli te   li faro’ venerdi’ a Roma, pero’, io sarei propenso nel seguire questa strategia,nel senso che la persona che tra l’altro io per caso ho saputo e’ il fratello di un mio amico conoscente e quindi avro’ anche delle informazioni da questo, questo fratello e’ direttore   tecnico dell’impresa, invece quello che comanda e’  
quello…

C = quello che e’ venuto da lei e’ un fratello?

Z = …no, quello che e’ venuto da me e’ il capo, il fratello e’ un amico mio…

C = …ahhh…

Z = …ecco, che e’ il direttore tecnico dell’impresa…

C = il fratello che e’ venuto da lei…

Z = il fratello di quello che e’ venuto da me,di quello che comincia per “S”…

C = …ahhh…ho capito…

Z = …adesso….non so’,veda lei, cioe’ lui mi ha parlato anche di lei come persona, nel senso che ha l’immagine del guastafeste, e adesso, diciamo la situazione   diventa   un po’ tesa, insomma, quindi, siccome qui c’e’ tanto da dividere, non facciamoci, non fasciamoci la testa prima di essere rotta…non so’…

C = …beh…io ho una telefonata domattina ancora..

Z = si’…

C = …di verifica…

Z = …va bene…

C = …con uno che sta’ piu’ in alto di quello li’…

Z = si’…

C = …e quindi fatta questa verifica le posso dare una risposta….

Z = si’ ecco, la persona lei l’ha conosciuta e’ molto assuadente ma nello stesso tempo e’ un
po’…molto…   insomma nel contesto del discorso trapelano chiaramente anche se non in maniera evidente le possibilita’   negative di interrompere le trattative con lui…

C = …Si’…si’…

Z = …ecco, quindi ehhh….

C = …si, si, ma infatti   per questo   ho   chiesto   consiglio;

Z = …ecco lui dice…tu sei venuto qui, hai preso questo lavoro a queste condizioni per cui stai pensando a   raddrizzarlo, faceva riferimento a questo lavoro in   esterici (o simile)… guarda che qui non e’ necessario, qui si puo’ lavorare bene, pero’ devi abituarti alle regole del gioco, questo e’, il senso del messaggio sembra questo…adesso c’e’ la possibilita’ di   entrare dalla porta principale, non entrare dalla finestra rompendo i vetri, questa, questo l’ho detto in   maniera…

C = …vedi, ma io sto’ cercando esattamente questo,   ehh;

Z = si’…

C = solo che avevo una garanzia piu’ alta di lui…

Z = …ho capito…e lui mi ha detto poi a lei personalmente, quando ha bisogno di qualsiasi cosa, per qualsiasi cosa, pensa che possiamo intervenire, si consigli con il mio amico che era li’ presente pure lui e siamo disposti ad aiutarla, a risolvere tutti i problemi;


C = …uhhh…va bene…

Z = .io direi…

C = …uhhh?

Z = …direi che potremmo verificarlo subito con la gara successiva…

C = …ma la prossima gara c’e’ una griglia tale per cui e’ difficile che possiamo partecipare…

Z = …ahh…ho capito, ho capito…

C = …perche’ ho fatto una griglia strana e quindi potremmo verificarla con quell’altra ancora se ci sara

Z = si’, e dice che cono mille miliardi che ha da   giocarsi

C = Si’, si’, lo so’…

Z = …va bene, lei sa’ evidentemente piu’ di me, qual’e’   piu’   di grenza   (o   simile)..   ormai l’impressione avuta e’ questa;

C = …va bene…

– omissis – (vds.all.nr.23).

Per la prima volta in assoluto, si otteneva la prova dell’esistenza dell’associazione mafiosa e dell’attivita’ realmente svolta sia dal Siino che dal Farinella in seno a “Cosa Nostra”. Nella prima conversazione, quella tra l’ing.   Zito e l’ing. Taddeu, si percepiva la notevole preoccupazione   del professionista   per le possibili ritorsioni che una mancata adesione alle richieste poteva comportare, preoccupazione ampiamente   condivisa   dal Taddeu,   sicuramente   al   corrente della   situazione palermitana.


Che alla vicenda si annettesse la massima importanza, lo si deduceva dalla concorde decisione di lasciare ogni decisione in tal senso al titolare dell’impresa, stante che “…non si ammette nessuna   responsabilita’ in   tal campo…

Ma cio’ che sconcerta, e’ il rispetto, il timore, la rassegnazione dimostrata nei confronti “…dell’uomo che conta…   perche’ altrimenti avremo   grossi guai   e viceversa facendo cosi’ avremmo diversi vantaggi….”,

quello che inizia con la “S”…” e’ da lui che il dr. Catti vuole la risposta.

L’incontro tra Zito, Siino, Farinella e gli altri costituisce l’esemplificazione pratica del dettato dell’art.   416 bis del codice penale. Raramente si   era ottenuta una prova cosi diretta, immediata ed efficace di come gli uomini di Cosa Nostra si muovessero nell’ambito dell’attivita` economico-imprenditoriale.

Il pericolo e’ colto subito dall’ing. Zito e dai suoi colleghi che,evidentemente,ben conoscono l’interlocutore.

Il geometra Li Pera, d’altronde, aveva gia’ consigliato Zito di fungere da mediatore nella controversia, tentando di operare a favore della mancata presentazione del ricorso per la gara di Petralia Soprana. Li Pera (lo si dimostrera’ in seguito) e’ uomo d’onore e, a ragion veduta, consiglia l’amico.

“…qui si puo’ lavorare bene, pero’ devi abituarti alle regole del gioco, questa e’, il senso
del messaggio sembra questo….   adesso c’e’ la possibilita’ di entrare dalla porta principale,non entrare dalla finestra rompendo i vetri…”.

“e mi ha detto, poi, a lei personalmente, quando ha bisogno di qualsiasi cosa, per qualsiasi cosa, pensa che possiamo intervenire, si consigli con il mio amico che era li presente pure lui e siamo disposti ad aiutarla a risolvere tutti i problemi…”.

“…e dice che sono mille miliardi che ha da giocarsi…”

Sebbene sia inutile qualsiasi commento, e’ da sottolineare che le conversazioni costituiscono la prova del controllo capillare e puntuale di ogni appalto di opere pubbliche da parte di “Cosa Nostra”. Controllo che, praticamente, significa gestione. Lo stesso Zito ne fornisce la riprova “… direi che potremmo verificarlo subito con la gara successiva…”.   Siino si da disponibile per garantire la “perdita” subita dalla   “Tor di Valle” con l’assegnazione di altro appalto.

Ma il dott. Catti vuole “..una garanzia piu’ in alto di lui…”. Sul titolare di tale facolta’ si concentreranno le indagini future.

Alle ore 10.10 del 20.12.1989, la “Tor di Valle” decide di adeguarsi.

Z. = Zito     C.= Catti

c.pronto?

Z. ehh…buongiorno….dottor Catti…


c. …senta…ehh…io ho avuto questo…

Z. telefonata…

c. mmm…ehh…   sostanzialmente…ehh…si puo’ quindi …confermare che lo lasciamo in pace…

Z. si…va bene…

c. oh…ehh…puo’ essere che poi lui ne abbia notizia anche da altre parti…non so…ma questo…

Z. …e’ bene che lo facciamo noi…

c. …ehh….

Z. …e’ bene che lo facciamo noi…

c. …mmm…si…pero’ …diciamo non…diciamo noi…diciamogli che comunque va bene…e che…abbiamo analizzato approfonditamente la questione….che siamo   d’accordo ehh….del… ehh…. del…   lasciargli   la tranquillita’ su   questa   vicenda…dargli…di   dargli   assicurazione   di     questa   vicenda   e   che…ehh….per   il   futuro pero’   ci   deve   –   incomprensibile

Z. …ci vediamo dopo le feste…

c. ehh….

Z. …e ci vediamo dopo le feste…

c. e ci vediamo comunque dopo le feste…

Z. …ve bene…

c. d’accordo…

Z. bene….ci vediamo dopodomani…allora.

c. d’accordo…

Z. …cosi’ le do qualche altro dettaglio…interessa


c. interessante?

Z. risata

c. d’accordo…

Z. va bene

c. arrivederla…

Z. grazie arrivederla. (vds.all.nr.24).

Il dirigente della societa’ aveva avuto assicurazione dal personaggio piu’ in alto del palermitano che l’accordo era conveniente. E cosi’ sara’ fatto.

L’ing. Zito immediatamente si adoperava per rintracciare Siino Angelo, l’uomo che conta quello che inizia per la “S”, per comunicargli, con toni molto piu’ remissivi di quelli indicati dal Catti, l’avvenuta decisione di sottomissione alla sua volonta’.

Alle 10.12 del 20.12.1989, Zito chiamava lo 091/6257664, abitazione del Siino Angelo, sita in questa via Marchese Ugo nr. 74, senza rintracciarlo. (vds.all.nr.25).

Stesso esito aveva la telefonata dell 10.13 alla concessionaria Autoteam, dove Zito lasciava un messaggio.

(vds.all.nr.26).

Alle 17.52 dello stesso giorno, l’ing. Zito richiamava l’Autoteam e lasciava alla segretaria particolare del Siino, gia’ allertata da questi su una possibile chiamata del professionista, “…messaggio di tranquillita’… gli   dica   che     puo’   stare   tranquillo   lui …ehh…intendera’ esattamente il significato…”.   In ogni caso sara’ cura sua richiamare il “signor Siino” per parlargli.(vds.all.nr.27).


Ove ce ne fosse stato bisogno, la conversazione dimostrava che l’uomo che conta, quello che inizia con la “S” e’proprio Angelo Siino, nei cui confronti ci si rivolge con educazione e rispetto.

Non ancora soddisfatto dei   passi intrapresi,   Zito chiamava il geometra Li Pera per comunicargli la sua agiazione, confermando il ruolo e l’incarico del Li Pera stesso nella consorteria mafiosa.

Alle ore 17.50 del 20.12.1989:

z. = Zitol = Li Pera

l. pronto…

z. ciao Pino…

l. ciao Giorgio…come stai….

z.bene….bene….

l. ..ti volevo fare i complimenti…hai una bellissima   segretaria li’ insomma…

z. …ahh. si eh

l. e bisogna …ah..l’occhio ha bisogno della sua parte..

z. si…si…e’ vero…e’ vero fa piacere…

l. …mmm…devo ammettere…

z. …senti….io sto cercando….il….il Siino…

l. …mmm…

z. …per dirgli che puo’ stare tranquillo….

l. …mmm…

z. … grossomodo glielo ho lasciato detto…questo messaggio alla segretaria…


l. si…

z. e’ quella sua personale..;

l. si….

z. e comunque…ehhh….

l. …va bene…

z. …telefono io domani mattina….

l. …va bene…io venerdi’ eh….perche’ per telefono

   ste cose…

z. …si…

l. …venerdi’…io sono a Palermo…

z. …si…

l. e quindi …ehhh… io glielo…guando siamo andati   via…gli ho detto che ovviamente…ehh…conoscendo   te al 99% potevano stare…potevano stare tranquilli…

z. …si…

l. …perche’…

z. …si…si…

l. diciamo…

z. …adesso gliela puoi dare al 100%…

l. …si…non e’ questo il sistema di…che diciamo   noi usiamo di solito….

z. …certo…

l. … e quindi. dico…siccome noi….anche se per poco   abbiamo lavorato assieme e siamo in perfetta sintonia…dico io ritengo che lui…dico…la pazzia di… di un titolare non si puo’ mai… escludere…


z. certo…

l. …pero’…dico…siccome..penso che …ehhh…eccetera ….va bene…quindi lui mi ha detto…d’accordo…   a buon rendere….

z. … va bene…ehh…purtroppo io venerdi’ non ci sono…mi dispiace…ti avrei rivisto di nuovo volentieri

l. va bene…a me farebbe piacere…facciamo una mattina   che sono la’ presto…

z. …si

– omissis –

z. …e grazie per il tuo intervento…

l. figurati…

z. ciao Pino…

l. io ho fatto poco…

z. …e va bene….comunque…e’ stato utile…

l. comunque spero di fare qualcosa dopo…

z. …va bene…

l. …ciao…

z. ciao… (vds.all.nr.28).

Li Pera Giuseppe era presente alla riunione avvenuta nel cantiere del CEMPES tra Zito, Siino, Farinella e altri in via di identificazione.   E Li Pera e’ uomo d’onore inserito nella struttura mafiosa dedita al controllo e alla gestione degli appalti in Sicilia per sua stessa ammissione:”…si…non e’ questo il sistema di …che diciamo usiamo di solito…”.   E’ una
conferma   di eccezionale   importanza, e’ la prova   inconfutabile, ineccepibile   dell’esistenza     dell’associazione   per delinquere di tipo mafioso.

“…non e’ questo il sistema di…che diciamo usiamo di solito…” noi di “Cosa Nostra”.

Alle 07.39 del 21.12.1989 “l’uomo che conta” viene reso

edotto degli sviluppi.

z.= Zitos.= Siino

s. ingegnere buongiorno…come sta…

z. buongiorno…bene…lei?

s. abbastanza bene…io

z. il discorso…

s. …ieri sera ho avuto le…sue telefonate…

z. …ahh…benissimo…io volevo…

s. …ehhh…se ci vogliamo incontrare un attimino…come vuole…

z. …ehh…io penso che oggi…potrebbe essere possibile nel primo pomeriggio…

s. …benissimo…

z. e vuole che faccio un salto io da lei…

s. …no, no…avvicino io…

z. …come vuole…non c’e’ nessun problema…

s. … no avvicino io…intorno…mmm…diciamo …mica lei e’ la’ alle 15.00?

z. …va benissimo…non ho problema…

s. …oppure…posso invitarla a colazione…se vuole…

z. …ahh..volentieri…


s. …grazie…ehh…allora ci vediamo…ehh..al Gourmand’s lei lo sa a Palermo…

– omissis – in quanto la telefonata continua con accordi per il pranzo. (vds.all.nr.29).

L’accordo era siglato. Anche la “Tor di Valle S.p.A.” di Roma aveva compiuto il passaggio di campo.

Nella consapevolezza di aver raccolto prove di assoluta concretezza e nel tentativo di migliorare, ulteriormente, gli esiti investigativi, si decideva di astenersi dal proseguire i servizi di   osservazione, controllo   e pedinamento, limitandoli al minimo delle necessita’, per evitare che gli stessi,   per le loro peculiarita’, potessero esser causa di “irritazione” dei personaggi d’interesse.

Per meglio comprendere l’importanza degli argomenti trattati, e` opportuno riferire a questo punto l’esito degli accertamenti   esperiti in   relazione alle risultanze acquisite,   anche   per le   implicazioni   che   essi comporteranno nelle attivita’ successive.

Con nota nr. 2608/8 datata 09.07.1990, la 2^ Sezione del Nucleo   Operativo CC.   di   Palermo richiedeva   alla S.I.R.A.P., nella persona del consigliere delegato, ing. Antonino CIARAVINO, copia di tutta la documentazione utile comunque attinente le attivita’ della societa’ per la costruzione delle aree attrezzate per le piccole e medie imprese e le imprese artigiane ed industriali in Sicilia.


Il controllo del materiale ottenuto, forniva precise conferme ad ogni singola ipotesi di lavoro.

Sulla G.U.R.S.   del 29 luglio 1989, veniva pubblicato, dalla SIRAP, l’avviso di licitazione privata per l’appalto dei lavori di completamento infrastrutturale dell’area mista della Madonnuzza in Petralia Soprana.

Il 30 ottobre 1989, alle ore 13.50, veniva esperita la gara, presso la sede palermitana della societa’.   Alla presenza del notaio Anna Maria Siciliano, dell’ing. Antonino   Ciaravino, presidente   della giuria   della licitazione privata dell’appalto di cui sopra, per un importo di L. 26.190.472.000, finanziato ai sensi della legge 64/1986, e dei componenti la giuria:

– dott. Carmelo Piccarella, componente del consiglio d’amministrazione SIRAP;

– arch. Raffaele Fornaro, funzionario Ufficio Tecnico della SIRAP;

– ing. Maurizio Muscoloni, funzionario Ufficio Tecnico SIRAP;

– ing. Gaspare Barbaro, direttore dei lavori;

– ing. Stefano Tumbiolo, dirigente tecnico C.T.A.R.;

– dr. Aldo Greco, dirigente Assessorato Cooperazione.

Per la gara pervenivano cinque offerte su trenta societa’ prequalificate ed invitate a partecipare.

La “Tor di Valle S.p.A.” veniva esclusa dalla competizione per la mancanza di una dichiarazione richiesta all’ultimo capoverso della pagina 4 della lettera d’invito.


Questo testualmente recita:” La Societa’ appaltante, per ragioni inerenti a finanziamento dell’opera, si riserva la facolta’ di procedere alla consegna dei lavori sotto le riserve di legge contestualmente all’aggiudicazione provvisoria dei lavori e di richiedere l’immediato inizio dei lavori.   In tal senso l’impresa concorrente dovra’ rilasciare apposita dichiarazione di accettazione della presente clausola”.

Dopo l’apertura delle buste, la gara, per un importo complessivo di L. 26.190.472.000 veniva aggiudicata al raggruppamento d’imprese Cataldo FARINELLA S.p.A. con sede in Gangi (PA) e SIINO Costruzioni s.r.l. con sede in San Giuseppe Jato (PA).

Alla luce di tali risultanze appare quasi inutile qualsiasi commento.

Questa gara, anche per “esigenze d’immagine”, non poteva essere assegnata ad altra impresa. Era necessario che tutto il programma venisse rispettato; la credibilita’ di un’intera organizzazione era in gioco.

Le   conversazioni telefoniche   intercettate   avevano fornito, pero’, ulteriori spunti investigativi. Il geometra Li Pera, nel suo preliminare contatto con l’ing.   ZITO, aveva premesso che un eventuale ricorso della “Tor di Valle” avrebbe inficiato la gara di Petralia Soprana e tutte le altre. In pratica, se la “Tor di Valle” avesse fatto ricorso contro il bando di gara e, soprattutto, contro la lettera d’invito della S.I.R.A.P., tutte le
altre gare avrebbero subito le stesse conseguenze, perche’ “…su questo lavoro, pero’, questi   qui   erano tutti   lavori che   noi   abbiamo organizzato, tanto e’ vero che in quell’errore sono caduti altri che sapevano che ci sarebbe stato quello proprio che succede, se tu vai avanti nella tua…nel tuo nel tuo contenzioso fai cadere non solo questo, ma anche tutti gli altri e quindi….si crea un vespaio tale per cui tu in pratica, qui, e’ difficile che puoi lavorare ancora…”(vds.all.nr.23).

Effettivamente la S.I.R.A.P. aveva avuto dalla Regione Siciliana l’incarico di gestire mille miliardi, in vario modo finanziati, per la costruzione di venti aree attrezzate per importi di circa cinquanta miliardi cadauna. Questi sono, indiscutibilmente, i mille miliardi che il gruppo Siino ha ancora da giocarsi e conferma indiretta la da` lo stesso ingegnere Zito, quando rivolgendosi al dott.   Catti, gli dice che e’ bene adeguarsi alle richieste ricevute e che comunque le promesse fatte “… direi che lo possiamo verificare subito con la gara successiva…”.

Per quanto sopra, si procedeva ad intercettazione telefonica sulle utenze in uso alla S.I.R.A.P., sul cui esito si tornera’ in seguito.

E`, solo, da aggiungere che nel corso di servizi di osservazione e pedinamento a carico del Siino Angelo, questi veniva notato recarsi presso la sede di via Mariano Stabile
della societa’, al nr.160, dove poco dopo giungeva anche il Li Pera Giuseppe, per incontrarsi con il consigliere delegato Antonino Ciaravino e con alcuni esponenti   del   mondo   politico   ed   imprenditoriale palermitano, cosi` come si evinceva da alcune telefonate intercettate nel corso di apposito servizio, sulle utenze intestate   alla   SIRAP e di   cui si   fara`   cenno nell’elaborato   suddetto,   a     seguito   di   quello nr.2608/7 del 02/07/1990 diretto a Codesta Procura della Repubblica.

Sulla base degli elementi raccolti e sopra indicati, si riteneva opportuno allargare l’orizzonte delle investigazioni, per l’individuazione completa degli altri componenti dell’organizzazione criminale.

In tale ottica, con decreto nr.   75/89 ITF datato 21.12.1989, dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, dr. Leonardo Guarnotta, veniva iniziato servizio di intercettazione telefonica sull’utenza nr. 0934/45146 in uso alla sede di Caltanissetta della societa’ “Rizzani de Eccher S.p.A.” di Udine e su quella nr.   0921/22027 intestata alla “Ponti e Viadotti S.p.A.” di Milano, con sede in Cefalu’ e controllata quasi per intero dalla “Rizzani de Eccher S.p.A.”.

Non risultando utile al prosieguo delle indagini, in data 17/01/1990, veniva revocato il decreto per la parte riguardante la “Ponti e Viadotti S.p.A.”.

Con nota 2608/1 del 07.02.1990, indirizzata al dr. Leonardo Guanotta e ai Sostituti
Procuratori della Repubblica dr.   Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, la 2^ Sezione CC.   del Nucleo Operativo del Gruppo CC.   di Palermo I segnalava l’esistenza   di “…   autonome investigazioni di polizia giudiziaria a carico di alcuni soggetti.   In tale   contesto, dalle intercettazioni telefoniche,   autorizzate   dal   G.I.   dr.   Leonardo Guarnotta, e da altri accertamenti di p.g., emergono elementi per ritenere fondatamente che – con centro in Palermo – e’ stata ideata e costituita una organizzazione di tipo mafioso volta ad acquisire la gestione o comunque il   controllo di   attivita’ economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici.

Tanto si riferisce, anche a norma dell’ art. 347 nuovo codice di procedura penale a codesta Procura della Repubblica, richiedendo l’autorizzazione all’ intercettazione telefonica…”

Sulla scorta di tali elementi, la locale Procura della Repubblica emetteva decreto, nr. 38/90 Int.   datato 07.02.1990, con il quale autorizzava l’intercettazione telefonica delle utenze:

– 091/6166031 intestata al consorzio C.E.M.P.E.S.;

– 0934/45146 intestata alla Rizzani de Eccher e di altre di cui si parlera’ successivamente.

Il nuovo servizio, che sin dalle prime battute si rivelava estremamente interessante e positivo, permetteva di acquisire ulteriori e probanti elementi dimostrativi dell’esistenza
dell’organizzazione criminale.

L’11.01.1990 alle ore 18.18, il geometra Li Pera chiamava lo 0922/591218 intestato all’impresa “IAGI S.p.a.” con sede in Agrigento strada provinciale nr.15, e chiedendo del rag.   Gulizia ed, in sua assenza, conversa con il rag. Mendola.

l. Li Pera   m.= Mendola

– omissis –

l. …ho capito.   Senti io ho visto don Peppino a Palermo, ecco, eravamo rimasti che ci saremmo sentiti per domani, no per domani, per sabato mattina. Io ho anche del le novita’ perche’ hanno svincolato i primi 2600 miliardi sulla…quello stralcio terzo…terzo annualita’ della 64 che praticamente era quella dove noi avremmo potuto fare entrare quel progetto che tu sai..

m. ho capito…

l. quindi…diciamo queste sono fresche perche’ me l’hanno dato ieri, queste informazioni. Poi c’era quel   problema che io ho parlato che invece lui ha parlato   con me… quindi sono tre problemi, pero’…io sono super incasinato sabato mattina perche’ domani vado a   Messina e torno tardi..   quindi…neanche a parlarne

m. io domani non ci sono neppure…

l. esatto…sabato mattina lui diceva che molto probabilmente doveva venire verso Caltanissetta…

– omissis – (vds.all.nr. 30).


Solo alcuni giorni dopo la telefonata gli organi di stampa nazionale divulgavano la notizia della disponibilita’ di ingenti somme da utilizzare nell’ambito dei programmi legislativi a favore del Mezzogiorno. La capacita’ d’infiltrazione nelle strutture   della Pubblica Amministrazione   si   manifestava   nelle sue   elevate potenzialita’, cosi come si avra’ modo di dimostrare molto piu` completamente in seguito.

Il geometra Gulizia,   evedentemente interessato allo sfruttamento dell’iniziativa legislativa, veniva identificato in GULIZIA Giuseppe, nato a Porto Empedocle (AG) il 25.03.1958, amministratore unico della “IAGI S.p.A.” societa’ “costituita allo scopo di esercitare l’industria edilizia e quant’altro previsto   dall’art.   4 dello statuto sociale”.

Che il geometra Li Pera svolgesse un ruolo di intermediazione, quasi fosse addetto ai contatti con “l’esterno” nell’organizzazione, risultava anche dalla conversazione delle ore 18.49 dell’11.01.1990, intervenuta sull’utenza della Rizzani. Li Pera chiamava lo 0934/959083, intestato alla COFAPI s.r.l. con sede in via S.Croce nr. 1 Campofranco (CL), chiedendo del geometra Falletta, assente in quel momento e conversa con altra persona dell’impresa.

   l. Li Perau. = Uomo

– omissis –

l. illustre, pronto?

u. pronto?


l. come andiamo illustre?

u. benissimo, tu?

l. eh…mi fa piacere, non posso dire benissimo, ma bene

u. e’ un po’ malsucatiddru….

l. come va la vita?

u. … – incomprensibile -quella strada di Mussomeli c’e’ rimasta nel gozzo…

l. eh ma….nella vita bisogna prendersela anche con una certa

u. in maniera allegra…

l. ma certa noscialance….no eh…e del resto li’ c’erano cose che poi ho   saputo… va bene geometra.   ingegnere..io la chiamavo per questo…gia’ hanno messo in moto quel discorso di quelle offerte di pezzi di ricambio a Roma…

u. si…me l’aveva detto l’avvocato e poi doveva…

l. senti..nella settimana entrante   dice…si   questi diciamo i pezzi di ricambio locali, mentre quelli di sopra gia’ ci siamo messi in moto ieri…

u. ah…

l. anche per quel pezzo di ricambio che diceva lui che era quasi difficle ecc.ecc. abbiamo trovato il sistema, gia’ da li’ ecc.ecc. perfetto, quindi tutte e due quelle quelli…che ce n’era uno da vicino pure…

u. va bene.   Se c’e’ qualche pezzo da vedere se e’ buono..

l. ci dobbiamo andare…


u. l’avvocato e’ a disposizione…

l. no no ma ci dobbiamo andare…quelli…

u. loro a Roma…rientrano pero’ stasera…

l. va bene…non ha importanza ingegnere…voglio dire quelli che abbiamo detto facciamo assieme, che cerchiamo assieme…li cerchiamo qua’ e compagnia bella…quello li…siccome c’era un po’ di difficolta’..

u. perfetto…

l. e Claudio ha sistemato per vie traverse…quindi anche quello diciamo che era l’unico dubbio…io pero’ la chiamavo per un’altra cosa ingegnere…io avrei bisogno disperatamente di quel geometra…

u. di quel geometra che rientrava oggi o domani ora…ora richiamo…

– omissis – in quanto la telefonata continua circa la necessita’ del Li Pera di assumere un geometra di buone qualita’ e che, soprattutto, sia una persona di fiducia, In cio’ chiede aiuto al suo interlocutore che gli dovrebbe mandare qualcuno in prova. (vds.all.nr.31).

Nel corso della conversazione si poteva identificare, perche’ nominatolo direttamente, l’interlocutore del Li Pera nell’ing.   PICONE CHIODO Luigi, nato a Racalmuto (RG) il 03.10.1953, residente ad Agrigento in via Papa Giovanni XXIII nr.   94, socio fondatore della COFAPI s.r.l. unitamente ad altro personaggio, che si rivelera’ di estremo interesse operativo, FALLETTA Alfredo nato a Campofranco (CL) il 12.06.1950, ivi residente in
piazza Vittorio Veneto nr. 1, imprenditore.

I due sopra nominati, nello svolgersi successivo delle indagini si dimostreranno parte organica dell’associazione mafiosa tesa al controllo dei pubblici appalti.

Dalla conversazione telefonica si comprendeva l’uso di un linguaggio   cifrato   “…i   pezzi   di   ricambio…”, linguaggio   che per le   sue stesse connotazioni si evidenziava proprio come tale   e comunque riferito, inequivocabilmente,   a   gare   d’appalto   per   lavori pubblici.

“…hanno gia’ messo in moto il discorso di quelle offerte di pezzi di ricambio a Roma…” e’ la conferma che il discorso verte sulle decisioni legislative di cui si accennava nella precedente telefonata   e inerente   lo svincolo di ingenti somme nell’ambito della legge 64. “…anche per quel pezzo di ricambio che diceva lui che era   quasi   difficile…ecc.ecc.abbiamo   trovato   il sistema…”:   e’ difficile manovrare l’aggiudicazione di gare o l’imposizione di progetti.

L’avvocato “a disposizione” per l’esecuzione di tali illeciti   propositi,     veniva     identificato   nel professionista SCICHILONE Aldo, nato a Butera (RG) il 04.02.1952, residente a Caltanissetta in via Don Minzoni nr.191, titolare di quote sociali della COFAPI s.r.l. dal 1989.

Si iniziava a delineare la diversificazione delle attivita’ poste in essere dall’organizzazione e la sua stratificazione su tutto il territorio isolano.


La “Rizzani de Eccher S.p.A.”, per mezzo del suo rappresentante, geometra Li Pera, risultava sempre piu’ interessata al raggiungimento del controllo del mondo imprenditoriale siciliano. Tale affermazione che trovera’ la sua piena e indiscutibile dimostrazione nelle risultanze successivamente acquisite, induceva a svolgere gli opportuni accertamenti presso la Cancelleria Commerciale del Tibunale di Udine. In tal senso, veniva identificato il Claudio che avrebbe sistemato “…per le vie traverse…”tutti i problemi, in Claudio DE ECCHER, nato a Bolzano il 27.06.1951, residente a Udine in via Prefettura nr. 25, titolare di 166.666 azioni del valore di lire 1000 caduana e partecipe alle 5.156.366 azioni della “De Eccher S.p.A.” del capitale sociale di lire 6.000.000.000 della “Rizzani De Eccher S.p.A.” di Udine di cui lo stesso, gia’ direttore tecnico, risultava amministratore delegato.

Lo sviluppo positivo delle indagini andava concretizzandosi anche per l’esecuzione di altri servizi di intercettazione telefonica effettuati da questo Comando. In particolare risultavano soddisfacenti   quelli effettuati sulle utenze:

n.   091/6257664 intestata a BERTOLINO Carmela, moglie di SIINO   Angelo, (decreto nr.   77/89 del   27.12.1989 dell’Ufficio Istruzione e nr. 38/90 del 7.2.1990 della Procura della Repubblica);


n.   0934/959083 intestata alla COFAPI s.r.l.   (decreto nr.   03/90 del 20.1.1990 dell’Ufficio Istruzione e nr.38/90 del 7.2.1990 della Procura della Repubblica);

n. 06/805390, 06/878507, 06/879519, 06/878292, 06/805427 tutte intestate alla RIZZANI DE ECCHER con sede in Roma (decreto nr. 56/90 del 21.2.1990 della Procura della Repubblica);

n.   0934/959290 intestata alla COFAPI s.r.l.   (decreto nr. 113/90 del 9.4.1990 della Procura della Repubblica);

n.   0934/45315 intestata alla RIZZANI DE ECCHER (decreto nr. 175/90 del 7.6.1990 della Procura della Repubblica).

Alle   ore 19.16 dell’11.01.1990 il geom.   LI   PERA chiamava, dall’utenza di Caltanissetta, lo 0861/591420 intestato alla societa’ RIZZANI DE ECCHER con sede in Montorio   al Vomano (TE), via   Piane s.n.   e   si intratteneva al telefono con tale ROVERA, probabilmente impiegato   di   detta societa’.     Nel   corso   della conversazione Li Pera diceva di aver avuto un colloquio di oltre 6 ore con Claudio De Eccher nel suo ufficio di Roma, nel corso del quale il Li Pera dice testualmente:

– omissis –

r. a Palermo nessuna novita’?

l. no, no…ho gia’   informato abbastanza Claudio…   ehh…stiamo attendendo ci sono dei risvolti che poi   lui quando lo vedrai ti dira’…perche’ non si possono   per telefono…siamo in attesa della…della…dell’evento.


r. dell’evento?

l. si’, perche’ CASSINA ha fatto ricorso al TAR, quindi   e’ un po’ complicata la cosa…

r. ahh…per quel che…ha fatto la gara, invece volevamo.

l. anche perche’ lui non potesse…non aveva i requisiti.

r. ahh…ho capito…

l. quindi c’e’..c’e’…ci sono due problemi…uno si chiama LUING (o simile)…l’altro si chiama GAMBOGI…comunque Claudio sa’ tutto…

r. (incomprensibile)…e poi il tuo problema, se mi puoi   solo accennare…

l. per questo problema stiamo cercando di convincere che   se la spuntano loro ci debbono portare appresso…

r. ahhh…perche’ noi qui’ lo sai stiamo lavorando con   loro…

l. lo so’, lo so’, infatti il problema non e …non e’…

r. pero’….pero’…pero su quel lavoro li’ non si puo se   escon loro non si portano dietro nessuno…

l. no loro se ne debbono portare dietro due…

r. ehhh…

l. quindi noi dobbiamo essere uno dei due..

r. ehhh…loro per volonta’ loro…

l. no….no…no…quale volonta’ loro ma in Sicilia c’e’   la volonta’ loro?

r. no dico…

l. loro se ne debbono portare due…io l’ho sempre detto   quel lavoro e’ per due o per
tre…non si scappa da   li’…

r. ehhh…ehhh…

l. quindi se…se…CASSINA sono due…se e’ GAMBOGI sono   tre.

r. e come mai sono cosi’ forti?

l. ehh…mister money, money….

r. money.

l. money…

r. FERRUZZI…

l. money…esatto…

r. FERRUZZI docet…

l. ehh…(risata)…

r. okay… (vds. all. nr. 32).

Claudio De Eccher appariva parte integrante e, in alcuni casi, determinante delle attivita illecite gestite dal Li Pera nell’interesse della RIZZANI. L’esistenza di una comunione d’intenti tra la societa’ e l’organizzazione criminale, rappresentata in questo caso dal Li Pera, risultava palese proprio dalla conversazione telefonica sopra riportata.   E che gli interessi convergessero lo dimostrava la circostanza per la quale Li Pera Giuseppe, uomo d’onore direttamente collegato con i piu’ alti vertici   dell’associazione,   si reca a Roma   e   si intrattiene per oltre 6 ore con il suo “dirigente ufficiale” al quale espone tutta la situazione isolana che, chiaramente, non puo’   essere sintetizzata per telefono stante
l’illeicita’ degli argomenti trattati.

Nella telefonata si faceva accenno al problema del gruppo CASSINA, che proprio in quel periodo attraversava il suo periodo   di   maggiore   crisi,   stante   la   revoca dell’iscrizione all’Albo Nazionale dei Costruttori e la conseguente rescissione di alcuni contratti per grandi opere pubbliche.   Tali argomentazioni risultavano di interesse anche per i responsabili della TOR DI VALLE S.P.A., intenzionati a subentrare ai CASSINA nei lavori di costruzione della circunvallazione della citta’ di Palermo e nelle associazioni   temporanee di imprese prequalificate per lo svolgimento di gare gestite dalla ITALISPACA S.P.A..

Su questo specifico aspetto ci si soffermera’ al termine di questo capitolo per le inevitabili connessioni investigative che esso evidenziera’ nel corso delle indagini.

E’ solo da specificare che la GAMBOGI a cui il Li Pera fa riferimento e’ da identificare nella “GAMBOGI COSTRUZIONI S.P.A.” con sede in Pisa via Santa Cecilia nr. 3, societa’ tra le piu’ grandi ed importanti in ambito nazionale e direttamente collegata con il gruppo imprenditoriale FERRUZZI per il quale si evitano considerazioni stante la notorieta’ dello stesso.

Importanti elementi per l’identificazione degli altri componenti l’associazione mafiosa e l’individuazione dei partecipanti la riunione avvenuta nei locali palermitani della CEMPES, di cui si e’ detto nelle pagine precedenti, li forniva la telefonata del 15.1.1990 alle ore
11,53, intrattenuta tra BUSCEMI Vito ed il geom. LI PERA.

L. pronto…

b. Pino…

L. ciao…

b. Vito sono…ciao…

L. come ti senti?

b. bene…

L. mi fa’ piacere…

b. ci voleva…

L. eh…senti…

b. ehh…

L. ZACCONE (o simile) ti ha dato gli assegni della SICILIA PETROLI?

b. no…

L. comunque e’ li…sono arrivati…sabato glieli ho dati.

b. perfetto…solo quello gli e’ arrivato…(incomprensibile)…non e’ arrivato niente?

L. ZUCCHERO si’…ma ZUCCHERO erano due…una fattura di   Novembre e due di Dicembre…quindi quella di Novembre…e’ arrivata e quelle di Dicembre arriveranno….almeno 30 giorni ci vogliono per….(incomprensibile)…i documenti no…

b. certo, certo…

L. comunque tu devi dire alla gente che puo’ succedere   che ci arrivano in ritardo, ma arrivano…


b. l’importante e’ che arrivano…

L. ecco…

b. senti, allora l’appuntamento e’ per giovedi’ mattina.

L. giovedi’…si, mi ha detto ZACCONE che tu preferisci   giovedi’…

b. si…

L. va bene…

b. no, per me anche domani…

L. io avevo detto o martedi’ o giovedi’…diciamo…

b. siccome lui mi ha detto forse e’ meglio giovedi’ mattina…

L. va bene, va bene…non c’e’ problema…

b. ok, senti…

L. dimmi tutto…

b. io ho il capitolato di quella gara…

L. si…

b. dell’AMAT (o AMAP)…

L. si, io ho…ho…lo porto giovedi’, no…

b. si…

L. ecco…perche’ ci sono otto ditte in Italia che possono fare quella gara…

b. lo so, ho pure l’elenco…

L. ecco…

b. una…una..una e’ di Udine…

L. esatto…quindi….come si, chiama quella di Udine?…

b. non ce l’ho sotto mano…comunque ti porto tutto…

L. si….si…eh, io giu’ ho mosso quello che dovevo muovere.


b. va bene…

L. di giorno in giorno dovremmo avere il contratto della   ZANCA, quindi glielo diamo e quindi…

b. perfetto, chiudiamo…chiudiamo…giovedi’   mattina   …tu non scendi prima di giovedì

– omissis – (vds. all. nr. 24).

Nelle pagine precedenti si era ampiamente interloquito sulla riunione svolta nella sede della CEMPES e tesa al riassetto della gestione delle gare indette dalla S.I.R.A.P.   In una conversazione telefonica si faceva riferimento alla presenza nella riunione di personaggi molto importanti degli ambienti della criminalita’ organizzata palermitana.   In particolare l’ingegnere ZITO dialogando con il dottor CATTI diceva che all’incontro aveva partecipato “…pure quello di qua…quello che sta in cantiere. quello che viene in cantiere che adesso non viene piu’ perche’ non serve piu..ma prima veniva tutti i giorni…” (Vds. all. nr. 22), “quello che sta facendo per noi il trasporto discarica ecco tutto qui’ poi giovedi’ verra’ quel signore che sta facendo gli scavi a noi che vuole parlare, evidentemente avra’ qualche altra cosa da proporre vediamo un po’ che cosa dice. Comunque quel signore conta di piu’ di quello che forse si pensava originariamente, non so se lei lo sapeva.

(Vds. all. nr. 19).

Gli accertamenti esperiti permettevano di identificare il personaggio di cui tanto si dibatteva
in BUSCEMI Vito Giuseppe di Antonino, nato a Palermo il 20 gennaio 1955, ivi residente in via Mariano D’Angelo n. 46, coniugato, socio accomandante della “EDILSCAVI di BUSCEMI Girolamo & C. S.A.S.” con sede in Palermo via Casa del Sole n. 23.

Il Girolamo veniva identificato in BUSCEMI Girolamo di Luigi, nato a Palermo il 20.08.1952, ivi residente via F. di Macalle’ n. 20, coniugato, imprenditore.

Le affermazioni dell’ingegnere ZITO circa il BUSCEMI, persona molto piu’ importante di quanto non si potesse pensare e titolare di un subappalto non autorizzato concessogli dal consorzio CEMPES, relativamente allo scavo e al trasporto terra per i lavori del collettore emissario est, e di altro subappalto, come si dimostrera’ successivamente, per quanto attiene i lavori della Rizzani De Eccher in Palermo, non sembravano trovare riscontro nei primi accertamenti esperiti sul conto dei due BUSCEMI.

Di questi, Vito risultava titolare anche della “EDILCASE S.r.L.   con sede in Palermo via Case del Sole n.   25”, stessa sede della EDILSCAVI, societa’ con oggetto sociale “lavori di sbancamento, scavi, movimenti terra, demolizione, trasporti, fornitura inerti e quanto altro attinente con gli scopi sociali”.

In successive conversazioni telefoniche, intercettate sulle utenze in uso alla CEMPES e al geometra LI PERA, si faceva riferimento a tale BUSCEMI Salvatore, personaggio trattato sempre con massimo rispetto e destinatario di assegni e altri emolumenti per motivi
apparentemente sconosciuti.   Le   indagini,   invece,   permettevano   di dimostrare che il predetto, identificato in BUSCEMI Salvatore di Giovanni, nato a Palermo il 28.05.1938, fratello   di BUSCEMI Antonino,   nato a Palermo   il 28.07.1946, ivi residente in via del Quarnaro n. 11 , industriale, era il reale “gestore” delle attivita’ imprenditoriali ed economiche facente capo al BUSCEMI Vito e Girolamo suoi “prestanomi” ed a lui legati da vincoli parentali.

BUSCEMI Salvatore, condannato ad otto anni di reclusione in occasione della sentenza di primo grado del maxi processo uno, e` da ritenere il nuovo capo della famiglia mafiosa di Passo di Rigano, dopo la morte del noto Salvatore   Inzerillo, nonche’   uomo dei “Corleonesi” proprio per la sua nomina a capo famiglia, cosi’ come si legge a pagina 4590 dell’ordinanza di rinvio a giudizio contro ABATE Giovanni piu’ 479. Le stesse indicazioni vengono fornite da Francesco Marimo Mannoia che indica il BUSCEMI quale rappresentatnte e capo mandamento di Passo di Rigano, subentrato a Toto’ Inzerillo.   Sempre il Mannoia indica nei fratelli dell’Inzerillo Francesco, Pietro e Rosario alcuni degli uomini d’onore della predetta famiglia.

Stante questa peculiarita’, si accertava, tramite accurati accertamenti anagrafici, che INZERILLO Pietro, nato a Palermo il 07.12.1949, fratello del noto Salvatore, deceduto il
15.01.1982 nel New Jersey, era sposato con URSO Giacoma Maria, nata a Palermo il 26.05.1955, ivi residente in via Castellana n. 346, figlia di BUSCEMI Maria, nata a Palermo il 23.07.1917, coniugata con URSO Giovanni fu Maurizio, nato a Palermo il 26.02.1921, sorella di BUSCEMI Antonino fu Antonino, nato a Palermo l’11.10.1910 e quindi zia di BUSCEMI Vito Giuseppe perche’ sorella del padre di questi.   Il BUSCEMI Vito (titolare della EDILSCAVI) risulta cugino della moglie di INZERILLO Pietro.

Oltre il dimostrato legame del BUSCEMI Vito con esponenti di primissimo piano della criminalita’ organizzata, si accertava che anche il BUSCEMI Girolamo risultava collegato direttamente al piu’ noto Salvatore classe 1938.

Infatti il Girolamo e’ coniugato con SPATOLA Maria Concetta di Rosario e di Gambino Rosa, nata a Palermo il 15.04.1960 figlia di SPATOLA Rosario di Giovanni, nato a Palermo il 15.02.1928, indiziato mafioso, genero, quindi, del BUSCEMI Girolamo.   La moglie di quest’ultimo e’ sorella   di SPATOLA Francesca,   nata a Palermo   il 28.07.1954, ivi residente in via Castellana n.   81, coniugata con lNZERILLO Rosario, nato a Palermo il 14.10.1951, fratello del piu’ noto Salvatore nonche’ del Pietro coniugato con la cugina di BUSCEMI Vito.

Specifici accertamenti presso la camera del Commercio di Palermo permettevano di avvalorare la tesi secondo la quale   BUSCEMI Vito e Girolamo risultavano gestori delle
attivita’ del BUSCEMI Salvatore classe 1938. Infatti si poteva accertare che

– BUSCEMI Antonino classe 1946, fratello di Salvatore       risultava titolare della ditta individuale omonima con   sede in Palermo via R. 27 n.   8, nonche’ della   “LA.SER.   S.r.L. con sede in Palermo via Marchese di   Villabianca n. 101” con attivita’ di organizzazione e   servizi di cave e miniere;

– BUSCEMI Giovanni, nato a Palermo il 29.03.1906, padre   di Salvatore e Antonino, titolare della ditta indivi   duale omonima con sede in vi a Brigata Verona n. 19,   con   oggetto estrazione   pietra calcare compatta,   cessata nel 1972 per decesso del titolare;

– BUSCEMI Salvatore classe 1938 era titolare della ditta   individuale omonima con sede in via Carini n. 1 a Palermo   e della   I.CO.SI.   Immobiliare Costruzioni   Siciliana con sede in Palermo via N. Sauro n.   118,   cessata nel 79, nonche’   della B.P.   Costruzione   Societa’ A R.L.   con sede in Palermo via Brigata   Verona   n.   19, impresa   sottoposta   a   custodia   giudiziaria con decreto n.   132/82 sez.   c del   04.04.1985 del Tribunale di Palermo;

– BUSCEMI   Giovanna, nata a Palermo il 18.03.1946,   sorella di Vito Giuseppe classe 55 titolare della   ditta individuale omonima con sede in Palermo via Roccazzo n. 82/A;

– BUSCEMI Francesco, nato a Palermo il 07.01.1951,   fratello   di   Girolamo     classe  
1952   risultava   amministratore un co della societa’ in nome collettivo   “Recredit di BUSCEMI Francesco & C.” con sede in   Palermo vai Forte di Macalle’ n. 23 di cui era socio   INZERILLO Salvatore, nato a Palermo il 20.08.1944, la   societa’ cessava in data 31.12.1983 ed aveva per   oggetto servizi di riscossione crediti per conto di aziende private;

– BUSCEMI   Giovanni, nato a Palermo il 03.01.1955,   fratello dei predetti Francesco   e Girolamo, era   titolare della societa’ a responsabilita’ limitata   “Scavi Sud” con sede in Palermo via Casa del sole 27,   attuale sede della EDILSCAVI. La societa’, avente per   oggetto lavori di sbancamento e scavi, movimento   terra, demolizioni e trasporti, veniva sciolta il   29.12.1986.   Lo stesso e’ titolare, unitamente a DI   MAGGIO Santo, nato a Palermo il 18.10.1960, della   Baida Rappresentanze S.r.L., con sede in Carini via 55.   113 zona industriale avente per oggetto il   commercio   all’ingrosso   di   prodotti   alimentari   freschi,conservati e bevande alcoliche;

– PATTI Maria Gabriella di Epifanio, nata a Palermo il   06.12.1959, moglie di BUSCEMI Giuseppe, nato a Palermo   il 22.08.1948, fratello di BUSCEMI Salvatore classe   1938, con la moglie di quest’ultimo, PATTI Gandolfa di   Antonino, nata a Polizzi Generosa il 09.07.1941, e’   socia della “PATTI Antonio & C. S.N.C.” con sede in   Palermo via A.  
De Gasperi n.   38, con oggetto l’assunzione di appalti e lavori di qualsiasi natura   connessi con l’attivita’ edilizi, stradale, idraulica,   forestale presso Enti pubblici e privati, nonche’   costruzioni civili in genere, di detta societa’ fanno   parte anche PATTI Pietro Ignazio, nato a Polizzi   Generosa il 31.07.1931 e PATTI Salvatrice Maria, nata a   Polizzi Generosa il 06.08.1943 nonche’ PATTI Epifanio,   nato a Polizzi Generosa il 27.09.1931;

– SPATOLA Giuseppe, nato a Palermo il 19.02.1956, figlio   del noto Rosario nonche’ fratello della moglie di BUSCEMI Girolamo, SPATOLA Maria Concetta, e di SPATOLA   Francesca cognata del predetto BUSCEMI e moglie di INZERILLO Rosario, fratello del noto Salvatore e di Pietro marito della cugina di BUSCEMI Vito, risultava socio dell “THERMOSUD di CUSIMANO e ZARZANA S.N.C.” con   sede in Palermo via Fondo La Manna 12/F. Della societa’, cessata il 15.06.1983, erano soci CUSIMANO Giorgio, nato a Palermo l’8.10.1949, ZARZANA Gaetano, nato   a Palermo il 26.07.1947 e TOSCANO Antonino, nato a Palermo il 22.02.1934.

   (Vds.all.nr.34 situazioni di famiglia).

Alla luce di tali elementi, risultava piu’ chiaro quanto affermato in precedenza sull’esistenza dell’associazione mafiosa e circa l’appartenenza ad essa dei Buscemi, personaggi di chiaro spessore criminale, cosi’ come sinteticamente indicato a pag. 141 e segg. del
presente elaborato.

E’ soltanto da aggiungere che la conversazione telefonica delle ore 11,53 del 15.01.1990 poneva le basi per ulteriori indagini sulle attivita’ del LI PERA e della Rizzani.

La conferma a queste affermazioni giungeva qualche ora dopo nello stesso giorno. Alle ore 18,24 sull’utenza 0934/45146, Angelo SIINO si accordava con il geometra LI PERA per incontrarsi all’ingresso di Caltanissetta, provenendo egli da Catania. (Vds. all. nr. 35)

Alle 19,10 il SIINO richiamava per fissare appuntamento all’uscita della galleria per Caltanissetta. (Vds. all.nr. 36).

L’impossibilita’ di conoscere quanto trattato fra i due non veniva frustrata in quanto, inaspettatamente, il geometra LI PERA riferiva gran parte del contenuto della conversazione con Angelo SIINO al dottor FABBRO Renato, nato a Mereto di Tomba (Udine) l’1.08.1949, procuratore della RIZZANI DE ECCHER, non avendo trovato in ufficio ne’ il dottor CANI, non meglio identificato, responsabile dell’ufficio gare, ne` Claudio De Eccher, con cui il Li Pera dice che aveva bisogno di parlare urgentemente e del quale s’informa di tutti gli spostamenti dei giorni successivi.

In particolare egli si preoccupava con Sandra, segretaria del De Eccher, di fissare con questi un appuntamento o comunque di incontrarlo. La telefonata con il dottor FABBRO viene
riportata integralmente.

– omissis –

f = FABBRO     l = LI PERA     C = CANI

f. pronto…

l. carissimo…

f. abbiamo vinto…

l. eh, eh (ridono) ti arrivera’ un telegramma…

f. eh…

l. hanno sospeso la gara…

f. perche’?…

l. perche’, perche’ lo capisci da te…

f. ah, ah…

l. e’ venuto ieri sera a trovarmi (ha un attimo di esitazione) persone.. (incomprensibile) ad alto livello vicino proprio al Nucleo Centrale…

f. ho capito…

l. comunque ti do una primizia molto probabilmente, l’altro avvenimento riusciamo, tu sai, il filo della Sicilia c’era il Duomo di Monreale…

f. no, ripeti che non ho capito niente…

l. il filo della Sicilia…

f. eh…

l. c’e’, c’e’ un interessamento per il Duomo di Monreale   di 25 miliardi…

f. si…

l. forse riusciamo da entrare dentro…

f. ah, si..


l. uh, uh…

f. ostia, questa e’ buona, eh.; questa sarebbe una bella   cosa comunque.

l. tienitela per te…

f. ok…

l. ok, poi ci abbiamo noi due cose, ci arriveranno due   inviti.. .Montevago…

f. Montevago?…

l. si, sette miliardi e qualche cosa…

f. eh, eh…

l. e poi Vicari…

f. Vicari?…

l. si, anche li’ sette, otto miliardi…

f. va be’…

l. eh, li ringraziamo tutti e due, Edil Costruzioni…

f. e’ quella che e’ venuta ieri sera?…

l. uno si…

f. ho capito…

l. no, uno non e venuto lui ieri sera, era venuto lui,   ma si, con qualcuno piu’ importante…

f. ah, ho capito…

l. la prima, la seconda LODIGIANI (o simile)…

f. la prima Edilcostruzioni ho capito…

l. va bene?…

f. si…

l. li’ avevano…(incomprensibile)…un assegno comune…

f. si…


l. a Pantelleria avremmo vinto con quella cosa…

f. cazzo, peccato perche’ era un bell’importo, certo,   peccato insomma…

l. purtroppo…

f. daltronte bisogna rispettare anche…(accavallamento   di voci)…

l. no, ma guarda eh .(risata)…bisogna dire, eh…se   riusciamo ad entrare in questo di Monreale, ci entriamo perche’ siamo, siamo delle persone corrette insomma.

f. perfetto…

l. che siamo abbastanza sistemati e ben voluti da tutti ecc. ecc., pero il ricorso sulla Caltanissetta- Mussomeli…

f.eh…

l. perche’ avevano escluso la Fondo Edile, era assieme   ad altra e ma le altre non ricorrono perche’ non fanno   niente, la Fondedile invece vincerebbe, ho fatto ricorso e ci sara’ una sospensiva e molto probabilmente.

f. serviranno…

l. quel, quel lavoro lo faremo assieme…no, no, secondo me glielo devono dare per forza alla Fondedile, non   possono…

f. lo faremo assieme alla Fondedile…

l. si, perche’ diciamo la direzione che loro dovevano   dettare e’ quella che io ho prospettao e
quella di al   lungare per tutte le volte praticamente, di allungare   le…(incomprensibile)…per risparmiare San Giuseppe   e prenderli sopra, eh…

f. ho capito…

l. e penso che abbiamo…io credo buone probabilita’ di,   di, che si possa spuntare per il ricorso e perche’ la   Fondedile non e’ in grado di farlo la’, abbiamo   studiato un po’ assieme quelle cose a cinque imprese   che ci siamo presentati un po’ a scacchiera, no…

f. si, si…

l. secondo me non hanno chance perche’ loro hanno, l’hanno rifiutato perche’ avevano presentato un certificato   di un lavoro ferroviario, ma e’ lo stesso coso, no?…

f. e’ la stessa cosa, ma il lavoro ferroviario no…(le   voci si accavallano)…

l. siccome e’ un (le voci si accavallano)…

f. (incomprensibile)…

l. esatto, siccome il TAR non puo’ che dargli ragione,   aprendo le buste hanno vinto loro…

f. ah, ho capito…

l. quindi…(le voci si accavallano)…

f. (le voci si accavallano)…

l. 25,70…

f. quanto?…

l. 25,70…

f. ho capito…

l. quindi…


f. ma noi ci siamo, no?…

l. eh…

f. ci siamo questi prezzi la’?…

l. eh, ma noi ci siamo perche’ noi ci riteniamo solo il   viadotto…

f. ah…(si accavallano le voci)…

l. a noi non ce ne frega niente no, no, ma ci stiamo per   che’ li’ c’e’ CEM (o simile)…

f. ah, ho capito adesso, chi l’ha presentato quello   li? …

l. l’ha preso la SAISEB (o simile), Provera e Carrassi e   la Fiago, ma la dovresti avere ricevuta la comunicazione…

f. si, si questi non se ne vanno sicuramente, no…

l. chi…

f. questi non se ne vanno (le voci si accavallano)…

l. questi non sene vanno, ma infatti secondo me sono fuori, ma se si fanno loro, fanno un bagno…eh…

f. eh…

l. ah, sicuro…

f. ho capito…

l. va bene, CANI non c’e’?…

f. Peppe ti saluto…

l. CANI non c’e’?…

f. si, lo vuoi?…

l. si…

f. te lo passo…


       pausa

c. pronti…

l. mister CANI…

c. ciao, ciao…

l. ciao, novita’?…

c. nulla, niente…

l. guarda che sul nome che mi avevi detto tu, qua’ dicono   che ha presentato, non e’ che questo qua’ fa lo stronzo, no…

c. porca miseria…

l. c’e’, bisogna capire se fa lo stronzo oppure se, perche’ se fa lo stronzo poi ci frega all’ultimo secondo,   eh…

c. bah, io posso risentire, pero’ lui mi ha assicurato   questo fatto…

l. ma devi dire e’ una persona di cui ci possiamo fidare?

c. eh, so lo conosce.

l. eh, parlane con FABBRO che lui lo conosce abbastanza   bene no…

c. eh, bisogna aspettare che arrivano gli inviti dice   FABBRO e dopo se c’e’ la’ bene, se no, niente…

l. uh, e gli altri, quelli, quelli di Roma ecc.

c. eh, Claudio stiamo aspettando…

l. eh, ho capito, va be’, io domani mattina sono in giro   fino alle cinque perche’ sono a Roma…

c. si.


l. vado un po’, diciamo domani mattina di farti ricevere   due minuti e dirgli “guarda, sbrighiamoci che entro la   settimana entrante dobbiamo chiudere”…

c. si…

l. va bene?…

c. d’accordo?…

l. ascolta…

c. si.

l. eh, va be’, ne parliamo dopo, tu non e’ che vai a Roma, no?…

c. ma io adesso aspetto a lui, poi vediamo, poi vediamo.

l. daccordo, perche’ vorrei, vorrei farti venire giu’ almeno due giorni in Sicilia…

c. va bene…

l. d’accordo…

c. d’accordo…

l. ciao…

c. ciao… (Vds. all. nr. 37).

Gli accertamenti esperiti ponevano in risalto la grande rilevanza ai fini   investigativi della conversazione telefonica sopra riportata. In essa, infatti, veniva fornita   una   ulteriore   ed   inequivocabile   prova dell’esistenza dell’associazione mafiosa facente   capo ad Angelo SIINO.

L’importanza di quest’ultimo ed il ruolo rivestito in seno all’organizzazione “COSA NOSTRA” lo specifica lo stesso Li Pera quando afferma “…e’ venuto ieri sera
a trovarmi   (un   attimo   di   esitazione)   persone…(incomprensibile)…ad alto livello…vicini proprio alnucleo centrale…”

Le due telefonate della sera del 15.1.1990 permettono di identificare il personaggio ad alto livello proprio in Angelo Siino ed i suoi accompagnatori, sulla scorta delle successive telefonate intercorse e riportate nel presente elaborato, nei noti e gia` identificati MORICI Serafino e CASCIO Rosario.

L’attivita’ dell’associazione mafiosa e’ il controllo de- gli appalti di opere pubbliche di qualsiasi tipo ed in tutto il territorio della Regione. La prova la forniva sempre il Li Pera indicando al dottor FABBRO le gare, ancora da espletare, che saranno aggiudicate alla RIZZANI o ad altre ditte.

“…ti do una primizia, molto probabilmente, l’altro avvenimento riusciamo, tu sai…il filo della Sicilia c`era il Duomo di Monreale.   forse riusciamo ad entrare dentro…” e “…poi abbiamo due cose, ci arriveranno due inviti:Montevago…si 7 miliardi e qualcosa…e   poi Vicari…   anche 7-8 miliardi…”: e’ la dimostrazione del   controllo sull’aggiudicazione   degli appalti in Sicilia.   E tale previsione, probabilmente, e’ da farsi risalire al rispetto da parte del Li Pera di accordi precedenti circa la rinuncia ad una gara espletata nel comune di Pantelleria:”…a Pantelleria avremmo vinto con quella   cosa…” “..cazzo peccato   perche’  
era   un bell’importo…”   “….d’altronde   bisogna   rispettare anche…” “…no, ma guarda eh…- risata – bisogna dire eh…se riusciamo ad entrare in questo di Monreale ci entriamo perche’ siamo, primo, delle persone corrette insomma….”

Angelo   SIINO   era latore   delle   decisioni   circa l’espletamento   di   alcune gare   d’appalto   e   del ringraziamento per il comportamento tenuto dalla Rizzani de   Eccher nel caso   specifico di Pantelleria.   E’ importante, ancora, sottolineare che il Siino non era solo all’incontro di Caltanissetta ma in compagnia di uno dei responsabili della EdilCostruzioni alla quale si deve, anche, parte del risultato.

Sui rapporti tra Siino, Li Pera e i responsabili delle imprese Edilcostruzioni e Lodigiani, per le gare di Vicari e Montevago, si tornera’ in seguito, cosi’ come per il problema della gara del comune di Pantelleria.

E’ opportuno soffermarsi, invece, sull’appalto della Mussomeli – Caltanissetta, cui fa riferimento il Li Pera.

Nell’ambito degli accertamenti predisposti per la ricerca di   riscontri   documentali   alla   indagini esperite, si richiedeva alla Provincia Regionale di Caltanissetta l’elenco dettagliato di tutte le gare d’appalto indette nell’ultimo anno, comprensivo di copia del bando e del verbale di gara.

L’appalto a cui tanto apparivano interessati il Li Pera e il dott. Fabbro, risultava
essere quello relativo alla costruzione della strada a scorrimento veloce Mussomeli -Caltanissetta, 1^ stralcio esecutivo, per l’importo di lire 24.564.000.000.

Il 29 dicembre 1989, nei locali della Provincia Regionale,   il   dott.     Gianfranco   Occhipinti,   assessore provinciale ai contratti, in sostituzione del Presidente della Giunta Provinciale, esperiva pubblico incanto ai sensi dell’ art.41 della L.R. 29.4.1985 nr.21 e con il sistema di gara di cui all’art. 1 lett. a) della legge 2.2.1973 nr.   14, integrato con le modalita’ delle offerte anomale di cui all’art. 2 bis della legge 26.4.1989 nr. 155, con correttivo fisso nella misura del 7%.

Nel termine prescritto pervenivano a mezzo di raccomandata postale nr. 37 pieghi sigillati. Dal controllo dei documenti prodotti, la Fondedile S.p.A. di Napoli, non avendo prodotto il certificato   di buona esecuzione relativa ad analoghi lavori stradali   redatti secondo le prescrizioni e specificazioni riportati al punto 10, sub 10, del bando di gara, veniva esclusa.

Tra le 28 imprese rimanenti, si procedeva all’apertura delle buste contenenti le offerte, avendone una media di 20,3806% a cui aggiunto il 7% di correttivo si giunge al 27,806% per cui l’appalto veniva aggiudicato all’impresa SI.A.CO. s.r.l. con sede in Caltanissetta, via dei Mille   nr.     9,   in   qualita’   di   capo-gruppo dell’associazione   temporanea  
d’imprese   con   la S.A.I.S.E.B.   s.p.a.   con sede in Roma, via   Guido d’Arezzo nr. 14, PROVERA e CARRASSI s.p.a. con sede in Roma viaGuido d’Arezzo nr. 16 e SI.- CON. s.p.a.   con sede in Mussomeli viale Europa nr. 6, con il ribasso del 25,25% e cioe’ per la somma netta di lire 18.361.590.00.

(vds.all.nr.   38).   Effettivamente, come detto nella conversazione telefonica dal Li Pera, la Fondedile s.p.a.presentava ricorso giurisdizionale amministrativo al TAR della Sicilia in data 01/01/1990 tendente ad ottenere al sospensiva del provvedimento; ricorso rigettato il 13/02/1990.   La societa’ inoltrava ulteriore istanza al Consiglio di Giustizia Amministrativa contro l’ordinanza del TAR, anch’essa rigettata nella seduta del 13/04/1990.

Il geometra Li Pera e la Rizzani erano interessati al buon esito del ricorso perche’, in caso di accoglimento favorevole, essi avrebbero partecipato all’esecuzione dei lavori, probabilmente sotto forma di sub-appalti o di cessione di parti di lavori. L’importanza di tale circostanza, non compresa nell’immediato, appariva tale alla luce di altre conversazioni telefoniche intercettate sulle utenze in uso a SIINO Angelo.

Il 29/12/1989 alle ore 17.03, dalla sede dell’Autoteam, nr.   091/547483 (decr.   nr.   77/89 del   27/12/1989 dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, dr.Leonardo Guarnotta), il SIINO chiamava lo 0934/35955 intestato alla Alinissa viaggi e turismo, piazza Europa


13, Caltanissetta, e dialogando con un uomo si faceva dare   il numero   del centralino dell’amministrazione provinciale di Caltanissetta   0934/25044 (vds.all.nr. 39), chiamato immediatamente dopo. All’interlocutore il Siino chiedeva chi fosse stato l’aggiudicatario della gara esperita in quella giornata, appunto la SIACO (vds.all.nr. 40).

Lo stesso giorno alle ore 17.44, sempre sull’utenza dell’Autoteam, perveniva una telefonata da parte dell’ing. De Caro, il quale si intratteneva a discutere con il Siino sulla gara di Caltanissetta.

s. ingegnere…

d. buonasera…

s.

d. e’ finita ora….

s. …e lo so….SIACO ehh….

d. si..

s. con 25….

d. …25

s. …piu’ 25…

d. il tetto e’ stato 27 e 74…

s. … quanto?…il tetto e’ stato 27 e 74…allora noi   eravamo aggiudicatari….?

d. esattamente….

s. e va bene ma noi facciamo mille ricorsi a sto’ punto…se c’e’ da farli…

d. …noi….tutto il problema…


s. ehh…dov’e’ lei?

d. io sono la’…

s. ahh…a Caltanissetta…

d. cioe’ sono qua….

s. … a Caltanissetta

– omissis –

s. … il discorso e’ praticamente..perche’ guardi…io   sono del…bisogna essere legalisti la massimo perche’….ehhhh…e’ questa la situazione…il discorso   e’ questo se lui ha ragione che….-incomprensibile   …auguri….e’ giusto che si prende il lavoro…ma se   lui ha torto moi facciamo settemila e ottocento ricorsi

d. – sospira

s. perche’ come si dice ehh…io penso che noi ci abbiamo   buttato il sangue….

– omissis –

d. …dico anche per fargli un telegramma…mm…non ha   significato   diciamo…a   questo     punto   si   va   direttamente al TAR…

s. si…perche’ e’ inutile farlo direttamente alla CPC…

d. ..e’ il TAR di Palermo competente?

s. ehh…penso di si…

d. …ehh….perche’ qua non c `e’…

s. …e’ il TAR di Palermo o il TAR di Catania…se e’ il   TAR di Catania …ehh….eh….ehhh

d. ehh…lo so….


– omissis –

s. io non e’ che vorrei che….non e’ che la sua direzione di Napoli poi non le dice di fare ricorso…

d. e perche’….

s. e che ne so io…potrebbe anche essere non lo so…

d. … ma scusi in questo caso…-risata- …non ci possiamo fare una scappata …e ne parliamo…di viso…   come si suol dire…

s. …ma…ma io…ingegnere…io..io..penso semplicemente allo studio che e’ stato fatto…

d. …ma io sono d’accordo con lei….

s. ehh….

d. …pero’ voglio dire…

s. …che c’e’ di “muorere”…

d. …a maggior ragione…a maggior ragione…dico…non   e’ il caso che ci sediamo attorno a un tavolino esaminiamo tutti gli apetti della faccenda….

s.     certo…perche’ mi pare…abbiamo spesp un sacco di   soldi per fare….

d. …ehh….

s. …e che scherziamo…

– omissis – (vds.all.nr.41).

La conversazione telefonica, riportata nei sui passi piu’ significativi indicava nella mancata accettazione di un certificato di buona esecuzione relativa ad analoghi lavori stradali, la causa di esclusione della Fondedile, avendo questa presentato un certificato relativo a lavori


ferroviari.   Se cosi’ non fosse stato “…noi eravamo aggiudicatari…”   dice   Angelo   Siino parlando   con l’ingegnere De Caro, dipendente della Fondedile s.p.a. di   Napoli.   Tutto il   tenore della telefonata era improntato alla tutela degli interesse della Fondedile che, stranamente, sembravano coincidere con quelli del Siino e, per quanto appreso dalla telefonata prima riportata, anche con quelli di Li Pera. Ovvio, a questo punto, supporre che la Fondedile altro non fosse che la copertura   ad attivita`   imprenditoriali gestite dai predetti, sopratutto, in considerazione di una frase pronunciata   dal     Siino:”…perche’     come     si dice…ehh….io penso che noi ci abbiamo buttato “u sangu”…”perche’ mi pare …abbiamo speso un sacco di soldi per fare…”

La gara nella sua totalita` era stata preparata dal Siino e dal suo entourage. Lo stesso ingegnere De Caro, che sembra aver stabilito con il palermitano un accordo d’affari, ammetteva che, se non si fosse presentato un analogo problema ad altra impresa, loro non sarebbero stati esclusi dalla licitazione. Tutto era pronto nel dettaglio   e solo un   imprevisto permetteva che la pianificazione non fosse rispettata.

Di tale avviso sembrava essere pure Li Pera che, sicuro di un favorevole accoglimento del ricorso della Fondedile, rassicurava il dott. Fabbro ad Udine, dicendogli che tanto il lavoro lo avrebbero svolto insieme, come preventivato dalle altre societa’ con le quali si erano
presentate. Anche in questa circostanza si otteneva la conferma della pregressa preparazione della gara, alla quale partecipava la Rizzani de Eccher, che, pero’, gia` era a conoscenza della destinazione dell’appalto all’impresa napoletana e, quindi, offriva il suo contributo in mera funzione “d’appoggio logistico”.

La circostanza, infine, che   ancor piu` evidenziava l’intensa attivita’ di programmazione imprenditoriale dei personaggi oggetto dell’indagine e la loro capacita’ manageriale, era costituita dal fatto che nel verbale di gara della Provincia regionale di Caltanissetta, la Fondedile s.p.a.   non risultava associata con nessun’ altra impresa, ne` siciliana ne’ nazionale.   Gia` in partenza, allora, si erano   stabiliti gli equilibri dell’intero “affare”.

La conferma dell’esistenza di una organizzazione unica e dedita al controllo di ogni singola gara d’appalto, lo dava una conversazione telefonica intrattenuta da Angelo Siino con Gioacchino   Sciacca, titolare dell’omonima impresa con sede in Trapani, avvenuta alle ore 18.19 del 29/12/1990:

u. …pronto…

g. …pronto…Gioacchino Sciacca sono…c’e’ Angelo?

u. …un attimo che vedo…

s. pronto?

g. pronto?


s. eh…Gioacchino…

g. …ehh…Angelo ho chiamato per farti gli auguri…

s. ehhh…;

g. buon anno…

s. altrettanto…senti io ho avuto notizie della gara di Caltanissetta…

g. ahhh…io pure…,

s. 20 e 70 piu’ 7 e 27…

g. ehh….ehhh…;

s. 25 e’ il doppio…;

s. lo so’…l’ho avuta pure io…ehh…ehh…pazienza…;

s. cose da rincretinire.

g. ah…..

s. da rincoglionire…

g. ehhh…lo so’…da rincoglionire…c’e’ un detto trapanese che dice…”si chiude una porta si apre un portone”…

s. si…..

g. okay…

s. si..

g. buon anno…

s. si..

g. si… (vds.all.nr.42).

Nella gara per la Mussomeli – Caltanissetta, Gioacchino Sciacca risultava associato con la SINCIES CHIEMENTIN S.P.A. di   Roma, ma sembrava   anch’egli meravigliato per   la   aggiudicazione dell’appalto. Nella telefonata con il Siino c’era la conferma della
conoscenza da parte sua che il lavoro doveva essere assegnato   alla FONDEDILE ed era licitazione in funzione meramente strumentale.

Tale considerazione risultava piu’ evidente ove si fosse considerato che Gioacchino Sciacca era da ritenersi elemento vicino al Siino Angelo, probabilmente anch’egli inserito nell’organizzazione mafiosa e che la SINCIES CHIEMENTIN,   come si dimostrera’ in seguito, manteneva frequenti contatti   con il geom. LI PERA e comunque rientrava in un ambito piu’   vasto di societa`, a valenza   nazionale, che in piu’ occasioni si accorderanno per la designazione preventiva di   imprese aggiudicatarie di appalti.

Questo tipo di comportamento adottato dal Siino e dai suoi   complici, quale sistema di controllo per l’aggiudicazione di appalti   di   opere     pubbliche   verra’   riscontrato successivamente anche in altre occasioni, cosi’ come saranno evidenziate altre societa’ solo apparentemente prive di condizionamenti “ambientali”, ma in definitiva totalmente gestite e controllate dagli uomini di “Cosa Nostra”.

Sempre nella giornata del 15.1.1990,il servizio di intercettazione telefonica sull’ utenza della RlZZANI DE ECCHER permetteva di acquisire ulteriori elementi in merito alle attivita’ di controllo di gare d’appalto da parte del LI PERA. Infatti questi alle ore 17,15 chiamava l’utenza nr. 0432/6071, sede della Rizzani ad Udine e dialogando con
CARDASSI Gaetano nato a Bari il 21.3.1943, procuratore della societa’, a proposito di un fax, facendosi passare dopo un po il dottor CANI, mettendosi daccordo   per   contattare       imprenditori in merito ad una gara d’appalto.

c. pronto.

l. CANI…;

c. si’ ciao ti cercavo…,

l. ciao, io cercavo te…,

c. si’ lo so’…;

l. tu cercavi me e non ci siamo trovati allora…;

c. hai trovato il messaggio sulla…;

l. come?…si…si..

c. dimmi..;

l. volevo sapere come siamo combinati con quella lista;

c. allora…

l. aspetta che la prendo…

c. si’..

l. aspetta che la prendo…ecco qua’.   dimmi tutto…andiamo solo con i numeri…

c. allora il primo dei friulani…

l. cioe’ il numero…

c. aspetta che prendo la mia allora…

l. il numero 9…

c. si..okay…

l. si…

c. il sedicesimo invece…

l. si


c. mi ha confermato oggi di non aver fatto oggi richiesta d’invito…

l. ma qua’ mi diceva FABBRO che forse il nome e’ sbagliato.

c. si…si.. io difatti ho cercato il nome giusto…

l. CARNIELO…

c. si…e oggi mi ha confermato che lui non ha fatto richiesta d’invito…

l. ho capito…

c. questo dovresti verificarlo…quanto al decimo ed al tredicesimo….

l. si

c. io so’ che Claudio ha parlato con l’amico…;

l. si’

c. ma non so’ l’esito della chiacchierata…

l. ecco pero’ sarebbe importante perche’ lui fra l’altro pare che non e’ partito piu’…

c. no..pero’ oggi e’ a Torino…domani e’ a Milano…mercoledi’ e’ qua

l. si’…a Udine…

c. si…

l. ehhh…

c. forse ti conviene chiamare Roma..

l. si

c. e lasciar detto che ti richiami…

l. va bene ma questo qua’ una volta che tu lo vedi seguilo perche’ mercoledi’ io sono a Roma perche’ mi incontro con IMBESI…ha capito..;


c. ho capito…e io solo mercoledi’ lo potro’ vedere…

l. va bene…

c. va bene…

l. ma….perche’ tu non… va bene…adesso va bene…io comunque lascio il messaggio pero’ anche tu lascia ilmessaggio a Sandra…

c. si…

l. ehhh..ehh…chi ti chiede..perche’ noi entro la settimana prossima   bisogna che portiamo   tutte le carte   da qua’…ehhh…

c. okay…

l. hai capito…

c. ho capito…

l. allora poi c’era…tu hai ancora la lista davanti…no.

c. si..

l. ecco…poi c’era il…dunque abbiamo detto il 2…;

c. e questo qua’ e’…guarda tutta roba che si e’ preso lui e gli ho lasciato i bigliettini come daccordo…

l. si il due aspetta…calma..riepiloghiamo l’uno ci penso io…

c. si..

l. il due ci devi pensare tu…il tre ci penso io…il quattro ed il cinque ci pensiamo noi…;

c. si..

l. il sei anche tu…;

c. si..

l. ecco il sette ci pensi tu…


c. si..

l. all’otto?

c. sempre noi…

l. va bene…nove va bene…il dieci e il tredici abbiamo detto…l’undici…;

c. noi…;

l. voi e il dodici…allora l’undici anche voi…

c. perfetto…

l. infatti l’avevamo gia’ scritto…

c. si’…;

l. il dodici noi…il quattordici noi…il quindici noi…il diciassette noi…il sedici…quindi esclude lui che si e’ fatto…quindi intanto si chiama CARNIELO.

c. si..

l. RUGGERO…

c. RUGGERO & C….,

l. RUGGERO & C….ho capito…comunque CANI se stavi sotto perche’   la   settimana     entrante   dovevo   partire ehhh…dobbiamo essere noi…cento per cento sicuri…ehhh….

c. ho capito allora io comunque mercoledi’ glielo ricordo…;

l. adesso io chiamo Roma e gli dico se Claudio mi puo’ chiamare perche’ voglio sapere informazioni…

c. esatto…

l. tu fai altrettanto…

c. esatto…


l. va bene…

c. okay…

l. ciao…ciao…

c. ciao… (vds. all. nr. 43).

Alle ore 18.44 Li Pera chiamava lo 0934/959083, intestato alla COFAPI s.r.1. via S. Croce nr. 1 – Campofranco ed       avuto l’ingegnere PICONE all’apparato gli forniva una serie   di notizie circa una gara di appalto.

l. ingegnere ossequi…mi sono dimenticato due cose oggi…una cosa importante e’ questa…io ho avuto la…la conferma intanto che quel CARNIELO RUGGERO che era in quella famosa lista…

p. si

l. non esiste…si chiama CARNIELO RUGGERO & C. e questa asserisce, quindi, bisogna controllare che non ha mai mandato niente, quindi non vorrei che ci sia un errore

con la prima cosa…o questo sta’ facendo lo stronzo…uno dei due insomma va’…;

p. scusi….pero’ dico…sara’ Carmelo…sara’ come…comunque pero’…Pordenone..non e’ che se le inventano queste cose..

l. lo so…lo so’…ma lui   esiste la…esiste   questo discorso..pero’ lui dice che non ha mandato mai niente…pero’ voglio dire. non ha detto…” io non ho mai mandato niente”…quindi siccome   bisogna   verificare questo nome…dico va


p. dico ma come…se lo inventano di inserirlo?…no…

l. la mia paura e’ che forse magari e’ nell’altra…hai capito…,

p. ehh….

l. questa e’ la mia paura perche’ lui giura e spergiura che non ha mai presentato niente…

p. ma li avrebbe i requisiti per farlo?…

l. quello mi ha detto tranquillamente di stare tranquillo…ci ha detto a noi…;

p. come si chiama?…

l. CARNIELO RUGGERO & C….ora non so’ se sono due cognomi o Carnielo e’ il nome…;

p. Carnielo e’ il cognome…Ruggero e’ il nome…;

Omissis in quanto la telefonata continua con accordi per la   presentazione   del cognato di   un geometra   dipendente   dell’ing.   Picone al Li Pera per una possibile assunzione (vds.all.nr.44).

Le due conversazioni costituivano la prova dell’attivita’   preparatoria di una gara d’appalto. Li Pera si divide i compiti con Cani per contattare le imprese e per garantirsi

il risultato finale. Che lo scopo fosse quello e che, in   alcuni casi si giungesse all’uso di mezzi anche non leciti, lo dimostravano le pressioni di cui era oggetto CARNIELLO Ruggero,   titolare dell’omonima impresa   con   sede   in   Pordenone, nato a Brugnera il 30/10/1911, ivi residente via Ponte di Sotto nr.25, coniugato.

Lo stesso garantiva la sua mancata partecipazione alla gara   che, d’altra parte, rientrava
nei programmi e negli in teressi anche dei responsabili della COFAPI s.r.l., di cui si era gia’ accennato. Anche in questo caso, si era di fronte ad una   attivita’ “economico-imprenditoriale” di vastissimo respiro e di portata nazionale che ne evidenziava la potenzialita’ operativa dei suoi organizzatori.

Il servizio di intercettazione telefonica sulle utenze in uso alle diverse societa’ oggetto d’indagine, permetteva di cogliere nei passi salienti   i rapporti interpersonali esistenti tra i rappresentanti locali e i dirigenti delle societa’ non dell’isola.   Tali rapporti risultavano di estrema importanza in quanto i siciliani, molto spesso, si trovavano nella necessita’ di dover far comprendere ai loro dirigenti le dinamiche comportamentali interne al sistema mafioso siciliano.   Proprio in   queste circostanze   si raccoglievano   prove ineccepibili   dell’esistenza   della struttura mafiosa a cui si e’ gia’ accennato, cosi’ come accadeva il 18.1.1990 alle ore 10.19 nella conversazione tra il dottor CANI ed il geom. LI PERA.

l. pronto…,

c. Li Pera?

l. si…

c. ciao, sono Cani…;

l. ehila’…,

c. come va’?…;

l. bene….

c. bene….senti…ieri abbiamo fatto un fax a COSTANZO e…beh…siamo stati insieme
tutta la giornata ma….per gli altri quattro non so se riesco a far niente…ehhh…;

l. chi?…;

c. Claudio…;

l. perche’

c. ahh..non..perche’ ho…giornata allucinante oggi…e’ a Roma…e’ partito…(incomprensibile)…,

l. si…ma voglio dire…o signori miei qua’ voi mi dovete dire se.   chiaramente se. se dobbiamo mandare a gambe all’aria l’operazione o qui’ lavoriamo o meno..   .cioe’ se non riesce a farlo lui…lo devi fare tu o lo deve fare   qualcun altro..perbacco…ehhh…non e che   ci mettiamo a scherzare in queste cose….;

c. ehhh… si’ tu hai ragione…(incomprensibile)…,

l. no….ma voglio dire qua’ dovete dirmi chiaramente…anzi…adesso io…visto che ti devo mandare una relazione adesso…ora aggiungo questo signori miei abbiamo fatto delle cose…se per caso voi non ce la fate qualcuno ci deve andare ahhh.

c. va bene…,

l. ohhh…allora vuol dire che chiudiamo baracca e baracchini…mi metto io sull’aereo e mi vado a fare queste cose…assieme ad un altro…costera’ 20 milioni e…insomma…non e’ che io posso fare brutta figura…signori…guarda che…che…qua la brutta figura si fa una volta sola…la seconda   esci dalla finestra…neanche dalla porta ehhh…;


c. ho capito…;

l. ehhh…quindi…c’e’ ora…io devo fare questa cosa…ora io mi metto immediatamente questa…questa storia e…o…diciamo…l’impegno che abbiamo   preso quella mattina con te e lui…ognuno si fa’ i suoi…io me li sto’ facendo i miei ma io ho anche un mare di lavoro insomma…va’…quindi…dovete no con…hai capito…

c.   si……guarda che io sto’ solamente dicendo quelloche e’ successo…ehhh…,

l. ehhh…si’…si’…ma voglio dire…non mi si puo’ dire… “non ce la facciamo”…cioe’ …incompr…

c. no…io non ti sto’ dicendo questo…io ti ho detto che ieri abbiamo contattatosolo quei due…adesso ne mancano ancora quattro…gli hai chiesto sei volte…;

l. ma GRASSETTO per esempio…;

c. no…non ha contattato niente…io gli ho detto “vuole che lo faccia io?”…”no, mi arrangio io”…pe- ro’ io so’ che oggi e’ a Roma…

l. va’ be…io ora mi arrangio qua’ nella cosa che entro questa mattina…cioe’ non entro questa settimana…entro la prossima …. dobbiamo chiudere tutto perche’ debbono partire gli inviti…,

c. esatto…,

l. quindi a questo punto la brutta figura la facciamo noi ovviamente no…ecco perche’

c. io ti mando…;


l. noi non siamo abituati a fare queste figuracce…,

c. no Pino io ti volevo   solo preavvisare di   quello che…siccome…(incomprensibile)…,

l. hai fatto bene perche’ adesso io stavo per mandare una relazione e adesso la mando…la mando un po’…un po’…cioe’ aggiungo a questo punto che non avevo aggiunto…,

c. ahhh…insomma me li porta su

l. si’…si’…tieni presente una cosa che…parla un po con FABBRO e parlane anche con BARTOLETTI…;

c. si’…;

l. ehhh…questa…questa gara di quartiere Sicamino’….quello di IMBESI…;

c. si’…;

l. c’e’ una galleria che vale 8,8 miliardi.

c. si..

l. sono 13 e 6…,

c. si..

l. secondo FABBRO noi non siamo in grado di avere un certificato…;

c. infatti…;l. ecco…ma…ma voglio dire…ma Cristo cosa portiamo questa trattativa se allora non…ma io dico…BARTOLETTI viene qui mi guarda   le carte…si porta il disegno…   bisognava dire : “guardate signori che noi questa gara non la possiamo fare perche’ quelli non ci hanno mica presi perche’ noi abbiamo la bella faccia .0 siamo chic o
siamo eleganti…ci hanno preso perche’ loro non hanno…ne’ l’iscrizione ne’ il certificato…noi l’iscrizione l’abbiamo e’ il certificato che pare non l’abbiamo…ma tu lo sai che brutta figura facciamo. cioe’ io domani mattina posso cambiare la tabella alla porta…invece di restare “RIZZANI DE ECCHER” ci metto buffoni la’ dentro…ecco…ora fammi una cortesia…parla con FABRO e poi parla con BARTOLETTI..digli che mi chiamino che mi dicano quale soluzione noi abbiamo perche’…siccome loro mi hanno   fatto una proposta ieri…

c. si’…;

l. se non riusciamo io non devo fare la brutta figura che non ho le carte in regola…io diro’ che questa proposta e’ inaccettabile…gliene faccio una che loro mi devono dire di no…almeno mi salvo in calcio d’angolo…ma e’ l’ultima   volta   che   facciamo   queste   barzellette pero’…ehhh…perche’ senno’ io vi mando una bomba incendiaria…sopra CANI…ehhh…;

c. addirittura…;

l. ehhh…perbacco perche’ il sottoscritto non le fa’ queste figuracce…percio’…tre mesi che discutiamo…andiamo a Messina…sfasciamo   pure   la     macchina   eccetera eccetera…tre mesi che avete le carte li’… e se ne accorgono stamattina che non abbiamo…ma io guarda che…guarda se fossi io li’ caro mio avrei gia’ sparato a qualcuno guarda…te lo
dico…comunque dici a FABBRO e BARTOLETTI   che   mi chiamino   subito e   mi   dicano immediatamente che importo noi   possiamo mettere   e se…(incomprensibile)…il   certificato   dell’84…di quale mese e’…perche’ lui mi diceva…sino al 31.12 andava bene…vediamo se possiamo fare una operazione di maquillage e l’aggiustiamo…;

c. okay…;

l. mi fai chiamare per favore?

c. certamente…

l. CANI…perche’ guarda ehhh…li’ sono una manica di imbranati…sono…guarda ti prego…;

c. ci siamo capiti…

l. va bene?

c. okay…;

l. allora aspetto una chiamata da te…da BARTOLETTI o da FABBRO.

c. adesso glielo dico subito…

l. daccordo…

c. ti saluto…;

l. ciao…;

c. ciao…. (vds. all. nr. 45).

La strigliata di Li Pera a Cani sorbiva i suoi effetti in   quanto nella stessa giornata alle ore 10.26, cioe’ circa 5     minuti dopo, Fabbro telefona al Li Pera ed i due parlano del certificato che debbono presentare.

l. pronto…,

f. si..


l. FABBRO….;

f. gli avevo detto a CANI…(rivolto ad altra persona presente nell’ambiente gli dice:”passamelo perche’ devo dargli un dato”)…noi di   gallerie negli ultimi 5 anni…credo fosse nell’84, dall’85 all’89 abbiamo 6 miliardi e 150…ancora…;

l. guarda…l’importo che serve a noi…8,8…,

f. ecco….stammi a sentire…pero’…noi potremmo farli mettere nel bando…;

l. si ….

f. non un unico lavoro ma lavori di galleria perche’ noi abbiamo un altro lavoro di 5 miliardi fatto per la SNAM e noi abbiamo ancora il certificato ma io l’ho gia’ sollecitato adesso da SQUIMI che lo faceva fare…li’ abbiamo altri 2 milioni dell’intervento sempre sulla galleria…(incomprensibile)…;

l. 2 milioni o 2 miliardi…;

f. ehhh?

l. 2 milioni o 2 miliardi…

f. 2 miliardi…

l. ecco…(incomprensibile)…;

f. poi parliamo…(incomprensibile)…miliardi…;

l. …(incomprensibile)…senti un po’…

f. e’ lo stipendio mio 2 milioni…;

l. mi piange…mi piange il cuore destro…;

f. ehhh lo so

l. senti un po’ FABBRO…certo…certo…che siamo un po`imbranati pero’ ehhh…perche’
questo BARTOLETTI che ha le carte da tre mesi che e’ una cosa…(incomprensibile)…,

f. ahh.   Dio cane…io sono andato da BARTOLETTI e ancora…non e’ veramente…gli ho detto…guardate ragazzi che rimaniamo dentro…abbiamo l miliardi e qualche cosa…se   facciamo scattare   la   cosa…(incomprensibile)…,

l. ascoltami una cosa FABBRO…questo vuole il certificato di 11 miliardi che…che e’ scaduto…di che data e’   f. il certificato…il problema e’ questo…il certificato…il certificato…dell’8 e 6 della TAGNI…

l. si…

f. pero’ il lavoro e’ stato iniziato nell `82 ed e’ stato finito nell’86 pero’…se loro ti vanno a conteggiare i lavori eseguiti nel periodo 85 – 89.. negli ultimi 5 anni…su quel certificato li…noi possiamo ritenere per lavori sotterranei solo 6 miliardi e 143…anche se il certificato e’ molto grande…hai capito…,

l. comunque fai una cosa…mi puoi mandare un fax di questo certificato…;

f. sicuramente te lo faccio subito…;

l. ecco…mandami il fax perche’ io penso di riuscire a combinare la cosa perche’ siccome questo cui e’ una…(incomprensibile)…;

f. se tu presenti il certificato dei lavori eseguiti….li’ viene fuori 35 miliardi di lavori…quindi…,


l. voglio   dirti questo…siccome questa   qui’ e’   una 24/B…quindi…e’ una chiave in mano…diciamo…perche’   anche perche’…noi   faremo una…due varianti adesso…in   sede di   offerta…perche’   la…li’….li…li…il come si dice…il segreto del successo di questo lavoro…e’ la `noi   se mercoledi’   prossimo chiudiamo   l’accordo con Claudio e con queste   due imprese…cosa che penso di si…..immediatamente… il sabato…facciamo portare il bando alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale…;

f. ho capito…;

l. ahhh…appena loro fanno il bando…ovviamente…ci sono 21 giorni per presentare…;

f. la documentazione…;

l. la documentazione per essere invitati…una settimana dopo facciamo scattare la…la…;

f. la lettera d’invito….

l. la lettera d’invito…si’ io penso che pochissime….perche’ noi li possiamo proprio…(incomprensibile)…tutte quelle cose li’ che abbiamo gia’ studiato con BARTOLETTI   eccetera….eccetera…quindi…io   siccome…diciamo…la commissione dovra’ giudicare il fattore tempo.   la soluzione tecnica e tutte queste cose come tu sai…sono…sono…,

f. (incomprensibile)…,

l. ecco..io penso che ce la facciamo anche con quel certificato li’ perche’…non…non andiamo…;


f. questo qua’ e’ specificato…pero’…sai hai visto LAMA…li`

l. non ti preoccupare…non ti preoccupare…,

f. hai visto LAMA?

l. questo e’ il comune.

f. ehhh…;

l. e’ un comune…

f. okay…;

l. ehhh…allora noi…(incomprensibile)…;

f. io ti ho messo…io ti ho specificato il problema…se poi riusciamo sai…in Italia…;

l. guarda…queste cose..pero’…noi ci dobbiamo prendere una sana abitudine…siccome li…ci sono pochissime persone che hanno deciso di usare il cervello e gli altri di portarlo intatto a 5. Pietro…ecco…quin- di…noi che abbiamo questa sfortuna o fortuna di usarla…quando facciamo queste cose parliamone subito invece di parlarne all’ultimo secondo perche’ se tu l’hai capito altro a dirlo   a   BARTOLETTI…la prossima   volta   per   la Sicilia…dillo pure a me perche’ vedrai che…;

f. ehhh…ohhh…qua’ bisogna rispettare anche…

l. va be’ ma tu a BARTOLETTI glielo dici…pero’…intanto me lo dice pure a me che se permetti il lavoro e in Sicilia…no…ecco…e   cosi’   ci   concordiamo…cerchiamo prima…,

f. ehhh…siccome la stava seguendo lui…io di questa cosa.


l. va be’…va be’…no…non ti sto’ facendo un appunto FABBRO…tu lo sai che ti voglio bene io no…quindi…non c’e’ problema…daccordo.

f. va bono…senti Peppe…ti faccio il fax.

l. ora questi 6 e 150 sarebbero una estrapolazione di quello che c’e’ in quel certificato generale…;

f. e su quel certificato li…sperando che lui mi dica…lui mi dimostri il periodo che ha fatto i lavori…in quel punto li’ noi possiamo dimostrargli solo questo…sai LAMA se la e’ fatta fare…;

l. pero’ dal certificato non si evince…

f. no…dal certificato non si evince.

l. e allora andiamo bene…mandamelo che poi ti confermo comunque con i dati alla mano…;

f. okay…ciao…

l. ciao…grazie…,

f. ciao… (vds. all. nr. 46)

Il comportamento dei responsabili della Rizzani veniva   censurato duramente dal Li Pera, nella consapevolezza delle   regole determinati la gestione degli “affari” in Sicilia.

E’ di una chiarezza emblematica la violenza e la rabbia con cui   il geometra di   Caltanissetta si scaglia   contro l’inefficienza dei suoi amici friulani.

“voi mi dovete dire se chiaramente se…se dobbiamo andare   all’aria l’operazione a cui lavoriamo o meno, cioe’ se non   ci riesce lui lo devi fare tu o lo deve fare qualcun’altro   perbacco eh…non e’ che ci mettiamo a scherzare in queste   cose…”…non   e’   che   io    
posso   fare   brutta figura…signori…guarda che…che…qui la brutta figura si fa una volta sola….la seconda tu esci dalla finestra neanche dalla porta…”.

La conversazione evidenziava, anche in questa circostanza, l’esistenza di una meticolosa attivita’ di preparazione delle fasi antecendenti l’espletamento delle gare d’appalto.

Li Pera Giuseppe si dimostrava elemento pienamente inserito nell’organizzazione mafiosa, che dalle due conversazioni sopra riportate, si delineava nella sua completezza.

Il controllo della documentazione di una gara d’appalto difficilmente permette il riscontro delle irregolarita’ commesse e la ricostruzione delle attivita’ illecite che portano alla coartazione del risultato finale.

“L’operazione” viene preparata in ogni sua fase. In primo luogo bisogna garantirsi il comportamento omissivo o compiacente delle altre imprese che parteciperanno alla gara.

La capacita’ delinquenziale dell’organizzazione si mostrava nella sua piu’ ampia capacita’ dissuasiva, proprio in questa fase e cioe’, addirittura, nella possibilita’ di decidere quali fra le imprese presenteranno offerta e cio’ a mezzo di una serie di contatti preliminari. Proprio questa attivita’ non compiuta secondo i programmi, mandava su tutte le furie il Li Pera che, evidentemente, aveva gia’ impegnato la sua parola e la sua credibilita’ verso un risultato deciso “a tavolino”.

Egli spiegava che solo quando fossero stati pronti in questo settore,si poteva dare il via alla
pubblicazione del bando

sulla Gazzetta Ufficiale, appositamente predisposto in un     incontro con tale Bartoletti della Rizzani, che deveva averne studiato i particolari tecnici piu’ confacenti alla situazione dell’impresa, considerato che in esso sarebbero stati richiesti requisiti e caratteristiche proprie della Rizzani.

“…il segreto del successo di   questo lavoro e’   la   rapidita’, cioe’ noi mercoledi prossimo chiudiamo l’accordo con Claudio e queste due imprese, cosa che penso di si, immediatamente il sabato facciamo portare il bando alla pubblicazione     sulla         Gazzetta     Ufficiale…”: l’organizzazione procedeva con i tempi e la collaborazione della Pubblica Ammnistrazione, quasi che tra esse non ci fossero barriere e separazioni.   Li Pera usava   verbi imperativi   e toni da   comando,   “facciamo,   portiamo, dobbiamo”.

Sintomatico appariva il fatto di come l’organizzazione riuscisse a determinare gli eventi, le procedure, le norme a proprio indiscusso favore.

“…oh…appena loro fanno il bando…ovviamente, ci sono 21 giorni per presentare.   la   documentazione per   essere invitati, una settimana dopo facciamo scattare la lettera d’invito..”,”…   si io penso che pochissime perche’ noi li possiamo proprio… tutte quelle cose li’ che abbiamo gia’ studiato con Bartoletti… quindi. io siccome diciamo la commissione dovra’ giudicare il fattore tempo, la soluzione tecncica e tutte queste cose
come tu sai…sono …sono…”

Lo studio preventivo delle caratteristiche del bando di gara e la strutturazione dell’appalto stesso ad hoc per una data impresa, con la possibilita’ di modificare i tempi e imprimere   all’ente appaltante i   ritmi e le esigenze dell’organizzazione, permetteva di assicurare il risultato, stante   l’impossibilita’ per i concorrenti di superare ostacoli e difficolta’ tecniche in tempi irreali.

La commissione era gia’ al corrente e il gioco era fatto.

Ma per tutto questo bisognava stare ai patti e non sbagliare “…Si sbaglia una sola volta, la seconda esci dalla finestra, neanche dalla porta…”.

Lo stesso concetto veniva esternato   da Siino e soci all’ingegnere Zito in occasione del problema di Petralia Soprana:”..qui si puo’ lavorare bene pero’ devi abituarti alle regole del gioco, questo e’…il senso del messaggio… adesso   c’e’ la possibilita’ di entrare   dalla   porta principale, non entrare dalla finestra rompendo i vetri…” (vds.all.nr.23).

Li Pera adottava metodologie e linguaggio dell’organizzazione di appartenenza, “Cosa Nostra”, e Tor di Valle e Rizzani de Eccher si adeguavano.

Dalla documentazione acquisita presso il Comune di Gualtieri Sicamino` si rilevava che in data 2.5.1990 era stata esperita licitazione privata per l’appalto dei lavori di costruzione della strada di collegamento del comprensorio dei Comuni di San Pier Niceto – Condro` – Gualtieri Sicamino` – Pace del Mela – San Filippo del Mela con
l’autostrada Messina – Palermo in corrispondenza dello svincolo autostradale di Milazzo e viabilita` esistente zona industriale A.S.I. di Giammoro 1^ lotto, per un importo a    base d’asta di lire 13.514.000.000. L’unica impresa ad inviare offerta era la TERME APPALTI S.p.A. capogruppo con sede   in Terme Vigliatore (ME).   La stessa   era   in raggruppamento con la LIVIO Antonino e con la Rizzani De Eccher (vds.all.nr.484).

La completa partecipazione della COFAPI s.r.l. alle attivita’ dell’organizzazione mafiosa veniva dimostrata dalla telefonata delle 17.53 del 18.01.1990, quando Li Pera chiamava lo 0934/959083 del geometra Falletta, che di qui a poco entrera’ di prepotenza nelle indagini in atto.

– omissis –

l. pronto?

f. geometra…

l. carissimo, come andiamo?

f. mah…discretamente…

l. mi fa piacere…

f. senta noi avevamo un appuntamento domani mattina con l’avvocato per andare….

f. si signore…

l. ecco, purtroppo due persone su tre mi hanno detto che non sono a Palermo domani…

f. ah..

l. eh….mi aveva dato diciamo ampia disponibilita’, pero’,noi andiamo a trovarli lo stesso
perche’, ho detto il nostro dovere e’ di venirvi a trovare…

f. certo, certo…

l. io direi di rimandare, non so la settimana entrante i primissimi insomma….

f. eh…   appunto anche perche’ io domenica devo andare li al paese per vedere se ci sono novita’…

l. ah…quello, quello amico nostro locale…

f. si..

l. invece eh….tramite, involontariamente degli amici…

f. si…

l. ai quali lui aveva riferito che noi ecc.ecc.   ah…e’ disponibile anzi va bene…

f. va bene…

l. quello quello di cui lei mi parlava locale…

f. si…

l. quindi…

f. ma quello ci ha parlato?

l. eh….

f. eh…il mio punto…- voci si accavallano

l. eh…io non ci ho parlato…

f. si…si…il mio punto di irrigidimento…

l. si..

f. ci ha parlato?

l. eh…pero’ io non ci ho parlato, allora, questo signore dopo che si vede che gli ha parlato la persona che dice lui,e’ andato a parlare con degli amici nostri…


f. si….

l. eh…il quale gli ha detto: e beh….insomma lascia stare perche’ se…se ci sono i nostri amici bisogna che…   lasciarli in pace, quindi lunedi sera questo qua e’ passato di qua’….guarda sai e’ venuto quello li’ e mi ha detto cosi’ e io gli ho detto di…che che non cisono problemi che deve, deve ritirarsi in buon ordine e quindi mi ha confermato che non ci sono problemi.

f. perfetto, perfetto va bene…

l. quelle quattro di Roma sono state gia’ fatte…

f. si me l’ha detto l’avvocato…

l. se no …non erano…e quando ha detto lui, non tutte ne mancavano una mi pare….

f. ne mancavano una…

l. comunque voglio dire tutte fatte…e’ partito anche, diciamo il messaggio per quei due eh…di cui si prevedeva qualche difficolta’ su Catania eh…io do… domani pomeriggio vedo sento Claudio…

f. si…

l. eh…e mi dira’ appena possiamo andare anche li…

f. va bene…vidissi che ci dobbiamo incontrare che c’e’ qualche cosa da fare su una strada…

l. geometra io sono come lei sa sempre a vostra disposizione

f. noi siamo alla…alla….

l. ah   …   siamo   a   disposizione   reciproca   allora va…cosi` non si secca nessuno…


f. va bene…

l. va bene?

f. va bene…

l. saluti…

f. arrivederci…

l. arrivederci… (vds.all.nr. 47).

La limpidezza dell’esposizione fatta da Li Pera potrebbe materializzare un esempio da manuale per quanto attiene l’art.   416 bis del codice penale. Un imprenditore contattato preventivamente, dopo aver opposto alla richiesta ricevuta delle “referenze” per cui ritiene di poter respingere i suggerimenti dati, si rivolge a persona molto piu’ in alto per ottenere protezione. Ma questa lo invita a desistere e a ritirarsi in buon ordine perche’ i suoi avversari sono i loro amici: il problema e’ cosi’ eliminato alla fonte.

Basterebbe solo questa telefonata a dimostrare la qualifica di “uomo d’onore” per il Li Pera e, come si dira’ in seguito,anche per il geometra Falletta.

Nel frattempo, continuavano i contatti con Angelo Siino, che cerca Li Pera per due volte il 23.1.1990 alle ore 12.07 e alle 16.07. (vds.all.nr. 48 e 49).

Nel panorama investigativo si inserivano nuovi elementi che   chiarivano   la   portata     nazionale   delle   attivita’ dell’organizzazione criminale.

Il 25/01/1990, alle 15.49, dall’utenza della COFAPl s.r.l. di Campofranco, tale Volta
chiamava l’abitazione di Angelo Siino cercando di questi. Il tono confidenziale e sicuro del Volta, tradiva una buona conoscenza del palermitano (vds.all.nr. 50).

Da alcune telefonate, precedentemente intercettate, si era giunti all’identificazione del Volta in VOLTA Alessandro, nato a Malabergo (BO) il 15.11.1943, direttore tecnico della

“INTERCATIERI S.p.A.” con sede a Limena (PD) in via Pierobonnr.   31.   Questa societa’, con capitale sociale di lire 4.900.000.000 e con una attivita’ in bilancio per il 1987 di ben 255.303.677.769, risultera’ uno strumento di manovra nella mani dei responsabili della COFAPI con la quale e’ in una   sorta di dipendenza   imprenditoriale, cosi’   come

VITTADELL0   Sergio, nato a   Padova il 3.4.1937, socio fondatore insieme con Vittadello Gino, nato a Padova il 31.10.1942   e Vittadello Giuliana,   nata a Padova   il

12.10.1946.

Alle 09.47 del 29.01.1990, il geometra Buscemi chiamava Li Pera nella sua sede di Caltanissetta.

b. pronto?

l. carissimo

b. ciao…

l. come stai?

b. bene. tu?

l. bah…tiriamo avanti…

b. ..tiriamo avanti…

l. …e da quella banda…?


b. ma insomma tutto a posto…

l. e tiriamo pure avanti…

b. e tiriamo avanti pure…

l. …senti..ehh..io domani sono la’…eh….so…mi fermo la domani sera…e sono la domani e mercoledi…diciamo…no…eh…    ti   volevo     chiedere   una   cosa…ehh….ZARCONE   stamattina   ha   portato…mm…eh….quella   quella chiamiamola   copia ahh…del contratto…Zanca …no…

b. si

l. siccome dovrebbe essere firmata… hanno omesso una piccola cosa…perche’ dei conteggi che abbiamo fatto.

b. si..

l. invece che uno due e cinquanta abbiamo dovuto mettere uno e tre …ehh…

b. si.

l. pero’ poi ne parliamo di presenza…ovviamente..

b. si..

l. diciamo…quindi…siccome io sono combinato cosi…domani mattina

b. si…

l. devo vedere sta AMATO…

b. si.

l. che l’Assessore perche’ come tu saprai…hanno ratificato sta delibera..anche dei…dei Mondiali…anche se secondo me..come tempi tecnici “nu   autri” prima di Pasqua…ehh….non prenderemo una lira….


b. ..appunto…

l. comunque.   voglio dire…poi nel pomeriggio. alle 17.00 io ho appuntamento alla SIRAP…per…per il lavoro di San Cipirello

b. io…io ti devo vedere due minuti..ti devo vedere…

l. si…ecco…noi   ci vediamo   due minuti ahh..intorno all’ora di pranzo io non so a che ora esco dal Comune…tu sai che. lasciate ogni speranza o voi che entrate…diceva Dante

b. -incomprensibile

l. …quindi quando tu entri la dentro..non so quando esco..quindi poi io me ne vado direttamente in cantiere…quindi non lo so fai tu io prima delle quattro dal cantiere non me ne vado

b. okay…

l. e poi la sera sono qua…

b. va bene…

l. Franco ti ha dato quelle carte…

b. ..si…eh…appunto io…

l. ..mmm…

b. volevo parlarti di…

l. c’e’ qualche problema?

b. no. problemi non ce n’e’..pero’ volevo dei chiarimenti maggiori

l. si…si…

b. …quindi io sono gia..

l. ..insomma io poi   questo   era…diciamo…solo…chiamiamolo una entree’…io volevo poi
andarci con te insomma

b. si…

l. …perche’ come dire bisogna …ahh…eh…fare..che loro sappiano a chi fanno la cortesia…

b. …e appunto io questo non lo sapevo..quindi…

l. no..no…non c’e’ dubbio…non c’e’ dubbio….

b. senti un’altra cosa…

l. si….

b. ehh….ma e’ vero che ti e’ arrivato l’assegno di Amato?…di una fatturina…Amato forniture edili…?

l. Amato?

b. .. si

l. eh …guarda se non…so che e’ in arrivo una busta con diversi assegni….

b. si..

l. puo’ darsi che ci sia dentro…perche’ noi abbiamo macinato tutte le carte fino alla …cioe’ tutti quelli…ehh…tutte le fatture di novembre sono state regolarizzate…quindi quelle di dicembre sono in via di processo

b. si, si…ho capito…

l. vi e’ arrivato qualcosa a voi?

b. …no…ancora non lo so….

l. non lo sai….

b. no…chiamo a Nardini…lo chiamo io…?

l. eh….puoi anche chiamrlo tu…perche’ io so che..o sono stato a Udine quando? mercoledi
e giovedi’…

b. si..

l. ecco io lo avevo chiamato lunedi e mi aveva detto che il bonifico era stato gia’ firmato da tutti e che quindi sicuramente e’ partito la settimana scorsa

b. …ho capito…senti un’altra cosa. non e’ che hai novita’ per quella situazione della societa’…?

l. …si…ho due cosette…ne parliamo di presenza…

b. va bene…domani ci vediamo allora….

l. va bene..senti un’altra cosa ehh…dunque io avrei bisogno mercoledi mattina…

b. …si

l. di parlare con quella percona amica di Giovanni per S.Cipirello

b. …ho capito…

l. ..perche’ ora ci dobbiamo “ariminare” ..pero’ io da quello che ho capito…ecco…non so se e’ il caso che ne parliamo magari di pomeriggio   all’ora di pranzo…subito dopo pranzo con Giovanni e poi vedere perche’…ehh…io penso che insomma va…abbiamo come si

suoi dire “gli occhi pieni e la mani vuote”   con questi…perche’ mi sa che dobbiamo fare tutto noi….

b. comunque ne parliamo domani…

l. eh. glielo accenni tu…

b. certo…. (vds. all. nr. 51).

Anche in questo caso si evidenziavano i rapporti tra il Li   Pera ed il Buscemi che,
questa volta, doveva offrire garanzie per il suo amico nei confronti di persona molto piu` importante che, da quanto si evinceva dalla telefonata, doveva adoperarsi in loro favore sempre nel settore degli appalti pubblici.

Li Pera, inoltre, aveva bisogno dell’aiuto dei Buscemi per materializzare il risultato positivo ottenuto nella gara del 30.10.1989, nella quale, in associazione temporanea con la

impresa IACOPELLI Procopio Giuseppe, si era aggiudicato l’appalto per la costruzione dell’insediamento artigianale attrezzato, area artigianale commerciale di servizi in territorio   di   5.   Cipirrello   dell’importo   di   L. 16.073.833.600.   “L’amico di Giovanni” doveva muoversi subito per aiutare il Li Pera, preoccupato di materializzare l’appalto.   Infatti solo il 30.4.1990 veniva stilato il contratto per i lavori di cui sopra essendosi solo allora rese libere alcune aree interessate ai lavori.

E’ utile esaminare alcune caratteristiche delle gare gestite dalla SIRAP, non a caso interessanti in vario modo tutto il gruppo dei personaggi indagati.

Dal verbale di gara per i lavori di San Cipirello si rilevava che delle 8 offerte pervenute solo 5 venivano ammesse a partecipare alla licitazione privata, di queste quella della SAISEB veniva esclusa in quanto priva di una dichiarazione richiesta al primo capoverso della pagina 5 della   lettera   d’invito:   si   trattava   della   stessa irregolarita’ per cui veniva esclusa la TOR DI VALLE nella gara del 30.10.1989 e relativa ai lavori di Petralia Soprana, di cui si e’ gia’ detto in precedenza.


Delle 4 imprese restanti, 3 sicuramente facevano capo all’organizzazione criminale.   Infatti esse erano l’associazione temporanea tra la RIZZANI DE ECCHER S.p.A. e l’impresa IACOPELLI Procopio Giuseppe, quella tra la S.A.IN.   S.P.A. di Roma, la CO.E.PA. s.r.l., l’impresa BULGARELLA Giuseppe e la L.ED.EL. di CONIGLIARO Antonino, quella tra la LODIGIANI S.P.A. di Milano e la REALVAL s.r.l.   di Palermo e, infine, quella tra la FARINELLA Cataldo s.p.a., AGNELLO COSTRUZIONI s.r.l. e la COSTRUZIONI SIINO s.r.l..

La gara veniva aggiudicata alla RIZZANI DE ECCHER perche’, non tenendo conto della riduzione del tempo di esecuzione dei lavori offerta dalla LODIGIANI, in quanto mancante del programma di lavori relativo, appunto, a tale riduzione,     questa offriva il ribasso maggiore nella misura del 3,70%.

E’ ovvio che  ove si possano controllare tre offerte su quattro, si possiede la   certezza quasi matematica di aggiudicarsi la gara. C’era anche da sottolineare che risultava quanto meno strano, che una societa’ di capacita’ internazionali quanto quelle della LODIGIANI, dimenticasse di allegare alla propria offerta, l’unica con riduzione di tempi di esecuzione, il documento necessario per conferirle validita’ giuridica. Ma tutto cio’ diventava assurdo ove si considerava che la gara per i lavori di San Cipirello veniva espletata il 30.10.1990 alle ore 10.50 mentre per la gara relativa ai lavori dell’area attrezzata del comune di Alia, per un importo di L. 6.122.368.000 delle ore 15.10
dello stesso giorno, la   LODIGIANI offriva un ribasso percentuale del 2,70% ed una   riduzione del tempo di esecuzione   di   3 mesi.   Proprio per cio’   risultava aggiudicataria dell’appalto. E’ impossibile che una ditta partecipante a piu’ gare nello stesso giorno dimentichi di allegare documenti uguali per offerte diverse.

Era palese, quindi, che la LODIGIANI si fosse adeguata alle richieste pervenutele.   Era necessario considerare, pero` che sarebbe stato piuttosto ingenuo favorire la RIZZANI rendendo invalida la propria offerta, ricavandone cosi’ una immagine di inefficienza professionale oltremodo dannosa per una impresa di tale portata; sarebbe stato molto piu’ semplice adeguare il proprio ribasso percentuale a quello delle altre tre imprese, evitando, cosi’, di evidenziare irrimediabilmente il proprio comportamento compiacente.

Alla luce di queste considerazioni, prendeva corpo quanto riferito da fonte confidenziale bene inserita nell’ambiente imprenditoriale palermitano secondo la quale,tra le modalita’ comportamentali dell’organizzazione mafiosa dedita alla gestione di tale settore, si faceva   sempre piu’ ricorso alla complicita’ di   funzionari delle   diverse commissioni per rendere invalide le offerte delle imprese riottose alle richieste “di programmazione” della gara o comunque non potute contattare preliminarmente.

Questo sarebbe stato il caso della gara di San Cipirello e che tale notizia risultasse,   peraltro, attendibile, lo dimostrava anche la circostanza per cui in tutte le altre
gare indette dalla SIRAP la LODIGIANI non dimentichera’ mai di allegare documentazione richiesta dalla lettera d’invito.

In questo caso era stata adottata, a parere di questo ufficio, la stessa tecnica usata per la TOR DI VALLE.   Il silenzio della LODIGIANI per la esclusione dalla gara di San Cipirello   veniva   compensato   con   l’assegnazione, immediatamente successiva, di quella per il comune di Alia.

Infatti l’ing. ZITO al dottor CATTI garantiva, a fronte del ritiro del ricorso, la possibilita’ di compensare la perdita con l’aggiudicazione di altre gare.

“Bisogna adeguarsi alle regole del gioco…”: neanche la LODIGIANI era esclusa dai “consigli” dettati da Siino.

E’ opportuno, infine, soffermarsi ancora sui lavori della SIRAP.   L’esame di tutta la documentazione acquisita evidenziava che alla fase finale di ogni gara prendevano parte solo poche imprese rispetto a quelle invitate ed invianti     offerta.   Per Petralia erano tre, per Alia sempre tre, per Collesano   ancora tre, per   San Cipirrello, come gia’ riportato, quattro, per Favara sei.   Le societa` erano sempre le stesse, tutte quelle vincitrici di una gara e, senza escludere nemmeno la LODIGIANI, sempre rifacentisi al gruppo Siino:

– gara del 30 ottobre 1989 ore 10.50 per i lavori di insediamento artigianale attrezzato in territorio di San Cipirello, lire 16.691.416.000:

. di otto plichi pervenuti tre venivano esclusi perche’   giunti dopo il termine indicato nella
lettera d’invito; la S.A.I.S.E.B. S.p.a. Italiana strade edilizia   bonifiche, con sede in Roma, veniva eliminata per documentazione incompleta (dichiarazione Tor di Valle e   Lodigiani)

. tra le quattro imprese restanti (a.t.i. Rizzani De Eccher – impresa Iacopelli Procopio Giuseppe;   a.t.i.   S.   A. IN. spa – CO.E.PA. srl – impresa BULGARELLA   Giuseppe – L.ED.E.L. di Conigliaro Antonino; a.t.i.   Lodigiani spa – REAVAL srl; a.t.i. FARINELLA Cataldo   s.p.a.- Agnello Costruzioni spa – Costruzioni Siino   spa) vinceva l’a.t.i. Rizzani De Eccher – Impresa   Iacopelli Procopio Giuseppe;

– gara del 30 ottobre 1989 ore 13.50 per i lavori dicompletamento infrastrutturale dell’area   mista della Madonnuzza in Petralia Soprana, lire 26.190.472.000:

. di cinque plichi pervenuti uno veniva escluso per   essere giunto fuori dai limiti temporali; la TOR DI   VALLE veniva eliminata per documentazione incompleta   (dichiarazione Lodigiani e SAISEB);

. tra le restanti tre concorrenti a.t.i. ingg. Provera   e Carrassi – impresa S.A.I.S.E.B.; a.t.i.Lodigiani –   Reaval spa;   a.t.i.   Cataldo   Farinella –   Siino   Costruzioni) vinceva l’a.t.i. Cataldo Farinella –   Siino Costruzioni;

– gara del 30 ottobre 1989   ore 15.10 per i lavori dell’insediamento   artigianale   di    
Alia,     lire6.122.368.000:

. di cinque plichi pervenuti quello della Coop. Costruttori – soc. coop. arl con sede in Argenta (FE) e   della SAGECO spa veniva escluso per documentazione   incom pleta (dichiarazione Tor di Valle, Lodigiani,   S.A.I.S.E.B.);

. tra i tre concorrenti (Vita Costruzione spa;   a.t.i.   Lodigiani – Reaval; F.Ili Costanzo spa) risultava   vincitrice l’a.t.i. Lodigiani – Reaval;

– gara del 29 qennaio 1990 ore 10.45 per i lavori dell’insediamento industriale di Collesano, L. 28.155.435.000:

. di cinque plichi pervenuti, quello della COSIAC spa e   della Grassetto Costruzioni spa di Roma vengono eliminati per documentazione incompleta (dichiarazione Tor   di Valle, Lodigiani, SAISEB);

. tra le restanti tre (Coop.Costruttori; Consorzio Cooperative Costruzioni; Cariboni Paride spa) risultava   vincitrice Consorzio Cooperative Costruzioni con sede   in Bologna in a.t.i. con Structura Costruzioni srl di   Agrigento e la ditta individuale Potestio Stefano di   Polizzi Generosa;

– gara del 3 aqosto 1985 ore 13.50 per i lavori di completamento     infrastrutturale       dell’agglomerato industriale Favara – Aragona, lire 22.761.400.000:


. dei sei concorrenti impresa Pizzarotti & C. spa di   Parma in a.t.i.   con COSIAC spa;   CONS.COOP.   di   Forli’;   a.t.i.   SAGECO – Siracusa rag. Vincenzo –   Siracusa Antonio s.r.l.;   Grandi   Lavori spa   di   Pontevecchio Marco ni; F.Ili Costanzo spa;   a.t.i.   Vita   spa di Agrigento – Salamone Filippo   spa)   risultava vincitrice l’a.t.i. Vita – Salamone.

Da quanto sopra appare agevolmente il disegno complessivo che presiede alla conduzione delle gare. Ora si comprende la valenza dell’afferazione di Angelo Siino all’ingegnere Zito “…sono tutti lavori che noi abbiamo organizzato, tanto e’ vero che in quell’errore sono caduti altri che sapevano che ci sarebbe stato quello proprio per evitare che succedesse…   quindi che succede…se tu vai avanti nella tua….   nella tua…. nel tuo contenzioso fai cadere non solo questo ma anche gli altri e quindi si crea un vespaio…”.

Sulle imprese partecipanti (sempre le stesse) si puo’ solo aggiungere che la VITA S.p.A. e la Salomone Filippo S. p.A.   sono due tra le societa’ i cui titolari sono legati, in particolar modo, ad Angelo Siino.   Alcune telefonate intercettate, di cui si dira’ successivamente, dimostrano la loro partecipazione all’attivita’ illecita di controllo degli appalti pubblici.   Per le restanti si deve solo considerare che appartengono ai personaggi indagati (Siino, Farinella, Bulgarella, Cascio ecc.ecc.).


Alle ore 17,24 del 25/06/1990 LI PERA conversava con PERINI, dipendente della RIZZANI, riguarda a delle problematiche interne all’impresa, accennando ai lavori della SIRAP.

L= vi sto mandando un fax… a DEFFENDI e per conoscenza a te, perche` come sai la SIRAP ha un po` cambiato le carte in tavole…;

P= si, si, mi avevi detto…;

L= oh..   ti sto mandando tutto… io secondo me siccome io ho fatto anche i margini…;

P= si ma cosa vuol dire che sta cambiando le carte in tavola;

L= cioe` loro hanno detto questo… dice noi non vogliamo ne` trasporti e ne` cose… dice…   perche` se no dovremmo antimafiare… ecc… poi loro mi hanno dettoi sub-appalti grossi non spezzettiamoli troppo… no…;

P= si…;

L= cioe` loro non vorrebbero molte ditte… allora io…io mi sono ricordato che conoscevo una ditta… che non mi ricordavo prima…   che era del posto capisci…perche` la` se non sei del posto non entri…

– omissis – (vds.all.nr.189).

Il 17/07/1990 alle ore 10,05 LI PERA conversava con tale   ADAMO Enzo rintracciato all’utenza nr.091/6257956 intestata alla SASI PROGETTI, studi servizi ingegneria via Principe di Villafranca nr.62 Palermo.

– omissis –

L= pronto?;


A= pronto;

L= ciao… senti ah… dovresti fare questo… oggi verso le   12,30 e` pronta   alla SIRAP l’approvazione   al sub-appalto per la COSMO… dovremmo andare a ritirarla;

A= …va benissimo…;

L= mettiti in contatto con coso… te la tieni tu che io mercoledi`…   siccome sono su a Palermo la mattina…nel pomeriggio poi passo di la`…;

A= va bene;

L= eh, ovviamente ti fai…;

A= passo direttamente da MOSCOLONI….;

L= se ci telefoni perche` intanto chiedi se loro ieri dovevano dargli la lettera di risposta… perche` ieri sera l’ingegnere ZITO gliela doveva portare ieri sera stessa   e   quindi   stamattina   la   preparavano   a mezzogiorno…   dopo mezzogiorno…   dopo mezzogiorno l’ingegnere Ciaravino va in ufficio e la firma… quindi mettiti in contatto con loro cosi` abbiamo sistemato questo discorso qua…;

A= va bene Pino…;

– omissis –     (vds.all.nr.190)

Le due telefonate evidenziano l’illecita gestione delle gare   di appalto indette dalla SIRAP e sulle quali si e` gia` interloquito e si tornera` in altro elaborato. Infatti la societa` SIRAP “…   ha cambiato le carte in tavola…” facendo rilevare un preventivo accordo tra l’organizzazione mafiosa, le imprese e lo stesso Ente.


Un discorso a parte merita POTESTIO Stefano, aggiudicatario in a.t.i.   con il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e la Structura Costruzioni di Agrigento dei lavori per l’area di Collesano. Egli e` sospettato di essere un affiliato a “Cosa Nostra” sul cui conto sono in corso altre autonome investigazioni. Per    chiarire lo spessore e l’importanza del personaggio, e` opportuno riportare due telefonate intercettata sull’u tenza nr. 091/484405 (decr. nr.   232/89 ITF del   22.07.1989 della Procura   della Repubblica e nr.   61/89 ITF del 23.10 1989 dell’Ufficio Istruzione) intestata ad ABSENTE Bernardo di Vito, nato a Ciminna il 7.09.1929, indiziato mafioso.   Gia’ ritenuto responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso e denunciato con rapporto giudiziario nr.   2741/50-1988 dell’ 11.07.1989, Absente Bernardo continuava ad essere oggetto d’attenzione investigativa da parte della 2^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I indagini riassunte nel rapporto giudiziario nr. 2741/50-2-1988 del 10.03.1990 relativo alle ulteriori attivita` di polizia giudiziaria esperite a seguito del r.g. pari numero datato 11.07.1989 e relativo alla denuncia di PINELLO Giuseppe +     49 per associazione per delinquere di tipo mafioso ed altro”.

La prima conversazione, delle ore 18.36 dell’01/01/1990, avveniva   tra l’Absente e   tale Pippo che   rispondeva all’utenza nr. 091/221122 intestata a BORDONARO Salvatore, Lavori Stradali Edili – Cava Conglomerati Bituminosi e
Cementizi con sede in Palermo, via Celona nr.2 (P.Ie Michelangelo).

p = Pippoa = Absente

p. pronto…,

a. chi…Pippo…;

p. ehh….

a. io Absente…Pippo…;

p. Toto’ come stiamo…;

a. (incomprensibile);

p. (incomprensibile);

a. ca’…chi…e’ venuto un altro li’ di Monreale…che cosa e`…

p. uno di Monreale…;

a. ehhh…;

p. e che fa’…;

a. ma…devi chiamare a quello…gli dici di farsi vedere non lo so’…;

p. a quello che ti ho presentato l’altra volta…;

a. ehhh…;

p. a…ca…domani cerco di rintracciarlo…;

a. e   appunto perche’ non lo so…quello   dice   no…qua’…la…ehhh….ehhh…;

p. si …e venuto uno che e’ un cretino…che e’…uno con i baffi e’… a. ma intanto…;

p. uno con i baffi e…

a. no…io non…non lo so’…e’ venuta la signorina….venne a parlare con mio cugino…io
non c’ero e chilla…;

p. che e’ sempre di la…questo…;

a. si..

p. mmm….allora…un   pezzo   di…rafanella…quello che dicevo io a quello..

a. eh…..

p. quando gli ho detto..Toto’ non spingere che quello li’…

a. ehhh..

p. e lui dice…no, non mi posso mischiare…qua e la`…..

a. ehhh..

p. questo qua’ sarebbe..

a. e intanto…quello che dice e’ lui…;

p. P…uhhh…;

a. avvisalo va’…non e’ che…

p. giusto…io ora…mi ci posso informare…

a. di modo che sappiamo come ci dobbiamo comportare…e’ giusto…,

p. no…no…io posso dire…che condivido ampiamente…;

a. ehhh…;

p. va bene…;

a. va bene chi e’ P.?;

p. tutto a posto?.

a. tutto a posto…,

– omissis –

Importantissima, per la sua chiarezza, era la conversazione intercorsa alle ore 17.30 del 15.1.1990 tra ABSENTE e DI STEFANO, in quanto si individuava senza ombra di dubbio
la persona di cui si parlava nella precedente telefonata, indicato solo come “P”.

Absente formula lo 091.6884591 intestato alla CONFEDERAZIONE NAZIONALE ARTIGIANI, via Ingegneros nr.20.

– omisss – in quanto trattasi di saluti e convenevoli.

d. che si dice, tutto bene?

a. tutto bene…;

d. e…ultimamente sta bene…l’hai conosciuto tu a questo nostro imprenditore di Bagheria…FICHERA Francesco

a. si…li conosco a tutti…(risata)…;

d. appunto…perche’ sono stato assieme a DE FRANCESCO e ce l’ho detto…,

a. si…   a FICHERA pure…e’ venuto…che ci ho dato pure la busta…;

d. appunto…che sono imprenditori?

a. si..

d. ho capito…;

a. ehhhh…questi…li’ lavorano per ora su’ Campofelice…mi…mi pare…;

d. si tu sei iscritto all’Albo Nazionale delle Imprese?

a. sii…che tu non lo sai che sono iscritto?…

d. si’…si’…si’…la   ditta…la   cava   che…iscritta come…ditta alla Camera di Commercio?

a. certo…

d. e pure le credenziali possiamo fare…;

a. non va bene quella che ci serve?


d. gia’…non ah (incomprensibile)…scoperto;

a. si’…;

d. ehhh…perche’ poi quadriamo non solo le imprese artigiane ma la piccola impresa…quindi con le banche che abbiamo la convenzione…dato che la CNA…e CNA…e’ piccola impresa son bene…;

a. si’…;

d. per piccola impresa si intende….

a. a me interessa entrare nel consorzio…mi interessa…;

d. ma quale questo…CUMAPPA?

a. si’…;

d. ehhh…

a. mi interessa entrare li’ per tirare insieme a…;

d. nel consorzio c’e’ POTESTIO.

a. POTESTIO ehhh…un bel cornuto…ci devi dire…(risata)…mi disse tuo cognato…sei un crasto…cosi’…;

d. poi questa settimana.

a. lui si frega tutte le cose…lui…;

d. va bene, non ne parliamo a Torretta e non succede…;

a. e’ lo stesso…perche’ hanno il lavoro a Termini e io non l’ho visto…

d. a Termini l’hanno fatto o lo dovevano fare?

a. ma anche a poco…anche 200…300…5OO…milioni io la squadretta non ce l’ho pure?…

d. va bene questo glielo diciamo pure…,   a. non e’ che c’e’…questo ha fatto…a dire c’e’ mio cognato…la sei a Torretta…gli dici lo vai a cercare per andartene a mangiare…ci rompi
i coglioni…ci dici e non lo cerchi…difatti dopo all’Albo non mi sono voluto iscrivere piu’…pagai un milione e ci dissi “vattinni”…;

d. noi questa settimana abbiamo formato un consorzio gia’ costituito tutto che si chiama COGIECA dentro la CHIMICA ARENELLA. .e dentro la CHIMICA ARENELLA ho conosciuto un paesano tuo…che tu c’eri andato per l’abbacchio, si chiama STAGIONE…,

a. ahhh. si’ STAGIONE.

d. tu ci sei stato dentro la CHIMICA ARENELLA?

a. no…;

d. questo ha un sacco di barche…;

a. si’…questo ha una “nammurata” li’…

d. si’ l’innammurata…che ho capito io…che ha frequentato li’ e’ una imprenditrice che ha una ditta che si chiama RENIER ed e’ materiale nautico…;

a. vedi se ha qualche barca buona che gliela fottiamo… – omissis -in quanto discutono sulle qualita’ di barche.

d. ora li’ dentro ci sono grosse imprese e noi abbiamo consultato, tutte queste imprese, c’e’ la POTEICO….sono tutte le.

a. si’ ma a me interessa fare questi lavori…

d. domani quando verra’ a ristrutturarlo..

a. no li…a me interessa sul contratto di Termini…;

d. e questo appena vado a Torretta dopodomani glielo dico.

a. e gli dici ma te lo sei dimenticato…come e finita con mio cognato…;


d. va bene…

– omissis –

a. e a POTESTIO ci dissi: “Stefano…che altrimenti gli schiaccio la testa”…

d. (risata)…   a. ci dici mi ha detto mio cognato a testa vedi che ti vieni a schiacciare se tu fai ci dici non ti puoi tirare tutte cose tu…

d. si’ va bene…;

a. ci dici gli altri sono pure comunisti…

d. (risata) …

a. io sono comunista, fascista, democristiano, socialista…i lavori a tutte le parti li voglio io…;

d. ma poi nel…in questo consorzio COMAPPA…non e’ che c’e` lui solo. .c `e’…

a. ma ce ne e tanti…a me lo ha detto Toto’ che lo ha incontrato…ma   l’altra   volta…l’ho   incontrato….ma…ma…disse “ci ho detto a me mi fa piacere che tu ti prendi i lavori ma…ahhh…non e’ che mi puoi lasciare e ti prendi tutte cose tu…dice..”ma io a Termini niente ho fatto…e ma non…non devi venire a gare a fare niente, a me me li devi   far fare a me….   non tu…,questo ci devi dire…ci dici…una cosa a mio cognato…ci dici ce la dobbiamo dare…anche…   anche poco…;

d. si..

a. un rappezzo, una manutenzione di nero…io ho un impiantodi nero che ce ne posso dare
mille metri al giorno…,

d. ho capito…io riferisco…;

– omissis –

Di fronte a chiare ammissioni   di “colpevolezza” come quelle sopra riportate, e’ inutile qualsiasi commento. Resta solo da dire che, anche in questo caso, le ipotesi investigative venivano confortate da riscontri ed elementi   oggettivamente inconfutabili.

La valutazione e l’analisi degli elementi raccolti, permettevano di iniziare una valutazione complessiva del fenomeno.

Se nell’ambito criminale la competenza territoriale restava uno   dei cardini fondamentali,   tanto da assurgere   a presupposto iniziale di qualsiasi attivita’ illecita, salvo particolari   situazioni   soggette a   “preventive   autorizzazioni”, i personaggi indagati, invece, sembravano poter operare   indisturbati su tutto   il territorio   isolano avvalendosi, in particolar modo, di un carisma e di un potere intimidatorio derivantegli, evidentemente, da una riconosciuta superiorita’ rispetto alle “autorita’ locali”.

Numerose   telefonate permettevano   tale ipotesi fornendole supporto e validita’.

I membri dell’organizzazione disponevano di una capacita’ operativa sorprendente, abbinata, tra   l’altro, ad una pressocche’ illimitata forza   condizionante la pubblica amministrazione che permetteva loro di aggirare e superare qualsiasi vincolo legislativo e
non. L’aspetto preoccupante di   tale   situazione di   fatto, si manifestava   nella possibilita’   attribuibile ai predetti,   non   solo   di   indirizzare la volonta’ degli Enti Pubblici, ma di coartarla in tutti i suoi aspetti, riuscendo in alcuni casi, a programmare essi stessi l’attivita’ economica d’intervento pubblico.

Su queste basi, per la ricostruzione completa delle “competenze e potenzialita’” dell’associazione, continuavano le investigazioni.

Alle 16.39 del 29.01.1990,   sull’utenza della Rizzani, perveniva una chiamata da parte di Claudio De Eccher a LI PERA Giuseppe:

omissis –

c. ehh si ma insomma…niente…di senti una cosa ehh… Castellino…cosa dovevi dirmi…

l. eh…infatti io ah…avevo gia’ chiamato Sandra ehh… e non e’ riuscita a dirtelo l’ho chiamata adesso adesso ehh…lui   mi   disse domani   alle quattro   mi   dice…eh…esattamente ehh…com’e’   combinato lui…ed aveva chiesto di chiedere di te..come sei combinato tu… per …

c. si…sono a Roma io questa settimana..salvo che..eh…sono   sempre abbastanza   impegnato …ma   insomma troviamo il modo…

l. ma io domani alle quattro so tutto…

c. ecco …domani pomeriggio…ehh…tu   mi   ..eh…puoi chiamare a Roma…


l. si…

c. sempre in ufficio…

l. ah…gia’ domani sei a Roma…

c. si..

l. allora …mercoledi’ giovedi…giovedi…e venerdi diciamo e’ chiaro che bisogna combinare va…ma se lui viene insomma…poi non-ci sono problemi…

c. si senti…ti sto facendo un fax…

l. si…

c. ecco…comunque eh…ti stofacendo un fax…ecco per quanto concerne Castellino…quindi in settimana…vediamo io ho spiegato anche a Ravera che bisogna andare a contattare quelli…quelli…quelli…

l. …COGENI…

c. …Russo e compagnia cantante…

l.   si…

c. ehh…poi mi pare che non c’e’ altro no?

l. mercoledi e…il fax che mi stai facendo…di che cosa si tratta

c. come?

l. che fax…

c. adesso ce lo leggo…

l. ah…bon…

c. okay…

l. si…mercoledi tu ti incontri con quelli no…

c. si…si…vedo io…

l. ti hanno detto tutto….


c. si ho gia’ parlato di tutto io…

– omissis – (vds.all.nr. 52).

Claudio De Eccher prendeva parte direttamente alle gia’ descritte   attivita’   preliminari     per   il   controllo dell’aggiudicazione degli appalti e, anzi, sembrava essere in piena sintonia con il suo rappresentante siciliano,tanto da stabilire insieme comportamenti e decisioni di un certo peso.

La Rizzani, a sua volta, univa la sua volonta’ a quella delle altre imprese dell’organizzazione, in questo caso la COFAPI, con la quale preparava altra gara d’appalto.   Alle ore 17.46 del 29.1.1990, il geometra Li Pera chiamava l’ing. Picone per metterlo al corrente delle novita’, non avendo trovato   il   geometra     Falletta,   vero   responsabile dell’impresa.

– omissis –

l. ingegnere carissimo…

p. come va?

l. mah..al lavoro sempre…

p. senta…io la chiamavo solo per dirle questo…che avevo parlato con DE CARO…

p. si…

l. mmm   tutto a questo..dice…risentiamoci   ovviamente qualche giorno prima….

p. si per ricordarglielo…

l. si..

p. si…


l. quindi…siccome..e’ mi diceva lei che…doveva cercarla… ecc.ecc…

p. si si

l. io per caso ci…

p. l’avvocato,l’avvocato..

l. sentiti…

p. …e’ li in zona…

l. ah …no..dico caso mai…

p. a parte …a parte gli altri…

l. lo puo’ avvertire che non c’e bisogno…

p. benissimo..

l. va bene

p. va bene

l. la saluto…

p. buon lavoro…

l. quando avremo la lista completa…dei pezzi di ricambio?

p. tra pochi giorni…

l. d’accordo…

– omissis –

(vds.all.nr. 44).

Ulteriore dimostrazione dei contatti tenuti dal Siino con   gli altri personaggi indagati, la forniva la telefonata delle ore 18.53 del 30.1.1990 intercettata sulla utenza nr. 0934/959083 intestata alla COFAPI. Nel corso della stessa il Siino, che telefonava da un albergo di Roma, parlando con l’ing.   Picone, chiedeva di Falletta e di Volta, in quanto
aveva appuntamento con gli stessi nella capitale. Per tale motivo   forniva il numero   telefonico   06/8841321   ove rintracciarlo per confermare l’incontro; precisava ancora che dovevano avvertire Volta che lui si trovava alle Ferrovie.

(vds. all. nr. 54).

Alle ore 19.15 sempre del 30 gennaio, l’impiegata della COFAPI, formava il nr. 049/767544 intestato alla INTERCANTIERI -impresa costruzioni- via Pierbon nr. 46 di Limena (PD) e parlava con l’ing. VOLTA:

v. pronto…,

s. buonasera…;

v. ehhh…mi deve dare un numero?

s. si…allora e’…06…

v. si’…;

s. 88..

v. si’…;

s. 41….;

v. si’…;

s. 321..;

v. allora…8841321…;

s. si…

v. d’accordo grazie…;

s. niente…buonasera.

v. buonasera… (vds. all. nr. 55).

Anche se non era stato possibile ascoltare la conversazione tra Angelo Siino e l’ing. Volta questi, telefonando al geom.   Falletta alle ore 18.29 del 31.1.1990, gli riferiva
circa i colloqui avuti con il Siino, reperito al numero sopra indicato e relativo all’Albergo Borromini, via Lisbona nr. 7 Roma.

– omissis –

f. Alessandro…;

v. ehhh…ciao Alfredo…;

f. ciao…;

v. senti, allora abbiamo visto questo signore…;

f. si..

v. ehhh…dunque, vediamo, quello…de…di quell’impresa..;

f. si

v. ehhh…e io gli ho dato le cose, non ho parlato io direttamente perche’ non mi ci ha fatto parlare…;

f. ehhh…;

v. ha parlato lui, ha detto che mi sa’ dare una risposta…;

f. ma tu l’hai visto il documento?

v. no.

f. ehhh…allora.

v. no…ehhh…no perche’ il documento lo vedo se qualcuno mi consente di vederlo, a forza non posso…di andare…;

f. ho capito…;

v. hai capito?

f. si’…;

v. io ho preso…ho fatto una copia del bando…;

f. si..


v. gli ho…gli ho tirato fuori praticamente quel pezzettino li’

f. si’…;

v. ehhh…lui mi ha detto…e be’ mi dara’ domani, dopodomani, in settimana, comunque, una risposta se lorohanno tutto cosi’ come io gli ho spiegato”….;

f. ho capito…;

v. questo…piu’ di questo io non posso fare…;

f. va bene…;

v. ehhh…questa e’ una cosa…l’altra…e’ che…niente si sono visti qua’ con…;

f. BARBARA…,

v. si ….con questo ehhh…boh…io non e’ che ho avuto una grande impressione, ma non…ne’ abbiamo bisogno di

questo…;

f. eh…..

v. comunque, io glielo ho lasciato detto come…;

f. ohhh…ho capito…;

v. hai capito?

f. io domani lo vedo…;

v. ehhh…un’altra cosa e …mmm.

f. ti hanno spedito quelle cose…

v. ecco, mi hai anche…la relazione geologica…;

f. un attimo…;

v. ehhh…

f. quale?

v. dunque, io ho parlato con UNTI…;


f. si…

v. UNTI, anzi con UNTI, con il suo aiuto…;

f. si…

v. mi ha detto che due o tre giorni fa’, della settimana scorsa…ha consegnato la relazione geologica…,

E. si’…;

v. a SCICHILONE?

f. ah, ah, si..

v. ehhh…

f. un attimo…;

v. e allora questo bisogna che ce la mandiate…ahhh…;

f. un attimo…su Mazzara?;

v. certo…

– pausa –

f. no…quello su Niscemi era…non era su Mazzara, forse non sapeva niente e qua’ noi l’abbiamo gia’ portata…c’e’ l’ho portata io…;

v. ehhh…quella li’ ancora noi non…niente…ehh.

f. e ora lo….ora lo chiamo io stasera Alessandro…;

v. ehhh…va be’…va bene…io non ho altro da dirti…;

f. va bene…,

v. aspettiamo..senti..pero’…io pensavo..pensavo una cosa;

f. si..

v. il fatto di sapere che questi qui’ abbiano o meno….questo documento…per noi credo che cambi ben poco sai…

f. perche’?


v. perche’ manco a farli aprire per primi no noi comunque dobbiamo essere pronti a tutti gli eventi…;

f. ahhh…certo…certo…certo…;

v. capisci?

f. certo…certo…certo…;

v. allora noi, secondo me dobbiamo andare li’ con….con…tutti…;

f. ma tu sei a Roma per ora?

v. …si’…si…;

f. ma dico…se la seguira’ lui vede un certificato di un’impresa romana…del Tribunale…se ne accorge come lo rilasciano?

v. si …ma noi non e’ che ci dobbiamo fidare di questo…capisci…perche’ questi qua’…io questo lo posso verificare…ma non e’   questo importante…perche’ qualunque…qualunque   cosa       abbiano   rilasciato qua…sicuramente non puo’ essere cosi’ specifica….

f. ho capito…;

v. capisci perche’ quello…quel…il secondo…il secondo documento richiesto…;

f. si..

v. quello riguarda la sezione fallimentare.

f. si…

v. non puo essere rilasciato con tutti…ehhh…;

f. certo con quella dicitura..

v. con…. previsto di cui…ehhh…procedure di cui al precedente numero 5.


f. ..si…si..

v. capisci perche’ quello della sezione fallimentare ti dice solo che non c’e’ dichiarazione di fallimento, ne’ sussiste concordato preventivo…;

f. certo..

v. capisci?… allora come era il nostro… ti ricordi del nostro…ma cosa diceva…pero’ nell’altro mancava…;

f. si…si…si’

v. sicuramente sono tutti cosi’, il punto non e’ questo e’ che noi sappiamo perche’ non possiamo vederlo, se quelli hanno messo quella dichiarazione o no…;

f. ho capito…;

v. hai capito?…ora questa cosa dice..”ma noi abbiamo un ufficio gare molto preciso”…e sicuramente questo gli ha detto…;

f. si…

v. pero lo vanno a controllare, ma dico io ad ogni modo

f. si…

v. noi dobbiamo andare credo con tutti i… con… con la possibilita’..

f. eventualmente di fare qualche cosa.

v. di fare qualche …….

f. ho capito…;

v. poi dopo se e….naturalmente…mettiamo avanti questo qua, se ci dicono che forse ce l’hanno e per ultimi…in modo che noi abbiamo il tempo di decidere se mettere qualcosa o no.


f. va be’..

v. cioe’…capisci, io credo che il fatto che noi…anche abbiamo la certezza…ehhh…oggi   qualcuno   non…ci deve…ehhh…Ear pensare di andare la’ con il pensiero.

f. ahhh…ahhh…va be’.

v. credo ehhh…;

f. si’…ma e’ giusto…;

v. ehhhh…quindi io credo che possiamo adesso, va be’…aspettiamo la settimana prossima, ma…li…si puo’ dare il via a tutto…ehhh.

f. certo…certo…ma qui’ sono con quello…qua’ io…;

v. come?

f. c’ho la persona qui’ che stiamo parlando di queste cose;

v. ahhh…ho capito…va be’…insomma…come la pensa l’hai capito…io cerchero’ di…di..sapere qualcosa entro la settimana e poi ti richiamo…;

– omissis – (vds. all. nr. 56).

Anche in questo caso l’attivita’ indicata risultava relativa alla preparazione di gare   d’appalto.   Infatti,   Volta   Alessandro si metteva in contatto con il Siino per incontrare una persona a Roma in grado di assicurargli un certo appoggio nelle “giuste sedi” per il raggiungimento di un dato risultato. Che questa fosse l’interpretazione esatta delle conversazioni, lo dimostravano gli stessi Falletta e Volta   che,   conversando tra   di   loro,   esplicitavano chiaramente l’intenzione di programmare l’appalto in modo da risultare i soli possessori di un documento, non meglio indicato e che avrebbe permesso l’esclusione
automatica di   numerosi concorrenti.   In tale   attivita’ si rivelava, nuovamente, fondamentale l’intermediazione di Angelo Siino, il quale, nella capitale, poteva garantire conoscenze adatte a risolvere ogni sorta di difficolta’, conoscenze, tra l’altro, di cui rimaneva l’unico depositario, non avendone permesso il contatto ad altri.

E’ da evidenziare,infine, che Volta e Falletta, preparandosi alla gara, dicano di dover essere   pronti a tutto, anche a dover fare aprire la loro busta per ultima. Ma che senso ha far aprire l’offerta per ultimo se non si ha la possibilita’ di modificarne il contenuto durante la gara? Per fare cio’     bisogna essere in grado di controllare l’operato della commissione e, soprattutto, del presidente.

Le potenzialita’ del Li Pera venivano confermate dalla conversazione telefonica intercorsa alle ore 16.51 del 31.01.1990 tra lui e tale ingegnere D’Andrea, verosimilmente identificato   in D’ANDREA Alberto,   nato a Palermo il 19.10.1955, ivi residente in via C.R.3 nr.5, ingegnere edile.

d. Li Pera?

l. illustre..

d. come andiamo…?

l. bene lei?

d. dove si trova?

l. a Caltanissetta….

d. ehh…perche’ mi diceva l’ingegnere SAVASTA…


l. si…

d. che lei stava fino alle cinque e mezzo a Palermo…

l. no…

d. va bene..non ha importanza…

l. si…

d. …senta c’e’ un amico…

l. ..uh…

d. che mi ha detto che…praticamente ha dei problemi…

l. …non ho dei probelmi io volevo verificare…

d. si potrebbero risolvere solo se parliamo tutti e due e’ vero no?

l. si …ma voglio dire….li li…con quella persona la’ di sopra …come si chiama….?

d. …che sta sopra di me?

l. ..no lei e’ presente in quella situazione….?

d. quella che gli ho detto io tempo fa?         l. …eh…;

d. si ricorda quando io ho telefonato?

l. si..si…si..lei e’ presente?

d. no…

l. ah..perche’ …Mattauro le dice qualcosa?

d. … si certo…eh…eh…non siamo presenti io sono in associazione;

l. con loro?

d. si..

l. perche’…erano stati loro a contattare lui….

d. si per pero’ niente va…


l. va bene

d. tranquilli?

l. d’accordo?

d. va bene? posso stare tranquillo…?

l. si…si

d. che stiamo tranquilli tutti?

l. d’accordo…

d. scusi un attimo… – parla con altra persona presente

d. niente…stiamo tranquilli allora va bene?…

l. va bene….

d. tranquilli pure voi…?

l. d’accordo…

d. io   ancora   aspetto   vostre   notizie…

l. si…eh..abbiamo avuto Claudio un po’ in Russia…      

d. lo so…

l. quindi… e

d. veda un po’?eh…

l. mi faccio vivo io…

d. va bene….

l. saluti…

d. allora tutto a posto…tranquillo….

l. si…si…

d. va   bene…grazie…

l. arrivederci…

d. arrivederci… (vds.all.nr.57).

Sintomatica la preoccupazione con la quale il professionista palermitano si rivolgeva al Li Pera nel solo timore che egli potesse essere irritato nei suoi confronti, evidentemente,
per un appalto che aveva in associazione con altra impresa.

Piu’ volte si assicurava, con tono assolutamente remissivo e conciliante, che non ci fossero problemi e piu’ volte chiedeva se anche loro erano e restavano tranquilli.

Per la comprensione delle attivita’ e delle metodologie comportamentali dell’organizzazione criminale, un ruolo di estrema importanza assumevano lo svolgimento di tre gare d’appalto nel comune di Pantelleria.

Alle ore 19.28 dell’ l.l.1990, Li Pera chiamava lo 0922/ 591218, intestato a I.A.G.I. impresa di costruzione, zona industriale di Agrigento, e cercando del geometra Mendola o Gulizia, parla con tale Peppino.

p. pronto?

l. eh, Peppino…

p. si…

l. senti qua’, per caso a voi interessa un lavoro a Pantelleria?

p. Pantelleria?

l. eh…

p. a noi interessa, perche’?

l. no, niente, siccome io sono stato invitato, ho saputo che nessuno vuole fare questa gara siccome io personalmente mi secca farla perche’ c’e’ da andare a Pantelleria a prendere il certificato, c’e’ da ritornarci ed io sono super incasinato di lavoro, quindi, non vorrei rischiaredi prenderla, se vi interessa…


p. ho capito…

l. vi do le carte, ve la vedete voi…

p. no ma…

l. e poi l’offerta la facciamo…

p. niente completamente sai tu, e’ giusto?

l. no…no …di che cosa?

p. no, no va be niente, niente niente poi te lo faccio dire da IACOPELLI caso mai non lo so se…

l. eh…

p. tu che hai tutte la cose pronte?

l. io avevo qua gia la prima parte dei documenti che dovrebbe, dovrebbe ritirare, come si chiama e poi procedere…

p. ho capito… ti faccio sapere qualche cosa o…

l. quando?

p. domani o magari piu’ tardi…

l. eh…ascolta a me…ti devo dire questo io…se devi dire qualcosa che mi immagino, allora non c’e’ bisogno che mi chiami…

p. no, io voglio parlare con lui…

l. ah…se invece secondo te la cosa puo’ interessare…

p. eh…

l. allora qua’ c’e’ il documento, pero’ bisogna che qualcuno se lo venga a prendere perche’ io domani sono a Messina

p. ho capito va bene

l. d’accordo, io lascio istruzione qua alla madamigella…

p. caso mai viene qualcuno e li viene a piglia’…


l. by, by….

p. va bene ciao…

l. eh…ti devo firmare una delega?

p. eh…certo…

l. ti firmo una delega in bianco e poi caso mai ci mettete il nome…

p. si…si…

l. ok?

p. si ciao…

l. ciao… (vds.all.nr. 58).

Pochi minuti dopo, alle 19.33, dalla I.A.G.I. richiamavano   Li Pera.

l. cavaliere…

u. ehila’ amore mio chi e’?

l. come andiamo?

u. cummattimu, io sono… di combattimento, qua c’e’ Mendola che mi stimola a combattere…

– omissis – in quanto trattasi di convenevoli.

u. allora io sarei disponibile addirittura a mandarci a Morello la’ assieme alle carte pronte, piglia l’attestato alla vigilia li imbuca…

l. no,putroppo io non le ho complete perche’ c’e’ un problema e questi qua’ hanno fatto questo gioco e non perche’..   vogliono che l’attestato sia ritirato entro giorno 13 e la busta…

u. il 13 quand’e’, sabato?


l. sabato e la busta deve essere spedita entro giorno 16, siccome io ero a Roma ho fatto la dichiarazione, l’ho fatta fare a nome di Claudio…

u. si..

l. e me la sono fatta firmare e ce l’ho gia’ qua, quindi, quello che potrebbe andare a visitare, diciamo, domani o dopo domani e poi lunedi’ spediamo magari la busta poi ci posso mandare qualcuno da Palermo…

u. no la busta ce la mando io, faccio per dire…- incomprensibile – l’aereo…

l. con il discorso che io praticamente che questa da solo non mi interessa, insomma va….

u. lo so, allora facciamo cosi’..io domani mattina ci mando uno a prendere l’attestato…

l. esatto, esatto porta gli dica che porta nomi e cognomi che gli facciamo la delega…

u. deve venire lui a prendere questa cosa esatto? pero’ con l’impegno signor geometra Li Pera che lei non si trova e’giusto?   lei stette ammalato, chi chiama chiama non si faccia trovare…

l. certo, certo…

u. perche’ guai se poi lo mando li e poi….

l. tra l’altro guardi che io saro’ fuori dalla Sicilia

u. bravo, quindi lei non c’e’…

l. non ci sono…

u. questa volta…

l. non ci sono sul serio…


u. e va bene questo mi fa piacere…

l. – sorride –

u. questa cosa, viene qua che io martedi’…- incomprensibile – il 15 deve arrivare la’…

l. aspettassi che io ho il bando qua, comunque io le do domani assieme alla dichiarazione da vistare…

u. perfetto..

l. le do la copia del bando…

u. perfetto..

l. cosi se la legge Mendola….

u. e noi altri pure abbiamo il bando, il bando l’abbiamo pure noi. Percio’ e’ venuto e’ venuto qualcuno in partenza e noi altri gliela abbiamo messa da parte a questo punto li non e’ venuto nessuno e partecipiamo.

l. perfetto…

u. certo…

l. va bene…

u. perfettamente…

l. allora domani mattina viene qualcuno a ritirare questa cosa

u. domani a che ora dovrebbe venire? a che ora?

l. quando vuole….

u. va bene…

l. d’accordo…

u. va bene…

l. arrivederci…

u. arrivederci…; (vds.all.nr. 59).


Era ovvio che il Li Pera, in questo caso, stava materializzando un accordo con i responsabili dell’impresa agrigentina I.A.G.I. per evitare il rispetto di richieste, gia’ pervenute, sulla gara di Pantelleria. L’assicurazione data al “cavaliere” di non farsi trovare in ufficio una volta consegnata la documentazione al suo messo, per evitare che giungessero   altre “offerte” alle quali, pero’, non si poteva opporre un rifiuto, costituiva , paradossalmente, la dimostrazione di quanto perverso fosse il sistema di cui lo stesso Li Pera e’ uno dei protagonisti.

Solo agendo subdolamente, quest’ultimo poteva tentare, per vantaggi non immediatamente comprensibili, di evadare dalle maglie dell’organizzazione che ha gia’ destinato, come si vedra’, ad altri il lavoro.

IL “CAVALIERE” veniva identificato in IACOPELLI Procopio Giuseppe, nato a Castellamare del Golfo (TP) il 24.9.1940 residente a Palermo in via R. 42 nr. 5, titolare dell’impresa I.A.G.I. di Agrigento e di numerose altre.

Non a caso lo Iacopelli era il “don Peppino” cui si fa riferimento nella telefonata delle ore 18.18 dell’11.l.1990     (vds.all. nr. 30) e di cui si e’ gia’ trattato alla pagina 128 del presente elaborato.

Il 13.1.1990 alle 10.39 il geometra Zaccone del cantiere della Rizzani di Cefalu’ chiamava il Li Pera.

z. Zaccone sono…

l. illustre..

z. e allora siamo andati a ritirare le buste…


l. uh…

z. una e’ quella di Pantelleria…

l. si..

z. che si deve recapitare entro il…

l. si…si…no ma c’e’ gia’ uno che provvedera’ quello che si trova la’ gia’ a quest’ora a Pantelleria quindi e poi riparte domani sera…

z. ma la busta l’abbiamo noi qua pero’…

l. si ma me la porta stasera no?

z. si

l. perfetto, io domani mattina la porto ad Agrigento e loro, domani domani alle quattro partono e la vanno ad imbucare lunedi’ mattina….

z. va bene…quella di.di ho capito…

– omissis – (vds.all.nr.60).

La chiarificazione degli avvenimenti di quei giorni, avveniva alle ore 11.29 del 15.01.1990, in una telefonata di Li Pera alla Rizzani di Udine dove in mancanza di Cani discute con un uomo.

u. pronto?…

l. carissimo…

u. come stai…?

l. io sempre bene ovviamente.

u. fatto quella presa visione…

l. si…si guarda che e’ successo un casino…

u. eh…un casino lo so perche’ mi ha chiamato a casa sabato…


l. non solo…non solo…comunque pero’ se qualcuno ti chiama se qualcuno ti chiama guarda che io sono fuori sede….

u. ho capito…

l. perche’…

u. io pero’ perche’ li chiamera’ sicuramente qualcuno…

l. perche’?

u. perche’ a me sembra che qualcuno lo aveva gia’ chiamato tempo fa…adesso io non ho piu’…

l. tempo fa quando?

u. eh…un mese e mezzo, due fa…

l. eh..comunque siccome scadeva oggi a mezzogiorno c’e’ poco da chiamare…

u. si…se non ti hanno chiamato piu’ vuoi dire…

l. no…guarda e’ succeso questo…

u. eh..

l. a me io lo sapevo che tu eri stato contattato, ne’ tu me l’hai detto…

u. no. no.

l. ma tu avrai io immagino che tu da persona intelligente avrai detto di rivolgerti a me…

u. no io qua una volta…- incomprensibile – intanto a-spettiamo che arrivi perche’ era ancora prima che arrivasse hai capito…

l. si,si.

u. intanto aspettiamo che arrivi, dopodiche’ dico…noi siamo disponibili e tu come al
solito se peraltro lui non avra’ chiamato vuol dire che non e’ riuscito a…

l. ora la mia sensazione e’ questa: loro pensavano che essendo ehh.. andare a Pantelleria e’ una avventura…

u. eh…

l. e che ci vuole l’aereo da Palermo, andare li’ ecc.ecc. e bisogna andarci due volte, una volta a prendere il certificato, c’e’ da farsi vistare sta dichiarazione no, un’altra volta deve presentare l’offerta, per cui secondo me hanno sottovalutato che l’impresa del nord perche’ io

ho mandato una persona fra l’altro…

u. certo..certo…

l. perche’ non potevo andare io..

u. certo…

l. oh…allora li’ gli hanno detto: ma lascia perdere no, fa, ma guardi io ho ricevuto l’istruzione di andarci e non me ne frega niente oh…sono andati in cantiere a cercarmi e gli hanno dati i numeri di riferimento, non mi hanno chiamato

u. ti hanno chiamato?

l. non mi hanno chiamato…

u. ho capito…

l. quindi io praticamente sono a posto…

u. perfetto…

l. con…- voci si accavallano

u. io anche perche’ non mi hanno chiamato…

l. stamattina non mi ha chiamato nessuno, cioe’ non mi ha chiamato nessuno mi hanno
chiamato, io mi aspettavo una chiamata, avevo avvertito Giulia di dire che io sono fuori sede, perche’ cosi so che scadeva a mezzogiorno, oggi alle tre ci sono quindi dico…oggi alle tre mi diranno:   ma come ma guardi da me non e’ venuto nessuno dico…- incomprensibile…poi quando voi volete fare queste cose me lo dovete dire in tempo perche’ se io comincio a spendere soldi e poi non e’ che e’ bello ritirarsi, perche’ loro ci hanno contattato dopo che io ho mandato in aereo sto ragazzo a dormire la la sera, in albergo,   ecc.ecc.   e l’indomani   mattina   va   al comune,quindi io ho fatto le spese, se tu vuoi un favore io li faccio a tutti pero’…lo devi dire in tempo non e’ che tu ti sogni mezz’ora prima io ho speso gia’ due milioni perche’; alla fine andare a spendere due milioni per fare quella gara….,

u. ho capito…

l. perche’ due volte in aereo, due notti in albergo, questo qua mangia pure come tutti noi…

u. eh…

l. eh quindi comunque siccome abbiamo sparato una cifra che potremmo vincerli…

u. ah…si…

l. guarda io penso che non ci saranno piu’ di cinque sei buste, quindi essendo meno di quindici…ecco e quindiabbiamo ottime probabilita’….

u. ok…

l. va bene…


u. altre cose….

– omissis – in quanto afferiscono ad altre indagini e si riporteranno in seguito. (vds.all.nr.61)

Alle 17.34 dell’1.2.1990 Li Pera chiamava il suo ufficio di   Caltanissetta e dava le disposizioni di cui aveva accennato   al geometra Zaccone.

g. pronto Rizzani de Eccher…;

l. ahhh…sono io…Giulia…;

g. salve…,

l. senti…ehhh…dovrebbe chiamare…doveva chiamare tra ieri e oggi. il geometra SIINO…;

g. si

l. di se per caso lui chiama…gli dici che noi le carte le abbiamo gia’ a…a Caltanissetta…che sarebbe quella gara di Pantelleria…sai?

g. si’…;

l. che ci ha chiesto di nuovo…(tossisce)…quindi se lui chiama gli dici…guardi che il geometra Li Pera mi ha detto che le carte sono gia’ qua…o gli dici quelle cose che lei sa…sono gia’ qua…per non parlare di carte…;

g. eh…..

l. va bene…

g. okay…

– omissis – (vds. all. nr. 62).

Dalla   documentazione acquisita presso   il   comune   di Pantelleria si evinceva che:

– con verbale di gara del 25 gennaio 1990 alle ore 11.00 relativo ai lavori di costruzione
della strada panoramica circonvallazione perimetrale per l’importo a base d’asta di L.   7.308.258.452, si dava atto che la gara fissata per il giorno 16 dello stesso mese era stata rinviata al 25 per l’assenza per motivi di salute del segretario capo dott. Alberto Marino. Sebbene fossero pervenute quattro offerte di altrettante imprese, si dava atto che il sig.

FRATTAIOLI Maurizio, rappresentante legale della ditta I.C.E.S.P.   s.r.l., chiedeva al presidente della gara (sindaco pro tempore avv. PETRILLO Giovanni) che venisse riesaminata la richiesta d’invito della sua impresa in quanto esclusa ingiustamente. Lo stesso avvertiva che in difetto   avrebbe inoltrato ricorso al TAR   per   la sospensione   della   delibera   e   dei   provvedimenti conseguenziali. Il presidente per motivi di opportunita’ e per evitare che l’incertezza sulla interpretazione delle leggi in base alle quali era stata esclusa la predetta   impresa,   potessero   costiture   motivo   di annullamento della gara, invitava l’ufficio tecnico e l’ufficio di segreteria a riesaminare le domande delle imprese escluse fermo restando la validita’ delle quattro offerte pervenute.

– con verbale di gara del del 22.2.1990 delle ore 11.00 relativo ai lavori di costruzione della strada panoramica circonvallazione perimetrale, si dava atto che, a seguito del riesame della posizione delle imprese precedentemente escluse da parte dell’ufficio tecnico e
dell’ufficiocontratti, sollecitata dal legale rappresentante della I.C.E.S.P.   s.r.l., per le stesse veniva confermata la esclusione. Erano pervenuti nr. 4 plichi, delle imprese precedentemente   ammesse,   che   venivano   aperti   e, controllati i documenti contenuti, sulla base degli stessi, si decideva circa l’ammissione delle imprese, come di seguito riportato:   impresa COSIAC   s.p.a. impresa I.C.R.   s.r.l.   ed impresa SPI.C.   s.r.l.   – ammesse per aver presentato documentazione regolare, mentre l’impresa RIZZANl DE ECCHER S.p.A., non avendo presentato il certificato di iscrizione   all’A.N.C., veniva   esclusa.   Successivamente,   aperte le   buste contenenti le offerte delle tre imprese ammesse, veniva formata la seguente graduatoria:

impresa COSIAC s.p.a.     ribasso   11.80%;

impresa I.C.R. s.r.l.     ”       11.60%;

impresa S.PI.C. s.r.l.     ”       12.20%.

Il presidente, vice sindaco D’AMICO Salvatore, ultimata l’apertura delle buste contenenti le offerte e ritenuto che non ve ne erano di basse in modo anomalo, faceva presente che l’aggiudicazione della gara veniva concessa alla   impresa   S.PI.C.   s.r.l.   associata   con   la EDILCOCOSTRUZIONI S.p.A. che aveva presentato il ribasso piu’ vantaggioso per la amministrazione.

L’ing.   Mario LISI, rappresentante delegato dell’impresa I.C.R.   s.r.l.,dichiarava che: “l’impresa I.C.R. firma con riserva il verbale di gara denunciando il comportamento posto
in essere dall’Amministrazione appaltante che si appalesa in aperto contrasto con le norme ed i regolamenti disciplinanti i procedimenti di gara per la scelta   del   contraente di   opere   pubbliche.   In particolare,   con ampia riserva di adire   le   sedi competenti per la migliore tutela dei propri interessi, la   scrivente   intende   evidenziare con   riferimento all’andamento   della gara ed   alle   difficolta’   di espletamento   concretizzate   si,   che   non   appaiono rispettate norme disciplinanti le pubbliche gare benche’ le stesse dirette a garantire il serio svolgimento della gara e la par condicio dei concorrenti abbiano caratteri assolutamente inderogabile – (Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliana 13.3.1970 nr. 93, Consiglio di Stato 1970, 1953). E’ da sottolinearsi che la mancata osservanza delle norme concernenti le licitazioni private da’ luogo ad un vizio di legittimita’ che puo’ essere fatto valere da chi vi ha interesse nella competente sede di tutela giurisdizionale (Cassazione Civile I^ 5.4.1971 nr.   972, Consiglio di Stato 1971 II^ nr.   432).   Lo scrivente e’ altresi’ a denunciare la violazione del disposto dello art. 89 comma 4 R.D. 23.5.1929 nr. 827 con riferimento all’invito ai concorrenti alla gara pubblica   a   presenziare   all’apertura   delle   buste contenenti   l’offerta       avendo   l’amministrazione comunicatole il relativo avviso senza il necessario congruo avviso (C.F.R. in proposito
TAR Puglia – Lecce – 30.10.1981 nr. 390). Per quanto sopra la scrivente siriserva ogni piu’ ampia azione a tutela dei propri interessi”.

Il presidente di gara eccepiva che quanto dichiarato dall’impresa I.C.R. era stato opportunamente e preventivamente preparato. Tale deduzione derivava dal fatto che tutto cio’ non era stato denunciato prima di iniziare la gara, ma esposto solo dopo l’esito della stessa.

Stante cio’ dichiarava la gara aggiudicata con tutte le formalita’ di legge.

In base agli elementi investigativi raccolti e gia’ sommariamente indicati, l’iter della gara in oggetto poteva   essere cosi’ ricostruito:

– due mesi prima circa dell’espletamento della gara,Angelo Siino contattava il dottor CANI della Rizzani De Eccher al fine di comunicargli il suo interesse per la gara di Pantelleria;

– avendo   la Rizzani De   Eccher ricevuto l’invito   a partecipare all’espletamento della gara, il geom.   Li Pera offriva a IACOPELLI Procopio Giuseppe, titolare della impresa IAGI di Agrigento, la possibilita’ di eseguire i lavori stante il disinteresse della societa’ friulana alla gara stessa. Tale accordo, pero’, doveva non tener conto delle pressioni ricevute da entrambi i protagonisti   (Li   Pera   e   Iacopelli)   ed   essere materializzato all’insaputa del Siino, al quale il Li Pera doveva negarsi per evitarne l’obbligo di rispetto


delle decisioni;

– Li Pera si rendeva conto, nella mattinata del 15.1.1990 di non aver avuto una buona idea tentando di aggirare le decisioni dell’organizzazione. Infatti, sebbene la gara fosse fissata per la mattina del 16, il giorno precedente gli giungevano i primi segnali di disapprovazione al suo comportamento, tanto che alle ore 11.29 (vds. all. nr. 61) egli tentava una ricomposizione dei fatti con il dottor   CANI   della Rizzani   di   Udine,   ugualmente preoccupato essendo stato il primo ad avere notizia delle intenzioni del Siino;

– il 16.1.1990 alle ore 11.58 (vds. all. nr. 37) il Li Pera comunicava al dottor FABBRO che la gara di Pantelleria era stata sospesa perche’, sarebbe stata senz’altro vinta, ma bisognava rispettare le regole.   Persona ad alto livello vicina proprio al nucleo centrale gli aveva, la sera precedente, comunicato le decisioni adottate, per cui la Rizzani rinunciando alla gara di Pantelleria, avrebbe avuto possibilita’ di aggiudicarsi i lavori per il duomo di Monreale e per i comuni di Montevago e Vicari. Per questi ultimi due avrebbero dovuto ringraziare la   EDILCOSTRUZIONI, il cui   rappresentante si   era presentato la sera precedente a Caltanissetta con la persona vicina proprio al nucleo centrale. I due sono stati identificati in Angelo Siino (vds. all. nr. 35 e 36) e in CASCIO Rosario fu Onofrio, nato a S. Margherita Belice (AG) il 3.10.1944 ivi residente in via Veneto
nr.195, domiciliato in Partanna (TP), pluripregiudicato, indiziato mafioso. Il Cascio Rosario chiamato “Sarino”, risultava rappresentante legale delle sedi secondarie,dal 13.1.1986, della EDILCOSTRUZIONI S.p.A. con sede a Roma   in   via   Panama   nr.68, societa’   avente   L. 1.180.000.000 di capitale sociale interamente versato;

– il 16.1.1990, ufficialmente la gara veniva sospesa per l’assenza dovuta a motivi di salute del segretario capo, dott. Alberto Marino, e rinviata al 25 successivo. Tale motivazione risultava, invece, un escamotage ideato dagli “organizzatori”   della gara   per poterne controllare l’esito stante l’imprevista partecipazione della Rizzani. Che cio’ corrisponda alla realta’ delle cose lo dimostra la telefonata delle ore 11.58 del 16.1.1990 durante la quale Li Pera, ridendo, annuncia a Fabbro la sospensione della gara dicendogli che capira’ da solo quanto e’ successo   e   che comunque,   anche avendo avuto   la possibilita’ di aggiudicarsi l’appalto, hanno dovuto rispettare delle regole per cui avranno in cambio altri benefici (vds.all.nr.37);

– la seduta del 25.1.1990 veniva rinviata ulteriormente, stante il ricorso della ICESP s.r.l., al 22 febbraio successivo, giorno in cui rigettando le richieste della predetta societa’ la gara veniva aggiudicata alla EDIL-COSTRUZIONI associata con l’impresa SPIC.   In questa circostanza la Rizzani veniva esclusa dalla licitazione per documentazione irregolare,
mancante il certificato di iscrizione   all’ANC.   Cio’ e’ assolutamente ridicolo sapendo la Rizzani gia’ il 16 mattina di essere esclusa dalla competizione per tutti i motivi sopra indicati. La documentazione presentata dalla societa’ di Li Pera era perfettamente in regola, stante il risultato sicuramente favorevole in caso di normale partecipazione;   i due rinvii, del tutto strumentali, servivano soltanto a permettere la sottrazione di un documento, non potendo la Rizzani essere esclusa dalla gara perche’ qualificatasi nelle precedenti sedute;

Ad ulteriore dimostrazione della gestione illecita della   gara, venivano gli accertamenti eseguiti sulle imprese   partecipanti alla stessa.

La I.C.E.S.P.- impresa costruzioni edili e stradali Pantelleria – s.r.l. con sede in Pantelleria via Bellini palazzo Di Fresco, veniva costituita il 17.11.1986 con atto   del notaio dott. G. Barresi ed iscritta al registro delle   imprese del Tribunale di Marsala. La societa’ risultava   essere   costituita da SPEZIA   Pietro, nato a   Trapani   l’8.1.1922, presidente del consiglio di amministrazione e rappresentante legale;   SPEZIA Giovanni, nato a Trapani l’8.3.1949, consigliere; SPEZIA Salvatore, nato a Trapani   il 31.3.1958, consigliere, FRATTAIOLI Maurizio, nato ad Erice (TP) il 18.4.1956, consigliere delegato e rappresentante legale;   NAVETTA Giuseppe, nato a Trapani l’11.   11.1942, direttore tecnico. La societa’ il 18.4.1989 apriva   sede locale ed amministrativa in Erice
(TP) via convento S. Francesco di Paola nr. 56 frazione Casa Santa (vds.   all. nr.63).

La S.PI.C. s.r.l. veniva costituita il 17.11.1986 con atto   del notaio G.   Barresi da SPEZIA Pietro, nato a Trapani l’8.1.1922 residente a Pantelleria in via Crispi nr.   19;       SPEZIA Antonino, nato a Trapani il 20.9.1953 ivi residente in via R 8 nr.   3; SPEZIA Giovanni, nato a Trapani l’8.3.1949, residente a Pantelleria in contrada Kamma; SPEZIA Salvatore, nato a Trapani il 31.3.1958 ivi residente via R/8 nr. 3;   NEGLIA Maria, nata a Castellammare del Golfo il 18.2.1955 residente a Trapani in via R 8 nr.   3;

NEGLIA Vita, nata a Castellammare del Golfo il 17.11.1952 residente a Pantelleria in contrada Kamma; BUSCAINO Vita, nata a Trapani il 9.1.1926 residente in Pantelleria via Crispi nr. 19; PIACENTINO Linda il 2.2.1958 ivi residente in via R/8 nr. 3.

La societa’ il 18.4.1989 trasferiva la sede sociale da Trapani via dei Vespri nr. 108 ad Erice in frazione Casa Santa via convento 5. Francesco di Paola nr. 56.   (vds. all. nr. 64).

Le due societa’, costituite lo stesso giorno presso lo stesso notaio ed aventi la stessa sede, risultavano dei fratelli SPEZIA, con la differenza che nella seconda erano inserite le rispettive consorti, mentre nella prima due personaggi sul cui conto sono in corso accertamenti. Appare evidente, quindi, come il ricorso presentato dalla I.C.E.S.P. fosse del tutto strumentale al raggiungimento   dello scopo stante la partecipazione nella stessa
occasione   della S.PI.C. che si aggiudicava il lavoro in associazione con la EDILCOSTRUZIONI S.p.A. di Roma.

Ma ancora piu’ emblematica appare la circostanza per la quale la S.PI.C. risultava aggiudicataria, in associazione temporanea di imprese con la COSTRUZIONI SIINO s.r.l. e la ICOM di Palermo e la BULGARELLA Giuseppe di Paceco (TP), della gara per i lavori di costruzione di un serbatoio idrici di mc 3500 in contrada Scauri e delle condotte di collegamento con il costruendo dissalatore dell’importo a base d’asta di L. 3.006.986.670, del 30.3.1990 indetta dal comune di Pantelleria, alla quale l’associazione risultava l’unica concorrente.

Sempre il 30 marzo il comune di Pantelleria esperiva licitazione privata per i lavori di costruzione di un serbatoio idrico di mc 7000 in localita’ Arenella e rifacimento della condotta in pressione dell’importo a base d’asta di L.1.690.912.555,   aggiudicata     all’unica   concorrente, l’associazione temporanea di   imprese COSTRUZIONI SIINO s.r.l., impresa ICOM di Palermo ed impresa I.C. E.S.P. di Pantelleria che presentava un ribasso dell’1.10 per cento. (vds.all.nr.65).   La ricostruzione e l’analisi delle tre gare del comune di Pantelleria permetteva di evidenziare chiaramente come le stesse fossero state organizzate e pilotate dall’organizzazione mafiosa di cui Angelo Siino risultava, sempre di piu’, il personaggio di maggior spicco. La fittizia malattia del segretario capo del
comune di Pantelleria, il pretestuoso ricorso della ICESP contro le   procedure osservate nella seduta del 16 gennaio, altro non erano che sotterfugi tesi solo al raggiungimento della disponibilita’ di tempo utile alla ricomposizione degli equilibri tra le imprese, sconvolti dall’inosservanza degli stessi da parte del Li Pera e dello Iacopelli. Infatti gli Spezia risultavano vincitori, con la SPIC, della gara contro     la quale si erano opposti a nome della ICESP. Pero’ con la ICESP vincevano altra gara unitamente al Siino, contro il quale, secondo gli atti, si sarebbero opposti pochi giorni prima.

In tale panorama era da mettere bene in evidenza che la SPIC si aggiudica una gara in associazione temporanea di impresa con la EDILCOSTRUZIONI S.p.A. di Roma. Questa societa’ ha sede locale nello stesso indirizzo ove hanno sede le due societa’ degli Spezia.   Se a tutto cio’ si aggiunge la considerazione che il rappresentante legale per la Sicilia della EDILCOSTRUZIONI e’ Cascio Rosario, in precedenza generalizzato, e che la ICESP e’ associata oltre che con la COSTRUZIONI SIINO anche con l’impresa di Giuseppe BULGARELLA detto Puccio e con la ICOM di cui e’ titolare Vicari Marina Laura, nata a Palermo il 4.3.1945, coniugata con MORICI Serafino, gia’ generalizzato, si comprende come per questi appalti siano presenti i personaggi piu’ vicini al Siino e, comunque, tutti appartenenti all’associazione mafiosa “Cosa Nostra”.

La qualita` di “uomo d’onore” pare potersi attribuire almeno, anche a SPEZIA
Antonino, che risulta essere in confidenziali rapporti con Angelo SIINO, come si evince

dalle telefonate delle ore 10.23 del 3.4.1990 e delle ore 9.50 del 6.4.1990, intercettate sull’utenza nr. 091/6257664 intestata a BERTOLINO Carmela, moglie del Siino Angelo,

(decreto nr.   38/90 del   7.2.1990 della Procura della Repubblica di Palermo) nelle quali si fa’ riferimento ad altre attivita’ imprenditoriali, su cui sono in atto altre autonome investigazioni. Infine, e’ importante sottolineare come l’organizzazione sia riuscita   a   coinvolgere nelle   proprie   attivita’   la EDILCOSTRUZIONI di Roma, con modalita’ simili, se non del tutto uguali, a quelle gia’ analizzate per la FONDEDILE S.p.A. di Napoli.

I numerosi appalti di cui si e’ fatto cenno costituiscono la prova   dell’operativita’ dell’associazione in tutto   il territorio dell’isola. Proprio in tale ottica, e’ opportuno riassumere   brevemente le risultanze   del servizio   di intercettazione telefonica effettuato   sulle utenze nr. 091/547483 e 091/547414 intestate entrambe alla concessionaria “AUTOTEAM” con sede in questa via Ciullo d’Alcamo nr.   15 (decreto nr. 77/89 dell’Ufficio Istruzione del 27.12.1989) e su quella   nr.   091/6257664 intestata a BERTOLINO Carmela, via Marchese Ugo nr. 74, tutte in uso al Siino Angelo.

Sebbene esse, non sempre, costituiscano prova di illeciti commessi dal predetto o dai suoi
consociati, sono utilissime per la ricostruzione dei collegamenti e delle amicizie del personaggio di maggiore spessore dell’organizzazione,   per poterne poi meglio interpretare e comprenderne abitudini e comportamenti.

TELEFONATA DELLE ORE 18.16 DEL 3.1.1990.

Aldo FARINELLA chiama l’Autoteam e non trovando Angelo Siino discute di auto con Eros   Di Prima (impiegato   dello     autosalone) (vds.all.nr.66).

TELEFONATA DELLE ORE 8.44 DELL’8.l.1990

Aldo FARINELLA chiama casa di Siino e si accorda con lo stesso per incontrarsi alle ore 09.30 con un consulente per chiarire la situazione di una non meglio indicata societa’

(vds.all.nr.67).

TELEFONATA DELLE ORE 8.50 DEL 9.1.1990

Alessandro chiama Siino per fissare un appuntamento per l’indomani mattina e questi, accettando, gli ribadisce gli auguri per tale Sergio (vds.all.nr.68).

I due si identificano in VOLTA Alessandro e VITTADELLO Sergio, entrambi gia’ generalizzati e responsabili, a vario livello, della INTERCANTIERI S.P.A..

TELEFONATA DELLE ORE 8.57 DEL 10.1.1990

Angelo Siino chiama lo 091/347831, intestato a Ing.   Vincenzo DAINO, via Pantaleo nr.
14 – Palermo, invitandolo a recarsi in via Notarbartolo perche’ tale PONTELLO, presumibilmente responsabile dell’omonima impresa, si trovava nei pressi di casa sua ancora per poco (vds.all.nr.69).

Il professionista risulta dipendente della INTERCANTIERI S.P.A. di Padova.

Il PONTELLO citato nella telefonata, presumibilmente si identifica nel titolare della omonima ditta con sede in Firenze piazza Donatello nr. 4, aggiudicataria dei lavori di costruzione lotto 33 bis dell’autostrada Messina-Palermo. Un’altra impresa a valenza nazionale si e`appurato essere sottomessa all’organizzazione.

TELEFONATA DELLE ORE 9.30 DEL 16.1.1990

Aldo FARINELLA chiama SIINO Angelo e gli dice che l’indomani sara` a Palermo, ma questi e’ impegnato forse a Roma perche’ deve seguire la “loro” pratica all’Albo degli Appaltatori.

Nella circostanza il Siino dice di aver preso contatto con quel funzionario per quella   vicenda che interessa il Farinella e che la cosa non e’ cosi’ semplice come sembrava.   In particolare il Siino, facendo riferimento ad una situazione non meglio conosciuta dice che ci sono stati degli interessi ben precisi oltre quelli ufficiali, quindi il discorso va impostato in maniera particolare e comunque poi ne parleranno di presenza quando si vedranno a Gangi, perche’, a dire del Siino, la situazione non e’ stata ben
sfruttata, perche’ si poteva vincere ma “c’e’ stato un macello, c’e’ stato del terrorismo, dice che a legnate andava a finire”.

I due prima di salutarsi discutono circa l’acquisto di un immobile sulla strada statale 120 dove dovrebbero aprire dei nuovi uffici.   Alcuni tecnici che stanno lavorando per il Farinella sono alloggiati al MIRAMONTI di GANGI.

(vds.all.nr.70).

TELEFONATA DELLE ORE 21.57 DEL 21.1.1990

Serafino MORICI chiama Angelo SIINO e lo invita a recarsi a Trapani con lui per sbrigare delle faccende (vds.all.nr.71). Il chiamante si identifica in MORICI Serafino, di Giovanni e di MANFRIDA Maria, nato a Palermo il 06/01/1941, ivi residente via Tommaso Aversa nr.69, coniugato, imprenditore.

TELEFONATA DELLE ORE 9.01 DEL 22.1.1990

Serafino MORICI chiama Angelo SIINO e discutono come segue:

m. Angelo…ciao senti io…

s. sono ancora incazzatissimo per ieri sera…

m. ehhh….appunto…io ti ho telefonato per questo…arrivato a questo punto…senti io dall’associazione me neesco Angelo…perche’ io…;

s. no…ma io…possono andare a fare nel culo tutti…io no. assolutamente.

m. Angelo…io.noi   dobbiamo   andare   ad…(incomprensibie)…tempo…danaro e come…giustamente con un grosso punto interrogativo…se poi il lavoro resta o non
resta…che poi c’e’ il 20% di lavoro…niente…arrivati ad un certo punto…non ne facciamo associazione(incomprensibile)…tu la pensi anche cosi’.

s. no…guarda io assolutamente ti giuro…sono stato anche mortificato…;

m. ehhh…;

s. perche’ non esiste il 2O%…ma sono dei pazzi…ma so no completamente pazzi…;

m. cioe’….ma perche’ l’associazione…di iscrizioni ne abbiamo piu’ noi che loro praticamente…e poi ci danno il 20% di lavoro a noi altri…pensano solo agli affari loro…si   cercano   un   altro…fanno   un’altra   associazione…che poi praticamente sembra che il lavorogia’ lo abbiamo in tasca…dobbiamo fare la richiesta…poi andare a fare la gara…poi prendere il lavoro…per prenderselo lui…;

s. io praticamente- me non interessa la situazione….semplicemente io sono   mortificato   dell’offerta…capisci?…del 20%…del 20% avendo tutte le iscrizioni e le cose…ma perche’ non vanno a fare nel culo.

m. niente…allora guarda…se Nino si fa’ sentire…praticamente gli si dice…altrimenti vediamo un po’ …ci vado io…ci va’ qualcuno e glielo va’ a dire che loro si cercano altri partners…e praticamente l’associazione la fanno con altri…;

s. va bene…va bene…ciao…;


m. ci vediamo…ciao…; (vds.all.nr.72).

La telefonata faceva sicuro riferimento ad una riunione avuta la sera prima tra imprenditori del trapanese.   Senza ombra di dubbio l’argomento di discussione era una gara del comune di Pantelleria da svolgersi nei giorni successivi.

La certezza di cio’ deriva, oltre che da quanto sopra indicato a proposito, dalla circostanza che il Nino di cui si fa’ riferimento era da identificarsi in SPEZIA Antonino,

titolare della SPIC s.r.l. e della ICESP s.r.l., imprese, a vario titolo, interessate alle gare ci Pantelleria.

Le risultanze investigative indicate   a tale proposito confermano il raggiungimento di quell’accordo che non si era avuto nella riunione di cui parlano il Morici ed il Siino. E’ da sottolineare, altresi’, che alla riunione debbano aver presenziato personaggi di elevato ed indubbio spessore mafioso se, come dice il Siino stesso, si e’ sentito mortificato dal comportamento di alcuni di essi.

Nella simbologia mafiosa tali atteggiamenti non sono assolutamente irrilevanti.

Assume un ulteriore aspetto,   avvalorando anche quanto precedentemente riportato, il ricorso presentato dalla ICESP tendente, soltanto, a guadagnare tempo utile per giungere ad un accordo di spartizione lavoro tra le imprese, che sanno gia’ di risultare aggiudicatarie degli appalti.

TELEFONATA DELLE ORE 9.27 DEL 22.1.1990

Toto’ telefona ad Angelo Siino e gli dice che si e’ fatto il giro delle fabbriche di Sciacca,
Porto Empedocle ed altri paesi,   e   si mostra un   po’ preoccupato   circa   dei

finanziamenti che deve avere, ma Angelo lo   rassicura informandolo che e’ in corso un rilancio dell’edilizia.

Angelo ancora lo informa della riunione che ha avuto a Trapani, sulla quale si e’ interloquito precedentemente, e Toto’ gli dice che ha ragione a riguardo. (vds.all.nr.73).

Toto` e` stato identificato in FAUCI Salvatore, di Rosario e fu TUMMIOLO Rosario, nato a Sciacca (AG) il 26/06/1940, ivi residente via Dei Ciclamini nr.5, coniugato, imprenditore.

E` socio della LATERIZI FAUCI con sede e stabilimento in Sciacca c.da Bordea.   Detta societa`, recentemente, ha rilevato in diverse provincie dell’isola stabilimenti per la produzione di laterizi gia` di proprieta` della R.D.B.. Nel passato ha patito minaccie mediante l’esplosione di colpi di arma da fuoco contro la porta della sua abitazione nonche` il   danneggiamento, mediante incendio,   di una   grossa imbarcazione da diporto ancorata nel molo di Sciacca.

E`   intimamente collegato ad   Angelo   Siino.   Difatti questi, informandolo della riunione avuta nel trapanese, ne dimostra il suo   organico inserimento nell’associazione mafiosa;   appartenenza che verra’ meglio evidenziata e rafforzata da successivi contatti tra i due ed altri affiliati.

TELEFONATA DELLE ORE 15.48 DEL 23.1.1990

Tale DI NATALE chiama la utenza dell’AUTOTEAM e parla con
SPINOCCIA, impiegato della concessionaria, chiedendo di Siino.   L’impiegato   gli   risponde   che   non   e`   in concessionaria ed allora il chiamante lascia il numero telefonico nr. 091/6713878 dove farsi chiamare perche’ ha urgentemente bisogno di parlargli (vds.all.nr.74).

Il chiamante si identifica in DI NATALE Giusto, nato a Palermo il 21.7.1959, responsabile della societa’ SICES s.r.l., intestataria dell’utenza lasciata come recapito, con sede in Palermo viale Resurrezione nr. 61 – Palermo. Sulla base di quanto precedentemente esposto, e’ lecito ipotizzare che l’imprenditore cerchi il Siino per conoscere le sue intenzioni   circa   il     comportamento   da   tenere nell’espletamento di gare di appalto. Ancora una volta si rivela la reale attivita’ svolta dall’Angelo Siino.

TELEFONATA DELLE ORE 23.03 DEL 29.1.1990

Alessandro (Volta della Intercantieri) telefona ad Angelo Siino per fissare un appuntamento a Roma per il mercoledi’ successivo, in quanto debbono associarsi per un lavoro (non meglio specificato) (vds.all.nr. 75).

TELEFONATA DELLE ORE 9.09 DEL 30.1.1990

Il geom. FALLETTA della COFAPI chiama Angelo SIINO e con lo stesso parla circa l’appuntamento di Roma con l’ing. VOLTA (vds.all.nr.76).

E’ da sottolineare che il geom.FALLETTA si rivolge ad Angelo Siino dandogli del “lei”, mentre l’altro gli da` del “tu”.


TELEFONATA DELLE ORE 9.36 DEL 3.2.1990

L’ing.   VOLTA chiama la abitazione del SIINO ed avutolo al telefono gli chiede notizie circa la verifica che questi ha fatto a Roma. Siino gli risponde che e’ positiva in quanto “quella dizione non c’e`” (nel certificato del Tribunale) (vds.all.nr.77).

TELEFONATA DELLE ORE 23.19 DEL 4.2.1990

Toto’ (FAUCI) chiama Angelo Siino e gli dice che l’indomani sara’ a Palermo per parlare   con tale LO RUSSO (non specificando di cosa).   Angelo Siino lo informa che lui sara` probabilmente presso il cantiere di Petralia o quello di Roccapalumba.

Toto’ e’ a conoscenza dei movimenti effettuati dal Siino durante la giornata, infatti gli chiede se era rientrato tardi.   L’interlocutore risponde di essere tornato verso le ore 21.00, precisando che durante il percorso da Comiso a Palermo aveva trovato traffico intenso.

Nella circostanza il Siino non specifica il motivo della sua presenza   in quel centro,   comunque certamente   legato “all’attivita’ professionale” svolta e sicuramente gia’ noto a Fauci, ad ulteriore conferma dei particolari rapporti tra i due, ben oltre la semplice amicizia. (vds.all.nr.78).

TELEFONATA DELLE ORE 8.13 DEL 7.2.1990

Gioacchino SCIACCA telefona (sicuramente dal radiotelefono installato sulla propria
autovettura) ad Angelo Siino per dirgli che entro una mezz’ora sara’ alla sua abitazione. Aggiunge che deve passare dapprima allo ZEN poiche’ lo attende l’ing. RAVENNA (vds.all.nr.79).

Il tecnico si identifica in RAVENNA Bernardo, nato a Roma il 5.3.1931 ivi residente in via Lutezia nr. 8, amministratore delegato della “SINCIES CHIEMENTIN s.p.a.” con sede in Roma via Antonio Bosio nr. 14.

L’impresa Gioacchino SCIACCA, in   associazione con   la “SINCIES CHIEMENTIN” e’ risultata aggiudicataria dei lavori di costruzione del nuovo stadio e di un velodromo allo ZEN; lavori appaltati dal comune di Palermo -Ripartizione LL.PP.- ed inseriti nel famoso “pacchetto mondiali” (vds.all.n.210).

TELEFONATA DELLE ORE 16.46 DEL 20.2.1990

Mimmo SANFRATELLO dice ad Angelo Siino di averlo cercato piu’ volte. Questi, rispondendo che e’ stato informato di cio’, aggiunge che potranno vedersi il mattino successivo in quanto in serata e’ impegnato presso un cantiere a causa di un incidente.

Il chiamante fa’ presente di essersi messo in contatto con Puccio BULGARELLA, al quale aveva detto di aver bisogno di parlare con lui. Siino risponde di non essersi sentito di recente con il Puccio e che, comunque, l’indomani   mattina potranno parlare tranquillamente (vds. all. nr. 80).

Mimmo Sanfratello, imprenditore palermitano, certamente a   conoscenza del ruolo svolto
e dello spessore del personaggio “SIINO”, si rivolge allo stesso, con tono ossequioso e

rispettoso, per motivi non   espressamente indicati   ma certamente legati alla attivita’ imprenditoriale.

Sorge spontaneo ritenere che il “…favore…” chiesto dal Sanfratello e’ di natura illecita altrimenti ne avrebbero quanto meno accennato telefonicamente e non in un successivo appuntamento.

Particolare rilevante e’ anche il fatto che il Sanfratello e` a conoscenza dei rapporti intercorrenti tra il Siino ed il Puccio Bulgarella, che nella circostanza doveva fare da tramite per l’incontro, sebbene, a dire dello stesso, da anni non si sentiva con Angelo.

TELEFONATA DELLE ORE 21.53 DEL 20.2.1990

Puccio BULGARELLA chiama Siino, il quale lo informa che l’indomani sara’ a Trapani e gli dice di farsi trovare alle ore   09.00   presso   l’associazione   degli   industriali.

Confermando l’appuntamento, Bulgarella riferisce che comunque doveva parlare con lui ed a tal proposito Siino gli dice “…ma puo’ essere mai che vi “accazzate” (o simile) come i cani?…”, facendo intendere che un suo intervento appianera’ una situazione di disaccordo.

A riguardo, scherzosamente, Bulgarella, che e’ parte interessata in tale situazione, precisa testualmente “…ma non credo che venivi a parlare con me…”, facendo intendere che i problemi non erano stati causati da lui.   Siino infatti, lo rassicura che non intendeva parlarne con lui.


(vds.all.nr.81).

TELEFONATA DELLE ORE 21.07 DEL 25.2.1990

Alfredo (FALLETTA) parla con Siino circa una associazione tra le loro imprese per la partecipazione ad una gara d’appalto.   Il Siino si mostra disponibile e messo a conoscenza delle categorie di iscrizione richieste, osserva che e’ in possesso della 4 ma non della l9/B.   Concorderanno, comunque, il tutto nell’appuntamento fissato per il giorno successivo (vds.all.nr.82).

TELEFONATA DELLE ORE 10,00 DELL’1.03.1990

Conversazione tra una donna che chiama per conto di tale SCHIMMENTI presso l’abitazione del Siino.

d. pronto, buongiorno, sono …(incomprensibile)… da parte del signor SCHIMMENTI;

s. si’, mi dica…;

d. siccome ho l’offerta degli appalti pronta, lei potrebbe passare qua` entro le 11.00…;

s. va bene…;

d. grazie, buongiorno…

s. arrivederla… (vds. all. nr. 83).

Sulla base di quanto riportato in altra parte del presente elaborato, sicuramente lo Schimmenti, di cui si fa` cenno nella telefonata, e` da identificare nello SCHIMMENTI Santo, i cui collegamenti con personaggi mafiosi sono gia’ noti.


TELEFONATA DELLE ORE 15.54 DEL 9.3.1990

Aldo FARINELLA chiama Angelo Siino e discutono in merito all’inizio di alcuni lavori, non meglio indicati, per i quali   stanno preparando   alcune relazioni   necessarie.

Fissano un appuntamento per il mercoledi’ successivo per la firma di un contratto, sicuramente per un lavoro da loro aggiudicato in associazione di imprese, del quale non specificano la natura.

Nel corso della telefonata Farinella informa l’interlocutore di aver avuto un incontro, a Caltanissetta, con tale MERLINO, il quale ha in fase di preparazione dei disegni da consegnare all’ing. BARBARO.

Inoltre, lo stesso Farinella, notizia il Siino che e'”… tutto a posto…tutto sistemato per bene con le mie mani…insomma una cosa…”, facendo intendere che cio’ che ha risolto era inerente qualcosa di interesse del Siino al quale, in tono scherzoso chiede “…altri comandi?…” (vds. all. nr. 84).

L’ing.   Barbaro, cui fa’ riferimento Aldo Farinella, dovrebbe essere uno dei componenti della gia’ citata SASI progetti di Palermo, societa’ le cui funzioni andrebbero ben oltre le normali attivita’, in quanto i componenti ed altri personaggi,   tra i quali lo   stesso Siino ed i suoi consociati, svolgerebbero parte dei loro intrighi, pilotando gare di appalto e preparando i vari progetti gia` essendo preventivamente a conoscenza dei requisiti richiesti dalle amministrazioni.   Su   quanto   sopra verranno   esperiti opportuni accertamenti per
raccogliere indizi a riscontro di quanto ipotizzato.

TELEFONATA DELLE ORE 8.16 DEL 10.3.1990

Certo Nicola chiama l’abitazione di Siino e conversa con lo stesso come segue: A= Angelo; N= Nicola.

A. eh… Nicola, come stai?…

N. eh… ciao, bene… stamattina ci dovremmo vedere…

A. eh… e che fa dove sei tu per ora?

N. io qua… no, fuori sono.. tu non devi venire la’?…pronto?…

A. bella mattinata… bella mattinata…

N. l’hai sentito

A. eh…si si eh… senti un attimo…che…

N. verso le undici e mezzo io saro’ la’ in via….   no, la…al “Capo” va…. capisci….

A. dove?

N. al numero cento….

A. ho capito… va bene… senti un attimo, ma perche’ non ci vediamo qua….venite e vi venite a prendere il caffe’…?

N. no….   veniamo e pigliamo il caffe’ li…no, no…ci troviamo la’, va bene…

A. allora alle undici e mezzo….

N. si, si.

A. va bene, ciao…

N. ciao….     (Vds all. nr.85).


Dal contenuto della telefonata appare evidente che i due limitano la conversazione, volutamente, nel timore di essere oggetto   di indagine.   Nella circostanza, addirittura, evitano di indicare la via ove si incontreranno, comprendendosi, comunque, con notevole rapidita’.

TELEFONATA DELLE ORE 7.51 DEL 14.3.1990

Nicola telefona nuovamente al Siino per confermare l’appuntamento presso “il numero 100” verso le ore 10.00. (vds. all. nr. 86).

Si ritiene doveroso riferire che nei pressi del quartiere “Capo” di Palermo, e precisamente in via Maqueda, al citato nr.100, sono ubicati gli uffici della Provincia Regionale di Palermo.

TELEFONATA DELLE ORE 8.59 DEL 15.3.1990

Tale Nino dialoga con Angelo Siino circa la scelta da fare per una associazione di imprese per partecipare ad una gara di appalto.   In particolare, il Siino chiede a Nino se

ritenga piu’ opportuno una eventuale associazione con il cugino dell’interlocutore, tale Vito, oppure se con certo Gioacchino. Nella circostanza, Angelo precisa:

“…mi l’av a diri tu…”, al che Nino risponde che la persona piu’ indicata e’ Gioacchino.

Rimangono daccordo che si sentiranno nuovamente per una altra associazione da organizzare, per la quale sarebbe interessato anche tale Sarino (vds.all.nr.87).


TELEFONATA DELLE ORE 16.05 DEL 15.3.1990

Vito Di Benedetto dialoga con Angelo Siino, chiamando dagli uffici di Sarino Cascio, in merito alla preparazione di quanto necessario per la partecipazione ad una gara, cui non fanno preciso riferimento.   Concordano che e’ opportuno incontrarsi   e discutere di   persona dei dettagli   in considerazione della complessita’ del bando di gara.

Sicuramente la telefonata ha attinenza con la conversazione precedente in quanto riguarda gli stessi personaggi che si stanno organizzando al fine di assicurare una efficace ed ordinata partecipazione ad alcune gare. (vds.all.nr.88).

TELEFONATA DELLE ORE 17.49 DEL 15.3.1990

Angelo Siino chiama l’utenza nr. 0925/38371 e dialoga con tale Cascio, il quale lo informa che l’indomani sara a Palermo.   In merito ad una riunione alla quale Cascio ha partecipato, Siino chiede se erano presenti anche tali Nino e Vito.   Avuta risposta positiva, testualmente osserva: “…minchia…a posto semu…”.   La riunione cui si fa’ riferimento, come evidenziato dal   contenuto della telefonata, riguardava degli accordi per associazioni di imprese in riferimento alle gare di appalto di cui parlano i personaggi nelle precedenti telefonate.

Rimangono daccordo che si vedranno l’indomani.

(vds.all.nr.89).


TELEFONATA DELLE ORE 18.00 DEL 15.3.1990

Vito Di Benedetto dialoga con Angelo Siino riguardo l’associazione di imprese che si potrebbe concretizzare tra i due. Il Siino si mostra disponibile “….io sono pronto a fartela l’associazione…” per cui rimangono daccordo che ne parleranno di persona poco dopo e che si incontreranno a Castellammare del Golfo. Durante la conversazione Siino informa   l’interlocutore   “…ehhh…senti…guarda   … guarda…ehhh c’e`quel problema, quel   signore mi sta’ facendo un sacco di difficolta’, ma secondo me e’ un problema piu’ che altro che c’e’…il direttore dell’agenzia di Trapani…” “…che insomma a quanto pare per la documentazione la vuole lui…” (vds. all. nr. 90).

Dalle conversazioni registrate nelle ultime quattro telefonate traspare che dietro le attivita’ imprenditoriali dei personaggi interessati vengono messe in atto oscure manovre coinvolgenti funzionari della Pubblica Amministrazione.

Non si e’ in grado di approfondire gli accertamenti in merito alle gare cui si riferiscono gli imprenditori a causa delle ermetiche conversazioni tenute dagli stessi. Appaiono significative   le   riunioni     tenute   dai   componenti l’organizzazione in vista delle gare, nel corso delle quali, inoltre,   vengono   appianate   eventuali   situazioni   di disaccordo per mantenere gli indispensabili equilibri.

TELEFONATA DELLE ORE 08.53 DEL 19.03.1990

Aldo Farinella chiama l’abitazione di Angelo Siino al quale riferisce di aver gia’ telefonato
a tale MARRETTA, presso il quale mandera’ suo nipote Bartolo a ritirare un contratto.

Angelo Siino gli chiede se conosce “qualcuno” a Termini in quanto Toto’ Fauci deve aprire un conto di solo deposito “….capisci….   cioe’ praticamente..tutta la…   quello che incassiamo alla fabbrica di Imera”.   Concordano un successivo incontro, al quale partecipera’ anche il padre di Angelo, in qualita’ di amministratore della “Costruzioni Siino srl”, presso il Banco di Sicilia di Termini Imerese per la firma delle fidejussioni e di altri documenti, sicuramente in relazione a qualche gara.

Poi continuano come segue:

f. ho capito… le altre cose?

s. procedono… procedono…

f. mmm…

s. tutto a posto

f. com’e’ finita quella cosa la’ del….

s. ehh… ehh… appunto, procede…

f. …mmm…

s. va avanti senza problemi… vediamo se la possiamo….espletare     ehhh…. subito….

f. va be’… (Vds. all. nr.91)

Dal contenuto della telefonata si evince che nella citata fabbrica di Imera, di pertinenza di “Toto` Fauci”, vi sono interessi economici, oltre che dello stesso, sicuramente anche del Siino “quello che incassiamo alla fabbrica di Imera…”, frase che non esclude
cointeressi del Farinella ed altri personaggi dell’organizzazione.

TELEFONATA DELLE ORE 16.25 DEL 20.03.1990

Aldo Farinella chiama Angelo Siino e gli dice che i documenti che dovra’ firmare il padre (Giuseppe Siino) sono pronti e che puo’ andare direttamente all’agenzia del Banco di Sicilia di Termini Imerese e rivolgersi al dottor Tagliavia, direttore dell’agenzia. Aggiunge che presso la stessa agenzia “…io ho acceso i conti della parte della SIF…” “…cioe’ li accendero’   domani perche’ ancora l’operazione e’ in corso…”. (Vds.all.nr.92).

Nella circostanza Aldo Farinella si riferisce alle operazioni economiche che sono in corso in relazione alla societa’ consortile a responsabilita’ limitata SIF, avente sede sociale in Gangi, contrada S.   Marco, con oggetto sociale “Totale esecuzione dei lavori relativi al completamento infrastrutturale dell’area mista della Madonnuzza, in territorio di Petralia Soprana, dell’importo a base d’asta di lire 26.190.472.000, giusta gara d’appalto del 30.10.1989 indetta dalla SIRAP spa ed aggiudicati alla associazione temporanea di imprese “Cataldo Farinella spa”, mandataria capogruppo, e l’impresa “Costruzioni Siino srl”, mandante, costituita ai sensi e per gli effetti degli articoli 20, 21, 22 e 23 della Legge 8.8.77, nr.584 e successive.   (Vds. all.nr.93).

TELEFONATA DELLE ORE 09.54 DEL 19.03.1990

Puccio Bulgarella chiede ad Angelo Siino notizie di Serafino MORICI, con il quale deve
parlare riguardo i lavori di Castelvetrano.   L’interlocutore risponde di non essere in grado di fornire informazioni in merito sebbene si sia sentito telefonicamente con il Morici il giorno precedente.

(vds.all.nr.94).

TELEFONATA DELLE ORE 08.24 DEL 20.03.1990

L’ingegnere VOLTA chiama Angelo Siino e gli chiede, siccome   la sera precedente e’ arrivato   tardi a Palermo,   se l’indomani lo trova a casa e puo’ passare da lui. Il Siino si mostra disponibile all’incontro. (Vds.all.nr.95).

TELEFONATA DELLE ORE 14.14 DEL 20.03.1990.

Tale ALEO chiama Angelo Siino e questi gli chiede “…ehh senta…   dove ci possiamo vedere ?” Concordano che si telefoneranno   l’indomani   per   fissare   con   certezza l’appuntamento. (Vds.all.nr.96).

La   breve conversazione   assumera` importanza rilevante perche’ si riferisce ad altre conversazioni registrate sull’utenza della COFAPI. In sintesi, l’ing. Volta si era rivolto al geometra Falletta affinche’ intercedesse presso la Presidenza della Regione Siciliana, nella persona del Dr. ALEO, in quanto vi erano dei problemi inerenti alcuni documenti occorrentigli. Nella circostanza il FaIletta, pur non conoscendo di persona il citato ALEO, assicurava che un “suo amico” (Angelo Siino) sarebbe stato in grado di risolvere il
problema.   Di   quanto sopra si trattera’ compiutamente nel prosieguo del presente elaborato.

TELEFONATA DELLE ORE 23.09 DEL 22.03.1990

Puccio Bulgarella chiama Angelo Siino e concordano che si vedranno l’indomani.   Poi la conversazione prosegue nel seguente modo:

a. ehh…   ma vieni… vieni… ehh… che… io qua ho parlato… ho chiarito tutto….

p. come?

a. io ho chiarito tutto….

p. tutto?

a. si..si..

p. ehhh… parli di Castelvetrano?

a. si….si ehhh…. di tutta la situazione…. un po’..in questo momento…

p. tutta la situazione… va bene… ci vediamo domani allora?

a. ehhh… quando arrivi?

p. ma io spero di arrivare verso le ore 11.00…

a. ehhhh…   ma tu mi dai le informazioni sbagliate su quella cosa che mi hai detto… che non le facevano piu’….

p. perche’….

a. ehhh… i lavori elettrici li fanno….

p. i lavori…

a. quei lavori elettrici di Castelvetrano….

p. ehh


a. ho parlato con Serafino….

p. ehh

a. stasera non ti avevo detto che dovevo parlare con Serafino…

p. si

a. ehh…ehhh… dice che quelle sono un’altra cosa… ma.

p. va be’… poi domani

a. non e

p. ne parliamo… non e

a. ma non e     che… prescinde dalle altre due…

p. non e cosi’…

a. ehh…

p. va be’…. poi ne parliamo…

a. ma… non… mi da’ tanta assicurazioni…

p. va be’…

a. comunque bisogna che tu scenda domani mattina e…

p. si, domani mattina…

– omissis – (Vds.all.nr.97).

Dalla conversazione si evidenzia   il vero ruolo svolto dal Siino, il quale aveva provveduto ad appianare una situazione che lasciava in apprensione il Bulgarella in relazione ad alcuni lavori da eseguire nel comune di Castelvetrano.   In particolare, si ritiene opportuno rilevare che l’intervento del Siino, non direttamente interessato alle vicende relative ai lavori di Castelvetrano, a favore del Bulgarella e di Morici, era da inquadrarsi in uno di quei compiti precipui   che   il   palermitano   svolge in   seno   alla         organizzazione.


TELEFONATA DELLE ORE 08.38 DEL 23.03.1990

Aldo Farinella fissa con Angelo Siino un appuntamento per le ore 13.30 al ristorante Gourmand’s di Palermo. Angelo Siino informa l’amico che ci sono notizie “…mmm poco bruttine… casinetti…” “…casini…. casini… ehhh…”. Prima di salutarsi i due parlano di   soldi che riceveranno in giornata, senza specificare ne’ il motivo, ne la fonte per cui percepiranno il denaro. (Vds.all.nr.98).

Data la ermeticita’ della conversazione non si e in grado di comprendere a quali problemi i due si riferiscano, ma tenendo conto della caratura dei personaggi, e’ intuibile e logico   supporre che vi   siano state delle improvvise variazioni ai programmi prestabiliti.

TELEFONATA DELLE ORE lO.09 DEL 28.03.1990

Puccio Bulgarella chiama Angelo Siino e conversano come segue:

p. ehhhh…   buongiorno, Bulgarella sono, c’e’ il signorSiino?

a. ehhh… Puccio

p. ahh…. ciao Angelo…di’…

a. niente, non l’ho trovato

p. non l’hai trovato….

a. no…no… ma ieri sera non ci e` andato….

p. ahhh… non ci e’ andato ieri sera…


a. no… non ci e’ andato…

p. ho capito

a. non e andato a dormire la’….

p. ho capito… ho capito… ehhh… e allora….

a. ehhhh….   stamattina vado da…. cosa… ma ehhh…tu hai notizie…

p. ehh

a. e’ stata rinviata….

p. ehhhh… ehhh…. si, ma, pero’…. pro…. positivamente… positivo….

a. va be’…

p. ehh, abbastanza positiva la situazione

a. va be’… daccordo, tu che fai?… Oggi dove sei?

p. ehh…. qua… pieni pieni sono… ehhh… io puo’ darsi che ora vengo a Palermo… appena….

a. va bene

p. sistemo le cose

a. va buo’

p. pero “…fussi importante sapire intanto che se e’ in Palermo…”

a. ehhhh…   non lo so io dov’e’…. no… cioe praticamente non…   sono riuscito a saperlo… so solo che ieri non ci e’ andato…. non e’ andato a dormire in albergo…

p. o.k.

a. per cui… non so dove ci luccicano gli occhi

p. ho capito…. va be’… vediamo un po’ se….


a. va bene

p. se posso sapere io…. ciao                              a. va bene, ciao ciao.

(vds. all. nr.99)

La conversazione telefonica tra i due e’ sicuramente il prosieguo di precedenti dialoghi tenuti di presenza per cui riescono   a comprendersi senza   dover   fare   ulteriori riferimenti agli argomenti trattati.

Sebbene il dialogo sia lacunoso   in molti tratti, si comprende che i due si riferiscano ad una gara che e’ stata rinviata   determinando   una nuova   situazione   a   loro favorevole.   Dal tenore della conversazione, si intuisce chiaramente che il rinvio della gara era dovuto a fattori esterni ben noti al Siino ed al Bulgarella “…ehhh… ehhh… si’, ma, pero’…pro…positivamente..positivo…”

Non si riesce, invece, a dare un collegamento logico, almeno in   apparenza,   allo strano   “personaggio”   cui   fanno riferimento, con il quale tanto tenevano a mettersi in contatto ed il rinvio “forzato” della gara.

Da una piu’ attenta lettura di alcune frasi proferite:

“…non e’ andato a dormire   la’…….non lo so’ io dov’e’…no…cioe’ praticamente non…non sono riuscito a saperlo………non so’ dove ci luccicano gli occhi…”, si intende che parlano di qualcuno i cui movimenti, ed in particolare i luoghi ove pernotta, siano conosciuti da pochissimi individui, tanto che persino per i due “uomini d’onore” diventa
arduo rintracciarlo e, quindi, e’ lecito ritenere che si tratti di un “superlatitante”.

TELEFONATA DELLE ORE 14.05 DEL 28.3.1990

Puccio Bulgarella notizia Angelo Siino che sta’ arrivando a Palermo. Poi continuano come segue:

p. ehh…il tizio dovrebbe essere a Palermo…vedi sicuro…… e io…;

a. senti un attimo…

p. si

a. che fa’…verso dove sei…

p. sono esattamente a Balestrate…;

a. a Balestrate…;

p. (incomprensibile)…;

a. senti un attimo che facciamo…;

p. ahhh?

a. io sto’ finendo di mangiare…,

p. ahh…..

a. io sto’ finendo di mangiare…,

p. ehhh…;

a. e ci vediamo…ehhh.

p. da Collica alle 3 e mezza…

a. no…da Collica tu non ci arrivi…;

p. no…io ci arrivo sicuro…;

a. no, il discorso e’…che io sono…magari prima…;

p. ahh…..

a. facciamo una cosa.

p. si


a. ci vediamo…ehhh…verso le 3 e un quarto…cosi’…;

p. no… alle 3 e un quarto non ci arrivo.

a. no…3 e un quarto…ci vediamo…verso…ehh…verso…lo svincolo di Isola delle Femmine…;

p. ahhh..                                ……..

a. esci allo svincolo di Isola delle Femmine e mi aspetti la’ …

p. io esco…e ti aspetto dal lato tuo…diciamo…;

a. va bene…chi arriva prima aspetta…;

p. va bene…ciao…

a. ciao… (vds.all.nr.100).

Chiaramente la conversazione fa riferimento a quella precedente.   Si evidenzia che appena il Bulgarella e’ riuscito a rintracciare il “personaggio” lo ha contattato unitamente al Siino, che evidentemente e’ a conoscenza del recapito, perche’ e’ proprio lui che indica al Bulgarella dove e` piu’ opportuno incontrarsi.   Difatti,   nonostante   Bulgarella proponga di incontrarsi al bar Collica, sito in questa via Notarbartolo,   nei pressi di   casa sua, Angelo   Siino suggerisce   con la   dovuta determinazione,   convincendo l’interlocutore perche` si vedano   presso lo   svincolo autostradale di Isola delle Femmine.

TELEFONATA DELLE ORE 13.47 DEL 28.3.1990

La moglie di Angelo Siino forma il nr. 091/348143 intestato a “THEO COIFFEUR-estetica viso corpo- via Notarbartolo nr. 23, Palermo” e chiede della signora Giunta Rina
(che era nell’esercizio in qualita’ di cliente) alla quale, avutala

all’apparato, passa il marito (Angelo Siino).   La Giunta chiede   ad Angelo   “…ehhh…hai la   possibilita’…di farmi…arrivare…CASCIO…in…ehhh…entro le quattro (le ore 16.00) in… studio…di avvisarlo… oppure passo io da te…tu ti fermi a casa?…”. Angelo Siino le fa’ presente che lui ha appuntamento con il Cascio, a Montevago alla cava, verso le ore 15.30 e la invita ad andare con lui poiche’ la stessa dice “…ehhh… io ho bisogno di…farci sapere una cosa…”. I due rimangono che si incontreranno al   bar   CIRO’S   in     via   Notarbartolo   per   andare all’appuntamento (vds. all. nr. 101).

La   interlocutrice del SIINO si identifica in   GIUNTA Caterina, di Benedetto e di DI MARIA Melchiorra, nata a Palermo il 17/10/1927, ivi residente via Villa Trabia nr.20, coniugata.

TELEFONATA DELLE ORE 17.30 DEL 31.3.1990

Tale Enzo, non meglio indicato, chiama Angelo Siino e dopo averlo salutato gli passa tale Ernesto il quale gli dice che e’ da circa un mese che cerca di mettersi in contatto con lui e che ha bisogno di vederlo in serata. Angelo, dopo le insistenze dell’interlocutore, gli dice che si vedranno verso   le   ore   18.30,   non   specificando   il   luogo dell’appuntamento (vds. all. nr. 102).

TELEFONATA DELLE ORE 17.54 DEL 31.3.1990


Angelo Siino forma il nr. 091/344948 intestato a SUPINO Michele, via F. Lo Jacono nr. 22 – Palermo e conversa con lo intestatario dell’utenza, dapprima circa il rinnovo di una licenza   e a riguardo di   una partita di calcio   in televisione.   Poi la conversazione prosegue nel seguente modo:   a. Angelo     m. Michelea.

a. io alle sei mezza (18.30)…debbo andare da…minchia…camurria…di…di politica…cose…

m. ma dove?…

a. da Ernesto Di Fresco…

m. uhhh…

a. minchia…”ave a rumpere i cugghiuni chistu”….

m. che fa…incominciano…;

a. ma…caro mio…(incomprensibile)…non si campa piu’;

m. Armando mi telefono` disse …incompr… di nuovo…;

a. di nuovo…

m. ..si….

a. ahhh…va buo’…allora insiste…;

m. si..insiste.

a. ehhh…;

m. (incomprensibile)…se potevo fare qualche cosa…;

a. ahhh….vediamo caro mio… “cca’ uno e’ tempestato da un sacco di cose…;

m. ehhh…certo..

a. oggi…uno…mi ha detto…viene…parlai   con TRIONFANTE…mmm…mi ha   comunicato….tutto bene…adessosignifica che l’hanno messo in lista….;


m. …mm.mmm…

a. minchia…c’e’ pure “st’autra fetta di carne”…;

– omissis –   (vds. all. nr.103).

L’intestatario dell’utenza e` stato identificato in SUPINO Michele, di Pietro e di MARINO Pierina, nato a Palermo il 15/04/1948, ivi residente in via Francesco Lo Jacono nr.22, coniugato, impiegato, amico di famiglia del Siino.

TELEFONATA DELLE ORE 18.18 DEL 31.3.1990.

Un uomo (non dice il suo nome) chiama Angelo Siino e conversa con lo stesso dapprima di problemi legati alla salute, poi i due continuano nel seguente modo:

u. senti…Angelo….tu che stai facendo?…..

a. io sto’ andando da Ernesto Di Fresco…;

u. ehhh..

a. che mi ha rotto i coglioni…,

u. si ….pero’ noi….ohhh…ohhh…guarda…o ci andiamo insieme…oppure tu gentilmente passi da la…da….da…Gran Nobel…praticamente…e sali a…a…quant’ e’ al quarto piano…,

a. ehhh…mmmm..

u. guarda…mi..   ha detto…dice…se lei…mi fa’ venire…dice…l’amico mio…qua’…io gli   faccio una statua d’oro…”siccomu cca’ a fari a me figghiu”…;

a. eh…eh…eh…eh….

u. allora….io ti   pregherei..molto…ehh…caldamente……vacci…fammi sta’ cortesia…;


a. va bene…;

u. allora ci passi?…;

a. si’…si’…ci passo…,

u. allora glielo preannuncio ora…;

a. va bene..

u. fra quanto tempo ci sarai?.

a. ehi…ma…abbastanza   presto…senti…ma   come fini’ a…Sarino (o simile)…la consegna…;

u. niente…non gliela ho potuta consegnare….Angelo…;

a. e perche’?…;

u. perche’…praticamente “chiddu”   sempre…sempre “scimunito”…giustamente…perche…’cchiu`     assai     e` scimunitu” nun ne'”.   la delibera della CPC non era tornata…e quindi dice…io “comu”…”u segretariu e robba varia rica…nun e che possiamo consegnare i lavorise…se non torna la delibera”… (vds. all. nr.104).

TELEFONATA DELLE ORE 11.27 DELL’1.4.1990

Gianni MONCADA chiama Angelo Siino e con lo stesso conversa nel seguente modo:

– omissis –

m. non ti ho disturbato…senti, mi ha telefonato il capo, quello dell’Australia, dice l’avete   detto a   qualcuno…siccome so’ che state andando la’…;

s. Si…si’…;

m. te lo ricordavo…;

s. si…si’…si’…no, ma…ma si puo’ fare, dico…senti.. vogliamo…vediamo un incontro…;


m. ehhh…va bene incentivate (o simile) cosi’ gli do’ il numero telefonico a qualcuno, gli faccio telefonare…

s. ehhh…va bene dacci il numero telefonico…;

m. se ci vediamo, se ci sentiamo te lo faccio dare..va bene;

s. si…si’

m. io so’ che stavi andando li’, dissi puo’ darsi che…;

s. (incomprensibile)…no…;

m. si… .tomorrow.

s. sono pomodori o pasta…,

m. ma non lo so’ che altre aperture ci sono…e` meglio parlare con loro…;

s. va bene…eh…eh…eh…fai…fai un incontro.

m. un incontro telefonico puo’ essere…;

s. certo…

m. va bene…;

s. certo in Australia (incomprensibile)…(risata)…;

m. (incomprensibile)…;

s. si…” ho sta’ camurria”…la Madonna….

– omissis –   (vds.all.nr.105).

Il chiamante si identifica in MONCADA Giovanni, di Salvatore   e di COTTONE Carmela, nato a Palermo il 22/02/1944, ivi   residente via F/sco Guardione nr.5, amico di famiglia del Siino.   Sono in corso   accertamenti   per   individuare l’attivita` lavorativa del MONCADA allo scopo di stabilire i riferimenti fatti nel discorso tra lui ed il Siino.


TELEFONATA DELLE ORE 09.10 DEL 2.4.1990

Puccio Bulgarella telefona ad Angelo Siino e con lo stesso conversa nel seguente modo:

– omissis –

s. pronto.

b. ehhh…Angelo…

s. ehhh…Puccio “come si”…

b. mah…buono…tu?…;

s. mah…qua’ siamo…dove sei?…;

b. sto’ a Trapani… ma verso le 11,30 sono a Palermo…novita`.

s. no, nessuna…eh…comunque…eh…hanno risposto a quela cosa?…hanno risposto a quella…,

b. a Trapani?…;

s. ehhh…;

b. si…si’ tutto buono…;

s. tutto a posto?…,

b. si….(incomprensibile)…tutto buono…;

s. va bene…andiamo…;

b. perche` gia` abbiamo discusso fino a due minuti fa` e tutto va bene.

s. va bene e noi andiamo dritti come fusi…

b. va bene?…

– omissis –     (vds. all. nr.106).

TELEFONATA DELLE ORE 9.44 DEL 3.4.1990.

Aldo Farinella chiama Angelo Siino per fissare un luogo ove   incontrarsi nella mattinata.  
Questi gli dice che deve andare alla sede palermitana della D.C., in via Isidoro La Lumia, “se tu vieni la’…c’e’ Franco…io penso che ancora alle 11.30 saro’ la’…”.   A tale proposta   Farinella risponde “si’, va bene…io vengo accussi’ acchianare che me vole parlare TRAINA…ci vediamo la’ davanti…va bene…”.

(vds. all. nr.107)

I soggetti menzionati, nella conversazione cui sopra, per i pochi dati forniti, non potevano essere identificati.

TELEFONATA DELLE ORE 10.23 DEL 3.4.1990

Tale Nino SPEZIA chiama Angelo Siino e con lo stesso conversa nel seguente modo:

a = Angelo     s = Spezia

– omissis –

s. posso avere il piacere di invitarti a pranzo oggi?…;

a. oggi, ma non lo so’ amore bello, perche’ praticamente ho qualche   impresario stamattina   che dovrei vedere…ehhh…ma dove sei tu?…;

s. io sto’ in autostrada che sto’ venendo a Palermo siccome oggi abbiamo riunione con Filippo SALAMONE per problemi di lavori pubblici…;

a. ehhh…ma dove?…;

s. al Collegio….,

a. ahhh…al Collegio ho capito…ehhh…va bene fatti sta’ riunione che poi io sono…sono a come si chiama…esenti che fai…io sto’ andando alla RDB da…. da Toto’ FAUCI…;


s. ehhh…

a. e’ per….non lo so’ che cacchio ha, qualche “camurria”

s. eh…..

a. e sono la’ fino a verso le undici e mezza…;

s. ehhh….

a. mi telefoni la’…pero’ io il numero non ce l’ho…;

s. come?…

a. io il numero non ce l’ho…;

s. di che cosa?…;

a. della cosa…tu sai dov’e` la Democrazia Cristiana?…;

s. no..;a. oh…porco cane, come facciamo…;

– omissis in quanto i due rimangono per incontrarsi al gran Nobel verso le ore 13.00. (vds. all. nr. 108).

Nino SPEZIA e` gia` stato in precedenza identificato.

Il Filippo SALOMONE si identifica nello stesso, nato ad   Aragona (AG) il 02/03/1931, residente ad Agrigento in via Giovanni XXIII^ n.s., imprenditore.

TELEFONATA DELLE ORE 22.34 DEL 3.4.1990

Angelo Siino forma il nr. 091/6252335, intestata a GUCCIONE Leoluca via Catania nr. 20 – Palermo, e conversa con tale Lelio:

S = Siino     L = Lelio

– omissis –

L. ciao come va’…


S. ahhh…abbastanza bene…senti, non e’ che hai visto per caso Franco COSTANZO….

L. ehhh…no…cioe’ l’ho visto, l’ho sentito cosi’…;

S. ma quando?…;

L. ehhh…avanti ieri…,

S. ho capito…;

L. pero’ ho saputo che ha avuto un problema…,

S. si?….

L. si…

S. ho capito…siccome io debbo fare

L. domani…;

S. la fornitura a come si chiama…;

L. si’, lo so…li’ al…;

S. alla cosa…. ‘nun sacciu che cumbinaru”…ehhh…perche’ questi praticamente voglione cemento e coso, io non so’ quello che debbo…(incomprensibile)…;

L. lo so`, ti capisco…ma io credo che G.CAMPESE(o simile);

S. ehhh..

L. Leopoldo…(incomprensibile)…;

S. ho capito…va bene…,

L. (incomprensibile)…,

S. va bene…;

L. okay…,

S. ti saluto…;

L. ciao…ciao…,

S. ciao. (vds.all.nr.109).

Franco COSTANZO e CAMPESE, nominati nella telefonata, non
sono stati individuati a causa dei pochi dati disponibili.

GUCCIONE Leoluca, si identifica nello stesso, nato a Palermo il 03/04/1937, ivi residente in via Catania nr.20, coniugato consulente   finanziario, personaggio   sul   quale si e` ampiamente interloquito.

TELEFONATA DELLE ORE 22.35 del 3.4.1990

Franco MADONIA chiama Angelo Siino e gli chiede “no, io ti   volevo chiedere una cortesia…siccome ho saputo che hai la 4…” “…per fare, se   gentilmente potevamo fare una associazione   per…per   un lavoro   che   c’era   nella Gazzetta…”.   A tale richiesta Angelo Siino risponde che deve chiedere al fratello in quanto non e conoscenza se e stata rinnovata l’iscrizione per tale categoria di lavori all’albo regionale dei costruttori edili.   Il chiamante allora aggiunge “Angelo, il mio e’ un tentativo cosi’ grazioso…quindi evidentemente mi faccio sentire piu’ in la’…” “…grazie Angelo…”. (vds. all. nr.110).

TELEFONATA DELLE ORE 14.18 DEL 4.4.1990

Angelo Siino forma il nr.   09l/6294278, corrispondente   all’interno 278 della Cassa di Risparmio e parla con tale Michele.   Questi gli dice che c’era tale Vittorio che lo cercava per parlargli e se era possibi le fissargli un appuntamento in giornata. Angelo risponde che puo’ andare dallo stesso in serata verso le ore 19,30-20,00 e chiede “…ma   che   e’,   niente   di   importante   no’..?   e l’interlocutore gli risponde “…no. .no, voleva sapere
determinate cose che gli potevi dire solo tu…” “…per una pratica che c’era la’, non lo so’…”. (vds.all.nr.111).

TELEFONATA DELLE ORE 9.50 DEL 6.4.1990

Nino SPEZIA chiama Angelo Siino e conversa nel seguente modo: n = Nino     s = Siino

– omissis –

n. Angelo…,

s. ehhh…;

n. che debbo fare?…;

s. ehhh…Nino io ti aspettavo qua’, perche’ non vieni?..

n. ma se io sono arrivato mezz’ora fa’, mi hanno detto di stare giu’ ad aspettare…;

s. ma quando mai cazzo, me se ho detto una cosa…io mi sto’ lavando…perche’ non sali?.

n. se non mi aprono…

s. (incomprensibile)…salire…,

n. ciao…;

s. ciao…   (vds. all. nr. 112).

Dalla conversazione si comprende che l’ingresso dell’edificio ove il Siino abita e’ sottoposto a sorveglianza da parte di individui che prendono ordini dallo stesso Siino.

TELEFONATA DELLE ORE 10.12 DEL 6.4.1990

Pino LICATA chiama Angelo Siino e questi gli dice che lo ha cercato “…in…quel numero
che mi hai dato della scuola di   Castellana…” “…ti chiamo nei prossimi giorni, perche’ ti debbo   parlare tra l’altro…”.   Tra   i due   poi   la conversazione prosegue nel seguente modo:

l. quindi quel numero della scuola vale sempre…;

s. la scuola, sia la scuola che Petralia…

l. sia quello per Petralia…;

– omissis –   (vds. all. nr. 113).

La telefonata, benche’ molto sintetica, evidenzia un preventivo accordo esistente tra i due per la partecipazione a delle gare di appalto, per una scuola e per Petralia, ed in particolare Licata chiede la conferma (“quindi quel numero della scuola vale sempre…”) della validita’ dell’offerta presentata o da presentare.

TELEFONATA DELLE ORE 8,23 DEL 9.4.1990

Tale BERNACCA cerca Angelo Siino nella sua abitazione e non trovatolo chiede notizie dello stesso, gli viene risposto che piu’ tardi puo’ trovarlo in concessionaria. (vds. all. nr. 114).

TELEFONATA DELLE ORE 8.35 DEL 10.4.1990

Tale Nicky PICONE chiama Angelo Siino per chiedergli:

– omissis –

P= Nicky PICONES= SIINO

p. domani mattina ci possiamo vedere

s. domani mattina all’Autoteam.

p. io poi debbo partire per Catania…a che ora ci sei?…;


s. devi partire per Catania, allora passa di qua’ che ce ne andiamo…okay?…,

p. verso…;

s. verso.   .verso quest’ora (incomprensibile) alle nove, quando vuoi tu, io alle nove sono a casa, poi esco…;

p. daccordo…;

s. ciao. ciao.

p. ciao…; (vds. all. nr. 115).

TELEFONATA DELLE ORE 14.12. DEL 10.4.1990

Puccio Bulgarella chiama Angelo Siino per conoscere l’ora in   cui incontrarsi in giornata poiche’ ha bisogno di avere una risposta urgente in quanto “io dovrei fare….   dovrei andare a Roma per quel problema…e siccome non ho capito bene…”. Angelo Siino gli conferma che puo’ raggiungerlo a casa nel pomeriggio per parlarne. (vds. all. nr. 116).

TELEFONATA DELLE ORE 8.41 DELL’11.4.1990

Tale RESTIVO chiama Angelo Siino per fissargli un appuntamento nella serata in quanto “…ingegnere, io l’ho disturbata ieri sera perche’ volevo dirle questo, stasera viene Pino Licata…” “….dopo le otto (20.00) perche’ c’e` una riunione al Palazzo Gamma….” A tale richiesta Siino si mostra disponibile ad incontrarsi con i due in serata verso le ore 19,30-20,00 a casa sua, inoltre gli chiede se ha incontrato Aldo e l’altro gli risponde che e stato a
Palermo ma non si e’ fatto vedere. Siino aggiunge che Aldo forse tornava nel pomeriggio a Catania.

Restivo informa ancora Angelo dell’avvenuta morte di tale COSTANZO. (vds.all.nr 117).

L’Aldo, di cui si fa cenno nella telefonata, si identifica sicuramente nel gia’ piu’ volte nominato Cataldo FARINELLA.

RESTIVO si identifica in RESTIVO Giuseppe Maria, nato a Gangi il 20/06/1939, residente a Palermo in via Marchese di Roccaforte nr.39.

TELEFONATA DELLE ORE 13,52 DELL’11.4.1990

Tale Nino, sicuramente SPEZIA, chiama Siino e conversano nel seguente modo:

S= SIINO       N= Nino

– omissis –

s. sei qua’ a Palermo?…,

n. no…no a Trapani sono…;

s. ehhh…senti, io ho parlato per quella cosa guarda….negativo…ma   non…Sarino….Sarino   non…altre situazioni negative…per cui si deve andare a fare la cosa…la fate come…ehhh…come   avevate   stabilito prima, ne’ piu’ ne meno…questa e’ la storia.

n. ho capito…;

s. capisci, per cui questo…questo so’ e questo ti dico ma comunque non e’ che ci sono problemi, vedete e amichevolmente risolvete tutte cose…;

n. si…


s. non ci sono problemi….va bene?.

n. non e cosi’ semplice, comunque…;

s. comunque vedi tu…;

n. okay…

s. va bene?…;

n. ti ringrazio Angelo mio…;

s. ciao…;

n. ciao…

s. ciao. (vds.all.nr.118)

TELEFONATA DELLE ORE 21.58 DELL’11.4.l990

Puccio Bulgarella chiama Angelo Siino per chiedergli se e possibile incontrarsi nella giornata. Quest’ultimo gli dice che   soltanto   il venerdi’ e’   disponibile   e   chiede all’interlocutore “…praticamente sono gia’ partite le relazioni o no?… e l’altro gli risponde negativamente.

(vds.all.nr.119).

TELEFONATA DELLE ORE 09.48 DEL 12.4.1990

Angelo Siino forma il nr. 0923/562011, intestato a SCIACCA architetto Gioacchino -impresa edile- via Cesaro’ s.n. Trapani, e conversa con lo stesso nel seguente modo:

g = Gioacchino Sciacca     s= Siino

– omissis –

s. Gioacchino…;

g. hallo…

s. come va’…;


g. bene grazie…io sono rientrato ieri sera alle cinque da Roma…;

s. ehhh…ehhh…;

g. ti ho cercato per mare e per terra…;

– omissis –

g. infatti tu non c’eri e…e io avevo necessita’, perche’ noi abbiamo una cosa urgente che dovevamo vedere.

s. ehhh…ehhh…ehhh…senti un   attimo…ehhh…ehhh….dove sei tu?…,

g. io sono a Trapani…

s. a Trapani….ehhh…ehhh…noi altri dovremmo vedere e ci sono tante cose…,

g. certo…,

s. che dovremmo parlare…,

g. ehhh…;

s. ehhh…senti un attimo io ti…pensavo una cosa…

g. dimmi…,

s. ti ricordi che ti ho fatto quella consulenza per come si chiama…;

g. si…s. per Vicari…;

g. si…

s. ehhh…ehhh…guarda che la gara e’ domani…;

g. e lo so, appunto per questo ieri sera ti cercavo…;

s. ehhh…;

g. se vuoi ci vediamo questa sera, ci vediamo domani mattina…non lo so…;


s. senti….ehhh…tu l’altro giorno mi parlavi che dice che c’era problema di una circolare, che c’era poi…c’era questione delle poste, delle cose…;

– omissis – (vds. all. nr. 120).

TELEFONATA DELLE ORE 9.57 DEL 12.4.1990

Angelo Siino forma il nr. 095/551066, intestato alla “CATALDO FARINELLA S.P.A. -via Grazia Deledda nr.2- Catania, e   all’interlocutore chiede dell’ing. Farinella. Gli viene

risposto che non e’ in ufficio bensi’ puo’ trovarlo a Gangi. (vds.all.nr.121).

L’esame delle conversazioni telefoniche riportate, permette di delineare concretamente la figura di Angelo Siino per quanto   concerne   l’aspetto   delle   sue   attivita`   e conseguentemente i complessi rapporti di affari che lo stesso intrattiene in tutta la Sicilia.

Proprio   questi   elementi costituiscono   base   per   la dimostrazione, della sua appartenenza all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra” e l’organico inserimento nella stessa

anche dei personaggi intorno a lui gravitanti.

E’ utile, in questa sede, riportare alcuni ulteriori dati sul Siino al fine di lumeggiare compiutamente la sua figura. Siino Angelo e’ titolare dell’omonima ditta individuale con sede in San Giuseppe Jato (PA), piazza San Francesco nr. 7, avente per oggetto l’industria delle costruzioni edili e stradali, nonche’ l’attivita’ di officina meccanica.   E’ inoltre amministratore unico della “AUTOTEAM s.r.l.”, con sede in Palermo via Ciullo
d’Alcamo nr. 15, avente per oggetto l’istituzione di officina e garage e di ogni altra attivita’ attinente.

Il 6.12.1982, fra le sottonotate persone, veniva costituita una societa’ a responsabilita’ limitata denominata “Acetificio Siciliano”, con sede in Palermo via Papa Sergio nr. 61, avente per oggetto la produzione a carattere industriale di aceto, vino e relativa commercializzazione:

– Siino Angelo;

– GUCCIONE Leoluca, nato a Palermo il 4.3.1937 ivi residente via Catania nr. 20, coniugato, consulente finanziario. Questi risulta esplicare la sua attivita’ presso l’associazione   in partecipazione   denominata   “SASI Progetti – studio associato di servizi di ingegneria”, con sede in questa via Principe di Villafranca nr. 62.

Il Guccione e` elemento di assoluta fiducia di Giuseppe Modesto, nato a Camporeale il 6.4.1939, tratto in arresto con il Mandato di Cattura nr. 67/89 del dott.   G. Falcone perche’ ritenuto responsabile del reato di cui all’art.   416 bis C.P. in concorso con Guccione Leoluca ed altri. Di quest’ultimo, inoltre, si trattava ampiamente nel r.g. nr. 2268/8 del 22.9.1988 del Nucleo Operativo del Gruppo CC Palermo II, relativo alla denuncia di Modesto Giuseppe + 10 per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso (416 bis C.P.) ed altro di cui al provvedimento restrittivo sopra citato.

Sul Guccione si tornera’ in seguito perche’ collegato con
personaggi oggetto della presente informativa.

– SCAMARDO Salvatore, nato a San Giuseppe Jato (PA) il 13.5.1949, vicino ad ambienti della criminalita’ organizzata.   In effetti il 13.2.1986 partecipava alle onoranze funebri di Salvatore Polizzi, svoltesi in San Giuseppe Jato; questi era coniugato con Brusca Provvidenza (sorella del mafioso Brusca Emanuele, padre di Bernardo), nonche` padre di Polizzi Francesco, nato a San Giuseppe Jato il 16.2.1935, imputato e condannato al c.d. “maxi-uno”, in atto latitante.

Il capitale sociale era di L. 20.100.000, sottoscritto in parti eguali fra i soci, i quali deliberavano di far reggere la societa’, per il primo triennio, da un amministratore unico nominato in Guccione Leoluca, riconfermato poi per il triennio 1986-1988.

Il 28.5.1986 l’assemblea   straordinaria dell’Autoteam deliberava di aumentare il capitale sociale a L. 80 milioni e nella stessa circostanza, presenti i soci TRAVERSA Giovanna, nata a Catania il 2.9.1956, residente a Caltagirone in via Madonna della Via nr. 112, BERTOLINO Carmela, moglie del Siino Angelo, Siino Andrea Giuseppe, e LO GIUDICE Gaetano, nato a Palermo il 14.7.1951 e residente a Capaci in via Kennedy nr. 80, si nominava amministratore unico il Siino Angelo, in sostituzione del Guccione che rassegnava le dimissioni.

Il Siino e` socio anche della “LITOMIX Calcestruzzi S.p.A.” con sede in San Giuseppe


Jato contrada Traversa.   Questa veniva costituita il 10.12.1981 tra:

– DI MAGGIO Giuseppe, nato San Giuseppe Jato l’ 11.5.1949;

– BIONDO Mario, nato Palermo il 21.4.1950 implicato nella inchiesta relativa a Modesto Giuseppe;

– COSTANZA   Francesco, nato a   San Giuseppe Jato   il 12.1.1958;

– VACCARO Pasquale, nato San Giuseppe Jato il 28.4.1954;

– GUCCIONE Leoluca;

– SIINO Andrea Giuseppe.

L’oggetto sociale prevede l’esercizio di uno stabilimento   tecnicamente organizzato per la produzione, distribuzione e fornitura di calcestruzzi preconfezionati e conglomerati bituminosi, nonche` produzioni di manufatti per l’edilizia e l’industria   delle costruzioni e l’esecuzione di opere pubbliche e private, trasporto per conto proprio e conto terzi.

Il capitale sociale iniziale era di L. 20.000.000. Per il primo triennio amministratore unico veniva nominato GUCCIONE Leoluca, mentre direttore tecnico Siino Andrea Giuseppe.

L’assemblea straordinaria della societa’, con verbale del 23.7.1982, elevava il capitale a L.   99 milioni.   Il 14.1.1983, con verbale di assemblea, la s.r.l.   veniva trasformata in s.p.a. ed il capitale elevato a 400 milioni, cosi’ suddiviso:

– DI MAGGIO Giuseppe lire 20.000.000;

– BIONDO Mario lire 30.000.000;

– COSTANZA Francesco lire 35.000.000;


– VACCARO Pasquale lire 39.600.000;

– GUCCIONE Leoluca lire 64.950.000;

– SIINO Andrea Giuseppe lire 210.450.000.

Nella stessa sede il Guccione Leoluca veniva riconfermato amministratore unico per il triennio 1983-1985. L’assemblea ordinaria dei soci riunitasi il 5.4.1985, prevedeva in qualita’ di socio Siino Angelo titolare di azioni per lire 39.600.000. L’assemblea dei soci del 28.5.1986 riconfermava ammnistratore unico, per il   triennio 86-88,   Guccione Leoluca.   Alla data del 25.5.1988 il capitale sociale risultava cosi sottoscritto:

– Biondo Mario lire 30.000.000;

– Costanza Francesco lire 35.000.000;

– Guccione Leoluca lire 84.950.000;

– Siino Andrea Giuseppe lire 210.450.000;

– Siino Angelo lire 39.600.000

Nella   societa` LITOMIX sono   sicuramente riposti   gli   interessi della “famiglia” Brusca di S.Giuseppe Jato, legata da vincoli di amicizia con alcuni soci ed in particolare con

i Siino.   Il pluripregiudicato Brusca Giovanni, nato a S.Giuseppe Jato il 20.2.1957, figlio del piu’ noto Bernardo,   gia’ sottoposto alla misura di prevenzione del soggiorno obbligato, imputato assolto al c.d. maxi-uno, e’ stato piu’ volte notato dai Carabinieri di Monreale nei cantieri di pertinenza della societa’. Pare opportuno sottolinerae che la sorella di Vaccaro Pasquale, socio fondatore della   Litomix, a nome Giuseppa, e`
coniugata con Brusca Emanuele, classe 1955, altro figlio di Bernardo.

Sulla Litomix, in particolare, si tornera’ in seguito per   ulteriori risultanze emerse nel   corso delle indagini,   collegate con le investigazioni sull’omicidio del Cap. Mario D’Aleo e dei militari Bommarito e Morici.

E’ opportuno adesso riprendere la descrizione degli illeciti e delle attivita` dell’organizzazione criminale di cui   trattasi.

Il 5.2.1990, alle ore 11.57, Li Pera discutendo con PERINI,   dipendente della Rizzani, e poco prima con Favro, cosi’ si esprimeva:

f. si’…senti questo qua’ di Castelbuono…allora scade il 28 di Febbraio…;

l. si…allora abbiamo tempo…credo che ringrazieremo…non so’ se dobbiamo fare o no l’offerta…credo di no…;

f. okay….

l. ne riparliamo..

f. daccordo…;

l. perche’ abbiamo fatto una compilation…;

f. perfetto…domani fammi sapere sta’ roba…;

l. certo…certo…ciao…

f. ciao…ti passo PERINI.

p. pronti…

l. ciao…;p. carissimo geometra…;

l. come andiamo?;


p. abbastanza bene grazie tu…;

l. ahhhh…pensavo che mi dicessi abbastanza male…(risata)…;

p. perche’?

l. beh di solito e’ questa la tua versione…;

p. no…..no.

l. ehhh…;

p. va bene…;

l. senti…hai ricevuto il mio fax…;

p. si’ ho visto…;

l. mmm…

p. non e’ che ne abbia capito molto…ma comunque…;

l. perche’?

p. quelli sono gia’ prezzi netti…

l. netti che significa?

p. prezzi di applicazione…,

l. ehhh…(sospira)…si’   ma noi   abbiamo   un…ehhh…un…acccordo…che tu sai no?…’;

p. certo…;

l. con la Edilscavi…

p. si…

l. (tossisce)…questi prezzi   sono   piu’   bassi…ovviamente.

p. mmm…,

l. a questi prezzi avremo dei noli a freddo…;

p. mmm…,

l. tipo la finitura, il rullo…;


p. ma con chi?…con gli altri?…;

l. ehhh…c’e’…ehhh…non lo so’ con chi li avremo…;

p. ecco…via…;

l. ehhh…c’e`…ehhh…probabilmente…   avremo i noli…con, con loro… la fornitura no…perche’ se no…tu sai che…ehhh…siccome non ci   hanno approvato il sub-appalto…;

p. si’ …

l. non…non…possiamo…hai capito…;

p. mmm…quindi quelli li’ son gia’…;

l. il totale…il totale dell’operazione…sara’ quello che noi sappiamo…,

p. quello li’ comunque e’ il prezzo netto di finitura;

l. certo…;

p. non e’…non e’ che devono essere soggetti ad ulteriori sconti?…no?….

l. no, no, no…;

p. a quello vanno sommati i noli…;

l. si’ e basta…;

p. perfetto…

l. va bene…; (vds.all.nr.127)

La telefonata dimostra inequivocabilmente il pieno accordo  esistente tra il Li Pera, rappresentante locale della   Rizzani, e i diversi funzionari di quest’ultima ampiamente al corrente delle illecite attivita` dell’impresa.   In particolare si evidenzia ancora una volta il sistema di interscambio di favori esistente tra le varie societa`.


Infatti, a proposito di una gara del 28 febbraio 1990 del comune di Castelbuono, Li Pera afferma che probabilmente non dovranno presentare offerta perche’ dovranno ringraziare qualcuno compreso in una “compilation” fatta ad hoc per la gara.

Il comportamento omissivo scaturisce dalla necessita’ di   ricambiare a qualcuno un favore analogo.   Dalla documentazione acquisita presso il   comune di Castelbuono si evinceva che il 28 febbraio   1990 era stata esperita licitazione privata per l’appalto dei lavori di restauro del Pantheon di Ventimiglia annesso alla chiesa monumentale di 5.   Francesco, per un importo a base d’asta di lire 631.422.280.

Tra   le   17 imprese   ammesse a   partecipare   mancava, naturalmente, la Rizzani De Eccher mentre aggiudicataria della stessa con un ribasso del 13,58% risultava l’impresa RODIO ing.   Giovanni Rodio e C.   s.p.a.   con sede in Casalmaiocco (MI) via Pandina nr. 5, con ufficio di zona a Catania   in   piazza   Nettuno   nr.   16.   L’ulteriore dimostrazione del controllo verticistico degli appalti si evidenziava anche dalla constatazione che alla gara suddetta non partecipavano neanche le altre imprese in precedenza considerate quali inserite nel circuito criminale perche’ tutte collegate fra di loro al raggiungimento dello scopo unico,   cioe` del   massimo guadagno dell’organizzazione stessa.   Non di meno ci   si assicurava ugualmente il risultato, a fronte di   sempre possibili comportamenti diversi dalla programmazione iniziale, con
l’inserimento nella c.d.   “griglia di gara” di societa’ controllate che garantivano il bilanciamento dei ribassi. Tra queste le gia’   note   FONDEDILE s.p.a.   di Napoli,   la   POLLARA COSTRUZIONI s.n.c.   di Prizzi e la DUE ERRE COSTRUZIONI s.p.a.   di Palermo. Di queste due, infatti, sono titolari rispettivamente POLLARA Castrenze fu Antonino, nato a Prizzi il 18.11.1936 ivi residente salita Crocifisso nr.   35, pregiudicato   e ROSSELLI Matteo di Giuseppe,   nato   a Casteldaccia l’11.10.1943 ivi residente via Lungarini nr. 150, pregiudicato, entrambi   denunciati, successivamente inquisiti da codesta A.G., per associazione per delinquere finalizzata   alla   turbativa     d’asta   per   l’illecito accaparramento di appalti, di cui al r.g.   n.2741/50-1988 del 11/07/1989 della 2^ Sezione del Nucleo Operativo del Gruppo CC Palermo I. (vds.all.nr.128).

Ulteriore conferma a quanto sopra indicato lo forniva la telefonata delle ore 18.27   del 5.2.1990   intercettata sull’utenza della COFAPI s.r.l. di Campofranco, nella quale Li Pera conversa con il geometra Alfredo Falletta.

– omissis -;

l. mah…due cose…ehhh…e’ arrivato…ehhh…l’invito per la prima…;

f. si’;

l. cosa dobbiamo fare?…;

f. mah…la prima…ehhh.

l. si…ma lo so…una cosa dobbiamo fare…dico….


f. aspettiamo ancora qualche giorno…;

l. ehhh…perche’ il 28 e’…;

f. si’, si’ lo so’,

l. ehhh…va bene…per tutto il resto e’ okay…io domani sono a Cefalu’ da quel signore che le avra` detto l’avvocato;

f. si’

l. che dobbiamo…;

f. si’

l. scoperto che…e’ amico nostro…;

f. amico nostro…;

l. quindi…non ci sono problemi…;

f. e` amico nostro…meno male…

l. non ci sono problemi..

f. quindi, noi ci sentiamo…dopo domani ci sentiamo…;

l. ehhh…se io sono in giro comunque la chiamo io..

f. va bene…;

– omissis – (vds.all.nr.129 e 130).

Alle 18.37 del 9.2.1990 Li Pera chiama   CANI, alla sede di Udine, e con lui si intrattiene   nella definizione di accordi per una serie di gare di appalto da svolgersi in Sicilia.

– omissis

l. ehhh…ehhh…mi hanno mandato un fax…Claudio…non so se te ne ha parlato…,

c. no.

l. scrivi…provincia regionale di Trapani…;


c. si’…;

l. 593.356….

c. si’

l. lui dice qua’…COGER Roma…Gentile SALAMONE…;

c. mmm…

l. che non e’ di Trapani…ma e’ di Agrigento…,

c. si’

l. io direi che noi…mmm…perche Claudio dice…se sei d’accordo…diciamo di si…io dico…diciamo si …pero’ debbono venire a trovarci.

c. ehhh…;

l. Perche’….perche’ almeno li conosciamo…la prossima volta sappiamo a chi andare a rompere le scatole…

c. ho capito..

l. perche’ siccome sicuramente sono…quelli di qua’ che fanno tutto…che vengono no…,

c. mmm…

l. poi se Claudio si…dovesse decidere che non e’ il caso di disturbarli…pero’…io ritengo che debbono venire qua…;

c. va bene..

l. daccordo…;

c. si’

l. ohhh…poi un altro…ehhh…questo diciamo era…era stato gia’ anche lui a Roma…Palagonia…;

c. si…

l. 3 miliardi e 530 circa…un attimo che ti dico il discorso…


– la conversazione si interrompe per circa 40 secondi –

Poi riprende:

l. pronto…;c. si…

l. si…allora scrivi questo nome…ing.   Mariano INCARBONA…;

c. tutt’uno?.

l. si…

c. Mariano Incarbona…;

l. Incarbone si’…tutt’uno…;

c. si’

l. okay…;

c. si…;

l. quindi ovviamente dovremmo…si…ringraziare…

c. okay…;

l. daccordo…;

c. si’…;

l. ho ricevuto la tua documentation…;

c. ehhh…che forte…;

l. ehhh….senti pero’ tu…c’e’ una cosa che ancora mi manca…che dovevi fare…;

c. si…cosa…;

l. DONNAFUGATA…;

c. no…l’ho gia’ fatto…;


l. e allora..

c. allora…e` dentro…nella prima delibera.

l. mmm…

c. ma venti giorni fa`…l’hanno cambiata…;

l. mmm…

c. ed e` ancora segreta.

l. mmm…

c. aspetto che me la diano…o lunedi’ o martedi’…che sono a Roma…dovrebbero darmela…;

l. ecco…mi fai un fax…immediatamente…;

c. si…se riesco ad averla…si’…;

l. ma cosa e esattamente…hai capito…cos’e’ una promessa di finanziamento…;

c. no….no…no…e dentro la delibera CIP…del terzo annualita’ del…;

l. addirittura…;

c. si…sembra che sia finanziata..

l. mah…infatti…si…cosi`…i   lavori…ma   si..radio scarpa… e` questo diciamo…

c. perfetto… pero` siccome… 20   giorni   fa…l’hanno cambiata..il   tizio amico   nostro…dice…non ti do niente…perche` prima voglio essere sicuro…

l. non e` cosi’ semplice, comunque…;

c. comunque vedi tu…;

l. okay…;

c. okay;

l. allora io non mi muovo


c. no… non ancora

l. perfetto

(vds.all.nr.131)

IL 26/03/1990 alle ore 12,00, il comune di Palagonia appaltava i lavori di completamento della strada esterna dalla SS.385 alla contrada Tre Fontane, dell’importo di lire 3.570.000.000.   La gara   veniva aggiudicata all’impresa ingegnere Matteo SANTAGATI & C. S.p.A. con sede in Catania via Palermo nr.156.   Alla   licitazione privata   faceva richiesta di invito la RIZZANI, ma non presentava, poi, alcuna offerta. (vds.all.nr.132).

Sul conto dell’impresa aggiudicatrice dell’appalto sono in corso ulteriori indagini al fine di stabilire il suo organico inserimento nell’organizzazione.

Il rispetto delle gerarchie e la rigida compartimentazione compartimentazione delle attivita’ nell’ambito di “Cosa Nostra”, per quanto attiene al controllo degli appalti, veniva perfettamente materializzato dalla telefonata delle ore 10.47 del 6.2.1990 nella quale Falletta Alfredo, dalla sede della COFAPI di Campofranco (CL), chiama lo 0921/22027 intestata a “Ponti e Viadotti s.p.a., contrada Granata otto   33 – Cefalu’, e discute con Giuseppe Li Pera.

l. pronto,

f. Falletta sono…;

l. eh…geometra…buongiorno…senta   io   stasera vorrei vedere l’avvocato perche’ ci sono dei grossi problemi.


f. mmm…

l. credo che qualcuno qua si sta muovendo maluccio…

f. ehhh…;

l. uhhhh…da quello che ho recepito oggi qui…che la cosa e’ poco tranquilla…;

f. ho capito…;

l. quindi prima che la cosa…diciamo possa degenerare…e’ giusto che io vi riferisco tutto…ehhh…. siccome io purtroppo…da domani a a venerdi`… che domani mattina presto     partoper     Catania…ehhh…sono…eh…irreperibile…eh…questa sera alle 8.30 (20.30)

volevo vedere l’avvocato per dirgli che…mezza…;

f. va bene..

l. le cose che vi deve riferire..

f. va bene alle otto e mezza…;

l. alle otto e mezza…

– omissis(vds. all. nr. 133)

La “Ponti e Viadotti” veniva costituita il 27.10.1981 da Alessandro ROVERA, nato a Massa Marittima il 02.10.   1954 residente ad Oltrana al Lago (VA) in via Orione nr. 28, ed altri con capitale sociale iniziale di lire 20 milioni, portato a 200 milioni nel maggio 1982.

Nell’ottobre dello stesso anno veniva costituita la nuova sede in Trasaghis (UD) in via delle Roste Nuove s.n., con rappresentante l’ing.   Rovera Alessandro.   Trasferita la sede sociale presso quest’ultimo indirizzo, l’assemblea generale   straordinaria,   nomina   quali
componenti   del Consiglio di Amministrazione: BONAZZA Marina, vedova De Eccher, nata a Breguzzo il 10/03/1923, De Eccher Marco, nato a Bolzano 11/11/1957, De Eccher Daniela, nata a Bolzano Bolzano il 13.8.1952, CASSANI Sandro nato a Gavirate (VA) il 6.6.1936 e MACCHI Romualdo nato a Pisa il 18.2. 1923.

L’anno dopo la sig.ra Bonazza veniva nominata Presidente ed Amministratore delegato con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.   Nel novembre 1981 vengono nominati Direttori Tecnici, il predetto De Eccher Marco, FAUSTETTI Fausto, nato a Feltre (BL) l’11.2.1948 ed ASQUINI Fabio nato a Venezia il 22.7.1947.

Il 21.5.1985 veniva deliberato di aumentare il capitale sociale a lire 1 miliardo interamente posseduto dalla famiglia De Eccher per quote pari a 768.000 azioni alla Rizzani De Eccher 5.p.a. e 32.000 alla De Eccher s.p.a.. Due   mesi dopo il capitale   veniva aumentato a   lire 2.1OO.000.000 con l’emissione nr. 1.100 azioni offerte agli azionisti.   Nel consiglio di amministrazione entrava FABBRO Renato, nato a Mereto di Tomba l’1.8.1949 e veniva nominato consigliere DEFFENDI Gianfranco, nato a Padova il 19.3.1942, entrambi gia’ inseriti nei ruoli della Rizzani De Eccher. L’11.7.1988 la “Ponti e Viadotti” veniva incorporata nella predetta previo annullamento delle sue azioni gia’ di proprieta’ della Rizzani sulla   base delle   rispettive situazioni patrimoniali alla data dell’1 gennaio 1988 (vds. all. nr. 134).

Il 13.2.1990 alle 17.02 il geometra Falletta chiamava lo 091/6962072 e parlava con
un individuo successivamente identificato in RUGGERI Salvatore Felice di Rosario e di DI GIACOMO Carmela, nato a Monreale il 23.9.1942, residente a Palermo   in via Gaetano   Pernice nr.   1/3, coniugato, vice-segretario Pubblica Amministrazione, utente del numero sopra indicato corrispondente all’interno 2072 degli uffici della Regione Siciliana.

f. pronto…Alfredo sono…;

r. ciao Alfredo…;

f. ciao….senti   un po’ ti   volevo chiedere una cosaio…quel preventivo la…quello di 4 e 6…,

r. ehhh…;

f. mi segui no?…;

r. ehhh…;

f. deve rimanere 4 e 6 oppure 4.950?…;

r. ahhh….gia’…vedi..,io gia’ me la sono dimenticata questa cosa…;

f. ehhh…;

r. boh…va be’…l’aggiustiamo, non ti preoccupare…,

f. ehhh…come dobbiamo fare…;

r. ma voi non avete fatto niente?…;

f. si’…l’abbiamo fatto…;

r. ma perche’ si doveva portare a 4.950?.

f. niente perche’..

r. perche’ non ci si faceva a 4 e 6…;

f. no…

r. ehhh…va bene…4.950.


f. 4.950…va bene cosi’ allora…va bene…;

(vds. all. nr. 135).

Considerata   l’attivita’ imprenditoriale   del   Falletta appariva chiaro come il suo contatto con il Ruggeri fosse finalizzato esclusivamente all’ottenimento di informazioni utili alla preparazione di gare di appalto, stante la dipendenza del RUGGERI dall’Ente preposto a fissare i parametri entro i quali realizzare il bando di gara. Ancora una volta, cioe’, era la Pubblica Amministrazione che si uniformava alle esigenze dell’impresa e non il contrario.

Il 14.2.1990 alle ore 10.16 Calogero CANGELOSI chiamava Alfredo Falletta e si intratteneva con lui circa problemi relativi all’iscrizione all’Albo Nazionale Costruttori ed alla gestione di gare di appalto.   In particolare il Cangelosi, su cui gia’ si e’ interloquito e che nel corso delle indagini si rivelera’ un personaggio di notevole spessore nell’ambito del sistema di controllo dei lavori pubblici,   si   rivolgeva al   Falletta   per   ottenere l’intermediazione, tramite un personaggio romano, probabilmente inserito nella struttura dell’Albo Nazionale dei Costruttori, per ottenere un’iscrizione superiore alle reali capacita’ dell’impresa, ed in particolare per la categoria 6 e 10/d per lire 6 miliardi e 3 miliardi per quanto riguarda le   imprese riunite. Tale problema investiva   anche la Intercantieri di Vittadello Sergio essendo il Cangelosi in contatto con lui per il tramite del Falletta per la realizzazione di una associazione.


-omissis-

c. ma e` nella Gazzetta…aspetta un attimo..   (Cangelosi chiede al suo impiegato: in quale Gazzetta e… quella di Sciacca..)…siccome…ahhh…vogliono 6 miliardi per le imprese singole, vogliono 6 miliardi di iscrizione all’Albo…e 3 miliardi   sistemazione idraulica…hai

capito?…e allora non so’ andando sul posto e facendosi spiegare…associazioni…quan do devono avere perche’ le associazioni non e’ che devono avere 6 miliardi e 3 miliardi…;

f. va be’ lo dico a Vittadello e la facciamo insieme…;

c. cioe’ bisogna…ehhh…di arrivare con l’iscrizione a quell’importo…cosi’ dice l’associazione…

– omissis –

Per questo motivo il Falletta invita Cangelosi a recarsi con   lui a Roma il 22 successivo “…se giorno 22 ci puoi venire io   intanto te lo   presento…e cominciamo a pigliare contatto…”. (vds. all. nr. 136).

Anche da questa circostanza particolare emergeva chiaramente come l’organizzazione potesse disporre di “appoggi” nelle sedi piu’ opportune per l’ottenimento di facilitazioni

atte al superamento delle imposizioni legislative previste per i lavori pubblici. Uno dei punti di maggiore interesse stava proprio nella figura di questo personaggio   del Ministero dei Lavori Pubblici che riesce a manipolare le iscrizioni all’Albo.

Tale attivita’ non presenta difficolta’ particolari in   quanto l’ottenimento dell`iscrizione
ad una determinata categoria scaturisce dalla presentazione di certificati   attestanti l’esecuzione di lavori simili per caratteristiche   a quelli per i quali si richiede l’iscrizione.   Tali   certificati oltre ad essere facilmente ottenibili possono   aversi semplicemente con la   creazione di associazione   temporanee di imprese per cui, l’impresa piu’ piccola, pur   eseguendo minime parti di lavori   di ben piu’ grandi   dimensioni, fa’ valere come titolo di merito la capacita’   imprenditoriale dell’impresa a lei associata.

In pratica riuscendo ad ottenere l’abbinamento del proprio   nome a quello di una grossa societa’, anche solo sulla   carta, con l’aiuto del funzionario revisore la pratica   presso l’Albo, si ottiene il certificato di iscrizione.   Tale   metodica veniva   perfettamente evidenziata   dalle   indagini svolte a carico di Vito Calogero Ciancimino e   Romolo Vaselli, per quanto attiene l’impresa ICES s.r.l.   che, proprio con il sistema sopra evidenziato, riusciva ad   ottenere idonee certificazioni per il successivo inserimento   sul mercato palermitano (vds. r.g. nr. 2567/14 e segg.).   Ultima considerazione riguarda proprio la INTERCANTIERI   s.p.a.   di Limena (PD). Come si dimostra ampiamente nel   capitolo dedicato alla COFAPI ed alle sue attivita’, la   prima altro non e’ che uno strumento dell’organizzazione per   l’uso   “della sua immagine   nazionale” nel   territorio  siciliano.   Essa infatti si dimostra essere interamente   gestita e controllata, per il tramite
del Falletta, come visto per la societa` FONDEDILE di Napoli. Non conviene,   altresi’, dimenticare che uno dei responsabili della ditta   padovana e’ VITTADELLO Sergio, nato a Padova il 3.4.1937,   residente a Salvazzano Dentro in via Fogazzaro nr.   18,   pregiudicato perche’ tratto in arresto su Ordine di cattura   della   Procura della Repubblica di Venezia per   falsa   testimonianza nell’ambito di ben   piu’ vaste   indagini   condotte dai militari di quell’Arma in merito ad una serie   di appalti gestiti in quel centro ed in cui il Vittadello risultava essere coinvolto.

Anche in questo caso la scelta “dei collaboratori esterni”   ricadeva su persone che garantissero   la sussistenza di   adeguati requisiti di affidabilita’ interna.

La determinazione per il raggiungimento dei propri scopi a   qualsiasi costo, con mezzi leciti o non, veniva evidenziata   incontrovertibilmente   la   telefonata   delle 12.51   del   14.2.1990 nella quale GAMBINO Vincenzo chiamava Alfredo   FALLETTA per ottenere da questi un “intervento” a carico di un imprenditore di Mussomeli.

g. ehhh…signorina…GAMBINO       sono…buongiorno…c’e’ Alfredo?…;

f. si’ un attimo…;

g. grazie…

f. Vincenzo…

g. stamattina stesso…;

f. ciao…;

g. Alfredo ciao ehhh… senti… una gentilezza… eh…dovresti raggiungere…eh.FERRERI…


f. si…

g. ehhh…dirgli…che…di non rompere i cazzi…;

f. va be’…ora ci vado…se lo trovo.

g. va bene…,

f. ehhh…;

g. ehhh…per questa cosa nostra…l’ultima..

f. si’…si’…ho capito…,

g. daccordo…digli…di non rompere i cazzi…va bene?…;

f. quella di tuo cognato…no?…;

g. no….no…l’altra…quella…quella…quella   che   vi siete incontrato con Enzo…no…;

f. si…che ci doveva andare lui…;

g. no…quella…quella che ti riguarda…a te…;

f. perche’…;

g. ehhh…niente…ha telefonato…perche’   dice…praticamente…ehhh…la cosa non e giusta…ehhh…il numero 6…

f. ahhh…solo il numero 6 voleva lui…;

g. come…cioe’   praticamente…parlava   di…questo   “u serbando va’”…;

f. ahhh…ho capito…ho capito…,

g. va bene, digli…va’…vai a smontarci la testa a questo cretino va’…;

f. va bene…va bene…;

g. ciao…ciao…fatti sentire subito…ehhh…,


f. ci vado…senti un po’…ehhh.

g. si’…perche’ gli disse che voleva fare un esposto “u’ cretino che e`..”

f. senti qua’…ehhh…per il   marmo….notizie c’e’ ne hai?…;

g. ehhh…per quanto riguarda questa cosa…del marmo di cui…ti stavo parlando…lui…vuole fare sta’ benedetta…denuncia…no…che il materiale e’ difettoso.

f. di…

g. ehhhh…praticamente.,,tra l’altro non c’e’ di quello…materiale…te lo avevo detto Alfredo…;

f. si’…,

g. e` giusto….,

f. va bene…va bene…ora ci penso io…ciao…;

g. allora avvicinaci…vedi di dirglielo…;

f. Si…si…ci vado io…;

g. “stu babbu”…no…;

f. daccordo…ciao, ciao…,

g. ciao…grazie…. (vds. all. nr. 137).

La chiarezza della telefonata   non richiede   ulteriori   spiegazioni o commenti se non quelli riguardanti GAMBINO   Vincenzo, nuovo elemento dell’organizzazione, identificato

nello stesso, di Domenico e di Curella Caterina, nato ad   Agrigento il 14.6.1945 ivi residente in via Giovanni XXIII   nr. 94, coniugato, geometra.

Intuita la sicura partecipazione del Gambino alle attivita’   illecite veniva richiesta ed
ottenuta con decreto nr. 306/90 del 21.9.1990 codesta   Procura della Repubblica l’intercettazione telefonica sull’,’utenza nr.   0922/23910 intestata alla C.G.A. TRADING s.r.l., societa` del predetto Gambino.

Sebbene questi si dimostrasse scaltro ed attento nell’uso   dell’apparecchio   telefonico, si   riusciva ugualmente a   raccogliere indicativi e significativi elementi utili alla   definizione della sua personalita`.

Il 28/09/1990 alle ore 17,41, GAMBINO riceve la telefonata   di un tale Mimmo.

-omissis

v= ciao..

m= che fai?

v= niente, ci vai a scuola?

m= si

v= che si dice?

m= niente…niente -incomprensibile-..

v= quando vieni?

m= forse domani…

v= ma verrai?

m= forse   domani   o   fra   un   mese,   non   lo   so dipende…-incomprensibile- forse un giorno ritornero`…

v= che c’e`..

m= niente..

v= Roberto?

m= non c’e`

v= -incomprensibile-


m= no, no

v= come mai?

m= come mai…ci tradiva perche` stava ad Agrigento…

v= ah si…

m= perche` la mafia l’abbiamo qua hai capito?…se la ci sono i magistrati, pero`   era meglio combattere il problema alla base

v= ho capito…va bene ti saluto e fatti sentire…

m= ricordati che esisto pure io…

v= si…

m= ciao e stammi bene… (vds.all.n.138).

I dubbi che potevano insorgere nella comprensione della   conversazione e dalla reale natura dei personaggi, venivano   immediatamente fugati dalla telefonata delle 12,33 del   10/09/1990 tra il GAMBINO e tale PACE da San Vito Lo Capo.

p= buongiorno, sono PACE da San Vito ..

g= ah…caro Pace, GAMBINO sono…

p= come va?

g= ma insomma andiamo combattendo come dannati…

p= si…ci danniamo sempre piu`…

g= come fini` con quelli amici?…

p= mah…signor Gambino mio…m’ha fare una cortesia io sono andato a trovarli…

g= non l’hanno saldato ancora…

p= …no io un mese fa proprio come oggi sono andato a trovarlo…lui aveva i suoi problemi…

g= ah..


p= …lui aveva i suoi problemi dicendo che non poteva pagarmi dicendo che era molto impegnato perche` aveva dei mandati bloccati..   e pero` nel frattempo c’era anche l’ingegner PICONE mi ha promesso che la settimana dopo sarebbe venuto a trovarmi…

g= senta io oggi mi impegno ad andarci…

p= …ora un mese e` passato da allora..

g= signor PACE…

p= e io la settimana passata mi sono permesso di telefonare a piu` volte ogni sera, pero` il sigbor FALLETTA non sono riuscito a trovarlo..

g= signor PACE io oggi pomeriggio ci vado…

p= li vuole sollecitare… perche` io ho i miei problemi e non ho assegni diciamo dal segretario come devo fare a pagare queste cose…

g= si va bene.. io le dico questo che oggi pomeriggi li vado a trovare va bene e ci vado esclusivamente per lei…

p= io la ringrazio..

g= va bene signor Pace….perche` entrandoli a lei non ci prendiamo qualche approvvigione arretrata giusto?…

p= eh…c’e` una piccola differenza ancora…

g= …eh…

p= c’e` qualche differenza ancora…

g= si certo… (vds. all.n.139).

Il pacato e assoluto rispetto nella pretesa di quanto e`   dovuto,   dimostra   la       conoscenza   del   “rango” dell’interlocutore e dei creditori. E rivolgersi al GAMBINO
vuol dire che egli puo` agire in tal senso. Chiaramente e` necessario una ricompensa:”…perche` entrandoli a lei non ci prendiamo qualche provvigione arretrata giusto ?…” Le risposte a tali domande possono essere solo positive.

Alla pag. 140 e segg. dell’elaborato, ci si soffermava sui rapporti intrattenuti dal LI PERA con i fratelli BUSCEMI, titolari dei sub-appalti per conto della RIZZANI De Eccher e del consorzio CEMPES. Di tali contatti si era ampiamente trattato nel capitolo dedicato alla RIZZANI DE ECCHER e si era dimostrato l’esistenza di un preciso accordo tra le parti per l’esecuzione dei lavori in sub appalto non autorizzato.

Ulteriori tasselli utili al definitivo ritratto del BUSCEMI, si ricavavano da una serie di telefonate intercettate sempre sull’utenza della Rizzani De Eccher di Caltanissetta nel mese di febbraio del 1990.

Alle 16,15 del 15/02/1990 LI PERA veniva chiamato da tale Sebastiano, impiegato al cantiere RIZZANI di Palermo, non ancora potuto identificare stante l’assenza di persona con tale nome nell’elenco dei nominativi dei dipendenti della ditta forniti dall’ufficio Provinciale   del lavoro c/o l’Assessorato Lavoro e Previdenza sociale della Regione Siciliana con lettera n.21933 del 13/09/1990.

S= Pronto Rizzani De Eccher..

L= Sebastiano..


S= si..

L= ciao…

S= eh…buona sera…

L= allora devi dire…che c’e` ZACCONE da quelle parti?

S= eh…e` uscito sara` li in giro al cantiere…

L= ho capito…allora scriviti una cosa…devi dire a GANCI che siccome lui stasera va a casa, mi pare…

S= si..

L= domani mattina viene qua in Ufficio e si prende l’assegno tuo e quello di PASTORELLO…

S= l’assegno mio e quello di PASTORELLO…va bene…

L= Giacomo…che quel foglio glielo hanno mandato qua…

S= va bene…

L= va bene..

S= …(incomprensibile)…va bene…

L= si…e poi dimmi una cosa…eh…quel terzo…quello raccomandato   dall’assessore…come   si   chiamava…MILISOLA o CRIVELLO…

S= no…questi gia` assunti sono…

L= lo so…lo so…

S= cioe` non lo so quale era…

L= allora tu devi fare una cosa…come viene ZACCONE gli devi dire…chi e`   quello raccomandato…MILISOLA i CRIVELLO…

S= eh…ho capito, va bene…

L= va bene?

S= eh…dico   sono   sicuro che di questi   MILISOLA   e CRIVELLO…


L= eh…

S= eh…sono di coso…di BUSCEMI…

L= piano…piano a dire queste   cose al   telefono..hai capito?…

S= si, mi scusi…

L= eh…sicuro, uno dei due deve essere nostro…comunque…

S= eh no…penso di no…

L= allora gli devi dire…scriviti questi tre nomi…

S= si…

L= eh…GRIGOLI..

S= allora e` questo qua…GRIGOLI…

L= no…ma GRIGOLI lo so…scriviti GRIGOLI…

S= GRIGOLI…

L= BIONDO…

S= BIONDO..

L= eh…c’e` ne un altro che era raccomandato dall’assessore e non so come si chiama…

S= ahh..ho capito…

L= ho capito…quindi mi serve l’altro nome…

S= va bene…

L= daccordo…

S= va bene…

L= ciao…

S= arrivederci… (vds.all.n.140).

Dello stesso tenore e` la telefonata delle ore 16,48 dello stesso giorno tra il geom. ZACCONE e LI PERA.


L= pronto…

Z= eh…ZACCONE sono…

L= eh…Toto`…

Z= e allora…

L= non mi ricordo bene i tre che ci ha raccomandato l’assessore..

Z= eh…sono GRIGOLI…

L= BIONDO…

Z= BIONDO e PIRROTTA…

L= e non c’e` l’assegno di PIRROTTA…

Z= no…l’assegno di PIRROTTA non ci puo` essere…

L= ah…

Z= perche` l’ha ancora in carico BUSCEMI…che ancora non abbiamo il passaggio…

L= allora apposta…

Z= ufficiale…

L= ma allora ho   capito…ho   capito…PIRROTTA…quindi CRIVELLO e MILISOLA…sono dall’altro lato…

Z= si…

L= PIRROTTA, GRIGOLI…TERRANOVA invece e` quel ragazzo che hai preso tu…

Z= si…TERRANOVA e` il figlio del gruista..

L= perfetto, le cose loro (o simile)…le porto io domani…

Z= eh…GUARINO invece e` nostro diciamo sempre…che e` quello dei sindacati…

L= ah…GUARINO   e`   quello   dei sindacati…e`   quello nostro…quindi PIRROTTA,
GRIGOLI,   GUARINO, BIONDO e TERRANOVA sono i nostri…

Z= perche` a questo PIRROTTA e` successo che non hanno ancora fatto il passaggio…ora vediamo…

L= va bene…

Z= eh…Angelino gia` l’ho mandato io…manco l’ho potuto avvisare…

– omissis –   (vds.all.n.141).

Il trasferimento di denaro e titoli dalla RIZZANI DE ECCHER   al BUSCEMI sono la dimostrazione di pagamenti per attivita` ufficialmente inesistenti. Anche in questo caso, inoltre, si nota come venga comunemente utilizzata la tecnica di assumere gli operai di altra ditta per mascherarne un contratto di sub-appalto non autorizzato.

E` opportuno soffermarsi sui   lavori in questione per riportare   in   evidenza   la   capacita`    organizzativa dell’associazione e la sua pericolosa infiltrazione in ogni ramo dell’amministrazione pubblica.

L’8   luglio   1989   il   comune   di   Palermo   procedeva all’esperimento di gara per l’assegnazione dei lavori di costruzione di via Lanza di Scalea dallo ZEN al nodo di Tommaso   Natale,   per un importo   a base   d’asta   di L.15.000.500.000. Delle 44 offerte pervenute veniva esclusa solo quella della SA.IN. s.p.a. di Roma associata con la COEPA s.r.l. e la BULGARELLA Giuseppe. Considerato che il numero delle offerte valide era superiore a 15, e che il bando di gara richiamava le disposizioni dell’art.2 bis della legge 155 del 1989, venivano ritenute   anomale ed escluse dalla gara le offerte
delle imprese che avevano presentato una percentuale di ribasso superiore alla media delle percentuali delle offerte ammesse incrementate di un valore percentuale del 7%. Essendo la media finale pari al 18,330%, l’appalto dei lavori in oggetto veniva aggiudicato all’impresa RIZZANI DE ECCHER con un ribasso del 17,90% (vds.all.n.142).

Con deliberazione della Giunta   Municipale n.3271   del 13/10/1989, presieduta dal sindaco   Leoluca ORLANDO, e presenti, tra gli altri, gli assessori LO VASCO Domenico, DI TRAPANI Giuseppe e RAIMONDO Michele, si autorizzava la concessione di sub appalto da parte dell’impresa RIZZANI DE ECCHER alla impresa ZANCA IMPIANTI s.p.a. con sede in Roma, via del Vicario n.33 e con sede secondaria in via S.Puglisi n.9 di Palermo, per lavori specialistici relativi alla messa in opera dell’impianto di illuminazione (vds.all.n.143).

Dalla documentazione consegnata non risultavano esistere   altre autorizzazioni a concessioni di sub-appalto per cui, non essendo i BUSCEMI tra i titolari della ZANCA IMPIANTI, non si comprendeva il perche` la RIZZANI “dovesse” girargli numerosi assegni.   Stante tale constatazione, non trovava giustificazione l’incorporamento e l’utilizzo di dipendenti del BUSCEMI stesso se non quella relativa alla predetta sussistenza di affidamento di lavori per l’appalto sopra indicato.   Anzi, appariva logico dedurre che i rapporti d’affari intercorrenti tra le due societa` fossero piu` che altro la conseguenza dello sfruttamento, da parte del LI PERA, delle “capacita`” dei BUSCEMI per il conseguimento
di indebiti   vantaggi,   cosi` come   evidenziato   gia`   in precedenza.

Maggiore valore assumeva anche la circostanza per cui il responsabile dalla ZANCA IMPIANTI s.p.a, societa` costituita con atto del 10/08/1972, e` tale REALE Pietro, nato a Catania il 10/12/1828, domiciliato a Palemo in via Val di Noto   n.10,   titolare   della   certificazione   antimafia rilasciata dalla Prefettura di Palermo in data 14/09/1989, in quanto questi, dagli accertamenti svolti presso la cancelleria commerciale di codesto Trinunale, risultava essere direttore tecnico della societa` e gia` suo socio fondatore insieme con ZANCA Antonio Marco, nato a Palermo il 16/04/1924, ivi domiciliato in via Autonomia Siciliana n.109.   Del collegio sindacale della societa` risultava far parte, tra gli altri, TINNIRELLO Lorenzo nato a Palermo il 02/01/1948 in qualita` di sindaco effettivo.   Questi nel 1988 fu inquisito per il   reato di associazione   per delinquere di tipo mafioso quale esponente di rilievo della famiglia mafiosa di Corso dei Mille. Il 12/02/1988 veniva deciso di trasferire la sede sociale da Palermo a Roma nella via Uffici del Vicario n.33 e di istituire una sede secondari in Palermo alla via Puglisi n.9 (vds.all.n.144).

La qualificante presenza del TINNIRELLO nella societa` subappaltatrice caratterizzava il rapporto di lavoro scelto dalla RIZZANI sulla piazza palermitana. Proprio in tale prospettiva bisogna soffermarsi ulteriormente sui lavori sopra   citati   per
evidenziare   come tra le   societa`   partecipanti alla licitazione privata si notino tutte quelle

inquisite nel corso delle investigazioni.

Sulla   base   di tali   considerazioni ed in   relazione   aull’ascolto   di     due     conversazioni   telefoniche   particolarmente significative al fine delle investigazioni, veniva richiesto alla Ripartizione LL.PP. del comune di Palermo, l’elenco dettagliato di tutte le gare di appalto indette e gestite da detta Ripartizione nonche` l’elenco di eventuali autorizzazioni al sub-appalto, con particolare riferimento agli interventi infrastrutturali nelle aree interessate dai mondiali di calcio del 1990.

In particolare alle ore 11,37 del 27/01/1990 LI PERA chiamava l’assessore DI TRAPANI e conversava in tal senso.

– omissis –

L= pronto…

D= si..

L= buongiorno…sono LI PERA…

D= ah…l’assessore sono…buongiorno…

L= ah…assessore buongiorno…io l’avrei chiamata…eh…a parte che ho ricevuto il suo messaggio…

D= …si…si….

L= per una cosa…

D= come…come vede io… (risate)…

L= ma io l’avevo chiamata…l’avrei   chiamata per   una cosa…eh…mmm…personale a cui tengo moltissimo…

D= eh…


L= io sono stato ad Udine…e sono rientrato…

D= si…

L= venerdi` mattina…

D= si…

L= eh…eh…mi risulta…

D= va be`…poi ne parliamo…poi io…io…le volevo dare quando rientra lei…

L= io sono gia` a Caltanissetta…io…

D= ohh…lei e` gia a Caltanissetta…io…

L= guardi….

D= io l’avevo cercata…

L= martedi`…mattina…

D= l’avevo cercata…

L= sono li`…

D= va be`…quando?…

L= martedi` mattina…

D= ah…va be` ci vediamo martedi` mattina…ha letto il giornale…giusto…

L= si…si…

D= ah…adesso..cioe`…abbiamo…uh…nella       sostanza sbloccato tutto…

L= si…

D= anche se ora…eh…il   sindaco…io…l’assessore LO VASCO ci siamo rivolti…eh…gia` c’e` stato un primo discorso con…il…direttore generale della Cassa…

L= mmm…

D= abbiamo fatto partire pure un fonogramma…


L= si…

D= eh…ora il sindaco si faceva carico…perche` era bene che   lo fecesse lui…di   parlare direttamente   con CARLI…

L= si…

D= per…eh…diciamo…uh…far convocare la   CASSA … mmm…diciamo..i primi giorni di…

L= eh…

D= di…eh…febbraio…

L= si…si…

D= diciamo che il discorso ormai e` sbloccato…l’unica cosa…l’unico dato…che mi manca…che manca a me …e` quello di sapere…ma a questo punto debbo dire che…mmm…   dire…oltre a dare questi due provvedimenti…che io l’altra volta a lei le avevo illustrato…   mi segue…

L= eh…si…si…

D= noi   avevamo     adottato…altro   provvedimento…per consentire attraverso le nostre casse…

L= mmm…mmm…

D= di…eh…diciamo di anticipare di   fare una   prima anticipazione al 10%…e poi fare…eh…eh…   pagare tutti   quegli   stati     di   avanzamento     cosi` come…eh…previsto…mi segue…

L= si…

D= purtroppo io di…di…questo…non ho avuto notizie… oggi e` sabato e non e` possibile…avere notizie…ma lei…quando   rientra   qui a Palermo…io saro`   in
condizioni di… diciamo che…

L= si…

D= siamo   gia` in condizioni di poter   andare   aventi speditamente “picche`” ormai lavoro mi pare che c’e` ne molto da fare…eh…

L= si…si…si…

D= non perdete…

L= ma noi…

D= non…

L= abbiamo…

D= perdete piu` battute…eh…

L= noi   abbiamo…eh…non     abbiamo   perso   battute assessore…noi abbiamo…eh…   raddoppiato quasi il personale… quindi…

D= eh…

L= da martedi` cominciamo ad asfaltare la piazza…ah…

D= datevi da fare…perche` adesso mi pare che ci sono tutte le condizioni per …

L= (incomprensibile)..

D= finire in tempo…giusto..

L= certo…certo…

D= e tutto sommato…ho fatto bene a non farvi …rallentare …”picche`”…eh…

L= no…no…ma

D= “picche`”…eh…cosi` arriviamo …arriviamo in tempo utile…ve bene…


L= io …io…

D= allora ci vediamo martedi`…

L= si…assessore io volevo solo dirle una cosa… eh…

D= poi ne parliamo martedi`…diciamo…

L= va bene…va bene…

D= io qui ho altre…

L= va bene…va bene…ci vediamo…

D= arrivederci…

L= grazie… (vds.all.n.145).

Alle   ore 15,46 del   01/03/1990 SOLINA della   SINCIES CHIEMENTIN chiamava LI PERA e con lo stesso conversa circa le novita` sui finanziamenti che dovevano essere concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e per i quali non sanno ancora niente.

– omissis –

L= eh…eh…io ti dico per consolarti …per sapere in che mani siamo… il Comune ha chiesto a noi (ride) come e` andata a finire ieri alla Cassa Depositi e Prestiti quindi diciamo che da questo forze ti dico tutto o no?…

S= no… ma io quello che sapevo era che certe cose…

L= eh…

S= sono partite…quando e` stato venerdi` scorso proprio…

L= si questo ufficialmente e` stato detto cosi` anche a me…ora io le mani sul plico non le ho messe, quindi non so cosa e` partito…eh… si suppone che dovrebbe essere partito tutto per questi discorsi che tu sai… pero` siamo li… se ieri non hanno combinato… eh
…siamo   da   capo   a   tredici   come   si   dice   a Roma…no?…eh…

– omissis –

L= quindi siamo scoperti al momento e quindi… e quindi non sono…non ho idea… non ho idea.. il Comune non sa niente… questo mi preoccupa..perche` io penso che se avessero fatto, la prima cosa che avrebbe fatto l’assessore come l’altra volta… avrebbe tempestato di telefonate tutti noi …no…

S= certo…trionfale…no…

L= ecco…come dire ecco, ve lo avevo detto…eh sai.. con quella faccia da… “gallinella”…

– omissis –

L= io comunque domani mattina…tra oggi e domani mattina parte quella diffida eh…che c’e` l’ho gia` l’abbiamo presentata in Tribunale…

S= si…

L= e io guarda non ne sono interessato…perche` non volevo sfottere..   come si dice ma c’e` poco da sfottere sai…io   ho…ho…ho   un certo…come   dire   una   certa disponibilita`…mancandomi quella, io sono come te…

S= no, io me la sono mangiata…

L= (risata)… si vede che tu hai piu` fame di me… no?…

S= no…ma io questo dato che dovevo… sto preparando il terzo SAL…

L= si…si…


S= e` un terzo SAL che potrebbe essere a seconda se mi mettono dei materiali a pie` d’opera…potrebbe esser oltremodo sostanzioso…   insomma due miliardi…   due miliardi e mezzo…insomma per dire una cosa…no…

L= si…

– omissis –

L= ah…ma c’e` poco da   sfottere qua SOLINA…qua il problema e` questo, io fra fine settimana entrante, sarei in grado di passare l’asfalto su un buon 50% della strada…

S= eh…

L= e quindi sarei in grado di fare il quarto SAL di volta…pero` io non ho autorizzazione a fare l’asfalto…quindi, non che sto per ora… se ieri era andato tutto bene, gia` sarebbe una prima mossa per muoversi…allora dico…diciamo la settimana entrante per dire… signori la Cassa Depositi e Prestiti ha ratificato… a questo punto e` veramente questione di tempo…oh…   posso procedere con i neri?…

S= ecco…

L= per cui, diciamo non voglio per ora chiederlo perche` se lo chiedo oggi mi dicono.. ma la Cassa Depositi e Prestiti….

– omissis –

L= io sono molto pessimista, perche` l’altra volta quando hanno approvato questo, l’assessore caro mio mi ha cercato per mari e monti…


S= eh…

L= figurati se a te o a me..eh..l’assessore non ci cercava..

S= ma io stranamente ieri sera… (incomprensibile)…

L= eh…

S= proprio cosi`…alle 7,30 (19,30)…

L= di sera?…

S= si…7…7,30 cosa che non era mai successa…

L= ma va…

S= questo e` venuto…si e` affacciato…   allora come va…come non va.. dico … ingegnere…   (risata)…eccoci qua…   e` uscito cosi`… ha guardato…   ha girato e se ne e` andato…senza dire una parola… non so che vuol dire…

L= si aspettava…   si aspettava che tu lo ricevessi a braccia aperte…?

S= mah…

L= no?..

S= che ti devo dire… io l’ho visto la mattina…

L= eh…

S= capito?…

L= eh…ieri…

S= ieri mattina…

L= e poi alle 7,30 di ieri sera…

S= e poi alle 7,30…sinceramente non l’ho capito…

L= ah…manco io guarda…   a me e` successo un paio di volte… di non capire l’interlocutore perche`…perche` tu sai il perche`… eh… io caro mio…   se non
io…gli ho messo l’anello al naso e lo tirero` fino a dove voglio io e quando voglio io…

S= eh…

L= ah…be` a questo punto e` cosi`… eh… mettiamo che tutto si risolve…ah… io tirero` fino a dove voglio io perche` lui deve dare quello che deve dare se gli sta bene…   se no sono dolori per lui…eh… perche` non si puo`… dai io sono di quell’idea che come si dice… amor con amor si paga… eh… e se no…   niente… del resto non e` scritto mica nessun contratto…

S= no…no…no…

L= eh..e allora..no io forse ho qualche carta in piu` di te;

S= e va bene… tu ce l’hai in altra veste…

L= eh…eh…   perche` si..   da me… una volta che si copre tutto… s’e` coperto… (risate)…

S= no…a me non me lo permette…

L= tu sei tutto alla luce del sole… quindi hai…   hai poco da barattare… io ho molto…

– omissis –

L= ma dovresti… secondo me quella visita che tu hai avuto alle 7,30 e` da addebitarsi a questo… eh…

S= eh…

L= perche` lui avra` fatto i conti in tasca..   lui e` l’ingegnere capo… allora dice… ma sai.. eh… se si sistemano le cose…

S= eh…

L= ti consiglio di sbilanciarti…


S= si… ma io…

– omissis – (vds.all.n.146).

Come sopra detto l’esame della documentazione acquisita   permetteva di evidenziare che:

– l’8/07/1989 veniva aggiudicata con un ribasso del 18,91% l’appalto per i lavori per la costruzione di un campo di calcio e velodromo in localita` Fondo Patti S. Gabriele allo ZEN, all’associazione temporanea di imprese SINCIESCHIEMENTIN s.p.a.   (via A.Bosio 14 Roma) e la SCIACCA Gioacchino (Casa Santa prolungamento via Cesaro` -Erice), per un importo di L.12.350.680.895.

Presiedeva la gara l’assessore Giuseppe DI TRAPANI allo uopo delegato dal sindaco e dal vice segretario generale avv. Nicolo` MAGGIO;

– L’8/07/1989 l’appalto per “i lavori di sistemazione di aree urbane da adibire a parcheggi auto” per un importo complessivo di L.4.670.000.000 veniva aggiudicato all’a.t.i.   ITAL.S.CO. (via delle Croci Palermo), SAGECO ed EQUIZZI Rosario, per un ribasso del 17,17%.   Presiedeva la gara l’assessore DI   TRAPANI Giuseppe,   all’uopo delegato dal sindaco, assistito dall’avvocato Nicolo` MAGGIO;

– l’8/07/1989, l’appalto per i “lavori di costruzione di un ponte in via Autonomia Siciliana in corrispondenza della trincea   ferroviaria” per L.   1.109.290.000   veniva aggiudicato alla FONDEDILE s.p.a. di via Giuseppe Verdi di Napoli;


– il 06/04/1989,la SINCES CHIEMENTIN s.p.a associata con la SCIACCA Gioacchino di Erice si aggiudicava la gara per i lavori “per la costruzione della nuova sede della Pretura Unificata,   Ufficio di   Conciliazione, ufficio unico

Notifiche, Esenzioni e Protesti, Sezione di Sorveglianza” con un ribasso del 19,37% per un importo complessivo di L.51.530.000.000;

– il 06/10/1989 l’impresa “LAMBERTINI Guido s.p.a” (via Saragozza n.   112, Bologna) associata in qualita` di capogruppo con la CIPEDIL s.p.a e la ICEI s.r.l., entrambe di Palermo, si aggiudicava la gara per “i lavori

di completamento stadio comunale   “La Favorita”   di Palermo, con un ribasso del 12,31% per un importo complessivo di L.8.150.961.496. Anche in questo caso presiedeva la gara l’assessore   Giuseppe DI TRAPANI assistito dal segretario generale Giuseppe BOSCO.   E` appena il caso di ricordare che quest’ultimo risulta indiziato dei reati di favoreggiamento personale e falso in   atto pubblico commesso   da   pubblico   ufficiale nell’ambito dell’indagine sugli   appalti gestiti dal comune di Palermo e specificatamente per quello relativo alla “manutenzione ordinaria e straordinaria strade e fogne citta` di Palermo”, naturale svilupppo di quelle che portavano all’arresto di Vito Calogero CIANCIMINO +9.

L’ attivita` svolta, sintetizzata nelle pagine iniziali di   questa informativa, dimostrava senza alcuna ombra di dubbio il legame esistente tra i personaggi investigati
che alla luce degli sviluppi delle indagini, si rivelavano parte di   una struttura criminale.

Alcune di queste persone risultavano aggiudicatarie di   appalti indetti dal comune di Palermo in occasione dei   campionati mondiali ’90. I rapporti, poi, esistenti tra   costoro ed i responsabili dell’amministrazione pubblica   cittadina facevano intuire anche il livello dagli stessi   raggiunto nel controllo del settore pubblico regionale in   dispregio a tutte le disposizioni legislative stanti i   numerosi sub-appalti non autorizzati realizzati.

Il   27/09/1990   in   occasione   dell’inaugurazione   del  prolungamento della via Lanza di Scalea, lavoro effettuato   dalla   RIZZANI DE ECCHER,   militari di questa Sezione   effettuavano servizio di osservazione nei pressi del palazzo   Gamma, sede fissata per la cerimonia. (vds.all.nr.150).   Dalla relazione di servizio redatta si evinceva che i   militari avevano notato sul prolungamento della via Lanza di   Scalea, nei pressi del cantiere della Rizzani, un fuori   strada Mitsubishi targato PA-970116 intestato a BUSCEMI Vito   Giuseppe, nato a Palermo il 20/01/1955 ivi residente via   Mariano D’Amelio n.46, che era in sosta.

Successivamente nel piazzale antistante il citato palazzo   venivano rilevati i numeri di targa di varie autovetture   utilizzate da persone intervenute alla cerimonia, tra cui la   Mercedes   190 targata TP-354575   intestata   a   SCIACCA Gioacchino, nato a Mazzara il 15/03/1942.


Nel corso del servizio venivano effettuate delle riprese   televisive dalle quali sono scaturiti accertamenti ancora in   corso.

In ultima analisi, sorprende   la “capacita` dialettica   imprenditoriale”     delle         societa`     controllate   dall’organizzazione “nell’agganciare” imprese di livello   nazionale ed internazionale a coinvolgerle nell’illecito   sistema di gestione degli affari di “Cosa Nostra”.   Gli   enormi guadagni prevedibili, il superamento di qualsiasi   ostacolo, la scarsa effettiva partecipazione all’esecuzione   dei lavori, la totale permeabilita` e penetrabilita` di   qualsisasi   amministrazione   ed     apparato   statale,   costituiscono gli argomenti di ragionamento, convincimento   ed intimidazione, che vengono usati. Emblematico e valido   su tutto il discorso fatto dal SIINO all’ingegner ZITO per   quanto atteneva la Tor di Valle. (vds.pag.nr. 97).

Quello che stupisce, invece, e` la mancanza assoluta e   totale   di   qualsiasi forma di resistenza,   remora   o   perplessita` sull’opportunita` di stabilire simili contatti.   Questi invece sono incondizionatamente accettati perche`   forieri di maggiori introiti, migliori termini contrattuali   e assolute garanzie di successo.

Il problema dell’abbandono delle zone sottoposte a forte   presenza o pressione della criminalita` organizzata da parte delle   categorie   imprenditoriali   appare,   dopo   tali   riflessioni, peraltro materialmente documentate, un fenomeno   riguardante le piccole e medie societa` locali non disposte al   compromesso.   Quelle a potenzialita` nazionale e/o


internazionale appaiono quasi alla ricerca di tali contatti   e amicizie.

D’altro canto l’organizzazione ha   tutto l’interesse a   distribuire la ricchezza gestita. Acquisire nuovi canali di   distribuzione   di denaro, disporre di nuove fonti   di   intermediazione bancaria e, soprattutto, ottenere coperture   eccellenti alle iniziative di reimpiego ed utilizzo di   capitali, consentono nel tempo sempre maggiori possibilita`   di guadagno e quindi di potere.

E` solo il caso di soffermarsi brevemente su due altre   considerazioni.

Nel corso di servizi di osservazione effettuati nei cantieri   della RIZZANI DE ECCHER di Palermo, via L.Tasca di Scalea,   venivano notati mezzi operativi appartenenti ai fratelli

SCHIMMENTI, gia` piu` volte nominati perche` legati al SIINO   ed al suo gruppo (vds.all.n.147).

Ne consegue che il guadagno derivante dal totale controllo   degli appalti pubblici viene ulteriormente incrementato   dalla concessione di sub-appalti e lavori alle imprese di   “amici degli amici”. L’utile dell’organizzazione e` cosi`   duplice:   ad essa va un importo, calcolabile in percentuale   rispetto al lavoro dell’appalto,per quelli aggiudicati ad   imprese non proprie, intendendo per queste quelle non   direttamente   controllate o controllabili,   a cio`   si   aggiungono, altresi`, la concessione di sub-appalti o lavori   all’imprese degli “amici degli amici”.


Tale dinamica permette di soddisfare le esigenze della   famiglia locale, di placare   eventuali risentimenti e,   quindi,   possibili delazioni e di controllare l’intero   sistema gravitante intorno   l’appalto, rispettando, nel   contempo, le gerarchie e gli equilibri.

Considerando i dati acquisiti nel corso delle indagini   relative ad una associazione per delinquere di tipo mafioso   operante nel comune di Baucina, si puo` tentare un calcolo   semplice ma significativo. Se all’amministratore erogante   il finanziamento spetta una   “tangente” media del 10%   sull’importo dello stesso, un   10-15% al   capofamiglia   competente,   un   altro 15%   complessivo   relativo   al   procacciatore del finanziamento, al direttore dei lavori e a   d’amministratori vari, tra cui soprattutto, la commissione   delegata all’esperimento della gara, resta, del totale un   valore pari al 50-60% dell’importo originale previsto per   l’esecuzione del lavoro stesso. Si ricava la considerazione   come questo o viene eseguito male o debba essere, per cause   di   forza maggiore, soggetto a varianti suppletive   e   revisioni prezzi, tenendo altresi` conto che il calcolo   sopra indicato e` stato viziato per difetto e che va   aumentato in proporzione rispetto ad importi elevati.

E` quanto e` stato piu` volte dimostrato in occasione delle   indagini di cui ai rr.gg. 2741/50-1988 dell’11.07.1989 e   segg., 2567/36 del 14.7.1988 e segg. della 2^ Sezione del   Nucleo Operativo del Gruppo CC. Palermo I^.


Un altro aspetto di rilievo nel contesto dell’indagine e` la   presenza di EQUIZZI Rosario sul mercato palermitano spesso   in associazione con la S.A.GE.CO. s.p.a, la societa` dei

fratelli RAINERI.   Di questi il piu` rappresentativo ed   effettivo gestore delle attivita` dell’impresa era Luigi   RAINERI, nato a Messina il 03/03/1928 e ucciso in Palermo la   sera del 14 dicembre 1988 nei pressi della sua abitazione in   via generale Scavo n.1. Sebbene le indagini non abbiano   portato   sino   ad ora   all’evidenziazione   di   moventi

particolari, il delitto sembra potersi far risalire proprio   all’attivita` imprenditoriale della vittima, presumibilmente   entrata   in contrasto con le dinamiche interne   della   organizzazione mafiosa.

Le risultanze ottenute nel corso delle indagini, faceva   ipotizzare per l’accresciuta presenza della SAGECO nei   lavori pubblici siciliani, che essa, proprio a seguito   dell’omicidio di uno dei suoi responsabili, fosse stata   reintegrata nel circuito imprenditoriale e quasi “ripagata”   del danno subito con l’assegnazione di appalti anche di

notevole entita`.   Non a caso, come detto, essa risulta   spesso in associazione con EQUIZZI Rosario, personaggio di   tutto rispetto nell’ambito dell’organizzazione criminale.

Anche in questo caso cioe` si era riusciti a piegare la   volonta` dei non “alleati” per il raggiungimento degli scopi   prefissati.

Coincidenza alquanto particolare era, infine il fatto che   RAINERI Giuseppe Alfredo
, figlio   di Matteo,   fratello   dell’ucciso, interrogato in occasione del delitto affermava   di essere tra i rappresentanti della SAGECO, ma di prestare   la sua opera di ingegnere alla dipendenza della CISA s.p.a   di Udine, dirigendo l’ufficio tecnico del cantiere Pizzo   Sella di Sferracavallo, impegnato nella realizzazione di   opere di urbanizzazione. Sempre nel r.g.   n.M.1/88 Mob.   Omicidi del 09/02/1990 della Squadra Mobile della Questura   di Palermo relativo proprio all’omicidio del citato RANIERI,   si legge che questi “era stato in rapporti sufficientemente   continui con i GRECO di Ciaculli”.

Infatti,nell’autovettura del RANIERI   venivano rinvenuti   appunti relativi alle vicende della S.A.T. s.p.a tramite la   quale alcuni membri della famiglia dei GRECO poterono, con

vantaggiosi investimenti, acquistare la proprieta` di beni   appartenenti al defunto conte Tagliavia. Come si evince dai   citati appunti, a suo tempo inviati a codesta A.G., della   S.A.T.   era stato socio la SAGECO s.p.a, nella quale la   vittima   ricopriva   la   carica   di   consigliere   di   amministrazione,   nonche`   l’incarico   della   gestione   cantieristica e dei rapporti esterni. (vds.all.n.148).

Alle ore 12,52 del 17.02/1990 il geometra LI PERA chiama la   COFAPI per discutere con l’ing.PICONE.

– omissis –

L= senta…io ieri ho ricevuto una visita di mattina che non avrei   dovuto ricevere…   da   parte dell’amico   di Castelbuono…chiaro…;


P= si… non capisco…cioe`…cosa sia venuto a fare;

L= ecco…infatti…   ho premesso che non avrei dovuto ricevere quella visita…quindi io direi che siccome…

P= ma noi abbiamo un incontro… ehhh… non so se domani probabilmente credo…;

L= io…;

P= domani o lunedi`…non lo   so…  con   esattezza…perche` lo sa Falletta…;

L= ma credo che non ci sara` ne` domani ne` lunedi` questo incontro…   perche`… ehhh… a quanto ho capito il comune deve fare una carta delibera questa sera…

P= si…di aggiustare…;

L= si…si…   ma c’e` qualcosa che non mi torna, ci sono molte cose in questo discorso che mi sfuggono…quindi io purtroppo io domani sera rientro da Palermo tardissimo… cioe` lunedi` sera rientro da Palermo tardissimo sono tutt il giorno di martedi` a Caltanissetta…;

P= ehhh…martedi` noi ci…;

L= ehhh…ci dovremmo vedere, perche` ci cominciano a non tornarci i conti qua…

P= in che senso?…

L= ehhh…ne parliamo di presenza…;

P= va bene…;

L= va bene?

P= va bene..

L= comunque…ehhh…si…   se voi per   caso avrete un incontro…

P= lo abbiamo… gia` fatto…;


L= ahhh…perche` lui mi ha detto che c’era una vostra disponibilita`   a   farli     entrare   di   qua…li la`…etc…;

P= ahhh…

L= a farli entrare…

P= no…lui aveva chiesto se poteva…diciamo…;

L= ecco io ho domendato…dico io intanto…siccome dovremmo essere in tre… a discutere…io non posso parlare da solo…dico…   posso confermare che noi non abbiamo intenzione   di litigare con   nessuno ma di trovare soluzioni amichevoli…

P= loro avevano chiesto se c’era la possibilita`…

L= esatto…

P= di fare qualche cosina…

L= ecco…ecco…perche`   se…perche`…perche`   loro mi hanno chiesto…

P= ma non in termini comunque…va` ufficiali…;

L= ecco…

P= di commissionargli qualche lavoretto…

L= perfetto…perfetto…, ed io mi sono mantenuto su questa linea d’onda…se nonche` fra l’altro lui ha chiesto la disponibilita` per quella cosa piccolina, dice pero` non la voglio subordinare, allora io mi sono gia` fatto mandare la busta,perche` se lui fa lo stupido da un’altra parte io glielo faccio pure dall’altra… a questo punto non ho paura…


P= e` la stessa cosa noi…

L= perfetto…diciamo quindi…

P= no, ma dopo questo incontro…

L= io…

P= non lo consideri lui,…va…perche`…

L= ma io infatti gli ho detto…ma scusi…

P= e` un povero infelice…

L= ecco…ecco…

P= quello che abbiamo noi e` quello giusto…e` quello…

L= va bene ma io lo considero nessuno…

P= bisogna risolverlo martedi`…perche` mi sfugge in questo momento se l’appuntamento era domenica… cioe` domani o lunedi`…

L= ehhh…

P= e comunque noi per martedi`…mando io eventualmente l’avvocato che tentano su tutto…

L= daccordo…

P= va bene…

L= comunque tenga presente…perche` siccome vedo che questo gioca molto con le parole…

P= si…si…

L= che io ho ribadito solo la volonta` di non litigare e basta…

P= e basta perfetto… si…va lo lasci…

L= lo lasciamo…lo lasciamo…

P= non e` lui il problema…va…

L= lo so…lo so…pero` io voglio dire che mi sono gia` fatto mandare la busta… anche per
la piccolina in ogni caso…

P= la   verita`   e`   che   anche   quell’altro…   quel cretino…quel vostro fornitore la`…l’ha izzato…va e vuo…

L= si…si…si…si..si..   ma infatti quello la paga paga perche` adesso avrei invitato…;

P= indipendentemente da tutto…va…perche` se non gli avessa fatto…

L= (due parole incomprensibili)…lui…

P= gettato benzina sul fuoco quello, va…

L= ehhh…

P= proprio con i rapporti che c’erano con voi… la verita` e` che quando “i cristiano sono male gente…va`…nun taliano in faccia a niente ..va..” comunque non e`…

L= certo…certo…

P= noi li paghiamo…no…in questo senso…

L= certo, no…no assolutamente…va bene…

P= martedi` l’aggiorno su tutto…

L= io sono qua tutto il giorno… quindi…

P= benissimo…

L= quindi, quando…basta un…

P= non ci dia piu` disponibilita`…anzi se viene ancora una volta non li riceva piu`…perche` non sono loro…

L= ma io purtroppo.. quando loro sono venuti avevo della gente…

P= ehhh…


L= avevo   un   direttore   tecnico   di   Udine…qua   a Caltanissetta..quando non potevo fare casino..

P= si…

L= quindi ho ascoltato…

P= perche` sono…va gentaglia…

L= gentaglia…gentaglia…non sa vivere…non sa vivere

P= non solo loro i nostri interlocutori…

L= ma lo so…lo so…lo so…infatti gliel’ho detto..dice..   ahhh…ma io avevo dato…la mia adesione con riserva.. ci ho detto…ma scusi…ma…

P= (incomprensibile)…come se non necessitava…

L= come…come dico…

P= (incomprensibile)…gli ha fatto anche pena…visto il malessere fisico…a Falletta…”nun c’era gargiazzi” (o simile)..

L= era…era…di pigliarli a “gargiazzi”…

P= era di pigliarli a “gargiazzi”…

L= ehhh…infatti si…va bene…;

P= la saluto…

L= allora mi fa sapere qualcosa martedi`…

P= si…si…

– omissis – (vds.all.n.149)

Dall’ascolto della telefonata emerge il tono ossequioso con   il quale l’ingegner PICONE si rivolge a LI PERA per avere   delle indicazioni sul comportamento da tenere con   un   individuo il quale non si e` attenuto alle direttive   dell’organizzazione in merito all’espletamento di una gara.


Si evidenzia, chiaramente, il ruolo di assoluta preminenza   svolto da LI PERA che comunque deve rapportarsi ad altri ma che non disdegna di usare un “plurale maiestatis” quasi a simbolo della sua partecipazione ai momenti decisionali dall’organizzazione. Ulteriore conferma viene fornita anche al sistema di controllo dei risultati dele gare. Proprio LI PERA, fonte qualificatissima, fa riferimento ad uno scambio di buste tra societa` per la determinazione delle offerte di ribasso e per la concessione, come sopra indicato, di piccoli lavori tendenti a placare le esigenze di quelli che lui stesso definisce di scarso interesse.

Il 19/02/1990 alle ore 16,40, dagli uffici della RIZZANI di Palermo, Vito BUSCEMI chiamava lo studio di ragioneria di MANFRINATO Armando sito in Palermo via A. Casella n.60 di Palermo, intestatario dell’utenza telefonica n.091/6821334 e con lo stesso discuteva sulla possibilita` di assumere (Vito BUSCEMI) la carica di amministratore di una ulteriore s.r.l., oltre alla Edilcase e la Edilscavi. Il MANFRINATO Armando rispondeva che era possibile avvertendolo che doveva trattarsi di una societa` avente i requisiti richiesti per essere trasformata in s.r.l., altrimenti tale operazione non era possibile.

BUSCEMI, inoltre, informava l’interlocutore   che era a conoscenza dell’esistenza di uno studio commerciale che trattava la vendita di societa` ma che la cosa non gli interessava.


Pur non decidendo nulla per quanto sopra, il MANFRINATO confermava la sua disponibilita` “…a fare un viaggetto per sistemare la cosa…” per la quale il BUSCEMI diceva che per il momento occorrono “…centoventi…” (milioni forse) e che comunque “…ha una bella iscrizione…a un miliardo e mezzo, tre miliardi e settecentocinquanta milioni…   due settecentocinquanta milioni…” (vds.all.n.151).

La   presenza del BUSCEMI   negli uffici della   RIZZANI confermava ed indicava i reali rapporti intercorrenti tra i due gruppi economici.   Il MANFRINATO si identifica in

MANFRINATO Armando Giuseppe di Luigi e di Nicchitta Maria Santa nato a Palemro il 06/10/1940 ivi residente via Camillo Camilliani n.118, ragioniere commercialista con studio in via Casella n.60.

Alle ore 12,06 del 20/02/1990 perveniva sull’utenza della RIZZANI di Caltanissetta la chiamata di Serafino MORICI, il quale dopo aver conversato con LI PERA gli passava Sarino CASCIO.

– omissis –

L= pronto?

M= ciao Serafino MORICI sono, ti ricordi?

L= chi?…

M= sono venuto ieri sera con…con Angelo la`…

L= ahhhh…si….si…si…si…

M= senti per poter ritirare quel preventivo…

L= ehhh…

M= dove possiamo venire?


L= ehhh…qua a Caltanissetta in ufficio…

M= allora aspetta un minuto che tipasso Sarino CASCIO cosi` ti metti d’accordo direttamente…

L= si…si…dove siete adesso?

M= noi siamo a Palermo…quindi eventualmente forse …o…o…   nel primo pomeriggio vediamo…   mettiti d’accordo con Sarino CASCIO direttamente…

L= va bene…va bene…

M= ciao e grazie…

L= va bene…

M= ciao…

S= come sta?

L= bene e lei?

S= mah sempre la solita vita…lavoriamo…

L= mi fa piacere..

S= pomeriggio verso che ora la trovo?

L= ehh…

S= anche nel tardo pomeriggio per lei…

L= io dalle tre e mezza in poi sono in ufficio…

S= va bene…allora verso le cinque la trovo…

L= perfetto…

S= grazie sempre…auguri…

A

L= perfetto…

S= arrivederci… (vds.all.n.152).

La limpidezza della conversazione evita molti commenti ma   sottolinea la presenza sopra tutti di Angelo SIINO, che garantisce per Serafino MORICI che sembra aver
conosciuto il LI PERA la sera prima e che gia` gli si rivolge direttamente con tono estremamente confidenziale, come si vuole sia d’uopo tra appartenenti alla stessa organizzazione. Sarino CASCIO, invece, tratta con distacco amichevole il LI PERA, segno esteriore del suo rango.

In ogni caso solo il SIINO sovrasta su tutti conservando il suo ruolo di coordinatore delle attivita` di ognuno.

A conferma di cio` e` la telefonata intercorsa alle ore 16,45 dello stesso giorno tra FALLETTA Alfredo e LI PERA Giuseppe, nonche` le successive.

– omissi –

L= geometra carissimo…

F= come va?

L= diciamo   che   potrebbe   andare   meglio,   ma   non lamentiamoci…

F= vero e`…

L= percio`…ehhh…lei dovrebbe urgentemente … perche`..non so se qualcuno di voi viene da me, perche` eravamorimasti con l’ingegnere sabato che c’era qualche cosa da chiarire…

F= si…

L= comunque…io sono stato avvicinato ieri mattina da Angelo…

F= si…

L= ed ha bisogno urgente di parlare con lei…

F- ho capito va ben…

L= a questo punto…diciamo…se qualcuno…   se diciamo siete incasinati, possiamo
anche anche non vederci, perche` al cosa e` abbastanza complicata rispetto a come

si pensava…

F= no…no…io ho avuto…fino a quando le cose si sono…

L= quando?

F= l’altro giorno (incomprensibile)…

L= ehhh…   se SPINGULA (o simile)… ieri mattina alle 11,00 mi venne a cercare in cantiere era quello, era quello che le ho detto prima…

F= ho capito…quindi bisogna parlare con lui…

L= si perche` qualcuno di la` e` andato e` andato da lui a dirgli…   ma vedi che noi non li conosciamo insomma…quindi…dice   dobbiamo     sapere     cosa   dobbiamo are…e…quello dice io prima che parlo debbo sapere con chi..

F= ho capito…

L= quindi mi ha detto, mi ha spegato tutto…   dico se qualcuno passa di qua io glielo posso anche ripetere, pero` se…ehhh.ehhh…   insomma le i deve incontrarsi con lui… insomma a Palermo…piu` presto e` meglio e` perche` hanno tutto diciamo…soprasseduto in attesa di questi chiarimenti…

F= io ora non lo so… io ci posso solo andare questa sera…

L= ehhh…

F= domani ho una gara a Licata…

L= ehhh…


F= poi giovedi` mattina debbo partire…

L= io ci ho parlato e gli ho dato…   pero` giustamente quello dice…   ma siccome lui dice che aveva parlato, fatto detto…

F= ehh…

L= dice e` meglio che sia lui che venga da me…   e chiariamo com’e` il discorso perche` quella visita che ho ricevuto venerdi`…

F= si…

L= mi diceva…non c’era…quella era una fesseria…   non ci sono problemi…pero` i problemi sono i signori…

F= dell’amministrazione…

L= ecco…

F= e va bene…vuol dire che…

L= ecco… perche` dice, ma dice noi non conosciamo nessuno di questa gente qua…

F= e manco dall’altra parte infatti hanno dato mandato a lui di organizzare la cosa…

L= perfetto…

F= e va bene…e noi altri ci staremo (o simile), perche` io questo lavoro…   onestamente non lo voglio perdere a qualsiasi costo…;

L= si…siccome io voglio dire…giustamente diceva… gli dici a FALLETTA che mi viene a cercare…dico…chiariamo quello che dobbiamo chiarire e buonanotte…;

F= ahhh…questo e` … ehhh questo e`…qua si fa tutto… (incomprensibile)…certo quando si
fanno queste cose cosi`…ora l’ultimo…prima era tutto a posto…ora…;

L= ehhh…va bene…;

F= daccordo…;

L= daccordo?…

F= si…

L= quindi anche se non ci vediamo…lei sa gia` come e` il discorso…;

F= va bene…ve bene…;

L= la saluto…;

F= grazie assai…;

L= prego …arrivederci… (vds.all.n.153);

Alle ore 10,15 del 22/02/1990 l’impiegata della RIZZANI DE ECCHER,   sede di Caltanissetta,   chiamava la COFAPI e conversava con l’impiegata.

S=utente chiamato   D=utente chiamante

S= buongiorno…

D= buongiorno…e` la RIZZANI DE ECCHER…

S= si chi voleva?…

D= c’e` il geometra FALLETTA…

S= no…il geometra non c’e`…

D= senta io dovevo lasciare questo numero di telefono…in tal caso viene…glielo da`…

S= un attimo solo…;

D= si…;

S= mi dica…;

D= SIINO…

S= come?…


D= SIINO…

S= SIINO…

D= si…

S= si…

D= 091…

S= si…

D= 62…

S= 62…

D= 55…

S= 55…

D= 239…

S= 239… va bene…

– omissis – (vds.all.n.154)

Alle 18,43 del 23/02/1990 FALLETTA chiama la RIZZANI DE   ECCHER e conversa con uomo, riconosciuto dai militari all’ascolto in LI PERA Giuseppe.

U= pronto…

F= si…

U= geometra carissimo…

F= carissimo…

U come va…

F= ma qua siamo…

U= percio` ehhh…lei poi ha avuto quel numero mi pare no…;

F= si…si…si…;

U= perfetto…

F= si…


-OMISSIS- (vds.all.n.155)

Il 24/02/1990 alle ore 10,13 si aveva la conferma che l’accordo tra LI PERA e FALLETTA per la questione “del 20 febbraio” sopra indicata (vds.all.nnr.127 e 128) riguardasse effettivamente i “lavori per il restauro del Pantheon di Ventimiglia   annesso alla chiesa   monumentale   di   San Francesco”.   Infatti, nel corso della telefonata, LI PERA diceva:

-OMISSIS-

L= mi dica una cosa…noi altri per giorno 28…che dobbiamo fare?…dobbiamo presentare qualcosa o no?…

F= per quella piccola?…

L= ehhh…

F= no,no,no,no,no,no,no…

L= tutto chiuso…tutto chiuso…

L= va bene…

F= va bene?…

L= daccordo…;

F= grazie…; (vds.all.n.156)

Il 28/02/1990 alla gara sopra indicata ne` la RIZZANI DE   ECCHER ne` la COFAPI partecipano inviando offerta. Si noti come al termine della conversazione e` il FALLETTA che ringrazia il LI PERA.

Alle ore 18,44 del 27/02/1990 Franco GIARDINA chiamava FALLETTA per gli ultimi accordi circa la gare del 28 febbraio.


– omissis –

G= sabato mi sono visto con Antonio..

F= si…

G= …ehhh…la…la…lui ha qualche problemino…

F= di che cosa?…

G= e` per quel discorso…ora ci sono diverse cose che mi dice a …voi partecipate a tutte no?…

F= …no a una no… a quella piccola…

G= …no ma ce ne sono…

F= …si…si…si…l’ho trovate partecipiamo a tutte si tutte tutte indistinatmente

G= ecco…questo lui…mi raccomandava…

F= no…noi per quello il PAS glielo abbiamo dato ma oramai oramai piu` PAS a nessuno…no…no…lo capisco ed e` giusto   arrivati a sto   punto senno….un atto   di

si…si…l’ho visto ora io l’ho letto ora…;

G= …che ce ne e` u…

F= …quattro ce ne sono…

G= …e di quanto sono? che importa sono…?

F= tutte 570, 580.560…

G= eh…avete gia` partecipato?

F= abbiamo fatto una richiesta…fanno richiesta…

G= e senti una cosa Alfredo…

F= …uh…

G= una di queste associate…ehhh…siete impegnati gia`…

F= no…no…no…

G= eh…vi potete associare con l’amico mio qua dello studio?…


F= …si…

G= …che non e` ha mai fatto e quindi non potrebbe neanche

partecipare…se no…

F= si…si…si…si…

G= se non inizio…;

F= come no…perche` no…con molto piacere…

G= ehhh.che cosa deva fare lui?…

F= niente deve solo venire qua` un giorno, parlare con la segretaria…portare la…il certificato e ci pensiamo noi a fare tutto…;

G= ahhh…lui ti porta…

F= e basta…;

G= il cetrificato di iscrizione…;

F= e basta…;

G= va bene…senti…che devi fare con…la` Contessa…

F= ti dissi si…

G= ehhh…va be`…mi dicesti si`…

F= noi domani ci siamo a Palermo…;

G= mi lasciasti…;

F= domani a Palermo siamo…;

G= (pausa)…domani a Palermo a che ora ci siete?…

F= fino alle due siamo li`…

G= (pausa)…e in studio fino a che ora ti trattieni?…

F= stasera?…

G= ehhh…

F= ancora un’ora sicuro,,,;

G= ehhh…io voglio vedere se c’e` mio cugino…domani si…che questa e` una cosa…

F= va bene…ti dissi si… va bene…daccordo…ahhh..ma quello che aveva?…era preoccupato di che cosa?…

G= chi e`…;

F= ma ti ha detto che…

G= no, no, no non e` preoccupato per voi…ho un po` di seccature ma problemi suoi sono diciamo iente …ehhh… diciamo che ora questo discorso verra` fuori…in fa…in fase di…di campagna…ecco…;

F= ho capito…ma quella cosa va avanti oppure si e` arenata?…

G= quale?…   (pausa)…no, no, no la nostra va avanti perfettamente io l’ho vista…me l’ha fatta vedere…ho fatto la revisione…tutto in mano ha niente di…;

F= ho capito…;

G= non e` cambiato niente…semplicemente…sai com’e`…nei piccoli paesi un discorso del genere…;

F= certo…;

G= per …cercare di fottere il prossimo…;

F= certo lo capisco…lo capisco…;

G= ecco   se   lui   come   infatti   dicevo…se   loro partecipano…ehhh…eventualmente si va a chiedere un PAS…un qualche cosa in modo tale da…da…;

F= certo…;

G= ecco…mettiamoci con le palle…;

F= si..si..va bene…va be`…allora aspetta la telefonata tua…;


G= si…;

F= ciao…;

G= ti saluto ciao…; (vds.all.n.157).

FALLETTA in questa occasione forniva la prova inconfutabile   dell’esistenza di una organizzazione stabilmente insediata   sul territorio e dedita al controllo di ogni singolo   appalto.   Il PAS e` l’autorizzazione a partecipare alla   gara.   La sola intenzione   deve essere preventivamente   approvata.

In questo modo si esprime il massimo livello di controllo   del territorio e si materializza nella sua essenza “Cosa   Nostra” e l’associazione per delinquere di tipo mafioso. In pratica e` il concetto posto a base dell’art.416 bis c.p.       che trova materializzazione.

        

Il 13/03/1990 alle ore 12,32 l’ing. Alessandro VOLTA della   Intercantieri chiamava FALLETTA presso la sede della COFAPI   per ottenere una intermediazione nei confronti del dott. ALEO della Presidenza della Regione Siciliana -direzione per i rapporti extra-regionali- il quale frapponeva difficolta` al VOLTA per l’invio di alcuni documenti inerenti il consorzio. Pur non conoscendolo FALLETTA gli assicurava che attraverso   un   suo   amico   egli   era   raggiungibile.

(vds.all.n.158)

Il 19 successivo VOLTA chiamava alle 10,45 la COFAPI e lasciava all’impiegata un
appunto concernente la necessita` che il FALLETTA lo accompagnasse il martedi` o mercoledi` successivo dal dott. ALEO della Presidenza della Regione Siciliana. (vds.all.n.159).

Alle 16,06 VOLTA rintracciava FALLETTA e gli chiedeva se, essendo   egli a Palermo in serata,   potevano   recarsi l’indomani li` per quella faccenda. (vds.all.nr.160).

La disponibilita` evidenziata all’incontro era spiegata   dalla chiamata delle 14,14 del 20 successivo, intercettata sull’utenza in uso al SIINO Angelo, nella quale questi fissava un appuntamento proprio con il dott.   ALEO.   Era Angelo SIINO l’amico in grado di poter intercedere presso la Presidenza   della Regione e di risolvere il   problema dell’Intercantieri (vds.all.n.96_).

Il rispetto del principio della territorialita` era espresso in una conversazione intercorsa tra FALLETTA e LI PERA alle ore 17,03 del 16/03/1990.

– omissis –

L= c’era qualche cosa che non era…   almeno diciamo…ehhh….non e` stata poi chiara nel secondo discorso…di quello vicino Trapani… la` ma c’e` qualche altro oltre…in quanti siamo li` in questo discorso?…

F= no…no…no…noi siamo in due…;

L= ehhh…;

F= noi dobbiamo dare una fettina a questo locale…che mi pare anche evidente…;

L= No, per carita`…io…;

F= solo questo…;


L= ne..ne;

F= ma   poi   ne   volevo parlare   con   lei   quando   ci incontriamo…;

L= ahhh…ho capito…siccome era stato recepito questo messaggio…

F= no…no…;

– omissis – (vds.all.n.161).

I   contatti   tra   gli   appartenenti   all’organizzazione restavano, nel tempo, sempre fitti e continui.   Serafino MORICI, presentato al LI PERA, stabilisce con lui rapporti diretti.

Alle 12,06 del 20/03/1990 infatti egli chiama la RIZZANI e lascia il numero 091/6815978 quale suo recapito per farsi richiamare dal LI PERA appena tornato in ufficio. Il numero risulta intestato a MANFRIDA Maria, via Tommaso Aversa n.69, Palermo,   identificata per MANFRIDA   Marietta   nata   a Capistrano il 7.5.1913, residente a Palermo in via T. Aversa n. 69, coniugata con MORICI Giovanni classe 1913.

(vds.all.n.162.).

Chi   sia MORICI Serafino lo   si evince   anche   dalla   conversazione delle ore 16,39 del 20/03/1990, in cui LI PERA parlando con la sua segretaria   Giulia, le dice   tra

l’altro:

– omissis –

G= ehhh…e poi il geometra MORICI…

L= ahh…MORICI…


G= ehhh…

L= e` quello che ti dicevo io…no…MORICI chiama per conto di…

G= ehhh…

L= …di SIINO…gli ha detto di richiamare giovedi`…

G= si…

L= ecco, perfetto…il numero te lo sei fatto lasciare?

G= si…

L= ecco, bene cosi` giovedi` mattina li chiamiamo…;

– omissis – (vds.all.n.163).

Serafino   MORICI e` quindi un personaggio di   rilievo organicamente inserito nella struttura di “Cosa Nostra”. Tale assunto risulta anche dimostrato dal tratto usato da MORICI nei confronti del FALLETTA, evidentemente di “rango” inferiore e quindi interpellato per interposta persona, come nella telefonata delle ore 17,13 del 19/04/1990.

(vds.all.n.179)

Un altro punto fermo nelle indagini veniva posto dalla telefonata del 26/03/1990 delle 08,57 tra LI PERA e FAVRO della RIZZANI di Udine.

-omissis –

F= si…

L= ciao…

F= ciao…

L= senti, prendi nota un po` di tutta sta roba qua…

F= aspetta, aspetta un attimo che sono…dimmi…

L= allora quello che…intanto quello che hai gia` ricevuto…e poi…e poi… quello che…che
tutto questo e` roba da ringraziare…;

F= bene…

L= Carini…

F= Carini da ringraziare..

L= ehhh…RUSSO…;

F= ehhh…;

L= metti tra parentesi RUSSO…;

F= si…;

L= Rosario…;

F= ehhh…

L= Pantelleria…tra parentesi Angelo SIINO…;

F= Angelo SIINO…;

L= ehhh…ehhh… con due I…;

F= SIINO…

L= poi credo che riceveremo Comune di Siculiana…

F= si…

L= 4.268.000.000…

F= eh…

L= tra parentesi metti SUTERA Agrigento…

F= ehhh…

L= poi comune di Sciacca 4.055.000.000…

F= quattro zero cinquantacinque…

L= tra parentesi BRUCCOLERI… Agrigento…

F= BRUCCOLERI…

L= BRUCCOLERI…

F= eh…


L= l’ultima…Regione Siciliana Presidenza tre miliardi 335 e` un pensionato con relativa attivita` di sociale comune di Palermo…

F= tre miliardi zero…

L= e tre miliardi tre tre cinque…

F= si…

L= Francesco Paolo SPINELLI…questa di Catania la spediamo domani…

F= va bene…

L= in mattinata ti mandero` i dati…ehhh…per la Pretura di Palermo…

F= ehhh…

L= tutte quelle…

F= senti, ma il duomo di Monreale?…

L= il duomo di Monreale ti volevo dire di…eh..eh…   si stamattina che andiamo…

F= sarebbe il 28…

L= no, andiamo da soli…

F= andiamo da soli…

L= andiamo da soli perche` li c’e`…pare che ci faccia…siccome il progetto e` della FIAT ingeenering no…

F= si…

L= pare che la COGI vuole fare casino…allora si stanno un po` tutti incazzando li…;

F= ho capito…;

L= allora andiamo da soli…;

F= eh…;


L= mentre domani ti confermo quello di Palermo da 3 miliardi se andiamo da soli o con qualche altro…;

F= ho capito…;

L= quindi Monreale…;

F= credo che questo qua di Monrelae le vada dopodomani insomma…;

L= va bene… ma dice che fa testo il timbro postale…;

F= speriamo bene… spero di si…;

L= tu manda il telegramma…;

F= ok…;

L= va bene?;

F= va bene…;

L= per l’altra ti confermo domani…;

F= d’accordo…;

L= ciao…;

F= ciao…;

(vds.all.nr.164)

Conoscere in anticipo sull’espletamento l’esito delle gare   di appalto indette da vari enti era il risultato della piena efficienza raggiunta nell’illecita attivita`.

Per quanto attiene la gara del Comune di Pantelleria non occorrono ulteriori commenti se non quelli gia` formulati a pag.226 e seguenti.

In quell’occasione si aggiudicava la gara la Costruzioni   SIINO s.r.l..

Per   quanto   attiene il   comune di   Siculiana,   dalla documentazione richiesta ed
acquisita, si stabiliva che in   data 09/04/1990 era stata espletata la licitazione privata per i lavori di urbanizzazione primaria e secondaria nel quartiere di edilizia economica e popolare per un importo a base d’asta di lire 4.368.000.000.

La gara veniva aggiudicata all’impresa SUTERA Giuseppe di Agrigento con ribasso del 2.33%. Alla gara, erano state ammesse anche la RIZZANI DE ECCHER di Udine, la IRA Costruzioni di Catania, la Intercantieri di Limena (PD), la SAISEB di Roma e la SA.GE.CO. di Palermo, per le quali e` valso   comportamento identico a quello della   RIZZANI: nessuna presentava offerta (vds.all.nr.165)

Tra la documentazione acquisita al Comune di Sciacca ed alla Provincia regionale di Agrigento, non veniva riscontrata la presenza di una gara con le caratteristiche simili a quelle indicate dal LI PERA. Ulteriori accertamenti sono in corso, anche per quanto attiene il Comune di Carini e la Presidenza della Regione Siciliana.

Sorprende, ancora, la assoluta contiguita` dei dipendenti della Rizzani con gli intendimenti dell’organizzazione.

Le   acquisizioni probatorie   evidenziavano una perfetta sintonia scaturita, tra l’altro, anche dagli incontri tra i capi dell’organizzazione e dirigenti di tale societa`, sugli scopi perseguibili e gli obiettivi raggiungibili. E` palese una sorta di compiacenza ad addentrarsi nell’universo mafioso e a servirsi dei suoi canali e dei suoi metodi;   non traspare mai la minima contrarieta` o perplessita` alle iniziative e alle decisioni; nessuno appare mai
sfiorato dai   dubbio sulla liceita`   dell’operato   dei   patners siciliani. Questo appare il dato piu` inquietante.

Significativa   la conversazione delle   ore   17,54   del 29/03/1990 tra LI PERA e FABBRO della RIZZANI.

– omissis –

L= allora, c’era una vecchia gara… Agrigento… pare che avevamo ringraziato… non so cosa era successo…;

F= si…;

L= circonvallazione del vecchio centro… urbano…;

F= eh…;

L= 4.011.930.850…;

F= 4…;

L= 011.930.850…;

F= ehhh…;

L= ecco… li` mi pare che avevamo gia` ringraziato… poi avevano sospeso la gara; comunque noi ringraziamo qua…ehhh…;

F= si…;

L= tra parentisi… MARCHICA…;

F= MA…;

L= MARCHICA…;

F= MARCHICA…;

L= aspetta che e` arrivato mio fratello che lo vedo una volta ogni venti giorni…;

F= ahhh…;

L= ci salutiamo… capito?…;


F= okay… allora…;

L= ahhh… aspetta… un altro… ti arrivera` Messina…;

F= ehhh…;

L= 3.625.629.546…;

F= 3.625…..;

L= anche li`… thank you very much…;

F= thank you very much… chi?…

L= tra parentisi GRILLO…;

F= GRILLO parlante…;

L= ehhh… ok;

F= ok…;

(vds.all.nr.166)

Ugualmente significativa in relazione alle considerazioni sopra espresse e` un’altra telefonata delle ore 10,52 del 26/03/1990, tra FALLETTA e VOLTA:

– omissis –

V= ecco un’altra cosa… mi ha telefonato ieri CANGELOSI…;

F= …CANGELOSI a te non deve telefonare…;

V= non lo so… pero`…;

F= a na… vota… tagliamo i viveri… tu nun ‘a cercare ne i numeri di telefono di amici nostri… e gli altri non devono cercare te…;

V= …no…;

F= … senno`… diventa “na cammurria”…;

V= tu non devi dire… non… non dire cazzate…   scusa un attimo… ieri mi ha telefonato ed io non e` che gli posso dire niente…;


F= ….no…   no…   ma tu hai fatto bene a…   a…   a dire…lo so quello che ci ha detto…;

V= ehh…;

F= si… si… lo so giusto…me l’ha detto…;

V= ehhh… e allora…;

F= no…no…va bene…va bene…;

V= che e` che io non devo cercare… cosa vuol dire che io non devo cercare…;

F= ehh…ue`…su, su… succede un manicopio dopo…;

V= no… come succede un manicomio…;

F= succede un manicomio…;

V= che vuol dire?;

F= ehh…poi     te   lo       spiego…     succede     un manicomio…uh…chi cerca… cerca…ahh… `u puntu di riferimento ave a essere cca`…   o io…   o l’avvocato… o l’ingegnere PICONE…;

V= ehhh…   figurati… se io se io devo fare qualche cosa devo sentire a te?;

F= no devi fare…;

V= qualunque cosa?;

F= ma   cca`   CANGELOSI   s’ave   a   fare   ‘na   strada interpoderale…;

V= si… ma per carita`…;

F= e poi deve venire a…;

V= scusa…;

F= telefonare…;

V= ma…   ma senti… io so bene…tu sai cosa ho detto a CANGELOSI… ehhh…;


F= si lo so… lo so…;

V= quindi adesso non…   non cercare… cioe` no io lo dico…;

F= no… ma e` giusto e`… Alessandro…;

V= io voglio dire che le cose siano chiare… mi preoccupa un altro fatto… che se io ho bisogno di qualcosa devo chiederla a te… eh… e questo… non mi sembra…cioe` qualche cosa non l’ho capito…;

F= no…   ho…   che c’entra… non e` che sono…   ci mancherebbe altro…;

V= ma… qualcunque cosa se no…;

F= no…no…no…no…no… nun… e` che tu alla lettera pigli le cose…;

V= ah…;

F= Alessa`… ma che ci su sti problemi…;

V= ma sai…;

F= e` che CANGELOSI e`…ehhh…;

V= ma e` …incompr… ;

F= poi te lo spiego…   non te lo posso spiegare per telefono…;

V= guarda…   tu sai bene… tu sai… CANGELOSI mi aveva fatto un discorso… di collaborazione…;

F= si… ma c’e` un motivo ben preciso…;

V= per… per …incompr… scusa;

F= per questo ti dico… se era TAIBBI… allora il problema   non c’era… siccome e` CANGELOSI c’e` un problema ben specifico…;


V= ahh… va bene… no… non…;

F= ehh…;

V= ma voglio dirti…   lui me l’aveva fatto anche tempo fa…   e io gli avevo   detto…   guarda a me va benissimo…   pero` ricordati che noi qui siamo con… ehhh… FALLETTA…;

F= si… ma dico…;

V= e` per questo… ;

F= se era un’altra impresa… problemi se era… ahhh…;

V= ehhh…;

F= BULGARELLA…   qualunque altra persona… problemi non ce ne erano…;

V= ahhh…;

F= siccome e` lui… e per questo l’amico nostro in comune che abbiamo non va…;

V= ahhh…;

F= ehhh…   ehhh…   ti dicu   non pozzu spiegare per telefono…;

V= ho capito…   senti…   allora… ehhh…   ti serve ehhh… tuglielo hai detto a CANGELOSI che lasci perdere allora…;

F= che cosa?…;

V= perche`… ieri ti stavo dicendo… mi ha telefonato…;

F= si…;

V= dice…   c’e` questo… questa… questa gara qua… no… ;


F= ehhh…;

V= allora io ho detto… guarda eh… mi ha mandato il bando;

F= si…;

V= e` un’asta..no…;

F= si…;

V= ho detto… va bene… per me nessun problema… se…ehhh…   la…   la… la… vogliamo fare assime…pero` ricordati che qui c’e`… un discorso fatto con Alfredo;

F= si…;

V= dice…   si…   si va bene… va bene…   allora mi aveva chiesto…;

F= si…;

V= gli dico…   e gli… ho detto che la gara e`…   e` abbastanza vicina… ehhh…procurami i documenti…;

F= si…;

V= cioe` i documenti… il capitolato… l’elenco prezzi…;

F= si… si… si…;

V= allora lui mi ha letto il bando e ha detto… guarda e` gia` disponibile…;

F= si…;

V= mandami una delega per andarlo a ritirare…;

F= perfetto;

V= allora io dico… la delega gliela mando…;

F= si… si…;

V= o vuoi andare tu?;


F= si… si… ma se fanno cose io non e` che…Alessandro non e` che ho detto… non bisogna…tutto…tutto… dobbiamo fare…   sappiamo che dobbiamo fare i pass… sapimmu ch’amma a fare tutti li… pero` e` giusto per quel discorso… per questa specifica persona….;

V= si… si ho capito…;

F= ce la puoi mandare certo…;

– omissis – (vds.all.nr.167)

Un conoscitore di cose siciliane che avesse avuto modo di   leggere la conversazione sopra riportata, senza alcun riferimento e senza alcuna notizia sugli antefatti, avrebbe capito immediatamente trattarsi di un dialogo legato alle rigide regole di “Cosa Nostra”. D’altro canto, solo una persona non completamente inserita nella realta` siciliana come il VOLTA poteva ribattere a contestazioni precise e inappuntabili espresse sicuramente da un “uomo d’onore”.

Alfredo FALLETTA tradiva in questa occasione la organica   appartenenza   all’organizzazione mafiosa.   Come in   un manuale, nel dialogo, si delineavano chiaramente gerarchia, norme e usi. Perfino il linguaggio era quello tipico di chi certe cose “…non puo` spiegare per telefono…”.

Calogero CANGELOSI non doveva godere evidentemente, in quel frangente temporale, di molto favore nei confronti dei suoi “superiori”.   D’altra parte, FALLETTA dimostrava possedere una discreta autonomia decisionale, se non altro nel suo ambito territoriale.

Era stato deciso l’allontanamento o comunque la messa in disparte del CANGELOSI
connessa probabilmente a divergenze interne all’organizzazione;   per questo motivo egli non doveva permettersi di contattare gli amici dei suoi amici, ne` tanto meno questi lo dovevano interpellare.

Qualsiasi altra persona poteva, invece, fare cio`, ad esempio TAIBBI o anche lo stesso BULGARELLA, evidentemente accetti a chi tali decisioni aveva il potere di adottare.

Per l’ennesima volta si constatava l’assoluta incapacita` delle imprese non siciliane a contrastare la prepotenza dei “soci” siciliani.

Senza ulteriori commenti si trascrivono integralmente le seguenti telefonate.

Ore 16,19 del 23/04/1990.

CANGELOSI Calogero chiama Alfredo FALLETTA.

– omissis –

C= pronto;

F= ehila`;

C= ehhh… Alfredo…;

F= ciao… ciao…;

C= ciao…   senti, ma insomma, io da Palermo   ricevo notizie… “tinte”;

F= per quanto riguarda che cosa…;

C= ehhh…   per quel discorso che io ti avevo detto che non si doveva fare piu`…;

F= ehhh…non lo so… che notizie dicevi…;

C= no… notizie che diciamo… notizie che …mi ha rimproverato… “l’amico”… mio di
Trapani che… dice…che io a te ti ho detto…ehhh…ti ha venduto una parte di questa cosa…   ma che e`… io non e` che ti ho detto questo…   Alfredo… ehhh… lui…   si sono visti la`… capisti…;

F= ma… ehhh… ehhh… Lillo… ma come fai a pensarla una cosa di queste… non l’ho capita…;

C= ahhh…;

F= ma che vai pensando una cosa di questa?…;

C= no…   io non penso niente… quello mi ha rimproverato e mi disse: …noi… forse dobbiamo parlare di presenza perche` dice il concetto…quello mi piglia a parole stammattina…   “tu u dissi e…” …ne Alfredo gli disse…ahhh…   quello “fici l’associazione e ora ne vogliono il 20% ma insomma ehhh… che ci sentiamo…”a tia chi tu lu disse”… a me, me lo hanno detto a Palermo,   cioe`   l’amico     tuo…ehhh…   ma   lo so…cioe`…cioe` forse vi siete capiti male…   e questo qua dice chew ce l’ha contro a me “chiussa”…;

F= no, allora facciamo cosi` …ehhh… Calogero…;

C= si…;

F= per tagliare la testa al toro… giovedi`… siccome mi ha dato l’altro messaggio per un’altra persona per un’altra cosa…;

C= si…;

F= io… a questo lo voglio conoscere… si… ci dici… se   per favore giovedi…   siccome   io ho   a   mia figlia…;


C= ma qual’e`… l’amico mio di Trapani…;

F= si…;

C= ehhh…per carita`…   anzi, ebbene che ci conosciamo definitivamente perche` …incompr…;

F= ehhh…ehhh…esatto, esatto, esatto perche` io queste cose…   ca tu gia mi lu dici…   gia` mi comincia a…a…;

C= ma tu…   tu pensa quando quello me lo ha detto a me, come mi “acchianava”… ehhh…;

F= esatto, allora, per evitare tutto questo, noi giovedi` ci incontriamo tutti a Paleermo, e ce ne andiamo tutti a mangiare assieme…;

C= si…;

F= l’appuntamento lo facciamo verso l’una e mezza (13,30) perche` c’e` mia figlia alla “Noto” che si opera di adenoidi… siccome e` alle sette e mezza… io all’una e mezza fissiamo l’appuntamento e ci incontriamo a Palermo tutti…;

C= senti…   invece, ti devo dire una cosa, ma qua io ho delle cose da… da fare una associazione nella zona di Catania…   devo venire li` domani pomeriggio… non lo so…;

F= va be`…   per questo ci sentiamo piu` tardi…   ti chiamo io… pomeriggio…;

C= ma dico, tu il discorso mio l’hai… l’hai fatto…;

– a questo punto l’ufficio da atto che il geometra Alfredo FALLETTA inizia ad alzare il
tono della voce tant’e` che si arrabia per telefono –

F= ehhh…   ne parliamo domani… ehhh… giovedi voglio dire…non voglio fare questioni…   anzi, ora qua stiamo… stiamo confondendo le… le… le…;

C= le acque…;

F= no, no, ci stiamo scambiando i pantaloni, io ho i pantaloni e mi sto mettendo la gonnna… e chi ha la gonna si sta mettendo i pantaloni;

C= …no…no…no…;

F= ehhh…;

C= diciamo io…   non so che cosa…diciamo…   ehhh… hanno capito le persone con cui…;

F= no…no…no…no…;

C= io diciamo da te non ho nessun dubbio Alfredo…;

F= ehhh… Lillo…;

C= al cento per cento… capisti…;

F= ma…ehhh… ti ringrazio… ma io con quello ci voglio parlare…    perche` mi secca a me questa   cosa…parlarne cosi`…   no… ehhh…   minchia…   ehh…”curnutu”… e bastiunatu… no;

C= no…   diciamo…   io ti ho mandato per aiutare a me e poi gli altri si risentono… diciamo…;

F= ma non potevano mai risentire… perche` ci ho detto, ho fatto solo una cortesia… perche` tutte le cose che io faccio lui le sa… e gliele devo dire… e gliel’ho detto, mi disse… hai fatto bene…;


C= ma non facciamo che questo sia… da parte di questo… amico nostro di Palermo, una montatura per creare sempre problemi, io, io ecco… vorrei capire questo se c’e` una montatura… (sovrapposizione di voci)…;

F= Calogero…   tu mi devi fare parlare con lui…   anche perche`… io ci devo parlare per altre cose…;

C= … con questo mio amico di Trapani?;

F= si, si, si… fammi…;

C= si…   ma devi… che qua vogliono sapere, diciamo…che cosa ci debbono mettere in quel pezzo di carta…;

F= mah…   stiamo   provvedendo…stiamo provvedendo…due giorni di tempo ancora… ci dice “ca` si fermano che stiamo provvedendo, “ca`” stiamo provvedendo gia` a…;

C= no…   questi non fanno niente, aspettano la`…quindi fallo…;

F= ehhh… stiamo provvedendo… stiamo provvedendo…;

C= ehhh… “l’avvocato duoco e`”;

F= si…;

C= mi ci fai parlare?…;

F= ma e` occupato… ci ha una riunione “cu nu”…;

C= ehhh…   senti fammi sapere piu` tardi se io domani pomeriggio devo scendere…;

F= va bene…;

C= perche` c’e` questa assicurazione che io ce l’ho pronta e poi capace che scade… domani pomeriggio “duoco” come aperto e scendo e ci vediamo…;

F= si…si… senti un po`…ti chiamo io piu` tardino;


C= si…;

F= pero` piglia questo appuntamento per giovedi` alle nove e mezza…;

C= stai tranquillo al ceto per cento…   io perche`… dobbiamo chiarirla tutti e tre o no… “cu sa”… c’e` qualcuno “n’ du miezzu” che vuole fare.. vuole giocare con le nostre…;

F= Calo`…   e` importante che ci vediamo tutti e tre assieme…compreso lui…con BULGARELLA sto` dicendo…;

C= si… signori “iddru”, perche` ci sono altri…;

F= va be`…;

C= io e` di lui che parlo…;

F= va be`…;

C= ti saluto…;

(vds.all.nr.168).

Ore 19,01 del 03/05/1990.

Alfredo FALLETTA chiama l’utenza nr.0923/867300 intestata a   “IMMOBILIARE FINANZIARIA SUD” Paceco (TP) Strada Provinciale   e parla con BULGARELLA Giuseppe:

B= pronto;

F= FALLETTA sono…;

B= ohhh… carissimo… agli ordini…;

F= quali   ordini…   preghiere…   senta un po`…   io siccome domani dovevo venire a Trapani…;

B= ehh…;

F= a portare quelle cose che sono pronte…;

B= se lei viene di mattina pero`… che poi non ci sono;


F= si …siccome ce l’ha Calogero… se glieli porta lui… la stessa cosa e`?…;

B= ahhh…va be`… lo stesso e`…;

F= non si offende…;

B= no…no…assolutamente…;

F= mi passi a Calogero per favore…;

B= va bene…tante cose ehhh…;

C= pronto…;

F= Calogero…;

C= si…;

F= senti un po`, piglia quelle cose… le metti in una busta chiusa…la sigilli e ce la dai a BULGARELLA…;

C= non ce bisogno che vieni tu…;

F= no… perche` ci ho parlato ora…;

C= va be`… allora devo andare … devo andare a prendere la…”riti” e domani mattina devo essere di nuovo qua…;

F= niente   ci fa… anche con il ragioniere ce la puoi mandare…;

C= come… anche con il ragioniere… va bene…;

F= ehhh….   chiusa deve essere…vedi…fai finta che non sai niente di questa cosa;

C= certo…;

Si salutano.

(vds.all.nr.169.

Ore 09,19 del 04/05/1990.

Calogero CANGELOSI chiama Alfredo FALLETTA e con lo stesso   conversa nel
seguente modo:

– omissis –

F= per quelle due cose la`…;

C= si…;

F= va be`… ci penso io… e ti faccio sapere… tu come sei combinato?;

C= io come?;

F= ehhh… solo quella cosa ti manca?…;

C= ehhh….   mi manca solo sempre quella… per il resto tutto a posto..quello..quello di Palermo..no..ti ricordi?

F= si.. come mi ricordo… e` che sono cretino…;

C= ehhh… quello la`… ahhh… mi ha detto l’amico che ha parlato con…;

F= si…;

C= con l’amico tuo…;

F= si…si…;

C= e dice che dopo questi… due volte che ci sono andato e che non mi ha ricevuto si e` ammorbidito molto;

F= ahhh… certo… ehhh…;

C= ehhh…io sabato   ci vado di nuovo… ehhh… ma lo aspetto la`…;

F= ehhh …Calo`…   io ti ho detto l’altra volta…   sono amico tuo…;

C= si…;

F= ascoltami… vedi che chi fa questo lavoro come noi…;

C= si…;

F= e`   subordinato a grossi sacrifici anche di perdita di tempo… ti dissi ogni mattina vai
la`… vai la`…che prima o poi tu riuscirai…;

C= no…non lo so;

F= quindi e` inutile…;

C= ma quello… quello… l’amico mi ha dato…;

F= ti disimpegni di tutto…io quando devo fare una cosa… non   dormo   la notte…   quindi e`   inutile   fare discussioni… tu domani mattina…;

C= domani mattina … infatti io ci vado… domani mattina sono   la` e poi alle   undici…   ehhh…   ho   un appuntamento in zona… verso le…;

F= ma tu non ci devi andare perche` hai un appuntamento in zona…;

C= no …   no…   non mi hai capito dopo le undici ho un appuntamento nella tua zona… tu domani sei li`?…;

F= si…si… io ti aspetto… “abbastica”… non ci sono problemi… se hai bisogno… guarda noi… loi sai…sono a disposizione…   “quello” mi ha detto che “ti fici” una buona impressione la`… quella dell’IMPESIM (o simile)… no…;

C= si…;

F= ahhh…. l’altro e` venuto qua… dove sei andato tu e mi disse:…io non sapevo che era amico vostro…   a disposizione…   qua e la`… mi… tutti cosi`… se vuoi ci telefono… io ci dissi non c’e` bisogno…;

C= dell’altro?;

F= si…;


C= ho capito…;

F= ahhh …   quindi, l’altro ancora…   dove sei…   da IACOPELLI…   e` venuto ieri sera pure da me questo che ha avuto bisogno di una cosa e mi disse… perche` non mi telefonava lei?… quello magari si e` offeso che ci sei andato tu… ci dissi… ma quello “e` la stessa cosa nostra”… non c’e` bisogno…”rici”… basta che telefona a voi… non ci sono problemi…;

C= va be`… giusto…;

F= quindi…   pero`…   tu… devi battere per questa cosa… perche`…e` importante per te…;

C= si…;

F= non perche` tu hai da fare alle undici e ci vai domani..;

C= no…no…;

F= perche` non ci sei andato questa mattina?…;

C= no, non mi hai capito… cioe`… non mi hai capito…io prima “prioritamente” domani mattina alle otto mi vado a mettere la`…   poi alle undici diciamo…   ho un appuntamento   nelle vostre zone…   e ti   vengo   a trovare…;

F= esatto….   se ci vai la`…   lunedi`…   martedi`…mercoledi`… deve arrivare il punto…;

C= da sabato in poi ci vado ogni mattina perche` questa cosa la debbo chiudere…;

F= tu non e` che devi fare… anzi… una cosa legale…se tu vai la`…   dici… non c’e` e te ne vai…l’indomani ci vai… “ava abbiniri chissu”… ma allora
vero… c’ha abbruscia”… e ti rici acchiana”…;

C= esatto… e questo…?;

F= Calogero devi fare questo solo e non devi ascoltare a nessuno…;

C= no, lo so…   perche` poi chiarendo   sta` cosa si chiarisce una volta per sempre… poi ci riuniamo tutti e chiariamo “tutti cosi`”…;

F= esatto… esatto…;

C= perche` tu sei amico?…

F= ma la cosa piu` importante e` che la chiarisci tu e lui…;

C= certo …. tu a Puccio hai amico… tu a Puccio se amico…”iddru” e amico… ci riuniamo tutti quattro e leviamo “tutti cosi di u` miezzu”…;

F= no …no…   Calogero dal momento in cui quello dice…lascia perdere sia io che lui ti lasciamo perdere…quindi l’amicizia… da questo punto di vista…;

C= no…no… non mi sono spiegato… una volta che lui mi riceve e facciamo un discorso sono…;

F= ahhh… noi tutto…;

C= dopo ci riuniamo tutti e quattro…;

F= certo… certo…;

C= e   chiariamo tutti i punti che ci sono…   tutti i problemi che ci sono… capisti?…;

F= cosi` dobbiamo fare…;

C= va be`…domani ci vediamo…ti vengo a trovare…;

F= va bene…ciao…;


C= domani… stasera ti dico a che ora vengo… va bene… ciao..300

F= ciao…;

(vds.all.nr.170).

Alfredo FALLETTA afferma ad Angelo SIINO che CANGELOSI e` “la stessa cosa nostra” e che quindi non sussistono problemi di alcun genere.

Gli estensori della sentenza ordinanza nel procedimento   penale   contro ABBATE Giovanni + 706, alla pagina 820 affermano:

“…proprio in ossequio a queste regole di comportamento sia   BUSCETTA sia CONTORNO come si vedra` hanno posto una cura esasperata nell’indicare come “uomini d’onore” soltanto i personaggi dei quali conoscevano con certezza l’appartenenza a Cosa Nostra e cioe` soltanto coloro che avevano avuto indicati come tali da altri uomini d’onore, anche se personalmente essi non li avevano mai incontrati. Anche la “presentazione” di un uomo d’onore e` puntualmente regolata dal “codice” di “Cosa Nostra”, allo scopo di evitare che nei contatti fra i membri   dell’organizzazione si   possono inserire estranei. E` escluso, infatti, che un uomo d’onore si possa presentare da solo, come tale, ad un altro membro di “Cosa Nostra”, poiche`, in tal modo, nessuno dei due avrebbe la sicurezza di parlare effettivamente con un uomo d’onore.   Occorre, invece, l’intervento di un terzo membro dell’organizzazione che li conosca entrambi come uomini
d’onore e che li presenti tra loro in termini che diano l’assoluta certezza ad entrambi della apprtenenza a Cosa Nostra dell’interlocutore.   E   cosi`, come ha spiegato CONTORNO, e` sufficiente che uno venga presentato all’altro, con la frase “chistu e` a stessa cosa”, perche` si abbia la certezza che sia appartenente a “Cosa Nostra”.

Il rapporto tra LI PERA e BUSCEMI era perfettamente noto alla direzione della RIZZANI, tant’e` che quest’ultima riceveva disposizioni per il pagamento al predetto per ben 3.113.000.000 per fatture di non meglio specificata natura.

Infatti alle ore 17,23 del 03/04/1990 LI PERA conversa con NALDINI della sede di UDINE:

– omissis –

N= ehh… volevo proprio telefonarle… allora noi abbiamo guardato un attimo la situazione…;

L= si…;

N= e questo notaio l’ho notato io…   perche` mi salta all’occhio, perche` contabilmente vedo la situazione…e` che noi abbiamo una prima situazione di… 2.884.000.000 di lavori eseguiti…;

L= si…;

N= la Edilscavi…;

L= si…;

N= la Edilscavi… pure Edilscavi ci ha emesso fatture…quindi non parlo di pagato…;


L= si…;

N= ci ha emesso fatture per 3.113.000.000…;

L= si…;

N= ci sono 180.000.000 della Sicilia Petroli…;

L= si…;

N= piu` altre cose… in totale sono 3.444.000.000…;

L= ehhh…;

N= di… diciamo di costo…;

L= ehhh…;

N= contro uno stato di avanzamento di due miliardi…;

L= ma Naldini…;

N= ecco…;

L= io non le devo spiegare niente… perche` queste cose Deffendi le dovrebbe sapere a memoria… non e` che ogni volta…   e` possibile che ogni volta siamo punto e capo da capo… l’avro` spiegato venti volte, ma io dico…non lo so… dico… che cosa devo fare…;

N= e no… no aspetti… ecco…;

L= mi debbo mettere a piangere in cinese, in americano, io non  lo so`…   cioe`   voglio dire…   abbiamo   un obiettivo… me lo vuoi passare…;

N= no… ehhh…no…no…;

L= me lo passi…;

N= e` con Claudio, e` in riunione con Claudio… quindi non lo posso passare…;

L= ma pare… ehhh…;

N= no…   aspetti… aspetti Li Pera… la preoccupazione era solamente questa…;


L= si…   non stiamo andando fuori, anzi…   non stiamo andando fuori… siamo giusti…;

N= ecco…;

L= siamo giusti…   io devo avere una differenza di un testone fra l’uno e l’altro alla fine del lavoro…;

N= certo…;

L= e siamo alla fine cazzo… se questo non lo faccio strada strada quando lo faccio… all’ultimo minuto…;

N= no… son d’accordo…;

L= e lui sa` tutto…;

N= ma si..   il problema… la mia preoccupazione…   per cui chiedevo dei lumi era solo quella…;

L= i lumi glieli posso solo spiegare di presenza…;

N= ehhh… chiaro perche` questo mi sembra …incompr…;

L= e questo e` uno, pero` glile potrebbe spiegare anche lui di presenza…;

N= di presenza…;

L= porca puttana…   ehhh…   ma io non lo so` voglio dire…   e` dal primo giorno che lui non ha capito qual’e` il meccanismo… io devo arrivare a un obiettivo e l’obiettivo ci… ve lo sto` costruendo piano piano…;

N= e va bene…;

L= lei avra` adesso…   io le mandero` altri 250 – 300 milioni di fatture…;

N= di fatture…;

L= per forza a… a marzo… perche` poi una volta che io ho finito tutti i trasporti…;


N= ehhh…ehhh…;

L= che…che fatturo piu`?…;

N= si…si… ma e` chiaro…;

L= ehhh…;

N= comunque Li Pera le fatture che l’Edilscavi ci emette le autorizza lei…;

L= ma certo…   me le faccio io… cioe` la situazione lavori… i noleggi li faccio io…;

N= bon..bon…bon…d’accordo…ecco, l’importante che sia questo…   perche` la nostra preoccupazione quale poteva essere da qui…;

L= che loro sparavano a te?…;

N= che loro sparavano…;

L= ahhh… dio bono… se non abbiamo capito questo da tre anni e mezzo che Li Pera e con la Rizzani…;

N= …risata…;

L= allora Li Pera se ne deve andare in Paupasia domani mattina…;

N= no…no…no…   per l’amor di Dio Li Pera…cioe` la preoccupazione…;

L= ma io non ce l’ho con le… ma non ce l’ho neanche con nessuno…;

N= si…;

L= forse ce l’ho con me stesso…;

N= ahhh…no…no…la   situazione     cioe`     la   mia preoccupazione…;


L= ma…lo so che e` complessa… pero` puttana di Eva se l’abbiamo concordata… stiamo andando avanti per come l’abbiamo concordata…;

N= buon…buon..buon…   allora guardi, se lei mi assicura che andiamo avanti come concordato… che queste fatture le ha autorizzato lei, per me va benissimo…cioe` la preoccupazione mia…;

L= ma non glielo devo fire io.. glielo puoi dire anche lui…;

N= si… si… ho capito… bon… comunque…;

L= …incompr…   ogni volta… ehhh… gia` che di tempo ne abbiamo a bizzeffe…;

N= ehhh…;

L= parliamo sempre delle stesse cose…;

N= delle stesse cose…;

L= sempre delle stesse…   la meniamo, la rimeniamo, la rimestiamo… ma poi in Sicilia si dice “fallo come vuoi e` sempre zucca”…;

N= e` sempre zucca…;

L= ci puoi mettere mille condimenti e` sempre zucca…   se noi diciamo una cosa e` sempre quella… non cambia;

N= ehhh…;

L= ma che devo fare io…;

N= …risata…;

L= dico… ma che lingua parlate da quelle parti voi…;

N= ehhh… abbiamo una lingua un po` particolare…;

L= ehhh…;


N= va buon Li Pera… cioe` tutto il discorso era questo… io chiaramente vedo un fatturato, una fattura superiore ai conteggi che ti ho mandato, mi suona il campanello di allarme… contabilmente…;

L= ma…ma…ma non dovrebbe   neanche suonarle…perche` praticamente e` cosi`…;

N= va buo`…   ecco se lei mi dice va bene cosi`…   ho accomodato io quelle fatture fatte in quella maniera perche` va bene cosi`… chiuso il discorso…   cioe` questo chiaramente all’amministrativo al contabile che vede il totale…   alt… il conto e` tanto…   le fatture sono di piu`…   bisogna vedere…   ecco… capisci… e` tutto li` Li Pera…;

L= ma lo so… lo so…;

N= bon.   bon.. comunque l’importante e` che… si… lei mi   rassicuri   con   questo   discorso…   io   vado tranquillo…;

– omissis – (vds.all.nr.171).

Gli accordi presi con i dirigenti della Rizzani riguardavano   la   totalizzazione   di guadagni   superiori   ai   lavori   effettivamente eseguiti. La falsa fatturazione o comunque   l’aumento parziale di questa, costituivano il mezzo con cui   giungere a dei quorum prestabili tra il Li Pera, Buscemi ed   i massimi vertici dell’impresa udinese.

Il riscontro contabile e fiscale effettuabile a carico di   dette societa` permettera`   agevolmente di ottenere il   riscontro cartaceo alle afformazioni sopra riportate.


La Sicilia Petroli risultava essere una societa` fondata il   03/12/1976 da CANGEMI Grazia, nata a Palermo il 25/07/1940,   FRANCOFONTE Giuseppa, nata a Palermo il03/01/1950 e FERRO   Sebastiana, nata a Palermo il 05/01/1952, con sede in   Palermo corso Dei Mille nr.308/H. La societa` in nome   collettivo, con un capitale   sociale iniziale di lire   39.000.000 e con oggetto sociale l’acquisto e la vendita   all’ingrosso di prodotti petroliferi nel 1980 deliberava un   aumento di capitale pari a lire 600.000.000., versando ogni   socio 100.000.000. pro capite ed acquisendonell’assemblea i   coniugi delle tre predette, identificati in:   GIULIANO   Salvatore nato a Palermo il 06/05/1941, GIULIANO Giacomo   nato a Palermo il 16/07/1947 e GIULIANO Andrea nato a   Palermo il 30/09/1949. (vds.all.nr.172)

Ulteriore contatto tra le imprese sulle quali gia` si e`   interloquito era rilevabile dalla telefonata delle ore 18.27   dell’11/04/1990, nella quale tale Omero conversava con il   geometra Li Pera. I due parlano di documenti che dovevano   essere firmati ed inerenti una associazione di imprese da   formalizzare per la partecipazione ad una gara. Li Pera fa`   presente all’interlocutore che c’e` un problema in quanto   “l’amico nostro” e` il procuratore anche dell’altra impresa   e per tale motivo non possono “metterlo dentro”, poiche` si   incorrerebbe nella turbativa d’asta. Omero assicura al Li   Pera che “non figura” e pertanto loro potranno operare tranquillamente.   Il Li Pera   allora,
confortato dalla   delucidazioni avute, fa` presente che ha ricevuto l’okay dal   suo titolare e possono procedere in base agli accordi   precedentemente presi; anche se si mostra perplesso perche` in una gara, “la Caltanissetta-Mussomeli”, una societa` era   stata esclusa unitamente ad altre due per lo stesso motivo   (vds.all.nr.173).

L’Omero interlocutore del Li Pera e` stato identificato in   Omero Frdfflf nato a Pisino (Jugoslavia) il 20/12/1947,   direttore tecnico della “Calcestruzzi Belice S.p.A.” di   Santa Margherita Belice (AG), dalla quale e` amministratore   unico CASCIO Rosario, personaggio sul quale si e` ampiamente   interloquito per la sua contiguita` ad Angelo SIINO.

“L’amico   nostro”,   procuratore   dellla   societa`,   si   identifica, anche in base alla conversazione telefonica, in   CASCIO Rosario inteso “Sarino”, nato a Santa Margherita

Belice il 03/10/1934, nominato rappresentante della societa`   “EDILCOSTRUZIONE S.p.A.” di Roma in data 13/01/1986, che   apriva in sede secondaria in Santa Margherita Belice in   Piazza San Francesco nr.9.

La Edilcostruzioni S.p.A.   veniva   costituita in   data   17/03/1953, con capitale sociale   iniziale di lire un   milione e sede sociale in Roima in via Bruno Buozzi nr.62.   Nell’anno 1959   la sede   sociale   veniva   trasferita   definitivamente nella via Panama civico 68.   La societa`   attualmente ha un capitale sociale di lire 750.000.000 ed e`   amministrata da un Consiglio   di Amministrazione cosi`   composto:


. Presidente   FARRAGIANA   Carlo, nato a Levanto il 7     novembre 1917;

. Consigliere   FARRAGIANA Marcofabio nato a Roma il 26 giugno 1954;

. Consigliere   CUSMANO Antonietta nata a Napoli il 6 giugno     1921.

(vds.all.nr.174).

L’impresa come gia` precedentemente riportato, e` “nelle   mani” di appartenenti all’organizzazione e cio` e` provato, oltre che dalla nomina di Cascio a rappresentante della societa`, soprattutto dalla circostanza che in occasione di un servizio di osservazione e pedinamento effettuato,a Roma, nei confronti di Angelo Siino, questi utilizzava, per i suoi

spostamenti nella capitale, l’autovettura Fiat Croma targata Roma 12356 X di colore grigio metalizzato, proprieta` della societa` Edilcostruzione di cui si e` detto in precedenza.

(vds.all.nr.175).

Il 12/04/1990 alle ore 12,28 Li Pera viene chiamato da Fabbro, il quale riferisce che Claudio gli aveva dato l’autorizzazione per la gara di Contessa Entellina, per la cui aggiudicazione, peraltro, Li Pera si mostra   molto sicuro.

I due parlano dell’offerta fatta per la gara della Pretura di Palermo, della gara indetta dall’Universita` degli Studi di Palermo alla quale debbono presentare invito.
   Ancora Fabbro chiede al Li Pera cosa fare per una gara di tredici miliardi (scadenza 26/04) e questi gli dice “…fino a oggi la facciamo…” dimostrando che qualcuno ancora non lo aveva contattato per comunicargli precise notizie in merito.   I due si soffermano ancora su una gara che era stata sospesa e su alcuni bandi pubblicati per la zona di Ucria (strada di collegamento tra il comune Sinagra e Ucria per dodici miliardi) per la quale occorre la categoria 19/D (in precedenza Fabbro o Favro aveva gia` contattato la CONSONDA per un’associazione perche` a loro mancava l’iscrizione per quella categoria).   A tale proposito Li Pera dice che il problema e` che “…li ci   sono i soliti   EDILTER… ecc.ecc…” e fa capire che “…il nostro amico…” non ha il potere necessario per gestire il tutto.

(vds.all.nr.176).

Il 27/04/1990, nei locali del Rettorato dell’Universita` degli Studi di Palermo siti in questa Piazza Marina nr.61, veniva esperita licitazione privata per l’appalto dei lavori di ristrutturazione e completamento della clinica chirurgica III^ per il centro interdipartimentale di ricerche in oncologia clinica del Policlinico, per un importo a basa

d’asta di lire 2.591.650.000.

La gara veniva aggiudicata all’impresa SIFRA SUD s.r.l. con un   ribasso   percentuale del   15,45%;   alla   stessa, naturalmente, non partecipa la Rizzani de Eccher, cosi come detto dal Li Pera.


La gara da tredici miliardi veniva accertato essere quella del 27/04/1990 indetta per i lavori di costruzione del complesso didattico a servizio delle facolta` a Parco d’Orleans,   per un importo di lire   13.544.000.000   e aggiudicata alla I.C.R. con un ribasso del 16,27%. A tale licitazione la ditta udinese partecipava giugendo seconda.

(vds.all.nr.177 e 178).

In   un meccanismo perfettamente   funzionante non   sono accettabili imprevisti perche` la programmazione raggiunge livelli di massima efficienza.

Le parole di Li Pera servono piu` di qualsiasi altra cosa a rendere il concetto:

– omissis –

F= e quella di tredici che facciamo?;

L= quella la… fino ad oggi la facciamo…;

F= fino a oggi la facciamo… allora quella…;

L= a farla io… quando scade?;

F= allora una… scadono il ventisei del quattro…;

L= allora falla e me la mandi giu`…;

F= va bene…;

L= quella da tredici me la fai…;

F= e quell’altra no…;

L= ehh…ehhh…;

F= va bene…;

– omissis -.

(vds.all.n.179).

Non poteva essere deciso il comportamento da tenere per la gara da tredici miliardi
perche` ancora non era stato stabilito come bisognava comportarsi. Il fatto, poi, che la

stessa venga “concessa” alla I.C.R.   non deve stupire perche` seppure a prima vista possa sembrare in contrasto con quanto sinora affermato, ad un attento esame essa si rivela     l’ennesima       dimostrazioen     dell’esistenza dell’organizzazione e del completo potere decisionale del Siino nel settore.

A pagina 226 di quest’informativa ci si soffermava sulle vicende relative alle gare del comune di Pantelleria, nelle quali il gruppo imprenditoriale del Siino fa la parte del leone.   In quella sede, il 22 febbraio la I.C.R., nella persona del suo rappresentante ing.Mario LISI, opponeva al presidente   di gara ricorso   per le procedure seguite nell’esperimento della gara. Come nel caso della Tor di Valle e della gara S.I.R.A.P. di Petralia Soprana, anche la I.C.R.   desiste dai suoi   propositi bellicosi.   Tali comportamenti sono seguiti dalla ricompensa che, pero`, nello spirito di chi deve   concederla, serve solo ed esclusivamente a sancire l’entrata di altro “socio” nel circuito mafioso di controllo e gestione delle attivita` economiche Tutti devono rendersi conto che gli appalti possono essere vinti, ma solo se si rispettano le regole e ci “si mette in fila”.

E` questo il “…filo della Sicilia…” di cui dice Li Pera dopo aver incontrato “…gente proprio vicino…al Nucleo centrale…”.


L’attivita` dell’organizzazione continuava con una serie di contatti   tra   i     diversi   personaggi   interessati all’organizzazione.

Alle ore 17,09 del 21/04/1990 il geometra Falletta chiama l’avvocato Scichilone sull’utenza 0934/52241 intestata a MAROTTA Adela via Don Minzoni Caltanissetta (moglie dello Scichilone).

– omissis –

A= fino alle due e un quarto… sono stato alla commissione di controllo a parlare con quello… poi…;

F= ahh… vedi che… a proposito di quello… per questo “chiussai” (di piu`) si reoccupa…;

A= si…;

F= ehh…vedi che quello mi ha telefonato… Almanza…;

A= si… ehhh… abbiamo concordato…;

F= ehhh…   quello   dice…     non   facciamo…   che distrugge… tutti i cosi per stu motivo…;

A= ehhh…   me li prepara lui… tutte cose… gia` li ho visti   li vuole lasciati…   lunedi`   ci   dobbiamo incontrare di nuovo per dirmi come impostarli… e forse mi dara` una d’aiuto lui, perche` conosce qualcuno…ma… quello con l’altro… ehhh… proprio… ahh…parlai con Benardo… anche per questo fatto… e mi disse che ci sentiamo che c’e` sua madre che di nuovo sta malissimo… dice lunedi` mattina mi vieni a trovare…;

F= a Palermo?;


A= a Caltanissetta…;

F= ahhh… ma diceva… e` socialista u presidente?;

F= socchi` e`… dice che e` socialista… puo` essere che e` uomo di quello oppure ci dobbiamo telefonare a Bulgarella… ehhh…;

A= vediamo lunedi come come si concretizza il tutto ed eventualmente martedi si va direttamente la`…;

F= anche perche` martedi dobbiamo andare a Palermo per forza…   devo parlare con La Paglia che ti deve dare… che c’ha tutti i cosi pronti…;

A= La Paglia…;

F= si…;

A= va bene… io domattina lo cerco a La Paglia…;

F= mi lu dissuru…   non te lo dimenticare…   cosi noi altri… ahh…;

A= ahhh…   ma io ci sono andato allo studio oggi a mezzogiorno…   e non c’era nessuno perche`…   tra parlare a qualcuno… tra parlare a… portare quelle cose al Genio Civile e cosa… manco…;

F= gliele ha portate le cose al Genio Civile?;

A= certo che le ho portate…;

F= vinni… facitulu… lunedi io vengo… sul tardi sono a Caltanissetta…   ci incontriamo   che ci facciamo firmare…;

A= va bene…;

F= stu cosa a Castiglione…;

A= va bene…;


F= pero` ti voglio dare una cosa… tu domani mattina puoi uscire dieci minuti?;

A= io alle dieci mi devo incontrare con Marco… e che ci dovevamo vedere e oggi mi ha fatto il bidone…   ca ristaru…   all’ingegnere capo ad Agrigento poi mi ha telefonato alle tre e mezzo e mi disse che ci dobbiamo vedere domani alle dieci e quindi all’indomani mattina io esco certo…;

F= e ora che stai facendo tu…;

A= ora…   sono ancora in pigiama che mi sto riposando… una mezz’ora…;

F= ti sei riposato o devi riposare?;

A= no…no…mi sono riposato…;

F= ehh…   ci incontriamo allora a cosa… da Di Benedetto che ti da un poco di cose…;

– omissis – (vds.all.nr.180).

La ragnatela di complicita` e compiacenza di cui possono   godere i personaggi indagati risulta quantomeno inquietante. Dai loro contatti, oltre a quanto emerge dal capitolo   relativo   alla COFAPI, si   deducono legami anche   con funzionari pubblici e professionisti.

In particolare dalla telefonata sopra riportata si poteva identificare:

– “Bernardo”, in ALAIMO Bernardo nato a Serradifalco (CL) il 03/03/1940,   ivi residente,   Assessore Regionale alla Sanita`;

– “Castiglione”,in CASTIGLIONE Antonio, nato a Caltanissetta l’1/01/1955, ivi residente
in via S.Giuliano nr.36/C,

coniugato funzionario del Genio Civile di Caltanissetta;

– “La Paglia”, in LA PAGLIA Calogero di Beniamino e di ARROTTI Carmela nato a Palermo il 06/04/1926, residente a Caltanissetta in via Conte Testasecca nr.26, coniugato,

avvocato;

– SCIORTINO Ignazio nato ad Agrigento il 29/04/1943, ivi residente in via Luigi Sturzo nr.65, ingegnere capo del Genio Civile di Agrigento.

La certezza della corretta interpretazione complessiva dei   dati   ottenuti nel corso   delle indagini, la   forniva   l’intercettazione delle ore 17,53 del 12/05/1990 sull’utenza   della   Rizzani.   Formando   il   numero   di   telefono   0432/740107,intestato a ZANUTTINI ing. Giancarlo, via Udine n.3 Monsano (UD), risultato occupato, LI PERA conversa con   un uomo presente nell’ufficio:

L= a scoppiare scoppiano le bombe… perche` e` una guerra dietro l’altra scoppiano… – segnale di linea occupata – e` occupato…   allora e` a casa… – ricompone il nr.0432/740107 – e io voglio chiudere queste cose, no mi voglio piu`… – segnale di linea occupato – ricompone il nr.0432/740107 – ah… io penso… guarda io sto cercando di non essere troppo entusiasta per non dover prendere   la fregatura…   pero`   quelli   mi   hanno garantito…   noi abbiamo la possibilita`… la notte che non siamo tranquilli di aprire
le buste… – segnale di linea occupato – ricompone il predetto numero – …che controlla la zona di Palermo e Monreale…   che non c’entra Siino… piu` forti di Siino sono questi…

– quindi sara` la Edilscavi che e` nostro sub-appaltatore dei   nostri   e la Cosmosud   che sara`   il   nostro sub-appaltatore a San Cipirello…;

U= questo qui quando va in gara?;

L= ora   ci   fanno   l’invito…     ancora   non   e` arrivato l’invito…;

U= bene…;

L= arrivera`   presto…   – segnale di linea libera   e ricompone il numero – …l’interlocutore e` un suo dipendente gli altri si debbono accontentare di un interlocutore che non conoscono… – incompresibile una parola – …si… questa fortuna ti basta… ehh devi dire a Claudio…   dico io a… – segnale di linea occupata – …incompr… – con Rovera… – ricompone il suddetto numero – va bene… gli telefono stasera non c’e` problema… (vds.all.nr.181).

Solo una fortunata coincidenza permetteva di ottenere tali   impensabili conferme a   tutta l’attivita` investigativa   svolta.

Nonostante l’esito della vicenda relativa alle gare del   comune di Pantelleria, durante la quale Li Pera aveva   tentato,   insieme a Iacopelli   Procopio   Giuseppe,   di accapparrarsi la gara senza uniformarsi alle direttive dell’organizzazione, ora egli cercava, nuovamente, mediante l’appoggio di altri, nel caso specifico
Buscemi che egli   considera “…piu` forti di Siino…”, di scavalcare il   palermitano.   Sulla base   delle successive   risultanze   investigative si poteva desumere che Li Pera non aveva messo   in atto i suoi propositi, sicuramente considerando a mente   fredda   alquanto   pericolosa   tale manovra,   preferendo   eventualmente aspettare tempi migliori per il suo salto di   qualita`.

Alle ore 17,33 del 25/05/1990 si aveva modo di accertare, a   seguito di una conversazione tra Claudio De Eccher e   Giuseppe Li Pera, che il primo avrebbe avuto intenzione di cedere una societa`, la “Rizzani Estera”, e che il secondo si stava adoperando, sul mercato siciliano, per trattare la vendita in quanto questa sarebbe “…una cosa che serve a quella gente di la`…”. Nella stessa circostanza i due si soffermavano a discutere su una gara del comune di Comiso e per quella “cosa” di Donnafugata. Li Pera dice che comunque con Claudio dovranno incontrare “quegli amici dell’ESA e della Cassa per il Mezzogiorno”.

La completa partecipazione di   Claudio De Eccher alle attivita` illecite, gestite per la Sicilia, dal Li Pera si confermava anche in un discorso relativo alla gara per i lavori al duomo di Monreale. Con linguaggio cifrato, anche se piuttosto ingenuo, Li Pera gli comunica che e` riuscito ad accordarsi, quasi con certezza, con quelli che gli possono garantire un 50% dei lavori.


– omissis –

L= quindi diciamo non so` per quello che possa servire…pero` diciamo …incompr… ohhh… secondo… domani sera   quel discorso da un momento   all’altro   quel discorso…   per quella macchina che dovremmo acquistare a Monreale…;

C= ehhh…;

L= io ho fatto un po` di pianto greco, forse riusciamo ad avere il 50%…   mi hanno confermato del discorso…valido…;

C= ehhh…;

L= pero` forse riusciamo ad avere il 50%, ma non prenderlo scontato… insomma…;

C= ehh…;

L= io gli ho detto che sai… insomma noi andiamo la`…io dico… io vado a proporre una cosa… poi siamo in minoranza…   insomma…   la cosa   non   mi   piace proporla… ehhh… loro mi hanno detto… va bene, ne possiamo parlare insomma…no…;

C= ehhh…;

L= ha dato una disponibilita`… pero` non prenderla per…accettata…;

C= ehhh…;

L= ma mi hanno tranquillizzato che il discorso e` quello li`, che io ti ho fatto…;

– omissis –   (vds.all.nr.182).

La documentazione richiesta per le gare di Monreale e di Donnafugata non e`
tutt’ora pervenuta e, pertanto, si esprime riserva al riguardo.

Il 28/05/1990 alle 12,15 Li Pera si intratteneva con Faustetti in merito al problema della costruzione della circonvallazione di Palermo e piu` in generale sul problema della successione al gruppo Cassina.

– omissis –

L= dico Claudio… dico io non ti posso dire niente dico, siccome ho intenzione di telefonare a Fausto per la faccenda di Palermo, per sapere qualche…   qualche notizia per sapere se ci sono se… eh…se ci sono cose, perche` io ho parlato…eh… e su Palermo mi hanno confermato che difficilmente quel gruppo che tu sai rinuncera` al discorso, quindi…;

F= si…si …incompr… che i nostri sono d’accordo…;

L= come?;

F= i nostri son d’accordo…;

L= si…   si… ma che rinuncino con cognizione di causa, non cosi` solo per partito preso…;

F= quelli di Agrigento non ne vogliono sapere di questo…;

L= come?;

F= quelli di Agrigento non e` che contano molto pero` li…eh…;

F= no…no…   lo so pero`…   eh…   dovevano essere d’accordo anche quelli insomma e quelli non vogliono;

L= ma non entrano, quelli non entrano… quelli non possono entrare ne ora ne mai…;


F= …incompr…   debbono entrare, pero` avevano altre cose insomma…;

L= ah…   ah… sar` una trattativa un po` piu` lunghetta pero`…   io so che loro sono stati accontentati a suo tempo con la metropolitana… eh…;

F= si…beh… ma non e` cosi` semplice…;

L= eh… si… non lo metto in dubbio…;

F= cioe`…;

L= quindi siccome io …incompr…;

F= …incompr…;

L= come?;

F= mi sembra che tu hai le stesse notizie…;

L= si… si… si…;

F= quindi non…non…;

L= e` vero, hai detto… hai detto bene, tra l’altro lui e` quello che ha marchengegnato tutto insomma… eh…;

F= si   per`   …incompr…   fanno un   po`   a   fatica …incompr…;

L= come?;

F= – ricezione disturbata -;

L= ah…certo…certo…;

F= a questo punto…;

L= anche perche`… pronto?;

F= si…;

L= anche perche` sembra che i prezzi diciamo siano un po` tiratini eh…;

F= si…   si…   beh…   non e` un lavoro …incompr…pero` insomma sai…;


L= e` un lavoro che si fa perche` poi ci sono…   poi ci sono quei 26 miliardi di lavoro lasciati cosi`…;

F= ma poi c’e` molta… e` interessante il discorso…;

L= si…   si, comunque io so che voi siete con GICO (o simile)…;

F= si…;

L= eh… eh… e loro sono molto…;

F= noi eravamo con GICO perche` poi…   insomma un’altra idea era che a quel punto dovevamo…;

L= farlo fare… l’impalcato…;

F= potevamo farlo… ma potevamo anche vedere se qualcuno aveva bisogno che qualcuno glielo facesse insomma…;

L= certo…   certo …incompr…   infatti quel comitato li`… il primo e` strampalato… proprio per questo…perche` non c’e` nessuno che lavori li`…;

– omissis – (vds.all.nr.183).

L’interlocutore   del   Li Pera   si   identifica,   quasi   sicuramente,   in FAUSTETTI Fausto   nato a Feltre (BL) l’11/02/1948 residente a Udine.

Sono tuttora in atto indagini autonome riguardo alle vicende   del gruppo Cassina su cui si fa` riserva di comunicare gli   accertamenti.

La conferma che la Rizzani fosse interessata a subentrare ai   Cassina la forniva anche la telefonata,tra Li Pera e la sua segretaria, del   29/05/1990 alle   ore   09,45.   Questa rintracciava il geometra sulla sua autovettura munita di
radiotelefono nr.0333/802496 e conversa nel seguente modo:

– omissis-

L= ehhh… avverti Cani…;

G= si…;

L= che oggi…   gli…   gli   devi dire proprio queste parole… per evitare… che poi lui capisce…;

G= si…;

L= ehhh… alle quattro ho quei documenti per comprare la macchina di Monreale…   quindi preavvertilo che poi vediamo se in serata o domani mattina ti lasciero` sta cosa e tu gliela mandi via fax insomma…;

G= la macchina?;

L= ehhh… la carta….le carte… la macchina di Monreale hai capito qual’e`…no?…;

G= si… si…;

L= ehh.   okay… quindi lo avverti che alle quattro avro` questo discorso…;

G= ehh…ehhh…;

L= e che compriamo al 50%…;

G= ehhh…;

L= invece del 33…;

G= ehhh…;

L= ehhh…  un’altra cosa che mi interessava era questa, se riesci a rintracciare ROVERA…;

G= si…;

L= a…   a Udine li`… ehh… avrei bosogno io delle carte…   delle carte della
circonvallazione di Palermo, della sopraelevata…   lui aveva preparato delle carte

che si ricorda di portarmele giu`…;

– omissis –   (vds.all.nr.184).

Lo sviluppo delle attivita` imprenditoriali della Rizzani De   Eccher continuava con l’istaurazione di numerosi altri   contatti con imprese dell’isola, alle quali Li Pera forniva   il supporto di “potere” del colosso udinese e delle sue   amicizie per ottenere vantaggi economici e partecipazioni in   appalti.

Questo, ad esempio, era il caso delle gare da effettuarsi a   Comiso.

Il 19.06/1990 alle ore 10,13 Li Pera chiamava la sua   segretaria Giulia per sapere se erano arrivati i documenti   per una gara da undici miliardi per il comune di Ispica.   “…controlla eventualmente fai una fotocopia… eh… in   modo tale che ne parliamo giovedi` mattina con quelli che   vengono da Comiso… perche` siccome e` nella…   nella

loro zona… sicuramente… eh… loro sapranno gia` se   c’e` qualcuno… eh… capito no?…;

(vds.all.nr.185).

Gia` il giorno successivo Li Pera contatta “…quelli che   vengono   da Comiso…”, infatti,   alle ore 09,10   del   20/06/1990, Giulia, impiegata della Rizzani chiama l’utenza   nr.   0932/927144 intestata alla COOPERATIVA SUD COSTRUZIONI   con sede in contrada Cifali Ganzeria, Chiaramonte Gulfi (RG)   e chiede al geometra CHESSARI conferma dell’appuntamento,   con Li Pera, per il giorno successivo alle ore 09,30.


L’interocutore conferma la sua disponibilita`.

(vds.all.nr.186).

Per comprendere perfettamente lo sviluppo e la preparazione   che esiste a monte di una gara d’appalto, e` necessario   ricordare che a pagina 578 del   capitolo relativo al   consorzio C.E.M.P.E.S. l’ing.Zito della Tor di Valle, amico   del Li Pera, viene da questo interpellato al fine di   ottenerne la disponibilita` ad un intervento presso la Cassa   per il Mezzogiorno per il finanziamento di due progetti, da   quaranta miliardi ciascuno, nel ragusano. La preoccupazione   del Li Pera e` quella di impegnarsi con nuovi soci di lavoro

e   di non riuscire a tenervi fede stante all’attuale   incapacita` della Rizzani di intercedere e imporsi a livello   decisionale con i vertici della Cassa per il Mezzogiorno.   In tale attivita`, evidentemente, ha gioco facile la Tor di   Valle che deve godere di un ottimo canale privilegiato,   cosi` come ampiamente dimostrato per quanto attiene i lavori   di costruzione del collettore emissario zona sud di Palermo.   Nella   stessa conversazione, il Li Pera   precisa   che   “…ovviamente c’e` un impresa del posto che entra nel   discorso…   che fornisce tutti i discorsi…   e` una   cooperativa comunista di Comiso… che fattura circa trenta   miliardi…”.

Di fronte a tali argomenti l’ing.Zito garantiva   il suo   impegno e lo stesso giorno, 05/06/1990 alle ore 18,21, dopo   solo quindici minuti dalla conversazione con LI PERA


egli   chiamava il dottor Catti a Roma proponendogli l’affare,   accolto con molto interesse   dal dirigente che, anzi,   apprendendo che trattasi di   una cooperativa comunista   affermava che “…se e` una cooperativa si..   perche` poi   oltre tutto una cooperativa e` probabilmente piazzata agli   enti locali… dico la cooperativa piu` e` rossa e piu` e`   sana…”.   (vds.all.nr.286 capitolo Campes).

I contatti tra Li Pera e Zito continuavano nei giorni   successivi, stante la disponibilita` dei responsabili della   Tor di Valle a stabilire un accordo al 50%, anche in via   ufficiale, considerato l’ottenimento del finanziamento. Li   Pera, dal suo canto, garantiva che la cooperativa avrebbe   fornito “…e` gente…   perche` loro ti danno tutta la   copertura di la`…ecc….ecc…insomma…capito?…”.

Una garanzia necessaria perche` il territorio era nuovo per   le due societa` e quindi deveva esserci tutta la copertura   occorrente, in ogni senso.

Il giorno 13 giugno alle ore 16,28 l’ing.Zito veniva   sollecitato dal Li Pera ad una rapida definizione della   vicenda essendo stato a sua volta interpellato dai parteners   ragusani. (vds.all.nr.288 Cempes).

La vicenda poteva essere definita il giovedi` successivo   alla presenza del geometra Chessari, in Caltanissetta alle   ore 09,30 del 22/06/1990. (vds.all.nr.187).   I due si   sarebbero poi nuovamente incontrati alle ore 09,00 del   26/06/1990. (vds.all.nr.188).

Su tale problematica venivano iniziati accertamenti, tuttora in corso, stante la mancanza
di documentazione attinente,   gia` richiesta agli enti interessati.

Per la comprensione delle dinamiche comportamentali interne   all’organizzazione,   e`   opportuno   soffermarsi su   due   attentati verificatisi in Cefalu` nel mese di giugno scorso.

Nella serata dell’8/06 ignoti facendo uso di esplosivo   danneggiavano   l’autogru tipo   Troisi, modello   MD356T,   matricola 336A056 telaio 7490/S di proprieta` della ditta   Callisto Pontello S.p.A.   con sede in Firenze, piazza   Donatello nr.4, impegnata nei lavori per la costruzione del lotto 33/bis dell’autostrada Messina – Palermo. Il mezzo   incustodito   per fine settimana   lavorativa, era   stato lasciato parcheggiato all’inizio della costruenda galleria sita in localita` S.Elia, agro di Cefalu`.   Il danno ammontava a circa 50.000.000 di lire.

Tra le ore 16,30 del 15/06 e le 08,00 del 18 successivo, ignoti   danneggiavano   con   esplosivo, l’autogru   marca Corradini nr.725PL, matricola 0707, di proprieta` di RIVOLO

Angelo, nato a Palermo il 02/11/1964, residente in via Messina nr.15, che occasionalmente aveva portato il mezzo in contrada Grana to di Cefalu`, ove doveva eseguire lavori per conto della Rizzani De Eccher. Terminati i lavori che erano stati affidati in sub-appalto dalla ditta TORNO, consistenti nella ricollocazione di impalcature di alcuni viadotti facenti parte della costruenda autostrada. Anche in questo caso il danno ammontava a lire 50.000.000 circa.

I due episodi delittuosi mettevano in agitazione Li Pera e i suoi piu` stretti collaboratori. In
particolare, sfruttando la struttura criminale su cui poteva contare, egli si adoperava per comprendere appieno la dinamica dei fatti.

Il 20/06/1990 alle ore 18,08, Li Pera chiama il cantiere della Rizzani a Palermo, via Lanza di Scalea e parla con tale Toto`, probabilmente uno dei fratelli Buscemi.

– omissis –

L= senti tu per caso hai parlato con Vito… qualcuno di quel discorso che e` successo a Cefalu`?;

T= no, con nessuno ho parlato, c’era Franco qua… no, con Franco solo ho parlato, c’era Franco qua…   no, con Franco solo mi ricordo no… no… l’ho detto a quello il figlio di…;

L= eh… si… si…;

T= di Rivolo…;

L= ho capito…;

T= e basta, ma non… con Giovanni nemmeno ci siamo visti;

L= eh…;

T= e con Vito nemmeno…;

L= eh…;

T= e manco ho avuto l’opportunita` di parlargli…;

L= ho capito…   senti…   Sebastiano li ha portati gli assegni vero?;

– omissis – (vds.all.nr.191).

Il 25/06 alle ore 15,51 Li Pera contattava lo 0921/231430, risultata   al   terminale SIP   non collegata, e   cerca dell’ing.Barro, con il quale vuole discutere della vicenda
di Cefalu`. No trovandolo conversa con l’ing. Amico.

– omissis –

A= ma lei nonn ha idea di questa cosa?;

L= ma io diciamo ho fatto delle cose e la cosa e` molto strana sia in… assolutamente nei nostri confronti, sembrerebbe anche nei confronti di quel poveraccio e quindi io volevo vorrei capire, anche perche` c’era un precedente li… no… di 15-20 giorni prima…;

A= alla Pontello…;

L= esatto, quindi la cosa comncia credo a vertere un po` piu` versi obiettivi specifici, quindi volevo parlare con l’ingegnere…;

A= ho capito…; (vds.all.nr.192).

Li Pera,   pochi minuti dopo,   chiamava lo   06/8486447, risultato   anch’esso   non collegato,   e   conversava con l’ingegnere   Barro prendendo   appuntamento con lui, per discutere dell’attentato,alle nove del mercoledi` successivo presso la diga Rosa Marina. (vds.all.nr.193).

Il 24 luglio 1990 con foglio nr.20/48-1 di prot.   la Compagnia Carabinieri di Cefalu` inoltrava notizia di reato ritenendo sussistere il movente criminoso nel fatto che “… la   ditta Albaponteggi   precedentemente contattata   dal geometra ZACCONE Giuseppe, pur essendo subito disposta ad eseguire i lavori richiesti   d’urgenza fu lasciata ad attendere ed in merito non ebbe mai alcuna risposta circa l’inizio di essi;   il Rivolo, pur di aggiudicarsi quei lavori ha praticato prezzi concorrenziali rispetto a quelli
concordati tra il geometra Zaccone Giuseppe e personale della ditta Albaponteggi. Allo stesso geometra Zaccone ha mentito riferendo che la ditta Albaponteggi non era disposta a venire a Cefalu`. Lo scorretto comportamento del Rivolo Angelo nei confronti della ditta Albamontaggi andava punito, chi poteva avere l’interesse a dare tale punizione se non i responsabili della ditta Albaponteggi, che nella vicenda sono rimasti estromessi per volere di Rivolo Angelo. Altra punizione doveva essere data al geometra Zaccone, il quale

oltre a lasciare in sospeso la ditta Albamontaggi, pur di servirsi delle prestazioni del Rivolo Angelo, ed avendo necessita’ di iniziare i lavori, come da egli dichiarato, per qualche giorno doveva servirsi di un’autogru` che doveva essere fornita da una ditta che operava a qualche km dalla contrada   Granato.   Per impedire   tali   lavori   veniva danneggiata   l’autogru` della   ditta   Callisto-Pontello, guardacaso l’unica che in quei giorni, venendo da Cefalu` era   particolarmente esposta e   ben visibile per   chi percorreva   il   tratto     autostradale   in   esercizio. Quest’ultimo danneggiamento oltre a punire il geometra Zaccone, e` stato un preciso segnale tendente a convincere le ditte autostradali che operano nella zona a non prestare mezzi meccanici.   Cio` posto   per i danneggiamenti si segnalano i fratelli Albamonte Guglielmo, nato a Palermo il 26.01.1960 e Albamonte Michelangelo, nato a Palermo il 26.01.1960, titolari della ditta Albaponteggi. Il Zaccone Giuseppe,   nato a Palermo il 14.03.1963, residente   a
Caltanissetta in via Borgo Petilia, casello ferroviario 127, e Rivolo Angelo venivano   deferiti per favoreggiamento personale avendo essi aiutato, con il loro comportamento i fratelli Albamonte ad eludere   le investigazioni delle Autorita`.”

(vds.all.nr.194).

La ricostruzione   alquanto semplificata dei fatti e dei   moventi non appariva del tutto convincente non fosse altro che per la mancanza di reazioni a carico dell’Albaponteggi e dello stesso geometra Zaccone, che continuava a mantenere normali contatti con il Li Pera, sicuramente interessato a difendere la sua credibilita` di fronte ai responsabili udinesi dell’impresa ed ai suoi amici palermitani.

In effetti un esame piu` attento della situazione e le risultanze delle intercettazioni telefoniche, permettevano di dare dell’intera vicenda una lettura molto piu` complessa e variegata di quanto non potesse apparire ad un primo superficiale esame.

Li Pera contattava l’ing. Fulvio BARRO, residente a Roma in via Gregorio VII nr. 466, dipendente della ASTALDI spa di Roma e con lui si incontrava sul cantiere della diga Rosa Marina.   Specifici accertamenti stabilivano che la predetta diga era in costruzione nell’omonima contrada nel comune di Caccamo da parte della ditta ASTALDI spa, con sede in Roma in via Po nr. 11/15. Quest’ultima si era aggiudicata i lavori   per   complessivi   78.912.217.070,   finanziati dall’Assessorato   Agricoltura e Foreste   di
Palermo   e assegnati a trattativa privata con deliberazione 2/C.A. del   4.2.1987 del consiglio d’amministrazione dell’E.S.A. Ditte sub-appaltatrici risultavano l’impresa RODIO spa di Milano, per i lavori specialistici di consolidamento e l’impresa CATANESE spa di Caccamo, per lavori di movimento terra. Di quest’ultima e` titolare, insieme con il figlio, CATANESE Salvatore fu Vincenzo e fu Alongi Domenica, nato a Caccamo il 15.06.1936, ivi residente in   via del Carmine 44, coniugato, indiziato di appartenza alla mafia. Infatti il 17.03.1983,   con   decreto   nr.821 R.G.I.   dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, veniva indiziato per associazione per delinquere di tipo mafioso e semplice a seguito delle rivelazioni del pentito Antonino Calderone. La particolare circostanza   della presenza dell’impresa Catanese nei lavori della diga e la volonta’ del Li Pera di confrontare le idee proprio con l’ing. Barro che, invece, avrebbe dovuto essere estraneo a certe logiche siciliane, e` esplicativa di quella realta`.

La conferma veniva, puntuale, il 28.06.1990,alle ore 18.06, grazie ad una conversazione tra Li Pera e il geometra Zaccone.

l. senti qua se tu vedi di rintracciare a Rivolo,perche`purtroppo   io   verro`   prima   perche`   ci   cisono…inminciare a muoversi con IRA GRACI sono stato la`oggi ci devo tornare…molto probabilmente martedi`…

z. si…

l. ci dici che quel discorso la` a quanto pare e…e…da piu` fronti era una cosa per gli
esterni diciamo, cioe` loro…ne` Astaldi ne` Rizzani…neinte non vogliono esterni praticamente…

z. eh…

l. quindi diglielo…ovviamente gli dici   che io conto di…quando vengo l’avviso, parliamo pero quando vengo con Deffendi non possiamo parlare capisci…

z. si…si…si…

l. pero` gli e gli…lo devi dire che lui si deve muovere perche` praticamente la cosa…pare che non sia tanto semplice insomma…

z. mm…

l. ce l’hanno con gli esterni insomma a quanto ho capito io….

z. va bene io infatti ieri ci avevo…gli dovevo telefonare per vedere se poi lui…

l. si…

z. a fine luglio si puo` rintracciare questa gru…e poi io ieri non l’ho trovato…

l. si…

z. – incomprensibile – ora vedo se lo posso trovare …

l. va bene…

z. dico che scende cosi’ ne parliamo…

l. okay Toto`…

z. va bene…

– omissis –   (vds.all.nr.195).


Ormai Li Pera Giuseppe si dimostrava padrone della realta` isolana, capace di muoveri a suo piacere e di gestire situazioni patrimoniali ed   imprenditoriali di notevoli dimensioni. Egli, col trascorrere del tempo, si evidenziava come l’uomo vincente della Rizzani de Eccher in Sicilia e, in prospettive non del tutto impossibili, in Italia.

La telefonata sotto riportate ne costituiscono ulteriore riscontro.

Il 09.07.1990 alle ore 16.05 Li Pera viene contattato dall’impresa SORCE da Favara.

l. pronto?

s. geometra Li Pera,l’impresa Sorce sono…

l. eh…che c’e’…?

s. buona sera…non so se si ricorda di me, io sono venuto…sono venuto a trovarla a Caltanissetta…

l. lei e` di ….?

s. si A…di Favara, Agrigento…;

l. eh…eh…per?

s. …provincia…

l. no…no..no…dico per…

s. eh…mi scusi per l’impresa Sorce…

l. si, ma dico per che cosa?

s. sono venuto a trovarla…

l. eh…

s. per una provincia si ricorda…

l. – pausa – eh…ma eh…e io le ho detto?…al momento mi sfugge, mi deve scusare….


s. no, lei mi ha detto a disposizione…

l. ma che cosa era la USL?

s. no, no, no, era la provincia….di Agrigento…

l. ho capito…mah…sicuramente…eh…sicuramente non ci sono dubbi perche` io ho…eh…la data di spedizione di quel “pacco” quand’era?

s. era…la data di spedizione era..mm…sono arrivati ed era il giorno 19…

l. e quindi?

s. giorno 19…

l. giorno 19…

s. si…

l. va bene…va bene…comunque sicuramente…

s. la vengo a trovare….

l. no..no..se io le ho detto va bene non c’e` problema…

s. lei mi ha detto…

l. 19.7….

s. 19.7….

l. va bene…va bene…

s. lei mi ha detto va bene…io…

l. di quanti chili era quel “pacco”….?

s. cosa?…ah…di quanti chili, 3 e 4 …

l. 3 e 4….

s. 3 chili e quattro….

l. ok….

s. va bene….

l. sicuramente ho gia` dato istruzioni perche` non…non me lo ricordo per niente, quindi….


s. si…in effetti siamo venuti un mese fa…un mesetto fa…

l. ho capito….va bene…comunque ricontrollo…

s. si, si, si, mi faccia sta cortesia…..

l. daccordo…daccordo…

s. che fa mi faccio vedere?

l. no…farsi rivedere no…no…caso mai…se da un colpo di telefono fra un paio d’ore….

s. va bene…fra un paio d’ore la richiamo…

l. ok, arrivederci…

(vds.all.nr. 196).

Il 19 luglio presso la Provincia regionale di Agrigento   veniva   esperita licitazione privata   per i lavori di   consolidamento e sistemazione idro-geologica zona a valle   centro abitato di Santo Stefano Quisquina per un importo a   base d’asta di lire 3.409.000.000.

L’appalto veniva aggiudicato alle imprese riunite SORCE   Giovanni srl in associazione con le imprese CRISCIENZO   Felice e SUTERA Francesco. L’impresa Sorce Giovanni ha sede   in Favara via Cola di Rienzo nr.13.

(vds.all.nr. 197).

Effettivamente non potevano esserci problemi se Li Pera   aveva detto che non c’erano problemi.

Il 09.07.1990 alle 16.29 Li Pera conversava con tale Enzo   della Rizzani de Eccher di Udine, non meglio identificato,   circa l’invio dei documenti riguardanti la gara di Monreale


per la quale lui doveva   incontrare delle persone   e “…perche` me la devo giocare tutta, infatti debbo vedere delle persone…”, tanto”…io domani li vedo….”.

Nella stessa circostanza, egli diceva di contrassegnare la   gara del 19.7. con “…tra parentesi RR Sorce…”

(vds.all.nr. 198).

Lo stesso giorno alle 18.08, Sorce chiamava Li Pera il quale gli esternava dubbi sulla presenza di un Palilla nell’affare della gara., nome giunto a Roma per altre vie, come interessato alla stessa gara della provincia di Agrigento per cui si era “agitato” il Sorce stesso.

– omissis –

l. si…si..si…preciso e` un consolidamento..cos’e`…?

s. e` un consolidamento…

l. e` arrivato..io avevo dato la mia disponibilita` a suo tempo, infatti Roma l’aveva gia` registrato come…eh…

s. si….

l. esatto…eh…come ringraziamento..pero`…

s. si…

l. ho saputo proprio cinque minuti fa, dieci minuti fa che e` arrivata questa richiesta da parte di…

s. va bene…niente di strano perche` c’eravamo anche…

l. eh…mi dovrebbe far sapere qualche cosa se no rischiamo di fare brutta figura tutti e due…

s. in che senso?

l. eh…se c’entra o non c’entra…

s. lui non c’entra…


l. eh…ma allora…

s. …- pausa – eh…mi scusi per questa cosa?

l. eh…

s. c’entro io…

l. ah…ma allora questo perche` va…va in giro…

s. non va in giro, se questo va in giro va in giro per me…

l. allora me lo deve confermare…

s. si certo…

– omissis –

(vds.all.nr. 199).

Analoga situazione si riproponeva con la telefonata delle   18.17 del 19.07.1990. Li Pera parla con Cani.

l. pronto?

c. eccomi….

l. ciao…

c. due cose..c`e` una gara di Cammarata…

l. si…

c. c’e` da fare la visione…

l. no…no….le gare di Cammarata c’e`..no due..aspetta che te le do…mi sono arrivate ieri sera tardi…allora Cammarata…base d’asta 3.100.000.000…

c. si…

l. Giuseppe…paesano tuo….

c. si…

l. poi ce ne e` un’altra che ti arrivera` se non e` gia` arrivata …ASCA…Caltanissetta…3/B…

c. di…./


l. Caltanissetta…urbanizzazione zona industriale Sommatino – Riesi…3 e 8 CIARAMELLa…

c. come…?

l. CIARAMELLA…

c. no..ma   quella che ti parlo   io e` un’altra   cosa ancora…c’e` da fare il sopralluogo…

l. di che cosa?

c. li a Cammarata…

l. ma se dobbiamo…

c. 3…4..50…sono due le gare di Cammarata…

l. ah….

– omissis –

c. seconda cosa a Monreale…solo 20 e non 25…

l. che cosa solo 20?

c. loro…

l. noo…20 e 25….

c. non puo` essere….

l. perche`?

c. a norma di legge….

l. no..va be`…ma quello ufficialmente lo sappiamo…

c. ahh…bono…

l. ma scusami…Enzo ma che…mi dici…

c. no perche`….

l. ma questo e` logico…lo sappiamo questo…

c. bene…basta…

l. quella e` la scrittura privata che ti ho detto io parallelamente   al raggruppamento  
che facciamo   dal notaio…

c. tutto capito..

l. eh…

c. tutto capito…

– omissis –

(vds.all.nr.200).

La presenza di Angelo Siino si dimostrava, anche questa   volta, essenziale al normale   svolgimento di tutte le   attivita` dell’organizzazione, come   si   evinceva   dalla   conversazione telefonica delle ore 09.40 del 30.06.1990,   intercorsa tra Li Pera e Bruccoleri Calogero.

l. pronto?

b. si buongiorno vorrei parlare con il geometra Li Pera…

l. sono io chi parla?

b. ah…buongiorno io sono Bruccoleri…

l. eh…eh…

b. eh…la mia telefonata…

l. si ho visto il messaggio alla segreteria…

b. ah…si…avevo chiamato ieri…

l. si…

b. perche` c’e` un amico comune Angelo

l. eh….

b. il qule mi…mi…- incomprensibile – cosi` un attimino di venire a parlare con lei per un problema…

l. si…va bene…

b. solo che e` piuttosto urgente…

l. si..


b. io anche oggi pomeriggio o stasera…ma lei oggi e` in sede a Caltanissetta?

l. eh…

b. insomma l’avevo   chiamata anche ieri a casa…solo che non rispondeva nessuno…

l. ero fuori…

b. e in ufficio c’era la segreteria telefonica…

l. si..

b. e anche non lo so…verso nel pomeriggio…

l. eh…ma lei stamattina non puo`?

b. se lei mi dice che posso disturbarla…

l. stamattina…stamattina non puo` avvicinare?

b. eh…no sono a Catania…

l. eh…

b. e quindi rientro verso le quattro le cinque…

l. va bene e allora?

b. mi indichi un orario..che so le cinque le sei…

l. no..no…per quell’ora sono a casa perche` mi vedo la partita, quindi….

b. stasera cioe` alle nove questo?

l. non ce n’e` una..

b. io non vorrei disturbarla per la partita solo perche` -incomprensibile -…

l. no, ce n’e` una alle cinque…puo` venire a casa…

b. verso le cinque le sei lei e` a casa?

l. si…si…

b. allora per quell’ora saro` a Caltanissetta…


(vds.all.nr.201).

L’interlocutore del Li Pera si identifica in BRUCCOLERI Calogero, nato a Favara (AG) il 21.02.1954 e residente ad Agrigento, frazione S.Leone viale   dei Giardini   nr.9,

titolare dell’omonima ditta individuale di costruzioni con   sede in Agrigento in via Zunica 79.

Egli e` inoltre:

– amministratore unico e direttore dei lavori dell’impresa S.I.R.   dell’arc.   Calogero Bruccoleri & C s.n.c., con sede in Agrigento via Zuniva 79, unitamente a MANISCALCO

Agatino, nato a Licata il 15.4.1940, ivi residente in corso Umberto 90, titolare   dell’omonima impresa di costruzioni con sede in Licata via Bengasi nr.32.   Il capitale sociale e` di lire 10.000.000, di cui 9.000.000 di proprieta` del Bruccoleri (vds.all.nr.202);

– amministratore unico e direttore dei lavori dell’impresa SI.COS dell’arch.   Calogero Bruccoleri & C s.n.c.   con sede in Agrigento viale zunica 79, unitamente a INGRAO Salvatore, nato ad Agrigento il 27.02.1925, ivi residente in via Confalonieri nr.9, titolare dell’omonima impresa di costruzioni con sede nel predetto indirizzo.   La societa` veniva costituita al fine di prendere parte alla licitazione privata per l’appalto dei lavori per la difesa e ripascimento del litorale in localita` S.Barbara del comune di Marina di Ragusa e per la formazione di aree destinate a fini sociali primo stralcio, che, poi, si aggiudicava (vds.all.nr.203);


– socio della S.I.A.   di Calogero Bruccoleri e Paolo Bruccoleri s.n.c., unitamente a Bruccoleri Paolo, nato a Favara il 29.07.1917, ivi residente in via Arco Cafisi nr.7,   titolare   dell’omonima   ditta individuale   di costruzioni con sede in Agrigento in via Zunica 79.   La societa` veniva costituita per partecipare all’appalto dei   lavori   per   la   formazione   della   scogliera antinsabbiamento sul lato ponente del bacino portuale di Scoglitti (Vittoria), dell’importo di lire 2.747.200.000, gara aggiudicata l’8.2.1990 (vds.all.nr. 204);

– amministratore unico e direttore dei lavori della A.I.A. (Associazione imprese agrigentine) dell}arch.   Calogero Bruccoleri & C s.n.c., unitamente a Bruccoleri Calogero

nato a Favara (AG) il 6.10.1945, residente ad Agrigento in via Picone nr.67, titolare dell’omonima ditta e di costruzioni sita in quella via Panoramica dei Templi nr.19.   L’impresa veniva costituita per l’aggiudicazione dell’appalto dei lavori relativi al completamento della urbanizzazione del P.E.E.P. di Fontanelle – Amagione del comune di Agrigento 1^ lotto. Sede della societa` e` la via Zunica nr.79. Il capitale sociale di lire 20.000.000 era sottoscritto per 18.400.000 dall’arch.   Calogero Bruccoleri (vds.all.nr.205);

– socio della S.B. s.n.c. di Sciara Salvatore & C.   con sede in Favara cortile delle Ginestre nr.2, costituita per l’appalto indetto dal comune di Montedoro (AG) per la costruzione della rete fognaria   zona nord   abitato relativo impianto di sollevamento
, vinta il 07.06.1988, unitamente   a   SCIARA Salvatore   nato a Favara   il 10.06.1959, titolare dell’omonima ditta con sede in via delle Ginestre nr.2.   Il   capitale sociale di lire

5.000.000   veniva   sottoscritto   per   4.000.000   dal Bruccoleri (vds.all.nr.206).

– socio   della   S.C.S.     (Societa`   Costruzione   e Servizi)S.R.L.   con sede in Agrigento via Zunica n.79. La societa` veniva costituita con MANISCALCO Agatino nato

a Licata (AG) il 15/04/1940, ivi residente Corso Umberto n.90, geometra, imprenditore. Il capitale sociale di L.20.000.000 veniva sottoscritto equamente dai due soci.

(vds.all.n.207).

A questo punto appare necessario soffermarsi nuovamente su   Angelo SIINO che gli accertamenti sin qui svolti fanno   considerare, con ogni evidenza, come un personaggio di   spicco   nelle file dell’organizzazione criminale mafiosa.

Egli senz’altro dispone di un ampio potere decisionale nello   specifico settore per cui si puo` identificare come il   fiduciario   della     gestione       delle     attivita`   economico-imprenditoriali di “Cosa Nostra” in Sicilia e   buona parte del territorio nazionale. La sua manageriale   capacita` di districarsi nel delicato campo dei lavori   pubblici e di inserirsi con successo tra i livelli piu` alti   dell’economia nazionale, autorizzano e convalidano simile   ipotesi.


Per collocare definitivamente il SIINO nel contesto mafioso occorre infine valutare quanto acquisito dall’ esame della documentazione disponibile.

Il 23.08.1983, alle ore 19.00 una telefonata anonima giunta   al centralino del Gruppo CC. di Palermo, segnalava Siino   Angelo, residente a Palermo in via Croce Rossa nr.81, come

detentore di armi e munizioni clandestine.

Gli accertamenti disposti e le perquisizioni domiciliari   eseguite permettevano di accertare   che presso la sua   abitazione erano custodite cinquanta tra pistole, revolver e   fucili, nonche` tredici armi antiche. Il 29 successivo il   SIINO, presentatosi in caserma perche` prima fuori città`,   chiariva la sua posizione esibendo le autorizzazioni alla   detenzione e alla collezione.

Il 27 agosto precedente, pero`, un equipaggio del Nucleo   Radiomobile della Compagnia CC. di Monreale, transitando,   durante un normale servizio   preventivo, in   localita`   Spartiviolo, alle 13.00 circa, aveva rinvenuto al ciglio   della strada, una borsa in pelle marrone, contenente:

– una pistola Stejer mod. 1912 cal. 9mm matr. 449 (Austria);

– una pistola Browning cl. 22 L.r. mod. da tiro matr. 71301;

– una pistola Nambu cal. 8mm matr. 6040 (Giappone);

– un revolver madreperlato cl.22 corto matr. 5759;

– 27 cartucce cal. 5,7 velodog marca Fiocchi;

– 6 cartucce cal.22 corto;

– 1 cartuccia cal.22 Police marca Fiocchi.

Poiche` le prime tre armi risultavano appartenere al Siino, venivano eseguite perquisizioni
domiciliari nelle pertinenze   del predetto, ove si rinveniva:

– nell’abitazione di S.Giuseppe Jato, via S.Francesco nr. 3, nr. 50 cartucce cal.45 marca Fiocchi, una cartuccia per pistola 7.65 marca M.C.M., un bossolo cal. 38 marca Norma,   un bossolo cal.30   Luger, un pugnale marca “Patent”;

– nel villino in localita` Cerasa, un bossolo cal.357 magnum, un bossolo cal. 7.65, un bossolo cal.22, 17 bossoli cal.   32 nonche` scatole vuote di munizioni e materiale per pulizia armi;

– nel magazzino sito in S.Giuseppe Jato al civico 384 della via Umberto I^, due sacchetti contenenti polvere nera per complessivi kg.2,700 e un rotolo di miccia a lenta combustione lunga mt.150 circa.

Contestato al SIINO il rinvenimento delle armi, egli aveva giustificato l’episodio con l’ ipotesi che, dato l’elevato numero di armi possedute, le tre pistole gli fossero state sottratte senza che lui se ne fosse reso conto.

A seguito di cio` egli veniva denunciato con rapporto giudiziario nr.   2859/1 dell’1.9.1983 alla Procura della Repubblica di Palermo.

La strana vicenda assume un aspetto sintomatico   ove si considerino le risultanze investigative acquisite dalle indagini esperite a seguito dell’omicidio del Capitano CC. Mario D’Aleo, dell’Appuntato CC. Giuseppe Bommarito e del Carabiniere Pietro Morici.


Con rapporto giudiziario nr.   2637/14 del 18.08.1983, redatto dal Nucleo operativo del Gruppo CC.   di Palermo circa le indagini svolte in merito al gravissimo fatto di sangue, da pag. 30 a pag. 32, si ipotizzava quale movente del triplice omicidio, l’interessamento dell’Ufficiale alla societa` LITOMIX, legata alla famiglia BRUSCA ed AGRIGENTO. Si riferiva, inoltre, l’intenzione   del Cap.   D’Aleo, peraltro minacciato dal capo famiglia Emanuele Brusca   in occasione dell’arresto di Giovanni Brusca, avvenuto il 02.01.1982, di perseguire la suddetta famiglia che risultava inserita in illeciti traffici.

Il 9 luglio 1986, la Sezione Anticrimine della Legione CC. di Palermo,congiuntamente con il Nucleo Operativo del Gruppo CC.   di Palermo II, consegnava al dott. Giovanni Falcone, all’epoca giudice istruttore presso il Tribunale di Palermo, ed alla Procura della Repubblica il rapporto giudiziario nr. 2217/2 di prot.

In esso si riassumeva lo stato delle indagini svolte per l’omicidio dei militari. Testualmente si diceva:

“…dall’esame degli atti di p.g. redatti all’epoca dei fatti, si e` accertato che effettivamente tra le altre ipotesi investigative relative al movente, valutate, veniva sostenuta quella che lo faceva derivare dalle indagini che il   Cap.   D’Aleo stava   effettuando su detta societa` (Litomix).

Infatti, gia` all`epoca, particolari interessi investigativi scaturivano   dal   rinvenimento di  
una   richiesta   di perquisizione domiciliare formulata nei confronti della spa LITOMIX, motivata dalla necessita` di acquisire elementi atti a provare il collegamento fra la stessa e la famiglia mafiosa dei BRUSCA di S.Giuseppe Jato, richiesta questa, firmata dal cap. D’Aleo in data 13.05.1983 e mai inviata alla Procura della Repubblica di Palermo, tanto che in data 2 luglio 1983, con motivata richiesta, venivano avviate intercettazioni telefoniche finalizzate a carico dei soci della societa`.

Dette   indagini, conclusesi in   data   18.05.1984,   non consentivano, con gli elementi disponibili all’epoca, di accertare responsabilita` in ordine all’omicidio ne` di verificare l’esistenza delle paventate collusioni mafiose tra la Litomix calcestruzzi e la mafia di S.Giuseppe Jato.

Sulla scorta di tali risultanze e con la precisa finalita` di proseguire le indagini anche al fine di verificare l’attendibilita` delle notizie confidenziali acquisite, ed ottenere   elementi   da sviluppare   per   il   prosieguo dell’indagine, si riteneva indispensabile riesaminare la

documentazione relativa alle indagini in argomento, previa consultazione degli innumerevoli atti, fascicoli ed appunti giacenti negli archivi dei reparti che, per competenza, erano   stati interessati dalla   triste vicenda.   Tale attivita` consentiva di acquisire   documenti redatti e raccolti all’epoca dal Cap. D’ALEO che permettevano di stabilire che:


– effettivamente   nell’aprile 1983, il   Cap.   D’ALEO, sviluppando notizie recepite in S.Cipirrello (PA) che indicavano la spa LITOMIX CALCESTRUZZI da S.Giuseppe Jato protetta dalla mafia, avviava scrupolosi accertamenti sui lavori per la costruzione della nuova casa comunale dati in appalto dall’amministrazione comunale di S.Cipirello, a   seguito di gara espletata con il   sistema   della licitazione privata, alla ditta individuale BASILE Luigi;

– tali accertamenti in data 15 aprile 1983   venivano riassunti nella nota 168/1   della stazione CC.   di S.Cipirello, che consentiva di acclarare che: . in data 21.2.1981, a mezzo dilicitazione privata,   veniva aggiudicata alla ditta BASILE Luigi, conun ribasso del 6,60%, la gara di appalto relativa alla costruzione di un edificio da edibire a casa comunale per un importo a base d’asta di lire 491.390.550;

. i lavori, affidati all’impresa BASILE il 27.7.1981, in   data 6.10.1981 a seguito di istanza della   ditta   appaltatrice, venivano sospesi poiche` veniva ritenuta indispensabile una perizia di variante e suppletiva riguardante le opere di fondazione ed i muri di sostegno, che redatta ed approvvata dall’Ufficio del Genio Civile, indata 18.1.1983, permetteva la ripresa dei lavori;

. in   data   25.1.1983,   l’impresa   Basile   chiedeva all’amministrazione comunale di S.Cipirello, di essere autorizzata   ad   affidare   l’esecuzione   di   opere
fondamentali speciali palitrivellate,   alla   s.r.l. SICILPALI con sede in Palermo alla Via Isidoro La Lumia 19/c rappresentata legalmente da CANZONERI Domenico, nato a Prizzi il 20.11.1951;

. tale richiesta veniva accolto   in data 16.03.1983 permettendo   cosi`   il     su-appalto   dei   lavori palitrivellati alla s.r.l. Sicilpali;

. in data 01.02.1983 l’impresa Basile, con il dichiarato fine di potenziare la propria organizzazione, stipulava   un contratto di affitto di autocarri e mezzi meccanici dalla ditta DI MAGGIO Vincenza movimento terra, con sede in S.Cipirrello alla via S.Filippo nr. 62;

. i mezzi della suddetta ditta erano di proprieta` di AGRIGENTO Giuseppe di Romualdo, nato a S.Cipirello il   25.11.1941, indiziato mafioso, marito di Di Maggio Vincenza titolare della ditta movimento terra;

. l’Agrigento, nell’intestare la societa` alla propria consorte,   continuava   ad     espletare   attivita` imprenditoriali   pur essendo   pluripregiudicato   ed indiziato   di appartenere alla   mafia   ed   avendo in pendenza ilprocedimento relativo alla applicazione della   misura   di   prevenzione della   sorveglianza speciale, udienza fissata per il 06.01.1983 successivo;

. l’Agrigento veniva continuamente constatato presente sul cantiere dell’erigenda casa comunale ove operava la ditta Basile, sito a poca distanza dalla caserma Carabinieri del luogo, dimostrando personale interesse nelle attivita` svolte dai camions della ditta Di


Maggio, condotti dai fratelli Pirrone Antonino, nato a S.Giuseppe Jato il 19.01.1950 e Pirrone Michele nato a S.Cipirrello il 09.03.1952;

. la   ditta Basile adducendo a pretesto di   essere creditrice dell’impresa LITOMIX con sede in S.Giuseppe Jato, affidava a questa il compito di fornire il calcestruzzo occorrente per i lavori;

. in detto cantiere durante la fornitura di calcestruzzo era stata notata piu` volte la presenza di BRUSCA Giovanni, figlio di Brusca Bernardo, che all’epoca era irreperibile poiche` sottrattosi all’esecuzione di un ordine di custodia preventiva per la assegnazione al soggiorno obbligato;

– il giorno 27.04.1983 alle ore 18.00 il Cap. D’ALEO aveva un colloquio definito in appunto “il primo”, con MIRTO Giulio che gia` dagli atti precedenti risultava esser ammnistratore unico della spa fratelli MIRTO ex ditta MIRTO Giovanni & figli;

– in data 29 aprile 1983 alle ore 16.45 negli uffici della Stazione Carbinieri di S.Cipirello, escuteva a s.i.t. , presumibilmente nell’ambito della stessa indagine, SGROI Vincenzo   nato   a san   Cipirrello   il   06.07.1947, imprenditore edile, al quale rivolgeva domande circa la sua attivita`. Dall’esame del verbale, sottoscritto dal Cap. D’ALEO e dallo Sgroi, si evince che:

. lo SGROI dal 1980 alla data della compilazione del   verbale, aveva partecipato a circa
30 appalti di opere pubbliche   in   diversi   comuni   della   provincia, S.Cipirello compreso, e per una “serie di circostanze” non si era mai riuscito ad aggiudicarsi un appalto;

. era proprietario di 4 mezzi inutilizzati poiche` senza   lavoro;

. non era a conoscenza del fatto che l’impresa Agrigento   stesse lavorando. Comunque nella circostamza lo Sgroi ci teneva a precisare che se i mezzi dell’Agrigento lavoravano ed i suoi no, cio` non gli creava alcun problema;

. lo Sgroi non riusciva ad interloquire sull’attivita` di altre   imprese   simili   alla   sua,   operanti   in S.Cipirello, poiche` preferiva farsi sempre i fatti propri;

– nello sviluppo delle indagini, il Cap. D’ALEO disponeva taluni accertamenti riguardanti l’impresa LITOMIX, quella di tale SIINO Angelo, via Vittorio Veneto nr.   30, Palermo, GRIPPI Rosario da S.Cipirello, proprietario del terreno ove era in costruzione la nuova casa comunale, l’impresa Agrigento, facendo riferimento presumibilmente ad una perquisizione effettuata il 28.4.1983 ed altro, riassumendo cio` in appunti, acquisendo nel contempo un atto costitutivo della societa` Litomix e fotocopie di cambiali datate 11.08.1976 emesse da Agrigento Giuseppe nei confronti di Siino Giuseppe non meglio identificato.

– Tali risultanze e forse altri elementi che il cap.D’ALEO acquisiva di persona, non
rendendoli noti ai suoi collaboratori ne` riportava in appunti o altra memoria, e tra queste certamente una telefonata anonima pervenutagli il 23.04.1983 alle ore 19.00, portava l’Ufficiale a minutare, prima una richiesta   di perquisizione nei confronti della spa Litomix calcestruzzi diretta al Pretore di Piana degli Albanesi, e poi a far redigere la stessa   richiesta   indirizzata   alla   Procura   della Repubblica di Palermo, checome gia` detto non veniva mai spedita.

– Nel contempo il Cap. D’ALEO era venuto a conoscenza e di cio` lasciava traccia in un appunto, che l’amministratore unico della LITOMIX calcestruzzi GUCCIONE Leoluca, nato a Palermo il 04.03.1937, era fratello di GUCCIONE Giovanni nato a Palermo il 10.06.1939, coniugato con MESSINA Giuseppina, nata a Favara il 04.03.1945, figlia del generale CC in pensione MESSINA Fortunato, nato a Capo d’Orlando (ME) il 10.10.1920.   Ritenendo di   poter sfruttare questo rapporto di affinita` con l’Ufficiale in congedo   dell’Arma, avrebbe   ritenuto piu` opportuno proseguire l’attivita` investigativa, senza uscire allo scoperto,   contattando per ben   due volte, in   via informale,   il Guccione Leoluca e tanto si   evince dal processo verbale di sit rese dal predetto in data 22.06.1983, dal quale si evince che informalmente il Cap. D’ALEO aveva appunto chiesto al GUCCIONE notizie su un finanziamento di 616 milioni che la Litomix stava per


ottenere dal Banco di Sicilia.

Tutto cio` premesso ed in considerazione del fatto che:   – AGRIGENTO   Giuseppe, fratello di   Gregorio   nato   a S.Cipirello l’8.02.1935 indiziato mafioso, in data 6 ottobre 1984 veniva sottoposto con decreto della 1^ Sezione del Tribunale di   Palermo alla sorveglianza speciale di anni tre, nonche` alla confisca dei beni, fatta eccezione per gli autocarri ed i mezzi meccanici che gli interessati riuscivano a dimostrare essere di proprieta` del su menzionato Pirrone Michele.   Tale decreto, accogliendo la proposta formulata in data 26 marzo   1982   dalla Compagnia   CC.   di   Monreale   e sottoscritta dal Cap.   D’ALEO   Mario, focalizza   al pericolosita`   sociale   dell`Agrigento,   interloquendo compiutamente sui rapporti intrattenuti dal medesimo con i piu` noti BAGARELLA Leoluca e ANSELMO Rosario, “uomidid’onore” della “COSA NOSTRA” siciliana, emersi dalla scoperta operata dalla Polizia di Stato del covo di via Pecori Giraldi nr. 36, avvenuta il 7.7.1979. In tale operazione di servizio si rinvenivano, tra l’altro, eroina, armi e materiale documentale che ricollegavano i fratelli Agrigento al corleonese Bagarella Leoluca e comunque al gruppo di mafia da questi rappresentata.

– un appunto redatto all’epoca potrebbe dimostrare qualora non fossero gia` sufficienti i rapporti esistenti tra l’Agrigento e Brusca Emanuele, che consci di essere controllati   ponevano in essere   tutti i   possibili accorgimenti al fine di eludere le investigazioni.


– se a dimostrare l’esistenza di interessi mafiosi e tra questi nella fattispecie dei “Corleonesi”, nella gestione di appalti pubblici e di ogni altra attivita` redditizia, non bastasse quanto descritto nell’atto datato 15 aprile 1983 della stazione CC di S.Cipirrello, si ripropone l’inserimento non casuale in tale contesto della nota Sicilpali   formalmente       rappresentata   all’epoca dall’amministratore unico CANZONERI Domenico, che veniva espressamente   incaricato dal   Basile ad   effettuare l’esecuzione di opere speciali. E` noto a codesti Uffici quali interessi erano riposti nella s.r.l. Sicilpali e nelle societa` ad essa collegate,o comunque facenti parte della famiglia mafiosa a cui la Sicilpali faceva capo.

Tutto cio` trova riscontro nel r.g.   nr.2997/1 datato 11.10.1983 della sezione anticrimine della Legione CC. di Palermo, nel quale venivano evidenziati gli illeciti interessi riposti in tali societa` dai piu` noti “uomini d’onore” di Cosa Nostra, PROVENZANO Bernardo, nato a Corleone il 31.01.1933, CANNELLA Tommaso, nato a Corleone il 18.05.1940, LIPARI Giuseppe nato a Campofiorito il 14.04.1935,   PIPITONE Antonino nato   a   Palermo   il 02.10.1929, MESSICATI VITALE Pietro nato a Villabate il 16.02.1947,   PICCIURRO Raffaele nato   a Palermo   il 26.02.1947,   DI CARLO Giulio   nato a Altofonte   il 10.01.1935   e CAPIZZI Benedetto   nato a Palermo il 28.06.1944.


– in via Scobar nr.28-30 a poca distanza dal civico 24 ove veniva eseguito il triplice omicidio del Cap.   D’ALEO, dell’app.   BOMMARITO e del c.re MORICI, ha avuto sede la spa T.E.S.   (Trasposrti espressi Sicilia) facente capo tra gli altri a DI CARLO Giulio, CANNELLA Tommaso e PIPITONE Federico, sopra generalizzati.”

Il referto terminava con la richiesta di intercettazione   telefonica a carico delle utenze in uso a SIINO Andrea e   CASTRONOVO Francesco.

L’attualita` delle considerazioni espresse   e la piena   convinzione che la morte dell’Ufficiale fosse da ricercare   proprio   nella   sua   attivita`   investigativa   rivolta   all’accertamento di responsabilita` penali a carico della   famiglia Brusca, dove gia` emergeva il SIINO, davano lo   spunto per nuove idagini volte alla raccolta di ulteriori   elementi di valutazione.

In tale ambito sono da considerare le dichiarazioni rese da   Francesco MARINO MANNOIA, che permetteva di acquisire utili   e attuali notizie in merito alle vicende interne a “Cosa   Nostra”.   Egli, a proposito dell’omicidio del Capitano CC.   Emanuele BASILE e del capitano CC. Mario D’ALEO dice che il   primo era stato ucciso per aver intrapreso nella zona di   Altofonte indagini contro gli interessi di Bernardo Brusca,   gia’ rappresentante di quella famiglia. Il secondo era   stato assassinato perche` aveva tentato di continuare quanto   iniziato dal suo predecessore, ritenuto preparato e di buona   cultura professionale
. In sintesi “…i due ufficiali erano   stati uccisi per la loro solerzia…”.   Per l’omiocidio   Basile,poi,veniva confermata dal MANNOIA la responsabilita`   di Vincenzo PUCCIO, Giuseppe MADONIA e Armando BONANNO.   Il sospetto che nei piu` gravi fatti di sangue degli ultimi anni il SIINO potesse aver svolto un ruolo non casuale, assumeva contorni meno sbiaditi dopo un attento esame del fascicolo relativo all’omicidio del T.Col.CC.   Giuseppe RUSSO e del prof. Filippo COSTA, avvenuto a Ficuzza (PA) il 20.08.1977.

Francesco   Marino Mannoia riferisce   a proposito,   che l’omicidio venne decretato sicuramente dalla commissione in segreto e di nascosto a Stefano Bontate che si lamento` dell`accaduto con Michele GRECO che addosso` la colpa ai corleonesi.   Autori materiali furono Vincenzo PUCCIO, Pino GRECO “Scarpazzedda” e Leoluca BAGARELLA. Cio` dimostrava la volonta` della commissione e dello stesso Michele Greco, perche` non era materialmente possibile che due dei migliori uomini della famiglia di Ciaculli partecipassero al delitto all’oscuro del loro capo-mandamento. Se cio` fosse stato vero avrebbe significato la condanna a morte del”Papa”, cosa non avvenuta.

SIINO Angelo sentito a sommarie informazioni il 1 settembre 1977, nell’ambito delle indagini per il delitto, affermava in quell’occasione di aver conosciuto l’Ufficiale durante

una cerimonia per la concessione di una onorificenza a suo favore. Tra l’altro affermava “…mi suggeri` ad esempio di prendere l’appalto anzi mi prospetto` la possibilita` per me
di prendere l’appalto per la costruzione di un albergo a Sciacca e cio` circa sei sette mesi fa, ma tale possibilita` si esauri` in un nulla di fatto. Altra volta mi fece balenare la possibilita` che io potessi prendere determinati lavori per la realizzazione di complessi industriali nella zona di Siracusa, ma ancora   una volta anche   questa possibilita` non prese corpo e rimase all o stato di idea, dal che ebbi conferma dell’impressione che il Col.   Russo fosse irrimediabilmente tagliato   fuori da possibilita` industriali ed anche un po` fuori dalla realta`.   In sostanza tutti quei contatti,   quei rapporti e quelle relazioni che era andato costituendosi surante la sua attivita` di sacrifici si erano per cosi` dire dissolti nel senso che su di essi egli non poteva fare alcun affidamento.   Non sono in grado di spiegarmi l’uccisione del col. Russo e purtroppo non ho elementi utili da fornirvi per uno sviluppo positivo delle indagini”.

E` indignante constatare la sprezzante sicurezza con la quale il Siino si permeteva di fornire giudizi sulla   personalita`   del T.Col.   Russo.   Tale   atteggiamento,   probabilmente derivava dalla coscienza che anche a suo   carico l’Ufficiale aveva avviato discreti accertamenti.   Questi non aveva alcuna intenzione di entrare nel mondo imprenditoriale delle societa`, cosi`, come da piu` parti si   vuol far credere, giustificando cosi` l’elevato numero di relazioni intessute con costruttori e titolari di imprese siciliane e non.


E` questa la convinzione che ci forma nell’esame dell’intera vicenda processuale e dal riesame di quanto conosciuto sulla vita e la personalita` del Russo. Egli, tra l’altro, in quel periodo si stava interessando alle indagini relative la costruzione   della diga Garcia in agro di   Roccamena. Riesaminando la requisitoria del Pubblico Ministero, cui si e` gia` fatto cenno, si   ritrovano tutti i nomi dei personaggi oggi inquisiti. Su di essi   stava lavorando avendo compreso, con ammirevole lungimiranza, che proprio il settore dei lavori pubblici costituiva   una delle fonti principali di ricchezza ma, soprattutto, di potere per l’intera struttura di “Cosa Nostra”.

Tra gli appunti del Ten.Colonnello Russo figuravano numerose annotazioni relative al SIINO e, tra queste, i numeri di targa delle autovetture dell’imprenditore.   Sentito per chiarire tale circostanza, Angelo Siino dichiarava che tra il 16 ed il 28 agosto 1977 era “…stato nell’abitazione sita in localita` Cerasa unitamente alle persone che io avevo regolarmente ospitato ed esattamente l’avv. Giuseppe Cottone di via Croce Rossa Palermo, civilista, e il dott. Giuseppe Insalaco da S.Giuseppe Jato. Posso precisare con sicurezza che la sera generalmente ero sempre a casa. Ovviamente mi spostavo nei dintorni sempre in compagnia delle persone che si avvicendavano come ospiti a casa

mia.”

Altra nota trovata tra le carte dell’Ufficiale delinea quello che era gia` il settore di
azione del SIINO “oltre 500   milioni     (SITAS)     demolizioni;     ispettorato “Siino-Scibilia”, “TAR=Siino=Catani” ed altri.

Degli appunti   del T.Col. Giuseppe Russo e’ in atto una completa rielaborazione.

Il nome di Angelo SIINO, peraltro, ricorre indirettamente in un altro grave fatto criminoso.

Il 06.08.1985, in via Croce Rossa nr. 81, veniva assassinato il vice-questore Antonino Cassara`   e l’agente Roberto Antiochia.

Gli accertamenti patrimoniali eseguiti a carico del Siino palesavano la proprieta` di un appartamento sito in Palermo via Croce Rossa nr. 81, edificio nr. 8, settimo piano.

Con atto nr.20833 del 13.07.1987 del notaio Restivo Girolamo in Palermo, l’immobile veniva ceduto a Bosco Bruno nato a Trapani il 27.08.1941 e Lombardo Rachela, nata a Trapani il 10.01.1945 per la somma dichiarata di lire 118.000.000.

Lo stato delle indagini non consiglia, per il momento, di accertare   chi,   all’epoca     della   vicenda,   abitasse nell’appartamento.

Angelo SIINO e’ proprietario di due aziende agricole di cui una intestata a lui in contrada “Pietralunga”, zona borgo Schiro` di Monreale ed una intestata alla madre in contrada “Montaperto”   di   Monreale,   prossima   a   S.Cipirello. Consigliere comunale nel 1975 al comune di S.Giuseppe Jato per la Democrazia Cristiana,ha subito il 16.03.1981 nella sua villa in contrada “Cirasa” il furto di:


– un fucile da caccia cal.20 marca Bernardelli matr.136081;

– un fucile da caccia cal.12 marca Browning mat.6484757;

– una carabina marca Krico cal.22 mat.223214;

– un fucile marca Colt cal.44 matr. senza;

– nr. 50 cartucce a pallini.

Con   nota nr.   145/8-3   del 13.01.1989, la   Compagnia Carabinieri di Monreale informava il Gruppo CC. Palermo II che, in esito agli accertamenti esperiti a seguito di esposto anonimo, era risultato che il Siino era amico dell’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco e che era solito associarsi con Giovanni Brusca e Emanuele Brusca figli di Bernardo.

Con foglio nr. 1903/10-3 “P” del 06.09.1979, il capitano Emanuele Basile, in esito al f.n. Cat.6 G/1979 div.3 del 28.08.1979 della Questura di Palermo, confermava il parere contrario al rinnovo del porto d’armi per il SIINO. Con la precedente lettera (1903/10-1 del 4.7.1979) l’ufficiale lo riteneva individuo pericoloso in quanto imparentato, tramite la madre, con i mafiosi Celeste di S.Cipirrello e cugino di Salvatore Siino nato a S.Giuseppe Jato il 15.09.1921, proposto   per la diffida il 21.06.1979.   Tuttavia   il Commissariato di P.S. di Partinico, in data 3.12.1979, gli rilasciava porto d’armi per pistola nr.841384 D del libretto e nr. 6-4/79 di prot.

Il 10.5.1990 la Stazione CC.   di Partanna di Trapani (f.n.34021/112-1 “P”) richiedeva informazioni sul Siino alla Compagnia di Monreale,perche` il 13.07.1990, in occasione di
appositi servizi per i funerali di ACCARDO Stefano, classe 1930, considerato boss della valle del Belice, veniva vista nei pressi di quel cimitero,la Mercedes 300-D targata PA 815101 intestata al Siino. La circostanza e` importante in quanto Accardo Stefano e`   fratello di Francesco, poi assassinato, padre di Accardo Rosa sposata con Onofrio CASCIO, nato a Partanna il 14.08.1960, figlio di Rosario CASCIO, nato a S.Margherita Belice il 3.10.1934.

In ultimo, appare illuminante per definire il “personaggio SIINO” una conversazione telefonica,   che, per la sua genuinita`, e` meritevole della massima attenzione.

Alle ore 18,59 del 14/02/1990 la signora PORRETTO chiamava il   numero 091-6259741 intestato a Siino   Giuseppe   e conversava in tal senso.

s. pronto?

d. buonasera signor Siino…sono la moglie di Porretto…di Mimmo…

s. mi dica…

d. eh…non so io come esprimermi…signor…

s. – incomprensibile – ..parlasse..

d. cio`..ci ho dei problemi…

s. …mi dicesse vossia…

d. …mio marito e` da quattro giorni che manca di casa…e non ho sue notizie…

s. bah…

d. eh…non so..io tramite…ora voglio telefonare al signor Siino che ci ho una gran stima di lei…


s. signora…

d. ma…eh…veramente mi deve credere…siamo come abbiamo ..presi…pigliati e buttati in un fosso…non…non abbiamo notizie, niente…siamo con quelli sfasati..che …che cosa ne pensa lei?

s. …cara   signora…non e`   che io…penso…per   suo marito…eh…eh…eh…uh…hoi….mm….pe….pe…per noi e’ un ladro…e` un amico…

d. eh…

s. – continua a respirare a fatica e soprafiato- ..

d. …io dissi …ma a chi devo telefonare, veramente dissi ma…mi rivolgo a questo signor Siino…non so va…

s. mah….io non lo vitti signora…

d. …non l’ha visto…

s. si     perche`…quando….quando       e`     stato….-incomprensibile – lavorava…- incomprensibile -…

d. quando vi siete visti ora…diciamo…

s. e non ci siamo…e` venuto…- incomprensibile -…

d. …non so…ma io non ho proprio chi…chi….chi pensare prima….ah…

s. beh…e…ste….stia…mm….tranquilla signora…

d. la tranquillita` e` quella che …lei…mi deve capire signor Siino…

s. si…si…si….

d. non so a chi rivolgermi prima…non mi deve credere …siamo come quelli nel…sfasati…

s. si…si…signora…


d. eh…feci   la     denuncia…do…con…il   lunedi`… domenica …perche` sabato sera non si e` ritirato piu` e…nn…mi sembra a me…che non lo so…

s. ma…eh…non e` che ci disse dove doveva andare?

d. come?

s. non e` che ci disse…

d. niente…non mi ha detto niente…e` uscito eh…uh… non so che strada ha   preso…se ha avuto qualche appuntamento…non lo   so..no…no…niente..oscuro di tutto…

s. signora…qua…non e` venuto per soldi ne` per quello… me`   firriau…eh…pe…nua….eh…magari…eh…aveva bisogno di…eh…eh…a…a…disposizione…

d. …magari lei puo` …ca…conoscere qualcuno…

s. no…ah…signora lei…in merito a..a.. – respira -…

d. come?

s. in merito signora eh…che avvicino…vedo dove…che notizie ha lei?

d. lei dice di venire qua?

s. …no…signora eh…vuole…vuole…siccome deve venire il commissario …eh…che dice mi deve dare i soldi…

d. si…

s. che…doveva venire oggi…oggi ho telefonato…e mi dissero che non c’era…

d. ho capito…comunque non so…io va..come di dico…nn…ne mi e`…una cosa proprio ca….

s. ca…lei stessi tranquilla che…eh…


d. ca a tranquillita` e` quella…mio marito…

s. signora…ma lei si rivolge i ca…carabinieri?

d. si…e non l’ho fatto?

s. come?

d. e non l’ho fatto?

s. come?

d. e non l’ho fatto?

s. no…

d. niente mi pare a me…che…non si sa niente…niente… niente…niente….

s. ma lei c’e` andata da…da…carabinieri?

d. che..percio`..non   le sto dicendo   che ho fatto la denuncia…

s. ah…ho capito..

d. comunque…singnor Siino…la ringrazio…io…

s. prego…ehh…

d. – incomprensibile -…

s. osse…ossequi signora…

d. arrivederla…

s. ossequi.

(vds.all.nr.209).

Il 12.02.1990 alla Stazione CC. di Lercara Friddi veniva   denunciata la scomparsa di PORRETTO Domenico, nato a Palermo   il 24.10.1953, residente a Roccapalumba.

Nel complesso delle indagini sin qui svolte, compaiono   individui di sicura connotazione   mafiosa, collocati a livelli diversi dell’organizzazione di
“Cosa Nostra”   e   soggetti   che a costoro si appoggiano,   subendone   il   predominio al   fine di   conseguire cospicui   vantaggi   economici.   Questi ultimi, nel tempo, hanno assunto una   mentalita` che li rende perfettamente sintonizzati sui   modelli   comportamentali   e col   linguaggio   dei loro   interlocutori tanto da apparire   parte integrante   del   sodalizio criminale.

Una conferma all’asserto viene dalla telefonata delle 15.25   del 05.07.1990, intercettata sull’utenza della Rizzani De   Eccher di Caltanissetta. Essa evidenzia un colloquio tra   due persone che della cultura mafiosa hanno adottato, con   tutti i limiti ragionevolmente frapponibili per la loro estrazione geografica, stile e atteggiamenti.

m= Marco de Eccher         d= Deffendi

m. pronto?

d. ciao…

m. come va…?

d. insomma

m. dove sei?

d. sono a Caltanissetta…

m. novita’?

d. niente problemi…

m. bene, bene…

d. senti…

m. problemi?

d. e…eh…c’e’ stata una visita stamattina in cantiere…


m. mm…

d. ieri…

d. adesso io ho due possibilita` …uno e` aggredire il problema dal basso…dal basso vuol dire avere degli incontri locali….

m. mm….

d. e con il rischio di non sbattere il naso su quelli giusti diciamo…

m. mm…mm…

d. l’altro e` aggredirlo dall’alto e…vuol dire utilizzare praticamente lo stesso canale dell`altra volta…

m. mm…mm…

d. cosa pensi?

m. ma…e…non c’e` stato nessun modo di verifica di dei canali bassi, no?

d. no il modo di verifica e’ stato che c’e` stata sta visita in   cantiere   ca…inviti   perentori…a   prendere contatti…

m. mm…mm…

d. pero` e` gente di bassa macelleria insomma…secondo me

…la via dall’alto e` quella piu`….

m. piu` garantita…

d. piu` garantita e soprattutto e forse anche meno meno dispendiosa….

m. mm….si…si credo che…

d. eh…

m. credo anch’io….


d. perche` allora io darei il via subito perche` attualmente e da ieri pomeriggio…sia…siamo fermi …eh…

m. eh…cosi….

d. si e` stato un impatto piuttosto …-risata-…

m. ah…si…

d. – risata – infatti qua i nostri…

m. va bene, va bene, va bene…

d. i nostri partners sono…- risata -…

m. okay allora…si io direi di fare cosi`…

d. ecco perche` altrimenti   io…faccio faccio l’ altra strada pero`….

m. io…

d. ci ha…c’ho ragionato ho ragionato anche qui….

m. io…io…dico al limite…potrebbe anche dirglielo a loro…eh…questi questi termini guarda siccome noi abbiamo un certo tipo di rapporto …o no?

d. ma e…secondo la voce anche qui di Li Pera dice che e’ meglio snobbarli…perche`…

m. si…

d. avremmo…piu`…piu`…piu`…piu` di petto sicuramente

m. ho capito…ho capito…

d. chiave…`…piu`…piu`…sicuramente

m. va bene…okay..okay…

d. allora io parto per quella strada e…

m. si…

d. …e proseguiamo per quella strada…

m. direi sicuramente di si….


d. va bene…

(vds.all.nr.208).

Il complesso delle acquisizioni sopra riportate configura ampiamente, a parere di chi scrive, precise responsabilita` in relazione alle ipotesi previste, dall’art.416 bis C.P., per quanto concerne il gruppo “siciliano” rifacentesi ad Angelo SIINO, e dall’art.   416   C.P., per tutto quel complesso di titolari di imprese, relativi dirigenti e funzionari pubblici che sono in contatto con gli elementi di “Cosa Nostra”, attraverso cui conseguono risultati e/o utili in maniera illecita, danneggiando il libero mercato e provocando   danni   progressivamente   sempre   maggiori all’economia nazionale.


Il CONSORZIO C.E.M.P.E.S.

Il collettore emissario Palermo Est “societa’ consortile a r.l.   – C.E.M.P.E.S.” veniva costituito in data 2 novembre 1987 presso lo studio notarile del dottor Franco Salerno Cardillo coadiuvato dal dottor Enrico Rocca, sito in Palermo via Carducci nr. 6.

All’atto costitutivo della societa’, regolarmente iscritta presso la Cancelleria Commerciale del Tribunale di Palermo al nr.   32157, volume nr. 245 fascicolo nr.   167, risultavano presenti:

– l’ing.   Salvatore SIMONETTI, nato a San Giuseppe Jato (PA) il 4.7.1952, residente a San Cipirrello (PA) in via Roma nr.   289, il quale rappresentava l’impresa “ing. Fortunato Federici s.p.a.”, con sede in Roma viale di villa Massimo nr. 57, iscritta presso il Tribunale di Roma al nr. 3179 volume nr. 54;

– l’ing.   Sergio DI PAOLO, nato a Roma l’8.11.1938, il quale rappresentava la “TOR DI VALLE COSTRUZIONI s.P. a.”, con sede in Roma in via Flaminia nr.   141 ed iscritta presso lo stesso Tribunale al nr. 1640 volume nr. 65;

– il geom.   Ignazio DI MINNICA,   nato a Palermo   il 25.7.1932, rappresentante la “C.I.S.A. Udine s.p.a.”, avente sede a Udine in via Feletto nr. 75, iscritta al Tribunale di Udine al nr. 2118.

La durata della costituita societa consortile, con sede in Palermo via Emilia nr. 31, veniva fissata al 31.12.1999 con possibilita’ di proroga.


La CEMPES, avente un capitale sociale di L.   30 milioni suddiviso in parti eguali tra le societa’ componenti, si prefigge come scopo sociale “disciplina e svolgimento delle fasi delle imprese delle societa’ consorziate che attengono alla esecuzione delle attivita’, prestazioni, opere ed interventi affidati dall’Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno con l’appalto per la costruzione del collettore emissario della zona sud orientale della citta’ di Palermo e/o con estensioni o modifiche di detto appalto.

Per il primo triennio il consiglio di amministrazione, attualmente in carica, veniva cosi’ eletto:

– ing.   Piero CATTI, nato a Torino il 6.10.1922, domiciliato in Roma via Flaminia nr. 141, presidente;

– geom.   Giuliano VISENTIN, nato a Cittadella (PD) il 30.3.1944, domiciliato a Udine in via Feletto nr.   75, consigliere;

– ing.   Bruno LATTANZI, nato a L’Aquila il 22.8.1922, domiciliato a Roma in viale di villa Massimo nr. 57, consigliere.

Nel verbale del consiglio di amministrazione del 3.4.1989 veniva deliberato di trasferire gli uffici dalla via Emilia nr.   31 alla via Maurizio Ascoli nr. 15, sempre di Palermo.

Dalla relazione del consiglio di amministrazione allegata al bilancio relativo all `anno 1988 si evinceva che era stata approvata, con delibera nr. 3440 del comitato di gestione dell’azienda, la prima perizia di variante tecnica   e suppletiva, per un importo al netto del ribasso d’asta di L. 2.626.417.000.

Nella relazione del consiglio di amministrazione allegata al bilancio relativo all’anno 1989, si rilevava che la societa’ aveva chiuso l’ultimo esercizio con una produzione inferiore a quanto
preventivato ed in particolare che il 22.11.1989 era stata sospesa l’attivita’ di scavo e rivestimento del primo tronco della galleria e che tale fermo era da imputare interamente all’amministrazione appaltante che non aveva predisposto una adeguata perizia di variante e suppletiva, necessaria a coprire le spese dei consolidamenti da eseguire preventivamente allo scavo in corrispondenza del sottopasso ferroviario della linea Palermo – Trapani.

Nella stessa relazione veniva evidenziato il fatto che la societa’ stava subendo pesanti oneri di fermo cantiere, di cui l’amministrazione era gia’ a conoscenza ed alla quale era stato proposto di anticipare l’esecuzione del Il tronco di galleria, a partire dalla piazza Principe di Camporeale riconoscendole l’onere della costruzione del pozzo di immissione, mentre per la ripresa dei lavori del primo tronco era necessaria l’approvazione   della perizia di variante suppletiva, per la quale si prevedevano tempi lunghi, dato l’elevato importo complessivo, pari a circa il 50% dell’appalto.

Veniva inoltre evidenziato che dalla data di fermo dei lavori di scavo, 22.11.1989, erano stati prefabbricati soltanto conci di rivestimento per altri 450 metri, ma che anche   questa attivita’ veniva   sospesa, per i motivi suindicati, in data 6.3.1990.

Sulla base della conoscenza dei gia’ citati rapporti tra le societa’ componenti il consorzio CEMPES e personaggi il cui spessore mafioso e` notorio,   si rendeva indispensabile iniziare servizio di intercettazione e registrazione delle conversazioni telefoniche dall’utenza installata presso gli uffici di Palermo, via Maurizio Ascoli nr. 15, avente il nr.   091/6166031, autorizzato con decreto nr.   59/89 ITF emesso in data 6.10.1989   dall’Ufficio Istruzione   del Tribunale di Palermo, integrato successivamente dal decreto nr.   38/90 Int.   del 7.2.1990 di codesta Procura della Repubblica.


Dal servizio svolto, si ricavavano indubbi riscontri dei rapporti esistenti tra i componenti della CEMPES ed ambienti della criminalita’ organizzata.

Di tali collegamenti si e’ gia’ ampiamente trattato con capitolo a parte.

A parere di questo Ufficio, tutti gli illeciti accertati e commessi dagli interessati alle   vicende del consorzio C.E.M.P.E.S.,non rientranti tra quegli avvenimenti dai quali si e’ accertata l’esistenza dell `associazione mafiosa, sono comunque da ritenersi indispensabili al dispiegarsi dell’attivita’   mafiosa ed i personaggi devono   essere considerati piu` che “fiancheggiatori” veri cooperatori, assolutamente “dipendenti” da Cosa Nostra, nel senso che, senza   il  loro contributo e tecnico   e   finanziario, l’organizzazione -e siamo ai vertici- mafiosa non avrebbe avuto le possibilita` di allungare   le mani su tutta l’attivita` imprenditoriale dell’isola.

Si riporta, di seguito, il contenuto delle telefonate ritenute utili alle indagini e registrate sulla predetta utenza, dalle quali inequivocabilmente si rileva l’illecito intreccio   esistente   tra   i   dirigenti   del consorzio C.E.M.P.E.S., funzionari   pubblici   di   vario   livello e professionisti.

TELEFONATA DELLE ORE 12.44 DEL 10.10.1989.

L’ing.   Zito dialoga con uno dei noti fratelli TAIBBI per fissare un incontro e discutere di una perizia di variante che al momento e’ a Roma presso la Tor di Valle.

Indubbiamente la perizia della quale parlano riguarda i lavori che la societa’ dei fratelli Taibbi sta eseguendo a Baucina in associazione con la Tor di Valle relativi ai consolidamenti del centro abitato (vds.all.nr.211).


TELEFONATA DELLE ORE 14.02 DEL 10.10.1989.

L’ing.   Zito conversa con il collega Taddeu della Tor di Valle di Roma al quale chiede che gli venga inviata la perizia di variante e suppletiva in quanto ha fissato un appuntamento con Taibbi, con il quale si rechera’ il giovedi’ successivo dal direttore dei lavori. Taddeu assicura che inviera’ la perizia per posta celere. Successivamente la

conversazione continua come segue:

z = ZITO       T = TADDEU

z= …ecco…l’altra cosa ti volevo dire….ehhh…sareb be l’esame sulla perizia…nella prima perizia c’e’ una cifra che e’ un miliardo e mezzo, parlo qui di Palermo naturalmente…

T= ..si..

z= …un miliardo cinquecentocinque che e’ previsto per lo sfiatatore e per opere di stabilizzazione….

T= …di stabilizzazione e’ un termine molto…

z= …ecco   appunto…e’ vago…allora   non si potrebbe tentare di fare una richiesta al direttore dei lavori di indirizzare quei fondi per pagarci i consolidamenti?

T= …certo…bisogna sentire cosa ne pensa…cosa ne pensa DE FORTIS…

Z= …(incomprensibile)…ha detto che si pino’ fare…

T= …cioe’ prepara la lettera che sta’ bene a DE FORTIS

Z= si’ oggi pomeriggio viene qua e glielo propongo;

T= …okay…

Z= va bene…tutto qui…allora mi mandi…

T= allora io ti…ti preparo queste carte qua …

– omissis –   (vds. all. nr. 212).


Dalla conversazione appare evidente che i due intendono stornare fondi gia` destinati ad altro uso. Per ottenere cio` sono convinti di potersi avvalere della compiacenza di DE FORTIS, funzionario della Agenzia per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Il DE FORTIS si identifica in: DE FORTIS Enrico di Eugenio e di PEDIVILLANO Maria Teresa, nato a Napoli il 15/12/1946, residente   a Palermo in   via G.Turrisi Colonna nr.44, coniugato, ingegnere capo per i lavori del C.EM.P.ES..

TELEFONATA DELLE ORE 15.26 DEL 23.10.1989.

L’ing. Zito conversa con TADDEU circa un calcolo matematico e probabilistico di “aggiudicazione” delle gare di appalto.

In sintesi, si tratterebbe di diminuire il tempo di esecuzione   dei lavori per   aumentare il   coefficiente d’offerta ed ottenere cosi’ complessivamente un ribasso maggiore senza incorrere nel problema dell’offerta anomala.

Il sistema e’ “garantito” in   presenza di almeno 15 concorrenti, mentre non risulta sicuro con un numero minore di partecipanti (vds. all. nr. 213).

TELEFONATA DELLE ORE 15.48 DEL 23.10.1989.

L’ing.   Zito e l’ing. Taddeu discutono riguardo una gara cercando di stabilire come comportarsi secondo il metodo cui si tratta nella telefonata sopra riportata. In pratica il ribasso maggiore ottenuto riducendo i tempi di realizzazione comporta l’aggiudicazione della gara con la consapevolezza dell’incapacita’ ad eseguire il lavoro nel tempo indicato.

La penale cosi’ pagata, corrisponde al ribasso maggiore offerto ed ammortizzata dalla maggiorazione di percentuale ottenuta tramite la riduzione dei tempi (vds.all.nr.214).


TELEFONATA DELLE ORE 09.14 DEL 27.10.1989

L’ing.   ZITO dialoga con DE FORTIS al quale conferma l’appuntamento per il pomeriggio alle ore 16.00. Quest’ultimo gli riferisce che dal giorno precedente non ha ancora rintracciato alcuni assessori, tra cui INZERILLO e TRAPANI, senza specificare il motivo per il quale e’ interessato ad un contatto con gli stessi.

De Fortis dice che ha lasciato la propria autovettura presso una officina e che per la fattura ha lasciato detto che dovra’ essere fatturata “CEMPES”, come gia’ fatto in altre occasioni. Poi la conversazione continua:

Z = ZITOD = DE FORTIS

D= …un punto della situazione, perche’ poi i dettagli sono allegati in una serie di commissioni, ma intanto la situazione e’ questa, io dovevo prendere anche contatti con il direttore dei lavori del lotto, del I’ lotto..

Z= si’…

D= …perche’ so’ che anche lui ha stimolato un po’ il discorso del…dei nostri collegamenti…

Z= …ho capito…

D= e   dobbiamo vedere di   fare (incomprensibile)   ecco riusciamo a chiudere in maniera interessante il nostro accordo di collaborazione…noi ce   ne facciamo   un altro…

Z= …ahhh…benissimo…

D= …speriamo di non avere…ecco…anche…non vorrei che lasciarmi dietro malumori perche’ te lo dico   concretamente, perche’ il direttore dei lavori ha tutto l’interesse a portarci sopra 5 miliardi di lavori…e questo mi pare ovvio…

Z= e’ ovvio…


D= …sia   come…(incomprensibile)…che   come direzione lavori…

Z= …senti…

D= e’ vero che la dimissione…a fare ingegnere non si preoccupi…questo poi non ha nessun diritto dico …dico si’…nessuno ha diritto…pero’ vaglielo a dire…per dire a quelli…guardi…non sono “cazzi tuoi” oppure viceversa…vagli a dire a Jarosuk “cioe’ di qua’ non sono cazzi tuoi”…

Z= ma tu parli sempre dei 400 metri…

D= …piu’ il sifone queste cose qua sono 5 miliardi come quotazione generale…

Z= si’…

D= …va bene, comunque ti ho anticipato solo alcune cose, ci vediamo piu’ tardi…

Z= …senti una cosa…

D= …mi farebbe molto comodo…vedi se tu puoi…

Z= il prezzo con cui l’ITALISPACA ha dato a COSIAC quei famosi 1.400 metri…

D= e cioe’ proprio ieri ho saputo…perche’ ho parlato con una persona della SAGECO…che c’e’ tutto quanto il lavoro nel complesso…poi invece un’altro, non so’ chi ieri mi parlava, no…ma quelli non li hanno appaltati…

Z= …mah…

D= comunque adesso…comunque, se ti interessa io… una telefonata a ITALISPACA…vediamo se mi sa dire qualche dato…

Z= …per favore me lo fai sapere nel pomeriggio…

D= …pero’ non sara’ facile sai…

Z= …ho capito…

D= …in caso ti potrei dare il nome, nome e l’indirizzo e lo vai a trovare tu a Roma…


Z= si’…

D= …che dici?

Z= …c’e’ l’ingegnere DONATI…

D= …PACE, io conosco l’ingegnere, ahhh scusami un attimo…PAGANI…

Z= …PAGANI…ahhh   ecco si …si’,   l’ingegnere   PAGANI…cioe’ va bene…

D= …non so’ che, non so’ nemmeno se lui si interessa di queste cose..

Z= si’…

D= …perche’ in effetti qui c’e’ un grosso…un grosso…non so se tu sai, ma e’ ..ma e’ un grosso…. (incomprensibile).   su tutta   questa faccenda ITALISPACA…

Z= lo so

D= tanto che qualcuno pensa che presto finiranno tutti quanti dentro…

Z= …ehhh…ehhh…ehhh…

D= …perche’ no, non e’ da ridere tu pensa…loro si sono fatti trasferire il progetto rete fognatura oltre Oreto, sul quale noi abbiamo dato a prezzi aggiornati, quindi nell’ordine di 30 miliardi…

Z= si’…

D= …poi altri progetti…vero che glieli abbiamo trasferiti, cioe’ a denti stretti, quindi a prezzi nuovi aggiornati…   noi avevamo gia’ fatto l`aggiornamento della galleria…

Z= si’…

D= visto che pero’ a questo punto la legge diceva…a quella situazione, a quel giorno.   eccetera eccetera, noi abbiamo questo e la lettera della …   (incomprensibile)…della galleria…fai il   conto 4 miliardi, quando ne servivano 20, mi segui?

Z= si’…


D= ..ora…quindi.(incomprensibile)..comunque pero` sia, 30 da una parte, 4 dall’altra, 5 dall’altra, 6 dall’altra i soldi li hanno tutti…

Z= …ahhh…ho capito…

D= ora poi sul piano annuale loro hanno chiesto 100 miliardi e li hanno appaltati, allora viene subito spontanea la domanda. “ma che hanno fatto un ulteriore riaggiornamento dei progetti”… cioe’ fai conto che quello da 30 miliardi a questo lo hanno portato per arrivare a 150 miliardi impegnati…effettivi..

Z= …ho capito…

D= …oppure se e’ come invece ho capito io sono 65 miliardi effettivamente appaltati…che cosa hanno appaltato?…cioe’ c’e’ parecchia…parecchia confusione…peraltro c’e’ una grossa illeggittimita’ sul fatto che lo Stato quando fornisce un finanziamento e dice “io voglio realizzare uno, due e tre…e ti do’ 100, 100 e l00…300…

Z= …si…

D= e’ inammissibile dal punto di vista della contabilita’ dello Stato che tu poi…io con queste due opere solo …(incomprensibile)…di 300 milioni e l’altro non lo faccio…

Z= …ho capito…

D= …perche’ io ti ho dato i soldi per fare quella opera.

Z= …certo…

D= …   tu mi puoi discutere dicendo “guarda io ho bisogno di una somma in piu’ per completare l’opera, ma non puoi non farmela”…

Z= …certo…

D= …cioe’ e queste sono cose da codice penale…

Z= …certo…certo…


D= peraltro lo hanno anche scritto dicendo “voi dateci i soldi e poi ci pensiamo noi a fare quello che crediamo meglio di fare”…ecco ma noi ti diamo i soldi per fare quella cosa e tu poi dici “no a me serve per fare un ospedale, quindi vado a fare un o spedale…

Z= …ho capito…

D= …capito, comunque…

Z= …va bene…

D= io posso fartela questa telefonata a PAGANI…

Z= si’,   cosi’   gli preannunci   che vorrei   fare   due chiacchiere…

D= al limite se lui non mi sa’ dare al volo l’informazione…perche’ posso…innanzitutto se veramente li hanno appaltati…nel pacchetto oppure no…

Z= …ho capito…

D= …questo te lo posso dire con certezza…

La telefonata si conclude con Zito che chiede all’interlocutore se un interessamento di tale Massimo potrebbe consentire di avere ulteriori notizie in merito allo appalto (vds.all.nr.215).

Dal contenuto della conversazione emerge chiaramente che il funzionario della Agenzia per lo sviluppo del Mezzogiorno, ing. Enrico De Fortis, e’ a conoscenza di illeciti posti in essere da responsabili della ITALISPACA, in combutta con gli organi preposti alla erogazione dei finanziamenti destinati alla realizzazione di opere pubbliche, soprattutto per quanto concerne la destinazione dei fondi stessi. In particolare, il funzionario, a maggior riprova di cio’, facendo presente che sussiste una situazione molto ingarbugliata, dice chiaramente “…tanto che qualcuno pensa che presto questi finiranno   tutti quanti   dentro…”, affermando poi “…e queste sono cose da codice penale…”.


Nella stessa telefonata, si evidenzia il tono particolarmente confidenziale del DE FORTIS con l’ingegnere Zito, abbondantemente al di la’ di quelli che sarebbero i normali rapporti di lavori tra due professionisti. In particolare e’ da rilevare l’interessamento dello stesso De Fortis per favorire, tramite le opportune conoscenze, il consorzio CEMPES   a   rimuovere   eventuali   ostacoli   nel   corso dell’appalto.

Altro particolare che conferma il privilegiato rapporto di cui si e’ fatto sopra cenno, e la circostanza in cui il De Fortis,   portata   la propria   autovettura   presso   una autofficina, dispone che la fattura venga intestata al consorzio CEMPES.

TELEFONATA DELLE ORE 10.33 DEL 27.10.1989

Z = ZITO         T = TADDEU

– omissis –

Z= …senti …ti volevo dire che ho parlato con DE FORTIS…

T= si’…

Z= e pero’ non era di questo che ti volevo…era che gli ho accennato se mi poteva far sapere il prezzo dell’aggiudicazione fatta a COSIAC da ITALISPACA…

T= si’…

Z= lui dice “guarda che li’ non mi risulta che e’ stata aggiudicata,   perche’   il discorso   in   pratica   e’ questo…che ITALISPACA ha raccolto tra vari Enti, tra cui la Cassa, un certo numero di lavori da eseguire ed un certo corrispettivo di lavori…somme… di queste somme ha fatto un pacchetto unico e li ha distribuiti su lavori diversi   da quelli per cui   i fondi   erano   stati destinati…

T= …uhhh…uhhh…


Z= …ecco, con il risultato che in pratica alcuni lavori lui li (incomprensibile)… tutto questo quindi adesso e’ stato denunciato da altri Enti tipo la Cassa per cui questa   aggiudicazione   innanzitutto   dice   “non   mi risulta…ufficiale…sicuramente per ora non si pino’ fare…poi perche’ questo ricorso della Cassa”.

T= ho capito…

Z= …non so’ se sono riuscito a spiegarmi…

T= …si’…si’…

Z= ecco…lui mi ha dato il nome dell’ingegnere PAGANI da andare   a   trovare lunedi’ o martedi’   a   Roma…. dell’ITALISPACA…non so’ se tu hai qualche altro…;

T= PAGANI lo conoscevo…collega…

Z= …non so’ se hai qualche altro nominativo…

T= .no. .no.

Z= …va bene…

La conversazione prosegue con Zito che conferma a Taddeu l’appuntamento con De Fortis e con tale ingegnere AMMAUDA (o simile) nel corso del   quale discuteranno di problemi inerenti l’appalto in corso e dei prezzi da stabilire in relazione ai 400 metri da fare con sfiatatoi e sifoni, per i quali sarebbero previsti 5 miliardi (all.nr.216).

TELEFONATA DELLE ORE 09.30 del 30.10.1989.

L’ing.   ZITO chiama l’utenza intestata alla CEMPES e parla con il geometra AVATANEO il quale gli dice che presso il cantiere si trovano due funzionari del CORPO DELLE MINIERE che stanno effettuando un sopralluogo e sono meravigliati del fatto che non sia stato loro comunicato l’esecuzione dei lavori. L’ing. ZITO si fa passare il signor
BELLAVIA, tecnico del Corpo delle Miniere, il quale fa presente che si trova   nel   cantiere unitamente a tale ing. ADAMO, funzionario dello stesso ente,   per procedere ad   un sopralluogo.   Nella circostanza ribadisce che era indispensabile notiziare il Corpo dell’esecuzione dei lavori, a tal proposito ZITO riferisce che questa era una competenza dell’Agenzia, e che comunque provvedera’ tempestivamente ad avvisare personale dell’ente.

BELLAVIA afferma che per tale omissione sarebbe prevista la sospensione dei lavori, comunque, su invito dell’ing. Zito rimangono daccordo per contatti successivi allo scopo di appianare la faccenda (vds.all.nr.217)

TELEFONATA DELLE ORE 10.43 DEL 30.10.1989

L’ing. DE FORTIS chiama la CEMPES e si fa passare il signor BELLAVIA il quale gli riferisce che stanno eseguendo un sopralluogo in qualita’ di tecnici del Corpo delle Miniere e che risulta mancante la comunicazione di inizio dei lavori.

I due rimangono daccordo per un successivo incontro in via Trinacria nr.34 (sede degli uffici del Corpo delle Miniere).

Nella   circostanza   De   Fortis   porta   a   conoscenza l’interlocutore che presso il suddetto ente lavora anche suo cognato, tale PILARA, persona che il BELLAVIA afferma conoscere (vds.all.nr.218).

TELEFONATA DELLE ORE 10.50 DEL 30.10.1989.

L’ing.   Zito chiama la CEMPES e dialoga con Avataneo il quale lo informa che DE FORTIS ha un cognato al Corpo delle Miniere e si augura che tutto vada bene perche’ i tecnici “…avevano accennato al fermo…”. Zito fa presente che l’eventuale sospensione dei lavori   sarebbe stata   una “seccatura” ma che comunque la mancanza era da
imputare all’Agenzia;   a tal proposito, invece, AVATANEO gli fa osservare che oltre le sanzioni amministrative a carico dell’ente preposto, sono previste sanzioni legali a carico del presidente del consorzio, nella circostanza il dr. CATTI (vds.all.nr.219).

Non si ritiene opportuno interloquire sul contenuto delle tre telefonate precedenti data la chiarezza con la quale emergono situazioni di “compiacenza” tra:

– PILARA RENATO, nato a Roma il 17.12.1948, dirigente superiore tecnico coordinatore per il settore Idrocarburi, effettivamente cognato di DE FORTIS Enrico;

– ADAMO GIOVANNI, nato ad Alcamo (TP) il 19.06.1952, dirigente tecnico del Distretto Minerario di Palermo;

– BELLAVIA GIOVANNI, nato a   Porto Empedocle (AG) il 19.03.1934, assistente tecnico per il Distretto Minerario di Palermo;

ed i gia’ noti DE FORTIS, ZITO ed il geometra AVATANEO.

TELEFONATA DELLE ORE 17.51 DEL 7.11.89.

L’ing.   JAROSZUK, direttore dei lavori, dialoga con l’ing. Zito che gli riferisce di aver parlato con De Fortis riguardo la perizia che devono preparare sulla base dei consolidamenti relativi al nuovo concio ed allo sfiatatoio.

La conversazione continua:

Z ZITO;         I JAROSZUK

– omissis –

Z= ecco…dell’attraversamento ne parleremo piu’ in la’;

I= no….perche’ a questo punto ci blocca tutto quanto questo discorso…

Z= eh… appunto


I= appunto…   ma noi dalle Ferrovie siamo sicuri che…. non abbiamo altre sorprese.

Z= ecco…   ha telefonato davanti a me De Fortis…eh…. dall’ing.   TRAPANI….il quale gli ha promesso che e’ tutto OR.   che non hanno nessuna obiezione e che tutto verra   dato…ehhh…l’ufficializzazione   sara’   domani…massimo lunedi’…

I= ahhh….perche’ adesso a questo punto allora cosa succede?…che la commissione di collaudo arriva che abbiamo sospeso i lavori..

Z= ehhh…quello purtroppo non e

I= e quindi non vedono una macchina muoversi…ne’ niente… questo…questo mi dispiace…

Z= gli vogliamo fare un’esibizione davanti a loro…ma lei capisce che noi giovedi’ 16 arriviamo in pratica sotto il Policlinico…

I= si

Z= e li’ oltre non si puo’ andare…

I= no,no,no,no, sotto non ci dobbiamo arrivare…ehhh…. cioe’ bisogna che ci fermiamo prima senno’…non e che arriviamo sotto sotto cioe’…

Z= no,no ci fermiamo in pratica 7 – 8 metri prima…

I= beh sarebbe meglio fermarsi qualche metro prima perche’…

Z= allora finiamo addirittura a mercoledi’ della settimana prossima…

I= quindi…no perche’ io ho programmato in funzione a quello che mi aveva detto DE SERIO…di venire all’inizio della prossima settimana e poi di venire con la prova perche’ c’e’ la commissione di collaudo, adesso a questo punto come facciamo.

Si accordano per un incontro successivo, probabilmente per mercoledi’ 15, quando sara pronta almeno la bozza della perizia. Continuano parlando dei lavori e poi:

I= il discorso e’ questo…ehhh…bisogna…va bene d’accordo…valutiamo tutte le situazioni
che non ci troviamo adesso (incomprensibile)…   adesso bisogna vedere un pochettino anche da Roma perche’ non possiamo fermare la perizia per il discorso dell’attraversa- mento…cosa ha detto dell’attraversamento? (si riferisce senza ombra di dubbio a De Fortis)

Z= senta ingegnere JAROSZUK… alla prima occasione dobbiamo parlare a quattr’occhi…

I= si’…no,no…infatti…

Z= pero’ veramente a quattr’occhi…

I= ho capito…va be’ niente. lei domani e’ a Roma no?

Z= no, io sono qui’ ehhh…

I= si, si adesso e’ stata una domanda infelice a quest’ora sono un po’ cotto e’   chiaro allora facciamo   una situazione cioe’ perche’ anche li’ non vogliamo trovarci con delle gran chiacchere e poi non si risolve niente ecco

Z= ma se riuscissi a presentare la perizia cosi’ il giorno prima del fermo della … della galleria … secondo me stiamo stiamo tutti in ordine stiamo tutti a posto

I= no, ma e’ questo il problema che mi si sta proponendo, quello di fermare e di non avere la perizia pronta

Z= esatto… in maniera

I= certo, perche’ questo diventa un po’… cioe’ non averla presentata diventa

Z= esatto…   esatto

I= poi dopo a Roma, anche se l’abbiamo presentata e che manca qualche carta non esiste il problema

Z= no, non esiste il problema

I= l’importante e’ che l’abbiamo protocollata

Z= si, tanto il consulente non ci sara’ ehh c’e’ poco da fare


I= no, no, no… ma su questo infatti lo so, ecco che…

Z= siccome c’e’ un progetto approvato dalle ferrovie per il quale non ci sono problemi ed e’ un progetto gia’ esecutivo con tutti i dettagli… lasciamo andare quello poi al momento dell’esecuzione ci metteremo d’accordo se ci sara’ da… incomprensibile qualche cosa la faremo… insomma

I= quindi la perizia che cos’e’ quella di presentarla con quel progetto cosi’ globale di tutti quei miliardi ? … oppure di ridurlo…

Z= no, di presentarlo cosi’ com’e’ perche’ se no con le ferrovie bisogna cominciare da capo ehh … poi le ripeto quando sara’ il momento di farlo oppure in segno di trattazione della perizia potremo pure fare qualche modifica quando ci sara’ l’opportunita’ di farla…   in questo momento non c `e’ I’ opportunita’ di farla… possiamo fare solo quello in questo momento

I= va bene, allora facciamo cosi’ io domani sera vengo li…

Z= va bene

I= io sono a Roma domani mattina, poi appena mi libero delle mie cose prendo il primo aereo per Palermo, domani sera sono li’, dopo vi telefono… mi venite a prendere…

Z= senz’altro..

I= ehh…   poi ne parliamo giovedi mattina cosi’ facciamo una chiaccherata ecco, comunque li’ la situazione del … del sottopasso cos’e’ catastrofica…

Z= Loreto dice?…

I= ehh…

Z= no, non e’ catastrofica … e’ solo un problema di ripartizione tra un lotto e l’altro

I= si, no, va bene noi fino alla parte … alla parte opposta del fiume dobbiamo farla noi … cioe’


Z= no, noi dovremmo fare fino alla sfiatatoio

I= cioe’ no, si, voglio dire fino allo sfiatatoio con tutti i … incomprensibile… pero’

Z= senza … senza il sifone, il sifone fa parte dell’altro lotto…

I= si, d’accordo, pero una parte la faremo noi comunque perche’ sotto lo sfiatatoio una parte del sifone viene fatta…

Z= no… niente

I= ehh … quindi quel discorso li’ salta …   salterebbe in poche parole…

Z= ehh… per ora si…

I= no…   ma De Fortis … perche’ mi aveva detto che avevamo sistemato un po’ le carte con … con Biancheri (o simile) dell’altra divisione … cosa e successo poi…?…

Z= no, io so solo che rimane al primo lotto …

I= ahh… rimane tutto un altro lotto

Z= si…

I= ho capito … va bene, allora niente…

Z= e poi comunque lo sfiatatoio e’ un problema anche di carattere progettuale, insomma e una cosa che si risolvera’ sicuramente piu’ in la’…

I= non ho capito..

Z= diciamo che lo sfiora…. per il sottopasso ….

I= si…

Z= del sifone …;

I= si…

Z= ci sono anche dei problemi progettuali…

I= ho capito quindi allora … cioe’ adesso quella documentazione li’, per quanto riguarda lo sfiatatoio, attualmente, e’ a posto o no


Z= si…   si…   e’ a posto, abbiamo gia’ contabilizzato quello … come sfiatatoio, come consolidamento e come concio nuovo non ci sono problemi …

I= si, ecco …. e quello si potrebbe fare nell’arco di quarantotto ore …ecco, va bene… e il discorso del concio nuovo invece cos’e’… cioe’ voi volevate ridurre come armatura, no…

Z= no, diciamo noi presentiamo il concio che abbiamo messo in opera…

I= si …

Z= con le differenze che ci sono in piu’ o in meno rispetto alla soluzione originaria

I= si…

Z= ecco…

I= e come soluzione definitiva della galleria, cioe’ voi se si decide di farla in quel modo li’ … adesso poi ne parleremo a voce … cioe’ di chiudere cosi’ senza rivestimento, senza niente …

Z= be’, la parte… diciamo la parte di sotto arriva…

I= be’, di sotto, quello e’ logico, perche’ ci va la sa- vanella, ci va tutto un…

Z= la parte di sopra si potrebbe fare solamente un tonico di rivestimento … e basta…

I= cioe’ di che spessore insomma ?…

Z= e   be’…   proprio l’intonaco   …   cinque –   sei centimetri…

I= no, perche’ cosi’…eh… daccordo che il discorso diventa come presentazione, come tutto diventa un po’…

cioe’ voi riuscite a fare qualche lavoro di sistemazione della galleria per farla vedere alla…

Z= alla commissione di collaudo…

I= alla commissione di collaudo o no?…

Z= beh…si, riusciamo a farla perche’ noi ci fermiamo il sedici, dal sedici al ventidue…;

I= si, ecco almeno un po’ qualcosa di…


Z= iniziamo eh… e ripartiamo, certo…

I= anche per non vederla cosi’, insomma adesso…

Z= ci ripariamo le tasche e tutto quanto…

I= va be’…   adesso eventualmente, dopo, comunque, ne parliamo domani…   allora io spero che poi De Serio abbia tutte le carte pronte perche’ io poi venerdi’ mattina non posso rimanere li’, ecco…

Z= no…quello che lui ci ha detto di preparare abbiamo preparato tutto…;

I= per l’avanzamento?

Z= per l’avanzamento, si…

I= se no io mi trovo poi che se non lo firmiamo giovedi’ sera non ci arrivo ecco …dopo vedremo un attimino non so ecco con le carte a Roma non so cosa si puo’ fare ecco…   comunque adesso eventualmente io Di Serio non sono riuscito a beccarlo di pomeriggio quindi … Taddeo (o simile) e’ gia’ andato via … ?

Z= si … si… e’ gia’ andato via…

I= infatti non sono riuscito … era sempre occupato… va bene allora vediamo un attimino di sistemare queste cose qui perche’ non volevo sospendere senza avere fatto la presentazione della perizia ecco … poi dopo vedremo un attimino   come   si puo’   regolare la faccenda   … d’accordo…

Z= allora ci vediamo o domani sera o giovedi mattina

I= si d’accordo benissimo adesso vedo un attimino io con i miei impegni…

I due concludono salutandosi. (vds.all.nr.220)

L’ingegnere JAR0SZUK e’ a conoscenza delle modalita’ con le quali ZITO e DE FORTIS si prefiggono di inoltrare e mandare avanti la perizia e del modo con il quale lo stesso De Fortis, interessando tale ing. TRAPANI, ha avuto assicurazioni in merito all’autorizzazione
che dovrebbe essere concessa dalle “Ferrovie” per l’esecuzione di alcuni lavori.E’ lo stesso JAROSZUK che suggerisce a Zito che bisogna fermare i lavori solo dopo aver presentato la perizia e nel quadro del programma che i due si prefiggono vi e’ anche la “sistemazione” dei SAL in modo da ottenere il massimo dei profitti indipendentemente dai lavori svolti.

JAROSZUK, venendo meno a quelli che sarebbero i compiti del direttore dei lavori, manifesta la propria volonta’ di appoggiare, con la sua condotta, l’impresa in tutte le sue iniziative, siano esse lecite o meno “…Poi dopo a Roma anche se l’abbiamo presentata e manca qualche carta non esiste il problema…” confermando cosi’ che anche a Roma possono contare su personaggi che consentono loro di poter agire nel campo dell   `irregolarita’.   Altra   conferma interessante sono i particolari rapporti tra lo stesso JAROSZUK e gli ingegneri Taddeu e De Serio della Tor di Valle, i quali si adoperano affinche’ le cose vadano avanti come “previsto”. Al riguardo e’ inequivocabile la frase del direttore dei lavori “… dopo vedremo un attimino, non so, ecco, con le carte a Roma…non so cosa si puo`   fare ecco…   comunque adesso io DE SERIO non sono riuscito a beccarlo di pomeriggio… Taddeu e’ gia’ andato via?…”

A maggior conferma di quanto scritto si evidenzia l’inte- sa tra Zito “…alla prima   occasione dobbiamo parlare a quattr’occhi…” “…pero’ veramente a quattr’occhi…” e l’ingegnere JAROSZUK “…ho capito, va beh…niente…” che lasciano chiaramente intendere che i due fissano un limite agli argomenti da trattare telefonicamente e preferiscono parlare di cose evidentemente   piu’ “scottanti” in un successivo incontro.

TELEFONATA DELLE ORE 18.03 DEL 07.11.1989

L’ingegnere Zito forma il nr. 06/3608441 intestata alla Tor di Valle s.p.a. e parla con il
Dr. Catti riguardo ad un fax che ha trasmesso e che l’interlocutore conferma avere ricevuto precisando che e` sufficientissimo, riferendosi evidentemente alla percentuale offerta per qualche gara. A conferma di cio’ i due subito dopo dialogano del “punteggio massimo” ottenuto “per quanto riguarda l’acquedotto”.   A tal proposito continuano come segue:

Z= ZITO C= CATTI.

Z= ecco, non puo’ interessare qualcuno adesso,all’apertura delle buste economiche, controlli che tutto vada be ne?

C= uh…ok;

Z= perche’ siamo in condizioni di prenderlo eh…

C= va bene, daccordo;

Z= tutto qui;

G= e’ sicuro che abbiamo ricevuto il punteggio massimo?

Z= si, si, cosi’ mi hanno detto;

G= ok…

Z= allora sento una persona, daccordo;

Si Salutano. (Vds.all.nr.221).

Dalla telefonata si comprende chiaramente che il Dr. Catti, venuto a conoscenza delle   novita’ circa alcune gare, seguendo il suggerimento dello Zito, contattera’ una persona di sua conoscenza con il sicuro intento di ottenere illeciti vantaggi.

TELEFONATA DELLE ORE 07.36 DELL’8.ll.l989.

ZITO forma il nr. 583802 e dice a tale Enrico (DE FORTIS) che ha parlato con JAROSZUK riguardo alla perizia che sara’ presentata nei prossimi giorni.Aggiunge   che
lo stesso JAROSZUK e’ daccordo in proposito, ma che per ora “per l’attraversamento non se ne parla”. (La conversazione fa riferimento a quella tra Zito e JAROSZUK, registrata alle ore 17.51 del 7.11.1989). (Vds.all.nr.222).

TELEFONATA DELLE ORE 08.54 DEL 9.11.1989.

L’ingegnere TADDEU chiama l’utenza intestata alla Cempes e parla con Zito, il quale lo informa che il giorno successivo sara’ firmato il SAL e che ci sara’ JAROSZUK con il quale, unitamente a De Fortis, discuteranno della perizia che dovra’ essere presentata. In merito al SAL Taddeu precisa che sara’ opportuno firmare con riserva in mo do che avranno ancora quindici giorni dalla data della firma.   Zito fa presente che De Fortis ha avuto il permesso dalla Prefettura per la demolizione di alcuni palazzi di via Monfenera ed entrambi si compiacciono di cio’ in quanto sara’ aggiunta, tra i prezzi, la voce “demolizione e costruzione stradale”.

A proposito dei lavori in esecuzione a Baucina, Zito riferisce a Taddeu che “… L’individuo mi sembra sempre piu’ incasinato…” precisando che si riferisce al direttore dei lavori ed aggiunge che fissera’ un incontro con il sindaco in quanto “…le carte si sono trovate tutte in pratica…eh… gli dico che stiamo riprendendo i lavori… ecco… e nell’occasione siamo…   faccio vedere che sono…   quello bravo eccetera eccetera…”. Zito informa Taddeu che a Baucina il direttore dei lavori intende presentare una perizia di completamento di circa un miliardo relativa alla piantumazione del parco e Taddeu manifesta il proprio dissenso in una situazione in cui “gli altri agiscono e io…” Zito prosegue dicendo che il giorno precedente, oltre a parlare con il gia’ citato direttore dei lavori, ha avuto un colloquio anche con il “partner” dello stesso nel corso del quale “ho capito molte cose pero’ bisogna che ne parliamo a voce…”. Taddeu si mostra ben
addentrato nelle faccende di Baucina e risponde …”questo e’ naturale…. cioe’ insomma… incomprensibile… determina…cioe’ i lavori in piu’ li faccio ma li gestisco io….dove lui poi mi copre in certe situazioni…”.   Zito conferma che ci sono ancora dei problemi, ma non specifica di che genere. Successivamente dialogano di un incontro con una ragazza della “Farsura” al quale sara’ presente anche tale Briotti. (vds.all.nr.223).

TELEFONATA DELLE ORE 15,03 DEL 14.11.1989

Zito chiama l’ingegnere Taddeu, il quale lo informa che il giorno precedente hanno firmato tutto e che l’indomani sara’ a Roma ed inviera’ un fax allo Zito. Taddeu aggiunge che non ha ritenuto opportuno telefonargli in considerazione dell’ora tarda, quasi mezzanotte. Riferendosi evidentemente all’incontro tenuto da Taddeu la sera precedente, i due continuano come segue:

Z = Zito        T = Taddeu;

T= ti riepilogo il discorso;

Z= si;

T= quella lettera del Ministro pronto?….

Z= sisi.

T= che lui ha il suo significato… lui si e’ soffermato a parlare con l’uomo della Cassala Cassa sta senza soldi….

Z= si….

T= e quindi loro hanno cominciato a fare questo discorso per bloccare tuttoper costringerela gente a fare pressione e rifinanziare

Z= ah, ho capito

T= mi hai capito?….


Z= si.non so quanto stia in piedi, pero’insom- ma, va bene….

T= no, noma abitualmente loro questa strategia hanno sempre fatto….

Z= ah, ho capito….

T= io blocco tutto perche’ non c’ho soldile imprese rompono le palle, allora si decidono a….

Z= a rifinanziare….

T= a rifinanziare.cosi’ lo hanno gia’ fattolo fanno abitualmente

Z= va bene….

T= poi i discorsi che dice luilui e’ molto preoccupato di…mollare questa patata, io ci ho messo molto tempo a spiegargli che lui deve comunque firmare la perizianella situazione attuale….

Z= si….

T= dice “poi sarebbe il consulenteperche’ probabilmente diciamo in commissione la nomina di Valore mercoledi’ sara’ apportata

Z= ah, ho capito….

T= dice “se a questo punto e’ apportata, cosa faccio io?” “tu” dico io “devi trasmettere ufficialmente le carte andando a scrivere che tu   sulla base dei   risultatiehhh….delle….dei discorsi con le Ferrovie, questo sei riuscito ad ottenere….

Z= si….

T= “e quindi questo e’ il progetto che tu porti…comunque facile esecuzione nel consumare due miliardi e tretu ti sei tenuto libero nel senso che domani si puo’ decidere….(incomprensibile)….   per rispettare il progetto delle ferrovie e conseguentemente passa la palla al consulente”….

Z= ho capito….


T= “il quale consulente se domani decide di ridurre poi se la vede luie’ lui il responsabile se poi le ferrovie non….

Z= non gli danno l’ok….

T= non gli danno l’okquindi sei fermo, mi hai capito?

Z= si, si..

T= la pallaperche’ in questo momento il consulente sarebbe in una posizione molto comodalui dice di ridurre pero’ la palla rimane in mano aal Direttore dei   lavorilui,   mentre domani   ci   sono   dei problemisono i Direttori dei lavori che ne rispondono….in questo modo lui decide, lui sta attento che se le ferrovie non accondiscendono la responsabilita’ e’ sua…. Zito dice che nel pomeriggio avra’ un incontro con Orcel e De Fortis con i quali parlera’ della perizia e di altri particolari relativi all’esecuzione dei lavori. (Vds. all. nr.224).

Dal contenuto della telefonata emerge chiaramente che per ottenere i soldi relativi alla perizia di variante, i responsabili del Consorzio hanno interessato un personaggio politico, al momento non meglio indicato, il quale ha esercitato pressioni presso l’Agenzia per lo sviluppo del Mezzogiorno, anche se la situazione non si risolvera’ in tempi brevi per carenza di fondi presso il citato Ente. Di notevole interesse e’ anche il discorso di Taddeu in merito all’incontro avuto la sera precedente, sicuramente con il Direttore dei lavori, ingegner JAROSZUK, dal quale si deduce che l’andamento dei lavori viene pilotato dai personaggi interessati esclusivamente al fine di ottenere un maggior profitto nell’esecuzione degli stessi.

TELEFONATA DELLE ORE 22,18 DEL 21.ll.1989.

L’ingegnere Zito forma il numero 06/5032957 e dialoga con Taddeu in merito al fatto che il Direttore dei lavori non ha firmato il SAL in quanto e’ stato informato dal Capo
Divisione che c’erano “delle irregolarita’”. Zito ipotizza che potrebbe trattarsi di una manovra tendente a “far fuori il Direttore dei lavori”, e quindi di estrometterlo. (Vds. all. nr.225).

TELEFONATA DELLE ORE 09,34 DEL 27.11.1989.

Taddeu chiama la CEMPES ed informa Zito che si e’ messo in contatto con Chitarrini il quale “dice che ha visto l’uomo” “…tutto a posto”.   Zito risponde che gia’ e’ a conoscenza di cio’ in quanto gli e’ stato detto da “quello locale”, per cui Taddeu precisa che “si rientra nello schema originario”.   Zito aggiunge che successivamente, solo di presenza, lo ragguagliera sui dettagli, Taddeu si limita a dire che nella faccenda c’e’ stata una interferenza da parte di Simonetti che e` andata a buon fine. (Vds.all.nr.226).

TELEFONATA DELLE ORE 16,29 DEL 12.12.1989.

Tale VECCHIO dialoga con Taddeu circa una gara per la qua le ancora non sono stati spediti gli inviti e che comunque “e’ buona”. I due conversano come segue:

V = VECCHIO; T = Taddeu;

– Omissis –

V= bene, senta, io la chiamo perche’ ho saputo che voi siete, sareteperche’ devono   ancora spedire gli inviti, invitati in un consorzio qua in sicilia per un lavoro di sistemazione di idraulica forestale di circa cinque miliardi e cinquecento milioni. Questa richiesta l’avete fatta voi, non su mia segnalazione, pero’se voi avete in programma di partecipare…

T= si

V= partecipate tranquillamente, diciamoperche’ la zona e` molto buona, l’ambiante e` buono… eventualmente il lavoro ve lo facciamo noi…


T= io in questo momento non so se….perche’ abitualmente noi c’e’se questa segnalazione c’e’ arrivata da Russotti o meno, devo fare questa verifica a Roma.

V= Russotti Messina?

T= si…

V= ho capito (sovrapposizione di voci) io gli sto dicendo se e’ qualcosa che avete fatto voi da soli…

T= daccordo..

V= sicuramente   vi arriveranno   delle segnalazioni   per cestinare o per fare qualcosa del genere…

T= va be’, no (sovrapposizione di voci) se Russotti non e …   non e’ disponibile, in senso che non e’ stato lui a farsi parte dirigente, quindi, sicuramente…

V= come?

T= se Russotti, perche’ a noi ci e’, per esempio Messina con la robabuona parte che gli ha dato lei, gia’ gliela mandate a Russotti, no…

V= ho capito

T= ma se l’invito dove lui si era fatto parte attiva, no, ho verificato, quindi se lui ha telefonato io non posso andare a dire a lui…

V= no, per carita’, ma neanche io voglio, per carita’, assolutamente..

T= e allora(incomprensibile)gli faccio una verifica e le faccio sapere

V= cioe’ a dire, il mio discorso e’ “se voi avete fatto questa richiesta, voi, prendendola dal bando, adesso cercate di resistere…

T= certo…

V= mi sono spiegato?…

T= ho capito, non avevo capito….


V= eh?….

T= non avevo capito….

V= eh….

T= va bene, resistiamo..

V= eventualmente poi ci sentiamo

T= daccordo, va bene….

Si salutano.

Il geometra Vecchio, imprenditore di Catania, si mostra ben addentrato negli ambienti della Pubblica Amministrazione, essendo gia’ a conoscenza, con congruo anticipo, che la impresa TORDIVALLE sara’ tra le societa’ invitate alla gara in argomento. Particolare molto interessante e’ lo strano comportamento   tenuto   da Vecchio,   il   quale   avverte l’interlocutore che mai dovra’ sapersi che e’ stato lui a segnalare la gara definendola molto buona e proponendosi per la eventuale esecuzione dei lavori “…eventualmente il lavoro ve lo facciamo noi”.

Dalle parole di Vecchio “…sicuramente vi arriveranno delle segnalazioni per cestinare o per fare qualche cosa del genere…” c’e’ la ulteriore conferma che le gare d’appalto, secondo metodi diversi gia’ illustrati in altro capitolo del presente elaborato, abbiano, in molti casi, esiti gia’ prestabiliti. (Vds.all.nr.227)

TELEFONATA DELLE ORE 18,27 DEL 16.01.1990.

Zito forma il numero 080/705039 e dialoga con tale Gigino informandolo che in mattinata sono state consegnate li al Comune tutte quelle carte…”. In sintesi si trat ta di un progetto   presentato al Comune di Martina Franca   con documentazione allegata e che per evadere la pratica sono necessarie alcune informazioni, relative al terreno, che dovranno essere fornite da un tecnico del Comune.   Zito propone all’interlocutore che  
“..per.invogliare il tecnico a fare in fretta….” “…noi eventualmente gli faremo firmare ehh insieme agli altri due il progetto …eh…del del palazzo dello sport” “…in maniera che poi gli dici che prende qualche soldo in piu’….insomma.ecco”.   Gigino concorda   con quanto asserito da Zito ed assicura che si rivolgera’ a certo “Colonna”, sicuramente il geometra che si incarichera’ di seguire la pratica. (vds.all.nr.228).

TELEFONATA DELLE ORE 10,12 DEL 17.01.1990.

Zito forma il nr. 06/3218441 intestato alla Tor di Valle spa e dialoga con Taddeu:

z =   Zito; T = Taddeu;

T= pronto….

Z= eccomi qua’

T= ciao Giorgio….

z= allora ehhh …. dunque …. ieri JAROSZUK ha mandato questa lettera in cui chiede sostanzialmente l’autorizzazione astornare la cifra per il pozzo bene….

T=   si….

Z= ecco, una lettera ben fatta insomma sta bene cosi`…solamente…poi…co.siamo andati da Orcelehe sembra che li’ nella riunione…

T= parla piu’ forte.ti sento pocoti richiamo io..

z= come vuoi

T= si

Z= mi richiami tu?….

T= no, noparla piu’ fortesi….

z= ehli, durante la riunione… eh….io non c `ero….sembra che De Fortis abbia proposto ufficialmente facciamoli fare fino a Piazza Indipendenza e poi. eh
….chiudiamo tutto e Orcel ha detto “no, un momento, noi stiamo facendo un lavoro non possia abbiamo fatto un contratto per fare da qui’ a li…   non   possiamo fare una cosa del genere”…

T= …cazzo….

Z= …hai   capito? e alloradice   “be’. va be’ facciamogli fare il pozzo pero ehhh.lo facciamo   partendo eh partendo   loro e poi faranno la riserva piazzeranno   la   riserva e questo…

T= …cioe’ non ho capito sto’ particolare…

Z= …ehhh ehhh cioe’ loro   non   vogliono   in questo momento ehhh stornare della   cifra dal contratto per fare un’opera in piu’allora dice Orcel ehh iniziate a lavorare in Piazza Principe di Camporeale…

T= …   bisogna che ce lo dicache ci guardiamo negli occhi quando ci dica sta’ cosa…

Z= …ehhhh ehhh appunto…

T= …hai capito…

Z= …e difatti diciamo lui era disponibile a una riunione a Roma…

T= ehhhquesto e’ importante

Z= …ehhh.e mi ha chiesto pure…. ve venerdi`…se gli faccio avere un conteggio di quello che ci costa il fermo dei lavori di scavo che io ho preparato poi domani ti faccio vedere ahhh perche’ bisognerebbe mandarglieli…

T= …certo….

Z= …ehhh. perche’ questo.dice ehhh…. potremmo pure decidere.ehhh….ma mi sembra un po’ una stronzata questa..lui dice che in pratica…se il fermo costa poco… conviene… tenere ferma la macchina…   e… non fare il pozzo se invece il fermo costa tanto … conviene fare il pozzo e riprendere a lavorare…ma con un mese…masssimo…masssimo due mesi di fermo si ripaga il pozzo…insomma…capito…


T= …ragiona su…va be…diciamo e` importante fare sta riunione da lui e… che siamo presenti tutti…

Z= …uhhh.uhhh…

T= …per chiarirci questa…

Z= …si…

T= …non riesci a capire che…da cosa e` spinto De Fortis…

Z= …ma…non lo riesco a capire, in effetti… e potrebbe essere…l’interesse di far lavorare altra…ma…non lo so…mmm…non e` che dimostri…rancore o scontentezza o freddezza…ehhh…proprio…ehhh…   (Zito interompe la comunicazione per salutare una persona presente nell’ambiente)…proprio cosi`…una specie di… di tattica che sta portando avanti…insomma…quello che riferisce…ehhh..JAROSZUK   qualche volta   mi   sembra eccessivo…

T= …certo…

Z= …e quindi puo` essere che lui lo faccia per cercare di inimicare…ehhh…direi di tenere i rapporti…pero` questo…insomma…francamente l’ho visto…no…questa situazione…

T= …e adesso facciamo un conteggio del pozzo ed…un conteggio   del fermo e fissiamo l’appuntamento   con ORCEL…

Z= ho dato a DI MAIO l’incarico di studiarmi il pozzo perche’ a questo punto diventa la cosa piu’ urgente … o vogliamo tornare a chiedere “all’AURORA”?..

T= no…no… che misericordia…

z= …ahhh…   allora quindi va bene cosi’…ehhh…   una altra cosa…ehhh…   la direzione lavori si ostina a dire che il… l’anello di rivestimento cosi’ come e’ fatto…   non trovano giustificazione da massima parte…allora ho detto a DI MAIO “per cortesia me lo metti in perizia”….

T= non ho capito…


Z= la direzione lavori dice “tu l’anello di rivestimento…. me   lo….   me lo…   l’hai fatto cosi’ perche’.. …ehhh…   nel tuo progetto…ehhh… veniva fatto cosi’, il capitolato non parla, non da…una….   un espresso dimensionamento dell’anello di rivestimento

T= mmm…

Z= … ecco allora io ho detto a DI MAIO…e gli ho mandato le carte…”tu l’anello di rivestimento… che fatto in questa maniera, cosi’ rigida, con cento ottanta chili a metro cubo di ferro, nei cento settanta metri e con oltre centoventi chili di ferro su tutti gli altri…d…metri…ahhh… me lo fai… me lo giustifichi in perizia, dicendo che serve per irrigidire la   struttura che   altrimenti sarebbe…sarebbe   non sufficiente   a   sostenere il   carico   dinamico   dei tre…(incomprensibile)…

T= il discorso della… dell’anello, mi pare che di…erano chiaro, pure De Fortis aveva detto che….

Z= no, no….

T= si sta rimangiando….

Z= ehhh….   no perche’ in effetti poi sono andato a vedere una….la lettera vecchia e c’e’ una lettera di De Fortis dell’ottobre ottantotto alla “Ferrovia” in cui accenna che   per ottemperare alla   loro richiesta, loro si caricavano la spesa di un maggiore…ehhh….   di una maggiore rigidita’ dell’anello…ehhh….che veniva a costare secondo loro, circa ottocento milioni e in questa lettera, tra l’altro, lui gli…gli da’ una soluzione di stabilita’ del fronte di scavo del…del…del futuro scatolare, quindi il futuro scatolare era gia’ indicato in questo…   in queste vecchie…. in questa vecchia corrispondenza, non e’ un fatto nuovo…

T= lo scatolare, quello che deve fare la ferrovia’

Z= e gia’.e gia’, anche questa lettera ho mandato a DI MAIO, quindi adesso….

T= quali sono di fatto i tempi di approntamento perizia


z = ahhh…   diciamo, be.in pratica adesso loro hanno chiesto questo sondaggio con prova idrometrica gli ho detto “fatemi una lettera e io la faccio anche perche’ il capitolato dice queste richieste devono essere fatte per lettera…   e dal tempo di….dal momento di….   di ricezione della lettera decorre una settimana per mettere a posto la macchina”

T= ahhh….ahhh….

Z= nel frattempo io trovo piu’ urgente, per fare i due sondaggi a piazza Principe di Camporeale, in maniera che i sondaggi di Di Maio….puo’ partire con la progettazione del pozzo….oggi ho dato…

T= piazza Principe di Camporeale, grosso modo, si sa quello che c’e’, no?…

Z= si, va be’, pero’ un sondaggio almeno bisognerebbe farlo, tutto sommato, non si e’   mai fatto, e’ un punto importante, ehh insomma…. oggi sono andato via, hanno dato le dimissioni i due Matranga….

T= addirittura

Z= si..

T= e come mai…

Z= ma…dice…loro non gli piace stare cosi’, gli piace lavorare…siccome non vedono un futuro immediato…. di poter riprendere a lavorare…

T= porca mi…miseria…

Z= vanno da Giammalva, vanno da Li Petta…

T= ma Li Petta sta lavorando…

Z= sta lavorando, si…pero’ ha detto che “noi qui ci siamo trovati molto bene”e che “se per caso si ripren de a lavorare, se ce lo dice, noi torniamo….allora io suggerirei di agire in questi termini…cioe’ noi per venerdi’ mattina facciamo avere ad Orcel una stima approssimativa del pozzo…

T= bisogna andarci a chiacchierare con st’uomo…


Z= ehhe gli facciamo…ehhh…dare…diamo il costo del fermo della macchina, che poi non e’ solamente il costo dell’attrezzatura di scavo…ma fra poco ci sara’ anche il   costo del fermo per   le attrezzature,   per   i conci…poi…e questo mmm…lo accompagniamo con una lettera…ehhh…molto addolorata della situazione…che ormai e’ insostenibile…eccetera   eccetera, dopo di che…ehh…nel frattempo io…oggi viene Fulco…gli faccio   fare il sondaggio   per piazza Principe   di Camporeale e cerco di attivarlo per ritirare il benestare dell’Assessorato a Rete…a eseguire i lavori a piazza Principe di Camporeale, a quel punto noi cominciamo la recinzione e occupiamo il cantiere…e ordiniamo la macchina…

T= tu l’autorizzazione ce l’hai per recintare il cantiere?…

Z= no…non ce l’ho ancora, devo aspett…ahhh…mi deve uscir fuori dall’Assessorato a Rete…

T= deve uscire fuori…

Z= dall’Assesorato a Rete, che e’ l’ente comunale addetto a questo…

T= e la devi andare a sollecitare…

Z= e lo so, infatti…siccome Fulco e’ quello che l’ha ottenuta la prima volta, spero che lo faccia pure sta seconda volta un certo ingegnere Inzerillo che adesso sembra sia candidato alla nuova “giunta”…

T= ok…

Z= ehhh…io penso che sia….ahhh…ecco, questo volevo che…d…d…d..mettervi   al dottor   Catti…e’   una notizia che ho avuto ieri sera…la..   l’Agenzia… ehh…sta rescindendo il contratto della circonvallazione alla CASSINA FARSURA…

T= mmm…

Z= perche’ sono stati sospesi dall’Albo tutti e tre, sia i due Cassina che il Farsura e pertanto non hanno piu’ possibilita’   di lavorare   loro…ehhh…sono stati invitati dalla PROVERA e CARRA’…


T= si..

Z= ad affidargli il completamento dei lavori in trattativa privata e stanno meditando su questa possibilita’..

T= chi, non ho capito?…

Z= come, allora l’Agenzia ha rescisso il contratto con la FARSURA e CASSINA…

T= si.

Z= va bene…perche’ non hanno piu’ possibilita’ di lavorare …a questo punto, per completare la circonvallazione, la PROVERA   e CARRA’ (verosimilmente   CARRASSI) si   e’ candidata ad eseguire i lavori di completamento di…una trattativa privata ad avere questo affidamento a trattativa privata, cosa che la Cassa in questo momento…sta…sta considerando…

T= ho capito…

Z= possiamo…siccome e’ sempre la stessa gente, cioe non c’e’ piu’ De Fortis, c’e’ Calcara pero’ c’e’ sempre Orcel, io penso che un tentativo, per dire li possiamo fare pure noi questi lavori come…come CEMPES gia’ ci conoscete,   abbiamo   fatto   tutte…e’   sempre   una tratta…un   lavoro in   trattativa…ehhh…di   retta gestito dalla Cassa e possiamo candidarci pure noi, perche’…

T= perche’ la PROVERA?… sta lavorando in zona?…

Z= no… .ehhh….perche’ la PROVERA e CARRA’..

T= si…

Z= era associata, per un tratto di circonvallazione, insieme alla Farsura…pero loro hanno finito da almeno tre anni…ehhh…

T= beh, sarebbe importante   fissare st’appuntamento con Orcel, cosi’ discutevamo pure di questo…


Z= si…si, io direi pero’ che questo appuntamento senza altro…diciamo, al limite,   io domani…lui…ehh… torna domani…

T= domani dove…

Z= cioe’…torna oggi a Roma, scusa…ehh…nel pomeriggio…sta in ufficio, no…oggi e’ mercoledi’…torna stasera…

T= ehhh…

Z= e domani mattina e’ in ufficio…quindi volendo gli si puo’ pure telefonare e prendere appuntamento…

T= daccordo…

Z= va bene…

T= ti saluto, ciao…

Z= tu domani sei in ufficio, si?…

T= si..

Z= ci vediamo domani mattina, ciao…

T= ciao…(vds.all.nr.229).

TELEFONATA DELLE ORE 11,34 DEL 22.01.1990.

Zito chiama l’Agenzia e chiede dell’ingegnere De Fortis al quale dice che l’ingegnere Bottino ha mandato il verbale di collaudo che dovra’ essere firmato “da parte di tutti noi…”.   Zito chiede se con Avataneo dovra’ firmarlo prima di inviarlo allo stesso De Fortis o se verra firmato dopo che il funzionario dell’Agenzia lo abbia letto.   Questi precisa che possono firmarlo anche subito, in quanto non sarebbe comunque possibile fare delle riserve in quel contesto e che comunque firmarlo non significa affatto accettazione del contenuto. Aggiunge di essere gia’ a conoscenza del fatto che vi sono delle “…osservazioni” e di   non saper precisare, al momento le stesse cosa riguardino. Rimangono daccordo
che l’indomani mattina si vedranno e sara lo stesso Zito a portare il verbale, in modo che lo leggeranno insieme. Successivamente De Fortis chiede all’interlocutore “…quella questione della Croma, dell’assicurazione…la posso fare   aggiustare?…” Zito risponde di si e fa riferimento ad una dichiarazione che “era molto illeggibile” ed aggiunge che non ci sono problemi “e no, ormai quando e’ fatto il lavoro, si fa con la fattura…”. (Vds.all. nr.230).

TELEFONATA DELLE ORE 11,41 DEL 22.01.1990.

L’ingegnere Taddeu chiama la CEMPES e dialoga con Zito il quale gli dice che ha sentito De Fortis e gli e’ sembrato “molto piu’ conciliante del solito…non e’ che e’ gia’ andato a parlare…no…”.   Taddeu   risponde di no ed aggiunge che sta cercando Orcer (Orcel).   Concordano che scriveranno una lettera indirizzata alla Cassa e dialoga no circa il valore delle attrezzature esistenti nel cantiere, ammontante a circa sei miliardi e centocinquanta milioni.

Di cio’ ne parleranno successivamente con De Fortis. (Vds. all. nr.231)

TELEFONATA DELLE ORE 11,50 DEL 23.01.1990.

L’ingegnere Zito forma il numero 091/320322, intestato alla Cassa per il Mezzogiorno – Interventi Straordinari, ed informa De Fortis che e’ tornato dal Comune, dove gli hanno detto che per l’occupazione della piazza Principe di Camporeale ci sara’ probabilmente   da attendere ancora qualche giorno, mentre si potrebbe ottenere subito il permesso per effettuare i sondaggi presentando una specifica richiesta.   A riguardo De Fortis dice di approntare la lettera e di fargliela recapitare cosi’ la firma subito, perche’ altrimenti all’Agenzia impiegherebbero piu’ tempo.


Precisa di batterIa su un   foglio di carta intestata “Agenzia” e nel caso nel cantiere CEMPES fossero terminati, specifica che possono scriverla su un foglio bianco che sara’ successivamente fotocopiato su carta intestata. Zito, comunque, precisa “l’abbiamo ancora un po di carta intestata in Agenzia…” “… ci dovrebbe essere, ci dovrebbe essere …”. (Vds.all.nr.232).

TELEFONATA DELLE ORE 11,54 DEL 22.01.1990.

Tale dottor CUMBO dialoga con Avataneo, il quale lo informa che e’ stato al Comune – Assessorato a Rete dove la pratica relativa a piazza Principe di Camporeale non si trova e la cosa sembra vada per le lunghe. In relazione alla richiesta presentata, Avataneo precisa che e’ riuscito a trovarla tramite un usciere, in archivio, e che l’ha portata di persona all’ingegnere capo della manutenzione strade, certo ingegnere MARTINICO il quale dopo averla protocollata e vistata l’ha inviata ad un altro ufficio, dove sara’ vagliata da tale geometra Mauritino, dopo di che ricevera’ notizie nei giorni successivi. Avataneo aggiunge di essere venuto a conoscenza dall’ing. Zito che “faranno fare” a De Fortis una nuova richiesta limitatamente ai due sondaggi. (vds.all.nr.233).

TELEFONATA DELLE ORE 14,37 DEL 22.01.1990.

Giuseppe LO PINTO, dall’utenza della CEMPES forma il nr. 449077 intestato a FERRO Santo, via Sirio n. 1, Palermo e dialoga con certo Santo al quale riferisce che si trova presso il cantiere CEMPES e telefona perche’ “…abbiamo un problema…”.   Precisa che si tratta dei lavori da eseguire a piazza Principe di Camporeale e che “…tutto dipende dall’Assessore INZERILLO…” che dovrebbe concedere l’autorizzazione per l’occupazione della piazza. Lo Pinto chiede un incontro con l’Assessore “…non ufficiale…” “…tu ti interponi…io…” e l’interlocutore manifesta la propria disponibilita’ “…no, Peppino…che
ci…non ci sono problemi, figurati…” e fissano un appuntamento per l’indomani presso il Jolly Hotel. Concordano che andranno entrambi a parlare di persona, ed in proposito il Ferro precisa “…ed anche perche’ per telefono non gli dico niente…” aggiungendo “…daremo un poco…” e Lo Pinto ribadisce “si, non ci sono problemi…”

Successivamente  parlano   di   una societa’   finanziaria “…dietro CASSINA…” che sembra sia stata realizzata anche se rimane il dubbio sulle intenzioni del Banco di Sicilia che, a dire dei due, avrebbe un ruolo determinante in tale operazione.   Ferro e Lo Pinto dialogano in merito alle perizie di variante fatte da CASSINA in ordine ai lavori della circonvallazione in quanto sembra che ci siano delle cose un po’ anomale, non specificate, delle quali sarebbe a conoscenza anche l’ing.   Calcara dell’Agenzia, il quale pero’ e’ “…restio a parlare, quindi se tu…”

Tornando sul discorso di piazza Principe di Camporeale i due ribadiscono che l `indomani ci sara’ l `incontro perche’ “…questa cosa la dobbiamo fare…” “…anche perche’ poi facciamo un discorso con lui…”   e Lo Pinto precisa “…domani stesso, certo, certo,   perche’   e’ chiaro che…no…noi insomma lo coinvolgiamo…se poi…qualche problema, insomma, lo risolviamo…” con chiaro riferimento all’Assessore Inzerillo. (Vds. all. nr.234).

L’utente chiamato si identifica in FERRO Santo di Giovanni e di DI PIETRA Francesca, nato a Partanna (TP) l’1/06/1951, residente a Palermo in via Sirio nr.1, scala C, laureato impiegato. Sul conto dello stesso sono   in corso accertamenti per stabilire l’attivita` svolta dallo stesso e le sue eventuali implicazioni.

TELEFONATA DELLE ORE 12,25 DEL 23.01.1990.

Zito comunica   a Taddeu, presso la Tor di Valle, che “…sono andato…” “…ed era molto piu’ conciliante del solito…” probabilmente facendo riferimento ad un incontro avuto con De Fortis nel corso del quale hanno esaminato il verbale di collaudo. Sia Taddeu che
Zito concordano sul fatto che la leggera armatura di 300-350 metri prevista nel verbale e’ uno strumento che sicuramente Di Maio potra’ utilizzare nella perizia…”. (Vds.all.235).

Il DI MAIO citato nella telefonata si identifica in DI MAIO Sergio di Vincenzo e di Sapienza Teresa, nato a Palermo l’1/12/1952, emigrato per Roma il 17/06/1988.

TELEFONATA DELLE ORE 17,20 DEL 23. 01. 1990.

Paolo Catti dialoga con Zito circa il colloquio avuto in mattinata e dovrebbe essere tutto a posto.   Precisa che, inoltre, “la persona” ha chiamato, davanti a lui, anche De Fortis.   Zito osserva che la telefonata e’ pervenuta subito dopo che lui ha lasciato De Fortis, perche’ fino alle 12,00 circa era da lui. La persona che ha chiamato De Fortis, a dire di Catti, avrebbe sollecitato anche affinche’ nella perizia venga inserito “lo stiratore” e comunque il De Fortis avrebbe assicurato che entro i primi di febbraio mandava la perizia firmata e “tutto quanto…”. Catti aggiunge che ci sara’ un successivo incontro cui saranno presenti, oltre lui, “questa persona…”, De Fortis e Zito. Avvertendo Zito che di cio’ non deve parlarne a De Fortis, Catti lo informa che il funzionario dell’Agenzia ha anche assicurato di aver dato una risposta positiva a JAROSZUK in merito a “quella lettera che JAROSZUK ha fatto…”. Poi i due continuano come segue:

C= ehche qui’ lo sapevano di queste cose, lo sapevano che De Fortis, dicendo a Iarosuk, il lavoro l’ha fatto lui e che quindi una parte gli spettava a lui perche’ non doveva farlo lui quel lavoro, come cazzo avranno fatto, un testamento con questa ditta, doveva essere pagato, evidentemente…gli danno, lo lasciano campare su questa cosa a Iarosuk, non e’ che pretende qualche cosa da noi perche’ da parte nostra non c’e’ questo problema;

Z= ho capito, bene, questa e’ una sicurezza;

C= ecco, ed oltre tutto mi ha detto “no, ma De Fortis, Comunque sia…eh…dei nostri, sa che l’abbiamo messo noi li’…   a posto, quindi devono rispondere a noi, non ci devono
essere problemi con De Fortis, De Fortis ha dei problemi con JAROSZUK, se la vede con IAROSZUK,non deve intralciare il lavoro”;

Z= ho capito, va bene, allora faro’ (incomprensibile) sotto questo punto di vista, ohh…oggi gli ho dato quel libro che lei mi ha mandato in regalo, che ha molto gradito, gli veniva ad hoc perche’ doveva ringraziare un funzionario, un assessore;

O M I S S I S

C= il vincitore della gara sopra elevata, gira voce che dovrebbe essere GAMBOGI;

Z= ehh…infatti, e questo rientra nel giochino iniziale, si ricorda GARDINI, FAR5URA, FISA eccetera;

C= uh..uh;

Z= va be’, poi vediamo un po’;

C= pero’ c’e’ un’altra cosa;

Z= si;

C= che dovevano andare fuori per vedere a stasera questo affare, il problema e’ che ci sta sopra;

Z= si, eh, l’uomo li e’ uno solo qui’ a Palermo eh…;

C= eh;

Z= eh…diciamo l’equivalente di de Fortis, pero’ un po piu’ alto in grado, Calcara sarebbe;

C= per questa cosa;

Z= si;

C= si, lo so, pero’ mi dicevano…ma e una cosa che rimane tra me e lei eh…perche’ non so comunque se possiamo evitarlo…che nel…la situazione originariamente come era, era…voleva…con Cassina eh…potevano insieme ad aspirare ad avere…come allungamento dall’altra parte, solo che poi con questa questione di Cassina si e’ infilato in mezzo GAMBOGI ed hascalzato questo discorso.   A questo punto c’era stato poi un accordo
Cassina – Gambogi, in cui…altro possiamo fare sostanzialmente il cambio del 30% delle opere, pero’, adesso, ovviamente il 30% non glielo dara piu’ perche (incomprensibile) glielo da’,Cassina non esiste piu’ sul mercato, praticamente nelle opere pubbliche va…(sovrapposizione di voci);

Z= si…

C= da qualche…cosa in mente che pero’…(incomprensibile) spiegazioni cosi’ che a questo punto…danno difficile riuscita eh…noi avremmo l’unica chance, forse quella di chiedere il subentro nel raggruppamento, nel raggruppamento insieme a Provera;

Z= eh;

C= e a quel punto agganciare la cosa a…Valesso (o simile)

Z= ho capito;

C= cioe’ rovesciare la cosa di…siccome siamo stati contattati in quella e ci abbiamo questa…(incomprensibi le) cio’ significherebbe dopo, trattare con Gambogi, pero’;

Z= si, si, in effetti stamattina De Fortis mi ha chiesto “ma voi non partecipate a questa gara?” “no” dico “perche’ quel certificato richiesto non ce l’avevano”;

C= eh, eh..

Z= eh…ci e’ rimasto un po’ male, deluso, se ci fosse questa possibilita’, forse…non so, si potrebbe riparlare anche con lui…bah, aspettiamo magari a parlargli un momentino.   Aspettiamo che prima sia…che si possa fare effettivamente questa sostituzione eh…noi con Provera a posto di quell `altro;

C= per adesso, io stasera incontro Provera;

Z= eh, va bene;

C= faccio due chiacchiere, vediamo un po’ che cosa…probabilmente loro manco…loro, quest’obiettivo cosi’, in linea di massima…forse solo l’obiettivo di subentrare nella parte di…(incomprensibile) lo stralcio…(incomprensibile) aggregano alla, alla…(incomprensibile) no;


Z= ma loro si sono iscritti in libera sopraelevata?

C= credo di si, non lo so;

Z= ehh, allora secondo me (sovrapposizione di voci);

C= quarantasei imprese sono;

Z= quarantacinque mi ha detto oggi eh…allora si puo’ fare, cioe’ nel senso che loro si sono prequalificati e noi andiamo li’ eh…andiamo a fare l’associazione e dopo, dopo la prequalifica eh, facciamo insieme il progetto;

C= eh…ma noi non e’ che noi ci siamo qualificati come Cassina, il problema era diverso e che c’e’ stato la parte (incomprensibile) ingiunziale da completare nella parte di Cassina;

Z= si;

C= Cassina stava assieme a Provera, originariamente;

Z= si, sulla circonvallazione;

C= sulla circonvallazione, poi sono finite le opere ma sta a Provera con Cassina e Farsura   e…(incomprensibile) l’altra volta e’ rimasta Cassina – Farsura e che sono usciti da quel lavoro;

Z= si;

C= quello dove c’e’ Cassina – Farsura;

Z= capogruppo?

C= eh…e’ quello ancora da completare;

Z= si;

C= non so se c’e dentro come mandante pure Provera…ma credo di si…tanto e’ vero che dicevano…la ragazza… dicevano, se Provera vuole, puo’ tenersela la sua parte anche se i prezzi non sono granche’, oppure noi chiediamo facciamo la contabilita’ eh…scendiamo in contratto con Cassina, lasciamo la contabilita’ allo stato attuale dei lavori e poi accoppiamo questa parte da finire della circonvallazione alla sopraelevata, e la sopraelevata la mandiamo in appalto a quel punto con LATINO (o simile);


a quel punto la mandino a Porto Nasi (o simile) e va tutto quanto a quello che abbiamo detto prima.

Z= si;

C= quello che ci suggerivano, comunque, non bisogna dire me l’hanno detto, e manco a De Fortis, a nessuno, lo dovevo dire a lei, ecco; e lui….di, di invertire il meccanismo, pero’, per invertire il meccanismo bisogna essere daccordo…Provera, ce la dovremmo fare; una domanda di subentro e la posizione di eassina in quel raggruppamento con Provera e poi, come Provera e Tor di Valle, chiedero’ l’allargamento e per il proseguimento del resto;

Z= eh, mi sembra un poco difficoltoso questo;

C= pero’, secondo me, se lo facciamo abbiamo molti elementi dentro la eassa che soffiano a nostro favore o sottobanco, ma so che ufficialmente non lo possono fare;

La conversazione continua con i due che valutano quale potrebbe essere il miglior modo per subentrare nei lavori relativi alla gara in argomento ed alla fine concordano che conviene associarsi con Provera sia in sede di offerta che in subentro.   Concludono facendo delle osservazioni in merito all’importo complessivo dei lavori, circa ottantacinque miliardi, al progettista e al direttore dei lavori. (Vds. all.nr236).

TELEFONATA DELLE ORE 10.03 DEL 24.01.90.

L’ing. Briotti chiama l’utenza intestata alla CEMPES e dialoga con Zito circa “quelle gare di Palermo, il comune di Palermo, di 26 scuole…” che a dire dello stesso Zito “… si possono fare…. sono tutte libere…”. (vds.all.nr.237)

Il contenuto della telefonata costituisce un ulteriore conferma delle azioni poste in essere per il controllo delle gare di appalto.


Il Municipio di Palermo effettivamente aveva indetto delle gare di appalto per la costruzione di varie scuole nella citta`.   Le stesse sono state aggiudicate a varie imprese sulle quali sono in corso accertamenti che si riferiranno facendo seguito al presente elaborato. E` da specificare che le gare per la costruzione delle scuole sono 29 e non 26 come indicato dal BRIOTTI.

TELEFONATA DELLE ORE 11.36 DEL 24.01.90

Il gia’ noto Vito Buscemi chiama dalla Edilscavi l’utenza intestata alla CEMPES e dialoga con Avataneo riguardo ad una fattura per l’acqua. Buscemi mandera’ un suo autista, tale Moncada, per ritirare l’assegno.

E’ da rilevare il tono molto rispettoso con il quale il geometra della CEMPES dialoga con Buscemi, personaggio del quale si e’ trattato ampiamente in altra parte dell’elaborato, per cui non e’ da escludere che gli interlocutori facciano riferimento a ben altre “faccende”. (Vds. all. nr. 238).

TELEFONATA DELLE ORE 15.47 DEL 31.01.90

Favro della Rizzani De Eccher chiama la Cempes e dialoga con Zito riguardo una gara che la Tordivalle ha vinto a Venezia.

In riferimento a tale gara vi e gia’ la registrazione della conversazione telefonica tenuta tra Favro e Zito alle ore 17.10 del 18.01.1990, nel corso della quale Zito spiega che avendo offerto un ribasso del 15%, in considerazione degli scarsi guadagni che si realizzerebbero, e’ loro intenzione sub-appaltare totalmente i lavori. In un successivo colloquio telefonico tra Favro e Zito,tenuto alle ore 11.50 del 23.1.1990, si apprendeva che lo stesso Favro aveva trovato una impresa disponibile all’esecuzione dei lavori Nella circostanza Favro lasciava il nr.0421/274463,recapito della ditta che avrebbe eseguito i lavori,ed informava Zito che avrebbe dovuto rivolgersi a tale D’AMBROSIO.


Dal contenuto della telefonata del 31.1.1990 si deduce che era stato fissato un incontro, forse a Udine, tra Taddeu ed un componente della ditta interessata all’esecuzione dei lavori, che pero’ non e’ avvenuto per una serie di equivoci.

Zito, comunque, fa presente che Taddeu e’ a Roma per un eventuale contatto e Favro ribatte che e’ a conoscenza del fatto che non accetteranno di eseguire i lavori con una percentuale di guadagno del 10%. A questo punto Zito spiega che la cosa e sempre conveniente perche’ “…c’era un escamotage… che purtroppo non si puo’ dire al telefono…capito…” “…qualcosa che non ti posso neanche dire ioal telefono….”. Favro, avendo evidentemente inteso a cosa si riferisca Zito, risponde “ho capito, si… allora   posso dirgli che   vadano avanti… che   c’e’ qualcos’altro…   possono firmare la cosa….” eon tali frasi, indubbiamente riferite a qualcosa di illecito in fase di preparazione da parte degli interessati alla vicenda, gli interlocutori rimangono daccordo che ci sara’   un appuntamento a Roma, forse il venerdi’ successivo, cui parteciperanno personaggi della ditta interessata ai lavori, Taddeu e lo stesso Zito. (vds.all.nr.239, 240 e 241).

TELEFONATA DELLE ORE 11.47 DEL 05.02.1990

Zito forma il nr. 06/3218441, intestato alla Tor di Valle, e dialoga con Briotti in merito ad una gara per l’esecuzione di lavori stradali nel comune di Vicari (PA). Nella circostanza Zito precisa che l’invito giungera’ entro un paio di giorni e che comunque “…ecco, prima di fare l’offerta….aspetta…. ehhhh…” dando cosi’ la certezza che lui e’ a conoscenza di situazioni “particolari”. Subito dopo, facendo   riferimento “…a quelle   altre li’ di della baraccopoli…”, aggiunge “….e beh…li’ ci sono questi prezzi che non sono tanto male… insomma, secondo me…e libera, quindi la farei l’offerta…” facendo intendere che prima della partecipazione ad una gara bisogna essere a conoscenza che la stessa sia “libera” oppure tra quelle soggette “al controllo”, per le quali viene sempre pianificato anticipatamente il da farsi e quindi non possono essere effettuate libere scelte. (vds.all.nr.242).


TELEFONATA DELLE ORE 12.22 DEL 13.02.90.

L’ing.   Zito forma il nr.6254755, intestato alla COLIS (costruzioni lavori industriali), e conversa con Fulco al quale dice di “forzare un po’ la mano” per quanto riguarda i sondaggi da eseguire a piazza Principe di Camporeale, pur non avendo ancora ottenuto la prevista autorizzazione. Al riguardo, i due concordano sul fatto che attiveranno le proprie conoscenze per fare pressioni presso l’Assessorato competente ed ottenere la citata autorizzazione.   Rimangono daccordo che comunque, se non la otterrano entro il venerdi’ successivo, eseguiranno ugualmente i lavori.(Vds.all.n.243).

TELEFONATA DELLE ORE 15.44 DEL 13.02.1990

Tale Bottino chiama Zito per informarlo che ha parlato con l’avvocato CARROCCIO, il quale farebbe un biglietto di presentazione per Zito con il quale andare dall’assessore Renato Palazzo, socialdemocratico inserito nella Giunta Municipale di Palermo, nella speranza che “…possa operare proficuamente…” Bottino precisa che l’avvocato CARROCCIO, inizialmente, aveva preparato il biglietto per lo stesso Bottino, il quale pero’ in tale contesto “e’ un po’ in contrasto con   la mia posizione di collaudatore…   mettermi   a girare…eccetera…eccetera…”.   Rimangono daccordo che Zito andra’ a trovare Carroccio nel pomeriggio, in via Isidoro La Lumia, presso la Commissione Provinciale di Controllo. Si sentiranno in serata per comunicare eventuali novita’. (vds.all.nr.244).

L’interessamento dei personaggi e’ sempre relativo all’ottenimento dell’autorizzazione per eseguire i lavori a piazza Principe di Camporeale ed ancora una volta e’ da sottolineare che i tentativi “di raccomandazione” partono, spesso, proprio da persone che per la attivita’ svolta, in questo caso il collaudatore Bottino, dovrebbero avere un ruolo di controllo sulla esecuzione dei lavori, mentre invece si mostrano disponibilissimi anche per “manovre irregolari”.


Il citato CARROCCIO si identifica in CARROCCIO Gaetano, fu Cirino e fu MARZA` Francesca, nato a Palermo il 04/04/1925, ivi residente via Massimo D’Azeglio nr.2/C, coniugato, procuratore legale.   Mentre tale BOTTINO si identica in BOTTINO Vincenzo, fu Alessandro e fu LOCO Camilla, nato a Palermo il 13/02/1924, ivi residente Piazza Giulio Cesare nr.19, coniugato, ingegnere, pensionato.

TELEFONATA DELLE ORE 17.23 DEL 13.02.1990.

Sergio DI MAIO chiama dalla CEMPES lo studio professionale prof. JAPPELLI Ruggero, nr. tel. 302318, e parla con tale Bigalli, al quale dice che ha consegnato un appunto in busta a VALORE, incaricandolo di consegnarlo a certo De Boni. In pratica si tratta di una cortesia da fare a Simonetti, il quale e’ proprietario di una ventina di ettari di terreno nell’area del comprensorio irriguo “piano del Campo”, che pero’, sfortunatamente, non rientrano in tale area perche’ i confini cadono proprio all’esterno del comprensorio irriguo.

DI MAIO aggiunge che ritiene sia doveroso “farsi parte attiva per inserirla” in quanto Simonetti e’ anche “…buon amico   di…   di   Micciche’…   quindi….”.   Rimangono daccordo che sara` Valore a consegnare l’appunto.(vds.all.nr.245).

Il MICCICHE` e` stato identificato in MICCICHE` Vincenzo, fu Antonino e fu MINEO Anna, nato a San Giuseppe Jato il 24/05/1928, ivi residente via Municipio nr.11, coniugato, medico, presidente del Consorzio medio-alto Belice.   Sul conto dello stesso sono in corso accertamenti, anche perche` e` risultato essere amico di Angelo SIINO.

Ulteriori accertamenti sono in corso per quanto riguarda il comprensorio di Piano del Campo ove e` in costruzione l’omonima diga e, dell’esito dei quali, sara` riferito con altro referto.

TELEFONATA DELLE 19.05 DEL 13.02.1990

Il geometra Di Minica chiama la CEMPES e dialoga con Zito in merito alla perizia di variante che si dovra’ presentare.


Zito spiega che si sta valutando se e’il caso di presentarla in unica soluzione o se dividerla in due parti. Precisa che personalmente preferisce la seconda ipotesi “…per non spaventarli subito…” mentre a Roma sono del parere di presentarla una sola volta, intera. Aggiunge che si tratta di una perizia lorda di circa quaranta miliardi e quindi di venti o ventidue miliardi netti e che De Fortis e’ dell’opinione di presentarla intera. Poi Zito chiama al ricevitore Avataneo che dialoga con Di Minica circa argomenti non inerenti le indagini. (vds.all.nr.246).

TELEFONATA DELLE ORE 20.19 DEL 13.02.1990.

Tale Giovanni chiama il 583802, intestato ad Enrico DE FORTIS, via T.   Colonna nr.44, e dice allo stesso   che attraverso   BOTTINO   sono andati da un   membro   della Commissione Provinciale di controllo (avv. CARROCCIO), il quale ha dato loro due lettere, delle quali la prima per contattare l’ing. Inzerillo e Serradifalco e la seconda per andare   dall’assessore Palazzo.   Il   loro   intento   e’ chiaramente quello di esercitare le dovute pressioni al fine di sbloccare la situazione per i lavori in piazza Principe di Camporeale.   Al riguardo De Fortis precisa che questi contatti li aveva gia’ avuti lui la settimana precedente, osservando che comunque “il servizio a Rete” non c’entra nulla.   Giovanni, invece, puntualizza che se anche non c’e’ una   competenza diretta e   che Palazzo e’ l’assessore all’urbanistica, questo non dovrebbe creare problemi perche’ “sono amici di..di..di fede…ehhh….   di stessa fede politica….ehhh..allora ho visto che sono molto uniti… ahh… MO’ DI LOGGIA….”

Successivamente e’ Zito che conversa con De Fortis apprendendo che ci sono ancora problemi con le “Ferrovie”. A tal proposito De Fortis dice che ne ha parlato con CALCARA, altro funzionario dell’Agenzia, al quale consegnera’ copia fotostatica di una lettera inviata dalle stesse Ferrovie in modo che l’indomani la ricevera’ ORCEL a Roma.
De Fortis, per riuscire nell’intento di mandare avanti quanto si erano prefissati, programma un primo incontro con il presidente della Agenzia ed anticipando che si cerchera’ un contatto con SCHIMBERNI. Zito propone, in tale situazione caotica, di tagliare la perizia in   modo tale da   facilitarne l’approvazione, ma De Fortis e’ contrario a tale soluzione. (vds.all.nr.247).

TELEFONATA DELLE ORE 20.45 DEL 13.02.1990.

Zito forma il nr.6163095, intestato a BOTTINO Vincenzo, ingegnere, e lo informa che e’ stato dall’avvocato (sicuramete si riferisce all’avvocato CARROCCIO), il quale “…e’ stato molto gentile perche’ mi ha fatto due biglietti di presentazione…”, uno per l’assessore PALAZZO ed uno per l’ing. SERRADIFALCO.   Quest’ultimo e’ un ingegnere dell’ufficio tecnico dell’Assessorato Casa,   ove lavora “Inzerillo”.

Entrambi sperano che tutto abbia un esito positivo e Bottino precisa che “sappiamo gli archivi come funzionano…   le carte camminano un po’ come i canguri australiani..” (Vds all.nr.248).

TELEFONATA DELLE ORE 10.27 DEL 14.02.1990

Zito forma il nr. 339604 e parla all’ing. SERRADIFALCO al quale spiega che e’ stato indirizzato a lui dall’avvocato CARROCCIO per il problema dell’autorizzazione ad eseguire i lavori   in Piazza Principe di Camporeale.   Dopo   aver illustrato, in sintesi, il programma di lavoro, Zito fa presente che l’autorizzazione di interesse si trova presso l’ufficio dell’ing.   MAUGERI, Assessorato a Rete, al che Serradifalco afferma che parlera’ con lui per tentare di sbloccare il tutto.   In merito a cio’ aggiunge che ne parlera’ anche con il proprio assessore, che e’ lo stesso da cui dipende Maugeri. (vds.all.nr.249).


TELEFONATA DELLE ORE 09.33 DEL 15.02.1990

Zito forma il n.302318 e parla con tale Sergio riguardo i problemi sorti con le “Ferrovie”. Il direttore tecnico del consorzio, in pratica, ipotizza che potrebbe esserci in atto qualche “manovra” da parte di altri, per motivi sconosciuti.

Nell’osservare che il comportamento dei funzionari delle Ferrovie e’ ostruzionistico, Zito commenta che su suggerimento di Enrico (DE FORTIS) nel periodo natalizio hanno provveduto ad “….INCENSARE QUESTI SIGNORI… no….quindi figurati se non l’avessimo fatto…” (vds.all.nr.250).

TELEFONATA DELLE ORE 09.36 DEL 15.02.1990

De Fortis dice a Zito che sta andando da lui, presso il cantiere CEMPES, e l’interlocutore gli raccomanda di non dimenticare la lettera delle Ferrovie in quanto e’ sua intenzione rivolgersi a certo dottor VARRONE, Capo di Gabinetto nel settore dell’industria, il quale e’ molto “influente” e potrebbe sbloccare rapidamente la cosa. (vds.all.nr.251).

TELEFONATA DELLE ORE 10.16 DEL 15.02.1990

JAROSZUK chiama Zito e dialogano im merito alla perizia da presentare.   Il direttore dei lavori precisa che dovranno essere tutti daccordo in modo da evitare qualsiasi problema in sede di approvazione. Aggiunge che i prezzi sono molto alti e che quindi, raggiungendo un importo notevole, bisogna preparare bene i prezzi in maniera da ottenere un riscontro analitico dei risultati. Si nota una certa preoccupazione in JAROSZUK per quanto concerne i tempi di presentazione, perche’ se non continuano nei lavori cessano i motivi per i quali doveva essere presentata la perizia. A tal proposito JAROSZUK dice di aver parlato con De Fortis il quale gli ha assicurato che mandera’ una lettera con la quale saranno avviati i lavori relativi “ai consolidamenti”.


Successivamente i due parlano dei problemi esistenti con le “Ferrovie” e di quelli inerenti Piazza Principe di Camporeale. JAROSZUK informa Zito che mercoledi’ sera andra’ a cena dal vice Prefetto ed aggiunge che Iovine e’ di Forli’, per cui tramite amici puo’ tentare di sbloccare la situazione.

In proposito Zito afferma   che, comunque, anche senza autorizzazione inizieranno i lavori nella piazza, preparando cosi’ il sondaggio e la stratigrafia in modo da fare il progetto e depositarlo al Genio Civile. A riguardo JAROSZUK osserva che anche presso il Genio Civile ci saranno dei tempi di approvazione, ma Zito ribatte che non dovrebbero impiegare molto, al che JAROSZUK dice:”..SI….MA LI’ C’E’ UNO CHE…. ANCHE LUI VUOLE….EHHHH…. ADESSO NON VOGLIO PER TELEFONO…CAPITO…” riferendosi chiaramente ad una “tangente” da pagare al Genio Civile af finche’ le cose vadano come previsto. Zito risponde di essersi reso conto della situazione. (Vds.all.nr.252).

TELEFONATA DELLE ORE 10.30 DEL 15.02.1990

Zito forma il nr.339604 e parla con l’ing.   SERRADIFALCO chiedendogli se ha ricevuto la documentazione relativa a Piazza Principe di Camporeale. Serradifalco, confermando di averla ricevuta, informa l’interlocutore che ha gia’ parlato con il funzionario (sicuramente l’ingegnere Maugeri) e con l’assessore.


Quest’ultimo ha ribadito che non ci sono problemi ma che c’e’ una interferenza da parte dell’assessorato al verde che ha scritto una nota negativa. Studiano le varie soluzioni per poter giungere ad una rapida conclusione della cosa e rimangono daccordo che si risentiranno (all. nr.253).

TELEFONATA DELLE ORE 15.36 DEL 15.02.1990

Catti chiama per avere notizie in merito ai lavori e Zito lo informa che ci sono numerosi problemi con le “Ferrovie”, dove richiedono una dichiarazione liberatoria firmata anche dal sindaco ed una delibera dalla Giunta Municipale che autorizzi la spesa di 40 milioni, relativa al canone anticipato per nove anni di utilizzo del suolo delle Ferrovie. Zito aggiunge che De Fortis gli ha riferito che “non puo’ piu’ fare niente” e comunque ha dato la lettera delle Ferrovie ad ORCEL. Concordano che ci vorrebbe un intervento del Presidente della “Cassa” “…su quello delle Ferrovie…” altrimenti si dovrebbe ricorrere all’Avvocatura di Stato. Catti non si mostra favorevole a quanto proposto da De Fortis, cioe’ cambiare il progetto ed il tracciato da seguire nei lavori perche’ lo trova sconveniente e dice che il lunedi’ successivo fara’   parlare nuovamente   certo “BONUSO” con De Fortis.

Successivamente dialogano circa la rescissione del contratto da parte della Cassa nei confronti della CASSINA – FARSURR, che e’ diventato ufficiale la sera precedente (Zito gia’ ne era a conoscenza con congruo anticipo) e di cio’ ne parleranno di persona a Roma (vds.all.nr.254).


TELEFONATA DELLE ORE 17.05 DEL 19.02.1990

TAIBBI chiama Zito per fissare un appuntamento. Rimangono daccordo che si vedranno in giornata per discutere “di quelle carte”, per le quali e’, a dire di Zito, “tutto a posto” ma c’e’ da concordare la procedura.

E’ da rilevare come i due siano molto limitati nel dialogo e discutano le proprie cose, sicuramente non prive di irregolarita’, solo di persona. In merito ai rapporti TAIBBI-TORDI VALLE, si e’ ampiamente trattato nel capitolo associativo del presente elaborato (vds.all.nr.255).

TELEFONATA DELLE ORE 17.33 DEL 19.02.1990

Zito contatta FULCO presso la COLIS e gli dice che e’ andato in piazza Principe di Camporeale, dove ha constatato che i lavori procedono rapidamente, riferendosi al primo sondaggio che stanno ef fettuando, chiaramente senza autorizzazione, ed insieme programmano le modalita’ per i successivi sondaggi da eseguire in corso Tukori e via Colonna Rotta. (vds.all.nr.256).


TELEFONATA DELLE ORE 18.54 DEL 19.02.1990

Zito parla con certo Giovanni che chiama da Forli’ (si tratta sicuramente di Giovanni JAROSZUK direttore dei lavori).

Il direttore tecnico della Cempes dice che in pratica non ci sono novita’ e che De Fortis ha parlato con Orcel, e di cio’ ragguagliera’ l’interlocutore di persona. A proposito dei problemi relativi al pozzo che dovrano eseguire, Zito si pone il problema di chi sara’ a doversi assumere le responsabilita’ delle spese. Giovanni precisa che lo potrebbe fare lui con un ordine di servizio, pero’ cio’ gli e’ stato sconsigliato da BOTTINO perche’ altrimenti “….sembra quasi che io stia li’… agevolarvi…gia’ tutto sto casino io….con lo stato di avanzamento…” facendo intendere che vi sono delle vicende poco pulite anche per quanto concerne il SAL.

Rimangono daccordo che ci sara’ un incontro alla “Cassa” cui parteciperanno anche De Fortis ed Orcel per trovare la soluzione migliore. Giovanni accenna che si dovrebbero creare i presupposti per fare apparire l’eventuale ordine di servizio relativo alla escuzione del pozzo una imposizione da parte del direttore dei lavori, “….in modo che diventa diverso il discorso…” (vds.all.nr.257).


TELEFONATA DELLE ORE 09.46 DEL 20.02.1990

Zito forma il nr. 091/322695 e chiede all’ing. Maugeri se e’ stata avviato l’iter della pratica. L’interlocutore gli risponde che ha il personale in sciopero e non puo’ lavorare

ma che comunque e disponibile casomai dovessero sorgere delle difficolta’ ed ancora che per ulteriori novita’ puo’ richiamarlo nel pomeriggio (vds.all.nr.258).

TELEFONATA DELLE ORE 18.54 DEL 20.02.1990

Zito forma il numero della Tor di Valle di Roma e chiede del dottor CATTI. Avutolo all’apparecchio i due conversano dapprima circa un fax che Zito ha spedito, che pero’ non e’ ancora giunto a Catti, riguardante la situazione del cantiere di Palermo, e di un lavoro di 5 miliardi del quale sono rimasti aggiudicatari; poi la conversazione prosegue nel seguente modo:

z = ZITO     C = CATTI;

C= si a me mi ha cercato due volte BONUSO oggi…perche’ c’ho il biglietto due volte;

Z= si, ma ieri l’ha visto?

C= io l’ho visto ieri;

Z= si;


C= ieri m’ha detto…no che assolutamente non voleva bloccare i programmi…niente siamo daccordo…bisogna. .eh!…e poi mi ha chiamato oggi alle 16,4S…strano che non gli abbiano detto che stavo fuori…e oggi sempre alle 12,45 dicendo che mercoledi’ e’ a Roma e vuol sapere se giovedi’ era possibile incontrarla…incontrarmi…

Z= si…giovedi’ prossimo…dopodomani;

C= si…

Z= e lei c’e’?

C= si…ci sono a Roma;

Z= ma penso che sara’ la questione del sottopasso ferroviario…ieri…;

C= come?

Z= sara’ la questione del sottopasso ferroviario;

C= mmm;

Z= lui era daccordo per questa…ah!;

C= lui era daccordo per mantenere la…ah!…assolutamente il progetto originario come era…;

Z= mmm…ho capito;

C= e quindi puo’ vedere di risolvere il problema del pozzo

Z= si…


C= nel senso di scambiarci qualche lettera…qualche cosa…in modo tale che…emergesse in qualche modo che la roba sarebbe stata poi messa nella perizia…insomma… che avevamo ragione in qualche modo…no…;

Z= si…;

C= in modo da non lasciare la cosa sospesa…eh!…per quanto riguarda il sovrappasso ferroviario vedere di risolvere nel frattempo la cosa…io non gli ho accennato a occupazione di binari…cose di sto genere…eh!;

Z= ho capito…;

C= ovviamente;

Z= va bene;

C= eh!;

Z = perche’ gia’…e’ venuto il suggerimento;

C= quale?;

Z= quello di…di…fare un po’ una manifestazione;

C= ah, si;

Z= mmm;

C= ah…e’ ORCEL che la vuole…;


Z= se e’ cosi’…almeno mi e’ stato riferito da…da DE FORTIS.

C= ah…va bene…facciamoglielo dire a loro…va…;

Z= comunque lui oggi andava a Roma…quindi gia’ domani avremo qualche sviluppo…

C= mmm…mmm;

Z= fra l’altro adesso c’e’ qualche complicazione…perche’ ancora non ha fatto firmare…al consulente la convenzione.

C= chi?

Z= DE FORTIS…non ha fatto firmare ancora il consulente… e abbastanza preoccupato per questo fatto…

C= e perche’ non glieli ha fatti firmare?

Z= non lo so…non lo so…

C= ci avra’ una trattativa pure con lui…

Z= eh…temo di si…(risata)…tremendo…eh!

C= e’ tremendo…(risata)…

Z= e’ una sanguisuga come pochi…(risata)…

C= eh.; (Vds.all.nr.259).


TELEFONATA DELLE ORE 20,53 DEL 20.02.1990.

Giovanni (sicuramente l’ingegnere JAROSZUK) forma il numero 06/6094320 e parla con Antonio al quale dice che la perizia e’ pronta e che in serata si doveva vedere con Enrico (DE

FORTIS) per parlarne. L’interlocutore gli dice che Enrico non l’aveva messo al corrente della redazione della perizia e che giovedi’ mattina si vedranno a Roma anche con Martino.

Giovanni gli dice ancora che Enrico non ha ancora fatto la convenzione con VALORE per una situazione non meglio indicata. Gli dice ancora del problema che hanno con l’ente ferrovie ed in particolare che vogliono una dichiarazione, da parte del Consorzio, nella quale fanno sottomissione a spostare il manufatto (il collettore) quando vogliono. Poi la conversazione prosegue nel seguente modo:

G = Giovanni A = Antonio;

A = io arrivato a questo punto…eh!…prenderci…eh!…a questo punto…vedo di investire il Prefetto…di una cosa del genere…se mi fanno orecchie da mercante…io faccio un appunto al Presidente…e gli dico…dammi tu le direttive perche’ io con questi non riesco a;

G = no no .perche’ adesso fra le altre cose…la…la mo glie del Vice Prefetto e’ una Polacca…me l’hanno cosato…quindi io…forse stasera…se domani sera riesco…voglio vedere di incontrarla…cosi’ dopo…

A = eh…fai una…una “reintras”…


G = ecco…poi…il…eh!…il Prefetto e’ stato otto anni a Forli’…quindi…ci arrivo tranquillamente..insomma.. ecco.

A = eh!…beh!…

G = no…no…IOVINE…e’ stato otto anni a Forli’…quin di…era Questore di Forli’…per cui non ho problemi.. insomma…per cui…

A = eh!….eh!…guarda….qui il discorso mi pare che…sta diventando Pesante…anche perche’…noi ci prendiamo delle responsabilita’…

G = eh, ma capperi…

A = eh…una cosa di questo genere….eh…dico… gia’ gli ho detto a Enrico di stare molto attento…di non anda re…al di la’ di quella che sono…i poteri e le sue competenze. .perche’…

G = certo…

A = eh, cose di questo cenere…dovrebbe impegni di questo genere…li puo’ assumere solo il comitato di gestione…secondo me….

G = ah, vi sono cose…troppo grosse…va

A = eh…quelli ti possono domani chiedere di fare tutto…e a questo punto chi paga…

G = si…no, no…poi c’e’ un’altra situazione…

A = a termine del nostro regolamento…a fronte di una cosa del genere dovresti mettere le mani in tasca e pagare te.

G = ah, vi e…poi c’e’…


A = eh…

G = c’e’ un altro discorso…qui’ adesso a parte tutte ste cose qui…la perizia che e’ fatta in vari settori.. per cui ne possiamo fare due…tre…quattro…cin-

que….tutta o una parte…adesso bisogna voltare…per

quello…bisogna che ne parliamo, eh…

A = dovremmo….dovremmo vederci…io non lo so…se voi ve nite su…eh…

G = io penso che la cosa migliore sono i porti…mi faccio tutti i conti…tutto quanto c’ho qui’…a quel punto li… che sarebbe la cosa migliore…adesso comunque sento un po’… un attimo con Enrico…poi c’e’ questa faccenda che qui loro non hanno piu’ niente da fare… come facciamo qua’…come facciamo a tenere il cantiere.

A = mi rendo conto. .ma era il discorso che io facevo ad En rico…ma Enrico come al solito…

G = c `e’ la sospensione.

A = se la prende molto comoda…le cose…ci..

G = ah!…

A = deve pensare sopra…deve studiarci…buona notte…

G = cioe’…o lui mi scrive…

A = che devo di’…


G = o lui mi scri…

A = arrivati a questo punto Enrico deve prendere atto che se non c’hanno niente da fare gli deve sospendere i lavori.

G = ah, che.non vedo…non esiste mica la…e’ la Legge che lo dice…

A = eh!…e appunto…insomma…io non discuto su questo…

G = oppure…se no…siccome c’ha mandato la lettera le ferrovie eh…l’ospedale…che dobbiamo finire di fare questi consolidamenti che stiamo nel mezzo…che li’ dobbiamo chiudere…e quelli pero’ non sono…

A = ma ce l’abbiamo il finanziamento per…

G = no. no. no.

A = e allora come li vuoi fare…

G = e allora quindi a questo punto dobbiamo lasciare la roba li’ a mezzo…e quindi…

A = eh!…

G = saranno…cioe’ pero’…capito…ci son..no. no. no… non lo so..

A = io non so’ che dire…ehhh…io glielo ho detto in tutte le lingue a Enrico…io non so’ che devo fa’ con Enrico…se no…eh…francamente eh….

G = nono…io non so neanch’io…perche non so…non capisco…va be’…comunque adesso…per…

A = io non capisco la sua posizione…


G = no, ma infatti non la capiamo nessuno, perche’ se c’e’ un motivo…siamo…un ottica…

A = (incomprensibile)….fra l’altro…eh…adesso ha avuto la delibera di…di…eh…di…funzioni di…ufficiali… di coso…di Ispettore Compartimentale…senno’… prendo e me lo chiamo…che devo fare…

G = no…perche’…eh…non dico mica che il discorso… eh…non si capisce l’ottica finale di tutto sto discorso…cioe’…quindi…per cui…eh,eh…puo’ essere una forma di indecisione…di coso…non dico mica, io non parlo di cose che adesso c’e’ buoni rapporti…tutto sommato…adesso stasera…dovremmo uscire…adesso non so’ se c’e’ anche sua moglie…

A = ehh…ma se lui continua a perdere tempo…poi pagheremo i danni e dovremo giustificarli…

G = ah…ve’. se

A = e a questi bisogna pagarli i danni…non ci sono dubbi..

G = ah, no questo certamente…

A = perche’ noi…ma noi dobbiamo informa’ pure…eh…diciamo…i pezzi di carta…messi a posto…perche’…altrimenti qui’ qualcuno ci verra’ a dire che dobbiamo pagare noi i danni…

G = ah…ve’…questo…

A = eh….capisci…questo e’ il problema a termine di regolamento…eh…interno dell’Agenzia…e del 350…questa e la situazione…per cui io arrivato a un certo punto…dovro’ fare un telegramma e convocarlo a Roma…che devo fa’…


La conversazione continua tra i due circa delle soluzioni da adottare per la costruzione del pozzo di immissione in piazza Principe di Camporeale (vds.all.nr.260).

TELEFONATA DELLE ORE 14.35 DEL 21.02.1990

Zito forma il nr. 091/481024 e parla con tale Calogero circa i sondaggi che sono stati effettuati in piazza Principe di Camporeale senza averne la necessaria autorizzazione e di altri da effettuare in via Colonna Rotta, in piazza Indipendenza ed in corso Tukori, ma per i quali occorre la prescritta autorizzazione perche’ i sondaggi debbono essere effettuati sulla sede stradale (vds. all.nr.261).

TELEFONATA DELLE ORE 19.05 DEL 21.02.1990

Zito chiama la sede della Tor di Valle di Roma e parla con l’ing.   Ranalli circa una fattura che e’ stata ritrovata da Taibbi, poi si fa’ passare il dottor Catti al quale chiede se e riuscito a leggere il promemoria che gli aveva mandato e se ha parlato con Bonuso, Catti gli risponde di si’ a riguardo della prima domanda e che per quanto attiene alla seconda l’incontro con il Bonuso e’ fissato per l’indomani.

Poi Zito continua dicendo che l’autorizzazione per piazza Principe di Camporeale e’ pronta ma che non e’ riuscita ad averla materialmente poiche’ era in atto uno sciopero dei dipendenti comunali. La conversazione prosegue nel seguente modo:


Z = ZITO C = CATTI

Z = comunque noi abbiamo fatto il sondaggio…quindi adesso da domani si parte con la progettazione del pozzo…,

C = va be’ tanto quella e’ necessaria in ogni caso…no…;

Z = si’, si’, su quel tronco io.x come avra’ notato nel promemoria…per un motivo che non so’ forse di questione interna…;

C = mmm…

Z = ehhh…il De Fortis in particolare, ma anche…direi…. tutta la Cassa di Palermo…;

C = mmm….

Z = ehhh…e non e’…insomma…vorrebbe non farcelo fare….quindi in effetti occupare…iniziare…

C = ma…da quel che ho capito da Bonuso…qui’ ci sta’ uno scollamento della Cassa di Palermo e di Roma….;

Z = si…sicuramente…sicuramente…;

C = e tant’e’ vero che MATTA e’ venuto a dire…qui.. -(in comprensibile)…l’ho visto l’altro giorno e poi mi ha chiamato da Palermo dicendo che vuole incontrarmi giove di’…

Z = si’ …


C= che…ORCEL…ha assunto no…non ho capito bene quale incarico anche per Palermo…

Z= ahhh…;

C= come supervisore…na cosa di sto’ genere…per cui puo operare direttamente con De Fortis..

Z= ehhh…;

C= mmm…come se fosse ahhh…me…me l’ha accennata come se fosse quasi un commissariamento..

Z= ho capito…,

La conversazione tra i due continua circa l’importo della perizia che e’ pronta e che debbono presentare e dalla quale aggiungere o togliere determinate voci ed importi che non modificano in sostanza l’importo netto di 24 miliardi circa.

Ancora che Bonuso e’ scesoa Palermo apposta per effettuare delle verifiche e in tal senso prosegue:

Z = si…

C = e quindi adesso vediamo che cosa…;

Z = comunque,diciamo,il fatto che abbiamo ottenuto probabilmente l’autorizzazione li ha scossi un po’…ehhh…sicuramente.

C = mmm…


Z = loro pensavano che tanto ci volevano le calende greche e quindi…ehhh…l’approvazione della perizia…(incomprensibile)…tra l’altro una cosa abbastanza strana… e che lui non vuole dare le carte…delle Fe…delle Ferrovie…ne a me ne agli altri…;

C = perche?

Z = questo non lo so’ perche’…io ho chiesto tante volte.

C = ma al direttore dei lavori gliele deve da’ per forza…;

Z = neanche a lui gliela ha data…io tra l’altro oggi ci ho provato a…a passare alle Ferrovie…dico passo di la’ vado per salutare l’ ingegnere TRAPANI…e Giuseppe non c’ era quindi ci ripassero’ la prossima volta…a vedere e sentire…io andavo li’ e dicevo ma insomma che succede….cosi’ mettiamo…(incomprensibile)…qui` e’ una vita che non riusciamo…(incomprensibile)… facendo finta di niente…ecco…e conto comunque di farlo la settimana prossima…appena possibile…

C = mmm…

Z = va be’…ecco…questo…,

C = strano pero’…;

La conversazione tra i due prosegue circa un’offerta di partecipazione a delle gare indette dalla SIP in Sicilia che e’ stata fatta a Zito per l’importo di 5 miliardi e per la quale Catti dice che parlera’ con l’amministratore BENZONI,che e’ alla direzione generale in via W Nunta al
quale chiedere di far pervenire alla Tor di Valle degli inviti per questi lavori. Ancora Zito gli dice di una gara da 50 miliardi per la costruzione del Palazzo di Giustizia di Palermo da assegnare a mezzo di asta pubblica ed indetta dal comune di Palermo e per la quale c’e’ gia’ il bando di prequalifica; di un’altra gara per la costruzione di una diga in provincia di Enna dell’importo di 62 miliardi indetta dal Ministero dei Lavori Pubblici ed a tal proposito Catti fa’ presente che loro non hanno la iscrizione richiesta ma che possono associarsi con altre imprese tipo la GELSI, la SICOM di Milano, la COGEFAR, la DI PENTA, la LODIGIANI, la GRASSETTO, la FERROCEMENTO, la VIANINI, RENDO, la RECCHI, la LISI di Palermo (vds.all.nr.262).

TELEFONATA DELLE ORE 14,50 DEL 23.02.1990.

Il dottor CUMBO chiama l’utenza telefonica intestata alla CEMPES e parla con il geometra AVATANEO.

C = CUMBO     A = AVATANEO;

A = pronto…

C = eh, geometra..

A = si, si…

C = allora…allora io sono stato fino alle due li’ da…al Comune.

A = e ha visto qualcuno?…

C = ho parlato con MARTINICO…

A = si…

C = e’ stato gentilissimo…

A = si, e’ una persona squisita…


C = uh!…abbiamo cercato di seguire tutta la storia che non si trovava…

A = (incomprensibile)…

C = in   quest’ufficio non c’e’…nell’altro ufficio non c’e’…poi alla fine sono andato a finire da ABBATE…

A = si…

C = il quale ha fatto finta di cercare…

A = e l’ha trovata subito!…

C = no, no, non l’ha trovata…

A = ah!…

C = soltanto mi ha detto…

A = si…

C = ehdice “ma lei rappresenta ufficialmente il CEM PES?”…ci dissi no…dico…lo rappresenta il geometra AVATANEO…perche’ dice “deve venire per forza diciamo il rappresentante legale”…

A = a firmare…

C = si…perche’ deve firmare…

A = comunque c’e’ li insomma eh!…

C = oh, mi ha detto questo…

A = si…

C = dice “dica al geometra AVATANEO di venire lunedi’ mattina”

A = si…

C = “entro le nove meno dieci”…

A = ah…prima…ho capito…

C = “che per le nove entrano in sciopero”…

A = ah…otto e mezza…insomma (risata)…

C = no, no alle   novelui ha det…lui ha detto…dice “venga.

..deve venire alle nove meno dieci” quindi lei alle nove meno un quarto…insomma…

A = si…si…si…

C = lei deve essere li’…

A = quello…

C = “che noi subito la pigliamo”…

A = quella e’ la figura tipica del politico, no vero?…

C = si, ma…pazzesco guarda…

A = con quell’occhio la…che ci ha l’occhio…

C = ci ha l’occhio “mungio” va’…

A = (risata)…

C = guardi mi ha fatto un impressione proprio…

A = di politico…politico…

C = niente, una cosa schifosa…detto fra noi…(risata)… eh!..(incomprensibile)…”che noi la pigliamo e la mandiamo subito all’assessore alla firma”…


A = ah!…

C = dice e poi quanto tempo passa?…

A = ah!…ahi…ahi…ahi..ahi…ahi…non e’ che ce la da’…fa un’altra stanza…poi…

C = si…

A = fa un’altra tappa…

C = mado…ma io non ho capito, forse c’e’ da pagare qualche cinquemila lire…non so…

A = ehh…la marca…

C = ehh…se…

A = ce l’ho la marca, io ce l’ho in tasca la marca da bollo…(risata di entrambi)…apposta da cinquemila…(risata)…va bene…

C = ecceteravoglio sapere quanto tempo passa. “ma, non lo so”…dice…”puo’ darsi che la firma in giornata, come puo darsi che passino dieci giorni”…

A = poi SPADA – INZERILLO no?…

C = eh…firmate da INZERILLO…

A = madonna…

C = niente…e’ una cosa…ah!…

A = dica…

C = e poi con MARTINICO, cercando le varie carte…

A = si…


C = abbiamo trovato…oh…quelle autorizzazioni di…della via…davanti alla Villa d’Orleans…

A = quella vecchia?…

C = eh…ci dissi “ma queste sono vecchie”…dice “ah, si infatti sono gia’ firmate”…ci dissi “gia’ abbiamo fatto”…

A = perche’ duravano venti giorni quelle la…dopo…

C = ahh…si infatti…e poi dice “ahh….quella Piazza Principe di Camporeale” dice “se ne parlera’ chissa’ quando perche’ non dipende piu’ da noi” e io gli ho detto “ahhh…va be’”…gli ho detto “mi interessano quelle di Corso Tukory”…(risata)…

A = cioe’ in modo…a questo modo il sondaggio…(incomprensibile)…avere in due giorni, no…

C = ehh…ehhh…ehh…

A = va bene, adesso non le resta che fare due giorni di…. di…di…disintossicazione..

C = si…si…

A = perche’ l’atmosfera la’ e’ veramente…

C = no niente, io sono stato un’oretta…

A = deprimente…

C = la’ dentro…ed era veramente deprimente…

A = …(risata)…

C = si stava meglio stamattina alle dieci che non c’era nessuno.

A = anche loro sono frustrati pero’, perche’ vivere la’ dentro e’ alianante, no?…


C = si, si, questo e’ vero…comunque MARTINICO era il primo a…a….

A = da cassie…comunque, lui viene da un’impresa, no…

C = ahhhh…

A = ha fatto il concorso…

C = quindi…

A = no, no, no, no…lui era con COZZANI e SILVESTRI…

C = ahh…ecco…

A = e’ stato prima…

C = si, si…

A = lui viene dal…dal privato…

C = ehh…e quindi insomma…

A = pero’ ha preferito il pubblico perche’ alle due va via senza buon affanno…fanno questo ed altro…insomma…

C = ahh…ahh…ehh…ehh…ehh…

A = pero’ si paga cara sta…sta comodita’…perche’ e’ deprimente proprio…

C = si, si…c’e’ da alienarsi la’ dentro…

A = comunque no, io…comunque…ma vede…c’e’ stato un tizio…

C = uhhh…

A = che l’ha dato per scontato questa cosa…e invece…invece fa un’altra…un altro passo…

C = pazzesco, guardi, pazzesco

A = va bene…

C = va bene geometra…

A = buona…buon, buon sabato…

C = poi ci sentiamo, ci sentiamo poi lunedi’ pomeriggio…

A = salve, eh…

C = arrivederci…; (vds. all. nr.263).


TELEFONATA DELLE ORE 18,02 DEL 23.02.1990.

ZITO chiama l’utenza intestata alla CEMPES e parla con il geometra AVATANEO:

Z = ZITO       A = AVATANEO;

A = pronto…

Z = AVATANEO buona sera…

A = oh, salve ingegnere…

Z = come va?…

A = eh, regolare…cioe’ quello di nuovo e’ questo…che e’ venuto CUMBO…

Z = si…

A = che e’ stato la’ fino alle due…

Z = si…

A = che li’c’era quello…quell’ABBATE che gli ho dato io il nome.

Z = si…

A = che ha fatto finta di.   di   di cercare la pratica…

Z = ah…ah…

A = poi   alla fine gli ha detto “ma lei e’ venuto…lei e’ venuto in veste ufficiale”…

Z = si…

A = “cioe’ rappresenta ufficialmente la CEMPES?”…e lui ha detto di no…allora ha detto lunedi’ deve venire, lunedi’ mattina, pero’ prima delle nove perche’ alle nove vanno in…forse vanno di nuovo in sciopero”..


Z = ah, ho capito…

A = quindi ha detto andar la’ alle otto e mezza…allora ci vado io, provo ad andarci io insomma…ecco…

Z = e si…

A = caro mi piglio su un bel timbro…

Z = si, ma lei cerchi di pigliare quelle di Piazza Principe di Camporeale…

A = si,ma piglio tutto quello che posso,ingegnere…ecco…

Z = ehh…

A = si…

Z = vada pure con un po’ di soldi…

A = ma non credo perche’ lui e’ ABBATE…si…il…sto

Z = geometra?…

A = si, quello la, l’aiuto, il collaboratore di COSTA, quello che ha l’occhio…

Z = lei vada li’ da solo e ci resti un po’ di soldi, dia retta a me…

A = si…

Z = gli dica “se serve qualche cosa”…noi questo ci serve urgentemente.

A = ma…ingegnere…un paio di…duecento?…

Z = si, si, ma con molta delicatezza…

A = no, ma dico…eh…con…due da cento…gli dico per una cena, cosi`…

Z = si, si va bene…

A = due da cento…

Z = va bene…

A = va bene allora…

Z = io la richiamo lunedi’ sera…

– omissis -; (vds.all.nr.264).


TELEFONATA DELLE ORE 16,41 DEL 26.02.1990.

L’ingegnere ZITO chiama la CEMPES e parla con AVATANEO:

A = pronto…

Z = AVATANEO buongiorno…

A = oh, salve ingegnere…

Z = come e’ andata?…

A = eh…e’ andata che…ma io l’ho firmato, ho messo la marca da bollo, mi hanno preso gli estremi della patente e lo hanno portato all’ufficio del…del…dell’assessore.

Z = si..

A = quindi battero’ ingegnere quella della…dei sondaggi…

Z = ah, e per l’altra?…

A = allora ho chiesto…allora ho chiesto quell’altra…

Z = si…

A = allora nell’ufficio di COSTA eh!. ..non c’e’ piu’.

Z = si…

A = l’incontro con ABBATE…sono andato a parlare…dovrebbe essere dall’ingegnere…un certo ingegner TROVATO…

Z = si…

A = ha detto…

Z = ah…

A = che e’ l’aiuto di MAUCERI…

Z = si…

A = ecco…pero’ oggi…oggi e domani c’e’ l’assemblea…

Z = si…

A = loro del comune che dovrebbero…pare che si sciolga la…la giunta comunque faranno un sostituto dal…. per…al posto dell’assessore INZERILLO se va male, ecco.


Z = si…ah!…ho capito…

A = quindi   era un’altra…una mezza illusione insomma, ecco.

Z = uh…uh…

A = tutto a piccoli passi…

Z = ho capito…

– omissis – ; (Vds.all.nr.265)

TELEFONATA DELLE ORE 09,38 DELLO 01.03.1990.

AVATANEO forma il numero 091/322500 e chiede del signor ABBATE con il quale conversa nel seguente modo:

G = geometra AVATANEO     A = ABBATE

A = si, pronto…

G = pronto, buongiorno sono il geometra AVATANEO…mi scusi se la disturbo…del CEMPES…

A = si…

G = quella nostra pratica e’…e’ sempre li’ alla firma…

A = si…e’ per la firma…un attimo solo che m’informo…

G = si, grazie…

A = (pausa)…no, ancora non l’ha firmata, ancora non e’ venuto l’assessore…

G = ho capito…io provero   a passare domani mattina…e speriamo che…

A = va be’, lei venga domani mattina puo’ darsi che e’ pronta.

G = eh, grazie, grazie, buongiorno buon lavoro…

(vds.all.nr.266).

Alcuni dei personaggi citati nelle precedenti quattro telefonate, sulle quali e’ inutile riportare alcun commento data la chiarezza con la quale si pone in essere un reato da parte di pubblici dipendenti che per compiere un atto loro dovuto costringono il privato cittadino ad elargire delle somme di denaro, si identificano in:


– MAUCERI Antonino, nato a S.Margherita Belice (AG) il 04.04.1927, ingegnere Capo Ripartizione ff. del Servizio a Rete del Municipio di Palermo;

– MARTINICO Antonio, nato a Palermo il 25.ll.1951,al- la data del 23.02.1990 era alla Segreteria Tecnica Direzione della Ripartizione Istruzione Tecnica dei Progetti;

– TROVATO Luigi, nato a Favara (AG) il 13.07.1943, ingegnere, alla data del 26.02.1990 era Dirigente il Servizio Manutenzione Beni Comunali e Capo Servizi Manutenzione Strade;

– COSTA Domenico, nato a Palermo il 09.04.1954, architetto, Dirigente il Servizio Vigilanza e Controllo Suolo;

– ABBATE Rosario, nato a Palermo il 16.12.1940, bidello, addetto al Protocollo Permessi e relativa consegna.

TELEFONATA DELLE ORE 19,20 del 28.02.1990.

ZITO forma il numero 095/606287 e parla con il geometra VECCHIO al quale chiede circa una fattura che hanno inviato al Comune e che aspettano di incassare. Poi ZITO chiede se ha parlato con BRIOTTI circa una gara di appalto da espletarsi in Catania il 13 marzo e l’altro risponde che non si sono sentiti. Poi prosegue nel seguente modo:


z = va bene…ehh…eh…eh…uh..uh…ma che, le sta a cuore qualcheduno di la?…

V = no…no…no…noi abbiamo tre offerte…la mia, quella del signor CONIGLIO, quella vostra ed un’altra…

Z = ah!…

V = le mettiamo a seguire, una dopo l’altra…

Z = ah, va bene, va bene….

V = e quindi…se…

z = va bene, va bene, basta cosi’…senta, quando ci vogliamo vedere?…

V = quando dice lei, la prossima settimana…

– omissis -;   (vds.all.nr.267).

Il numero telefonico chiamato da ZITO, risulta intestato alla COSEDIL – Compagnia Siciliana Servizi per l’Edilizia – S.R.L., con sede in Acireale, via Pietro Mascagni n. 8, societa’ nella quale ha interesse il geometra VECCHIO identificato in VECCHIO Andrea, nato a Santa Venerina (CT) il 14.09.1939, ivi residente via Vittorio Emanuele n. 212. E’ lampante l’illecito tentativo di esercitare un controllo sulla aggiudicazione della gara di appalto da espletarsi il 13 marzo, al momento non ancora potuta individuare, mediante la conoscenza dei ribassi d’asta offerti da altre imprese.


ZITO ben conscio dell’illecito che stanno commettendo quasi zittisce l’interlocutore facendogli capire che e’ meglio parlarne di persona. E’ una ulteriore riprova del “comporta- mento”, ritenuto ormai consuetudine, tenuto dai responsabili delle imprese per l’aggiudicazione di appalti pubblici.

TELEFONATA DELLE ORE 19,27 DEL 28.02.1990.

L’ingegner ZITO chiama la sede romana della Tor di Valle e parla con l’ingegner BRIOTTI circa la gara del 13 marzo di Catania, aggiuge che lui vuole farla, che ha gia’ parlato con il geometra VECCHIO al quale deve “portare tutte le carte”. BRIOTTI chiede a ZITO circa un’altra gara da espletarsi a Messina il giorno 7 marzo per un importo di tre miliardi e settecento milioni per la quale deve contattare tale RUSSO. ZITO risponde di non saperne niente e di non conoscere alcun RUSSO. (Vds. all. nr.268).

L’ingegner BRIOTTI, dipendente della Tor di Valle, sicuramente impiegato nell’ufficio che si occupa della preparazione delle gare, e’ a conoscenza del “meccanismo” che regola l’aggiudicazione delle gare d’appalto nel territorio della regione siciliana.


TELEFONATA DELLE ORE 21,11 DEL DI’ 01.03.1990.

ZITO forma il numero 091/583802 intestato a DE FORTIS ingegnere Enrico, via G. Turrisi Colonna n. 44, Palermo, e conversa con lo stesso circa una copia di una lettera inviata dall’Agenzia agli Enti interessati a rilasciare autorizzazione per i lavori in piazza Principe di Camporeale in quanto deve recapitarla ad un assessorato che non l’ha ricevuta. Poi la conversazione prosegue:

z = l’altra cosa che invece ti volevo dire…che questa sera sul tardi…

E = si…

z = mi ha chiamato l’ingegner SERRADIFALCO…

E = SERRADIFALCO, si…

Z = il quale mi ha detto che oggi era…si era visto con l’ingegner MAUCERI, che e’ -il capo del ripar…della ripartizione…dell’Assessorato competente del Servizio a Rete…ingegnere MAUCERI…

E = si…si….

Z = il quale diceva….dice…”ma veramente.. uh! questa cosa non l’abbiamo curata…eh…so che adesso c’e’ stato il veto del…di villa e giardini…pero’ se li possiamo vedere… riunirli…forse riusciamo a convincerli”


E = certo..

Z = ecco….pero’ glielo ho detto…guardi…io intanto gia’ sono andato la…e loro mi davano quell’altra…di ce… va be’, senta…lei vada li…e gli prospetti questa riunione…vediamo come reagiscono…poi”…

E = va bene, daccordo…

Z = quindi con questa…

E = ma infatti e’ quello che dico io…perche’ se tutto sommato…se la gente viene la’ e ragiona un attimo se ne accorge…che questo problema e’…deve essere risolto…non puo’ esere tenuto cosi’…sembra di tene… su…su strada come fosse una cosa indifferente…

z = e tra l’altro mi ha fatto il nome…in effetti stamattina insieme all’assessore c’era il suo Direttore della Ripartizione…non so come si chiama…ehhh…che si chiama CORINELLO…un nome del genere…

E = ehhh…ehhh…

z = e…e lui mi ha fatto il nome…in effetti…di SERRADIFALCO…dice…si…si…e’ lui quello che comanda…insomma.

E = ahhh…ahhh…

Z = domani chiediamo di lui e poi risolviamo tutto…

E = va bene…


Nella telefonata l’ingegner ZITO fa altresi’ presente a DEFORTIS che deve consegnargli il bollo della macchina. (vds.all.nr.269).

TELEFONATA DELLE ORE 14,49 DEL 02.03.1990.

L’ingegner ZITO chiama DE FORTIS presso la sua abitazione e gli dice di essere stato da MAUCERI intorno a mezzogiorno e di averlo trovato in riunione con i vari capi ripartimento.

Nel frattempo telefonava all’ingegner CALDARONELLA dell’altro assessorato il quale ha dato il suo benestare per posizionare lo scavo in piazza Principe di Camporeale tra le due aiuole. Successivamente dopo due ore di attesa, veniva ricevuto dall’ingegner MAUCERI. La conversazione poi prosegue nel seguente modo:

Z = il qualedopo che l’ho fatto chiamare…l’ho fatto chiamare da un’altra persona…ehh…eh…mi fa…dice…quale e’ il tuo problema?”…allora io gli ho spiegato con un tono un po’ risentito e lui mi ha detto…”io non sapevo tutto questo, se lei veniva subito da me…ma come si fa a pensare che uno deve andare direttamente dal direttore…c’e’ una prassi…ho seguito la prassi…

E = certo…

z = no…certe cose devo fare tutto io”…ha detto in pratica che i suoi collaboratori sono delle teste di cazzo;

E = perfetto…

z = (sovrapposizione di voce, conversazione incomprensibile) … un po’ esacerbato…


E = ah…ah…

Z = e allora e’ andata avanti cosi’…dice…”comunque se lei viene domani alle dieci risolviamo tutto”…dico… eh. .un momento io domani alle dieci torno a casa.

E = certo…

Z = dice…eh…va be’…eh…”pero’ sai…io volevo farlo con lei…ho l’impressione che questo abbia qualche intenzione…

E = ho capito…

– omissis – (vds.all.nr.270).

TELEFONATA DELLE ORE 16,30 del 02.03.1990.

Il dottor CATTI da Roma chiama l’utenza della CEMPES e parla con l’ingegner ZITO. Questi lo ragguaglia su gli ulteriori sviluppi avuti dalle domande tendenti ad ottenere i permessi da parte degli assessorati competenti per effettuare lo scavo in piazza Principe di Camporeale. Inoltre gli legge un telegramma diretto al sindaco del Comune di Palermo con il quale la CEMPES fa conoscere che le lungaggini burocratiche per ottenere i gia’ citati permessi saranno la causa del licenziamento di circa cinquanta operai.

(vds.all.nr.271).


TELEFONATA DELLE ORE 17,24 DEL 02.03.1990.

L’ingegner BOTTINO chiama la CEMPES e parla con ZITO.

– omissis –

Z = eh…si tira avanti qui’ tra assessorati vari. Dunque le spiego…le volevo un attimo riassumere la situazione..

B = si…

Z = allora grazie al suo intervento…l’ingegner SERRADIFALCO che in realta’ non e’ dell’assessorato competente…

B = si…

Z = e’ andato a parlare con l’ingegner MAUCERI che e’ invece il Direttore e…il Capi Ripartizione competente…

B = si..

z = il quale finalmente mi ha ricevuto stamattina…

B = ah, meglio tardi che mai…

Z = meglio tardi che mai…e quando sono andato da lui stamattina mi ha detto…mi dica quale e’ il suo problema come se non sapesse niente.

B = uh…uh…uh..

z = allora io gli ho raccontato tutta la storia. Lui naturalmente mi ha parlato malissimo dei suoi collaboratori dicendo che dovevo andare da lui sin dal primo giorno e che comunque avrebbe risolto tutto entro quarantottoore…qualche giorno insomma…


B = se…

z = io intanto ieri ero andato all’Assessorato Villa e Giardini che aveva fatto…posto il veto per i lavori allo interno dell’ aiuola…eh…cosi’ abbiamo spostato il pozzo tra le due aiuole in quel tratto di strada…

B = si, si…

Z = ecco quelli…(incomprensibile)…va bene per cui ha lasciato immediatamente il benestare…

B = eh, quindi un piccolo passo…

Z = eh, tornato in cantiere ho trovato i sindacati che erano a conoscenza della questione e che hanno detto che non si fidano molto, per cui hanno preteso di fare un telegramma al sindaco…un telegramma che pero’ mandano loro

– omissis -; (Vds.all.nr.272).

TELEFONATA DELLE ORE 18,19 DEL 07.03.1990.

L’ingegner ZITO chiama la sede romana della Tor di Valle e dialoga con il dottor CATTI. Gli dice che hanno ottenuto l’autorizzazione per piazza Principe di Camporeale, ma che dovranno pagare circa quarantuno milioni l’anno per l’occupazione del suolo, soldi che pero’ loro si faranno rimborsare dalla CASMEZ. Tale pagamento per l’occupazione del suolo lascia il CATTI alquanto perplesso. Poi la conversazione prosegue nel seguente modo:


Z = eh, io penso che fra poco…tra oggi e domani la chiamera’ SIMONETTI….

C = mmm…e perche’?…

Z = (incomprensibile).. questo Baucina…

C = mmm…

Z = eh, io ho preparato una lettera…

C = mmm…

Z = che ci dovrebbe mandare…l’impresa nostra subappaltatrice…

C = mmm…

Z = in cui dichiarano che non sono in grado di…eh, di svolgere il lavoro in quanto…per la morte del loro congiunto…gli e’ venuto a mancare…eh…

C = va be’…

Z = eccetera, eccetera…

C = problema organizzativo…

Z = pertanto ci affidano…pregano di soprassedere a questo contratto e di riprendere in mano la gestione di questi ultimi…

C = mmm…

Z = lavori…eh…con l’impegno da parte loro di fornici sia il personale gia’ pratico del posto per quei giorni che serviranno…perche’ di giorni si tratta…


C = si…

Z = eh…sia i mezzi a disposizione, sia per il movomento di terra, sia per il trasporto…

C = mmm…

Z = dei   materiali da loro acquistati che essenzialmente e’ ferro…che stanno piegando e applicare nelle fondazioni che andranno…

C = va be’…

Z = ecco…io in questa mi sono…nella lettera ci ho scritto…che a completamento dei lavori avevano fatto un SAL definitivo…presentata la fattura…e avremmo saldato a loro le competenze…dietro presentazione di fatture da parte loro di…noleggio…mmm…

C = va be’, quello che e’…

Z = per un importo pari al 5%…

C = mmm…

Z = quello stabilito inizialmente piu’ il 1Z% di nostre spese generali per l’esecuzione ed il controllo di questi nostri lavori…

C = mmm…

Z = questa lettera io l’ho fatta vedere a TADDEU…a TADDEU gli e’ andata bene e solamente ha modificato questo 12 con il 18…

C = mah, mi pare un po’ eccessivo…

Z = ecco….ehhh..e loro si son un po risentiti…e io gli ho spiegato…eh…guardate che…eh…qui’ ci sono dei lavori da fare…il nostro uffico acquisti…il nostro direzione e personale…eh…


C = ma qual’e’ l’importo totale di quello su cui andrebbe a gravare questo 18?…

Z = in totale saranno circa cinquecento milioni…

C = beh, in effetti portano via cento milioni di spese generali.

Z = invece con il 12% erano sessanta…quindi io penso che adesso loro faranno chiamare SIMONETTI per dire di ridurre…questa ci…questa percentuale….ecco, volevo che lei fosse informato…

C = beh, devo dire…nell’ottica in cui avevo parlato con il TAIBBI tutto sommato non gli posso chiedere il 18%…

Z = si…io comunque domani…io vado con loro a Baucina…

C = mmm…

Z = vuole che gia’ glielo accenno io, cosi’ gli evito la telefonata?…o e’ meglio che…facciamo telefonare e poi dopo…cosi’ lei. (incomprensibile)…

C = nooo…gli di…nooo…ma deve coprire la cosa, deve dire…ehh…ohh…mmmm…quel 18 l’a…l’aveva messo…lo ingegner TADDEU ma perche’ non….eh….non sapeva dei rapporti che c’aveva il dottor CATTI…ma il dottor CATTI, eh…mi ha detto che sta benissimo e quindi il 12 va benissimo…

Z = va bene…

C = mmm…(incomprensibile)…avvisi magari TADDEU…perche’ non vorrei avere…tensioni con quella gente e’ meglio non averle adesso….

Z = si, infatti…per carita’…anzi…

C = mmm…


Z = (risata). va bene…

C = anche perche’ insomma mi sembra pure regolare al 12 di spese generali ma e’ giusto, piu’ che corretto no?…

Z = va bene…;   (vds.all.nr.273).

TELEFONATA DELLE ORE 14.30 DEL 06.03.1990.

ZITO forma il numero 091/583802 e parla con Enrico DE FORTIS

Z = senti…allora…beh, diciamo non ci sono novita’…solo che domani torno li’ dall’ingegner MAUCERI che ha convocato tutto il suo staff…

E = no…invece io forse sto’ trovando una novita’ molto interessante…

Z = cioe’…

E = cioe’ forse ci autorizzano a fare diciamo…in tempi veloci, nell’ordine di un mese…

Z = si…

E = ci fanno fare il sifone…

Z = ah…

E = e qui’ vorrebbe dire fare quattro miliardi di lavoro subito li’…

Z = si…

E = la parte bassa del sifone…

Z = ho capito…

E = che potrebbe non essere una cosa male…malvagia perche’ se andiamo all’estate il lavoro si puo’ fare pure a secco.

Z = si…

E = e oggi e’ venuto da me un…appuntamento…responsabiledella divisione…

Z = ah…BIANCHERI…


E = BIANCHERI…

Z = si…

E = e gli ho prospettato…un po’ nel dettaglio il problema.

Z = ah, bene, bene…

E = sembra che possa camminare…

Z = ah…

E = quindi questo e’ un elemento positivo…

Z = benequella e’ una cosa che noi facciamo in pro…in diretta quindi…

E = ecco e appunto infatti potremmo…dobbiamo rivedere anche quella previsione un po’ fatta a suo tempo…

z = si…

E = questo lo pigliamo appena ci vediamo…ci studiamo un attimo su…

Z = va bene…

E = resta un discorso che…del quale non…non entrera’ JAROSZUK comunque…eh…

Z = si, va bene…

E = quindi te lo tieni per te…

Z = si…

E = almeno per ora…

ZITO inoltre fa presente a DE FORTIS che era sua intenzione chiedere la sospensione dei lavori e, che per tale motivo aveva gia’ preparato una bozza di verbale da sottoporgli per un consiglio.

– omissis -; (vds.all.nr.274).


TELEFONATA DELLE ORE 19,11 DEL 07.03.1990.

L’ingegner TADDEU chiama ZITO alla CEMPES e parlano circa l’autorizzazione ad effettuare i lavori a piazza Principe di Camporeale, concordando comunque che devono ottenere la sospensione dei lavori allo scopo di dare la cassa integrazione agli operai, ma che prima debbono incitare gli stessi ad effettuare una protesta di alcune ore giungendo all’occupazione della linea ferroviaria. TADDEU aggiunge che materialmente deve essere lui (ZITO) a preparare i cartelli agli operai in modo da dare l’impressione che loro stanno aiutando l’Agenzia.   Poi la conversazione prosegue nel seguente modo:

Z = senti, ti devo dire un’altra cosa…

T = mmm…

Z = l’ingegnere capo mi ha fatto vedere un fax che ha mandato alla Cassa di Roma chiedendo l’autorizzazione ad eseguire il sifone…

T = va bene…ma tanto alla Cassa di Roma…gli risponde picche…

Z = e no…no…lui ha detto che rispondera’ si…sotto l’autorizzazione…sotto la direzione dell’ingegner INCORPORA…e mi ha fatto vedere proprio…eh!…quindi glielo ha mandato…

T = perche’ quest’affare?…

Z = perche’ non lo so…


T = cioe’ lui lo…forse questa cosa l’accellera per dare una stoccata a JAROSZUK…

Z = forse…comunque diciamo…

T = forse solo per questo motivo…

Z = ma, ma…eh…non lo so…ci dovrei pensare bene…. non…non capisco perche’… in effetti pero’ ha fatto una cosa che indubbiamente ci agevola insomma…

T = si che non lo capisco nella sua psicologia…

Z = si, ha raccomandato di non dire niente all’altro naturalmente.

T = si, si…e no…e non dirlo soprattutto a CRINI (o simile)…che hai visto JAR0SZUK…

z = si, si non ci penso nemmeno.

– omissis -;   (vds.all.nr.275).

Dalle due precedenti telefonate traspare la solita compiacenza, non regolare, da parte di DE FORTIS, dipendente della CASMEZ, nei confronti del Consorzio aggiudicatario di un lavoro sempre allo scopo di ottenerne un tornaconto personale.

E’ invece molto chiara la istigazione a commettere un reato, nella fattispecie un blocco del traffico ferroviario, posta in essere dai due dipendenti della Tor di Valle. Effettivamente gli operai attuarono il blocco provocando l’annullamento di varie corse ferroviarie.


TELEFONATA DELLE ORE 16,48 DEL 12.03.1990.

L’ingegner JAR0SZUK chiama ZIT0 alla CEMPES e con lo stesso si lamenta del comportamento di DE FORTIS il quale non ha ancora preparato i documenti per la perizia da presentare.

Discutono ancora sui prezzi e sulle voci da inserire nella citata perizia e dai discorsi di JAR0SZUK si comprende che lo stesso vuole che sia tutto a posto e tutto rispondente alla realta’. Parlano ancora del lavoro degli operai, da giustificare, in quanto il cantiere e’ chiuso.

(Vds.all.nr.276).

TELEFONATA DELLE ORE 18,39 DEL 14.03.1990.

L’ingegner ZIT0 chiama la sede romana della Tor di Valle e parla con l’ingegner TADDEU.

– omissis –

Z = dunque abbiamo il verbale di sospensione…

T = habemus…

Z = che e’ firmato solo da JAR0SZUK…

T = ahhh….

Z = domani mattina lo firma DE FORTIS e il tecnico della…

T = habemus Papam…

Z = te lo mando per fax…


T = perfetto…

Z = la cosa piu’ importante e’ invece che oggi abbiamo concordato…e lo sto’ scrivendo io…il testo di una lettera…che l’ingegnere capo manda al suo…al suo capo divisione per chiedere l’autorizzazione a pagare il pozzo.

T = ho capito…

Z = eh…io stasera te la mando per fax…

T = e per i lavori che cosa…in piu’ eseguiti dal pozzo…. tu ne hai parlato?…

Z = per i lavori in piu’…

T = cioe’ se io poi faccio la galleria tramite il pozzo… caro…lo sanno che costa qualche cosa in piu’…

Z = certo…lo sanno…lo sanno…gia’…

…omissis…

Z = dice DE FORTIS…che in pratica con questa lettera… eh!…e’ come se fosse una perizietta.

T = speriamo bene…

Z = eh, perche’ poi si mettera’ a posto alla fine del lavoro…ma intanto…puo’ utilizzare questi soldi…

T = meglio “accussi” ah…hai fatto un buon lavoro oggi…

Z = ah…quindi…

T = ne sei giustamente soddisfatto…


…omissis…

T = senti…ha telefonato.. l’amico nostro…

Z = mmm…

T = di qua…di Roma..

Z = si…

T = che il cui cognome lo conosci qual’e’…no…

Z = si, ho capito qual’e’…

T = pronto…

Z = eh…ha telefonato quello…l’amico nostro di Roma…che dice…

T = dice poi quella famosa riunione…c’e’ stata?…quella dice…

Z = pare c’e’ stata oggi…

T = no quella…con tutti…ah!…quella che…schiodava il pozzo…ecco…che…certo ha ragione…la lettera definitiva e’ una cosa che si rimangia le cose precedenti…

– omissis -;   (vds.all.nr.277).

La telefonata sopra riportata e’ una ulteriore riprova del contatto privilegiato esistente tra DE FORTIS, ingegnere capo per i lavori del collettore (in qualita’ di dipendente dell’Agenzia) e il consorzio CEMPES. Anche volendo tener conto dei normali legami di amicizia che possono avere delle persone, si e’ impossibilitati a credere che il DE FORTIS ponga in atto tali comportamenti senza ricavarne un profitto personale (come gia’ ampiamente dimostrato in
altre telefonate lo stesso percepisce del denaro e riceve dei favori, vedasi pagamento fattura riparazione auto, pagamento tassa automobilistica, etc.).

TELEFONATA DELLE ORE 08,14 DEL 14.03.1990.

L’ingegner ZITO forma il numero 091/305454 intestato a DI MAIO ingegner Sergio, via Liberta’ n. 171, Palermo, e parla con lo stesso.

– omissis –

G = ingegnere Giorgio ZITO     S = ingegner Sergio DI MAIO

G = ehun’altra cosa ti volevo dire…il problema grosso e che il 27 avremo qui’ la visita di collaudo…e 1 collaudatori se per quella data non e’ stata presentata la perizia fanno saltare tutti, dal Direttore dei Lavori all’ingegnere capo, eh!…quindi perso che De FORTIS questo non ne voglia sentir parlare…

S = uhhh…

G = cioe’ i collaudatori…che sono funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici sono venuti qua’ il 22 novembre e noi gli abbiamo detto che avremmo…quel giorno proprio facevamo l’ultimo metro per far vedere a loro mil funzionamento della macchina…

S = certo…

G = e che avremmo chiuso e in questo senso e’ stato gia’ fatto un verbale che tra l’altro e’ spaventosamente critico nei confronti sia dell’Agenzia che della direzione dei lavori…quindi se noi per il 27 gli diciamo che la perizia ancora non e’ stata presentata…io penso che questi si incacchieranno un poco…


S = beh…eh!…purtroppo non e’ che dipende da noi…dal direttore dei lavori dipende…

G = eh, lo so.

S = ma noi scusami…

G = ma e’ lui che ha piu’ strizza di tutti…

S = infatti…

G = questi…questi collaudatori…sono…uno e’ il capo di gabinetto del Ministero dell’Industria…un altro e’…

S = come si chiama scusa?…

G = VARRONE…

S = uhhh…

G = l’altro e’ un…il.. .um membro del Comitato Superiore della…del…Ministero…de Consiglio Superiore del Ministero dei Lavori Pubblici…

S = si chiama come?…

G = che si chiama BAGNERA…

S = uhh…

G = poi c’e’ l’ingegner BOTTINO che e’ membro del Comitato Superiore del Ministero Agricoltura e Foreste…che e’ un vecchio funzionario dello stato…

S = si…

G = e…e questo e’ l’unico di Palermo…

S = si, si…

G = poi c’e’ un quarto che si chiama DI GIROLAMO che e’ invece uno della…della Protezione Civile che pero’… distaccato in questa…evidentemente e’ stato fatto un favore ma questo non si vede e non si sente in effetti… questo DI GIROLAMO che e’…Partanna mi pare…


S = Partanna Mondello o Partanna Trapani?…

G = Partanna Trapani…

S = uh…ho capito…va bene…

G = adesso non so se loro riecono a ritardare questa visita, va bene pero’ se non riescono a ritardare la visita…. perche’ l’interlocutore lor e’ JAROSZUK in effetti…se u…riescono a ritardare questa visita penso che le cose si mettono male…

– omissis – (vds.all.nr.278).

TELEFONATA DELLE ORE 13,05 DEL 15.03.1990.

L’ingegner ZITO forma il numero 054/335092 e conversa con l’ingegner JAROSZUK.

– omissis –

Z = per il resto sono preoccupato per la perizia, ma in questo momento…

J = no, no adesso…

Z = sono sereno…perche’ piu’ tardi va la perizia prima finisco pure il secondo tronco insomma, ecco…quindi se mentre un mese fa’ avrei fatto i salti mortali per avere la perizia firmata….adesso piu’ tardi firmo meglio e`…

J = no, beh…tu non devi pensare solo al…(incomprensibile)…

Z = ma certo, certo…

OMISSIS

J = niente adesso io comunque Calogero io lo chiamo stasera …domani sera…

Z = si, si..

J = e gli dico guardi che cioe’ insomma anche lui un attimino insomma…no…ecco adesso io te lo dico prima a te…volevo parlare prima con te…(incomprensibile)… adesso che cosa faccio con questo discorso della perizia. .perche’ io a questo punto m’incavolo. .no. no.


Z = diciamo che sei tu il responsabile della perizia…

J = si…va bene che io sono il responsabile ragazzi…per ro …cioe’ i conteggi li dovete fare voi…cioe’ li deve fare il nostro amico DI MAIO…se lui li fa tra sei mesi poi dice la colpa e’ di JAROSZUK…io non ho mai visto una situazione del genere…

Z = ma no…non e questo…diciamo noi abbiamo proposto una soluzione…

J = si…

Z = va bene….adesso tu c’hai un consulente per…

J = lui l’altro giorno ha detto quello che occorre…adesso sti calcoli fatemeli avere…

Z = ma i calcoli   sono pronti da una vita…sono pronti da due mesi i calcoli…lei li ha pure visti adesso non so’ perche’ faccia cosi’…

J = va be…adesso tu…

Z = ti ricordi quando venne…

J = pero’ questi calcoli li prendiamo e glieli diamo lunedi’ mattina…dica a DI MAIO che fate sacrifici…

Z = ma certo glieli da’ anche questa sera stesso…

J = tu dicilo so’ che sono io il responsabile pero’ io…materialmente tu lo sai benissimo che quello e’ un compito…io tutti gli altri lavori li prendo…

Z = e’ quello che intendo dire che prima noi ci avevamo fretta. ed il committente se la prendeva comoda. adesso che noi non ci abbiamo piu’ nessuna fretta il committente e’ giusto che abbia fretta…


J = si’…ecco allora…io cioe’ siccome e’ un atto di cortesia perche’ tanto nel reciproco lavoro io so’ che l’impresa sono stati molto solerti…in questo discorso qui’ anche perche’ e’ stato sempre un interesse anche dell’impresa…

Z = si’…

J = ecco…io te lo dico con te senno’ prendo la…e… quando ci sei anche tu chiamo anche TADDEU e m’incavolo perche’ ad un certo punto…senno’ a questo punto…

Z = ma non ho capito che cosa…tu dimmi che cosa vuoi e io te lo faccio…non ho ancora capito che cosa vuoi…

J = era quello che dico e che ha detto lui glieli diamo in mano.

Z = non ce l’hai gia’…e’ stata una…(incomprensibile)…. quella che ha fatto ieri…lui ce l’ha quella roba…solo che adesso lui e’ in contrasto con il grande capo gli ha detto che la sua soluzione non e’ sicura…quindi adesso e’ in un mare di guai lui…non so’ come ne uscira’ fuori…;

J = ho capito…,

Z = e’ questo il problema…

J = ahah(incomprensibile)…sarebbe l’altro…;

Z = sarebbe quello che sta’ in delegazione…(sovrapposizione di voci)…e gia’ perche’ quello li’ giustamente DI MAIO ha telefonato subito ieri…no…quello ha detto una cazzata…adesso come la salviamo…ehhh…questo e’ il problema…adesso….

J = ho capito…,

Z = cosi`…cosi’ viene giu’ il tutto…viene giu’ e siamo in una piazza trafficata insomma e’ un rischio che non si puo’ correre…;

J = ehhh….ehhh…a questo punto…lui perche’ fa’ cosi` cioe’ ho capito perche’ fa’ cosi’…ma non cioe’ non e’ che possa neanche….

Z = adesso l’unica cosa che si puo’ fare e’ che DI MAIO…. va’ da lui e dice…senti perche’ non parliamo un attimo tutti e due con papa’? allora si mettono a sedere parlano con papa’
e il papa’ gli fa’ vedere come sono fatte le cose…

J = allora ecco io te lo dico con te…siccome questo e’ un discorso che ve lo dovete vedere…cioe’ non e’ che io voglia tirare la palla…cioe’ io non riesco in nessun modo a risolverlo…e’ un discorso che arrivato ad un certo punto…(incomprensibile)…visto che DI MAIO si vedono tra di loro facciamo questo sacrificio…per impegnarsi a chiudere questa partita.

Z = ehhh…ma certo…;

J = senno’ io scrivo e succede un casino…;

Z = ma a chi scrivi?…;

J = no…io scrivo che il consulente non mi da’la cosa…la documentazione.

Z = ahhhh….questo sarebbe un grosso guaio in effetti …sarebbe un guaio grosso per tutti…

J = cioe’ io scrivo perche’ ad un certo punto dopo vengono da me a chiedermi come mai io non sto’ facendo questa faccenda….io glielo ho gia’ detto l’altro giorno…ne ho parlato educatamente con ORCEL…io ho detto guarda senti un attimino con Enrico…come mai questa documentazione…(incomprensibile)…allora ORCEL ha preso e ha strapazzato Enrico…Enrico poi si e’ incavolato un po` con me….ma io guarda che non gli ho detto cosi`… cioe’ pensavo che lui…la colpa la da’ sempre ad Enrico per principio…;

Z = ho capito…

J = allora a questo punto visto che tu…sei…come caso di collegamento…con DI MAIO…solleciti un attimino…;

Z = si’…l’ho gia’ fatto stamattina e lui mi ha detto siccome lui si e’ trattenuto apposta per vederlo….e quindi spero che entro domenica si sia risolto insomma…adesso ti posso gia’ dire che la soluzione probabilmente sara’ quella di mettere un altro po’ di pali sulla fiancata… insomma…oppure ridurre la lumghezza tra le sezioni.

…omissis…

J = tu rimani qui’ allora…niente allora facciamo cosi’ vuoi di tempo per gestire questa partita…poi io chiamo Calogero…ma io voglio dire qualcosa…non ho capito bene…li’ allora a questo punto ci sarebbe stato un discorso di….;


Z = un secondo…ma lui ha fatto non so’ eventualmente…e’ stato pressato…gli hanno imposto un limite si spesa eccetera…allora lui ha pensato di tagliare l’intervento…invece e’ preferibile tagliare completamente la lavorazione via Monfenera cosi’ si riduce della meta’ drasticamente l’importo poi quando si arrivera’ li’ pazienza vedranno giu`(incomprensibile);

J = si…no…il discorso di via Indipendenza vedi che e’ uello cruciale…sul quale lui e’ caso…cioe’ nella valutazione iniziale che fu fatta non si e’ tenuto conto di niente a questo punto dice come si sono sbagliati di 20 miliardi?…

Z = certo…;

J = cioe’ e’ grossa la faccenda…

Z = e’ grossa si’ la faccenda….;

J = cioe’ hai capito non e’ che uno dice….ehhh…c’e’ un intervento come mai non hanno voluto?…;

Z = ma li’ secondo me abbiamo sbagliato dall’inizio, bisognava fare solo…(incomprensibile)…aereo e basta… e poi fatto quello Dio solo sa’ quanto ci voleva a fare quello li…si faceva il successivo tanto questo va’ avanti cosi’ a pezzi e a bocconi non c’e’ niente da fare.

J = ma comunque da quello che ho capito era meglio buttare tutto dentro…si’…dai…;

Z = si’…cosi’ e’ in effetti…noi ci passiamo un’eternita’ qua’….;

J = si’…no perche’…sai doveva fare tutto un giro…ades so se riusciamo a colpire quello poi a quel punto li’ rimane la piazza Indipendenza all’altro tronco…dopo li’ ci
penseremo…intanto anche voi avrete fatto un bel po’ di lavoro insomma ecco…cioe’ ecco ad un certo punto il lavoro comincia ad avere una certa importanza poi del resto si fa’…e’ chiaro che si fa’…per forza ci sono due tronchi ed e’ un beI colpo fare due tronchi…ed e’ un beI colpo fare il secondo tronco… ehhh…;

Z = ehhh…certo…;

J = guarda che…non sottovalutarlo questo discorso….

Z = ma come quello e’ stato il nostro interesse fin dall’inizio.

J = capperi…e’ di li’ che nasce tutto il discorso della continuita’ dell’opera e tutto…

Z = ehhh…certo…;

J = dove vai a raccontare in giro che e’ stato un caso. (incomprensibile)

Z = e’ chiaro…

…omissis…

J = …cosi’ noi non abbiamo considerato niente del discorso delle acque…di tutti i set che ci ha chiesto il Genio Civile…di tutte queste cazzate qui’ per dirottare tutte le acque che scendono giu’…cioe’ non abbiamo considerato…

Z = ecco quello invece e’ un problema che io sto’ sottolineando anche in questa minuta, cioe’ il..(incomprensibile). va ad inquinare la falda in maniera pesante…ce lo accettera’….secondo me non ce lo accettera’…

J = perche’ li’ c’e’ il fiume, no…

Z = e certo…e’ il fiume che e’ oggetto di prelievo di acqua potabile…capito?…va be’…


J = eh!…ecco poi un’altra cosina che non…non…te lo dico con te…insomma che poi(incomprensibile)…cioe…. visto che il pozzo risultava ubicato in una zona…li’ detrai i costi dell’altro pozzo…

Z = si…

J = fai il bravo stavolta…

Z = si, si, l’ho indicato, l’ho indicato…

J = fallo, perche’ quello che e’ il costo dell’altro pozzo, tanto ce lo abbiamo nella stima…no…cosi’dimostriamo a quel punto li quello che c’e’ da pagare…tanto viene pagato e’ un discorso abbastanza…

Z = chiaro…

J = chiaro…per cui si vede anche da parte dell’impresa visto che il lavoro e’ grandissimo non stiamo a guardare cento milioni…

Z = certo…

J = ci presentiamo in un certo modo anche per poter partire ecco perche’…daccordo…

– omissis -;   (vds.all.nr.279).

La conversazione sopra riportata dimostra ampiamente che ilprogetto originario del collettore e’ stato redatto in maniera molto approssimativa senza tener conto della situazione reale   e, pertanto, la perizia che l’impresa sta preparando, dell’importo di circa 44 miliardi lordi, a fronte di un importo iniziale di 36 miliardi circa, poteva essere evitata. Tale spreco di pubblico denaro, da parte dell’Ente committente, evidenzia la noncuranza, ma soprattutto degli atteggiamenti omissivi da parte dei pubblici amministratori.


TELEFONATA DELLE ORE 15,47 DEL 16.03.1990.

L’ingegner ZITO chiama l’utenza nr. 054/335092 intestata all’ingegner MARTINO CICHOCKI, corso della Repubblica n.11, Forli’, e parla con l’ingegnier JAROSZUK della riunione che e’ stata fatta unitamente a DI MAIO e a VALORE. Nella riunione il DI MAIO aveva fatto presente che la soluzione prospettata non poteva essere attuata e che, da quello che lui aveva capito, intendeva prendere tempo per discutene con VALORE. Inoltre avevano pensato di ridurre i costi della perizia cancellando del tutto i lavori di consolidamento in via Monfenera, e che ne dovevano parlare tutti assieme.

Zito aggiunge che DE FORTIS voleva coinvolgere in tale discorso anche i collaudatori ed a tale proposta JAROSZUK risponde che bisogna stare molto attenti, soprattutto a riguardo del problema dei consolidamenti in quanto vi e’ stata una divergen za tra quanto realmente fatto e quanto previsto dal progetto. I due ancora decidono che e’ meglio evitare che i collaudatori vedano i consolidamenti, altrimenti sorgerebbero dei problemi. (Vds.all.nr.280).

La telefonata, ove ve ne fosse ancora bisogno, e’ la dimostrazione che il controllo sull’esecuzione del lavoro e’ totalmente inesistente, ma la situazione e’ ben conosciuta dai tecnici che per legge sono delegati a tali controlli.


Il taglio di parte della perizia, i vari miliardi per i consolidamenti di via Monfenera, non e’ dovuto alla generosita’” dell’impresa bensi’ al timore che gli organi di controllo possano accertare l’esecuzione di lavori non inseriti nel progetto.

TELEFONATA DELLE ORE 17,50 DEL 19.03.1990.

Il geometra VECCHIO di Catania chiama l’utenza della CEMPES e parla con ZITO circa una gara di appalto da espletarsi il 27 o 29 marzo indetta dall’Amministrazione Provinciale di Catania dell’importo di 8 miliardi circa e per la quale, egli era rimasto daccordo con l’ingegner BRIOTTI di farla in associazione. Successivamente l’ingegner TADDEU gli aveva fatto sapere che la Tor di Valle si sarebbe associata con CONIGLIO mentre lui (VECCHIO) con la INTECO. Per tale motivo desiderava conoscere se tale accordo era ancora valido allo scopo di procedere. (Vds.all.nr.281).

TELEFONATA DELLE ORE 17,55 DEL 19.03.1990.

L’ingegner BRIOTTI della sede romana della Tor di Valle chiama l’utenza della CEMPES e parla con l’ingegner ZITO della gara indicata alla precedente telefonata. BRIOTTI gli dice che hanno gia’ preparato la documentazione per l’associazione con CONIGLIO e che questi deve solo firmarla. ZITO testualmente dicei eh…c’e’ da fare l’associazione con lui…quella e’ una gara buona…eh…” ed ancora gli da il numero telefonico 095/958426 ove rintracciare CONIGLIO.

Successivamente ZITO si fa passare TADDEU al quale ricorda che deve parlare a BACHETTONI responsabile della INTECO per ricordargli l’accordo.

(vds.all.nr.282).


TELEFONATA DELLE ORE 10,30 DEL 21.03.1990.

L’ingegner TADDEU parla con ZITO alla CEMPE5:

T = senti su quel discorso che riguardava VECCHIO…

Z = si…

T = la situazione si sta ingarbugliando, eh…

Z = perche’?…

T = con BACHETTONI…

Z = perche’ BACHETTONI non vuole?…

T = non vuole partecipare…

Z = ahhh…non vuole proprio partecipare…assolutamente… no…non e’ che non vuole partecipare, con lui…

T = no…non vuole partecipare…

Z = ah, ho capito…

T = e   ci stanno pure casini con noi…tra l’altro…Paolo…ha…ha dato gia`…ahh!…certe assicurazioni…

Z = ehh…casini con noi…in che senso.

T = nel senso che noi facciamo offerta…pero’ non ho capito molto bene…devo parlarci con lui…ho capito ieri parlando con BACHETTONI…

Z = si…

T = mi ha detto…ma come…il tuo capo…e’ al corrente quanto me…de sta’ cosa…evidentemente..questa miriade di…di gare…

Z = mmm…ho capito…va bene…

T = mmm…noi andiamo avanti…se tu avvisi VECCHIO che lui non…non partecipera..io lo potevo trascinare nel mio raggruppamento…pero`…

Z = be’, non era   quello lo scopo…a lui gia’…gia’ gli basta che ci sia dentro CONIGLIO…no…lo scopo era un altro…


T = ci stanno altri mo…altre manovre in giro…ehh…

Z = mmm…ho capito…va bene…

T = hai capitodi gente iscritta che…all’AMEC   (o AMET)…ha chiesto gia’ dei passi a quelli dell’AMEC (o AMET)…gli hanno detto di si..

Z = ho capito.eh…e lui non ha detto niente a…VECCHIO. .evidentemente.

T = ehhh…

Z = che Paolo CATTI non gli ha detto niente…

T = e sicuramente manco si ricordava de sta gara…sai, la cosa la fanno in due…e allora che ti succede…va be’…noi intanto faremo offerta co…poi vedremo con CONIGLIO…


Z = certo…

T = adesso tutta sta faccenda cerchiamo…

– omissis –     (vds.all.nr.283).

Si e’ di fronte ad un’ulteriore riprova dell’esistenza di una organizzazione criminale che gestisce illecitamente la aggiudicazione degli appalti pubblici.

TELEFONATA DELLE ORE 14.24 DEL 02.04.1990

L’ing.   ZITO chiama l’ing. BRIOTTI alla sede romana della Tor di Valle. La conversazione si sviluppa nel seguente modo:

B = pronto…;

Z = ciao ..

B = ehhh…ciao…;

Z = senti, ce li abbiamo i dati per Carini….ahhh…

B = ce li abbiamo?;

Z = si’, e’ la gara che scade il 9…;

B = ehhh….;

Z = vuoi che ti faccia un fax…;

B = ehhh…si’…a me mi ha telefonato quel tizio la…io che…io ho detto…ahhh…io non posso far niente…va be’…allora…sai quella gente strana…PI5CIOTTA…;

Z = ma per dove…per Carini?;

B = ehhh…non lo so’…boh…penso…il 9 aprile ho visto che ce ne stanno due, pero’ penso per Carini…

Z = ahhh…no…(incomprensibile)…niente quella   la facciamo…;


B = ehhh…va be’…

Z = come si chiama questo?;

B = PISCIOTTA.

Z = ehhh…va be’…

B = (incomprensibile)… un po’ in giro…;

Z = mai sentito…;

B = ehhh…il…c’ho anche qua’ il coso…il certificato dell’Albo mi ha mandato…poi io sto’ uscendo perche’ ho un appuntamento all’EDILTER di corsa…ci sentiamo dopo;

z = va bene…no…non e urgente…;

B = va bene.

Z = te li mando per fax dopo….

(vds.all.nr.284).

TELEFONATA DELLE ORE 18.03 DEL 05.06.1990

Il geom.   LI PERA della RIZZANI DE ECCHER chiama l’ing.

ZITO alla CEMPES e conversa con lo stesso nel seguente modo:

– omissis –

Z = bene…io ho parlato ehhh…;

L = come?;

Z = ho parlato…;

L = ahhh…;

= come eravamo rimasti daccordo…e la cosa e’ molto interessante d’altra parte era gia’ nel programma questa modifica entro l’anno prossimo…insomma…quindi…;

L = uhh…uhh.


Z = verresti come…ehhh..

L = nel caso ci fossero…si’ ma comunque io non…;

Z = c’e’ il geome….ERRICO CHE TI SALUTA…;

L = si.io non ti ho telefonato per questo anche se… se diciamo…mi ripromettevo dopo…diciamo di parlartene…va be…;

Z = comunque…

L = e poi questo quando ci vediamo ne parliamo bene…;

Z = certo…certo….

L = il…(incomprensibile)…e’ un altro…;

Z = ehhh…

L = molto piu’ importante…

Z = ehhh…

L = per quei discorsi che tu mi hai fatto eccetera…CASSA DEL MEZZOGIORNO e compagnia bella…

Z = si’ …

L = io ho per le mani due progetti…;

Z = ehh…;

L = che sono una opera di urbanizzazione primaria e secondaria per 40 miliardi nel ragusano…;

Z = si’ …

L = terra vergine…eccetera…;

Z = ehhh…;

L = ehhhh…e una…un restauro… un recupero di centro storico….sempre nel ragusano per…per 40 miliardi sempre.

Z = si’ …


         L = io questo tipo di cose alla RIZZANI non ne vorrei portare piu’…perche’…non riusciamo a far finanziare niente.

Z = ehhh…ehhh….;

L = quindi li’ va a finire che io mi brucio i contatti perche’ almeno uno su cinque dovrei riuscire…ecco volevo

dire a te se per caso una di queste due cose…;

Z = ehhh…;

L = poteva…interessarti.

Z = il primo senz’altro di si’…perche’ e’ un lavoro che facciamo facilmente cioe’ 10/A – l9/B le categorie di..;

L = esatto…esatto.

Z = e quello non c `e’ problema. il restauro purtroppo non ci abbiamo l’iscrizione…

L = va bene…;

Z = dovremo abbinarci con qualche altro.

L = ehhh…;

Z = va bene.

L = vuoi…pero’ solo da finanziare…parliamoci chiaro…;

Z = si…certo…;

L = e quindi il   problema e…se tu pensi che la cosa e’ fattibile…

Z = si’ …

L = perche’ io ai contatti ho detto, dico…credo che la RIZZANI in questo momento sia sulle buste da questo lato… quindi diciamo…dico…puo’ darsi che io vi pre sentero’ a un’impresa amica…;


Z = si’ ….

L = ovviamente c’e’ un’impresa del posto che entra nel discorso.

Z = certo…;

L = che…che fornisce tutti i discorsi…amministrazione e compagnia bella..

Z = si’…chi e

L = e’ la CSC e’ una cooperativa…

Z = di Ragusa…,

L = comunista di Comiso…;

Z = ahhh…capisco…,

L = gente molto seria…;

Z = si’ ….

       L = che fattura…un 30 miliardi credo…quindi diciamo abbastanza ben messa e compagnia bella.

Z = va bene…;

       L = quindi…se tu ritieni. io   dovrei farvi…incontrare insomma…quindi come facciamo?…;

Z = ecco se e’ possibile qui’ a Palermo va bene questa settimana..

L = no…io giovedi’ vado a Roma…,

Z = ehhh….va bene…allora la settimana prossima…;

L = settimana prossima…cioe’ questo discorso a te interessa.

Z = si’ senz’altro.

L = tu riesci a portarlo…avanti insomma…;

Z = si’…ma loro entrano al 20%…


L = loro entreranno…questo si discute…insomma io…non ho discusso…di cose…loro sicuramente dovranno…onestamente mi prendi in contropiede…,

Z = si’ …

L = io non ho…una…non ho discusso questo…perche’ a me…interessava…liberarmi di questo contatto…perche’…noi non riusciamo a farlo finanziare…hai voglia che Claudio dice e fa’…noi non riusciamo a fare niente.

Z = ma questa ai nostri amici della A…E…sono stati coin-

volti…

L = nono…ancora nessuno…e’ un progetto che si deve fare capisci…;

Z = ho capito…,

       L = ohhh…c’e’ l’incarico dato…questo qui non avrebbero problemi ad inserire un progettista di fiducia segnalato da chiunque

Z = ma c’e’ gia’ una delibera del comune che da.

L = si…si…si…;

Z = e a chi la da’ la…(incomprensibile)….;

L = a due progettisti di Catania…;

Z = ahhh…e chi sono…;

L = e…non…onestamente non lo so’…;

Z = va bene…comunque per la prossima volta mi fai avere i nomi?

       L = cioe’ io dico…li faccio venire…tu ti metti daccordo…vedi un po’ com’e’ il
discorso…se ti…se a loro va bene…va bene…se non va bene…diciamo intanto…. voglio dire se tu pensi di avere delle probabilita’ di portare a compimento il finanziamento non c’e’ cosa migliore…insomma…;

Z = certo…;

L = perche’ il problema…uno e’ questo…se io mi vado ad impegnare con dei progettisti…con delle amministrazioni e poi non concludo niente…non mi cerca piu’ nessuno…capisci…;

Z = si’ …

L = quindi meglio…avere un contatto solo…

Z = si’

L = mezzo…ma di questo mezzo portarlo bene…insomma…;

Z = (incomprensibile)…;

L = capito?…

Z = bene…io ho parlato anche con CIPRIANI…gli ho spiegato. .cioe’ lui mi ha detto che in realta’ era intervenuta una cosa…insomma poi ti diro’ quando ci si vede…;

L = ehhh…ehhh…;

Z = lui e’ sempre di…di quell’idea…; …….omissis – (vds.all.nr.285).

TELEFONATA DELLE ORE 18.21 DEL 05.06.1990

L’ing. ZITO chiama la Tor di Valle di Roma e parla con il dottor CATTI:

C = pronto…

Z = dottor CATTI buonasera.


C = buonasera.

Z = senta…;

C = come va’…

Z = bene grazie…e lei?…;

C = bene grazie…;

Z = ehhh…dunque le volevo dire…sono stato avvicinato…. tramite un conoscente dalla CSC di Comiso…la conosce.

C = la CSC non mi e’ nuovo come…

Z = e’ una cooperativa che fattura sui 30 miliardi all’anno.

C = ahhh…;

Z = di lavoro…;

C = e che non ha le iscrizioni…e le interesserebbe fare con noi opere di urbanizzazione a Ragusa…;

C = mmm…

Z = ci interessa?….;

C = si’…(incomprensibile)…,

Z = diciamo questo…infatti me lo immaginavo…e glielo ho data per certa…;

C = se e una cooperativa si’…perche’ poi oltrettutto una cooperativa e’ probabilmente piazzata…agli enti locali…

Z = questa dovrebbe essere rossa…ehhh.

C = e va be’ meglio ancora…dico la cooperativa piu’ e’ rossa e piu’ e’ sana…;

Z = senta allora…ho anche in mano il progetto per il restauro del centro storico di
Ragusa…,

C = mmm….

Z = io gli ho detto gia’ che noi non abbiamo l’iscrizione…hanno detto “va be’ portate voi qualcuno…;

C = non c’e’ nessun problema…sono daccordo qua’ con…(incomprensibile)…,

Z = allora gli…posso andare avanti?….;

C = certo…;

Z = benissimo…allora la settimana prossima li incontro…;

C = tanto se mi porta pure quei dati di quel progetto…prima me li porta i dati di quel progetto e meglio e’…;

Z = si’ …

C = quelli di Ragusa…,

Z = be’…le posso portare copia della delibera…;

C = quella del centro storico?…;

Z = ahhh…va bene…;

C = si’

Z = daccordo…tutto qua’…

C = va bene…;

Z = benissimo allora poi procedo…;

C = grazie.. arrivederci.

Z = arrivederci…;   (vds.all.nr.286)

TELEFONATA DELLE ORE 16.54 DELL’11.06.1990

LI PERA della RIZZANI DE ECCHER chiama l’ing. ZITO alla CEMPES e conversa con lo stesso:

– omissis –


L = ovviamente guarda tu…tu l’altra volta mi hai fatto una domanda che io non avevo capito bene…poi ci ho riflettuto..

Z = si’ …

L = tu parlavi del 20%…no…e questa e’ gente piu’ o meno…da quello che mi hai detto tu…del calibro vostro…ehhh…quindi quelli andrebbero a…accettano solo discorsi paritetici…;

Z = no no ma io parlavo del 20% con le associazioni ufficiali

L = ma loro hanno le iscrizioni…credo ehhh..

Z = ahh…ahh…(incomprensibile)…,

L = sentiquesti non avranno le iscrizioni a quel livello..

Z = si’ …

L = pero’ voglio dire…si’…poi lasciamo perdere il   discorso   ufficiale…il   discorso   pratico…fifty….fifty…insomma.

Z = ahh..va bene…non c’e’ problema…;

L = e’ gente…perche’ loro ti danno tutta la copertura…di la’. .eccetera. .eccetera. .insomma. .capito?.

Z = va bene.

– omissis – (vds.all.nr.287).

TELEFONATA DELLE ORE 16.28 DEL 13.6.1990.

Il geom. LI PERA chiama l’ing. ZITO alla CEMPES e conversa con lo stesso:


– omissis –

Z = pronto?…

L = ciao Giorgio…

Z = dove sei…in ufficio?…

L = si…

Z = senti, ti volevo dire che io nel pomeriggio…ho bisogno di stare qui’ a Palermo, pero’ mi posso liberare alle tre e mezza quattro, dovrei arrivare li’ alle cinque e mezza.

L = di che…di che giorno era questo?…

Z = lunedi’…

L = ah, si…si lo so…pero’ c’e’ un problema che…

Z = ehhh…

L = purtroppo mi hanno incasinato gli…il viaggio…io vado lunedi’ a Udine, capisci…

Z = ah, ho capito, allora spostiamo…per me non c’e’ problema…

L = lo spostiamo solo che siccome “quelli mi hanno gia’ sollecitato, perche’ e’ una cosa che a loro interessa molto, capisci?…

Z = certo…certo…

L = eh…volevano, diciamo loro…come si dice…volevano loro fare intervenire gia’ direttamente il tecnico, capisci?…

Z = ah…ho capito…

L = l’incaricato…

Z = si…


L = ora…dimmi una cosa…e la settimana entrante…da Lunedi’ e martedi’ e mercoledi’, giovedi’ e venerdi’ come sei combinato?…

Z = va bene qualsiasi giorno…

L = ma…ma dove pero’?…

Z = dove ti pare a te…

L = ehhh cioe’ per esempio…a te giovedi’ andrebbe bene a Caltanissetta?.

Z = giovedi’ a Caltanissetta va bene…

L = andrebbe bene?… Perche’ io adesso me lo metto come appuntamento.

Z = si facciamo…la mattina…cosi’ io vengo presto la mattina….

L = facciamo la mattina…

Z = eh…

L = come se fosse Brooke Shields…

Z = si…

L = perche’ deve venire…allora cosi’…sai si deve ricevere con tutti gli onori…

Z = si…

L = allora giovedi’…

Z = si…

L = a che ora ti andrebbe bene?…

Z = nove e mezza…

L = nove e mezza…ora io chiamo il geometra CHESSARI….

si…che a quest’ora so dove trovarlo…

Z = si…


L = e nel giro di un quarto d’ora ti do’ la conferma definitiva…

– omissis – (Vds. all. nr.288).

TELEFONATA DELLE ORE 17,39 DEL 13.06.1990.

Il geometra LI PERA chiama l’ingegner ZlTO alla CEMPES e gli conferma l’appuntamento per le ore 09,30, inoltre aggiunge     che se lui arriva prima dell’appuntamento debbono discuteredi alcune cose, sempre inerenti alle gare di appalto.(Vds. all. nr.289).

Le conversazioni riportate nelle precedenti cinque telefonate dimostrano chiaramente che qualsiasi progettazione e’inutilizzabile, anche se di pubblico e di importante inte-

resse, se non “appoggiata” presso gli organi competenti ad erogare il relativo finanziamento per la esecuzione delle opere.   Inoltre dimostrano il contatto privilegiato, ove ce ne fosse ancora bisogno, esistente tra la Tor di Valle e l’Agenzia   per   la   promozione   dello   sviluppo   del Mezzogiorno.

Il LI PERA, del quale e’ stata gia’ accertata l’appartenenza all’associazione mafiosa in altra parte dell’elaborato, sfruttando tale qualita’, in piccolo, esercita un controllo sulle due gare di appalto del ragusano (definito “terra vergine”), facendo da tramite tra una societa’ non siciliana, pertanto in apparenza fuori dai “giochi siciliani”, ed una cooperativa del posto.

Si nota altresi’ la compartecipazione a qualsiasi decisione circa l’attivita’, anche non lecite,
della Tor di Valle, da parte del dottor CATTI, responsabile della stessa societa’.

E’ anche importante quanto affermato da ZITO il quale conferma   l’esistenza   di     due   parallele   gestioni dell’esecuzione delle gare di appalto, una ufficiale, esente pertanto da imperfezioni ed anomalie di sorta, ed un’altra completamente   difforme   dal     dettato   delle   vigenti disposizioni di legge.

TELEFONATA DELLE ORE 10,55 DEL 19.06.1990.

Il geometra Rolando ERRICO, dipendente del consorzio CEMPES, forma il numero 0861/978421 intestato a Cantieri Cerchiara,Teramo consorzio Villa Vomano – Impresa Edile – e parla con un suo amico a nome Pietro.

– omissis –

P = e….e…e a livello di mafia?…non avete problemi?…-

no….

E = a livello di cosa?…

P = di mafia…

E = no, no…

P = nessun problema…

E = no diciamo…diciamo…che il…presidente…no…e’ CATTI…CATTI, come si chiama…e’ il figlio anche del …del…dell’ex Ministro del Mezzogiorno…

P = ah, ah…

E = della madre…

P = ah, ah…


E = e allora…no…cioe’ e’ una ditta che da molto tempo e’ qui’ in Sicilia…

P = ah…

E = dunque…dunque…

P = vi va bene ormai…

E = si…ormai…

– omissis – (Vds. all. nr.290).

TELEFONATA DELLE ORE 12,04 DEL 06.03.1990.

ZITO forma il numero della sede romana della Tor di Valle e parla con l’ingegner TADDEU, dapprima circa un offerta che doveva arrivargli da parte della societa’ DELDIN e poi la conversazione prosegue nel seguente modo:

T = senti…hai notizie di VECCHIO..la’…del cantiere…

z = si…

T = tu l’avevi visto…

Z = no…lo vedo dopodomani…

T = comincia a mettergli prescia…sai…

Z = …. si.

T = perche’ o facciamo verbale di sospensione…

Z = ma no…i lavori li sta facendo…perche’ devi fare sto’ verbale di sospensione…tanto…

T = con quali operai…

Z = con i…con i suoi…li ha iscritti…tutto regolare ha atto. no.

T = con i suoi?…

Z = con i suoi…che sono sempre suoi…anche se poi lavorano per noi…sono sempre suoi gli
operai o no…

T = non sono sul libro paga e matricola nostra?…

Z = ma penso che glieli abbia dati nominativi a RANALLI…quella e’ una cosa che io non vedo nemmeno perche’ fa direttamente Roma…

T = controllala…sai…

Z = va be’…mo’ comunque ci parlo con RANALLI…

T = eh…

Z = adesso ci parlo con RANALLI….

T = grazie….

L’ingegner ZITO si fa passare il geometra RANALLI al quale chiede della posizione degli operai di VECCHIO e l’interlocutore gli risponde di non saperne niente e che chiedera’ notizie a tale Fabrizio.

(Vds. all. nr.291)

La telefonata dimostra l’esistenza di un subappalto non legale tra la Tor di Valle ed una delle societa’ facenti capo al geometra VECCHIO Andrea, gia’ generalizzato.


La RIZZANI DE ECCHER S.p.A.


Iscritta presso la Cancelleria Commerciale del Tribunale di Udine al n.   4081, veniva costituita in data 28.01.1970 presso lo studio notarile del dr. Francesco BARONE, notaio del Collegio di Udine, dai signori:- RIZZANI Aldo, nato a Udine il 02.10.1933, ivi residente via Melegnano n. 80, ingegnere;

– DE   ECCHER Riccardo, nato a Rovere` della Luna   il 16.04.1924, residente ad Egna (BZ), industriale;

– CARPENEDO Vittorio, nato a Paluzza il 26.11.1938, ivi residente.

La sede legale della societa’ veniva stabilita in Pocenia, mentre la sede amministrativa in Udine, via Melegnano n.109. Inizialmente la societa` aveva per oggetto ogni attivita’ relativa alla progettazione, assunzione ed esecuzione di lavori   edili,   stradali ed   idraulici ed ogni   altra costruzione in genere. Essa poteva compiere, inoltre, tutte le   operazioni industriali,   commerciali, mobiliari   ed immobiliari   ritenute   necessarie ed   utili,   per   il raggiungimento dello scopo sociale,   dal Consiglio   di Amministrazione.

La durata della societa’ veniva fissata fino al 31.12.2020 con possibilita’ di proroga.

Il capitale sociale veniva stabilito nella somma di L. 3.000.000 rappresentato da 3.000 azioni da L. 1.000 cadauna assunto e sottoscritto dai soci come segue:

– DE ECCHER Riccardo – L. 2.200.000;

– RIZZANI   Aldo     – L.   300.000;


– CARPENEDO Vittorio – L.   480.000.

A comporre il primo Consiglio di Amministrazione venivano nominati fino al 31.12.1982, i signori:

– DE ECCHER Riccardo – Presidente;

– RIZZANI   Aldo     – Amministratore Delegato;

– CRESPI   Mario, nato a Montepulciano   il   29.03.1892, Consigliere;

– CARPENEDO Diego, nato a Paluzza il 15.06.1935 Consigliere.A comporre il Collegio Sindacale per il primo triennio venivano nominati i signori:

– DAL DAN Mario, nato a Udine il 05.09.1896, ivi residente.

– Presidente;

– LONGHI Luciano, nato a Bologna il 20.06.1922, ivi residente – Sindaco Effettivo;

– ZAMBRUNO Camillo, nato a Como il 26.06.1907, residente a Udine, – Sindaco Effettivo;

– FERUGLIO Carlo, nato a Udine il 03.07.1921, ivi residente- Sindaco Supplente;

– PITTOLO Renato, nato a Pavia di Udine il 04.08.1931, residente in Udine – Sindaco Supplente.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 20.02.1970 veniva deliberato di nominare direttori tecnici della societa’ i signori:

– CRESPI Mario, nato a Montepulciano il 29.03.1892;

– RIZZANI Aldo, nato a Udine Il 25.10.1933.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 23.02.1970 veniva deliberato di accettare
le dimissioni del sindaco effettivo LONGHI Luciano e di nominare in sostituzione il sig. FERUGLIO Carlo che rimarra’ in carica fino alla successiva assemblea.

Con verbale di assemblea straordinaria del 02.03.1070 veniva deliberato:

– di aumentare il capitale sociale da L. 3.000.000 a L. 300.000.000 mediante l’emissione di n.   297.000 nuove azioni da L. 1.000 cadauna;

– di dare atto che le nuove azioni sono state interamente sottoscritte da parte dei soci in proporzione alla rispettiva partecipazione azionaria;

– di modificare, di conseguenza, l’art. 5 dello statuto relativo al capitale sociale;

– di confermare nella carica di sindaco effettivo il sig. FERUGLIO Carlo;

– di nominare sindaco supplente il sig. Cesare FERUGLIO DAL DAN, nato a Udine il 23 maggio 1934.

Con verbale di riunione del Consiglio di Amministrazione del 04.02.1971, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni del consigliere CARPENEDO Diego;

– di nominare nuovo consigliere della societa’ il sig. CARPENEDO Vittorio, nato a Paluzza il 26.11.1938 ed ivi residente.

BILANCIO ANNO 1970:

Attivo L. 324.280.782;

Passivo L. ”   ”   “


BILANCIO ANNO 1971:

Attivo L. 389.451.004;

Passivo L. 380.106.394;

Utile   L.   9.344.610.

Con verbale di assemblea ordinaria del 18.04.1972, oltre ad approvare   il bilancio chiuso   il   31.12.1971,   veniva deliberato:

– di nominare quali nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione, a seguito della scomparsa del Presidente DE ECCHER Riccardo, i signori:

. BONAZZA Marina, vedova De Eccher, nata a Breguzzo   (Trento) il 10.03.1923 e domiciliata ad Egna (BZ);

. RIZZANI Aldo, nato ad Udine il 25.10.1933, ivi domiciliato;

. CRESPI Mario, nato a Montepulciano il 29.03.1892 e   domiciliato in Udine;

. CARPENEDO Vittorio, nato a Paluzza il 26.11.1938 ed   ivi residente;

– di nominare quali componenti del Collegio Sindacale i signori

. LONGHI Luciano, nato a Bologna il 20.06.1922, ivi   domiciliato – Rev. Uff. dei Conti e Presidente;

. FERUGLIO Carlo, nato a Udine il 03.07.1921, ivi   residente – Sindaco Effettivo;

. TECILLA   Giorgio,   nato a Trento il   09.03.1930,   residente   a Udine via   Bertoli n.   29- Sindaco   Effettivo;


DAL DAN Mario, nato a Udine 05.06.1896, ivi residente   – Rev. dei Conti e Sindaco Supplente;

CECCONELLI   Gianfelice,   nato a Spello   (PG)   il   28.05.1932, domiciliato a Udine – Sindaco Supplente.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 18.04.1972, veniva deliberato di nominare presidente della societa’ la signora BONAZZA Marina, nata a Breguzzo il 10.03.1923 e il consigliere   delegato RIZZANI Aldo,   nato a Udine   il 25.10.1933, per il triennio 1972 – 1974, confermandogli i piu’ ampi poteri per l’ordinaria e straordinaria amministrazione.

BILANCIO ANNO 1972:

Attivo L. 502.493.846;

Passivo L. ”   ”   “

Utile L. 3.941.439 (incluso nel passivo).

Con verbale di assemblea degli azionisti del 10.05.1973, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 31.12.1972, si deliberava:

– di accettare le dimissioni del sindaco FERRUGLlO Carlo

– di nominare nuovo sindaco il dr. SICILIOTTI Sergio, nato a Udine il 27.10.1920 ivi residente via Cairoli n. 10.

Con verbale di assemblea straordinaria del 26.09.1973,veniva deliberato di trasferire la sede sociale da Pocenia a Udine via Melegnano n. 109.

Con verbale di assemblea straordinaria dell’11.12.l973, veniva deliberato di aumentare il capitale sociale da L. 300.000.000 a L. 500.000.000 mediante l’emissione di n.200.000
nuove azioni del valore di L. 1.000 cadauna da offrire in opzione ai soci in ragione di due nuove azioni per ogni tre azioni possedute.

Di conseguenza veniva modificato l’art.5 dello statuto relativo al capitale sociale.

BILANCIO AL 1973:

Attivo L. 978.773.101;

Passivo L. 952.801.491;

Utile   L. 25.971.610.

BILANCIO ANNO 1974:

Attivo L. 1.382.537.884;

Passivo L. 1.363.675.924;

Utile   L.   18.861.960.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 09.05.1975, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 31.12.1974, veniva deliberato:

– di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione i signori:

. BONAZZA Marina – Presidente;

. CARPENEDO Vittorio – Consigliere;

. DE ECCHER Claudio, nato a Bolzano il 27.06.1951, residente ad Udine via Melegnano n. 109 – Consigliere;

– di nominare componenti del Collegio Sindacale i signori:

. LONGHI     Luciano – Rev. Uff. dei Conti e Presidente;

. SICILIOTTI Franco, nato ad Udine il 27.10.1920, ivi residente via Cairoli n. 10 – Sindaco Effettivo;

. TECILLA Giorgio – Sindaco Effettivo;


. MARZONA Sebastiano, nato a Versegnis il 30.06.1921, residente a Udine via Tullio n. 14 – Rev.Uff. Conti e Sindaco Supplente;

. ROMANELLO Romano, nato a Campoformido il 21.11.1926, ivi residente – Sindaco Supplente.

BILANCIO ANNO 1975:

Attivo L. 2.131.309.096;

Passivo L. 2.116.890.807;

Utile   L.   14.418.289.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 07.12.1976,veniva deliberato di nominare il geometra TEClLLA Giorgio, Direttore Tecnico della societa’ in sostituzione dell’ing. CRESPI Mario, cessato dalla carica.

BILANCIO ANNO 1976:

Attivo L. 2.072.287.454;

Passivo L. 2.016.308.597;

Utile   L.   55.978.857.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 20.05.1977, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 31.12.1976, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni del Presidente del Collegio Sindacale dr.   LONGHI Luciano e del sindaco effettivo SICILIOTTI Francesco;

– di nominare nuovi componenti del Collegio Sindacale i signori:

.SICILIOTTI Franco – Rev. Uff. dei Conti e Presidente;

.LONGHI     Luciano – Sindaco Effettivo;


MIAN Roberto, nato a Fanna di Pordenone il giorno 29.08.1919 domiciliato in Udine via Tarvisio n. 3 – Sindaco Effettivo;

MARZONA   Sebastiano –   Rev. Uff. dei Conti e Sindaco Supplente

ROMANELLO Romano – Sindaco Supplente.

BILANCIO ANNO 1977:

Attivo L. 2.502.653.762;

Passivo L. 2.496.855.821;

Utile   L.     5.797.941.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 05.05.1978, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 3.2.1977, si deliberava   di nominare componenti   del   Consiglio   di Amministrazione per il triennio 1978 – 1981 i signori:

– BONAZZA   Maria     – Presidente;

– DE ECCHER Claudio – Consigliere;

– CARPENEDO Vittorio – Consigliere;

– DE   ECCHER Riccarda, nata a Bolzano il   25.11.1954, domiciliata a Udine via Melegnano n. 109 – Consigliere;

– DE   ECCHER Daniela, nata a Bolzano   il   13.08.1953, domiciliata come sopra Consigliere.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 15.05.1978, veniva deliberato:

– di confermare nella carica di Presidente ed Ammnistratore Delegato la sig.ra BONAZZA Marina, conferendogli i piu’ ampi poteri per l’ordinaria e straordinaria amministrazione;


– di conferire al consigliere DE ECCHER Claudio i poteri per agire in nome e nell’interesse della societa’.

Con verbale di riunione del Consiglio di Amministrazione del 20.06.1978, si deliberava di nominare Direttori Tecnici della societa’ i signori:

– ing. BORDUGO Ivano, nato a Sovramonte (BL) il 24.06.1929;

– ing. CETERA Leonardo Antonio, nato a Cittadella (PD) il 23.06.1947.

BILANCIO ANNO 1978:

Attivo L. 4.027.311.365;

Passivo L. 4.019.800.365;

Utile   L.     7.511.000.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 10.05.1979, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 31.12.1978, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni del consigliere CARPENEDO Vittorio;

– di eleggere in sua sostituzione, per cooptazione, il sig.Marco DE ECCHER.

BILANCIO ANNO 1979:

Attivo L. 5.006.113.650;

Passivo L. 4.972.942.427;

Utile   L.   33.171.223.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 18.04.1980, oltre tre ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.1979, veniva deliberato di approvare per il triennio 1980 – 1983, quali
componenti del Collegio Sindacale i signori:

– SICILIOTTI Franco     – Rev. Uff. dei Conti Presidente;

– LONGHI     Luciano     – Sindaco Effettivo;

– MIAN       Roberto     – Sindaco Effettivo;

– MARZONA   Sebastiano – Sindaco Supplente;

– SICILIOTTI Claudio, nato a Udine il 28.07.1952, ivi residente – Sindaco Supplente.

Con verbale di assemblea straordinaria del 24.11.1980,veniva deliberato:

– di aumentare il capitale sociale da L. 1.000.000.000 a L. 5.986.700.000 mediante l’emissione di L.   4.986.700 azioni da L. 1.000 cadauna;

– l’aumento di capitale e’ interamente sottoscritto dalla societa’ “DE ECCHER S.P.A.” col conferimento da parte di detta societa’ del suo complesso aziendale costituente il settore industria edile;

– di modificare di conseguenza l’art. 5 dello statuto sociale;

– di modificare la denominazione sociale in “RIZZANI DE ECCHER S.P.A.” con conseguente modifica dell’art. 1 dello statuto.

BILANCIO ANNO 1980:

Attivo L. 17.750.453.364;

Passivo L. 17.715.375.143;

Utile   L.     35.078.221.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 27.04.1981, oltre ad approvare il bilancio chiuso
al 3 .12.1980,veniva deliberato di nominare per il triennio 1981 – 1984, quali componenti del Consiglio di Amministrazione i signori:

– BONAZZA Marina- Presidente ed Amministratore Delegato;

– DE ECCHER Claudio – Consigliere;

– DE ECCHER Daniela – Consigliere;

– DE ECCHER Riccarda – Consigliere;

– DE ECCHER Marco     Consigliere.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 12.05.1981, veniva deliberato di confermare nella carica di Presidente ed Amministratore Delegato la sig.ra BONAZZA Marina.

BILANCIO ANNO 1981:

Attivo L. 23.685.731.305;

Passivo L. 23.366.057.933;

Utile   L.   319.673.372.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 28.04.1982, oltre ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.1981, veniva deliberato l’ampliamento dell’oggetto sociale che risulta essere: “attivita’ relativa alla progettazione, assunzione ed esecuzione e direzione in proprio e per conto terzi pubblici e/o privati di lavori edili, stradali ed idraulici, in particolare la societa’ potra’ effettuare: lavori di terra, demolizioni e sterri; costruzioni di edifici civili, industriali e monumentali, opere murarie relative ai complessi per la produzione e distribuzione di energia; opere speciali di cemento armato; costruzioni e pavimentazioni stradali; costruzioni di rilevati aereoportuali e ferroviari; messa in
opera di segnaletica e sicurezza stradale; costruzione di pavimentazioni con materiale speciale; lavori di manutenzione sistematica dell’armamento ferroviario; impianti per la sicurezza del traffico ferroviario; impianti per la trazione elettrica; costruzione di acquedotti; fognature ed impianti di irrigazione; lavori di difesa e di sistemazione agraria, forestale e di verde pubblico; impianti di sollevamento, potabilizzazione, depurazione delle acque; impianti di trattamento di rifiuti; costruzione di moli, banchine ecc.; lavori di dragaggio; costruzioni di dighe, di gallerie e di carpenterie metalliche. La societa’ ha, inoltre, per oggetto il commercio all’ingrosso di materiali da costruzione per l’edilizia e il trasporto cose per conto terzi. Potra’ altresi’, compiere ogni operazione commerciale, industriale e finanziaria, mobiliare ed immobiliare che sara’ ritenuta utile e necessaria dal Consiglio di Amministrazione.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 25.10.1982, oltre a confermare i poteri ai tre Direttori Tecnici TECILLA Giorgio, BORDUGO Ivano e CETERA Leonardo, veniva deliberato di nominare un quarto Direttore Tecnico nella persona del sig. DE ECCHER Claudio.

BILANCIO ANNO 1982:

Attivo L. 48.857.701.965;

Passivo L. 48.836.588.597;

Utile   L.     21.113.368.

Con verbale di assemblea degli azionisti del 24.06.1983, oltre ad approvare il bilancio
chiuso il 31.12.1982, veniva deliberato di nominare per il trienn lo 1983 – 1986, quali componenti del Collegio Sindacale i signori:

– SICILIOTTI Franco     – Rev. Uff. dei Conti e Presidente;

– LONGHI     Luciano     – Sindaco Effttivo;

– MIAN       Roberto     – Sindaco Effettivo;

– MARZONA   Sebastiano – Sindaco Supplente;

– ROMANELLO Romano     – Sindaco Supplente.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 07.11.1983, veniva deliberato di nominare Procuratore della societa’ il sig.   MARCHETTI Giorgio, nato ad Udine il 24.12.1934, ivi residente via Codroipo n. 99, conferendogli i piu’ ampi poteri di firma.

BILANCIO ANNO 1983:

Attivo L. 104.634.591.860;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 18.06.1984, veniva deliberato:

– di confermare nella carica di presidente del Consiglio di Amministrazione e di Amministratore Delegato con firma sociale e tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione la sig.ra BONAZZA Marina;

– di nominare Amministratore Delegato il sig. DE ECCHER Claudio.

Con verbale del Consiglio   di Amministrazione   dell’I.10.1984 veniva deliberato di nominare Direttore Generale della societa’ il sig. FONTANINI Paolo, nato ad Udine il di’
01.10.1928, ivi residente via Trento n. 45.

Con successivo verbale del Consiglio di Amministrazione redatto sotto la stessa data,veniva deliberato di nominare Di rettore Tecnico della societa’ il sig. CHIARI Antonio, nato a Salerno il 30.12.1933.

Con successivo verbale, sempre del giorno 01.10.1984, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni dei Direttori Tecnici della societa’ BORDUSO Ivano, CETERA Leonardo Antonio e BRANDI Francesco, nato a Torino il 16.05.1903;

– di accettare le dimissioni del Dirigente Amministrativo e Finanziario della societa’ sig. MARCHETTI Giorgio.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 07.11.1984, veniva deliberato di confermare Direttore Tecnico della societa` il sig. CHIARI Antonio.

BILANCIO ANNO 1984:

Attivo L. 136.558.414.623;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 14.11.1985, veniva deliberato di nominare Procuratore della societa’ il sig.   GHIA Giulio, nato a Napoli il 21.12.1943, domiciliato a Roma via Monte delle Gioie n. 3.

Con successivo verbale del Consiglio di Amministrazione del 14.11.1985, veniva deliberato di nominare Procuratore della societa’ il sig. PASTORE Renato, nato a Bari il 23.06.1945, domiciliato a Roma via Lucchini n. 9.

Con successivo verbale del Consiglio di Amministrazione del 14.11.1985, veniva deliberato
di nominare Procuratore della societa’ il sig.   BALDELLI Maurizio, nato a Gubbio (PG) l’11.03.1953, domiciliato a Rimini via Dario Capanna n. 6.

Con successivo verbale del Consiglio di Amministrazione del 14.11.1985, veniva deliberato di nominare Procuratore della societa’ il sig.   DE ECCHER Marco, nato a Bolzano il 17.11.1957, domiciliato in Udine via Prefettura n. 25.

BILANClO ANNO 1985:

Attivo L. 154.554.531.671;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale di assemblea del 06.05.1986, oltre ad approvare il bilancio chiuso il 31.12.1985,veniva deliberato di nominare quali componenti del Collegio Sindacale per il triennio 1986 – 1988 i signori:

– SICILIOTTI Franco     – Rev.Uff. dei Conti e Presidente;

– LONGHI     Luciano     – Sindaco Effettivo;

– MIAN       Roberto     – Sindaco Effettivo;

– MARZONA   Sebastaiano – Sindaco Supplente;

– SICILIOTTI Claudio     – Sindaco Supplente.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 06.05.1986, veniva deliberato di nominare Procuratore della societa’ il sig.   DI LITTA Armando, nato a Roccasecca (FR) l’1.06.1943, residente in Udine via Valussi n. 22.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 13.10.1986, veniva deliberato di accettare le dimissioni dalla carica di Direttore Tecnico del geom. TECILLA Giorgio.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 12.11.1986, veniva deliberato di accettare
le dimissioni dalla carica di Direttore Tecnico del sig. CHIARI Antonio.

BILANCIO ANNO 1986:

Attivo L. 182.807.689.210;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale di assemblea del 15.05.1987, oltre ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.1986, veniva deliberato di nominare quali componenti del Consiglio di Amministrazione i signori:

– BONAZZA Marina   – Presidente ed Amministratore Delegato;

– DE ECCHER Claudio   – Consigliere ed Amm. Delegato;

– DE ECCHER Riccarda – Consigliere.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 10.12.1987, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni del Direttore Generale della Societa’ ing. Paolo FONTANINIA;

– di accettare le dimissioni, revocandone le relative procure, dei signori:

.GHIA Giulio;

.PASTORE Renato.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 10.12.1987, veniva deliberato di nominare Procuratori della societa’ i signori:

– CARDASSI Gaetano, nato a Bari il 21.03.1943;

– DEFFENDI Gianfranco, nato a Padova il 19.03.1942;

– ASQUINI Fabio, nato a Venezia il 22.07.1947;

– FABBRO Renato, nato a Moreto di Tomba (UD) l’1.08.1949.


Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 10.12.1987, veniva deliberato di nominare il sig.   Marco DE ECCHER Direttore Generale della societa’,conferendogli i piu’ ampi poteri per la direzione della stessa.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 23.12.1987, veniva deliberato di nominare l’ing. DEFFENDI Gianfranco Direttore Tecnico della societa’.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 27.05.1988, veniva deliberato di accettare le dimissioni del sig.   DI LITTA Armando, revocandone la procura.

BILANCIO ANNO 1987:

Attivo L. 238.158.401.260;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale di assemblea del 27.06.1988, oltre ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.1987, veniva deliberato:

– di accettare le dimissioni del consigliere della societa’ sig.ra Riccarda DE ECCHER;

– di nominare in sua vece il sig. Marco DE ECCHER, che accetta la carica.

Con verbale di assemblea straordinaria del 27.O6. 988,veniva deliberato:

– di addivenire alla fusione per incorporazione nella “RIZZANI DE ECCHER S.P.A.” della PONTI E VIADOTTI S.P.A.”, sulla base delle rispettive situazioni patrimoniali alla data dell’1 gennaio 1988;

– di approvare la situazione patrimoniale della societa’ incorporanda;


– di procedere all’aumento del capitale sociale da L. 5.986.700.000 a L. 6.000.000.000 da effettuarsi mediante l’emissione di n. 13.300 nuove azioni del valore di L. 1.000 cadauna da offrire in opzione agli azionisti in proporzione ai rispettivi possessi azionari che risultano essere i seguenti:

.BONAZZA   Marina   – n. 166.670 azioni;

.DE ECCHER Claudio – n. 166.666

.DE ECCHER Andrea   – n. 166.666

.DE ECCHER Marco   – n. 166.666

.DE ECCHER Riccarda – n. 166.666

.DE ECCHER S.P.A.   – n. 5.153.366

Tutte azioni da L. 1.000 cadauna;

– di modificare di conseguenza l’art. 5 dello statuto.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 31.08.1988, veniva deliberato:

– di costituire una succursale della societa’ in Abu Dhabi

– Emirati   Arabi Uniti che verra’ denominata “Rizzani De Eccher Abu Dhabi Branch”;

– di conferire all’ing. Gianfranco DEFFENDI, nato a Padova il 19.03.1942 i necessari poteri per rappresentare la societa’ negli Emirati Arabi Uniti e per poter agire in nome e per conto della stessa.

BILANCIO ANNO 1988:

Attivo L. 297.315.484.162;

Passivo L. ”   ”   ”   “

Con verbale di assemblea del 05.05.1989, oltre ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.1988,
veniva deliberato di nominare per il triennio 1988 – 1991, quali componenti il Collegio Sindacale i signori:

– SICILIOTTI Franco   – Rev.Uff .Conti e Presidente;

– LONGHI     Luciano   – Sindaco Effettivo;

– MIAN       Roberto   – Sindaco Effettivo;

– MARZONA   Sebastano – Sindaco Supplente;

– SICILIOTTI Claudio   – Sindaco Supplente.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 06.06.1989, veniva deliberato di nominare l’ing. RIZZO Roberto, nato a Perugia il 20.08.1948, ivi domiciliato via Campo di Marte n. 4, Direttore Tecnico della societa’.

Con verbale del Consiglio di Amministrazione del 17.11.1989, veniva deliberato di accettare le dimissioni dell’ing. BALDELLI Maurizio, revocando le procure conferitegli.

Con verbale del Consiglio di amministrazione del 4 dicembre 1989,veniva deliberato di confermare quale Direttore Generale e Direttore Tecnico della societa’ il sig. Marco DE ECCHER, conferendogli, altresi’, i poteri che gli sono stati attribuiti per la direzione della societa’.


Con decreto nr. 75/89 ITF datato 21.12.1989 il dottor L. Guarnotta, dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, autorizzava le intercettazioni sull’utenza nr. 0934/45146 intestata alla Rizzani De Eccher, via G.A. Valenti nr. 87/C, sede di Caltanissetta. Successivamente il servizio di intercettazione proseguiva con l’emissione del decreto nr. 38/90 Int. datato 7.2.1990 della Procura della Repubblica di Palermo.

Dal servizio svolto, tuttora in corso, si acquisivano importanti riscontri circa gli stretti collegamenti di componenti della societa’ Rizzani De Eccher, con l’organizzazione mafiosa dedita al controllo ed alla gestione illecita degli appalti pubblici nel territorio della regione Sicilia, sui quali si e’ ampiamente esposto nella prima parte del presente elaborato.

Si riportano qui di seguito le telefonate relative alla Rizzani De Eccher non rientranti tra quelle dalle quali si e` desunta l’esistenza della associazione mafiosa, ma tuttavia evidenzianti “interessate compiacenze” tra funzionari ed impiegati della pubblica amministrazione, responsabili di imprese, uomini politici e liberi professionisti, il cui “atteggiamento” remissivo permette l’infiltrazione di “Cosa Nostra” nei gangli dell’amministrazione pubblica consentendole, cosi’, anche un potere decisionale.


TELEFONATA DELLE ORE 15.27 DEL 26.1.1990 Li Pera forma il nr. 06/878292 intestato alla RIZZANI DE ECCHER via le Parioli nr. 44 – Roma e parla con Cristina, dipendente della stessa societa’ alla quale fornisce i nominativi dei responsabili dell’ASI di Palermo.

– omissis – in quanto conversa con altra dipendente della Rizzani su argomenti di non interesse per le indagini;

p= Li Perac = Cristina

p. ehhh…senti…io poi ieri mattina mi ha chiamato Claudio

a Udine…no…;

c. ehhh…;

p. ecco…i nomi che lui voleva non erano quelli…;

c. no.

p. no..

c. e quali erano…;

p. lui voleva il presidente ed il vicepresidente e il direttore generale del consorzio ASI di Palermo.

c. ahhh…;

p. non so’ se siamo ancora in tempo…io te li do’…;

c. ehhh…dimmi tutto…;

p. ecco…allora il presidente e’ il dottor MIDIRI…;

c. presidente consorzio…come si chiama?

p. ASI…area sviluppo industriale Palermo…;

– omissis –

p. eh…targato…ehhh..targato D.C…..;

c. si…

p. vice presidente il signor ALBANESE…


c. ALBANESE….

p. craxiano…;

c. ho capito…,

p. (risatina di compiacimento)…ehhh…il direttore generale…non ho mai capito bene…se si chiama dottor RESTA…o RESTIVO…essendo un palermitano…e’ piu’ probabile RESTIVO…pero’ non ci giurerei…mettili tutti e due..

c. RESTA o RESTIVO.

p. esatto….io ti do’ anche i progettisti…per quel che serve.

c. dimmi…;

p. allora abbiamo…un professor…architetto..ingegnere..;

c. ehhh…la miseria…;

p. ehhh…lo sai noi in Sicilia…siamo…;

c. (risata)…,

p. (incomprensibile)…,

c. (risata)…allora poi…;

p. Giuseppe CARONIA…,

– omissis –

p. questo fra parentesi ci scrivi anche che e’ il consulente…per quanto riguarda tutta la Messina-Palermo…per l’impatto aziendale…;

c. si’…,

p. che ha con noi…e’ stato…diverse volte alle nostre inaugurazioni…lo conosce anche la signora DE ECCHER…. e` immortalato in una foto vicino alla signora DE ECCHER fra
l’altro…;

c. ahhh…si’

p. maggio…

c. (risata)…;

p. maggio l’anno scorso…;

– omissis –

p. poi   abbiamo il prof.   Giuseppe TESORIERE…;

c. Giuseppe TESORIERE…;

p. si…questo e’ il padre del collaudatore del nostro viadotto di Cefalu’…che e’ stato collaudato…ovviamente…positivamente…a dicembre dell’89…;

c. nostro viadotto di Cefalu’…

p. Cefalu’…;

– omissis –

p. okay…poi abbiamo l’ingegnere LETO CANGEMI…,

c. come   si   chiama?

p. LETO…

c. LETO…;

p. CANGEMI…;

– omissis –

p. sono….e uno dei tre progettisti…no…io ti ho detto…i primi due sono collegati con noi…sui nostri lavori della Messina-Palermo…no…

c. si’

p. poi c’e’ l’architetto la la…l’ingegnere   Archimede MIGNOSI…;

c. Archimede..


p. MIGNOSI…

c. MIGNOSI…;

p. ecco…e l’ultimo…e’ l’ingegnere Antonio Luigi TURCHI…anche se qua’ io credo che sia TURCIO….comunque tu scrivi TURCHI…TURCHI…TURCIO e’ un altro progetto…si

c. ahhh…TURCHI…;

p. TURCHI…;

c. TURCHI…perfetto;

p. ecco   questi   qua…e’   il   pool   dei…dei…dei progettisti..

c. sono cinque progettisti…,

p. esatto…i primi due sono…le persone piu’ importanti che…noi conosciamo bene…che sono…si’ …ehhh….que sto e’ il padre…quello che conta…e lui infatti…il figlio ha fatto il collaudo…perche’ il padre essendo consulente…anche lui della Messina-Palermo…per le strutture.

c. ehhh….ehhh…;

p. non poteva spuntare Giuseppe..allora ha messo il figlio.

c. ahhh…ho capito…perfetto…perfetto…;

– omissis – (vds. all. nr.292)

La telefonata, come ci si potra’ meglio rendere conto appresso, dimostra la perfetta conoscenza da parte dei responsabili della Rizzani, in particolare di Claudio De Eccher, ancor prima delle decisioni che verrano adottate dagli organi preposti, dei meccanismi tecnico-amministrativi necessari inserirsi nella gestione di appalti pubblici.

Nel mese di febbraio del c.a., l’Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, finanziatrice dell’opera, rescindeva il contratto alla impresa CASSINA che stava eseguendo i lavori di completamento del raddoppio della circonvallazione di Palermo e di realizzazione della sopraelevata.

Successivamente l’Agenzia affidava all’ASI -area sviluppo industriale- il compito di bandire una nuova gara per l’aggiudicazione dei lavori non completati dalla ditta Cassina.

Tale accordo tra l’Agenzia e l’ASI e’ stato reso pubblico soltanto di recente, nel mese di ottobre 1990.

I responsabili della Rizzani, e anche di altre societa’ poiche’ il Li Pera dice: “non so’ se siamo ancora in tempo…io te li do’…, gia’ erano a conoscenza di tale accordo almeno da qualche tempo prima del 26/01/1990, giorno della telefonata sopra riportata, e si muovevano per trovarsi in vantaggio al momento della gara. Sull’esito di tale gara sono in corso ulteriori accertamenti che saranno riferiti con elaborato a parte.

Alcuni dei personaggi citati nella telefonata sono stati identificati in:

– CANGEMI Antonino, fu Antonino e fu Leto Rosaria, nato a Monreale il 7.10.1922, residente a Palermo in   via Principe di Paterno’ nr. 78, coniugato, ingegnere;

– TESORIERE Giuseppe, di Giovanni e di Pilara Giuseppa, nata Castellammare del Golfo (TP) il 13.1.1921, residente a Palermo in viale della Magnolie nr. 3, piano 7, int. 15/16,
coniugato, professore universitario in pensione;

– TESORIERE Giovanni, di Giuseppe e di TURCHIO Maria, nato Palermo il 10.5.1955 ivi residente viale delle Alpi nr. 7 coniugato, ingegnere tecnico disegnatore.

Circa gli accenni che il Li Pera fa’ sulle compiacenze nei collaudi fatti per i lavori di costruzione della autostrada Messina-Palermo non si e’ ritenuto opportuno per il momento acquisire la relativa documentazione.

TELEFONATA DELLE ORE 16.25 DEL 26.1.1990

Il geom. FALLETTA (della COFAPI) dall’utenza della Rizzani chiama la propria societa’ e chiede all’impiegata i numeri telefonici ove rintracciare tale ing. FERRARELLA. La stessa glieli fornisce, nr. 0924/501655 e 0924/501777 rispettivamente della abitazione e dello studio tecnico. L’impiegata inoltre gli dice che lo ha cercato l’ing. VOLTA reperibile al nr. 0923/842288.

(vds. all. nr.293)

TELEFONATA DELLE ORE 16.27 DEL 26.1.1990

Il geom. FALLETTA forma il nr. 0924/501777 intestato a CALDERONE arch. Lina, studio tecnico, via Ten. Vito Manno nr. 15 – Alcamo (TP) e parla con l’ing. Ignazio FERRARELLA. Gli dice che si trova dal geom. Li Pera alla Rizzani De Eccher ed ha parlato per quel suo amico (sicuramente per una assunzione) e che deve presentarsi l’indomani verso le ore 10.00. (vds. all. nr.294)


L’intestatario dell’utenza chiamata si identifica in CALDARONE Santa Lina, di Antonino e di VOLTURO Stefana, nata a Saint Laurent du Var (Francia) il 27/09/1953, residente ad Alcamo (TP) viale Europa nr.150, architetto, coniugata con:

FERRARELLA Ignazio, di Giuseppe e di SILIC Danica, nato ad Alcamo (TP) il 10/03/1949, ivi residente viale Europa nr.150.

TELEFONATA DELLE ORE 16.31 DEL 26.1.1990

Il geom. FALLETTA chiama il nr. 0923/842288 intestato alla INTERCANTIERI, cantiere di Birgi (TP), e parla con l’ing. VOLTA circa alcuni documenti di una societa’ che dovevano visionare ma che la stessa custodisce a Roma. E’ una impresa con la quale VITTADELLO e’ in associazione per dei lavori.

Poi la conversazione prosegue nel seguente modo;

– omissis –

f. comunque Alessa’…cosi’ stanno le cose…poi mi “risse”… che quella cosa di cui parlavamo noi…

v. ehhh…;

f. ahhh…la. la

v. e l’altra…

f. l’altra…quindi…dicevo…x’nun” avere preoccupazioni.. no…ci rice”…quali preoccupazioni…(risata)…;

v. no.   no io glielo avevo cosi’…gli avevo descritto…. come eravamo daccordo…;

f. si   si’…cosi’…a…a   titolo informativo…volevamo sapere qualche cosa…;


v. ehhh…senti…ehhh…se…se tu…cioe’…se lui telefona a loro…io la settimana prossima…

f. ehhh…;

v. dov…dovro’ andare sicuramente a Roma…

f. mmm….va be’…lui ci deve andare pure…tanto vale che ma no…non ce l’hanno…guarda…anzi mi diceva…che per questo motivo lui…ehhh…aveva…assicurazione che…siano nella parte della ragione…,

v. tu dici…;

f. no…voglio dire…sono sicurissimo…che amministrazioni e comuni hanno escluso.

v. ho capito…,

f. categoricamente..

v. ehhh…;

f. quindi…per questo punto di vista…;

v. ma senti…cosa dici…gli telefono e gli chiedo quando va a Roma e…e andiamo assieme la’…,

f. va bene…ci andiamo assieme…non ci sono problemi…;

v. no….non…non…voglio fare venire te…cosa c’entri

tu…dico…telefono a a lui…e dopo gli chiedo quando viene…ehhh…e mi faccio trovare per andare…;

-omissis-   in quanto l’ing. VOLTA si fa’ passare l’ing. PICONE, anche lui della COFAPI, col quale parla circa i contatti che doveva prendere con la IONICS. (vds. all. nr.295)

Il personaggio che dovrebbe andare a Roma, sicuramente si identifica in Angelo Siino, in
quanto lo stesso dalla capitale telefona il giorno 30.1.1990 alle ore 18.53 alla COFAPI e lascia il recapito ove poter essere rintracciato da FALLETTA e da VOLTA (vds.all.nr.54).

TELEFONATA DELLE ORE 11.37 DEL 27.1.1990

Il geom.   LI PERA forma il nr.   091/62015010, risultato essere una selezione passante di numero interno al Municipio di Palermo, e parla con l’assessore DI TRAPANI.

l. pronto…;

d. si…

l. buongiorno…sono Li Pera…;

d. ahhh…l’assessore sono…buongiorno…,

l. ahhh….assessore buongiorno…ehhh. io ehhh…l’avrei chiamata…ehhh…a parte che ho ricevuto il suo messaggio…,

d. si’…si’…si’…si’…;

l. per una cosa…;

d. come…come vede io…(risata)…,

l. ma io….l’avevo chiamata…l’avrei chiamata per una cosa…mmm…personale…a cui tengo moltissimo…;

d. ehhh…;

l. io sono stato a Udine…e sono rientrato…;

d. si’

l. venerdi’ mattina..

d. si…

l. e…ehhh…mi…mi risulta…;


d. va be’…poi ne parliamo….poi…io…io…le volevo dare…quando rientra lei…;

l. io sono gia’ a Caltanissetta..

d. ohhh…lei e’ gia’ a Caltanissetta…io…;

l. guardi…

d. io l’avevo cercata…;

l. martedi’…mattina…;

d. l’avevo cercata..

l. sono li’…,

d. va be’…quando?

l. martedi’ mattina..

d. ahhh…va be’ ci vediamo martedi’ mattina…ha letto il giornale giusto…,

l. si…si’…,

d. ahhh….adesso…cioe’…abbiamo…neslla sostanza sbloccato tutto…,

l. si’…,

d. anche se ora…ehhh…il sindaco…io. l’assessore LO VASCO ci siamo rivolti…ehhh…c’e’ stato gia’ un primo discorso con…il…il direttore generale della Cassa…;

l. mmm…

d. abbiamo fatto partire pure un fonogramma…;

l. si…

d. ehhh…ora il sindaco si faceva carico…perche’ era bene che lo facesse lui…di parlare direttamente con CARLI..;

l. si’ …

d. per…..ehhh…diciamo…uhhh…far convocare la   CASSA…mmm…diciamo…per i primi
giorni di…;

l. ehhh…;

d. di…ehhh…febbraio…;

l. si…si’.

d. diciamo che il discorso ormai e’ sbloccato…l’unica cosa…l’unico dato che mi manca…che manca a me…e quello di sapere…ma a questo punto debbo dire che…mmm…l’avranno fatto pure…noi avevamo…mmm…. dire…oltre a dare questi due provvedimenti…che io l’altra volta a lei l’avevo illustrato…mi segue…,

l. ehhh…si’…si’.

d. noi avevamo adottato…altro provvedimento…per consentire attraverso le nostre casse…;

l. mm..mm…

d. di…ehhh…diciamo di anticipare…di fare una prima anticipazione al 10%.. e poi fare…ehhh…ehhh…pagare tutti quegli stati di avanzamento cosi’ come…ehhh…. previsto…mi segue…;

l. si…

d. purtroppo io di…di…questo…non ho avuto notizie… oggi e’ sabato…e non e’ possibile…avere notizie…ma lei…quando rientra qui’ a Palermo…io saro’ in condizioni di…diciamo che…;

l. si’ …

d. siamo gia’ nelle condizioni di potere andare avanti speditamente “picche'” ormai lavoro mi pare che ce ne e molto da fare…ehhh…;


l. si…si…si’..

d. non perdete…;

l. ma noi…;

d. non..

l. abbiamo…;

d. perdete piu’ battute…ehhh…;

l. noi abbiamo….ehhh…non abbiamo perso battute assessore…noi abbiamo…ehhh…raddoppiato quasi il personale…quindi…;

d. ehhh…;

l. da martedi’ cominciamo ad asfaltare la piazza…ahhh…;

d. datevi da fare…perche’ adesso mi pare che ci sono tutte le condizioni per…,

l. (incomprensibile)…,

d. finire in tempo…giusto…;

l. certo…certo…;

d. e tutto sommato…ho fatto bene a non farvi…ehhh…rallentare…”picche'”…ehhh.

l. no. no. ma.

d. “picche'”…ehhh…cosi’ arriviamo…arriviamo in tempo utile…va bene…,

l. io. io

d. allora ci vediamo martedi’…;

l. si’ assessore io volevo solo dirle una cosa…ehh…,

d. poi ne parliamo martedi’…diciamo…;

l. va bene. va bene.

d. io qui altre…;


l. va bene…va bene…ci vediamo…,

d. arrivederci…;

l. grazie….

(vds.all.nr.296)

L’assessore Di Trapani, interlocutore del Li Pera, s’identifica in DI TRAPANI Giuseppe, nato a Partinico il 7.5.1935, residente a Palermo in viale Regione Siciliana nr. 3260/D, coniugato, impiegato regionale con la qualifica di archivista, all’epoca assessore comunale ai LL.PP.; mentre l’assessore Lo Vasco in LO VASCO Domenico, nato a Brescia il 20.4.1928, residente a Palermo in via E. Crisafulli nr. 16, coniugato, all’epoca assessore comunale al bilancio ed alle finanze, sindaco in carica   della citta’ di Palermo.

La societa’ RIZZANI DE ECCHER, nel quadro degli interventi infrastrutturali nelle aree interessate dai campionati mondiali di calcio,e’ rimasta aggiudicataria dei “lavori per il prolungamento della via G.ppe Lanza di Scalea (dallo ZEN a Tommaso Natale)” dell’importo a base d’asta di L.15.800.500.000 indetta dal Comune di Palermo -ripartizione LL.PP.

La telefonata, senza ombra di dubbio e’ riconducibile a delle vicende inerenti l’appalto sopra riportato e riguardante l’interessamento, da parte dei due citati assessori e del sindaco (dell’epoca) ORLANDO CASCIO Leoluca, per ottenere la disponibilita’ materiale dei fondi erogati per tale opera.

Nel corso della telefonata l’assessore Di Trapani testualmente dice:”..e tutto sommato…ho
fatto bene…a non farvi rallentare…..picche’…” riferendosi sicuramente ad un atto di sospensione dei lavori che, sebbene forse andava ragionevolmente fatto, lo stesso non ha redatto, anche se poi nel prosieguo della vicenda tale “omissione” si e’ dimostrata producente.

TELEFONATA DELLE ORE 09.12 DEL 29.1.1990

Il geom.   Li Pera forma il nr.091/344675, intestato alla FONDEDILE   S.P.A.   -pali,   sondaggi, cementazioni-   via Liberta’ nr. 161/B – Palermo, e parla con l’ing. DI CARO.

– omissis –

l. ingegnere…   io la   disturbavo…ohhh…   per quel discorso che lei…. si immagina….

c. ehh…

l. ehhh….Castelbuono….

c. si..

l. ehhh….ehhh….ci dobbiamo vedere….

c. quando e’ sta’ cosa?

l. ehhh….   ancora non… non e’… pero siccome stiamo… si… facendo il giro d’onore…

c. ehhh….

l. ehhh…. ecco…. mancava uno o due tasselli diciamo…

c. ehhh….   e va bene, sentiamoci quando la cosa e’…. e calda che bisogno c’e’ di….

l. ehhh va bene….

c. pero’ non se lo dimentichi….

l. no, no, non me lo dimentico….


c. arrivederla….

l. arrivederla ingegnere, tante cose…

(vds.all.nr.298).

Nella conversazione appare evidente che il geometra LI PERA, parlando di una gara di appalto inerente lavori da eseguirsi nel comune di Castelbuono, da’ una ulteriore conferma che l’aggiudicazione dei lavori e’ subordinata ad un preventivo accordo tra le imprese interessate che seguono disposizioni impartite “dall’organizzazione”.

TELEFONATA DELLE ORE 09.15 DEL 29.01.1990

LI PERA forma il numero 0932/962436 intestato a Sud Progetti – ingegneria urbanistica architettura – via A. Mancini n.26 Comiso (RG) e parla con l’ingegnere SIDOTI.

Li Pera gli chiede se c’erano delle novita’ in merito ai documenti che aveva inviato “…la`…ai nostri amici…”

L’interlocutore gli risponde che deve incontrarsi con CHESSARI, con il quale dovra’ visionare i documenti in questione, ma per le notizie “… posso chiamarli…”

Sidoti chiede a Li Pera notizie circa le possibilita’ di finanziamento di un’opera per la quale e’ prevista una spesa di seicento milioni. Il geometra gli risponde che si e’ informato a Roma e ci sono buone possibilita’ che il tutto si svolga in tempi rapidi, anche in considerazione dell’esiguita’ dell’importo. (Vds.all.nr.298).

TELEFONATA DELLE ORE 10.33 del 29.01.1990


Il geometra CHESSARI chiama Li Pera e discutono in merito al finanziamento che potrebbero ottenere in considerazione della disponibilita’ mostrata da personaggi di Roma che non vengono indicati. In proposito, Chessari osserva che dopo aver ottenuto la sicurezza dell’erogazione del finanziamento “…dopo di che ci incontriamo per vedere come muoverci…”.

(Vds.all.nr.299).

TELEFONATA DELLE ORE 11.22 DEL 29.02.1990

Il geometra Li Pera chiama la sede della Rizzani di Udine e parla con il dottor CANI in merito ad un appuntamento che deve fissare con Claudio per Castellino. Poi gli chiede se si sta attivando nei contatti con le imprese relativamente ai lavori di ristrutturazione da eseguire per il castello dei Ventimiglia avendo risposta negativa. Li Pera chiede, inoltre, se e’ riuscito ad ottenere qualcosa per il Castello di Donnafugata ed il dottor Cani assicura che il mercoledi’ successivo andra’ a Roma dove un suo amico gli consegnera lo schema di delibera. (Vds.all.nr.300).

TELEFONATA DELLE ORE 10.33 DEL 10.02.1990

L’onorevole Motta, sindaco del comune di S. Cipirello chiama Li Pera per fissare un appuntamento per il giorno 21 alle ore 17.00 presso gli uffici della SIRAP per un incontro al quale sara’ presente anche il presidente degli artigiani di Palermo.

Li Pera informa l’interlocutore che la Rizzani ha gia’ inviato un topografo per effettuare
alcuni rilevamenti, in attesa dei decreti di esproprio (Vds.all.nr.301).

TELEFONATA DELLE ORE 10.31 DEL 20.2.1990

Il geom. Li Pera contatta l’ing. MOSCOLONI presso la sede della SIRAP e parlano dell’incontro che dovrebbe esserci il giorno successivo con il sindaco di San Cipirello, on. MOTTA, e con il presidente degli artigiani di Palermo.

In tale incontro, tra l’altro, si dovrebbe discutere della posizione degli artigiani di San Cipirrello le cui intenzioni sarebbero quelle di raggrupparsi ed ottenere un piccolo subappalto dalla Rizzani. A tal proposito Li Pera si mostra disponibile ad una collaborazione con gli artigiani anticipando a Moscoloni che pero’ il tutto sara’ limitato ad alcune forniture.

Tra le altre cose Li Pera informa l’interlocutore che il giorno precedente si e’ recato a San Cipirrello, dove “…ho visto l’amico nostro… sta lavorando bene…. quindi…” “…si, Chillemi, no?…..osservando che in tal senso e tutto a posto, cosa che il Moscoloni concorda.

Successivamente parlano del decreto relativo agli espropri dei terreni nel territorio di San Cipirrello, che sarebbe stato sbagliato per la seconda volta. Li Pera chiamera’ il geometra del comune, Campisi o Di Giovanni, per avere notizie in merito.

I due concludono assicurando che si risentiranno per confermare l’appuntamento dell’indomani.(vds.all.nr.301).


In atto non si e’ in grado di interloquire sul personaggio “CHILLEMI”, ancora non identificato, le cui funzioni a San Cipirello non sono note. Gli altri personaggi citati si identificano in:

– MOTTA Carmelo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), il 29.12.1939, residente a Palermo in via Maggiore Toselli n 26, coniugato, impiegato presso la segreteria provinciale del PCI di Palermo, alla data della telefonata sindaco de comune di San Cipirello;

– CAMPISI Francesco, nato a Roccamena (PA) il 19.08.1937, residente a Palermo in via Umbria nr.7, coniugato, geometra;

– DI GIOVANNI Domenico, nato a San Cipirello il 22.08.1940 ivi residente Salita Matrice nr.1, coniugato, geometra.

TELEFONATA DELLE ORE 16.56 DEL 20.02.1990

Favro contatta il geometra Li Pera per ricordargli le date di scadenza di alcune gare e per chiedere notizie circa una eventuale loro partecipazione. In particolare parlano delle gare di Sclafani Bagni, di Castelbuono e di Sciacca. Poi, a riguardo della gara di Pantelleria, i due conversano come segue:

l. si, si… tra l’altro io ho fatto quella gara di Pantelleria… ehh…

f. ehh

l. quella di Pantelleria


f. si, l’abbiamo vinta?

l. no, ehhh…. la gara e’ dopo domani….

f. (ride)

l. (ride)… Favro, ma sei….

f. lo so, ma e’ una battuta…

l. lo so che e’ una battuta…

f. no ma quello che mi dispiace e’ che ho avanti un appunto

l. ehhh….

f. quello di Trapani….

l. si..

f. che era una galleria naturale….

l. ehhh… e che e’ successo?

f. no, li…. non lo so, mi parlano di cose… SALOMONE…

l. ahh… si, si…

f. (incomprensibile)… lasciare…

l. ehhh, ma io… loro hanno contattato Claudio…. Claudio mi fa “se tu sei daccordo per me va bene”

f. ehhh….

l. io..

f. tu sei daccordo?

l. io dico… ma questa gente mi dovrebbe venire a cercare, no?

f. ehhh…


l. non e’ venuto nessuno… ora cosa vogliamo fare…. io a Cani glielo ho pure detto, io Claudio l’ho…. cioe’ non e una cosa che puo’ fare Claudio questa…;

f. ehhh…;

l. non e…non e’ che possiamo mettere…

f. no…lui ha detto okay…ha dato l’okay Claudio…;

l. a chi?;

f. Claudio ha dato l’okay a questo discorso…;

l. si ma ha dato l’okay e a me ha fatto un messaggio lui no;

f. ehhh…;

l. dove c’era scritto…ehhh….per me va bene…se per te va bene.

f. ahhh…allora a te va bene o non va bene?

l. ma io ho detto che per me, a me per andar bene qualcuno dovrebbe venire a cercarmi…;

f. e se non ti cerca?

l. e se non mi cerca teoricamente non dovremmo prendere in considerazione…;

f. (incomprensibile)…va bene…;

l. pero’ a questa gente gli ha detto che mi doveva venire a cercare     credo nessuno…;

f. nessuno…;

l. e allora buonanotte…facciamo casino…

f. e allora bisogna lasciarli (o simile)…,

l. ohhh…invece…;

f. poi c’e’ Palagonia…;

l. Palagonia…,

f. INCARBONE…;

l. ahhh…si’.

f. okay…

l. ehhh…;


f. poi c’e’ Messina.

l. ehhh…

f. (incomprensibile)…SOFI….,

l. ehhh…;

f. okay…

Dopo aver parlato con FAVRO il Li Pera si fa’ passare il dottor CANI il quale gli dice che a riguardo di un progetto (non indica quale) e’ gia’ pronto il finanziamento e che gli sta’ spedendo uno stralcio della legge 64. (vds.all.nr.303).

Dalla conversazione si ha la conferma del ruolo preminente che il Li Pera ha nei confronti di Claudio riguardo le decisioni da prendere in relazione agli appalti indetti in Sicilia, sebbene egli sia un suo “dipendente”.     Agendo in conformita’ con quanto stabilito preventivamente “dall’organizzazione”, Li Pera gode di una ampia capacita’ decisionale di fronte alla quale, consapevoli del tutto, Favro evita di suggerire qualsiasi iniziativa e Claudio si rimette a cio’ che il geometra si riservera’ di decidere.

Oltre che per la gara di Pantelleria, della quale si e’ gia’ ampiamente trattato in precedenza, si ritiene opportuno soffermarsi sul dialogo inerente le gare che dovranno espletarsi nei comuni di Palagonia e di Messina, per le quali il Favro cita i nomi di due imprese, INCARBONE e SOFI.   A riguardo, secondo quanto preventivamente concordato, il Favro cerca la conferma che tutto si svolgera’ secondo i piani.

Effettivamente, da un controllo della documentazione pervenuta dalla Provincia Regionale
di Messina, consistente nello elenco delle gare di appalto aggiudicate dai primo gennaio al 31 luglio c.a., si rileva che la ditta SOFI Santi, avente sede   in Messina via   Maddalena nr.68, era   risultata aggiudicataria di nr.3 gare espletate tutte in data 20 aprile, concernenti la fornitura di materiali bituminosi occorrenti per la risagomatura e manto di usura del piano viabile delle strade ricadenti nel gruppo stradale nr.21 Gioiosa, dell’importo di lire 399milioni, di quello nr.18 Timeto dello stesso importo e nr.20 Pattese dell’importo di lire 433 milioni. (Vds.all.nr.304).

Della gara relativa ai lavori da eseguire nel comune di Palagonia, si e’ gia` trattato in altra parte del presente elaborato.

Non si e’ in grado, inoltre, di interloquire in merito ai lavori di costruzione della galleria nel comprensorio della provincia di Trapani, cui si fa riferimento nella telefonata, in quanto quell’amministrazione non ha ancora inviato la documentazione richiesta.

TELEFONATA DELLE ORE 17.22 DEL 20.02.1990

Il geometra Falletta discute con Li Pera riguardo un progetto relativo alla costruzione di una strada da consegnare ad un comune, per il quale gia’ in precedenza vi erano stati degli accordi tra i due ed il Falletta ricorda che l’interlocutore gli aveva assicurato “poi dovrebbe andare in appalto….   lei mi disse che non ci sono problemi…”. Alla conferma che
la situazione sopra citata e’ invariata, Falletta fa presente di avere nei propri uffici la persona interessata alla situazione. Rimangono daccordo che la settimana successiva un tecnico della Rizzani si rechera’ dal Falletta per la preparazione degli elaborati.

La conversazione prosegue in questi termini:

l. mi dica una cosa geometra, sono cose che dobbiamo fare con la cosa?

f. e’ la costruzione di una strada…

l. no….no…no… finanziamenti… cioe’ che finanziamenti dobbiamo imbroccare?

f. finanziamenti di qua…. nostro….

l. ahhh… .ahhh. .o.k.

f. nostro

l. va bene…

f. nostro, nostro…

l. daccordo

f. uno nostro ed uno della Cassa….

l. va bene

f. va bene

l. va bene, daccordo

f. arrivederci

l. arrivederci. (vds.all.nr.305).

TELEFONATA DELLE ORE 18.43 DEL 23.02.1990

Falletta e Li Pera decidono che il tecnico della Rizzani dovra’ scendere il giorno cinque marzo. (Vds.all.nr.306).


TELEFONATA DELLE ORE 18.50 DEL 23.02.1990

Li Pera chiama la sede della Rizzani di Udine e parla con Favro circa delle gare pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Poi Favro passa l’apparecchio al dottor Cani, il quale conferma a Li Pera che il giorno 5 marzo scendera’ in Sicilia con Altieri, che e’ il tecnico incaricato di redigere gli elaborati per la COFAPI.   Li Pera, inoltre,   aggiunge “…sono due lavori che dobbiamo progettare………di cui uno c’e’ gia’ la promessa di finanziamento con l’assessorato e l’altro andiamo con la Cassa Depositi e Prestiti…   ma gia’ c’e’ gente parlata…”. (Vds.all.nr.307).

TELEFONATA DELLE ORE 10.13 DEL 24.02.1990

Il geometra Li Pera chiama Falletta per confermargli che il 5 marzo arrivera’ Altieri,il quale voleva delle informazioni riguardo l’oggetto della progettazione. I due continuano Come segue:

f. noi dobbiamo fare…. progettare una circonvallazione

l. ehh… ehhh…

f. a Mazzara del Vallo

l. ho capito

f. una strada….

l. eh….

f. ed una a Niscemi…

l. ehh

f. sei chilometri


l. si

f. c’e’ un’altra cosa…

l. quella che…   quella con l’assessorato che diceva lei quale e’?

f. cioe’ le possiamo portare tutte e due

l. ahhh… perche’ lei mi pare mi parlava l’altra volta…

f. si, ma questo dobbiamo fare

l. con la Cassa Depositi e Prestiti un….

f. geometra….dobbiamo fare un progetto generale ed uno stralcio, per esempio cinque miliardi

l. ahhh… ho capito…

f. giusto e’?

l. si, si, si…

f. siccome se lo deve tenere il comune…

l. si

f. intanto poi ce ne andremo….

l. va bene, va bene…

f. da comuni amici, non ci sono problemi

l. daccordo

f. va bene?

l. mi dica una cosa, noi per il giorno 28 dobbiamo fare… dobbiamo presentare qualche cosa o….o no?

f. per quella piccola?

l. ehh…

f. no, no, no, no…

l. tutto chiuso allora?

f. tutto chiuso, tutto chiuso…

– omissis – (vds.all.nr.308).


TELEFONATA DELLE ORE 19.08 DEL 02.03.1990

Gianfranco Deffendi chiama Li Pera e conversano dapprima de lavori “SIRAP” appaltati a San Cipirello, dei quali gia’ si e’ fatto cenno e su cui si ritornera’. Poi continuano:

d. l’ingegnere Altieri…. che cosa sono queste due circonvallazioni?

l. dobbiamo progettare due circonvallazioni che sono…. ci sono gia’ delle mezze promesse di finanziamento dall’Assessorato Lavori Pubblici no…. con queste amministrazioni allora….

d. e’ daccordo con CLAUDIO per questo?

l. si, si, si… chiaro… chiaro….

d. va bene…

l. quindi…. praticamente la persona che ha l’incarico non e all `altezza no…allora siccome servono d’urgenza, allora abbiamo optato per far venire giu’ ALTIERI e praticamente lui fara’ il progetto e poi….poi…poi…

seguiamo la solita trafila insomma….

d. va bene, daccordo

l. comunque CLAUDIO e’ al corrente…. ha autorizzato lui che venisse giu’

d. daccordo… saluti…

l. la saluto….

d. arrivederci… (vds.all.nr.309).

Sul contenuto delle precedenti cinque telefonate si riferira’ dettagliatamente appena si entrera’ in possesso della documentazione relativa alle gare in argomento, non ancora
richiesta in quanto, sicuramente, i progetti sono in fase di redazione.

TELEFONATA DELLE ORE 15.46 DELL’1.3.l990

SOLINA della societa’ SINCIES CHIEMENTIN contatta Li Pera il quale lo informa che il giorno precedente funzionari di un comune (non indicato) avevano chiesto notizie riguardo un incontro avvenuto presso la Cassa Depositi e Prestiti (sicuramente per la concessione di un finanziamento). Nella circostanza Li Pera osserva “…quindi diciamo che da questo forse   ti dico tutto…no?…”.   Riguardo   ad   alcuni documenti, inviati probabilmente a Roma da un Ente locale, Li Pera fa’ presente di non sapere cosa sia stato inviato perche’ “ha chiamato” e non e’ riuscito ad avere notizie. A tal proposito osserva “…eh…   io ho chiamato e non sapevano niente perche’ ehhh…. diciamo che noi avevamo un…   un un mister che girava per Roma e da due mesi non c’e’ piu’, quindi ha preferito altri lidi” “…quindi siamo scoperti al momento e quindi… e quindi non sono…   non ho idea… non ho idea. il comune non sa niente, questo mi preoccupa perche’ penso che se avessero fatto, la prima cosa che avrebbe fatto l’assessore, come l’altra volta, avrebbe tempestato di telefonate tutti   noi.   …..   SOLINA a riguardo   di cio’, concordando   con Li Pera, aggiunge “…certo…trionfale….   no….   facendo   intendere di essere ben a conoscenza delle abitudini dell’assessore.


Cio’ lascia desumere che in altre precedenti occasioni vi erano stati dei provvidenziali interventi da parte del non meglio indicato assessore a favore delle due imprese, che aveva poi tempestivamente informato le stesse del suo interessamento.

SOLINA afferma che per avere notizie chiamera’ tale TRIULZI a Roma e dell’esito della conversazione informera’ nella stessa serata Li Pera.

Successivamente discorrono dell’andamento dei lavori in funzione della necessita’ di presentare, all’amministrazione, i SAL per ottenere i relativi certificati di pagamento.   Li Pera fa presente, a tal proposito, che la sua impresa e’ in grado di asfaltare il 50% della strada oggetto dell’appalto ma che “… pero’ io non ho autorizzazione a fare l’asfalto… quindi… se ieri e’ andato tutto bene, gia’ sarebbe una prima mossa per muoversi… allora dico… chiamo la settimana entrante per dire:- Signori, la Cassa Depositi e Prestiti ha ratificato….a questo punto e’ veramente questione di tempo….o posso procedere con i neri?-…”. Poi i due parlano circa la eventuale prospettiva di licenziare gli operai qualora si dovessero verificare situazioni economicamente sconvenienti da parte dell’impresa a causa di inadempienze da parte dell’amministrazione.

Successivamente SOLINA informa l’interlocutore che la sera precedente, verso le ore 19.30, nonostante ci fosse andato anche la mattina, si era presentato in cantiere l’assessore che dopo una breve visita al cantiere, eseguita senza quasi proferire parola, andava via
e lui non riusciva a dare una spiegazione logica all’accaduto. In merito a cio’, Li Pera osserva “..a me e successo un paio di volte di non capire l’interlocutore perche’…perche’ tu sai il perche’….eh… io caro mio… se non io… gli ho messo l’anello al naso e lo tirero’ fino a dove voglio io, come voglio io e quando voglio io….sai…?” L’affermazione del geometra evidenzia una sottoposizione del pubblico amministratore alle   sue regole.

La conversazione tra i due poi prosegue nel seguente modo:

l. ahhhh…be’…a questo punto e’ cosi’…ehhh…mettiamo che tutto si risolve…ehhh…ahhh…io tirero’ fino a dove voglio io, perche’ lui deve dare quello che deve dare se gli sta’ bene…se no, se no sono dolori per lui ehhh…perche’ non si puo’, dai…io sono di quell’idea che come si dice…amor con amor si paga ehhh…e se no, niente…del   resto,   non e’  scritto   mica   nessun contratto..

s. no. no. no.

l. ehhh…e allora no…io forse ho qualche carta in piu’ di te…;

s. e va bene, tu ce l’hai in altra veste…;

l. ehhhh…ehhh…perche’ si’…da me una volta che si copre tutto, s’e’ coperto tu… (risata);

s. no, a me non me lo permette…;

l. tu sei tutto alla luce del sole, quindi hai…hai poco da barattare…io ho molto…;


s. io guarda, diciamo che ho fatto due cose, insomma, questo viaggio in Germania

l. ehhh

s. e su sto viaggio c’e’ imbarcato anche… nostro…

l. ARICCI?

s. Aricci

l. ahh… va bene… questo me lo immaginavo….

s. capito?

l. ehhh…

s. ehhh…

l. si, ma lui puo’ poco, capisci?

s. si va bene, ma io gli ho trasformato…. cioe’ noi abbiamo ancora un miliardo e passa a disposizione, hai capito?

l. si, si… ma lui….

s. no, no, no…

l. puo’?

s. puo’ nel senso che…

l. ma dovresti, secondo me quella visita che hai avuto alle sette e trenta e’ da addebitarsi a questo ehhh….

s. ehhh….

l. perche’ lui avra’ fatto i conti in tasca, lui e’ l’ingegnere capo….   allora dice, ma sai… ehhh… se si sistemano le cose…

s. ehhh….

l. ti consiglio di sbilanciarti…

s. si, ma io…


l. capito?

s. si, ma io gia’ mi sono sbilanciato cosi’, come presentazione

l. io gia’ volo libero, guarda, sono andato senza paracadute….(risata)

s. no, no, appunto, io mi sono….

l. meno male che diciamo sono caduto in… non so…   in qualche cosa di soffice…

s. si, ma io dico una cosa… io come biglietto…

l. pero’ io andavo sul sicuro ehhh…

s. ma certo, tu per forza… pero’ io come per biglietto di presentazione.

l. uno a tre… uno a tre….

s. poi c’erano i presupposti per…

l. vai tranquillo…

s. io, guarda…

l. pero’ devi fare come sto facendo io, perche’ l’uomo non e’ affidabile..   cioe’ devi   prendergli le   misure, lasciargli un millimetro di spazio che lui si puo’ muovere, ma non tanto…

s. ehhh…

l. e appena lui accenna… ehh… stringi subito la vite e lui va sul chi va la’… perche’ lui ha provato un paio di volte, come sai, pero’ siccome sai, io ne ho visto di tutti i colori di quella gente e non mi fido mai, per principio, di nessuno…. ehh… l’ho messo… lui sta la’ dentro ehhh…;


s. si..

l. ahhh…   non   si   muove (incomprensibile)…   cose accettabili,   chiare, che tutto…   tutto a   posto ovviamente…   kamikaze niente… pero’ le bidonate non me le da’ ehh… ci ha provato pero’….

s. ehhh

l. ti garantisco che ci ha provato e quando ha visto che ha toccato duro “ehhh…” mi dice… “ehh… ma lei qua” “ahh..” dico, “io scherzavo” dico “ingegnere, pero’, pero pero “ca’ nisciuno fesso”, come si dice a Napoli, ehhh…. lei l’ha capito…

– omissis – (Vds.all.nr.310).

Nell’ultima parte della conversazione meglio si delinea quale sia il tipo di rapporti tra i responsabili delle due imprese e l’assessore comunale ai LL.PP.   dell’epoca Di Trapani Giuseppe, gia’ generalizzato.

La Sincies Chiementin spa, associata con l’impresa Sciacca Gioacchino di Erice (TP), e’ risultata aggiudicataria della gara relativa ai “lavori per la costruzione di un campo di calcio e velodromo in localita’ Fondo Patti – San Gabriele allo   Z.E.N.”   dell’importo   a   base   d’asta   di   L. 12.350.680.895 indetta dal comune di Palermo, Ripartizione LL.PP., inserita nel “pacchetto mondiali di calcio 1990”.

In merito a tale appalto si e` gia` riferito in altra parte dell’elaborato.

L’ARICI citato nella telefonata si identifica in ARICI Marcello, nato a Palermo il 25/07/1944, ivi residente via Eugenio L’Emiro nr.61. Lo stesso, ingegnere capo
per detti lavori, si era recato in Germania, cosi` come asserito da SOLINA, a spese della societa` appaltante.

TELEFONATA DELLE ORE 17.23 DEL 02.03.1990.

Li Pera contatta l’ing. Gaspare BARBARO presso l’utenza intestata alla SASI PROGETTI, nr.6257956, via Principe di Villafranca n.62, Palermo. Chiede conferma dell’incontro tra Barbaro e tale Chillemi e dell’eventuale possibile riutilizzazione di “tutto il lavoro fatto”, verosimilmente con riferimento ad una progettazione,elaborata dal Chillemi, che Li   Pera intenderebbe adattare per   i lavori   di   S. Cipirello, come si e’   rilevato in alcune telefonate precedenti. L’ing. Barbaro, a tal proposito, riferisce che effettivamente si e’ incontrato con il Chillemi e che questi l’indomani gli portera’ “la pianta” per il lavoro da eseguirsi al computer.

Si accordano per incontrarsi il mercoledi’ successivo, alle 17.00, presso lo studio di tale Vito Candia, a Palermo, dove parleranno di presenza delle altre cose. (Vds.all.nr.311).

Non e’ stato possibile, finora, identificare Chillemi.

Vito Candia, presso il cui studio hanno fissato l’appuntamento Li Pera e Barbaro, si identifica in:

– CANDIA Vito Augusto, nato a Palermo il 2.1.1942, ivi resi dente via Notarbartolo 10/A, avvocato, con studio legale in via Pirandello nr.2.

L’ing.   BARBARO Gaspare, nato a Palermo il 29.11.1949, ivi residente via Torre Ingastone
nr.11, e’ socio amministratore dello studio associato di servizi di ingegneria – SASI PROGETTI – Studio tecnico in associazione tra gli ingg. Barbaro Gaspare, Barbaro Salvatore, Blanda Giovanni e Zito Giuseppe, con sede in Palermo via Catania nr.28.

TELEFONATA DELLE ORE 18.03 DEL 02.03.1990.

DEFFENDI contatta LI PERA presso la sede Rizzani De Eccher di Caltanissetta.

– omissis –

l. …che Antonella stamattina…io purtroppo sono combinato male ingegnere…lei sa…infatti le stavo mandando…le mandero’ un fax con i risultati diciamo…di questi giorni…io lunedi’ mattina devo essere all’Ispettorato del lavoro…perche’ come lei sa’ abbiamo ricevuto un’ispezione…e sembra che riusciamo a cavarcela con 80.000 lire   di   multa…insomma…quindi…ehh martedi`(incomprensibile)…scende giu’ ALTIERI che dobbiamo fare due progetti urgenti…mercoledi’ abbiamo la riunione con quelli della SIRAP ehhh…se…dall’ingegner BARBARO…di mattina riunione tecnica, nel pomeriggio con l’avvocato per vedere sta’ faccenda dei subappalti…io sono incasinato…ingegnere (risata) le sto’ mandando un resoconto di tutto…poi lei lo vede quello che dobbiamo fare…;

d. no…era Marco che la voleva qua’…perche’…;

l. ahhhh…io mi ero programmato … siccome ROVERA che adesso (incomprensibile) … con quello che e’ successo si e’ tutto…diciamo e’ ancora valido…io sto’
mandando…siccome…viene sopra ZARCONE e PICOLO…ahhh…per farsi l’impianto cantieri di (incomprensibile)…sto’ mandando i fax dei due cantieri dei viadotti…che ROVERA si vedra’ perche’…diciamo…ehhh…per quello di San Cipirello siamo in alto mare perche’…la’ dove c’erano quegli undici metri di rilevato forse non ce ne e’ neanche mezzo metro ingegnere…capisce?…perche’ abbiamo ricevuto oggi il rilievo…do…domani mattina…ehhh…lunedi’ mattina..

d. si…   ma Marco se l’era presa perche’ oggi e’ via con Perini…   e’ venuto fuori che su San Cipirrello lei non ha inviato nessun dato relativo…ahhh…elementi da acquistare.

l. ehh non ne ho neanche io, ingegnere…..come e’ rimasto?

d. ehhh… ma mi scusi… ehh… i capannoni?…

l. i capannoni si sta aspettando l’offerta della SICES…

d. va be’… ma… ehhh….

l. (incomprensibile)…   se vuole le mando i depliant… questi ce li posso mandare con Zaccone, tanto tutti i depliant che mi ha dato la Sices glieli mando, ingegnere

d. …   no….   ma i progetti… poiche’ se volevamo far fare qualche preventivo da qualcuno… (incomprensibile)… ehhh…

l. io l’ho mandata ingegnere una copia del progetto….

d. a chi l’ha mandata?…

l. ahh… li’ e’ (incomprensibile) se vuole io adesso racimolo un’altra copia…


d. no… no… non racimoli niente… il problema e’ che…

l. questa era quella… si ricorda quando abbiamo l’ultima volta che lei e’ venuto che siamo andati a fare la consegna dell’area… no?

d. si…

l. …   che in quell’occasione abbiamo deciso assieme a… a Barbaro che avremmo mandato tutti i lucidi di la’… avremmo fatto tutto… io mi sono preso tre copie piu’ le copie dei controlucidi e ce le ho qui… e lei mi disse: “mandi su una copia”…

d. si

l. … io posso rintracciare la comunicazione interna a chi l’ho indirizzata, pero’ l’ho mandata la copia… adesso se io li’ non lo so io…

d. va bene ma li’ si tratta di vedere con l’ufficio acquisti dove bisogna andare a pescare… chi c’era… chi era (incomprensibile)

l. ehhh.   ingegnere sono cose che non le posso dire per telefono…   la Sicep… la Sicep… la Sirap… lei mi capisce… ha capito?…

d. …ma comunque guardi… mandi su il fax, lo indirizzi a Marco dicendo che lei non puo’ venire insomma… io…

l. io lo stavo mandando a lei il fax

d. va bene, lo mandi a me…

l. lo mando a lei, poi siccome Rovera mi ha detto che giovedi’ voleva fare una riunione dei viadotti… io mi sono tenuto libero giovedi’ e venerdi’… se lei vuole io posso venire su giovedi’ mattina d. ehh… venga su giovedi’ mattina… pero’… daccordo

l. non ho problemi, mi porto tutte le carte che ho e di presenza ci possiamo spiegare come siamo combinati

d. va bene…

l. allora mi organizzo per giovedi’ mattina…

d. daccordo….

l. non c’e’ bisogno che c’e’…

d. daccordo… si organizzi per giovedi’ mattina e ci vediamo giovedi’ mattina…

l. va bene

d. saluti

l. la saluto, ingegnere (Vds.all.nr.312).

Anche in questa conversazione si nota che nelle varie fasi dell’appalto vengono sistematicamente adottate procedure irregolari che coinvolgono, logicamente e consapevolmente, gli enti appaltanti.   Nella circostanza, cio’ e’ chiaramente evidenziato dal comportamento di Li Pera che evita di riferire all’interlocutore gli argomenti che trattera’ con i rappresentanti della Pubblica   Amministrazione (SIRAP e Direzione Lavori) riguardo i lavori aggiudicati a San Cipirello.   In tale contesto e’ da rilevare che Li Pera invita tacitamente Deffendi ad una sorta di riflessione, dalla quale si comprende che l’ingegnere ha ben capito a cosa si riferisse Li Pera senza che lo stesso fosse costretto a scendere nei particolari.


TELEFONATA DELLE ORE 18.12 DEL 02.03.1990

Li Pera contatta MOSCOLONI della Sirap per avere notizie riguardo ai tempi occorrenti per la firma del contratto “… cioe’ lei lo sa come siamo combinati….con i tempi che corrono….   aggiuggendo che e’ andato con l’ingegnere Barbaro al comune ove sembra che le cose procedono bene. Moscoloni Ea presente che la documentazione inerente e’ gia’ stata inviata in Prefettura ed allora Li Pera sollecita affinche’ la firma del contratto avvenga entro la fine di marzo.

Moscoloni invita Li Pera a recarsi da lui per una necessita’ che hanno, per cui rimangono daccordo che si vedranno mercoledi’ alle undici circa. (vds.all.nr.313).

TELEFONATA DELLE ORE 19.26 DEL 03.04.1990

Tale Roberto Scalone contatta Li Pera allo scopo di formare una associazione di imprese per partecipare ad una gara di appalto, non meglio indicata. Poi, sempre con vaghi riferimenti, discorrono circa l’eventuale partecipazione ad altre gare.   I   due concludono la telefonata   fissando   un appuntamento per l’indomani, alle ore 11.30, presso la “Tesoreria” di Palermo, in via Roma. (Vds.all.nr.314).

TELEFONATA DELLE ORE 18.45 DEL 5.4.1990

Solina (della Sincies Chiementin) chiama la sede di Caltanissetta della Rizzani e parla con Li Pera.

l. pronto…,


s. ehhh…ciao..

l. ciao..

s. senti…scusa se ti disturbo…;

l. ha incassato intanto?

s. ehhh..

l. non lo sai…;

s. quasi si quasi no…non lo so’…ehhh…senti pero io oggi ho visto AMATO…;

l. ehhh…;

s. e non so’ se e’ vero, mi dice che forse domani tu vieni qui’…;

l. dovrei venire…si’…;

s. ehhh…;

l. non sono tanto sicuro, perche’ mi e’ arrivata una telefonata urgente che dovrei andare a San Cipirrello a quel lavoro, che stanno per partire…;

s. ehhh…,

l. quindi, infatti sto’ aspettando una chiamata e per poi eventualmente confermare, poi, domani mattina lui se ci sono o non ci sono…e dimmi, qual’e’ il problema?

s. no….niente…se tu, ci vedavamo un attimo per vedere a voce che cosa, qual’era la…,

l. la tattica da seguire…;

s. ehhh, si’ perche’ io ho quattro…ho gli altri…piu’ che questo del passato, adesso mi interessa…ho tre SAL da farmi passare, capito?

l. si


s. ehhh…hai capito…e qui’ se tutto ristagna a quella maniera, mi viene un collasso a me.

l. cioe’ ristagna in che senso?

s. cioe’ per far passare un SAL ci mettono una vita…;

l. ah…..

s. invece io debbo trovare “la corsia preferenziale”…;

l. va bene…ma quello non c’e’ problema…quello se lo vediamo domani o lo vediamo lunedi’ e’ uguale, io sono li’ sicuramente martedi’ mattina presto, perche’ martedi’ a mezzogiorno firmiamo il contratto per San Cipirello, quindi martedi’ sono sicuramente la’…;

s. ehhh…;

l. se e’ quello il motivo, non abbiamo neanche bisogno di… disturbare l’ingegnere insomma, ce la vediamo noi due…;

s. no….no…no…mica che devo disturbare…cioe’ mi ha detto..

l. no l’ingegnere AMATO, l’ingegnere RAVENNA dico.

s. no RAVENNA per carita’.

l. si’, dico…lo possiamo vedere noi due insomma…;

s. certo…certo…certo…;

l. se e’ solo per questo, non c’e’ problema…;

s. si’, si’…no…io avevo sto’ problema…;

l. no…;

s. stamattina sono andato…sono andato in giro da GRIZIO (o simile) da quello, quello e quell’altr…GRIZIO…come si chiama?…a un certo punto e’ uscito fuori che…ehhh…. sai i soliti meccanismi, no a me non e’ arrivato e questa…e’ sparita la pratica…e’ spari…ho
capito insomma…no?…ti fanno sparire le pratiche in modo che…;

I. certo.

s. ehhh…allora…ehhh…proseguendo mentalmente…,

l. ci siamo capiti…;

s. ho capito, quindi…;

l. no, se no (incomprensibile)…perche’ anche io ho lo stesso problema…ehhh…che stiamo seguendo (incomprensibile)…;

s. ehh….

l. ehhh..

s. io da Roma in poi sto’ tranquillo…,

l. ehh….

s. capito….se quando arriva alla Cassa Depositi, poi li so’…   vado liscio…pero’ qua’ pare che mi stanno mettendo i bastoni tra le ruote ora…

l. e’ normale…;

s. ehhh…appunto (ride)…sara’ normale…;

l. (ride)…,

s. sara normale, pero a me mi fa’ incazzare…;

l. (ride)…dici?

s. ehhh..

l. io invece sono allegro…

s. ehhh..

l. ehhh…va bene…;

s. ti sento allegro…va bene…sono contento…(ride)…,

l. (ride)…no, non ti preoccupare, io non so’ se vengo domani, sto’ ancora aspettando
una conferma su cosa debbo fare perche’ domani volevo anche andare a vedere quella gara, ma quella credo che sia gia’ saltata, mandero qualcun altro a vedere se abbiamo perso…,

s. si’, si’…immmagino che (incomprensibile)….;

l. ehhh…

s. immagino che e’ gia’ assegnata…;

l. ma non credo.

s. ehhh..

l. era asta pubblica…;

s. e’ asta pubblica, lo sappiamo che e’ n’asta pubblica, lo sappiamo, non la prima asta pubblica che va’…;

l. si’, va bene ma che c’entra…tu la tua non l’hai pure vinta?..

s. certo.

l. e allora?

s. (ride)…,

l. ehhh…

s. io…io ne vinte due qua’… ohhh…

l. e quella, quella non era asta pubblica pero’..

s. l’AMAT si’…;

l. era pure asta pubblica l’AMAT?…no…;

s. come no…;

l. dici?…

s. si’, si’…;

l. ma io ero convinto che non fosse asta pubblica…strano che non ho partecipato a quella allora.


s. (ride)…ti e’ sfuggita…guarda, senti un po’…,

l. ehhh…

s. ho visto pure li’ che stavi li’ alla galleria di Favignana.

l. si …

s. (ride)…,

l. e a Favignana quale?…;

s. c’era una galleria a Favignana ultimamente no.

l. ma con quella li…non c’entro niente io, Favignana non e’ dalle parti di coso la’…,

s. ehhh…,

l. non e’ lassu’?;

s. Favignana l’isola..

l. ahhhh, l’isola di Favignana…ahhh, si’, si’, si’, si’, si’, e quindi c’eri pure tu allora…;

s. certo.

l. (ride)…ci siamo dati da fare…va bene, ascolta se non ci vediamo domani, ci vediamo senz’altro martedi’ mattina.

– omissis –   (vds.all.nr.315).

Nella conversazione appare evidente che i due cercano di accaparrarsi alcuni SAL ignorando le procedure previste e seguendo, come riferito dallo stesso SOLINA, “canali preferenziali”.   In particolare, nella circostanza, e’ il Solina ad avere bisogno del pagamento di tre SAL, fatto che non preoccupa assolutamente Li Pera, il quale assicura che potranno sistemare “ogni cosa”.


In tale contesto, comunque, e’ da sottolineare il comportamento di alcuni funzionari del comune di Palermo, i quali, da quanto asserito concordamente dai due, indurrebbero coloro che sono interessati al disbrigo delle varie pratiche per motivi professionali, al “sollecito” delle stesse con metodi corruttivi.   Nel caso del Solina, addirittura, si comprende facilmente che tale forma di concussione viene messa in opera non per un sollecito disbrigo della pratica, ma semplicemente affinche’ la stessa “venga trovata” e segua il previsto iter.

A riguardo della gara di Favignana non si e` in grado di interloquire in quanto la relativa documentazione, benche` richiesta   da   tempo, non e` stata   ancora   trasmessa dall’amministrazione provinciale di Trapani.

TELEFONATA DELLE ORE 17.34 DEL 6.4.1990

Li Pera forma il nr. 0432/607298, intestata alla societa’ RIZZANI DE ECCHER di Udine e conversa con il dottor CANI nel seguente modo:

l. (incomprensibile)…;

c. agli ordini..

l. ciao…

c. ciao…

l. senti…ehhh…sembra che stia per uscire…ehhh…un…. una gara d’appalto per un progetto d’idee per il riutilizzo della base di Comiso…,

c. ehhh..


l. che appena esce, qua’ si parla di svariate decine e decine di miliardi, non dico centinaia ma insomma…ohhh… ohhh…pare che tutti i giochi ovviamente, tutte le strade portano a Roma…giusto?…,

c. si…

l. ecco…dovresti avvisare Claudio di questo…;

c. si…

l. per vedere che cosa…ehhh…che cosa…;

c. e’ vero…;

l. possiamo fare   no .no…di vero e’ vero…;

c. ehhh..

l. che cosa possiamo fare per inserirci, perche’ li’ ci vorra’, pare che loro fanno fare il progetto e dopo sceglieranno i primi tre o i primi o qualche cosa del genere e poi questi qui’ faranno i progetti di massima assieme e quindi gestiranno anche l’esecuzione…capito…,

c. ho capito…;

l. quindi siccome e’ una cosa…una torta molto appetitosa, dove ci entra il nostro amico Giulio…;

c. si…

l. ecco visto che noi dovremmo avere buoni rapporti…;

c. (breve pausa) ho capito…;

l. “te capiu”…;

c. “te capiu”…;

l. la gara di Palermo se ne parla verso le sei e trenta di sapere che…chi ha vinto, perche’ ancora stanno sfogliando le carte…;


c. e noi siamo qua’ in attesa…,

l. la….la Pretura…ho saputo un paio di numeri che ci fanno..

c. addirittura…

l. ehhh…loro hanno fatto delle imprese del calibro di GABOGI…eccetera…hanno fatto 8, 8 e 1/2 (otto e mezzo)….

c. ahhh…bene..

l. quindi la media dovrebbe essere secondo me, arrivare a quelli…io dico che da 17 e 1/2 a 18 e 1/2 si vince…;

c. ehhh…sarebbe buono…;

l. qua’ siamo…;

c. qua’ siamo…;

l. va bene…;

c. okay…;

l. daccordo…;

c. ti saluto…;

l. ciao…;

c. grazie… (vds.all.nr.316).

Nella conversazione si fa’ riferimento ad una gara di appalto per il riutilizzo della base di Comiso. In merito a tale gara nulla si puo’ riferire in quanto la preparazione della stessa e ancora nelle sue fasi preliminari “…sembra che stia per uscire…ehhh…un…una gara di appalto per un progetto di idee…” “…pare che loro fanno fare i progetti e dopo sceglieranno…”. E’ da evidenziare pero’ che Li Pera essendo a conoscenza di tale progetto
si attiva per vedere “…che cosa possiamo   fare per   inserirci….” “…essendo una torta molto appetitosa… dove ci entra il nostro amico Giulio…” “…dovresti avvisare Claudio di questo…” perche’ “pare che tutti i giochi ovviamente, tutte le strade portano a Roma…”

In merito alla gara di appalto da espletarsi a Palermo e riguardante la Pretura, la stessa e’ stata individuata nei “lavori per la costruzione della nuova sede della Pretura Unificata, Ufficio di Conciliazione, Ufficio Unico Notificazioni, Esenzioni e Protesti, Sezione di Sorveglianza” dello importo a base d’asta di lire 51.530.000.000 indetta dal municipio di Palermo.

La gara di appalto espletata in data 6.4.1990 venne aggiudicata alla societa’ “SINCIES CHIEMENTIN S.P.A.” di Roma in associazione con la impresa “SCIACCA Gioacchino” di Erice (TP). (vds.all.nr.317).

Effettivamente dal verbale di gara si rileva che la societa’ GAMBOGI COSTRUZIONI s.p.a. di Pisa, come affermato da Li Pera, aveva presentato una offerta in ribasso pari all’8,25% tale   positiva constatazione permette   di dedurre   che preliminarmente all’espletamento della gara vi era stato un contatto tra imprese che ipotizza il reato di turbativa d’asta.

E’ ancora piu’ importante rilevare che Li Pera non si mostra troppo preoccupato del risultato della gara “…loro hanno fatto…” “…quindi la media dovrebbe essere secondo me, arrivare a quelli…”, evidenziando una sua conoscenza di preliminari accordi tra le imprese
e “l’organizzazione” per consentire l’aggiudicazione della gara ad una determinata societa’.

TELEFONATA DELLE ORE 9.54 DEL 12.4.1990

Li Pera chiama la sede romana della RIZZANI DE ECCHER e conversa con il dottor CANI.

– omissis –

l. ehhh….quel nome che mi hai dato tu dell’ANCI (o simile) che abbiamo dato a quell’amico nostro…;

c. dimmi caro…;

l. si’, ma quello non vale un cazzo la’ dentro…;

c. perche’…,

l. perche’ quello addirittura conosceva il suo capo…e infatti e’ andato li’ un certo Johnny…;

c. non lo so’…;

l. che e’ il capo di…forse qualcuno di la’ lo conoscera’, scrivitelo il nome..

c. ehhh..

l. pare che siano andati a finire proprio dall’ultimo arrivato.

c. ohhh…addirittura…,

l. si…si…una figuraccia abbiamo fatto…;

c. senti chi me lo ha consigliato vale per cui…;

l. ma….ehhh…boh…o forse non si e’ voluto sbilanciare con lui…;

c. ahhh…e’ probabile questo…,


l. comunque…tieni…si’…tieni…presente, fai questa indagine sul capo…su sto’ Johnny, perche’ solo il nome mi ha voluto dire, il cognome non me lo hanno voluto dire…

c. Johnny…,

l. Johnny che e’ il capo di questo FINOCCHIARO…;

c. ho capito…lo verifico subito….,

l. senti…Universita’ agli studi di Palermo…

c. si…

l. lire due, cinque, nove, uno, seicentocinquanta…,

c. si…

l. zero, zero….;

c. si…

l. erre…erre..

c. si…

l. tra parentesi…LOMBARDO Giuseppe…,

c. LOMBARDO…;

l. daccordo…;

c. si…

La conversazione continua tra i due a riguardo delle gare della Pretura di Palermo per la quale mostrano un certo risentimento per la mancata aggiudicazione; poi gli dice che unitamente a DEFFENDI hanno firmato il contratto di San Cipirello, che per la gara della circonvallazione e’ tutto fermo e che a riguardo della gara di DONNAFUGATA bisogna attendere le prossime elezioni.(vds.all.nr.318).

Riguardo alla gara di appalto che sarebbe stata indetta dall’Universita` degli Studi di
Palermo, dalla relativa documentazione trasmessa dall’ateneo, non si e` rilevata alcuna licitazione con quelle caratteristiche.

TELEFONATA DELLE ORE 19.08 DEL 23.04.1990

Il geometra Zarcone, impiegato della Rizzani, chiama l’utenza intestata alla stessa ditta, sede di Caltanissetta,e parla con l’impiegata lasciandole il numero di   telefono dell`abitazione dell’assessore Di Trapani.   Aggiunge che l’amministratore desidera che Li Pera lo chiami in serata o il mattino successivo.(vds.all.nr.319).

TELEFONATA DELLE ORE 19,19 DEL 23/04/1990.

Impiegato dell’impresa Catalano chiama l’utenza della Rizzani De Eccher di Caltanissetta e conversa con Li Pera come segue:

     I. Li Pera;     U= uomo.

l. pronto, buonasera… mi dica…

u. niente, e’ arrivato?

l. no, niente ancora

u. ah, ho capito… ma stanno… stanno…

l. abbiamo… come si chiama… abbiamo novita’?

u. novita’ quasi buone… c’e’ sempre un poco di intoppo, ma comunque diciamo quasi… “s’avissi” superare va… lei quando… viene verso qua?

l. beh… quando serve…

u. no, dico non e’ che e’ impellente…

l. ho capito… non appena viene verso qua mi da’ un colpettino di telefono


u. va bene

l. ma sono partite queste carte?

u. no, ancora, ma… stanno partendo

l. ho capito, va bene

Si salutano. (vds.all.nr.320).

La conversazione, senza ombra di dubbio attinente l’attivita’ professionale, avviene in modo quasi criptico   celando a cosa si riferiscano gli interessati e, comunque, eviden ziando il ruolo preminente del Li Pera che si rechera’ presso gli uffici dell’impresa Catalano (“quando… viene verso qua?) appena cio’ si rendera’ necessario (“quando serve”).

Dato il contesto nel quale i personaggi vari sono interessati, appare plausibile che le “carte” cui si riferiscano siano appunti contenenti le percentuali da presentare in occasione di gare di appalto.

TELEFONATA DELLE ORE 19,35 DEL 23/04/1990

Li Pera forma l’utenza 0432/6071 intestata alla Rizzani De Eccher di Udine, via Melegnano nr.109, e si fa passare certa MARA, impiegata presso l’ufficio gare della societa’. I due conversano come segue:

l. Li Peram. Mara.

l. pronto?

m. si

l. Mara…

m. si

l. sono Li Pera….   senta volevo chiedere una cosa… quella gara… quella trattativa
ANAS, quand’era, oggi o domani?

m. no, oggi mi sembra…

l. oggi…

m. si, mi sembra che oggi era… comunque, qui abbiamo… la lista… si, comunque, mi sembra che era oggi, oppure non c’era proprio una data…. aspetti… si in effetti qui non c `e’ una data, mi sembra che era oggi… perche’?

l. risultato?

m. ahh… risulta… sembra che l’abbiamo presa…

l. ahh… ho capito… eh… mandate un fax almeno, no?

m. ehh…   si… ma non e’ Li Pera qui… non e’ufficiale l’ANAS, non e’ ufficiale

l. ma e’… e’ gia     c’e’ Favro li’?

m. si, si e’ qua, glielo passo…

la conversazione continua tra Favro e Li Pera:

l. ciao

f. ciao

l. abbiamo vinto sta gara o no?

f. quale, quella di Torino?

l. no, questa di Sant’Agata…

f. ehh… non lo so ancora

l. come non sai…

f. eh…(risata)…

l. dai, ma non si sa ancora ufficialmente… non era oggi la gara?


f. no, no, no, no…. (Favro da’ l’impressione di voler interrompere l’interlocutore)… uhhh…

l. non era oggi, io ho capito…. io pensavo…   volevamo sapere se avevamo vinto o avevamo perso…

f. si, si, si…

l. ecco, tu sai

f. certo che so…

l. ahhh, e’ a posto… e’ a posto…

f. si…

l. dimmi una cosa, ma… quando si sa ufficialmente, non si sa ancora…

f. no, no, non lo so, penso domani o dopodomani

l. ho capito… ascolta… “Edil Fro” (o simile) che cos’e’?

f. Palazzo di Giustizia di Torino…

l. ahh, quanti miliardi?

f. ventotto

l. da soli?

f. si… con gli impiantisti sai…

l. ehhh… ah… ecco certo, ventotto miliardi a Torino, bene…ok…. questa, questa, invece, dell’ANAS….

f. abbiamo perso una per 40 milioni Dio Boia….

l. questa delle…. cose… quant’e’, 19 miliardi?

f. ehhh?

l. questa dell’ANAS…

f. 19

l. 19… ascolta quando mi mandi le carte di cosa… perche’ loro vogliono imbucare sabato mattina…


f. chi, IMPESI…

l. uhh…

f. si…   noi avremo tutto pronto… non penso prima di giovedi’ sera

l. ecco, guarda, giovedi’, giovedi’… IMPESI sarebbe a Roma

f. ehhh… lo so, ci siamo sentiti stamattina ma… eh… e difficile fare gli orari per giovedi’ sera

l. ma qualcuno li deve portare, poi ti debbo spiegare il perche’…

f. ehh, certo…

l. perche’ noi dobbiamo imbucare assolutamente sabato mattina

f. ok… va bene…

l. come facciamo?

f. eh… ci sentiamo, guarda, domani… facciamo un quadro che qua siamo sommersi da tante cose…

l. lo so, lo so, pero’ questa qua e….entro venerdi’ bisogna firmarla perche’ sabato mattina si deve imbucare, poi ti spieghero’ il perche’

f. ehh… lo so, lo so…

l. ok… ciao

f. ciao, arrivederci….   (vds.all.nr.321).

Dalla conversazione tra Li Pera e Favro emerge la “prova lampante” degli illeciti commessi per la aggiudicazione delle gare di appalto. Nel caso specifico, Favro (dipendente della Rizzani) e’ gia’ a conoscenza, prima che venga espletata, dell’esito
della gara   indetta dall’ANAS   e dell’importo di 19 miliardi.

Dalla documentazione trasmessa dall’ANAS di Palermo non risulta essere stata espletata gara di appalto dell’importo di 19 miliardi cui fanno riferimento il LI PERA ed il FAVRO della telefonata.

TELEFONATA DELLE ORE 19.05 DEL 3.5.1990 Il geometra Li Pera forma un interno telefonico della Rizzani De Eccher, sede di Udine, e parla con Mara chiedendo di FABBRO o di CANI, entrambi assenti.   Il geometra, riguardo la gara di appalto inerente “Sclafani Bagni”, dice a Mara, impiegata presso l’ufficio gare, “… tra parentesi metta LODIGIANI…” “…quindi noi mettiamo una bella ERRE li`…” (vds.all.nr.322).

Dalla breve conversazione si   osserva che anche Mara, impiegata presso l’ufficio gare   della societa`, e` a conoscenza delle procedure, certamente illecite, che vengono seguite nelle varie fasi, delle gare di appalto, nel caso specifico nella fase preliminare della gara indetta per lavori nel comune di Sclafani Bagni. Molto chiaro, nella circostanza, il riferimento alla societa` che risultera` aggiudicataria della gara in   argomento, la   LODIGIANI S.p.A., che, secondo codici in uso agli   imprenditori interessati,   viene contrassegnato con   la “R”.   Tale convincimento, per altro riscontrabile da quanto di seguito riportato, deriva anche dal contenuto di altre conversazioni telefoniche, di cui si
trattera`, nel corso delle quali vengono fatti riferimenti a societa` contraddistinte dalla “R” o “RR”, presumibilmente in base alla priorita` che si vuole assegnare.

Per quanto riguarda la gara di Sclafani Bagni, la stessa e` stata individuata nei “lavori di costruzione della strada di collegamento   esterno    Sclafani   Bagni-Valledolmo-Alia” dell’importo a base d’asta di lire 6.380.000.000 indetta dal Comune di Sclafani Bagni   mediante pubblicazione sulla G.U.R.S.   nr.6 del 10/02/1990, pag.72, nonche` avviso di rettifica sulla G.U.R.S.   nr.8 del 24/02/1990 pag.122 e sulla GUCE nr.S23 del 02/02/1990, pag.20 e per estratto sui quotidiani “La Repubblica” e “Giornale di Sicilia” del 15/02/1990.   Tale gara, come si rileva dal verbale di aggiudicazione della licitazione privata (vds.all.nr.323), venne espletata in data 24/05/1990 ed aggiudicata alla associazione   temporanea   di   imprese LODIGIANI   S.p.A. capogruppo, SCHIMMENTI Santo e UD COSTRUZIONI S.r.l., che aveva presentato un ribasso del 16,21%.

Confrontando la data della conversazione con quella di aggiudicazione della gara, si evince che LI PERA era a conoscenza   del   suo   esito   circa   20   giorni   prima dell’effettuazione della stessa.

TELEFONATA DELLE ORE 19,21 DEL 03/05/1990.

Mara della RIZZANI di Udine contatta LI PERA:

M= ehhh…   buonasera, senta per quel discorso di prima lei si riferiva a Scafati?;


L= no… Sclafani Bagni, dove eravamo in raggruppamento con Catalano…;

M= ehh…;

L= sei miliardi e qualche cosa..;

M= ehhh… ma ci deve ancora arrivare l’invito…;

L= lo so, certo…;

M= ah…;

L= se vi avviso prima…;

M= okay…;

L= perche` siamo bravi… no…;

M= eh… ma lei e` bravissimo per quello… no, siccome io appunto quello non lo trovavo…;

         … o m i s s i s …

(vds.all.nr.324).

Si evince dalla conoscenza di situazioni non legali che anche una semplice impiegata quale la signora Mara e` connivente dell’illecita` attivita` e cio` dimostra ad abbuntiam la corresponsabilita` complessiva della Rizzani De Eccher.

TELEFONATA DELLE ORE 18,07 DEL 07/05/1990.

Il geom.LI PERA chiama la Rizzani De Eccher, sede di Caltanissetta, e parla con la segretaria, Giulia, alla quale dice di chiamare la CO.FA.PI. per fissargli un appuntamento con qualcuno di loro in merito alla gara del 18 successivo,

per la quale hanno gia` ricevuto l’invito. (vds.all.nr.325).

TELEFONATA DELLE ORE 18,23 DEL 07/05/1990

Giulia chiama la CO.FA.PI. e parla col geometra FALLETTA al quale riferisce che Li Pera vorrebbe vederlo mercoledi mattina verso le ore 09,00 riguardo la gara del “Castello di Ventimiglia”, per la quale debbono associarsi e che scade il 18 successivo.   (vds.all.nr.326).

TELEFONATA DELLE ORE 10,29 DEL 17/05/1990.

Li Pera chiama la Rizzani di Udine e parla con tale NARDON trattando argomenti non inerenti le indagini. Poi conversa con Mara come segue:

M= pronto;

L= si Mara, buongiorno;

M= si, buongiorno;

L= senta una cosa, le volevo dire…   eh…   io avevo dato… oh… forse e` per quella gara di Gallodoro, mi pare… no…?;

M= si;

L= ecco… lei ci metta tra parentesi…;

M= si;

L= AIA Catania…;

M= si va bene…;

Successivamente Li Pera chiede di parlare con FABBRO, il quale e` impegnato in altra conversazione telefonica, per cui si fa passare CANI. I due parlano circa un incontro che Li Pera doveva avere, presumibilmente con Claudio, per discutere di eventuali
collaborazioni con altre imprese ed in particolare con la CO.FA.PI. “…volevo solo cambiare alla luce di quei discorsi che poi abbiamo fatto ieri sera…   cioe` l’altra sera…” “…volevo solo cambiare la cosa, la collaborazione con la CO.FA.PI. mi pare… eh… cioe` mi pare notevolmente minata dagli ultimi accadimenti diciamo…   in effetti io volevo… volevo solo levare tutta…   l’unica frase stonata,   perche` e` gia` una bocciatura, capisci…” “…di brutte figure non ne facciamo …non ci costera` niente…”. Poi continuano come segue:

L= LI PERA       E= Enzo CANI

L= sono a Caltanissetta tutto il giorno… anche perche` questa sera chiudiamo quell’offerta…;

E= benissimo… e tutto fermo li`?… com… come ieri?;

L= eh…   beh, io ieri non ci sono stato tutto il giorno, non mi ha cercato nessuno… quindi non;

E= ho capito, quindi non e` cambiato nulla…;

L= no…;

E= va bene;

L= daccordo?;

E= buona giornata;

… o m i s s i s … (vds.all.nr.327).

TELEFONATA DELLE ORE 17,39 DEL 22/05/1990.

Li Pera chiama la Rizzani di Udine e parla con ROSSINI in merito alla trasmissione dei documenti Antimafia ed a proposito di cio` conversano come segue:


R= mi e` arrivata una tua lettera…;

L= eh…;

R= sul tavolo, relativa alla trasmissione di documenti antimafia…;

L= eh…;

R= la quale lettera pero` non so a che cosa si riferisce… innanzitutto…   cioe` sono   documenti   ripresentati perche` scaduti?;

L= si… no… no… no…;

R= no, non c’entra niente con la legge nuova…;

L= no…   no… no… il problema e` stato questo e` che inizialmente il consorzio della Messina-Palermo…;

R= eh… eh…;

L= rilasciava non una autorizzazione al sub-appalto…;

R= si;

L= ma rilasciava una lettera che se tu la vai a cercare da qualche parte, la vai a trovare, se no te la mandero` via

fax…;

R= eh…;

L= dice…   abbiamo ricevuto con riferimento alla vostra domanda…   dice… abbiamo ricevuto i vostri documenti dalla   Prefettura…   Questura…   che cavolo e`… dice…   vi comunichiamo che nulla osta…   dice… pero` teniamo presente che questa non e` una autorizzazio ne al sub-appalto…

R= si…

L= adesso hanno avuto delle ispezioni…


R= si…

L= e gli hanno chiesto di sanare questa situazione a tutti;

R= si…;

L= per   cui   ci   hanno   richiesto di   ripresentare   i documenti…;

R= si;

L= ecco…;

R= be`, ma tutta questa cosa pero`, al di la` di tutto, visto   che   stiamo cercando   tutto un discorso   di organizzazione…;

L= si;

R= dovrebbe essere coordinata, cioe` non… ;

L= si ma voi…;

R= non …incompr… mettere a posteriori noi…;

L= come?;

R= non ricevere le lettere a posteriori noi…;

L= ma guarda che l’avete fatto voi, la lettera che ho mandato io…;

R= se e` a firma tua… ed e` a Caltanissetta la`…;

L= ma forse sara` quella della MARIBEL;

R= della MARIBEL;

L= allora…   allora come, come facevate a farla voi… cioe`…   noi oltre ad avere dato i documenti…   eh… Rizzani De Eccher…;

R= si;

L= con lettera fatta dalla sede…;

R= si;


L= io ho dato pure quelle del sub-appaltatore con…   con lettera da qui…;

R= insomma…   lo so… ma se… sic…   ma…   questa alla luce della nuova normativa;

L= si… no, alla luce della nuova normativa… anche loro …perche` non avevano mai avuto l’autorizzazione al sub-appalto…;

R= cazzo…   non   ha mai   avuto   l’autorizzazione   al sub-appalto pero` ha lavorato…;

L= no… Piero o mi capisci…;

R= no, non ti capisco…;

L= o…   o mi capisci… o… oppure ti faccio venire qua in Sicilia…;

R= va bene;

L= il Consorzio non ha mai rilasciato sulla Messina-Palermo autorizzazione al sub-appalto, ha solo detto noi abbiamo fatto la domanda in regola, abbiamo dato i documenti… e prima che cominciassimo a lavorare…;

R= si;

L= la TORNO ha ricevuto per conto della MARIBEL una lettera dove diceva che nulla ostava al sub-appalto…;

R= si;

L= ma non era una vera e propria autorizzazione;

R= eh…;

L= come non avevamo noi Rizzani De Eccher… a questo punto il consorzio ha avuto un’ispezione;

R= si… oh… e me lo auguro;


L= oh…   e alla fine   gli hanno detto …incompr… mettetevi in regola allora hanno richiesto a tutte le ditte…;

R= un’altra volta la documentazione;

L= esatto…   quindi quella … quella Rizzani de Eccher l’ha mandata all’ufficio lavori la`… chi e`;

R= eh…;

L= per la MARIBEL …incompr… questa qua, anche perche` la ditta non esiste piu`;

R= si;

L= e io l’ho mandata… io da qua alla TORNO, hai capito?;

R= si;

L= e gli ho mandato copia…;

R= la MARIBEL non esiste piu`…;

L= cioe` esiste, ma e` come se non esistesse piu`, perche` tutto il personale lo abbiamo rilevato noi…;

R= della MARIBEL;

L= si;

R= benissimo…   senti, pero` non mi e` chiara sta cosa e non e` il caso di… starne a parlare tanto a lungo qui a telefono, perche` ho bisogno di chiarimento di altro genere…;

L= comunque io ti mandero` via fax il tipo di lettera che il consorzio rilasciava fino a ieri… aspetta, se attendi un attimo te la leggo…;

R= no, no Pino…;

L= aspetta un attimo…quattro righe sono…;


R= Pino ho altre due cose…una per Marte e una per la signora…incompr…;

L= e allora va be`…allora hai capito tutto…no…;

R= no…no…si`…non ho capito…diciamo che non ho capito niente…;

L= ti mandero` il fax…;

R= ti do` le risposte che ha mandato il consorzio che mi sembrano letteralmente assurde…quelle del consorzio…;

L= lo so… lo so… lo so… infatti si sono precipitati a far ritirare i documenti…;

R= eco, ma alla luce di tutto… va bene, perche` tu dici se noi poi…   si, ma poi i documenti hanno la data odierna, che significato ha;

L= no, va bene… ma comunque loro intenato dal punto di vista penale…;

R= ma che poi, se poi… le… le… autorizzazioni date correttamente…;

L= ascolta;

R= …incompr… non servono a niente;

L= no, ma ascolta una cosa… eh… eh… in ogni caso non e` mai stato un sub-appalto occulto…;

R= si;

L= perche` la TORNO ha sempre detto che il lavoro lo faceva la Rizzani…;

R= si;

L= la TORNO ha sempre detto che il ferro lo faceva la MARIBEL…;


R= si;

L= ha mandato i documenti, ha chiesto l’autorizzazione, se loro gli hanno sempre mandato quello… a tutti, mica solo alla TORNO…;

R= don Pino… don Pino…;

L= eh…;

R= adesso mi fai una sacrosanta cortesia…;

L= si;

R= daccordo;

L= si;

R= qualsiasi cosa riguarda l’anitimafia…;

L= eh…;

R= va bene… no fai un passo se prima non mi hai sentito;

L= okay…;

La conversazione ha termine con ROSSINI che precisa che proprio quella mattina ha assunto l’incarico per la RIZZANI riguardo la certificazione antimafia. (vds.all.nr.328).

Come gia` indicato in altra parte del presente elaborato, la documentazione relativa ai lavori   del consorzio della Messina-Palermo non e` stata richiesta. Sul conto della TORNO e della MARIBEL sono in corso accertamenti dei quali sara` riferito in seguito.

TELEFONATA DELLE ORE 11,33 DEL 23.06.1990.

Li Pera contatta FAVRO presso la Rizzani di Udine e conversano come segue:

         … o m i s s i s …


F= ah… ho capito, senti ci sono quelle gare la`… quindi;

L= quelle quattro;

F= ah…;

L= quelle quattro del gas no;

F= no quelle quattro del gas iniziamo a farne due… eh..;

L= due?;

F= due…;

L= io spero che…   io ti diro` quale e` quella a cui dobbiamo puntare di piu`…;

F= bisogna farne due, perche`   li` chiedono un lavoro eseguito di pari importo…;

L= si;

F= e in Italia ci sono quattro imprese che ce l’hanno…;

L= va bene;

F= io sono riuscito ad inserirmi su due… su quella da 27 e 24;

L= si… pero` io ti diro`…;

F= siamo, siamo in quattro…;

L= ma non ha importanza, io ti diro` quel’e` quella che dobbiamo sparare… eh…;

F= okay;

L= eh…;

F= senti un’altra cosa;

L= si;

F= mi e` arrivata una gara dei Beni Culturali di Palermo, tre miliardi e sette…;

L= si;


F= e anche quella cosa facciamo?;

L= e quella dovremmo farla perche` non mi ha…;

F= eh… le altre due invece, Birgi e l’altra la`…;

L= eh…   una dovremmo ringraziare, io avevo dato gia` nome cognome e tutto…;

F= a chi?;

L= eh…   a qualcuno di voi, adesso non mi ricordo con chi …incompr…;

F= a me, a me… no…;

L= comunque quella… quella cos’era Agrigento… cos’era?;

F= ma sono fuori ufficio…;

L= comunque quella di Birgi…;

F= Bronte, Bronte…;

L= quella di Bronte si, bisogna anche, perche` li` bisogna andare a versare 7 milioni, la eccetera eccetera…;

F= chiedono il versamento per partecipare alla gara…;

L= si, si…;

F= eh…;

L= e quello li` dobbiamo ringraziare… io poi ho tutti i dati e te li trasmettero`…;

F= eh…;

L= quella di Birgi pare che non interessi molto, e quindi

dovremmo farla penso…;

F= allora   facciamo…   e facciamo   anche   quella   di

Palermo…;

L= perfetto…;

F= senti,   io   ho necessita`   pero` di avere   qualche documentazione per fare il sub-
appalto adesso…;

L= eh… di quale dici tu;

F= eh… di tutte e due… quelle che ci sono partecipiamo;

L= si, si, tu manda via fax le case…;

…o m i s s i s …   (vds.all.nr.329).

Dalla documentazione acquisita, relativa alle gare indicate dai due nella telefonata, si evince quanto segue:

– non risultano le due gare del gas per l’importo di 27 e 24   miliardi, tra la   documentazione inviata   dalla SICILIANA GAS di Palermo, concessionaria per gli appalti inerenti la metanizzazione nell’isola; (vds.all.nr.330);

– dal verbale di gara del 05/06/1990 del Comune di Bronte relativo all’appalto per i lavori di urbanizzazione dell’area   industriale   ed   artigianale terzo   lotto dell’importo a base d’asta   di lire 10.074.000.000, risulta che aggiudicataria dei lavori era l’impresa Matteo SANTAGATI & C.   S.p.A.   via Galermo nr.156 Catania, in associazione con la SI.R.MO.   S.p.A.   di Catania. A tale gara la RIZZANI, cosi` come indicato dal LI   PERA,   non aveva   partecipato   poiche`   doveva “ringraziare”; (vds.all.nr.331);

– dall’elenco delle gare gestite dall’Assessorato Regionale Beni Culturali, anche tramite le varie Sopraintendenze, si rileva che una sola gara nell’importo si avvicina a quello indicato nella conversazione. La stessa riguarda la ristrutturazione del palazzo Montalbo di Palermo per un importo a base d’asta di lire 3.610.450.030 pubblicata sulla G.U.R.S.  
nr.11 del 17/03/1990 e gestita dalla Sopraintendenza   Beni   Culturali   di   Palermo.   La documentazione, benche` richiesta da   tempo, non e` stata ancora inviata.

TELEFONATA DELLE ORE 10,33 DEL 23/06/1990.

PERINI, della Rizzani di Udine, viene chiamato da Li Pera che lo informa del fatto che il giorno precedente e` stato a San Cipirrello, dove era presente anche il direttore dei lavori e un funzionario della SIRAP. Aggiunge che riguarda “quella   lista” che aveva   mandato, c’era da cambiare qualcosa, per cui inviera` un fax.

Sempre riguardo tali lavori, Li Pera riferisce che “…fra l’altro sono riuscito a fare accettare dall’entourage locale una ditta che io conoscevo…” “…che e` della zona, fra l’altro io non lo sapevo neanche che fosse della zona, quindi diciamo faremo per la… mentre per la COSMOSUD abbiamo gia` il sub-appalto approvato…”. A tal proposito fa presente che i responsabili della SIRAP hanno qualche timore a concedere noleggi a freddo o trasporti.

I due continuano la conversazione facendo delle valutazioni sui prezzi di alcune voci dell’appalto. (vds.all.nr.332).

Dalla documentazione inviata dalla citata SIRAP non si rileva alcuna autorizzazione al sub-appalto concessa alla Rizzani;   mentre dalle poche indicazioni fornite dai due nella telefonata non si e` riusciti ad individuare “la ditta locale”.(vds.all.nr.333).


Ad ogni buon fine si comunica che amministratore unico della COSMOSUD risulta essere GUCCIONE Manfredi, nato a Palermo il 24/02/1964, residente a San Giuseppe Jato via Degli Ulivi nr.99, figlio di Leoluca indiziato “M”, amico di Angelo Siino. Ulteriori commenti appaiono inutili in merito a tali vicende. (vds.all.nr.334).

TELEFONATA DELLE ORE 18,30 DEL 25/06/1990.

LI PERA chiama la CEMPES e parla con il geometra ERRICO, al quale chiede di ZITO. Venuto a conoscenza che e` assente, informa l’interlocutore che l’indomani alle ore 09,00 sara` al Motel Agip in quanto “…ascolta, io ho bisogno…   io devo   dare   una busta a lui domani mattina…”   (con riferimento a ZITO) “…e vorrei che qualcuno venisse al Motel Agip domani mattina… e` una cosa importante per… per voi…”. Rimangono daccordo che sara` lo stesso ERRICO a recarsi all’appuntamento. (vds.all.nr.188).

TELEFONATA DELLE ORE 12,25 DEL 27/06/1990.

LI PERA chima la Rizzani di Udine e parla con CANI, il quale gli chiede se si e` incontrato con IACOPELLI. Il geometra risponde che dovra` vederlo “per   due o tre cosette” probabilmente venerdi pomeriggio. Successivamente parlano delle gare di Donnafugata e Monreale, per le quali LI PERA accenna che la situazione e` ingarbugliata e che forse, per Monreale, toglieranno il finanziamento, mentre per Donnafugata “…stiamo aspettando che
fanno l’amministrazione…”.   A riguardo della Palermo-Sciacca LI PERA riferisce “…a seconda di come vanno le cose…” “o siamo primi o siamo secondi…” “…   poi ti…poi ti diro`…”.   CANI   chiede   notizie   riguardo   le   due circonvallazioni, per le quali LI PERA informa che ci sara` una suddivisione in tre lotti per un importo complessivo di 120 miliardi, mandando in appalto ogni singolo lotto, aggiungendo che comunque “c’e` casino” e che tale stato di confusione sarebbe potuto proseguire sino alle seguenti elezioni regionali. Poi continuano come segue:

C= Naro, cosa facciamo;

L= Naro…   adesso   aspettiamo che   Claudio   prenda quell’appuntamento… no;

C= non ho capito niente, scusa;

L= Naro…   Claudio deve prendere quell’appuntamento con… con come si chiama… con il sottosegretario, quello che siamo andati a trovare…;

C= FIORINO…;

L= esatto…;

Riguardo   “le due robette di   ALTIERI” (sono le   due progettazioni inerenti le circonvallazioni di Niscemi e Mazara del Vallo, delle quali si e` gia` trattato) LI PERA dice di aver gia` parlato con DEFFENDI ed aggiunge che sul contenuto   di tale conversazione   gliene riferira` di presenza.

I due poi continuano come segue:

L= invece sai ho saputo una cosa che… eh… Claudio era stato… l’ho saputo ieri mattina…;


C= si;

L= era stato proposto per delle cariche sociali all’ANCI (o simile)… no;

C= eh…;

L= e siccome si era saputo quel discorso della FERRUZZI… eccetera, eccetera;

C= si;

L= c’e` stata una indagine equindi   lui non e` stato confermato a questo incarico…;

C= addirittura;

L= esatto…   cio` significa che potrebbe veramente esserci qualche cosa di vero alla base…;

C= ho capito, va bon… attendiamo;

L= perche`…   si…   era una cosa quasi certa che lui sarebbe…   gli avrebbero dato l’incarico di prestigio presso l’ANCI…;

C= eh…eh…;

L= poi quando e` nata sta voce hanno fatto una indagine e a quanto pare …incompr… sul serio;

C= porca miseria;

L= sembra eh…;

C= sembra;

L= poi puo` essere un protocollo che… perche` pare che lui abbia preso impegni politici e che non vada in porto ancora il passaggio perche`   deve rispettare questi impegni politici e alla fine, quando lui ha ottemperato a questi impegni politici, e` probabile che ci sia…;


… o m i s s i s …   (vds.all.nr.335).

Dalla documentazione richiesta riguardo le gare citate nella telefonata si rileva quanto segue:

– l’Assessorato Beni Culturali della Regione Siciliana, come gia` riportato precedentemente, non ha trasmesso la documentazione richiesta e, pertanto, non si e` in grado ancora di riferire in merito alla gara di Monreale;

– nel comune di Naro non e` stata indetta alcuna gara con i requisiti indicati nella conversazione telefonica;

– il sottosegretario FIORINO, al momento non e` stato identificato.

La documentazione relativa alla gara della Palermo-Sciacca non si e` ritenuto opportuno acquisirla.

TELEFONATA DELLE ORE 12,09 DEL 29/06/1990.

FAVRO dice a Li Pera che ha ricevuto un invito per una gara indetta dall’U.S.L. di Bivona (AG), per un importo di lire 6.900.000.000 circa.   Quest’ultimo riferisce di aver gia` dato le carte, forse a CANI, e che “…ho dato il nome di tutto io…” “…si, ho dato il nome di chi ha chiesto…”, aggiungendo che in tale contesto erano implicati anche tali DI LITTA e VETERE. (vds.all.nr.336).

La   U.S.L.   nr.9 di   Bivona il 09/07/1990   espletava licitazione privata per l’aggiudicazione dei lavori di trasformazione   dell’ex antitracomatosario   in   Ospedale Generale, dell’importo a base d’asta di lire 6.900.000.000.


Alla citata gara veniva invitata, tra le altre, anche la RIZZANI DE ECCHER che, in base ai suggerimenti dati dal LI PERA, si asteneva dall’inviare offerta e per tanto la gara veniva aggiudicata alle Imprese riunite ISPERIA-GRASSADONIA-COGERI-ERCOLANI che avevano offerto un ribasso del 4,11%. (vds.all.nr.337).

Ancora una volta si aveva la dimostrazione dell’esistenza dell’organizzazione criminale dedita al controllo illecito delle gare di appalto.

I due, VETERE e DI LITTA, citati nella telefonata si identificano in:

– VETERE Carlo, di Vincenzo e di De Luca Claver, nato a Cosenza l’11/08/1952, residente a Castelbuono via San Paolo nr.24, coniugato, pregiudicato;

– DI LITTA Armando nato a Roccasecca (FR) l’1/06/1943, gia` residente ad Udine in via Valussi nr.22.


CO.FA.PI.

COSTRUZIONI FALLETTA – PICONE


La CO.FA.PI. s.r.l. veniva costituita in data 21/07/1988, con atto del notaio MORO Pietro, avente studio notarile in Tolmezzo (UD). La sede della societa` era fissata   in Tolmezzo, via Papa Giovanni XXIII^ nr.2.

I soci fondatori risultavano:

– FALLETTA Alfredo, nato a Campofranco (CL) il 12/06/1950, ivi residente Piazza Vittorio Veneto nr.1, imprenditore;

– PICONE CHIODO Luigi, nato a Racalmuto (AG) il 03/10/1953, residente ad Agrigento via Papa Giovanni XXIII^ nr.94, ingegnere.

L’oggetto sociale della CO.FA.PI., la cui durata veniva fissata al 31/12/2020, era cosi` definito:

– l’esercizio   dell’industria delle   costruzioni   edili, stradali, ferroviarie, marittime, idrauliche, di bonifica, civili, industriali, sia in nome proprio che per conto di enti pubblici, di privati, nonche` l’esercizio di tutte le attivita` connesse e similari ed in via esemplicativa e non tassativa di tutti i lavori contemplati nelle tabelle previste dall’Associazione Nazionale Costruttori;

– la costruzione o la gestione anche in aree in concessione di immobili rustici,   urbani, industriali, turistici, alberghi, complessi alberghieri, impianti sportivi;

– la gestione di cave, miniere e lo smercio di prodotti relativi;

– la societa` puo` quindi compiere tutte le operazioni mobiliari,   finanziarie, commerciali   ed   immobiliari, nonche` avvalersi di consulenti, professionisti, esperti nei
singoli rami della attivita` sociale e ad essa connessi o che comunque possono giovare all’attuazione dello sociale;

– la societa` potra` contrarre mutui e finanziamenti normali e/o agevolati e/o regolati da leggi speciali, con o senza garanzie reali, convenire locazioni anche ultranovennali, compiere   qualsiasi operazioni   bancaria compreso   il prelievo di fondi allo scoperto su conti correnti nei limiti della disponibilita` concessa;

– potra` prestare fidejussioni a garanzia di altri soggetti e costituire ipoteche a favore di terzi, potra` anche assumere,   sia   direttamente   che   indirettamente, interessenze e partecipazioni in altre societa` o imprese aventi oggetto sociale analogo o concesso al proprio.

Con delibera di assemblea dell’8/07/1989, la sede della societa` veniva trasferita in Caltanisseta, Viale della Regione nr.45/F e successivamente in Campofranco (CL), via Santa Croce nr.1.

L’attuale capitale sociale, di lire 99 milioni, e` suddiviso in parti uguali tra i soci fondatori e SCICHILONE Aldo, successivamente subentrato nella societa`, con 33 quote ciascuna del valore di lire 1.000.000.

La carica di Amministratore Unico e` ricoperta da Alfredo FALLETTA,   titolare firmatario   della ditta individuale omonima avente sede in Campofranco (CL), via Vittorio Emanuele   nr.79,   nonche`   socio   accomandatario,   dal 28/04/1987, della “ICO SUD di FALLETTA Alfredo & C. s.a.s.”.


Dopo aver interloquito circa le concessioni ed i legami dei soci della CO.FA.PI.   con “Cosa Nostra” (vedasi parte relativa   all’associazione) e`   necessario riportare  i collegamenti   degli stessi,   nell’ambito   dell’attivita` professionale, con il mondo imprenditoriale, politico e della Pubblica Amministrazione, finalizzati alla illecita gestione degli appalti pubblici ed al controllo di interessi economici.

Dai servizio svolti e da quanto emerso nell’analisi della documentazione fornita dagli Enti interessati, e` risultato che frequentemente l’attivita` della societa` sfociava in illeciti, ed irregolarita` commessi con la complicita` di funzionari preposti, nei vari livelli, alla gestione del denaro pubblico.

In data 20/01/1990, il G.I.P. del Tribunale di Palermo, con Decreto 3/90 concedeva l’autorizzazione all’intercettazione telefonica   dell’utenza nr.0934/959083   intestata   alla CO.FA.PI.   s.r.l., confermata dal Decreto nr. 38/90 Int. del 07/02/1990.

In data 09/04/1990, con Decreto n. 113/90 Int.   sempre

emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, veniva concessa l’intercettazione   telefonica     dell’utenza   0934/959290 anch’essa intestata alla CO.FA.PI.. Il servizio, che si protraeva sino al 14/12/1990, forniva riscontri positivi tanto che alcuni sono gia` stati usati per costituire elemento di sostegno alla prima parte di questa   informativa concernente l’associazione per delinquere.


Con nota nr.9136 del 14/09/1987 il Commissario straordinario della U.S.L. nr.15 di Mussomeli, dottor Bartolomeo Segreto, rendeva noto che con deliberazione commissariale n. 526 del 25/05/1987, parzialmente modificata con deliberazione n. 677   del   29/07/1987, veniva   affidato   l’incarico   di progettazione, direzione, contabilita` ed assistenza dei “lavori di completamento per   la costruzione   Ospedale M.I.Longo di Mussomeli” ai sottonotati professionisti:

– architetto Alberto SPOSITO, con domicilio in via Ausonia nr.103, Palermo;

– architetto Angelo AMATO, domiciliato in piazza Marconi nr.22, Caltanissetta;

– ingegnere   Oreste LO GIUDICE,   via Carnevale   nr.29, Caltanissetta. (vds.all.nr. 338).

Con deliberazione del   Commissario Straordinario dottor Bartolomeo SEGRETO datata 19/07/1988, veniva approvato in linea amministrativa il progetto generale di lire 8 miliardi e 400 milioni e quello del primo lotto di lire 2 miliardi, in ottemperanza a quanto modificato e prescritto C.T.A.R. con voto nr. 15537 espresso   il   05/07/1988. (vds.all.nr. 339).

Nel seguire le vicende relative ai lavori sopra citati si constatava   che particolare   rapporti intercorevano tra l’impresa incaricata dei lavori, la direzione lavori e vari funzionari della Pubblica Ammministrazione.

La gara d’appalto, indetta con licitazione privata dalla U.S.L.   nr.15 di Mussomeli in
data 07/06/1989, veniva aggiudicata dalla CO.FA.PI. s.r.l. con un ribasso d’asta dell’1,01%.   La SOGEME ed il Consorzio Emiliano Romagnolo Bologna offrivano rispettivamente un ribasso dello 0,80 e 0,88%. Il plico relativo all’offerta della impresa SIMIC di Palermo perveniva fuori termine, per cui la citata ditta veniva esclusa dalla gara. Le altre nove imprese ammesse alla   gara,   di seguito   indicate,   non   partecipavano all’offerta:

– SOLLAMO geom. Alfonso di Agrigento;

– S.I.GE.CO. spa di Parma;

– Consorzio Coop. Produzione e Lavoro di Forli`;

– ESSPA Costruzioni spa di Palermo;

– Siracusa Costruzioni di Agrigento;

– MARCHICA Gaetano di Agrigento;

– IACOPELLI Procopio Giuseppe di Agrigento;

– SICE spa di Agrigento;

– I.T.I. di STRAMERO Domenico & C. di Polizzi Generosa.

(vds.all.nr. 340).

L’importo   dell’appalto   veniva   determinato   in   lire 1.556.381.213 ed il relativo contratto era sottoscritto in data 21/07/1989, oltre che dal Presidente del Comitato di Gestione della U.S.L.   nr.15,   LANGELA Desiderio,   dal Direttire Amministrativo Capo Servizio dello stesso Comitato di Gestione Dr. Luigi DI BARTOLO e dall’Amministratore Unico   della   CO.FA.PI.     s.r.l.   Alfredo   FALLETTA. (vds.all.nr. 341).


Con verbale 21/07/1989 il Presidente della US.L., LANGELA Desiderio, effettuava la consegna parziale dei lavori alla CO.FA.PI.   s.r.l. fissando la consegna degli stessi entro 24 mesi dalla stesura del verbale, cioe` alla data del 20/07/1992. (vds.all.nr. 342).

TELEFONATA DELLE ORE 12,47 DEL 01/02/1990.

L’ingegnere LO GIUDICE, progettista e direttore dei lavori, chiama la CO.FA.PI. e con l’ingegnere PICONE ha luogo la sguente conversazione:

L= LO GIUDICE   I= Ingegnere della COFAPI (PICONE)

L= dunque io le volevo dire alcune cosette. Prima di tutto ahhh… ci sono difficolta` li` all’ospedale perche` non vogliono nominare l’ingegnere… l’ingegnere…;

I= COSENZA?… chi glielo ha detto?…;

L= va bene?… me lo ha detto…;

I= il dottore?…;

L= una persona di la` dentro… va bene?…

I= e quando… quando glielo hanno detto?… sta mattina?;

L= ora ora… ora io direi che se non nominano quella persona non vogliamo nessun altro perche` lei lo capisce viene un altro geotecnico… ehhh… ehhh… vogliono incominciare a fare un’altra volta sondaggi, un’altra volta cose, cominciano un’altra volta daccapo e noi… o viene quello o non viene nessuno; ci dice che “caso mai ve la pagate voi altri ve la pagate, la direzione dei lavori qualsiasi cosa ma intanto non vogliamo piu` nessuno   perche` gia` noi   abbiamo gia` iniziato a lavorare”;

I= lei glielo disse pure a questo?…;

L= si gliel’ho detto, ma quello dice: “io non e` che mi possso imporre”;

I= si;

L= va bene?… quindi lei veda di poter intervenire, quindi o nominiamo quello o non nominiamo nessuno…   insomma noi paghiamo noi altri insomma, va;

I= ora nel pomeriggio vedo;

L= e` giusto?;

I= si

A questo punto LO GIUDICE fa presente che occorrono una copia della relazione tecnica del progetto ed una relazione completa da allegare sia al progetto generale che allo stralcio, in quanto richiesta dall’amministrazione.

I= si pero` dobbiamo chiudere prima questa questione perche` giustamente l’ingegnere COSENZA nella relazione ci mise U.S.L.   come incarico, U.S.L. quindi ora va bene, ora vedo un poco io ingegnere;

L= comunque;

I= le do notizie domani;

L= intervenga immediatamente perche` se viene un altro geotecnico siamo… siamo consumati va, perche` lei sa che i geotecnici ognuno agisce per conto suo;

I= ah, ma e` evidente;


L= e non creda a nessuno, non creda a nessuno.

I due concludono la conversazione osservando che bisogna fare del tutto per “bloccare… o niente, non piangiamo noi altri, va bene?”. Si salutano. (vds. all. nr. 343)

TELEFONATA DELLE ORE 12,52 DEL 01/02/1990.

L’architetto   AMATO   chiama la   CO.FA.PI.   e   chiede dell’ingegnere   PICONE   con il   quale ha la   seguente conversazione:

A= AMATO         P= PICONE

P= pronto?;

A= ingegnere carissimo;

P= architetto;

A= percio` ho parlato con quello che lei ha li` a lato;

P= si;

A= eh, il consulente va, si mise a ridere… e certo, ci sono problemi dici sembra… no, non ci sono problemi… quindi se possiamo sentirci, vederci;

P= si, sabato mi chiamo` LO GIUDICE, forse dovremmo vederci sabato, segna perche` abbiamo gia` concordato, neanche mezz’ora fa`, con l’ingegnere capo…   (sovrapposizione di voce);

P= allora lunedi;

A= lunedi… ma perche` che cosa c’e`?;

P= no, per vederci la a Mussomeli ehh… poi mi ha telefonato… la` fanno questioni per
l’incarico geotecnico, insomma ora o domani ci salgo, vedo come e` la questione;

A= ma come fai… che te lo ha detto, LO GIUDICE, che fanno questione?;

P= si;

A= ma che ne sa lui?… non gli ha parlato lei con…;

P= ci ha telefonato, parlo ora con il dottore… si…   e c’e` il presidente che ne voleva uno solo… le solite cose;

A= ma cosa di pazzi… ma… se quello… comunque veda lei…   va be`… la mia presenza qua non c’e` proprio bisogno…   io ho altre …incompr… votazioni… sti cosi…   lunedi forese devo essere a Messina, non e` una cosa facile, se noi ci possiamo vedere ehh… per questa cosa mia, lei quando viene verso qua?;

La   conversazione   prosegue circa   alcune   fatture   da “sistemare” ed in particolare di una per l’architetto AMATO che osserva “se si puo` aumentare mi fa un grande…”, alche` PICONE evidenzia che c’e` in ufficio con lui il dottor ROMA, commercialista. Si risentiranno la Domenica successiva. (vds. all. nr. 344)

TELEFONATA DELLE ORE 11,21 DEL 05/02/1990.

L’ingegnere PICONE forma   l’utenza nr.952044, intestata all’Ospedale di Mussomeli, Circoscrizionale “Longo” – c/da

Beveraturella s.n. e conversa con il dr.DI BARTOLO, Direttore Amministrativo Capo
Servizio del Comitato di Gestione della U.S.L. 15, al quale chiede notizie in merito a quanto appreso in precedenza da LO GIUDICE. DI BARTOLO osserva che “stanno cambiando un sacco di minchiate”, compreso   quanto   riguarda la   perizia di variante   e suppletiva,   lamentandosi   del   comportamento   tenuto presumibilmente dal Presidente del Comitato, che agisce in determinato modo solo perche` gli e` consentito dalle normi vigenti. Poi continuano nel seguente modo:

P= PICONE       D= DI BARTOLO

D= ma   vidissi   (veda)…     stu   ingegnere   geotecnico …incompr…   suo cognato Ambrogio viene qua`…   per questa volta ce la passiamo perche` gli do tutte le indicazioni…   lui sapeva che il …incompr…   aveva fatto gia` lo studio, la relazione eccetera… arrivano la` e ora, ora hanno richiesto telegraficamente a tutti gli ordini della provincia della Sicilia i nominativi degli ingegnere geotecnici;

P= ma cose da pazzi;

D= niente…   niente…   niente,   c’e`   veramente   da rincretinire sa;

P= certo… ma cose da pazzi va, non e` che sono disegni… disegni…   ma comunque, va bene…   dottore non si pigliasse collera;

D= no, io non mi prendo collera anche se dovrei, perche` io a sta gente qui che viene mandata dal Ministero… ente pubblico nella…   nella piu` grezza ignoranza…   da dove si
trova non… non li sopporto;

P= ma tutta questa avversione perche`, che e` successo?;

D= e che ne so io non… non ne ho idea;

P= non… (sovrapposizioni di voci)…;

D= (sovrapposizioni di voci)… ca dici forse eh…   non so…   per la variante volevano che questi ingegneri ehh…LO GIUDICE ehhh… e coso… ci venissero qua, quasi quasi, devo fare un atto di sottomissione quasi a dirci:”permettete   che   noi   altri…   ma   insomma (sovrapposizione di voci);

P= va bene… ma gli hanno parlato tanto (tempo fa) anche questo…   non gli hanno parlato, non gliel’hanno detto, non l’hanno concordato sta perizia di variante…   ma ancora non e` stata stilata va dico…;

D= appunto, appunto…;

P= dico, poi non ce la porteranno, ma dico…;

D= ma poi perche` dico, si preoccupano come se loro avessero un finanziamento e quelli li sta utilizzando per la variante sempre la` ehhh… cinque miliardi si ma… ci dobbiamo friiri;

P= esatto   va,   variante     nell’ambito   del   con… (sovrapposizione di voci);

D= no niente… non… hanno;

P= finanziati di competenza senza… la 21 esclusiva del Direttore dei Lavori e dice non e` soggetta a nessuna approvazione o controllo…;

D= esatto, esatto, esatto;


P= glielo legga lei;

D= gliel’ho letto, io l’ho letto sia a LANGELA che a suo cognato Ambrogio;

P= anche perche`;

D= gliel’ho letto il giorno   prima che si riunissero, arrivano la` e cambiano le carte in tavola solo perche` ne hanno approfittato che io non c’ero ed io lo potevo contestare… legge alla mano va…;

P= ehhh… ca` dottore… la ringrazio;

D= prego ingegnere;

P= buona… e che fa ora, ora che si deve aspettare, devono;

D= ma ora LO GIUDICE pare che voglia parlare ai due comunisti che si sono pire opposti a queste… insomma, fra di loro si intendono forse meglio;

P= ehhh… io ora parlo con mio cognato e vediamo;

D= ehhh… veda, veda un po` lei che…;

P= che cosa c’e` ma credo che tutto il coso sia il Presidente va…;

D= e anzicche` stu duttu`… testa di cazzo…   sta… una…   cosa inutile…   fallito   viene a fare il Presidente (sovrapposizione di voci);

Si salutano. (vds. all. nr. 345)

L’ingegnere Oreste LO GIUDICE nato a Piazza Armerina (EN) il 25/04/1927, residente a Caltanissetta via S.Carnevale nr.29, secondo quando facilmente desumibile dal contenuto delle precedenti   conversazioni,     risulta   “particolarmente interessato” alla nomina del geotecnico per i lavori in argomento.   In effetti e` molto preoccupato dal fatto che
potrebbero deliberare la nomina di un tecnico che non sia lo ingegnere   COSENZA, evidenziando l’esistenza di situazioni “particolari” nell’ambito dell’appalto.

TELEFONATA DELLE ORE 11,25 DEL 05/02/1990.

L’ingegnere PICONE forma l’utenza nr.38908 intestata a LO GIUDICE Oreste, con il quale dopo i convenevoli, conversa come segue:

L= LO GIUDICE       P= PICONE

P= mah…   praticamente ci sono dei problemi ceh stiamo cercando di… c’e` il Presidente… che io… non lo so ha una… pressione… non lo so…   pare che… affetto   da idiosincasia   quanto sente…   ehhh… insomma queste cose relative a questo lavoro, io non so…   perche`…   che   cosa   gli   puo`   essere successo…;

L= comunque io le dico una cosa, guarda ehhh… penso che noi dobbiammo fare la …incompr… a questo punto, poi nominiamo quella persona, oppure…;

P= ma glil’ho detto, questo gliel’ho ribadito, anche mio cognato;

L= oppure no;

P= oppure… “provvediamo noi” gli ho detto…;


L= no…   no…   ci sfruntano una lettera perche` se una volta che hanno chiesto di fare la terna… no e…ora devono rispondere lo; ci fanno una lettera dicendo che l’Amministrazione non ha i soldi e tanti saluti baci e abbracci… va bene… e ci pensiamo noi altri;

P= si, si, va bene ingegnere;

L= come si puo` fare, come potete fare insomma va…;

P= lo so, ma mi creda…;

L= o l’una o l’altra cosa, non possiamo noi rischiare…;

P= non so, se lei ha parlato con il dottore DI BARTOLO;

L= ehhh…;

P= al giorno prima, al momento di andare, era gia` tutto a… a posto pure la`…;

L= si, guarda che ci furono persone che hanno chiesto addirittura che…   che, si informassero l’Ordine di Ingegneri di Caltanissetta, quello di Palermo…   si chiedesse una terna a quello… agli ordini… ma si immagina lei una cosa di questa.

Concordano che PICONE fara` un ultimo tentativo andando a parlare personalmente con “lui” e LO GIUDICE lo invita dall’astenersi a fare intercedere il cognato da ulteriori interventi.   Si vedranno nei giorni successivi, appena COSENZA avra` pronti i calcoli e quanto altro necessario.

(vds. all. nr. 346)

Gli ingegneri PICONE e LO GIUDICE discutono ancora delle possibilita` di vedere concretizzarsi la loro volonta` in relazione alla   nomina   dell’ingegnere   COSENZA   quale
geotecnico, valutando quanto loro riferito dal Direttore Amministrativo Capo Servizio del Comitato di Gestione della U.S.L., dr.DI BARTOLO Luigi, nato a Mussomeli il 30/01/1926 ed ivi residente via Mafredi nr.14. Anche il DI BARTOLO manifesta la propria disponibilita` in favore dell’impresa, contestando l’operato del Presidente   della U.S.L.   e definendolo un inetto. Altro intervento sollecitato dalla direzione dei lavori e dall’impresa e` quello del cognato del   PICONE   identificato in   VARIO Ambrogio, nato   a Campofranco (CL) il 02/04/1953, ivi residente via Sparaci Parrini nr.1/A, anch’egli componente del succitato comitato di gestione. Insolito risulta anche l’interessamento del DI BARTOLO in relazione alla perizia di variante che appare piu` una integrazione programmata dell’importo dei lavori che una effettiva esigenza.

TELEFONATA DELLE ORE 12,31 DELL’8/02/1990.

L’avvocato SCICHILONE conversa con la dottoressa CARRA della Corte dei Conti di Palermo per avere notizia dell’ordine di accreditamento per i lavori di Mussomeli, ammontante a L.2.000.000.000   (I^ stralcio   dell’appalto).   CARRA si riserva di comunicare le notizie richieste appena si sara` accertata. (vds. all. nr. 347)

TELEFONATA DELLE ORE 12,42 DELL’8/02/1990.

Dopo aver appreso le notizie richieste alla dottoressa CARRA, l’avvocato SCICHILONE
informa l’ingegnere LO GIUDICE che il finanziamento e` stato erogato dall’Assessorato e che nel giro di circa 10 giorni sara` “tutto” a Caltanissetta.

LO GIUDICE riferisce che i n merito “a quel problema”, riconducibile senz’altro alla nomina del geotecnico, avra` un appuntamento l’indomani o il sabato successivo, ma non specifica   con   quale personaggio (presumibilmente   il Presidente della U.S.L.). (vds. all. nr. 348)

TELEFONATA DELLE ORE 12,07 DEL 16/02/1990.

Alfredo FALLETTA forma il numero telefonico 38908, intestato a LO GIUDICE Oreste, e gli chiede notizie della riunione tenutasi alcuni giorni prima a Mussomeli. Il direttore dei lavori risponde “ho sollecitato tutto un discorso…” “… credo che lo abbiano capito”, osservando che all’interno del comitato sussiste una situazione conflittuale.

FALLETTA sollecita l’emissione di   due certificati   di pagamento, uno relativo all’anticipazione dovuta all’impresa nella misura del 10%, l’altro per i lavori eseguiti, valutati dall’amministratore della CO.FA.PI. intorno ai 200 milioni, e chiede che tale certificato venga emesso per un importo di L.230 – 240 milioni in considerazione di alcune spese gia` effettuate. LO GIUDICE si mostra disponibile a quanto richiesto ed invita l’interlocutore a mandare da lui, lo stesso pomeriggio l’ingegnere PICONE per documentare i lavori eseguiti, rispetto ai quali, a detta del FALLETTA “lei e`…   un interlocutore…
dico solo che ci siamo 10…   20… 30… milioni in piu`… dico questo non e` che cade il mondo”.   Successivamente la conversazione continua tra LO GIUDICE e l’ingegnere PICONE su argomenti non   rilevanti   per   il   prosieguo   delle   indagini.

(vds. all. nr. 349)

Anche in tale conversazione si evidenzia l’interessamento di LO   GIUDICE per la nomina   di COSENZA, tanto   d’aver sollecitato ancora una volta la cosa nel corso di una riunione del Comitato, nonche` la disponibilita` verso il geometra   FALLETTA per l’emissione   di certificati   di pagamento comprendenti somme da retribuire per lavori non eseguiti.

TELEFONATA DELLE ORE 16,33 DEL 22/02/1990

L’architetto AMATO, progettista e componente della direzione dei lavori dell’ospedale di Mussomeli, chiama la CO.FA.PI e conversa con FALLETTA, dopo i convenevoli, come segue:

A= AMATO         F= FALLETTA

A= architetto AMATO sono, buonasera;

F= si, buonasera architetto;

A= sentisse una cosa, io sto telefonando…   non le ho telefonato…   a nessuno, ne a le ne a… mi telefona l’ingegnere LO GIUDICE;

F= si;

A= che e` preoccupato, ora non so, siccome la sta seguendo lui la parte statica di… di…  
insomma…   che… che si dice… mi puo` dare qualche notizia lei?;

F= architetto, mi deve scusare io…;

A= io, io facciamo finta che non…   io stavo parlando cosi`…   gli dissi “va bene, va bene, arrivederci” quello e` in uno stato di… confusione… dico ehhh… dice “i calcoli la`… ci mancano le tavole… ci sono tavole in piu`…”;

F= non ce ne mancano tavole… sono le tavole che ci ha dato sto benedetto cristiano che avete scelto voi… non e` che noi…;

A= …incompr…   quello che viene proprio sconfortato:”io non so come devo fare”;

F= questo, questo ingegnere come lei sa, architetto, non e` che e` stato scelto da noi;

A= va bene, ma quello non e` che parla di questo ingegnere,

ognuno che parla per quello suo…   quello parla di quest’altro che non lo so… di quest’altro che avete voi altri, come si chiama?;

F= noi abbiamo seguito solamente le indicazioni che…   ma poi…   che… de… de… del calcolo che ci ha dato l’ingegnere COSENZA non e` che ci siamo inventati…;

A= no, ma non e` che lui dice che il calcolo lo avete inventato, ci mancherebbe…   quello   dice che   gli elaborati da presentare al Genio Civile non sono in condizione…   per lo meno quello che mi dice lui non sono in condizione di essere presentati al Genio
Civile perche` ci mancano le tavole.

AMATO raccomanda nuovamente FALLETTA di non chiamare subito LO GIUDICE per evitare che lo stesso si accorga della “soffiata” “…se no va a finire siamo a casini…   va a finire…”. L’amministratore della CO.FA.PI., attribuendo la causa della precaria situazione alla carenza di fondi sino a quel momento, informa l’architetto che l’assessorato ha erogato il finanziamento e che l’indomani ci sara` la possibilita` di ritirare il denaro presso la Cassa Regionale di Caltanissetta. Poi, riguardo la riunione tenuta presso la U.S.L. un paio di giorni prima, a cui aveva partecipato AMATO, conversano come segue:

A= tra tutte le varie minchiate piu` o meno valide…   una cosa importante che ha detto il Presidente e cho ho recepito… ho detto a LO GIUDICE… ho detto di dire a PICONE…   ora lo sto dicendo a lei…   noi altri praticamente ci stiamo allargando troppo con lavori non previsti, chiaro?;

F= infatti   la` non abbiamo   fatto niente per   questo motivo…;

A= ohhh…   perche`… non sia mai Signore… a questo… il presidente li non ha torto…   dice…   io dico questo…   hanno fatto fare la “pidda”… hanno fatto fare… tutte cose che non sono scritte nella cosa… a me fara` infinito piacere… piu` di voi… o quanto voi al momento in cui presentiamo la perizia…   ci mandano la grana viva;


F= ma vedesse che allora noi altri niente dobbiamo fare piu`, architetto…   noi dobbiamo solamente cessare… pavimentare quello che abbiamo fatto e metterci gli imbandi sopra e basta… e ci pare… che fini` la grana;

A= non mi sono spiegato praticamente…;

F= noi siamo sicuri che gia` l’altro finanziamento l’ha dato…   mi pare evidente… no…   l’altro…   li,

li… i due miliardi e mezzo piu` un miliardo e mezzo… noi altri stiamo parlando della perizia suppletiva… la perizia suppletiva li… un miliardo ci vuole per fare queste cose li…;

A= percio` sto dicendo, la stiamo organizzando;

F= no…   la perizia in corso e`… la settimana prossima pronta e`…;

A= no…   non mi sono spiegato, forse, praticamente…   il buon ahhh…   Bernado…   m’ha detto si…   ahhh… ahhh…   sono senza… ma… se succede un intoppo, na minchiata, na cosa qualunque e non finanziano questa perizia suppletiva… possiamo perdere i 4 miliardi… 4 miliardi sono la`… posati… messi da parte;

F= no… la perizia… gia` lo sa… ma che scherzi;

A= ma come scherzi;

F= assolutamente…   lui…   noi   quando presentiamo la perizia… ce la firma a vista;

A= ma se cio`… allora presentiamola subito e intanto non facciamo lavori di questa…
facciamo il lavoro quello che…   le fondazioni…   insomma   le cose della… della…;

F= certo;

A= il famoso piano forte… questo voglio dire;

F= infatti, li stiamo lavorando, sul piano forte;

A= dobbiamo lavorare su quello che e` previsto nel progetto che poi, noi altri, poi presentiamo la perizia di variante…   ce la firma a vista il signor CURRERI (o simile);

F= certo;

A= insomma…   tanto   per ma…   insomma   creamo   il problema…   che dice… non succede… che succede… che a Bernardo ci viene la cinese di nuovo…   per esempio se ne va a dormire… non la puo` firmare;

F= mmmmm;

A= noi altri ci troviamo che abbiamo fatto lavori del 3^ lotto…   e non abbiamo nemmeno cominciato quello del 1^ diciamo;

F= certo;

A= mi spiego;

F= certo… certo;

A= questo e` il concetto base, poi altre cose minchiate sono…   che lei ha fatto i calcoli…   insomma… ahhh…   sono sciochezze, l’importante e` che si… che si concretizzi questa operazione… va bene;

F= va bene;

A= ohhh… ora se lei doveva telefonare a… a coso;


F= si… si;

A= indipendentemente;

F= io avevo l’appuntamento telefonico;

A= ahhh…   allora ci telefonasse… e vedesse di farlo insomma…   “ammanzare…” poi che ci dico…   insomma, va bene;

F= va bene;

A= m’ha fatto una telefonata, quasi ehhh…   insomma… ehhh…   niente, ci deve   telefonare…   ci   deve telefonare;

F= va bene;

A= allora domani mattina possiamo andare a prendere i soldi;

F= certo;

A= allora glielo dicesse pure …incompr… cosi` per lo meno;

F= va bene;

A= va bene… grazie arrivederci;

F= che   ci   doveva dire…   la fattura   gliela   porto all’ingegnere;

A= si… io la fattura del… del… gliela diedi tempo fa;

F= ehhh… va be`;

A= tutto sistemato… era a suo tempo;

Si salutano. (vds.all.nr.350)

TELEFONATA DELLE ORE 2O,18 DEL 05/03/1990.

L’ingegnere LO GIUDICE contatta il geometra FALLETTA presso la CO.FA.PI., i due conversano come segue:


F= FALLETTA     L= LO GIUDICE

…omissis…

L= eh…   va be`…   senta eh… eh… non so se voi sapete…;

F= si;

L= che…   li… il comitato di gestione della U.S.L.   ha nominato un altro ingegnere geotecnico;

F= un altro?

L= si;

F= chi e`?;

L= l’ingegnere FUCA` di Agrigento;

F= ehhh…, non lo sapevo questo io;

L= non so se l’hanno nominato, hanno deliberato;

F= oltre all’ingegnere;

L= oltre quello la`… ci fa acido, quello non puo` essere;

F= va be`, questo mi stranizza… ma sicuro ne e` di questa situazione?;

L= eh, certo che sono sicuro… quelli hanno deliberato di chiamare a questo qua… ora io la pregherei intando di vedere se hanno fatto gia` la lettera oppure no;

F= ah, va bene domani ci diamo da fare;

L= eh…   poi eventualmente se si fa queste lettere veda di andarlo a trovare questo cristiano (questa persona) stu` ingegnere;

F= si;

L= e gli dica come stanno le cose… (sovrapposizione di voci)… e dirci guardi per cortesia va;


F= ah?… ma mi pare strano comunque va;

L= eh;

F= …ma quando l’hanno fatta… questo…;

L= non lo so quando l’hanno fatta…   ma comunque la delibera e` fatta;

F= ma veda che mi stranizza…   aspetti che ho   qua l’ingegnere PICONE qua… e glielo dico;

L= eh;

F= (il geometra FALLETTA parla con l’ingegnere PICONE, al quale   riferisce:”dici ca…   ca   nominaru a   FUCA` geotecnico… unni sapi niente ora numinaru”);

L= cioe` nominare…   hanno fatto la delibera per questo FUCA`…   dica, addirittura hanno fatto “u iucu” (il gioco) del bussolotto dra… che hanno tirato a sorte e… e` uscito fuori questo FUCA` di Agrigento;

F= ma dico, eventualmente, eventualmente ehh…   bisogna andare a bloccare sto cristiano;

L= ah, certo…   va bene…   vedete come potete fare, accertatevi;

F= certo;

L= ecco…   ecco…   eh…   nello   stesso tempo…   si ricorda di… di… lei non c’era… quando ci siamo andati noi il presidente disse che avrebbe firmato i nostri mandati;

F= si;

L= ora invece non ha fatto niente…;

F= non ha firmato;


L= non ha firmato, non solo, aspetta che sia nominato ufficialmente il…   il vice capo ingegnere del Genio Civile come ingegnere capo dei lavori… e tu ce lo devi deomandare a lui se la parcella e` giusta o no?;

F= madonna santa, ma questo buffone vero e`;

L= ora…   a questo punto se noi… siamo andati due volte a parlare con lui, una volta a dirgli, guardi, per favore non faccia piu` niente ce la vediamo noi altri e risolviamo il problema geotecnico… e` giusto?;

F= certo;

L= e lui… invece quello che fa non lo so e intanto spunta un   altro   discorso… primo   discorso.   Secondo discorso… mi disse che dovono firmare e lui non firma, anzi deve aspettare… aspettare che nominano gli… ingegneri capo… questo che deve fare la delibera che deve andare alla C.P.C…. ecco… ecco… ora se lui agisce in questa maniera io non so perche` devo parlare con lui… io non ci vado piu` a parlare con lui;

F= certo… certo;

L= non ci vado piu` a parlare con lui, non c’e` nessun motivo per…   qua bisogna scrivere, scrivi, se hai bisogno di scrivere scrivi, basta, non ne parliamo piu`…   eh… eh… se non ho nessuna garanzia… e` una persona che non da garanzia… cosa ci faccio io;

F= certo… certo;

L= eh… ne che io ho tempo da perdere per lui quindi, a questo punto chiudo battenti, quello che vuole fare fa… va bene… se;


F= adesso vediamo ingegnere;

L= siamo combinati in questa maniera… io lo so quello che devo fare e lui non lo sa, percio`, perche` ci dobbiamo parlare…;

F= certo, questa e` la differenza…;

L= ehhh…   perche` ci dobbiamo parlare…   comunque io domani ci telefono perche`… la mia fattura gliel’avete lasciata?;

F= si, come no;

L= eh… io ora la faccio strappare;

F= madonna;

L= eh… eh scusa.. che posso andare a pagare l’IVA per… per 36 milioni…;

F= certo, certo;

L= eh;

F= va bene ci sentiamo domani allora ingegnere;

L= va bene, ci sentiamo domani… che so`;

Si salutano. (vds.all.nr. 351)

TELEFONATA DELLE ORE 17,51 DEL 19/03/1990.

L’ingegnere LO GIUDICE contatta la CO.FA.PI.   e si fa passare l’ingegnere PICONE, con il quale ha luogo la seguente conversazione:

P= PICONE       L= LO GIUDICE

P= pronto;

L= pronto, ingegnere buonasera, LO GIUDICE SONO;


P= buonasera ingegnere;

L= senta… io sono stato… ohh… oggi da CASTIGLIONE…;

P= si;

L= va bene…   abbiamo corretto quelle cose… e mi ha detto…   che probabilmente lui domani vede di poterla sistemare;

P= e portarle in commissione;

L= si…   ehhh… lui praticamente… ehhh… poi vuole essere chiamato mercoledi;

P= ehhh… si;

L= per mercoledi` pomeriggio lo devo chiamare io…   pero` lui vede se giovedi puo` venire… comunque… ehhh… oltre il 50% che giovedi viene;

P= ahhh… me;

L= va bene;

P= me;

L= giovedi mattina viene;

P= perfetto;

L= lo porterei io stesso;

P= va bene… poi me lo riconferma ingegnere;

L= si… si;

P= cosi` ci faccio trovare;

L= ohh…   pero` mi ha detto una cosa molto importante… dice:”guardasse che noi altri per ora non portiamo avanti…   non approviamo nessuna perizia suppletiva se non c’e` il finanziamento…   quindi…   praticamente conviene…   fare una relazione con l’istanza
del… del…   del…   realizzare… redigere la perizia di variante e suppletiva;

P= ma ne` che l’autorizzerebbe il Genio Civile ingegne`…?;

L= no, l’autorizza l’assessorato;

P= l’assessorato… se;

L= si…   si… si… e per… quindi… ci deve essere il…   li respingiamo addirittura…   perche` abbiamo questo ordine dell’assessorato… non portare avanti la perizia se non sono preventivamente autorizzate;

P= ahh…   quindi lei   dice…   indipendentemente dalla redazione… mate… fisica della perizia;

L= faremo una relazione per… ehhh… una istanza… una relazione – istanza in cui si chiede l’autorizzazione a realizzare la perizia.

Successivamente   la conversazione   continua riguardo le modalita`   per   edigere   la   perizia   in   argomento. (vds.all.nr. 352)

Dalle precedenti conversazioni si evidenzia come la direzione dei lavori e l’impresa, per la   nomina dell’ingegnere FUCA` quale geotecnico, contattano quest’ultimo al fine di garantirsi da parte dello stesso una linea di condotta a loro gradita.

In relazione alla perizia di variante, di cui si parlera` piu` dettagliatamente di seguito, si nota ancora una volta che la redazione della stessa appare legata piu` alla convenienza derivante da una maggiorazione dell’importo dell’appalto che da una effettiva esigenza
scaturita nel corso dei lavori.

TELEFONATA DELLE ORE 18,42 DEL 09/05/1990.

Alfredo   FALLETTA   forma   l’utenza nr.38908,   intestata all’ingegnere LO GIUDICE, ed avutolo all’apparecchio, ha luogo la seguente conversazione:

F= FALLETTA     L= LO GIUDICE

L= pronto;

F= FALLETTA sono;

L= ah, buona sera;

L= chi mi cunta;

F= i pali stiamo finendo;

L= eh, bene… eh… le volevo dire per quanto riguarda… quella… per la contabilita`… e quella perizia…;

F= si;

L= ci sta lavorando?;

F= come no ingegnere…   io ieri ho fatto una lotta con tutti… stanno lavorando sulla perizia;

L= eh…   “sapi perche`?”…   perche` eh…   pronto mi ascolta?;

F= si, come no;

L= eh…   insomma…   a quanto ho capito.. qui…   dalle dichiarazioni fatte da qualche…   un uomo politico importante… a livello del vostro “amico”…;

F= si;

L= …il …si ritiene di fare… un governo nuovo a breve scadenza;


F= ahhh…;

L= va bene… di altri partiti va…;

F= ho capito… si, si;

L= mi sono spiegato?;

F= si, si come no;

L= e quindi dobbiamo… quello che dicevo io;

F= ci dobbiamo affrettare, certo;

L= quello che dicevo io era piu` sacrosanto di quello che pensava…;

F= era sacrosanto, esatto, esatto;

L= e` giusto?;

F= allora!;

L= quindi, diciamoci la precedenza assoluta;

F= la precedenza assoluta;

L= e chiudiamo immediatamente;

F= perfetto, perfetto;

L= va bene?;

F= perfetto;

L= d’accordo;

F= d’accordissimo;

Si salutano. (vds.all.nr. 353)

La conferma di quanto precedentemente osservato si ottiene nella conversazione di cui sopra, nella quale chiaramente si fa riferimento ad appoggi politici indispensabili affinche` la perizia abbia esito positivo, per cui bisogna “stringere i tempi” in previsione di una crisi politica a seguito della quale non avrebbero piu` le attuali garanzie.


TELEFONATA DELLE ORE 17,10 DEL 30/06/1990.

L’ingegnere PICONE chiama l’utenza nr.0934/38908, intestata a LO GIUDICE Oreste via Carnevale nr.29, Caltanissetta, e con questi ha luogo la seguente conversazione:

L= LO GIUDICE   P= PICONE

L= pronto?;

P= si… buonasera ingegnere… PICONE sono;

L= oh, ingegnere buonasera;

P= mi ha detto il geometra DI LEO che lei lo ha chiamato relativamente alle cose dei pompieri;

L= si;

P= ma non ci abbiamo messo niente in questa fase, ingegnere, perche` i cotti sono… cioe` abbiamo fatto solo le predisposizioni strutturali, siccome con questa perizia, con questa prima parte, che facciamo noi praticamente, l’ossatura, lo scheletro, non e` che non facciamo niente di rifinitura, perche`;

L= difatti non e` che facciamo delle rifiniture;

P= no… no;

L= guardi, non e` che noi possiamo fare, che so, i solai che vengono in mente a noi e le cose che sone prescritte dai Vigili del Fuoco non le facciamo;

P= no… le dobbiamo fare ingegnere, ma non e` che ultimiamo niente, dico, non e` che mettiamo censure, non e` che mettiamo niente dico, non e` che mettiamo ascensori ne` che mettiamo niente per ora per fare la parte relativa alle disposizioni dei pompieri… se
no …incompr…   le scale di   fuori, tutte ste cose,

ingegnere,   se non finiamo, se non completiamo   la struttura, cioe` il tutto verra` inserito nei lotti successivi, giusto?…   non e`   che con questo noi ultimiamo niente ingegnere…;

L= allora e` inutile che ci mettiamo nella relazione tutta

quella …incompr… relativa ai pompieri;

P= no… no;

L= noi abbiamo fatto questo discorso… cioe` noi abbiamo tenuto una linea…   la linea era che buona parte di queste… dei motivi per cui si ritiene il finanziamento e`…   costituita dalle… cose richieste dagli altri, e` giusto?;

P= …incompr…;

L= ora il discorso fatto dai pompieri era un discorso fondamentale, ora se noi facciamo la perizia e ci dimentichiamo le cose dei pompieri, mi pare che facciamo …incompr…;

P= no…   che ci dimentichiamo, ingegnere, il discorso fondamentale, nel senso di allegarci gli elaborati, cioe` che la distribuzione dei magazzini la sotto deve essere cosi`, ma e` inutile che dobbiamo comprare le cose, che so, l’estintore o queste cose, ingegnere, che facciamo la vasca,   l’autoclave,   che le   porte   devono   essere …incompr… cioe` tutte queste cose, noi …incompr… dal punto di vista, di come elaborati architettonici
…incompr…;

L= ma non c’e` nemmeno una porta tagliafuoco, mi deve scusare…   e`…   non e` che possiamo fare queste cose;

P= ma altre porte mettiamo, ingegnere, non che mettiamo nessuna altra porta la` dentro;

L= no…   no…   non sono   d’accordo…   non   sono assolutamente d’accordo…   perche` se noi utilizziamo una determinata linea e io ho gia` fatto tre discorsi con lo amministrato, dicendo che sono queste… cose che… questo,   questo, questo…   e ora prendo all’ultimo momento e faccio il prestigiatore e non faccio trovare niente, ma che ragionamentoe`… non lo posso fare… soprattutto lei me lo avrebbe dovuto dire prima che non si faceva questo…   ora all’ultimo momento, quando andiamo…   quando   andiamo a chiudere la   perizia …incompr…;

P= ma dire che cosa ingegnere… mi dice cosa non dobbiamo mettere …incompr…   tutto grezzo resta, ingegnere, tutto quello che ci deve mettere dei pompieri…   anche nel corpo a “T”, ingegnere,   non e` che   facciamo interventi …incompr… chiusura perimetrale, quindi mi dica lei …incompr… non lo capisce eli stesso, quello che noi recintiamo, mi scusi e oltre a tutti i magazzini che li vogliono distribuire in un’altra maniera, la viabilita` che ha comportato il cambio di tutte quelle cose, su queste cose noi recepiamo, il costo di… di… l’autoclave…   cose che le separammo, ingegnere, tutte queste cose abbiamo recepito;


L= ingegnere PICONE, esiste ed e` ben preciso il problema che io mi sono esposto dicendo certe cose, io non mi posso mangiare …incompr…;

P= si, ingegnere, mi dica che cosa ci devo mettere;

L= …incompr… chiacchieramo …incompr… incontriamoci, arriviamo ad un punto d’incontro, non e` che tutte le volte dopo aver fatto questi discorsi, prendo e dico:”no scusate, abbiamo scherzato, va bene, non e` vero, non facciamo niente di tutte queste cose”, be`…   io queste… queste… questa maniera di fare il saltoinbanco non c’e` l’ho… non ce l’ho… non ci sto… cambiamo tutte le cose …incompr…;

P= veda che nessuno sta facendo il saltimbanco;

L= no, ingegnere, non e che …incompr… ingegnere PICONE, abbiamo fatto questi discorsi, mi pare che lei una volta era presente a tutti questi discorsi, io li ho fatti tre volte, va be`… all’amministrazione… quelli hanno litigato come dei cani e ora prendo e gli presento una una perizia in cui queste cose non spuntano… va be`… c’e` un fatto, un… una istanza per…   per essere autorizzato a fare la perizia, tenendo conto di tutte queste, questa armata di… di… di richieste che ha fatto il… il… il Comandante dei Vigili del Fuoco… e non ci mettiamo niente di tutte queste cose…   e non… non possiamo farlo;

P= ma perche` non ci mettiamo niente ingegnere, c’e` di tutto   quello   che facciamo…  
e`   conforme   alle prescrizioni dei pompieri, quando …incompr…   invece di   fare nel consolidamento   del muro facciamo tre pilastrini per areare, per lasciare aperture, queste sono prescrizioni dei Vigili del Fuoco, ingegnere;

L= d’accordo;

P= quando le finestre vengono spostate per consentire… comunque ingegnere… ci vediamo e mi dice lei;

L= ci vediamo;

P= che cosa ci dobbiamo mettere, cioe` dico… siccome di opere… di rifiniture… ci mettiamo;

L= …incompr…   non si tratta di fare rifiniture qua… noi praticamente possiamo accertare di vagliare…   in maniera tale che possa essere funzionale…   quello… quello che facciamo;

P= ma io vengo ingegnere… ma funzionale, e domani ne parliamo… mi dica lei come lo dobbiamo fare funzionale che cosa…   cioe` come facciamo a rifinire una canna fumaria se le debbo fare per tutti, se non metto …incompr…   ne niente, ingegnere, come facciamo a mettere le porte tagliafuoco, cioe`, se non ci sono neanche distribuzione e pavimentazione se non lo mettiamo prima… comunque domani mattina ingegnere …incompr… e ne parliamo…   mi dice lei che cosa ci dobbiamo mettere, ma dico non e` che era per fare il saltinbanco ne niente, cioe`;

L= voglio… voglio dire… io sono stato gia` tre volte a parlare con l’amministrazione, a
convincerli, a fargli capire che fra tutte queste cose che stiamo facendo, tutti questi soldi …incompr… tutti questi soldi che noi chiediamo, sono praticamente… o richiesti dagli altri, oppure esigenze di forza maggiore, ora se invece, dopo che domandiamo il   miliardo, lasciamo le cose pressoche` …incompr… non… non… non diamo delle risposte…   e allora il discorso diventa brutto…   ma loro si litigano ogni momento… si apre una cosa di queste e ci vogliono castare, va be`…   mi dispiace perche` se lei fosse venuto;

P= …incompr…;

L= non si tratta di mancare di venire , lei mi pare che ha fatto presenza una volta sola quando, quando si parlo` di questa faccenda;

P= ma nessuno mi ha mai invitato …incompr… a parlare con l’impresa… va… altrimenti;

L= no… ma dico una volta mi pare che lei fu presente;

P= una volta… una volta all’inizio… la prossima volta;

L= poi ci sono state altre due volte… perche` non hanno voluto capire, gli ho dovuto spiegare …incompr… ora non posso insomma… non mi posso andare a presentare dicendo:”guardate intanto queste cose sono gia` state delineate, espresse chiaramente nella… nella richiesta che   ho fatto per   l’autorizzazione a redigere   la perizia…   e ora…   e ora che fa… la perizia si presenta e queste cose dove sono?” …niente, non le possiamo
fare… non c’e` niente… non possiamo agire in questa maniera… assolutamente;

P= mi dica quando deve venire lei… dico no, no… non e` che era…   cioe` volutamente non mettere, furono… cioe` inevitabile;

L= ma io non e` che sto dicendo che lei non l’ha messo volutamente, io sto dicendo che …incompr…;

P= …incompr…   lui mi ha detto:”lui me lo avrebbe dovuto dire che non ci mise niente, ingegnere …incompr…”;

L= …incompr…   ma   gliel’ho   detto   originariamente ingegnere   PICONE…   ci devo   mettere le cose che stabiliammo con… con i Vigili del Fuoco… va be`… si ricorda che addirittura lei poi mi fece avere proprio queste cose dei Vigili del Fuoco che non avevo, non avevo l’elenco, non avevo una copia etc…   etc…   proprio perche` questo era il discorso fondamentale…   senza principio abbiamo parlato di   questo…   va   be`… perche` ci troviamo tutte queste… richieste dei Vigili del Fuoco a… com’e`… tra le gambe, non possiamo fare piu` niente… e ad un certo punto abbiamo deciso che queste cose le sistemiamo… quindi non e` che e` un discorso solamente di ora… e fu fatto proprio dal principio …incompr…;

P= no…   ma io pensavo… ingegnere che il discorso dei Vigili del Fuoco;

L= ingegnere, non e` che qua` si trata di malafede;

P= no dico… no dico;


L= no, io camminavo con cero solco, no… ad un certo punto mi sono accorto, na ste`   cose non ci sono piu`, evidentemente saranno state trascurate sara` stato;

P= no, ma io, ingegnere… io pensavo che il discorso di recepire le cose dei Vigili del Fuoco veniva variante nella perizia, quando… nel momento in cui dovevamo allegare, invece che gli architettonici del progetto principale, ma gli architettonci   modificati con le prescrizioni delle varianti dei Vigili del Fuoco quindi tutta la distribuzione di vani che abbiamo annullato poi ci mettemmo delle cose, tutte… queste cose le avremmo allegate nella perozia, pero` dico non comportano opere da realizzare perche` non;

L= noi non possiamo fare;

P= questo era quello che pensavo io, perche` pensavo che erano previste ai lotti successivi, comunque ingegnere, domani mattina vengo e ne parliamo quello che c’e` da mettere;

L= …incompr… cerchiamo di arrivare al punto d’incontro;

P= no ingegnere, quello che dice lei ci metto, io posso levare tutte le cose;

L= …incompr…   non e` quell che dico io lei ci mette… insomma…   pero` bisogna trovare un punto d’incontro… va bene… in modo che i lavori che si fanno abbiano una certa logica e non… come dire… e non ci troviamo sguarniti davanti ad un discorso che gia` e` stato fatto e non solo…   a parte il fatto…   sto cretino di Comandante…   ormai dice che si e`
messo pure in testa di andare a cercare reati nei cantieri… lo sa lei… va be`… e quindi noi finiamo un appalto senza che gli facciamo una virgola di quelle cose che dice lui… insomma va…   levatelo un cretino di questi…   siamo male combinati, questo si e` messo pure a girare i cantieri, nei grossi cantieri ci sta andando e nelle grosse opere pubbliche, ha capito, va be`, quando ci va un’impresa dice lui :”mi deve fare queste cose… si… si…   pero` sa cosa le dico… io ora vengo, vengo a fare una visita…   a fare un sopralluogo…” e poi comincia a segnalare al Genio Civile, al… insomma;

P= domani mattina vengo …incompr…;

L= allora adesso viene verso le nove pure lei con il geometra DI LEO e se volete venire anche prima;

P= alle nove;

L= va be`, d’accordo, grazie. (vds.all.nr. 354)

Anche da tale conversazione emerge che la richiesta di redazione della   perizia,   apparentemente motivata   da necessita`   impellenti   e da   “…esigenze   di   forza maggiore…” e` invece dovuta al preventivo accordo tra la direzione lavori e la   CO.FA.PI..   Nella   circostanza, apparendo cio` troppo evidente, persino l’ingegnere LO GIUDICE invita PICONE ad una revisione dell’andamento dei lavori, temendo anche che “…sto cretino di Comandante…” “…si e` messo pure in testa di andare a cercare reati nei cantieri…” “…siamo male combinati…”.


Al di la` di quanto riscontrato ed osservato per l’appalto in argomento, il punto focale della situazione rimane, come ampiamente esposto nella parte generale dell’elaborato, la fase relativa all’aggiudicazione della gara d’appalto.

Ribadendo quanto gia` scritto, infatti, esistono “procedure da seguire” nella partecipazione alle gare che consentono di determinare a priori l’impresa che eseguira` i lavori.   I metodi maggiormente in uso sono, oltre quello preventivo accordo tra i partecipanti, coordinati da esponenti di spicco   di   “Cosa Nostra”,   quello   della   matematica aggiudicazione nel caso in cui partecipano piu` di 15 ditte, a seconda dei tempi indicati per l’esecuzione dei lavori, la esclusione di alcune delle imprese partecipanti per “strane dimenticanze”   da parte delle   stesse nell’allegare   i documenti necessari.   Cio` appare quasi incredile se si considera che, in alcuni casi, i documenti non sarebbero inviati da imprese provviste di appositi “uffici gare”. In realta`, come documentato nella   parte generale,   tali “mancanze”   vengono   determinate   dalla complicita`   di appartenenti alla Pubblica Amministrazione senza che di tali fatti si venga poi a conoscenza in quanto “l’organizzazione” provvede a placare eventuali contestazioni offrendo,a volte, future e vantaggiose possibilita` di lavoro.

Da tali prospettive, in   qualche modo favorevoli alle imprese, scaturisce la prontezza   con la quale molte ditte del nord Italia accettano di adeguarsi alle norme dettate da “Cosa Nostra”, che garantiscono loro la certezza della aggiudicazione di qualche gara e
la tranquillita` nella esecuzione dei lavori, fermi restando i principi secondo i quali bisogna attenersi “alle regole” anche nella scelta dei fornitori.

Anche nel caso della gara per i “lavori di completamento funzionale   dell’Ospedale I^ lotto”,   pur   non   avendo sufficienti riscontri ed elementi, e` ipotizzabile che vi sia stato un preventivo accordo per favorire la CO.FA.PI.

Appare molto strano, infatti, che delle 13 ditte ammesse soltanto 4 abbiano fatto pervenire l’offerta, delle quali una abbondantemente fuori termine e che delle 8 imprese locali soltanto la SOGEME ha presentato l’offerta. In tale contesto e` opportuno rilevare che tra i partecipanti figurava la ditta individuale “IACOPELLI Procopio Giuseppe”, il cui spessore mafioso si evince da quanto esposto nella parte “associativa” dell’elaborato, in cui si dimostra addirittura elemento in grado di tenere un’operazione (gara di Pantelleria) in contrasto con le direttive dettate da Angelo SIINO.

TELEFONATA DELLE ORE 16,27 DEL 22/01/1990.

Tale Luigi (PICONE) chiama l’utenza intestata alla CO.FA.PI. e conversa con Alfredo FALLETTA, al quale riferisce che sta andando da certo COSENZA insieme ad Enzo, che si trova in sua compagnia.   FALLETTA dice che si sta recando dal Senatore COCO per farsi dare una lettera che l’indomani portera` a Palermo. Aggiunge che dallo stesso
Senatore, secondo quanto riferitogli da tale padre ANTINORO, dovrebbe esserci anche Aldo (SCICHILONE).

Successivamente la conversazione prosegue tra FALLETTA ed Enzo (FERRO), il quale lo informa che “abbiamo incontrato quello di Milano” “e abbiamo fatto un certo discorso e a quanto pare dovrebbe andare a posto”, aggiungendo che manca il progetto e bisogna farselo dare “da Roma”.

Secondo quanto chiestogli dal FALLETTA, Enzo fa presente di avere incontrato “quello di Naro”, che si chiama LUMERA, con il quale ha fissato un appuntamento per la stessa serata. (vds.all.nr.   355).   E` presumibile che FALLETTA si rechi dal Senatore COCO, identificato in COCO Giovanni Silvestro, nato a Castelbuono l’11/01/1935, per ricevere una lettera di raccomandazione   con la quale   presentarsi   il   giorno successivo   a Palermo per   risolvere questioni   legate all’attivita` professionale.

Padre ANTINORO, indicato dal   FALLETTA nel corso della telefonata quale persona in grado di riferirgli sulla presenza di Aldo presso lo stesso Senatore, si identifica in ANTINORO Vincenzo, nato a Mussomeli (CL) il 21/01/1927, residente a Campofranco (CL) e parroco della chiesa Madrice dello stesso centro. Dalle informazioni fornite dal Gruppo Carabinieri di Caltanissetta, e` emerso che il predetto sacerdote e` effettivamente in ottimi rapporti con il Senatore Silvio COCO, il quale tutte le volte che si reca a Campofranco viene ospitato dallo stesso padre ANTINORO. (vds.all.nr. 356)


Riguardo il citato LUMERA di Naro, con il quale ha fissato l’appuntamento   Enzo, potrebbe   identificarsi in LUMERA Corrado, nato a Noto il 28/01/1911, residente a Naro dal 1968 in via Morillo nr.14, imprenditore edile, in atto non risulterebbe svolgere l’attivita` in quanto pensionato, ma la stessa professione sarebbe svolta dal figlio Giuseppe, nato a Noto il 03/07/1945, sul quale attualmente non si e` in grado di fornire utili notizie.

Per quanto riguarda Enzo, questi si identifica in FERRO Vincenzo di Angelo e di MARTORANA Teresa, nato a Licata il 09/07/1958, ivi residente via Rosolino Pilo nr.6, coniugato, titolare   di una ditta   per climatizzazioni.   In data 06/08/1980 veniva denunciato in stato di arresto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento per detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. In data 16/04/1984 veniva notato dal   Capitano Giancarlo MELI, all’epoca   Comandante   della     Compagnia   di   Licata, accompagnarsi a tali MAIORCA Salvatore ed OCCHIPINTI Rino, nel Tribunale di Agrigento in occasione del processo contro “ALABISO + 11”.   Nelle stesse circostanze di tempo e di luogo, precisamente nel bar del Tribunale, l’Ufficiale notava i predetti MAIORCA e FERRO accompagnarsi a tale GRECO Paolo, padre di uno degli imputati, al quale si rivolgevano con “tono ossequioso e leggermente imbarazzato”. Si ritiene opportuno far osservare che il succitato OCCHIPINTI Rino, nato a Licata il 20/03/1954, commerciante, risultava persona molto vicina a certo GUELI Carmelo, nato a Licata il
27/06/1950, ucciso il 07/09/1990 nel centro abitato di Licata.(vds.all.nr. 357).

TELEFONATA DELLE ORE 12,10 DEL 23/01/1990.

Tali Lillo (PROVENZANO Calogero)   e Rosalia (GUGLIOTTA Rosalia) entrambi dipendenti della CO.FA.PI.   conversano riguarda due buste delle quali Lillo e` in possesso, che bisogna consegnare all’ingegnere PICONE oppure FALLETTA o a SCICHILONE, tutti assenti. Mostrandosi peroccupato per la mancata consegna, Lillo osserva che le offerte devono pervenire a Campobello di Licata non oltre il giorno 25 la prima ed il 26 la secondo. Concordano che sara` lo stesso Lillo a recapitarle al geometra FERRO a Licata in quanto Rosalia lo informa che proprio a quest’ultimo dovevano essere consegnate. (vds.all.nr. 358)

TELEFONATA DELLE ORE 18,01 DEL 23/01/1990.

Alfredo FALLETTA forma l’utenza nr.091/334931 intestata a PALTRINIERI Bruno – Impresa Costruzione – via Sammartino nr.61 – Palermo, e parlando con l’ingegnere PALTRINIERI lo informa che “non ci sono problemi” anche se “c’e` quella persona di Palermo che vuole conoscerlo”, per cui concordano un appuntamento per il giovedi` successivo a Mazara, ove sembrerebbe che ci sia qualche altra persona interessata alla vicenda (sicuramente e` una gara di appalto in quanto parlano   dei termini di   scadenza della stessa).   Dal prosieguo della conversazione si desume che i due stiano
preventivamente prendendo accordi per la partecipazione a due gare di appalto per le quali stanno contattando altri personaggi non meglio indicati delle Provincie di Agrigento, Palermo e Trapani. (vds.all.nr. 359) L’ingegnere PALTRINIERI si identifica in PALTRINIERI Bruno Gaetano di Emilio e di SCURTI Maria nato a Cuneo il 22/02/1929, residente a Palermo in via Sammartino nr.61, 1^ piano, geometra, titolare firmatario della Ditta individuale “PALTRINIERI Costruzioni di PALTRINIERI Bruno” con sede in Palermo via Sammartino nr.61, nonche` socio accomandatario   della societa` in accomandita semplice “TEKNIS di PALTRINIERI Bruno & C. s.a.s.”, avente la stessa sede sociale della precedente. (vds.alla.nr. 360)

Lo stesso nel 1966 e nel 1971 e` stato coinvolto in vicende giudiziarie per emissione di assegni a vuoto (Preture di Oristano e di Ramacca – CT) e risulta avere beneficiato per quanto sopra della riabilitazione concessa il 25/02/1968 dalla Corte di Appello di Catania.

TELEFONATA DELLE ORE 17,43 DEL 24/01/1990.

FALLETTA forma il nr.951235, utenza intestata all’architetto LANZALATO Giovanni, Piazza Roma nr.33 Mussomeli e parla con tale Totuccio al quale dice che devono andare “che quello ci aspetta” anche se lui gia` gli ha parlato e non c’e` da preoccuparsi perche` la cosa “l’ha sistemata di nuovo” “mi assicurato   all mille per mille   che fara` tutto il possibile”.   Si vedranno di persona per continuare il discorso e si salutano dopo aver
fatto cenno a due relazioni tecniche, sicuramente relative ad un progetto. (vds.all.nr. 361)

Il Totuccio con cui conversa FALLETTA si identifica in CALLARI Salvatore di Giuseppe e di TERRITO Giuseppa nato a Mussomeli il 18/12/1960, ivi residente via E.Vittorini nr.10 coniugato, ingegnere, componente dello Studio dell’architetto   LANZALACO Giovanni,   cui e`   intestata l’utenza telefonica chiamata dal FALLETTA.

TELEFONATA DELLE ORE 18,54 DEL 24/01/1990.

L’ingegnere ALMANTE (o ALMANZO) riferisce a FALLETTA che ha davanti   a   se   “l’amico…   quello   la”   e   ricorda all’interlocutore che l’indomani dovra` vedersi con tale perona, non meglio indicata, verso le 10,00 a Mazara.   A specifica richiesta del chiamante, l’Amministratore della CO.FA.PI.   risponde che ci sono “novita` buone” e che gia` “hanno fatto il programma” aggiungendo “quella cosa e` certa…   la nostra situazione e` inserita” in merito allo stesso argomento FALLETTA osserva che vi e` in giro “un poco di amarezza perche` su 46 progetti… li voleva tutti lui il vecchio…   quello gli disse: – ma non l’ho capito… ma dammene qualcuno pure a me – …li c’e` stato un momento di…   di…   di confusione ma hanno tolto qualcuno della Provincia di Agrigento, quindi, non… a noi non interessa niente”. Entrambi osservano che effettivamente “il vecchio” gia` in precedenza aveva manifestato la volonta` di far passare per intero il programma da lui
fatto, per cui era prevedibile che qualche altro avesse preteso “qualcosa a me dammela”.   Rimangono d’accordo che si vedranno a Palermo il venerdi successivo verso le 11,00.

Mostrandosi a conoscenza di situazioni in fase di sviluppo mai   espressamente   specificate,   i   due   tengono   una conversazione   quasi   codificata,   limitando a   massimo eventuali   indicazioni   su     persone   ed   argomenti. (vds.all.nr. 362)

TELEFONATA DELLE ORE 17,53 DEL 25/01/1990.

FERRARELLA Ignazio chiama la CO.FA.PI. e viene informato da FALLETTA “che per quella cosa   di stadio…   si deve cambiare…   perche`   per   ora   non   lo   sanno…”.

L’interlocutore mostrandosi meravigliato osserva che persino la radio ha comunicato “che hanno dato in concessione”, al che FALLETTA spiega che bisogna cambiare proprio per quel motivo “perche` l’avevano gia` programmato…   e quella persona non lo sapeva”.

Successivamente i due discutono di un eventuale ingaggio presso una societa` il cui nome, secondo quanto detto da FALLETTA “eh… non te lo posso dire per ora” aggiungendo “tu conosci questa impresa… l’hai sentita nominare, ma per telefono non si possono dire… inizia con la A…. lo sai il nostro amico… A… hai capito?…”, ricevendo risposta positiva da FERRARELLA. (vds.all.nr. 363)


TELEFONATA DELLE ORE 17,48 DEL 29/01/1990.

Il geometra LI PERA della RIZZANI DE ECCHER contatta l’ingegnere PICONE, i due conversano come segue:

…o m i s s i s…

L= senta io la chiamavo per dirle solo questo che avevo parlato con DI CARO;

P= si;

L= tutto a posto, dice, risentiamoci ovviamente qualche giorno prima…;

P= si, per ricordarglielo;

L= si;

P= si;

L= quindi siccome mi diceva lei che doveva cercarlo ecc;

P= si, si, non occorre;

L= se per caso;

P= l’avvocato… l’avvocato e` li` in zona;

L= ah… no, dico (sovrapposizione di voce);

P= a farsi, a farsi gli altri;

L= lo puo` avvertire che non c’e` bisogno;

P= benissimo;

L= va bene;

P= va bene;

L= la saluto;

P= buon lavoro;

L= quando avremo la lista completa dei pezzi di ricambio;

P= tra pochi giorni eh… si vedono mercoledi` mi sembra, dopo domani;


Si salutano. (vds.all.nr. 364)

Il gia` noto geometra LI PERA, anch’egli   chiaramente inserito nell’organizzazione mafiosa, come evincesi dalla prima parte dell’elaborato, nel parlare con l’ingegnere PICONE in relazione all’attivita` preliminare inerente una gara di appalto, usa frasi convenzionali (…lista completa dei pezzi di ricambio…) al fine di eludere eventuali servizi da parte degli organi preposti. E` sintomatico che i due si capiscano immediatamente in merito agli argomenti trattati, a dimostrazione che   le conversazioni   quasi “codificate” sono il frutto di precedenti accordi presi tra gli interessati. Non sarebbe logico, nella circostanza, che personaggi non meglio indicati, si riuniscano per accordarsi sulla citata lista per pezzi di ricambio, che nessuna attinenza avrebbe in tale contesto.

TELEFONATA DELLE ORE 12,02 DEL 01.02.1990.

L’architetto Riccardo DOTTI hiama la CO.FA.PI.   e chiede all’ingegnere PICONE se ha   ottemperato a fare quanto previsto secondo accordi presi precedentemente. L’interlocutore risponde di aver provveduto di persona all’incompesa (non meglio specificata) ed aggiunge di non aver avuto il tempo di guardare il progetto consegnatogli dall’architetto DOTTI.   Allo stesso fa presente che il mercoledi   successivo andra` a Roma, probabilmente   in compagnia di GAMBINO, in modo da trascorrere mezza giornata tutti e tre insime e consegnargli della documentazione che sara` valutata. A tal proposito la
conversazione continua come segue:

D= ecco, l’altra cosa… volevo anche dirti che per quel discorso che abbiamo fatto per cui potrebbero servire anche quelle mie amicizie…;

P= no, quello lo dobbiamo fare gia`, io ho una sera di malloppi che ti saliro`, di dettagli, di schede, di cose che tu valuterai, contatterai e poi mi dirai;

D= certo voglio dirti che io non ho scherzato e ti posso anche dire che ho gia` fatto una telefonata per dire: “guarda che ci dobbiamo…”;

P= eh, Riccardo e` chiaro che non hai scherzato, ne` tu ne` io siamo persone che hanno tempo da perdere, lo vedi come…;

D= si, si ;

P= corriamo;

D= si, si;

P= quindi e` chiaro.

L’architetto DOTTI rammenta a PICONE di una somma di denaro spettantegli   per precedenti   prestazioni   professionali offerte e l’interlocutore gli assicura che gli consegnera` un assegno il mercoledi successivo quando si incontreranno a Roma. (vds.all.nr. 365) In tale conversazione vi e` la ulteriore conferma che professionisti,   fin dalle   fasi preliminari,   svolgono attivita` di vero e proprio “fiancheggiamento”.


TELEFONATA DELLE ORE 13,14 DELLO 01/02/1990.

Tale Dante contatta l’ingegnere PICONE presso la CO.FA.PI. e dopo i convenevoli conversano come segue:

D= Dante         P= PICONE

D= niente Luigi… stamattina ho parlato col commissario;

P= ah…   non mi dire che non c’e` arrivato…   io ho verificato…   mi disse…   conta fesserie come… comunque sabato…   ci…   dobbiamo vedeve…   ti ha ribadito ancora… che…;

D= cioe` mi disse iddu… u… commissario… stamattina gli ho portato quei soldi… che mi aveva dato lei;

P= certo;

D= e gli ho scritto bello grosso…   ho avuto…   pure PICONE… …incompr…;

P= si;

D= non mi ha detto niente… c’e` ma dici…   signor CONTINO…   lei dice… se arriminiamo (si e` dato da fare)…   io… commissario… in mezzo alle pietre… sto   cercando   di…   mi   disse…   lei   tramite l’assessore…. lei dice;

P= va be` ora chiuso… va be`;

D= com’e`?;

P= va bene… va bene… Dante (l’ingegnere PICONE fa il possibile per non fare parlare il Dante nella sua

conversazione);

D= chi?… che vuole dire che va bene?;

P= ho capito, dico va…;


D= mi disse…   e` cerchi pure qulche…   pro…   membro della Commissione… eh… capisci Luigi?;

P= va… va bene… va bene;

D= che significa?;

P= sabato… Dante ci vediamo… io;

D= ho capito… siccome mi ha detto Luigi… mi ripeto… dice…   cerchi…   di contattare di… SPENDA…   di arrivare a SPENDA… di arrivare a PERRONE…   veda,

tagliassi dice si arriminasse (si dia da fare);

P= va be`;

D= okay?;

P= si, si;

D= siccome   tu…   siccome   c’e` quello   che e` Caltanissetta… uno… (sovrapposizione di voci);

P= va bene…   va bene…   lascia fare a me, non ti preoccupare tu… vai tranquillo;

D= va bene… tutto a posto allora?;

P= si… si… vai tranquillo;

D= va be` luigi;

P= ti do… comunque caso mai sabato ci facciamo un salto;

D= va bene;

P= insiemme con te…   proprio… glielo imparo io lo giudizio;

D= a chi?;

P= a questo che parla cosi`… va;

D= ah… va be`;

Si salutano. (vds.all.nr. 366)


E` chiaro che per influemzare le decisioni che prendera` la “Commissione” (non specificano in merito a quale lavoro) i due hanno operato dei tentativi nell’ambito politico, ma non si e` in grado di definire i dettagli per la chiara risultanza   dell’ingegnere   PICONE ad   approfondire   il discorso, facendo capire anche all’interlocutore di esimersi dal prolungarsi in conversazioni telefoniche.

TELEFONATA DELLE ORE 19,47 DELLO 01/02/1990.

Alfredo FALLETTA contatta l’utenza nr.959634 intestata a MAZZARA Salvatore, via Piave nr.118 – Campofranco.   La conversazione ha luogo come appreso segue:

F= FALLETTA Alfredo     T= MAZZARA Salvatore (Toto`)

F= Toto`;

T= Alfre`;

F= ciao;

T= ciao;

F= senti qua` vedi che ci sono un poco di amici che…   ca ti devono dire una cosa di Canicatti`;

T= si;

F= te li posso mandare?;

T= va bene Alfre`… fai tu lo stesso eh;

F= (si fa una risatina)…

T= capisti?;

F= va be`;

T= okay;

F= grazie Toto`;

T= niente, ciao;

Si salutano. (vds.all.nr. 367)

MAZZARA Salvatore, nato a Campofranco il 23/09/1933, ivi residente via Piave nr.128,   imprenditore edile, viene contattato da FALLETTA affinche` si accordi con personaggi non meglio indicati, sicuramente per la partecipazione ad una gara di appalto inerente il Comune di Canicatti`.   Si conferma, nella circostanza, l’autorita` dell’amministratore della CO.FA.PI. al quale viene lasciata dall’interlocutore la   facolta`   di   qualsiasi   scelta,   palesando   un assoggettamento per qualsiasi decisione che il FALLETTA riterra` opportuno prendere.

TELEFONATA DELLE ORE 18,30 DEL 01/02/1990.

Il Sindaco del Comune di Cattolica Eraclea parla con l’ingegnere PICONE sollecitando l’assunzione di un operaio presso il cantiere aperto dalla CO.FA.PI. in quel centro. (vds.all.nr. 368)

TELEFONATA DELLE ORE 09,27 DEL 22/02/1990.

F= FALLETTA     S= SCIORTINO

… o m i s s i s s …

S= pronto;

F= si;

S= SCIORTINO parla buongiorno;

F= FALLETTA sono ingegnere;


S= FALLETTA come sta, che dice;

F= bene…   bene…   mah… qua siamo… io ho visto il messaggio che cercava mio cugino;

S= ahhh…   la CO.FA.PI…. mi… avevo bisogno di una cortesia;

F= si;

S= la chiedo a lei… come se la chiedessi a suo cugino;

F= certo;

S= voi avete preso un lavoro a Cattolica Eraclea;

F= si;

S= …se mi fate assumere una persona con una lettera di passaggio;

F= pero` per S.Angelo Lucchisano;

S= eh;

F= perche` il Comune di Cattolica… me ne diede cinque… eh…   stamo mettiennu… stamo mettiennu una piccola strada;

S= si;

F= eh…   eh… mi parano esageratamente assai… se lei me la da per S.Angelo… io l’accontento subito;

S= per   S.Angelo…   io…   ehh…   chissu e` uno di Cattolica…   tra l’altro sono Consiglieri Comunali… quelli che me lo chiedono;

F= va be`… d’accordo;

S= se lei ci puo` levare a uno…   tanto sono docu… li`…   li`…lei ha la garanzia di tutto il gruppo P.S.I. a Cattolica ;


F= va be`;

S= perche` alla data sono fuori, ma al momento opportuno saranno tutti dentro… d’accordo;

F= ingegne`…   “nun ce su problemi… ingegne`” ci devo dire un’altra cosa io a lei…;

S= e siccome hanno tolto il figlio di un Consigliere… questo che io…;

F= va be`…   d’accordo… allora “ci facissi fare” sta cosa che me lo…;

S= la lettera di passaggio… d’accordo;

F= ingegnere lei si dovrebbe…   ehhh…   lei il Vice Sindaco di Licata ce l’ha presente…;

S= certo;

F= giusto e`;

S= certo;

F= noi stiamo facendo qualche cosa li`…;

S= si;

F= e come lei sa…   o forse   non lo sa…   e`   di Commissione… e`un appalto concorso… perche` m’aveva detto…   c’e` l’ingegnere capo… ci dissi “quello e` amico mio… non ci sono problemi”;

S= si;

F= questa situazione lei forse ancora non la sa;

S= no… no… no… no… no… non ne so` niente;

F= e allora la verro` a trovare… e glielo diro`, ma tenga presente   questo…   che e` un incarico di…   di commissione… eccetera eccetera;

Si salutano. (vds.all.nr. 369)

TELEFONATA DELLE ORE 09,52 DEL 22/02/1990.

La conversazione avviene tra il Sindaco di Cattolica Eraclea ed un impiegato della CO.FA.PI.:

I= impiegata CO.FA.PI.   S= Sindaco di Cattolica Eraclea

I= pronto;

S= buongiorno…   ehhh… il Sindaco di Cattolica Eraclea sono… ehhh…;

I= si, buongiorno mi dica;

S= ehhh… l’architetto PICONE c’e`;

I= no, non c’e`;

S= do… dove lo posso rintracciare;

I= e` fuori sede;

S= ehhh…   guardi signorina… io ho parlato con ehhh… con PICONE…   l’altra giornata… e` venuto qua` al Municipio…;

I= si;

S= e mi doveva assumere un operaio…;

I= ehhh… ma io non lo so… ehhh;

S= ehhh… ma lo sa lui… quindi rintracciatelo;

I= no… no… e` fuori sede… e non c’e`;

S= o era a Roma… ieri agghieri… daucu;

I= ehhh… ancora li` e`;

S= e lo so questo;

I= ehhh;

S= ehhh…   ma dico… ma che significatu ave…   mandate indietro di nuovo stu tesserino
ma… io…   guardate che…   ci sar` il momento in cui vi mandero` tutti indietro tutto pare io… bah… ma… ehhh… mi… mi sembra anche opportuno… mi sembra anche;

I= ma e` inutile che parla con me con questo tono…   la prenda con loro quando vengono… io e` inutile…   io non posso riferire la sua telefonata in questa maniera… quindi e` inutile che lei parla con me;

S= siccome io ho… ho detto a quel signore che era qua`… ho… mandato a dire a questo signore che era qua`;

I= si;

S= non lo so chi rappresenta in modo cosi` degno…   che doveva parlare con l’architetto PICONE;

I= con l’ingegnere PICONE;

S= con l’ingegnere PICONE;

I= si;

S= quindi in sostanza lui mi rimanda il   tesserino… perche` dice che c’e` un altro socio… non lo so cosa mi dice;

I= non lo so, io;

S= e questo signore e`… e`… una persona seria…   e quindi la parola dovrebbe mantenerla…   oppure non s’impegna quando parla ehhh… io ritengo;

I= non so cosa dirle, mi dispiace;

S= va bene… ehhh… signorina;

I= mi dispiace;

S= ehhh… signorina… che cosa ci dovo dire;

I= ehhh… perche` io… io… io non ne so niente… io sono una semplice impiegata… non e`;

S= si ora glielo di… glielo dico io;

I= io posso soltanto riferire che ha telefonato lei;

S= si va bene;

S= che era abbastanza arrabbiato;

Si salutano. (vds.all.nr. 370)

TELEFONATA DELLE ORE 10,53 DEL 06/04/1990.

La conversazione ha luogo tra il   signor GANCI e   la segretaria della CO.FA.PI.:

G= GANCI(Sindaco di Cattolica Eraclea) I= Impiegata CO.FA.PI

I= Cofapi buongiorno;

G= buongiorno, GANCI parla… devo parlare con Luigi PICONE;

I= eh… non c’e`;

G= eh, l’avvocato c’e`?;

I= nessuno c’e` dei titolari;

G= nessuno c’e`…   siccome Luigi mi aveva detto che oggi doveva fare arrivare… una lettera di licenziamento all’ufficio di collocamento di Cattolica;

I= si;

G= e` una…   un nuovo ingaggio… gli avevo lasciato il tesserino…   no, tutto, ma non ha fatto arrivare niente ieri;

I= mah, non lo so… vorrei sapere… ha detto GANCI da dove?;

G= ehh… Cattolica, il Sindaco di Cattolica gli dice;

I= ah, si va bene, io glielo lascio… eh…   appuntato, quando viene;

G= eh, io lo richiamo piu` tardi… piu` tardi lo trovo?;

I= va bene, non lo so… ancora non e` venuto, non le saprei dire niente;

G= va bene;

I= …di preciso… va bene?;

G= va bene.   Se viene gli dica che mi chiama qua`, in Segreteria ad Agrigento;

Il sindaco lascia il numero telefonico della segreteria.

(vds.all.nr. 371)

TELEFONATA DELLE ORE 10,29 DEL 09/04/1990.

Il Sindaco di Cattolica Eraclea contatta la CO.FA.PI.   e chiede all’impiegata se e` stata inviata la richiesta di assunzione per l’operaio ARMETTA, come da accordi precedenti presi con PICONE. Mostrandosi adirato perche` l’ingegnere della   CO.FA.PI.   non ha   ancora provveduto lascia il messaggio per essere chiamato da PICONE. (vds.all.nr. 372)

Il Sindaco di Cattolica Eraclea si identifica in GANCI Salvatore di Luigi e di BORSELLINO Maria, nato a Cattolica il 21/08/1947, ivi residente Corso Regina Margherita nr.169, coniugato, impiegato.

L’ingegnere capo SCIORTINO si   identifica in SCIORTINO Ignazio, nato ad Agrigento il 29/04/1943, ivi residente in via Luigi Sturzo nr.65, ingnere capo del Genio Civile di

Agrigento.


I lavori eseguiti dalla CO.FA.PI. nel comune di Cattolica Eraclea riguardavano “Sistemazione e pavimentazione strade di urbanizzazione Zubbia” dell’importo complessivo di L.750 milioni, aggiudicati con un ribasso del 5,55% con verbale di gara datato 11/10/1989.

Ulteriori commenti sul contenuto delle precedenti telefonate appaiono  superflui, ma e`   necessario evidenziare   il comportamento del Sindaco di Cattolica, il quale pretende l’assunzione dell’operaio da lui segnalato, minacciando che in caso contrario si avvarra` dei poteri conferitigli ed anche di quelli non attribuitigli dalla Legge per ostacolare l’impresa “…quando avrete bisogno   di me…”   “…vi mandero` tutti e tutto indietro…”.

TELEFONATA DELLE ORE 15,29 DEL 12/02/1990.

Tale FERRANTELLI dal Ministero   del Tesoro, chiama il dr.GUARINO, funzionario dello   stesso Ministero, presso l’utenza intestata alla   CO.FA.PI..   Trattano argomenti d’ufficio. (vds.all.nr. 373)

TELEFONATA DELLE ORE 09,56 DEL 15/02/1990.

Calogero MODICA contatta Alfredo chiedendogli se dovra` andare a Roma, cosa che viene confermata dall’interlocutore, il quale precisa che l’incontro e` stato rinviato al giorno 22.   MODICA fa presente di aver parlato la sera precedente con   l’Onorevole,   per   cui   sabato   si   recheranno all’appuntamento e lui ha gia` anticipato che “…ci andro` con degli
amici molto influenti…”. (vds.all.nr. 374)

TELEFONATA DELLE ORE 18,31 DEL 16/02/1990.

Aldo SCICHILONE forma l’utenza nr.0934/31202, intestata a COCO Senatore Silvio – segreteria – via Malta nr.73, Caltanissetta,   e parla con   tale Lina, addetta   alla segreteria, dalla quale viene informato che certa signora Maria Rosa e` stata li` con SIRACUSA ed hanno parlato con il Senatore.   Questi, a dire di Lina, ha assicurato loro che “…fara` il possibile…   diciamo…   addirittura per Caltanissetta…”. (vds.all.nr. 375)

TELEFONATA DELLE ORE 10,43 DEL 18/02/1990.

Dalla CO.FA.PI. formano il nr.091/455557, dove chiedono di parlare con l’Onorevole ALESSI, che al momento e fuori. (vds.all.nr. 376)

TELEFONATA DELLE ORE 11,37 DEL 18/02/1990.

Tale professore MODICA, dalla CO.FA.PI., forma il numero 091/455557 e parla con l’Onorevole al quale fa presente che non sono riusciti ad organizzare “l’incontro” perche` uno era di Butera ed un altro di Agrigento.   Aggiunge che sicuramente “loro… giovedi la verranno a trovare…”.

Alessi conferma la sua disponibilita` e concordano che comunque si risentiranno in settimana. (vds.all.nr. 377)

L’onorevole ALESSI si identifica in ALESSI Alberto, nato a Caltanissetta il 30/05/1939, residente a Palermo in via Umbria n.12, eletto nel colleggio di Palermo alla
Camera dei Deputati (nella lista della D.C.), attualmente in carica.

TELEFONATA DELLE ORE 11,53 DEL 19/02/1990.

Il dottor GUARINO del Ministero del Tesoro chiama da Roma la CO.FA.PI. ed ha luogo la seguente conversazione

G= GUARINO       P= PICONE

P= pronto;

G= ehhh… ingegnere son GUARINO;

P= ohhh… buongiorno dottore… come va`?;

G= come sta, bene;

P= bene, lavoriamo sempre… ehhh…;

G= senta, le volevo dire;

P= ahhh…;

G= Alfredo mi aveva detto… parlato di quel problema;

P= si… si;

G= Caltanissetta… io fatto vedere un po` la situazione…;

P= si;

G= …com’e` …   in sostanza si tratta di un bene… ehhh…   indisponibile… per cui bisognerebbe fare la procedura…   ehhh…   per il   passaggio   a   bene disponibile…   per poi essere venduto…   bisognerebbe presentare una domanda in bollo… di cui…   poi… dovreste avere… ehhh…;

P= modello;

G= copia… a me;

P= si;

G= diretta al COMILITER;

P= domanda in bollo… piglio qualche appunto;

G= si;

P= diretta al;

G= COMILITER;

P= si;

G= di Palermo… Reparto Infrastruttura;

P= Palermo, Reparto;

G= dunque la i termini sono… Caserma Capitano Franco Enrico;

P= Caserma Capitano;

G= mappa 114 e non particella… ehhh;

P= Franco Enrico… Enrico;

G= mappa 114, Contrada Catusi;

P= si Catusi… e in questa;

G= la domanda dovrebbe essere una domanda di acquisto ;

G= si;

P= essendo interessati… ehhh… chiedono;

G= si;

P= di…   perfetto… rivolto al COMILITER Palermo Reparto Infrastrutture;

G= possibilmente da presentarlo… o… anche a mano… forse anche meglio… non so… al;

P= certo… certo… certo…;

G= al massimo esponente;

P= certo, certo;

G= poi mi manda questa copia;

P= si dottore;

G= della domanda;

P= si;

G= dell’originale;

P= gliela faccio avere;

G= perche` poi io la seguiro` allo Stato Maggiore;

P= benissimo dottore, sempre molto zelante vero?;

G= va bene, mi fa poi avere lei notizie, glielo dica

P= si… si;

G= lei a;

P= si… si, glielo riferisco;

Si salutano. (vds.all.nr. 378)

TELEFONATA DEL GIORNO 19/02/1990, PROGRESSIVO NR.2186.

TRIPOLI da Bagheria contatta FALLETTA e gli chiede se ha avuto la possibilita` di fare “quella verifica”.

L’interlocutore risponde negativamente ed aggiunge che si risentiranno la settimana successiva in quanto ha degli impegni a Roma. (vds.all.nr. 379)

TELEFONATA DELLE ORE 11,12 DEL 20/02/1990.

PICONE forma l’utenza nr.06/4740758 e parla con il dottore GUARINO con il quale fissa un appuntamento per il giovedi` successivo, verso le ore 09,30, in via XX Settembre – Roma presso il Ministero. (vds.all.nr. 380)

TELEFONATA DELLE ORE 18,01 DEL 21/02/1990.

GANCI Salvatore (Sindaco di Cattolica Eraclea) discorre con PICONE riguardo l’incontro del giorno successivo a Roma. L’ingegnere della CO.FA.PI. fa presente che appena giunto a Roma, verso le 08,30,   passera` a prenderlo all’hotel VISCONTI. Poi continuano nel seguente modo:

G= GANCI         P= PICONE

G= che viene pure FALLETTA;

P= no, forse SCICHILONE;

G= ah, bene… va bene… niente… io avevo parlato a PUMILIA;

P= eh;

G= va be`… va be`, mi pensavo che…;

P= (si esprime in dialetto) e domani dove lo incontriamo?;

G= e non lo so se domani mattina, se lo incontriamo qua`… alla Camera…;

P= (si esprime in dialetto) e domani lo andiamo a cercare.

Successivamente conversano riguardo una gara che e` stata rinviata o sospesa, per cui GANCI osserva “non vogliamo decedere”, essendo stato informato dall’interlocutore che i partecipanti sono stati tutti esclusi. (vds.all.nr. 381)

TELEFONATA DELLE ORE 16,19 DEL 22/02/1990.

Aldo SCICHILONE chiama da Roma la CO.FA.PI. e riferisce a FALLETTA che si trova “dal Senatore” per parlargli di “quella cosa di Giuseppe”. Aggiunge che PICONE e andato da PAROLINI e CONSIGLIO e che lui ha gia` incontrato il dottor GUARINO con il quale hanno contattato il dottor AMATO per fissare un appuntamento. Fa presente
che l’appuntamento con l’Onorevole ALESSI, il quale ha gia` parlato in mattinata alla Camera, e` stato fissato per l’indomani.   Ricorda a SCICHILONE di parlare con il Senatore di “quella cosa per Gorgone” per sapere “a chi possiamo cercare… a chi non possiamo cercare…oltre a   quella strada”.   SCICHILONE precisa   che sta aspettando   che arrivi il professore (sicuramente MODICA Calogero, visti i precedenti contatti telefonici) per parlare con il Senatore.(vds.all.nr. 382).

TELEFONATA DELLE ORE 18,05 DEL 23/02/1990.

PICONE, che chiama da Roma, informa che sono all’aereoporto per fare rientro. Poi continuano come segue:

F= FALLETTA     P= PICONE

F= lo incontraste a quello?;

P= a tutti…   a tutti abbiamo visto… vedemmo sia a… ALESSI… quello la`…;

F= mmmmm…;

P= comunque… cose piuttosto… diciamo…;

F= ma poi ci vediamo ( chiaro invito a non farlo proseguire nel discorso);

P= positivo… come fini` questa mattina la`?;

Successivamente la conversazione verte su argomenti non inerenti le indagini. (vds.all.nr. 383)

TELEFONATA DELLE ORE 18,05 DEL 27/02/1990.

SCICHILONE forma l’utenza nr.06/67609619 e parla con l’addetto alla segreteria dell’Onorevole ALESSI   per informare che l’incontro con l’Onorevole MAZZARINO,
fissato per l’indomani alle ore 09,30   a Roma, dovra` essere rimandato ad altra data per inderogabili impegni assunti precedentemente.   A tale incontro non potra` presentarsi neanche   l’ingegnere PICONE che   in   precedenza   aveva contattato l’Onorevole. (vds.all.nr. 384)

TELEFONATA DELLE ORE 19,15 DEL 27/02/1990.

SCICHILONE   forma l’utenza   nr.06/67609619 e   ribadisce all’addetto presso la segreteria dell’Onorevole ALESSI che il   giorno   successivo   non   sar`   possibile   andare all’appuntamento   a   Roma   e che   comunque   potrebbero incontrarsi la settimana successiva, compatibilmente con gli impegni dell’Onorevole MAZZARINO.   Osserva che comunque l’Onorevole ALESSI ha gia` tutto lo schema dei progetti e quindi puo` gia` evidenziare lui il tutto, in attesa di un successivo incontro. (vds.all.nr. 385)

TELEFONATA DELLE ORE 09,40 DEL 14/03/1990.

FALLETTA   chiama   la   segreteria dell’Onorevole   ALESSI (06/67609619) e prega di riferire all’Onorevole di fissare un appuntamento “…per la   persona che conosce lui”.

L’interlocutore, dopo aver fatto presente che l’Onorevole e` in commissione lavori per lo studio di un Disegno di Legge, chiede conferma per l’appuntamento   sia quello con il Presidente della Cassa per il Mezzogiorno, in   quanto l’indomani si rechera` a Roma con Picone e Scichilone.


L’interlocutore prende nota e rimangono d’accordo che si risentiranno   l’indomani direttamente da   Roma per   la conferma. (vds.all.nr. 386)

TELEFONATA DELLE ORE 17,41 DEL 12/04/1990.

Alfredo forma l’utenza nr. 22423 intestata a CENTRO STUDI POLITICI via Rosso di San Secondo nr.46 Caltanissetta ed ha luogo la seguente conversazione:

N= Onorevole Nino CICERO         F= Alfredo

… o m i s s i s …

N= si;

F= Alfredo sono

N= eh;

F= Ninu;

N= senti,   io   mi pare…   (in   sottofondo:   scusami Luciano)…   io   mi   che all’ingegnere   CATALANO… gliel’ho fatta la telefonata;

F= eh;

N= poi mi pare di avere parlato con il Presidente… ehh… ehh…   ora l’ingegnere CATALANO mi ha detto:   “siete stati seviti tu ed ALAIMO o meglio tu e GIARRATANO”;

F= ma drughu se ne e` occupato Luigi di quesate cose e Aldo;

N= va be`… gioia mia… io voglio sapere che significano queste cose… io le cose mie le faccio davanti a tutti voi, avete visto l’intervento… mi ha visto CATALANO, mi ha detto:”Ninu serviti, ancora pubblicamente non si puo` dire” …eh… perche` abbiamo
fatto capire che sono   i   vincitori, sia   per Serradifalco che   per Campofranco;

F= si;

N= eh…   e dico, pero`, che ci dobbiamo vedere due minuti cumpa` (compare)…;

F= certo che ci dobbiamo vedere;

N= e quando ci vediamo?;

F= quando dici tu;

N= sabato mattina;

F= sabato mattina;

N= va bene?;

F= va bene;

N= ti aspetto alle 11,00 in segreteria;

F= va bene;

N= un abbraccio;

F= ciao;

N= ciao Alfreduccio, grazie del pensiero… ciao;

F= ciao. (vds.all.nr. 387).

TELEFONATA DELLE ORE 18,04 DEL 28/06/1990.

L’ingegnere LODATO chiama l’utenza della CO.FA.PI. e con PICONE ha luogo la seguente conversazione:

L= LODATO       P= PICONE

P= pronto;

L= Luigi;

P= Enzo;


L= ciao;

P= com’e` finita;

L= eh?;

P= com’e` finita?;

L= cumu fini`…   mi ha firmato le cose e ha voluto saper quando riprendevamo a lavorare…   gli ho detto… lunedi`… con… probabilmente;

P= scusa un minuto;

– p a u s a   m u s i c a l e –

P= pronto;

L= si;

P= eh, scusami, mi ha chiamato Aldo da Roma…   aveva pochissimi gettoni;

L= ma che e` a Roma Aldo

P= si,   con   Alfredo   sono   andati a   Roma…   erano all’aereoporto… stanno partendo per tornare;

L= ho capito;

P= per sbrigare quella cosa di la`;

L= ah…;

P= e ci sono ottime notizie…   diciamo tra pochissimi giorni;

L= eh?;

P= tra pochissimi giorni ci danno l’aut;

L= oh;

P= ma l’intervento e` stato a livello va;

L= a livelli decisivi;

P= a livelli altissimi va;

L= ho capito, se no questa cosa non si sbloccava piu`;

P= eh…   u frati, se non si fa accussi… per telefono, per cosa;

L= certo non si possono sbrigare piu`;

P= sono andati la` con Alfredo… comunque… (le voci si accavallano);

…   o m i s s i s …

I due continuano a parlare di argomenti non inerenti alle indagini in corso. (vds.all.nr. 388)

Gli interlocutori dei responsabili della CO.FA.PI. comparsi sin qui nelle varie conversazioni, si identificano come segue:

– il dottor GUARINO, in: GUARINO Giuseppe, nato a Ronchi dei Legionari il 09/10/1927, residente a Roma in via Dragonzio   nr.10, Dirigente   Generale –   Ispettorato Generale Capo di Finanza alla Ragioneria dello Stato, funzionario presso il Ministero del Tesoro;

– il dottor ADAMO, in: ADAMO Francesco, nato a Campofranco (CL) il19/12/1926, residente a Roma via Nomentana nr.2, – Direttore Generale delle Opere Marittime del Ministero dei Lavori Pubblici;

– l’Onorevole MAZZARINO, in: MAZZARINO Antonio Mario, nato a   Bari il 21/09/1921,   iscritto nelle liste della Democrazia Cristiana, partecipante alla 5^ – 6^ – 7^ e 8^ legislatura.

Dalla visione dei registri relativi alla presenza di clienti presso l’Hotel VISCONTI di Roma, sito in via Visconti nr.61, risulta che in dta 20/02/1990 e fino al 22 successivo
ha alloggiato, occupando la camera nr.411, GANCI Salvatore, Sindaco di Cattolica Eraclea, gia` generalizzato.

La programmazione dell’attivita` professionale dei soci della   CO.FA.PI., come   documentato nelle conversazioni telefoniche sopra riportate, e` strettamente legata ai canali preferenziali determinati dalle conoscenze dirette o indirette degli stessi. Sintomatica, in alcuni casi, la facilita`   con la quale   “dispongono” dei servigi   di personaggipolitici e funzionari dello stato, sia a livello locale che nazionale, i quali effettivamente si prestano per intercedere   a favore dell’impresa   presso gli   uffici interessati.

Dato lo scarso numero delle conversazioni e le “attenzioni” con le quali le stesse vengono tenute, fornire precisi riscontri agli interventi eseguiti dai vari personaggi diventa estremamente difficoltoso, come anche risalire agli argomenti “oggetto di trattazione”.

E` chiaro, comunque, che uno degli interventi sollecitati dai soci della CO.FA.PI.   al “senatore”, riguarda una intercessione di quet’ultimo sull’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, On. Francesco GORGONE.

In considerazione delle competenze dell’assessorato, e` logico dedurre che “l’interessamento” era finalizzato ad ottenere l’erogazione di un finanziamento.

In molti casi, comunque, FALLETTA, SCICHILONE e PICONE riescono a concretizzare con procedure illecite quanto si erano prefissi e cio` e` documentato, in
forma parziale, da quanto asserito dagli stessi nei giorni successivi ai vari incontri,   come   nel caso in cui   l’ingegnere   PICONE (telefonata delle ore 18,04 del 28/06/1990) riferisce che la situazione e` stata sbloccata “…ma l’intervento e` stato a livello…va… a livelli altissimi…”.

Per l’ennesima volta l’associazione dimostra tutta la sua capacita` organizzativa a danno dell’ apparato pubblico.

Appare indignante constatare l’assoluta mancanza di remore da parte di alcuni funzionari nell’assecondare in ogni proposito gli esponenti dell’organizzazione criminale. Come evidenziato nella parte dedicata all’attivita` associativa, ognuno ha i propri contatti che pone a disposizione del fine comune:   il controllo generalizzato degli appalti per opere pubbliche ed il raggiungimento di indebiti guadagni per tutto il “il sistema”.

TELEFONATA DELLE ORE 17,03 DEL 08/02/1990.

L’ingegnere GARRO chiama la sede della CO.FA.PI e conversa con PICONE come segue:

P = PICONE       G= GARRO

P= pronto?;

G= pronto Luigi… Peppe GARRO sono… scusami eh;

P= no, non disturbi mai tu;

G= eh…   grazie…   (sovrapposizione di voci) senti qua eh… Aldo o Alfredo?;

P= eh… Alfredo sta venendo e` andato ad autenticare delle cose in Comune;

G= eh;

P= Aldo al consiglio Comunale di Butera;

G= addio;

P= perche`?;

G= no, siccome c’era quell’amico   nostro di…   Santa Caterina;

P= eh;

G= che stasera voleva parlare con qualcuno di voi;

P= eh… e` impossibile, ti spiego subito, io sto partendo;

G= tu stai partendo… perfetto;

P= Alfredo ho qui davanti a me gli amici, sto andando dagli amici di Palermo;

G= perfetto;

P= Aldo e` a Butera al consiglio comunale;

G= eh… infatti, lo so;

P= poi …incompr…;

G= eh… stasera proprio… consiglio comunale

P= ieri c’era pure consiglio e non c’e` andato… figurati;

G= va be`;

P= perche` eravamo a Palermo, ma oggi ando` la`…   e` partito da un’oretta da qua… era qua;

G= ho capito…   infatti mi aveva detto la signorina che c’era   la   macchina   la`…     e   va   be`,   allora eventualmente… per domani;

P= qua e` stato fatto il sopralluogo;

G= si, l’ho fatto eh… domani dovrei ritornare la`, chi trovo?;

P= dove?… La`?;

G= domani mattina so;

P= a me mi trovi sicuro;

G= a te ti trovo?;

P= si, si;

G= Alfredo non c’e`?;

P= si, probabilmente c’e` pure Alfredo;

G= perche`…   devo andare a parlare la` con…   ehhh… c’e` un problemino, non so che problemi ha;

P= ah, si;

G= si, ci sono state lettere, non so…   che cosa… insomma…   ma per telefono non me l’hanno saputo dire molto;

P= va be`;

G= ma comunque ehhh… domani ne parliamo;

P= si;

G= va bene?;

P= ciao;

G= ehh…   allora…   eventualmente poi… domani io non posso fissare neanche questa cosa, perche` tu non lo sai come siete combinati;

P= eh;

G= teoricamente;

P= tu ora… ora dove sei… Alfredo ti ha chiamato poco fa… tu avevi chiamato;

La conversazione prosegue con argomenti non inerenti.

(vds.all.nr. 389).

L’ingegnere GARRO si identifica in GARRO Giuseppe Francesco Arturo di Concetto e di EMMA Apollonia, nato a Caltanissetta il 05/10/1958, ivi residente via Colonello Ebar nr.45, coniugato, ingegnere.

TELEFONATA DELLE ORE 17,21 DELL’8/02/1990.

Alfredo FALLETTA contatta l’ingegnere GARRO che lo informa di   un appuntamento “…con   l’amico nostro di   Santa Caterina…” che avra` luogo l’indomani. Aggiunge che deve andare a Campofranco per parlare di quella cosa, per il sopralluogo   in quanto c’e`   gente “…che sta   dando fastidio…”. Garro informa Falletta che ci sono cose nuove e che “…ci sono gia` i soldi…”. (Vds. all. nr. 390)

TELEFONATA DELLE ORE 13,10 DEL 14/02/1990

FALLETTA chiama GARRO e dopo i convenevoli la conversazione ha luogo come segue:

F= FALLETTA     G= GARRO

– omissis –

F= senti un po`… tutto a posto… io domenica ho visto quella persona;

G= si;

F= che tu stai…;

G= si;

F= e le ho date due… i due numeri del lotto;

G= si;

F= ora, li`…   siccome mi dicevano che dovevo fare la… la…   il consiglio… forse martedi… se non l’hanno fatto;

G= si;

F= giusto e`?;

G= si;

F= potremmo aggiungere uno pure?;

G= devi aggiungere o si potrebbe?;

F= no, si deve aggiungere;

G= si deve aggiungere uno;

F= si, quindi il terno e`… 14… 12…;

G= va bene;

F= ti interessi?;

G= ti telefono…   quando era?… il… quando era la riunione…?;

F= ma forse… la dovevamo fare ieri se non ho capito male;

G= ahh…;

F= fatti… non ci puo` fare un salto… e` oggi… pero` entro oggi ci devi dire… prima… chissa` per esempio a casa provi ora… se hanno se non l’hanno fatta e glielo dici…;

G= si…;

F= di aggiungere uno a quello 12… 4…;

G= si… si… perfetto… ehhh… uno secco, giusto?… uno senza niente;

F= un o senza niente;

G= perfetto;

F= uno… quattro… dodici…;

G= ehhh… per quanto…;

F= non ha importaza, a scelta loro;

G= va bene… ora;

F= trecento… per esempio, ecco…;

G= va bene… ora chiudo e glielo dico- omissis –

Si salutano (vds.all.nr. 391).

TELEFONATA DELLE ORE 13,13 DEL 14/02/1990.

GARRO chiama FALLETTA presso la CO.FA.PI. e conversano come segue:

F= si;

G= Alfredo;

F= ah…;

G= ah… ancora non l’avevano fatto;

F= quindi c’e` possibilita`?;

G= si gliel’ho detto e mi   diceva che aspettava   una telefonata vostra o tua stasera sul tardi;

F= si… si… si…;

G= quindi;

F= quindi gli avevi detto di aggiungere l’uno pure…;

G= si, gli ho detto di mettere l’uno, ma dice ancora non l’abbiamo fatto, quindi dice problemi non ce ne sono;

F= quindi ne rimangono tre;

G= si;

F= va be`;

G= eh… ti stavo dicendo una cosa per questo qua;

F= uhh;

G= eventualmente possibilita` di infilarti c’e` o no?   Per fare l’ampliamento, nei sai qualcosa?;

F= non lo so, non ne abbiamo parlato di questo;

G= per questo poi ne dobbiamo parlare;

F= va bene;

G= una volta che si deve allegare;

F= certo, certo…

… o m i s s i s …

Si salutano. (vds.all.nr. 392).

E` facilmente desumibile che FALLETTA, dendo le cifre a GARRO, comunica le categorie di lavori di cui dovranno essere in possesso le imprese che intenderanno partecipare alla relativa gara di appalto. Di seguito sara` specificato perche` l’amministratore della CO.FA.PI. si adopera per tale lavoro.

TELEFONATA DELLE ORE 17,35 DEL 21/02/1990.

GARRO contatta il geometra FALLETTA e gli dice che in mattinata ha eseguito il sopralluogo.   Aggiunge che ha parlato anche “con quello che e` la` al Comune”, il quale si e` dimostrato disponibile in quanto il lavoro interessa loro.

GARRO fa presente che   bisogna interessarsi per “quel discorso della strada” in quanto ci sono problemi perche` occore l’autorizzazione da parte del Genio Civile per fare
la variante. L’interlocutore assicura che ci pensera` lui. (vds.all.nr. 393).

TELEFONATA DELLE ORE 18,39 DEL 05/03/1990.

L’ingegnere GARRO chiede ad Alfredo “…per quel discorso come e` finita…”, relativamente a qualche cosa   che riguarda Realmonte, non specificata. FALLETTA risponde che ancora non ha avuto luogo “l’incontro con quello” e che comunque l’appuntamento previsto lo fisseranno ugualmente cosi si potra` “fare un po` di base”. In merito ad un progetto per il quale e` interessato FALLETTA, eleborato da GARRO, l’amministratore della CO.FA.PI.   decide che vi dovra` eesere uno stralcio di tre miliardi e riferisce all’interlocutore che lo dovra` fare da “…4 e 9 tutto completo…” “…cosi` non va… comitato ne niente e buonanotte…”.   Si desume che non superando la somma dei cinque miliardi il progetto non sara` sottoposto al vaglio di un apposito comitato e quindi GARRO e FALLETTA saranno facilitati nel portare a termine i loro intenti.

In merito al progetto relativo “…per quella strada…” FALLETTA andra` a parlare con tale CASTIGLIONE del Genio Civile riguardo ad alcune lettere che dovevano arrivare dal Corpo   delle   Miniere.     Si   sentiranno   l’indomani. (vds.all.nr. 394).

Il potere decisionale di FALLETTA sull’attivita` svolta da GARRO, certamente progettista e direttore dei lavori per le opere di cui parlano enigmaticamente, e` palese. Cio` trova
ulteriore riscontro nella scelta operata dal FALLETTA nel determinare l’importo del 1^   stralcio e del progetto generale di lavori non specificati.

Il CASTIGLIONE cui si rivolgera` FALLETTA si identifica in CASTIGLIONE Antonio nato a Caltanissetta il 01/01/1955, ivi residente via san Giuliano nr.36/C, coniugato, funzionario del Genio Civile di Caltanissetta.

TELEFONATA DELLE ORE 19,27 DEL 05/03/1990.

GARRO chiama Alfredo FALLETTA e gli chiede “…per quelle carte, per quelle cose la` come e` finita?… con quegli amici di…   quello ogni volta mi domanda…”.   FALLETTA risponde che ha tutto e bisogna solo fissare un appuntamento per   fine   settimana,   per   far vedere   quelle   cose.

L’amministratore della CO.FA.PI. fa presente a GARRO che se ha altre cose, oltre “la discarica” inerenti “…sempre a questo assessorato…”, deve farglielo sapere. (vds.all.nr. 395).

In considerazione della ermeticita` delle conversazioni non si e` in grado di entrare nel merito degli argomenti sopra trattati.   Dagli accertamenti svolti in relazione alla “discrica”   ed   il particolare   in   riferimento   alla possibilita` del FALLETTA di ottenere tutto quanto richiesto presso   il competente “assessorato”, e` emerso che   i finanziamenti concessi per tali   opere vengono erogati dall’Assessorato   Territorio e   Ambiente della   Regione Siciliana.   L’erogazione dei finanziamenti viene regolata
dalla   pianificazione   della Regione   Siciliana   e   si suddividono in due fasi, di cui una a breve medio termine e la seconda relativa agli interventi da porre in essere a lungo termine.   Per quanto riguarda gli impianti previsti per la fase di breve medio termine le somme impegnate per singolo esercizio sono:

– 1986   lire   6.189.547.185;

– 1987   lire 101.000.000.000;

– 1988   lire   80.000.000.000.

Sono state impegnate, con i fondi statali ex art.1^ bis e 1^ ter della legge 441/87 le seguenti somme:

– lire 47.820.000.000 in base all’art.1^ bis;

– lire 34.742.000.000 in base all’art.1^ ter.

Per la fase a lungo termine e` stata impegnata la somma di lire   90.000.000.000 per   l’esercizio finanziario 1989, ripartita in vari comprensori della Regione.

In atto non sono disponibili i finanziamenti relativi all’esercizio   1990.   I decreti   di   erogazione   dei finanziamenti relativi al 1988 e 1989 recano la firma dell’Assessore On.   Salvatore PLACENTI, mentre per l’anno 1990 la carica di Assessore territorio Ambiente e` stata ricoperta dall’On. Francesco Paolo GORGONE.

TELEFONATA DELLE ORE 17,47 DEL 12/03/1990.

L’ing.GARRO chiama il geom.FALLETTA presso la sede della CO.FA.PI. e colloquiano come segue:

F= FALLETTA     G= GARRO

– omissis –

G= dove sei tu domani?;

F= io domani, domani pomeriggio;

G= ehh…;

F= alle quattro;

G= si;

F= sono sicuramente a Serradifalco;

G= a Serradifalco, quindi non sai quando ti sbrighi;

F= no, dieci minuti ci metto;

G= ehh…   ma iddu non lo so se domani pomeriggio puo` essere;

F= dieci minuti ci sto;

G= Alfredo non so se li rintraccio, quindi finisce a bordello;

F= tu quando mi hai detto allora;

G= venerdi mattina…   che lui e` sicuro qua e si…   si parla;

F= allora, aspettiamo se posso, vediamo se domani mattina… venerdi   puo` essere che   non ci sono…   ehhh… onestamente non lo so…;

G= eh…   ora eventualmente vediamo se lo rintracciamo per domani pomeriggio… caso mai ci si va la`;

F= si;

G= ehh…   Alfredo quella persona chi e` LA ROCCA…   e l’altro come si chiama MAIORANA?;

F= no, no, no;

G= l’altra persona come si chiama?;

F= con chi dovete andare a parlare?;

G= si;

F= voi…   ora io lo chiamo a questo rincoglionito di ingegnere e ci dico deve venire l’ingegnere GARRO

G= perfetto;

F= mi devo presentare il signore che si occupa… poi se ci sono soldi…   o non ci sono soldi che minchia gli interessa a lui…;

G= va benissimo…   allora se io telefono… io vado da questo LA ROCCA;

F= esatto;

G= va be`;

F= eh, previa telefonata;

G= allora ci pensi tu a telefonare;

F= ora, ora lo sto chiamando;

G= va benissimo, io tra domani e dopodomani sono la`;

F= va be`;

G= va bene…   e ti faccio sapere se poi e` parlato pomeriggio;

F= si, si… notizie del Genio Civile… quelle che tu mi hai dato ultimamente sara`…;

G= ha… quali vuoi?… che e` l’altro discorso?;

F= si, quello nostro;

G= ehhh…   domani, domani dovrei andare a vedere se hanno fatto la…   la lettera ed hanno detto che va bene insomma ;

F= va bene;

G= domani ci va do a parlare… ti saluto Alfredo, ciao.

(vds.alle.nr. 396).

TELEFONATA DELLE ORE 20,53 DEL 13/03/1990.

FALLETTA dice all’ingegnere LA ROCCA Carmelo che al Genio Civile di Palermo il progetto, in linea di massima, andava bene ma che hanno richiesto “quell’impatto ambientale” che sarebbe meglio evitare perche` e` seccante.   LA ROCCA riferisce di aver ricevuto la telefonata dell’amico di FALLETTA (certamente GARRO) e che lo ha favorito. FALLETTA fa rilevare che l’indomani il suo amico andra` da LA ROCCA a trovarlo in ufficio, aggiungendo che bisogna aiutarlo.

L’interlocutore ribadisce che lo ha gia` indirizzato “ad un intimo amico mio che e` del settore”. (vds.all.nr. 397).

TELEFONATA DELLE ORE 18,14 DEL 19/04/1990.

GARRO chiama FALLETTA e con lo stesso ha luogo la seguente conversazione:

…O M I S S I S…

G= ciao Alfredo, senti qui io dovrei inserire le categorie;

F= aspetta un minuto;

G= si;

F= Giuseppe;

G= si;

F= devi telefonare a quell’amico nostro di …incompr…;

G= si;

F= ancora vedi che niente ha fatto la`;

G= ma lui mi cercava l’altra volta e gli ho dato il numero ma… non ti ha chiamato?;

F= no, non lo so mi disse una cosa, c’erano altre cose, dice va be`, va be`, ma ancora non ha fatto niente va

G= credo che abbiano un problema loro di…   economato interno, mi diceva;

F= siete uno …incompr…   va bene… allora te lo do subito ehh… allora quant’e` l’importo;

G= 3… 180… 184 mi pare;

F= eh…;

G= aspetta che te lo dico preciso no;

F= niente, te lo dico io cosa devi mettere, devi mettere;

G= 3…157;

F= si…10/B… eh…100 no…;

G= 10/B… esplorazione al sottosuolo con mezzi speciali… aspetta   no…   10/B…   lavori   …incompr…   e sistemazione idraulica;

F= sistemazione idraulica;

G= si…10/B;

F= giusto e`…;

G= si;

F= poi devi… potresti mettere benissimo…;

G= 19/C;

F= no, 19/D;

G= 19/D;

F= massimo per 7 e 50;

G= 7 e 50… e 10/B quanto?;

F= 2…2 miliardi… 1 miliardo… e mezzo;

G= uno e mezzo;

F= o puoi mettere 3 miliardi;

G= 3?;

F= si, giusto e`?;

G= e poi che faccio 4?;

F= poi ci metti;

G= quattro?;

F= ci metti 4;

G= quattro;

F= uno e mezzo;

G= quattro;

F= uno e mezzo;

G= e poi basta;

F= ce li mettesti gli alberi, qualche cosa o no;

G= si;

F= ah;

G= si;

F= ah, mettici la 11;

G= undici;

F= per;

G= e seicento?;

F= fai …incompr… uno e mezzo;

G= eh?;

F= uno e mezzo… eh… tutto e` 5;

G= si, complessivamente con tutti cosi` va;

F= quindi al limite… puoi diminuire la 10/B;

G= si… va be`, in maniera di portarlo… va be`, siccome c’e` poi…   anche l’altro… quindi, in maniera tale ah…   diciamo del fatto che debba essere fatto tutto bah;

F= perfetto;

G= quindi

F= allora, aspetta un minuto… si… uno, due, preciso…;

G= quindi, te lo ripeto: 10/B;

F= si;

G= 19/D;

F= 19/D, ma 7 e 50;

G= 7 e 50, esatto;

F= ah…4…uno e mezzo non c’e`… calaci (mettici) tutti questi;

G= va bene…senti qua, ci   dovremmo   incontrare   con quell’amico che l’altra volta l’abbiamo trovato a casa;

… O M I S S I S … Si salutano. (vds.all.nr. 398).

Nelle conversazioni che precedono si ha un   ulteriore conferma dell’assoggettamento di GARRO E FALLETTA, dal quale riceve le disposizione per assegnare ad un progetto le categorie e gli importi di iscrizione indispensabili alle imprese   per partecipare alla   relativa gara.   Sembra superfluo osservare che le indicazioni imposte dal FALLETTA sono finalizzate all’ottenimento di illeciti guadagni, le cui modalita` saranno di seguito illustrate.

TELEFONATA DELLE ORE 10,49 DEL 24/04/1990.

L’ingegnere GARRO chiama la sede della CO.FA.PI ed elenca a PICONE una serie di categorie di iscrizione all’A.N.C. con i relativi importi, da riportare in un bando di gara per lavori che dovranno   essere appaltati.   Successivamente PICONE da` ulteriori delucidazioni e consigli sui dati da inserire. (vds.all.nr. 399).

Da quanto sopra si ha la certezza che anche l’ingegnere PICONE opera attivamente in tutte le attivita` illecite del socio FALLETTA.

TELEFONATA DELLE ORE 16,32 DELL’11/05/1990.

FALLETTA   chiama   l’utenza   nr.0934/26207,   intestata all’ingegnere GARRO Giuseppe, via Eber C/da S.Anna nr.45, Caltanissetta,   tra   i   due   ha   luogo   la   seguente conversazione:

G= GARRO         F= FALLETTA

… o m i s s i s …

G= senti unpo`;

F= dimmi, li` ci hai telefonato a quelle persone? giorno 16 guarda che il Comitato e`…;

G= giorno 16…   ma dici che… per…   maggio non ci entravamo;

F= no, no il 16 si;

G= ah, si;

F= si, ci dovevamo portare quelle cose;

G= allora gli telefono immediatamente;


F= si… ma io ho dimenticato… a te non ti ho trovato… ho   pensato   che ti veniva   magari la   voglia   di telefonargli;

G= no, io sono a stato a Palermo …incompr…;

F= ah, vedi che l’ingegnere capo e` riservato a “quello la”… va;

G= ah, si perfetto;

F= quindi datti una regolata che io ti porto il coso perche` gliel’ho detto;

G= va benissimo;

F= ma se no ti finisce male;

G= gia`…eh…ma…;

F= quindi, massimo lunedi` mattina ce li dobbiamo portare;

G= a chi?;

F= all’assessorato;

G= ah… perfetto;

F= anzi,   domani   mattina e`   meglio…   ti   rivolgi all’ingegnere PARLA…;

G= lo portano direttamente a lui;

F= si;

G= va bene loro sanno a chi lo devono dare, ma comunque non;

F= gli puoi dire che lo devono dare a loro;

G= perfetto;

F= a lui;

G= a lui;

F= all’ingegnere PARLA;

G= va benissimo;

F= va bene…   ora dimmi questo consolidamento come si chiama che l’altra volta ti ho detto di darmene una copia;

G= e poi non ci siamo visti piu` perche` io ho avuto questo traffico… eh… consolidamento…;

F= aspetta un minuto, te lo ricordi tutto, no;

G= si;

F= consolidamento;

G= si;

F= si;

G= contrade;

F= contrade?;

G= si;

F= si;

G= Iazzo Vecchio;

F= come?;

G= Iazzo;

F= Iazzo Vecchio;

G= si;

F= non parlare piano, tanto se ci ascoltano ci ascoltano…;

G= … grossa risata…;

F= Iazzo Vecchio;

G= Destra Caliato;

F= Estro?;

G= Destra, Destra;

F= ah… Destra Caliato;

G= si;

F= un attimo… Destra Caliato… si;

G= e Muleri;

F= eh?;

G= e Muleri;

F= e Muleri, e congiunzione

G= e congiunzione Muleri;

F= Muleri… si… Muleri?;

G= si;

F= va be`… l’importo complessivo?;

G= eh…ora…non me lo ricordo;

F= 18 e 500;

G= perfetto, te lo ricordi meglio di me;

F= non ce ne sono dispari;

G= no, no, perfetto, era…;

F= 18 e 500;

G= in cifra tonda;

F= si;

G= e l’altro;

F= primo stralcio;

G= cinque preciso;

F= cinque preciso;

G= si;

F= primo   stralcio…   5     miliardi…   va   bene… d’accordo…   va bene Giuseppe… fammi avere…   sta copia di questo progetto…;

G= ehh… ora… eventualmente Aldo quand’e` che…;

F= Aldo…Aldo quando e` che… anche domani se ce lo puoi… preparargli quello che
c’hai tu… domani viene Aldo e se lo prende;

G= va… domani, aspetta, domani che e` sabato?;

F= si;

G= e io qua sono;

F= dimmi, dimmi l’orario a che ora ti puo` cercare, verso le nove e mezza…;

G= domani mattina ci possiamo vedere alle… alle nove… al limite sotto…;

F= alle 9 al bar La Paglia;

G= perfetto;

F= va bene;

G= va bene?;

F= d’accordo;

G= eh…eh…che ti stavo dicendo…eh…per il 16…. eh;

F= Lillo domani mattina ce li deve portare se non c’e` glielo lascia sul tavolo e ci mette… un appunto che gliel’ho lascio io…;

G= va benissimo;

… o m i s s i s …

(vds.all.nr. 400)

Mostrandosi abbastanza sicuro del linguaggio “cifrato” usato durante le conversazioni telefoniche ed accettando con una certa disinvoltura il fatto di potere essere oggetto di intercettazione telefonica da parte degli organi preposti, FALLETTA invita l’interlocutore a parlare con il giusto volume di voce.   Infatti, GARRO abbastanza ingenuamente
pensava di poter eludere eventuali servizi di ascolto sussurando   quanto   di   interesse,   confermando   cosi` ulteriormente l’ambiguita` degli argomenti trattati.

Dagli accertamenti svolti si e` appurato che in data 18 maggio 1990 effettivamente, nell’adunanza del C.T.A.R.   e` stato discusso il progetto per i lavori di “consolidamento C/de Iazzo Vecchio, Destra Caliato e Muleri”, per un importo di lire 18 miliardi, 1^ stralcio lire 5 miliardi. Titolari della pratica risultavano essere gli ingegneri DE FRANCESCO e NOCILLA. Nel corso della seduta veniva deciso di rinviare la discussione del progetto per assenza dei relatori.

TELEFONATA DELLE ORE 16,43 DELL’11/05/1990.

GARRO   chiama   la   sede   della   CO.FA.PI.   ed   avuto all’apparecchio il geometra FALLETTA, ha luogo la seguente conversazione:

F= FALLETTA     G= GARRO

… o m i s s i s …

F= Giuseppe;

A= Alfredo;

F= eh;

G= eh… l’ho trovato… e in pratica domani ci si mette in contatto con “lui”;

F= perche` non li hanno portati;

G= eh…   ma ce l’ha pronta e l’altra la sta terminando ed entro lunedi mattina e` pronta… eh… dici comunque domani mattina gli telefono io e domani ci dico… eh… gli ho detto che
deve parlare con PARLA… ehhh…;

F= va be`;

G= lui sapeva per giorno 18;

F= ah, be` giorno 18;

G= ah, giorno 18 e`;

F= o 16 o 18, non mi ricordo;

G= ah, ecco, allora per questo, allora siccome c’era sta… eh, Alfredo… pero` per… per il progetto non ho le copie pronte;

F= com’e`?;

G= per il progetto… quello che dovevo dare a… cosa… ad Aldo… mi senti?;

F= Giuseppe ero un poco distratto;

G= eh;

F= mi devi dare la copia tua;

G= si, ehh… quella mia ti serve?;

F= si, ehh;

G= ehh… dello stralcio ce l’ho pronta;

F= ehh… dello stralcio si;

G= va benissimo;

F= e poi me ne fai fare una copia completa;

G= e poi te la faccio fare completa con calma… va;

F= cche la vogliono;

G= alle nove che fai ci vediamo;

F= alle nove ci vediamo la`;

G= al bar La Paglia… pero` mi devi fare una cortesia che e` puntuale perche`…;


F= puntuale… puntuale e`… non ti preoccupare;

Si salutano.   (vds.alle.nr. 401).

TELEFONATA DELLE ORE 16,34 DELL’1/06/1990.

FALLETTA forma il nr.26207, intestato a GARRO Giuseppe e parla con lo stesso come segue:

… o m i s s i s …

F= FALLETTA     G= GARRO

G= pronto;

F= Giuseppe;

G= Alfredo ciao;

F= auguri;

G= grazie Alfredo;

F= mah… li possiamo dare le notizie;

G= ieri ho provato a telefonare ma non rispondeva nessuno;

F= ma che dici, ma che dici;

G= ieri pomeriggio ho telefonato e non rispondeva nessuno… infatti dissi puo` essere che sono usciti;

F= no… no, senti un po`;

G= dimmi;

F= la` vedi che ci sono problemi;

G= che problemi ci sono?;

F= per quella cosa li`… a… a… di Santa Caterina;

G= eh;

F= quindi tu mercoledi;

G= si;

F= assieme   a quel mongoloide di dottore che   abbiamo chiuso…   con questo, cu
nenete… manco… ci porta la pratica l’altro ieri;

G= ma cose da pazzi;

F= comunque mercoledi mattina devi andare al Provveditorato Opere Pubbliche;

G= si;

F= dove c’e` Piazza Verdi;

G= eh…   aspetta Piazza Verdi sarebbe, in pratica, tipo vicino al coso;

F= il Massimo;

G= il Massimo… va be`;

F= li c’e` l’ingegnere DE FRANCESCO;

G= si;

F= gli dici io sono il progettista di quello che…   e parlate;

G= mercoledi mattina;

F= mercoledi mattina… ti devi sbrigare che giorno 15 deve andare in comitato;

G= va benissimo;

F= quindi   non   c’e` tempo da   perdere,   deve   essere immancabile…   quindi ti fai, ti fai accompagnare da quello che ha fatto la relazione perche` e` sbagliata;

G= ho capito… eh… quella che hanno fatto loro?;

F= si;

G= ho capito;

F= poi qualche cosa da modificare da parte tua;

G= perfetto;

F= tu solo sei il progettista li`?;

G= si, si io solo sono;

F= va be`, quindi ci devi andare per forza li`… non te lo dimenticare e` mercoledi mattina;

G= eh, dottore DI FRANCESCO;

F= dottore DE FRANCESCO;

G= perfettissimo

F= e` provveditorato Opere Pubbliche, Piazza Giovanni Verdi;

G= va benissimo;

F= eventualmente dovresti avere delle difficolta` telefoni a… all’ingegnere PARLA;

G= e mi faccio dire eh;

F= dopo il colloquio ci vai, lo vai a trovare;

G= perfetto, va benissimo;

F= ci dici:”FALLETTA mi disse di andare li` e vediamo”;

G= eh, il Relatore lui e`?;

F= si;

G= ah, benissimo;

F= be…   non e` che puo` fare le cose contro la voglia eh…   eh..   comunque si deve sistemare anche questa cosa;

G= va benissimo Alfredo;

Si salutano.   (vds.all.nr. 402).

L’ingegnere PARLA si identifica in PARLA Antonino   fu Calogero e di GIARDINA Francesca,   nato a Cefalu` il 23/04/1941, ivi residente C/da Galizza n.s., coniugato, ingegnere, segretario del Comitato Tecnico Amministrativo Regionale.

Il dottore DE FRANCESCO si identifica in DE FRANCESCO Rosario, nato a Messina il 16/01/1932, ingegnere, Capo Ufficio   Tecnico presso il   Provveditorato alle   Opere Pubbliche di Palermo.

TELEFONATA DELLE ORE 18,46 DEL 01/06/1990.

L’ingegnere GARRO dice a FALLETTA che il geotecnico in mattinata ha parlato con DI FRANCESCO. Questi, in tale incontro, obiettava il fatto che mancavano le indagini preventive.   GARRO osserva che cio` e` assurdo se si considera   che le indagini   preventive si fanno   dopo l’erogazione del finanziamento e non prima.

Rimangono d’accordo che si sentiranno in settimana e che eventualmente si potranno vedere il mercoledi successivo a Palermo.

Poi FALLETTA chiede a GARRO il numero di telefono di “quella persona…   siccome hanno avuto un contributo…”.   La situazione e` inerente il Comune di Acate ed il numero richiesto,   0932/990788 e` relativo   a tale   PATERNO`, segretario. Poi concordano che sara` GARRO, che ha anche il numero telefonico di casa dell’individuo, a telefonargli per fissare un appuntamento per il lunedi successivo   con l’avvocato SCICHILONE.

Infine concordano un appuntamento per giovedi 7 con “quella persona” “…dove siamo andati quella volta a casa…” che contatteranno per la conferma dell’appuntamento, al quale
ci sara` anche CONSIGLIO. (vds.all.nr. 403).

PATERNO` si identifica in PATERNO` Alfredo, nato a Ravanusa il 28/03/1936, residente in   Acate via Balilla nr.15, Segretario Comunale dello stesso Comune.

TELEFONATA DELLE ORE 17,43 DEL 13/06/1990.

L’ingegnere GARRO contatta il geometra FALLETTA presso gli uffici della CO.FA.PI.   e con quest’ultimo ha luogo la seguente telefonata:

F= FALLETTA     G= GARRO

…o m i s s i s…

F= Giuseppe;

G= Alfredo ciao;

F= ciao;

G= percio`…   stamattina sono stato la` ed in pratica quello che prima faceva resistenza, che dava problemi;

F= eh;

G= si e` accordato perche` gli abbiamo detto che ci ha nominato eh… e si e` accordato… l’altro, quello che in pratica la prima volta pariva (sembrava) quello piu` mansueto eh…   stamattina siamo stati fino all’una e mezzo a parlare con questo ed onestamente non abbiamo capito… PARLA compreso… eh, quale rea la sua linea e che cosa volesse fare… non si scapuzza (non si e` sbilanciato)…   ora… in pratica alla fine, con PARLA siamo rimasti che lui cerchera` di mediare tra lui e l’altro insomma, in modo tale di farci dare
una cosa a fa vore nostro insomma va, pero`, onestamente questo qua non si e` capito che cosa vuole, che cosa vuole;

F= eh… ma Giuseppe allora che cosa dobbiamo fare?;

G= eh…   io sto ripetendo, ti sto dicendo quello che e` successo la` stamattina…   e quello che non abbiamo capito insomma va, perche` fino alla fine gli ho detto, ma se c’e` da cambiare qualche cosa eh…   me la riporto…   eh… no, niente, ormai gia` ho capito bene o male che cosa vuole dire il progetto eh… eh… dice eh…   vediamo   poi eh…   in comitato   che   cosa succedde…   questo… ti dico… due ore a parlare… ma onestamente non… (sovrapposizione di voci);

F= ma DI FRANCESCO si e` convinto;

G= si, si…   ma questo qua e` un malandazzo, dice che e` cosi`, per definizione rompe, rompe i cavoli…   questo qua va;

F= il secondo;

G= il secondo…   quello che era… il primo quello che prima non dava problemi insomma va, che era quello che aveva detto si, siamo d’accordo,   mi piace e sono entusiasta…   ora questo mi pare che rompe i coglioni pure insomma va;

F= questo si chiama NUCCIARA no;

G= si, quello la` NOCILLA;

F= come si chiama?;

G= NOCILLA;

F= NOCILLA, va be`, domani ci penso io;

G= domani vedi…  perche` io ti dico…   stamattina… infatti alla fine siamo rimasti…   anzicche` farlo bocciare insomma… eventualmente vuole cambiata, vuole levata eh… lo facciamo insomma va… penso che vuole cambiata, vuole levata eh… lo facciamo insomma va… penso che ora possiamo in attesa notizie, io ti ho telefonato;

F= ma almeno ti ho detto di correggere, di fare;

G= ecco…   poi alla fine non ci ha detto, in pratica mi aveva detto che mancava una cosa e poi gli abbiamo fatto vedere che c’era nella carpetta… ah… dice si c’e`, dico professore dico, se lei ritiene che c`e` da levare qualche cosa, cambiala etc… io gliela cambio e insomma evitiamo di… di perdere tempo ulteriore, no, no dico ormai ho capito bene o male di che cosa si tratta eh… pero` poi alla fine PARLA mi disse: “ma questo mi pare che eh… non si e` convinto ancora …”;

F= va be`, lui non e` che ci puo` al limite;

G= infatti, quello che diceva no dice lui, non lo puo` fare, pero` siccome e` l’unico esperto in campo e` l’unico che tutto sommato puo` avere una parola di piu` degli altri capisci, questo e` il problema…;

F= tu stasera chiamalo a RIZZA e glielo dici questo;

G= no ci pensava l’altro collega che lo andava a cercare e glielo andava a dire insomma a metterlo al corrente del tutto, del discorso;

F= un consiglio che ti voglio dare io e` questo, giorno 15 di mattina fatti trovare li`;

G= e infatti pure questo pensavo, eventualmente ci si mette la` uno alle calcagne;

F= caso mai hanno bisogno di qualche cosa che ho pensato e lo fara`…   eh…   speriamo che questo non rompe le tasche va;

F= ci sentiamo domani;

Si salutano. (vds.all.nr. 404).

Nella seduta del C.T.A.R. del 15/06/1990 il progetto in argomento   veniva   discusso   e   restituito   per   la rielaborazione, in aderenza a quanto concordato il giorno 13 tra FALLETTA e GARRO che prediligievano tale soluzione ad una scontata bocciatura dell’elaborato.

Quanto sopra riportato costituisce un chiaro riscontro alle dichiarazioni   rese al Proc. Agg. dottore FALCONE dall’ex Sindaco di Baucina, professore GIACCONE.

Anche nella vicenda esposta, infatti, va evidenziata la collusione tra il progettista – direttore dei lavori, l’ente appaltante,   l’impresa   interessata e gli   altri   enti competenti.   In questo caso il ruolo preminente e` da assegnare senza dubbio a FALLETTA, punto di riferimento e coordinatore di tutta la fase preliminare dell’appalto.

Egli si prende cura della gestione dell’appalto sin dallo stato embrionale, assicurandosi che vengano deliberati i lavori dall’ente appaltante che l’incarico per la redazione del progetto venga affidato ad un professionista assoggettato (nella circostanza GARRO), che progetto
vada avanti con esito postivo al Genio Civile e al C.T.A.R., che l’opera venga effettivamente finanziata dall’assessorato competente in modo che si   possa procedere alla gara d’appalto.

L’aggiudicazione della gara potra`   andare allo stesso FALLETTA, previo accordi tra i partecipanti, oppure ad altra impresa dalla quale il vero organizzatore dell’appalto pretendera` una tangente quantificabile nella percentuale del 10-25% dell’importo previsto   per la realizzazione dell’opera.

Nella   circostanza   l’amministratore   della   CO.FA.PI., unitamente a SCICHILONE e PICONE, dispone delle proprie “conoscenze” presso i vari enti per concretizzare quanto si era prefisso ed accellerare i tempi di sviluppo della situazione.   A tal fine contatta “gli amici” del Comune di Santa Caterina Villarmosa (sicuramente rappresentanti della amministrazione locale), l’ingegnere CASTIGLIONE del Genio Civile, il segretario Antonio PARLA ed i componenti DE FRANCESCO e NOCILLA del C.T.A.R.   (anche indirettamente) l’ingegnere   DE   FRANCESCO Rosario funzionario   del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Palermo. Si premura al momento opportuno, di attenere il relativo finanziamento presso l’assessorato competente.

Il caso sopra indicato e` analogo a quello riportato nel capitolo associativo dell’elaborato in cui il geometra LI PERA della RIZZANI DE ECCHER e l’ingegnere ZITO della C.EM.P.ES.   si accordano per assumersi la “paternita`” di due progetti per lavori
dell’importo di 40 miliardi ciascuno da eseguirsi nel ragusano. In tale occasione, interpellato da LI PERA, l’ingegnere ZITO affermava chiaramente di essere in grado di ottenere il finanziamento per la realizzazione dell’opera a cui era interessato la Cooperativa C.S.C.   di Comiso.

Ad ulteriore riscontro di quanto sopra evidenziato, vengono riportate, di seguito, le   conversazioni   relative   ai rapporti intercorsi tra i soci della CO.FA.PI. e personaggi apparteneti ad alcune societa` del nord Itali che si assoggettano ben volentieri ai “siciliani”, per ricavarne sicuri   ma illeciti guadagni.   Si ritengono   pertanto responsabili quanto i primi di tutti i reati configurabili, tenendo presente che sono   proprio tali individui che contribuiscono ad incrementare il potere di “Cosa Nostra” e ad espanderne la capacita` operativa, in tutto il territorio Nazionale.

TELEFONATA DELLE ORE 16,48 DEL 07/02/1990.

FALLETTA contatta la ECOTEC s.r.l. di Roma e parla con un architetto come segue:

A= Architetto   F= FALLETTA

A= eccomi…pronto;

F= si;

A= senti;

F= eh… allora;

A= ho visto l’amico;

F= ah;

A= mi ha detto tutto

F= si;

A= sono a disposizione;

F= va bene… quindi la cosa e` molto… molto piu` celere;

A= ah… si;

F= si, siamo gia` in fase di pubblicazione;

A= ma… si, si… me lo ha detto, un… me lo ha detto;

F= quindi;

A= i tempi sono piu` stretti;

F= esatto, esatto;

A= poi la settimana prossima, mi ha detto che facciamo l’incontro per;

F= perfetto, perfetto;

A= per definire tutto;

F= perfetto io gia` c’ho la commissione, sta facendo in questo… in questo modo;

A= benissimo, altre;

F= va bene;

A= altre novita`?;

F= niente, novita` per ora niente, in questa settimana dovrebbe andare a… Mazzara;

A= si;

F= e noi la settimana prossima… a Roma ci vediamo cosi` stabiliamo tutto;

A= va benissimo;

Si salutano.   (vds.all.nr. 405).


La ECOTEC s.r.l. veniva costituita il 17/07/1987, nello studio notarile del dr.Giovanni GILARDONI, Notaio in Roma, con iscrizione presso la   Cancelleria Commerciale   del Tribunale di Roma al nr.8712/87. La societa` ha sede in Roma via Giulia nr.16.

Soci fondatori risultavano:

– SCHISANO   Giancarlo,   nato a Napoli il   16/11/1956, residente   a Positano (SA)   via Dei Coralli   nr.8, consulente aziendale;

– NUNZI Paola Valeria in Rossomondo, nata a Roma il 22/08/1936, ivi residente via Giulia nr.16, architetto;

– RESSI DI CERVIA Giovanni, nato a Rimini il 16/12/1942, residente a Roma via Archimede nr.69, architetto;

– SAMARELLI Roberto, nato a Napoli il giorno 01/11/1952, domiciliato per la carica in Napoli Riviera di Chiaia nr.66, il quale interviene in qualita` di Amministratore con piu` ampi poteri della “TE.MA.   s.r.l.” iscritta presso la Cancelleria Commerciale   del Tribunale al nr.1440/82.

Il capitale sociale era di lire 20 milioni, cosi` ripartito:

– SCHISANO GiancarloL.12.800.000

– TE.MA s.r.l.                           L. 3.600.000;

– NUNZI Paola Valeria             L. 1.800.000;


– RESSI CERVIA Giovanni     L. 1.800.000;

La societa` ha per oggetto l’assunzione di appalti relati vi a lavori edili in opere murarie, rilevamenti topografi ci speciali, rilievi grafici speciali e fotografici, asplorazione del sottosuolo con mezzi speciali opere di consoli damento e impermeabilizzazione dei terreni, lavori di dife sa e sistemazione idraulica,   lavori di sistemazione agraria, forestale e di verde pubblico, localizzazione ed installazione di impianti di trattamento dei rifiuti, valutazione di impatto ambientale ed in genere lavori connessi al ripristino e tutela dell’ambiente.

Per il raggiungimento dello scopo sociale la societa` potra`:

– promuovere   studi, seminari,   pubblicazioni,   corsi diformazione;

– acquistare, venedere e permutare beni immobili, natanti e galleggianti di ogni genere;

– stipulare mutui con istituti di credito, con societa` o privati, per finanziamenti necessari al raggiungimento degli scopi sociali;

– prendere in appalto da terzi, Enti Pubblici e privati e/o societa`, la realizzazione delle opere innanzi indicate.

La societa` potra` infine compiere tutte le operazioni finanziarie   e commerciali   mobiliari ed   immobiliari ritenute utili o necessarie per il raggiungimento dello scopo sociale ivi comprese l’acquisto e la permuta di partecipazioni in societa` di qualunque
tipo anche con azioni quotate in borsa con oggetto analogo al proprio.

La societa` potra` inoltre concedere garazie reali o personali per operazioni collegate all’oggetto sociale.

Amministratore Unico della societa` risulta il signor SCHISANO Giancarlo, sopra generalizzato.

Telefonata delle ore 12,16 del 08/02/1990.

GHIGLIO Giorgio, della societa` IONICS di Milano contatta PICONE per dirgli che VOLTA e` in possesso di una copia del “capitolato” di Licata   ufficialmente ancora non pubblicata. Si mostra preoccupato in quanto la IONICS non e`   in   possesso   della   categoria   10/A,   comunque l’interlocutore gli dice che non ci sono problemi perche` il lavoro di interesse e` scorporabile e che la categoria richiesta “ce l’hanno loro” (con sivcuro riferimento alla societa` INTERCANTIERI). Sempre in merito alle categorie di lavori, GHIGLIO riferisce a PICONE che l’ingegnere MOSSO intende parlargli in qualita` di esperto in fatti di categorie. (Vds. all. nr. 406)

Telefonata delle ore 12,24 del 08/02/1990.

L’ingegnere MOSSO discute con PICONE riguardo le categorie di lavori di cui possono disporre.  A tal proposito l’ingegnere della CO.FA.PI. riferisce che non c’e` da preoccuparsi.   Successivamente GHIGLIO e   PICONE   si accordano per la riunione alla quale partecipera` anche VOLTA per discutere il da farsi. (Vds. all. nr. 407)

Telefonata delle ore 17,28 del 09/02/1990.

L’ingegnere DAINO parla con FALLETTA, al quale riferisce che e` necessario vedersi per chiudere la busta in quanto la gara scadra` l’indomani. (Vds. all. nr. 408)

Telefonata delle ore 17,50 del 09/02/1990.

DAINO fissa un appuntamento tra un suo operaio e PICONE, al quale dovra` consegnare la busta.   Tale incontro avverra` presso l’Hotel dei Pini di Porto Empedocle. (Vds. all. nr. 409)

Telefonata delle ore 12,48 del 08/02/1990.

L’ingegnere ALMANZA contatta la CO.FA.PI.   e riferisce all’ingegnere PICONE che in   mattinata ha fatto una “ricognizione”. Poi continuano come segue:

   a = ALMANZA     p = PICONE

p. pronto?

a. pronto ing…buongiorno

p. buongiorno ingegnere, come va?

a. non c’e`…mah…non c’e` male

p. eh… FALLETTA ora alle tre viene… e` in un cantiere …a Cattolica

a. dunque …senta io stamattina ho fatto una ricognizione

p. si

a. e   siamo sempre… secondo   me…nelle stesse condizioni…io parlo di Palermo,
no…oh…di altre localita` …che per quanto riguarda quella roba li` eh…siamo…insomma giriamo a vuoto…

p. ma niente…na   niente…eh,   purtroppo l’altro…(incomprensibile)…niente ho fatto ingegnere

a. si, si ma va bene, ma…i…insomma, praticamente, secondo me tanti protettori non sono giusti

p. lei dice?

a. si…non sono giusti, perche`…insomma praticamente in forma

p. ma ingegnere mi scusi…se avessero, pero` dice…altri cinque…li ficero (li hanno fatti) e chissa (questa) no dice…eh…alla chissa alla sponsorizzazione…ma io le posso dire con

a. ma e` stato lui a dimostrarmi delle perplessita`…che cosa le debbo dire

p. no…chi?

a. chi…non lo posso dire

p. …”un amico nostro”

a. eh… si capisce… e` stato lui…di dietro ci sono importi grossi… insomma… non… non… occorre… altro coso e quindi…siccome una cosa del genere gia` mi e` stataaccennataeh…l’altro mio…praticamente…anchenell’ambiente…hanno   messo liberta` su tutti; chi arriva prima con il foglietto

p. ah, va be`

a. ha capito com’e`?

p. si, si ehh…si capisce

a. perche` dopo tanto tempo dice:”che facciamo chi arriva prima con il foglietto”

p. ma tanto tempo ingegnere…(iddri (loro) gia` lo sanno se…se…e`   andato a finire in un   periodo   di transizione,non e` che dopo tanto tempo cioe` una cosa preparata in unadeterminata maniera

a. no,   va   be`…ma guardi io   ora   le   dico   una cosa…perche`gia`…anche su quello   non c’e` sul terzi…sul   terzi   non c’e`,   se   non   poteva… (incomprensibile)       chepuo`       fare inserire…(incomprensibile)

p. ingegnere…io non…non posso

a. senta, io ho avuto…ho fatto queste dichiarazioni…io vengo da

p. e l’altra cosa di la` ingegnere…quando la fanno?

a. ma quella dovrebbe   essere in settimana…ehh…la settimana   entrante…prima   della   fine del   mese viene   fatto…perche`   fanno   un…un   consiglio fiume…ultimo della legislatura

p. eg…prima di fine febbraio?

a. si…insomma sara` anche a cavallo, puo` darsi che sia anche a cavallo

p. comunque ingegnere nel pomeriggio FALLETTA e` qua`, staseralo faccio chiamare nello studio va`

a. si, perche`…no allo studio…stasera tardi   a casa…perche` io oggi sono fuori…puo` darsi
che no, ma fa un tentativo e poi vede…no, praticamente se telefonano anche gli altri…insomma non dipende solo dame, ha capito?

p. l’ho capito ingegnere, comunque lei aspetti, aspetti un…prima di parlare con FALLETTA…ho parlato con FALLETTA dico va`

a. si va bene, ma io dico non e` che, non e` che

p. lo so, lo so va bene

a. ehhh…io sto parlando che in funzione di quello che ho sentito io la`…io vi sto dicendo che…ho aperto… difarti…per altre cose…che mi sono ehh…sbattuto tutto   e di tutti   dicendo:”chi arriva prima col foglietto…e` bene accetto”…perche` effettivamente siccome insomma…questo progetto e` da tanto tempo che e` giacente ed inoperoso…invece la necessita` per il ritardo che oltretutto c’e` la necessita`…piu` forse di, di quanto non ci sia a Campobello, ha capito?…il centro abitato

p. ingegnere stasera lo faccio chiamare da FALLETTA.

Si salutano. (Vds. all. nr. 410)

Telefonata delle ore 11,57 del 14/02/1990.

FALLETTA forma l’utenza 06/6872833, intestata alla ECOTEC srl, via Giulia n. 16, Roma e riferisce ad un architetto (probabilmente CONSIGLIO) che la riunione programmata in precedenza e` stata rinviata al 22 successivo in quanto sono in attesa degli esiti della gara di Mazara. Aggiunge che lo ha segnalato ad un suo amico,
Ignazio FERRARELLA, per un incarico insieme ad altri tecnici. Si tratta di un lavoro per il quale si superera` un importo di 25 miliardi di lire che poi “daranno in affidamento” ed e` un lavoro simile “a quello di Licata”. Gli dice ancora che incontrera` il Direttore Generale delle Opere Marittime del Ministero dei LL. PP., dottor ADAMO, il quale viene indicato come “una potenza” e con il quale posson fare “un gioco di squadra”. (Vds. all. nr. 411)

Telefonata delle ore 18,04 del 22.02.1990.

L’architetto CONSIGLIO contatta la CO.FA.PI. per parlare conFALLETTA che non c’e`. Riferisce all’impiegata di informare l’amministratore che ha ricevuto una telefonata da parte di un tecnico del C.T.A.R., il quale gli ha detto che ci sono delle difficolta` per l’approvazione del progetto di Niscemi, del quale si discutera` l’indomani nella seduta del Comitato. (Vds. all. nr. 412)

Telefonata delle ore 18,14 del 22/02/1990.

FALLETTA forma l’utenza nr.   06/6872833 e parla con l’architetto CONSIGLIO il quale gli dice che gli ha telefonato l’architetto LAUDANI del C.T.A.R., il quale ha prospettato difficolta` per la presentazione del progetto di Niscemi, che qualora   fosse presentato,   verrebbe stroncato.   FALLETTA risponde che contattera` l’ingegnere PARLA per risolvere la questione. (Vds. all. nr. 413)

Nelle   precedenti   telefonate   gli interessati   fanno riferimento al “Progetto delle infrastrutture museali, ricettive,   formative,   varie   e   valorizzazione   del patrimonio boschivo Comunale”. L’importo di tali lavori, come riferito dal   FALLETTA all’architetto CONSIGLIO, ammonta a 25 miliardi di lire. Relatori per il C.T.A.R. di   tale progetto sono i componenti   del   Comitato, architetto A.   LAUDANI e dottor G.   CAPPELLANI.   Nella seduta del 23/02/1990 l’elaborato in argomento veniva rinviato per integrazione atti, mentre nell’adunanza del 13/03/1990 veniva restituito per integrazione atti.

Dei “particolari rapporti” intercorrenti tra il geometra FALLETTA ed alcuni componenti del C.T.A.R. si ha conferma dalla conversarione di seguito trascritta, nella quale l’amministratore della CO.FA.PI. contatta il segretario del predetto Comitato, ingegnere   PARLA,   gia` generalizzato,   per   garantirsi   canali   privilegiati nell’espletamento della pratica.

Telefonata delle ore 18,56 del 20/04/1990.

Il geometra Alfredo FALLETTA forma l’utenza 091/301505, intestata a PARLA ingegnere Antonio, via Francesco Paolo Di Blasi n. 12, Palermo e contattatolo discute con lo stesso come segue:

p = PARLA   f = FALLETTA

p. pronto?

f. si, buona sera…io sono Alfredo FALLETTA…volevo parlare con l’ingegnere PARLA

p. buona sera, si, sono io

f. ingegnere mi scusi che l’ho disturbata

p. prego…per carita`

f. ho visto il suo bigliettino…niente, le volevo dire una cosa…noi non siamo riusciti a completare quel progetto di Nicemi

p. quale e`…quello di Niscemi…Niscemi

f. quello da

p. ah…si…quello di…io…siccome sono   stato   una settimana   fuori sono   tornato…sono   stato…sono tornato questa mattina…e allora   c’ho la   testa completamente nel

f. lei domani in ufficio c’e`?

p. quello di Niscemi si, ho capito…quello la`

f. se lo possiamo rinviare al mese di maggio

p. eh

f. questo miracolo deve fare, noi l’abbiamo pronto

p. no…eh…purtroppo io i miracoli non ne posso fare, pero` non…non dipende…questo punto da me…perche` guardi io vedro` quello che posso fare, perche` debbo parlare con…con l’architetto…eh…Niscemi…quello…dell’architetto…quello del parco, giusto?

f. si

p. ehh…perche` gia` lei…l’altra volta si e` lamentato

f. aveva fissato per giorno 23

p. si, esatto…eh…ora dovrebbe andare il 27…non ce la fate a portarlo prima del 27?

f. prima del 27 no

p. no…non so come fare ora a questo punto

f. dopo il 27, quand’e` ingegnere?

p. eh…senta, pero` possiamo…eventualmente   non   si preoccupi che…se…possiamo fare una cosa…ecco…cioe`, purtroppo questo   qua` e` una regola che non posso…cioe`, siccome per un certo numero di volte non si puo` piu` rinviare e lo stesso…(incomprensibile)…del disegno… noi possiamo fare una cosa…facciamo…eh… facciamo   un   roto di…di restituzione…mi spiego

f. si

p. eh…dicendo che…per integrazione atti perche` mi mancano alcune cose

f. si

p. e` questo il 27

f. il 27…

p. dopo di che…in fondo io non lo faccio fare…mi spiego

f. si

p. cioe` il piego (o simile) non e` che lo faccio fare…se…ci vuole sempre 15 giorni…un mese prima che fa il roto…diciamo no

f. si e prima

p. e   allora…(incomprensibile)…la   situazione   del roto…se vi portate in integrazione

f. si, sicuro noi…fra…a fine mese…e` pronto ecco

p. ecco…io vedo di farglielo riportare in Comitato

f. lei ingegnere tenga presente entro fine mese lei avra` il progetto li`

p. in modo che siamo piu` tranquilli…e lasciamo tutte le cose a posto..e il… (incomprensibile)… sono uguali

f. entro fine saremo sicuramente li`

p. va bene…allora facciamo cosi` sempre…non cambia niente tanto…perche` i tempi sono uguali…no…in modo che appena siete pronti…la portate

f. va bene…tenga presente che noi a fine mese l’abbiamo

p. va bene…dopo il 27 praticamente

f. dopo il 27

p. va bene…appena glielo portate, una volta che lo portate poi andra` al prossimo… ancora

f. casomai dovessero fare un miracolo ad averlo prima del giorno 27 glielo portiamo

p. va bene…se ci…ma comunque se ne parla…eventualmente…per il 4, lo portiamo al 4

f. ahh…il 4 maggio

p. si

f. ah, va bene, va bene

p. va bene per il 4

f. va bene per il 4

p. io l’ho fatto restituire eventualmente…glielo riportiamo…perche` e` capitato qualche volta

f. ma l’abbiamo noi i progetti ingegnere

p. si…a noi capita questo…guardi…quando c’e` qualche progetto che…e noi che chiediamo delle integrazioni necessarie,   superiori   ad un   certo   limite   non vengono…non ce li portano no, noi lo restituiamo il progetto

f. ho capito

p. se poi ce li portano subito dopo, prima che venga fatto il roto

f. si

p. e lo riportiamo di nuovo in Comitato e gli facciamo

f. perfetto, perfetto.

Rimangono daccordo che lunedi` 30 FALLETTA portera` il progetto all’ingegnere PARLA, il quale fa rilevare che se puo` anticipare di qualche giorno e` meglio perche` il relatore dovra` guardarlo. (Vds. all. nr. 414)

Come sottolineato dall’ingegnere PARLA, dopo un certo numero di rinvii, le norme vigenti prevedono che il progetto non venga piu` accolto, per cui era preferibile non discuterlo nelle date programmate, bensi` quando avrebbero   avuto la certezza   che l’elaborato   fosse approvato.

Dalla consultazione dei verbali di adunanza del C.T.A.R. e` emerso che in data 15/06/1990 l’elaborato non veniva discusso per sospensione della seduta, mentre in data 03/07/1990 veniva approvato con modifiche e prescrizioni, relatore l’architetto LAUDANI.
(Vds. all. nr. 415)

Telefonata delle ore 17,45 del 14/03/1990.

FALLETTA contatta l’architetto CONSIGLIO presso l’Hotel Corona di Cortina d’Ampezzo (utenza n.   043/63251) per raccomandargli di essere presente   alla riunione del venerdi` successivo. CONSIGLIO fa presente di avere dei problemi e che comunque quindi sara` presente al suo posto tale “Paola”, progettista molto preparata. Aggiunge che ci saranno anche altri due progettisti, PAROLINA e e SAMARELLI (tutti della ECOTEC). FALLETTA ribadisce che comunque devono vedersi perche` c’e` un altro lavoro, simile a quello di Mazara, da fare in provinci aid Caltanissetta   ed   il Sindaco ha molta   fretta   per l’emergenza idrica.   Rimangono daccordo che il giovedi` successivo CONSIGLIO sara` a Campofranco.   (Vds.   all. nr. 416)

Telefonata delle ore 16,42 del 21/03/1990.

L’architetto CONSIGLIO riferisce a FALLETTA di avere appreso “in giro” che il progetto dell’istallazione del dissalatore a Licata non verra` mai finanziato, mentre per quello di Mazara non ci sono problemi. FALLETTA implicitamente fa capire che non e` il caso di preoccuparsi. L’architetto della ECOTEC chiede se vi sono novita` in merito al Direttore Generale delle OO. MM. e l’interlocutore risponde che l’indomani sara` a
Roma proprio per parlare di alcuni programmi di protezione coste. (Vds. all. nr. 417)

Telefonata delle ore 11,05 del 09/04/1990.

PICONE contatta l’architetto CONSIGLIO presoo l’utenza nr. 06/6872833 intestata alla ECOTEC via Giulia n. 16, Roma, e gli dice che probabilmente ha trovato il modo per ottenere   i   finanziamenti per   la   costruzione   dei dissalatori,   considerato il   momento di   particolare esigenza. (Vds. all. nr. 418)

Telefonata delle ore 10,28 del 30/05/1990.

L’architetto CONSIGLIO riferisce a PICONE che il 6 e 7 giugno sara` a Mazara per effettuare un sopralluogo per la redazione dell’elaborato riguardante l’impatto ambientale.

Poi FALLETTA, subentrato a PICONE nella conversazione, dice all’architetto della ECOTEC che dovra` andare a Contessa Entellina e Marianopoli perche` devono affidargli l’incarico per la redazione di un progetto relativo alla costruzione della rete idrica.   Aggiunge che per il finanziamento di Mazara non ci sono problemi. (Vds. all. nr. 419)

Ancora una volta il geometra FALLETTA si rivela propulsore di tutte le iniziative della   CO.FA.PI.   e uomo di collegamento con gli Enti   periferici della Pubblica Amministrazione per il raggiungimento degli illeciti scopi che si prefiggono.

Telefonata delle ore 09,06 del 04/06/1990.

FALLETTA forma l’utenza telefonica 06/6872833 e parla con l’architetto CONSIGLIO come segue:

c = CONSIGLIO     f = FALLETTA

O M I S S I S

f. io ti devo fare una domanda

c. dimmi

f. senti un po`, noi abbiamo avuto una gara

c. si

f. d’appalto

c. si

f. con un finanziamento Cassa

c. si

f. ehh…abbiamo avuto controversie con il Comune, quindi, abbiamo avuti problemi di T.A.R., sti cosi ca`…questo finanziamento era in sub-ordine con una…con una convenzione che si doveva espletare la gara entro un certo

c. e` certo allungati…c’e`   il   rischio…del   forfait o   si aspettano le sentenze necessarie?

c. non   lo   so come si stanno  regolando…se   c’e` automaticamente la revoca dici tu?

f. si, se c’e` eh…dobbiamo intervenire perche` abbiamo buone chance di potere aggiudicarci
questo lavoro, perche`…in poche parole ehh…siamo stati esclusi…eravamo   in cinque e cinque siamo stati esclusi dalla gara, i primi due hanno fatto ricorso e l’hanno rigettato, quindi, noi saremo gli ultimi, o noi o nessuno…ecco

c. cioe` quindi

f. e ci sarebbe questa possibilita`…anche se e` minima abbiamo questa possibilita` di…di…fare aprire solo la nostra busta e quindi automaticamente aggiudicarci il lavoro, ora io

c. ehh…senti, la gara e` stata sospesa dal T.A.R.?

f. no!   Abbiamo fatto   ricorso…la`…il Comune   ha annullato la…la partecipazione, per me tutti esclusi dovevamo essere

c. ho capito

f. ora il Comune potrebbe aspettare chiaramente l’esito di questa vicenda, pero` non vorrei che…eh…eh…

c. che nel frattempo

f. che nel frattempo automaticamente la Cassa…ora volevo io…o ti dico grosso modo

c. dammi il…il numero di convenzione

f. ma qui` io non ce l’ho, te lo faccio chiamare

c. perche` io con quello li` posso chiedere la situazione come e`

f. il numero della convenzione, vabe` te lo faccio, te lo faccio   telefonare…io   onestamente   li`   non ce l’ho…puo` essere che ce l’ha

c. perche` mi semplifichi molto le cose

f. certo, certo

c. perche` loro ci hanno tutto sul computer

f. chiaramente non e` che devi andare alla ricerca, chiaramente, giusto, giusto…io ti do il numero

c. io comunque, mi informo come procedura che cosa si

prevede in questi casi

f. in questi casi, quindi, se per esempio…se loro l’annullano, il T.A.R. dice va be`, avete vinto, che facciamo?…Perdiamo il finanziamento…io penso che siamo ancora in tempo per…(le voci si accavallano)

c. ma il Comune che…ehh…gliene frega niente se glielo tolgono stu finanziamento?

f. no, no come non ce ne frega niente, anzi e` preoccupato chiaramente come noi

c. va bene, perche` io con il numero

f. anzi, ti dico di piu`…oltre a questo finanziamento, formale che…che verranno ancora 15 miliardi…15 miliardi oltre ai 10 che ci hanno dato…quindi una cosa interessante

c. va bene, senti fammi sapere questo numero

f. il numero della convenzione

c. della convenzione

f. tra il Comune e la Cassa

c. uh, va bene?

f. va bene

c. ti ringrazio, ciao

f. guarda che noi siamo impegnati mercoledi` giorno 7, tu vieni giorno 6 no?

c. io sto…a tua disposizione ci sto giovedi` ti ho detto

f. giorno 7

c. giorno 7 perche`

f. casomai…si ho capito tu sei impegnato casomai il giovedi`, meroledi` sera, il 6 sera potresti incontrare l’architetto MANTIONE a Palermo 10 minuti?

c. eh, adesso io non so neanche dove dormo, adesso sono appena entrato in ufficio, vedo un po` come…

f. quindi, vieni domani, cosi` io glielo devo dire

c. va bene

f. cosi` io casomai

c. dunque   tu…adesso   con     strategia,   frena   un attimo…questi incarichi, queste cose, perche` la situazione e` molto confusa del finanziamento, lo sai no?

f. ma non e` che e` detto che lo dobbiamo avere per forza li`, tu vedi che noi altri qua` altre possibilita` abbiamo

c. dobbiamo un attimo vedere e poi che cavolo vogliamo fare, io non…non ci capisco

f. Alberto, pero` dico per quanto riguarda acqua pure qui` noi possiamo intervenire

c. certamente

f. quindi, noi che…almeno che tu non lo vuoi elencare

c. no, figurati eh…e` soltanto che

f. non e` che deve essere un mega progetto…ma se sara` un progetto di 5 – 6 miliardi qui` e` facilissimo finanziarlo

c. certamente

f. quindi, non e` che ci sono…anzi il problema…

c. no, infatti quello piu` piccolo viene piu` facile

f. esatto, ma qui`

c. allora, tieni conto che io sto il 6 e 7…il 6 sono quasi tutto impegnato, insomma devo stare li` a…il 7 ci facciamo le nostre esigenze

f. meno la…esatto

c. e la sera se vogliamo mangiarci una cosa insieme

f. il giorno 6…casomai dormite a Palermo e poi

c. no, basta che dormiamo o vicino Trapani e a Mazara…

f. a Mazara?

c. o li` sotto, sulla costa insomma

f. va bene

c. adesso ci organizziamo, siamo…siccome dobbiamo fare due sopralluoghi e scendiamo un po` di gente che ci dividiamo…

f. va bene

c. ok?

f. daccordo

Si salutano. (Vds. all. nr. 420)

Nella circostanza sia FALLETTA che CONSIGLIO discutono apertamente delle notevoli
possibilita` che hanno per l’ottenimento dei finanziamenti relativi alle opere che li interessa. Si evidenzia,inoltre, per l’ennesima volta la capacita` del FALLETTA dipoter prendere conoscenza pesso gli Enti competenti della situazione relativa alle varie gare di appalto.

Telefonata delle ore 12,59 del 25.06.1990.

L’architetto CONSIGLIO, della ECOTEC di Roma, chiede a FALLETTA   se   ha notizie di   “quel bando   che   noi aspettavamo”.   L’amministratore della CO.FA.PI.   ribatte che prima devono fare il Consiglio Comunale. L’architetto ribadisce di avere appreso da Milano, presisamente da un certo PAROLINI, che devono   effettuare una serie di attivita` tecniche non eseguibili, naturalmente, prima dell’uscita del bando in argomento.

Dal prosieguo della conversazione si evidenzia la volonta` dell’architetto CONSIGLIO di   effettuare, subito dopo l’uscita del bando, tutte le attivita` anzidette.   Il FALLETTA, in maniera allusiva ma evidente, riferisce:”ma e` questione…guarda…e` questione di ore ecco…perche` l’insediamento capisci com’e`…e`   questione di ore, oltretutto   non avevamo la   somma…”.   L.architetto CONSIGLIO comprende che non ci sono tempi utili per chiudere questi lavori ed avere tutto pronto, infatti FALLETTA   gli ricorda che   “loro danno 20   giorni”.

L’architetto chiede in fine copia del bando di cui l’interlocutore e’ gia` in possesso “ma il
problema era la ratifica da parte del Consiglio…”. Rimangono daccordo che FALLETTA gli fara` recapitare la copia del bando in argomento. (Vds. all. nr. 421)

L’attivita`   illecita   svolta   da   FALLETTA   riguardo l’organizzazione ed il controllo di vari appalti, in funzione   della sua   appartenenza   all’organizzazione mafiosa, trova ulteriore riscontro nella conversazione delle ore 19,31 del 14/02/1990, tenuta con tale Ignazio (FERRARELLA):

i =Ignazio f==FALLETTA

O M I S S I S

i. eh, Alfredo

f. chi parla?

i. ciao, sono Ignazio

f. Ignazio…ciao, stamattina ti ho cercato

i. dove?

f. allo studio…da te…ha risposto tua moglie…gli ho fatto il fax

i. ah…si

f. giusto

i. si, quello l’ho ricevuto

f. l’hai   ricevuto…per     quella   notizia…purtroppo dobbiamo aspettare una quindicina di giorni

i. ma le probabilita` quali sono?

f. le probabilita`…Ignazio, ti parlo chiaro, oh…cosi` evitiamo di…

i. ma io ero disposto pure a…3 mesi fa e non c’era niente da fare

f. no…no…no…no…non l’ho capito, tu tre mesi fa…

i. e mi andava bene pure tre mesi fa pur di sapere ehh…i nominativi di quegli amici…

f. no…il finanziamento e` sicuro al 100%.   Lui mi disse:”quindic

i giorni, pero`, sicuro non lo tenga presente”…ma che deve essere finanziato e` il numero tre di tutto l’elenco…che lui ha…   ma siccome …questo e` un facchino…questo signore…perche` ha…ha avuto storie in tutti gli assessorati dove lui e` andato…e tu ti puoi informare…sta facendo delle cose particolari

i. si, ho capito

f. per il 100% e` sicuro…cosi`   mi disse e cosi` riferisco…anche perche`… gia` ha sistemato le cose li`…da un punto di vista finanziario

i. va bene

f. non ci siamo

i. ora…Alfredo, aspetta un minuto ohhh…scusa

– breve pausa –

i. scusa Alfredo

f. si, si…quindi io sono stato un ‘ora con quella persona e mi disse “guardi…” ti dico…guarda negli altri Assessorati quello che ha combinato…trasferimento a quello, bordelli, madonne e cose…non uscivano…gia` pronto e`…battuto e

i. va bene…ok

f. cioe` battuta la lettera di adesione che si autorizza il Comune a redigere il progetto

i. ho capito, va bene

f. ora questa copia informale…se il Comune la volesse abolire…cioe` potremmo anche averla ma dico, non succede niente ecco

i. no…va bene…appunto, lasciamo perdere   a me mi interessa ehh…sapere cosa posso dire a quella persona

f. queste cose puoi riferire…ehhh…sicuramente

i. va bene

f. ahh,   per l’altra cosa   dice “che avete cambiato indirizzo” mi diceva

i. vorremmo   avere la   garanzia…della   parcella…in pratica

f. ho capito

i. siccome la concessione…sono disponibili pure

f. ah

i. insomma non cambia nulla   per quanto riguarda le garanzie esterne

f. si…io ti dovrei dare il numero di questo architetto

i. non…no, ce l’ho gia` qua`

f. il telefono?

i. ah…il telefono

f. se te lo posso dare

i. certo

f. e io gli ho parlato stamattina…cosi` tu ti metti in contatto che noi abbiamo
postecipato l’appuntamento.

Quindi FALLETTA da il   numero telefonico   06/6872833 all’interlocutore.   Tale utenza e` quella intestata, come sopra riportato, alla ECOTEC srl di Roma, alla quale Ignazio FERRARELLA si mostra interessato anche per il progetto di “Infrastrutture museali, ricettive, formative, varie e valorizzazione del patrimonio boschivo Comunale”, di un importo di lire 25 miliardi, inerente il Comune di Niscemi. FERRARELLA fa presente di voler partecipare all’incontro “di Roma” del 22 successivo in modo da poter prendere i necessari accordi. A tal proposito FALLETTA gli ricorda che ci sara` anche “quello della IONICS – ITALBA” da lui gia` conosciuto ed interessante per quanto riguarda la faccenda dei dissalatori (con chiaro riferimento a GHIGLIO Giorgio). (Vds. all. nr. 422)

Telefonata delle ore 17,47 del 25/05/1990.

FERRARELLA contatta la CO.FA.PI. e parla con un’impiegata e successivamente con FALLETTA. La conversazione ha luogo come segue:

i = Ignazio FERRARELLA   s = segrataria CO.FA.PI.   f = FALLETTA

s. CO.FA.PI. buona sera

i. buona sera signorina, sono FERRARELLA, mi scusi io ho bisogno…l’altro ieri…Alfredo FALLETTA mi ha dato il numero di LI PERA

s. si

i. non mi ha dato il prefisso…me lo puo` dare lei?

s. un attimo solo

– pausa musicale –

f. pronto

i. ciao Alfredo

f. ciao…ma dico, la Provincia di Caltanissetta non te lo hanno insegnato all’universita` che prefisso hanno?

i. no

f. io…quando andavo al geometra me lo hanno imparato il prefisso di Alcamo

i. ma se ancora non lo sai tu…

f. andiamo…0934

i. e perche` 45146

f. 45146

i. e allora io lo facevo…senti un po` Alfredo, ma cosa e` successo a Mazara?

f. tutto a posto ti dissi

i. come tutto a posto?

f. perche`?

i. ma se l’Ordine non ha nominato nessuna terna

f. ma chi dici, che stai dicendo

i. ma stai babbiando (scherzando)   tu?…a me mi e` arrivata   una   lettera da   parte   del   Presidente dell’Ordine in cui comunicava che contestano l’appalto – concorso di Mazara

f. no…no…no…no…

i. sicuro?

f. sicuro, hai il fax tu?

i. si ce l’ho il fax

f. mandamelo

i. come si chiama la…il titolo del progetto

f. tu mandamelo

i. bordello, cosi`…ca mi…quando, come si chiama?

f. ahhh…mandamelo tu…non puo` essere

i. ehhh…la lettera ce l’ho a casa…ed il fax ce l’ho allo studio…io stasera te lo posso mandare…il fax

f. stasera…e me lo metto in automatico e io poi domani ti chiamo

i. va bene, ti faro` il fax

f. lo metto in automatico allora

i. si

Si salutano. (Vds. all. nr. 423)

Dopo avere interloquito sui rapporti tra FALLETTA e i componenti della ECOTEC, in   merito ai quali appare superfluo ogni ulteriore commento, e` necessario riportare il contenuto delle conversazioni tenute dai “siciliani” con   imprenditori   del nord   Italia che, come   gia` documentato nella parte generale dell’elaborato, diventano consulenti   esterni delle   attivita`   imprenditoriali dell’organizzazione mafiosa.

Telefonata delle ore 18,14 del 30/01/1990.

L’ingegnere GHIGLIO Giorgio della IONICS contatta il geometra FALLETTA presso la CO.FA.PI. e lo stesso conversa come segue:

g = GHIGLIO Giorgio     f = FALLETTA Alfredo

O M I S S I S

f. pronto?

g. eh, ciao

f. ciao Giorgio

g. scusa se ti disturbo

f. non disturbi mai

g. niente, era venuto…sto lavorando sul tuo contratto

f. ma hai ricevuto il fax della C.G.A.?

g. non ancora

f. ma abbiamo ritenuto quella provvigione eh…non congrue eh…al tipo d’impegno…quindi ti arrivera’ un fax con una lettera

g. esatto

f. affinche` alla IONICS ristudiano

g. no, no, certo no, no daccordo, pure li` tutto a posto

f. si

g. ci ho pensato io gia`… (incomprensibile)

f. benissimo

g. no, no, ma sai… e dall’altra parte devo… devo fare

f. io ho gia` pronto l’interprete per l’incontro per la prossima settimana

g. e no, sai perche`… perche` a questo punto per essere bravi bisogna far perseguire, non
contraddire quello che dice il proverbio che le pentole e il coperchio no

f. infatti, prima prepara il coperchio e poi le pentole

g. certo, certo, quindi io ho fatto fino a 1 miliardo e 5

f. si

g. ehh… da… poi le fasi successive, no

f. si

g. da… 1 o 2 – 4

f. si

g. da 2 a 3 – 3

f. e basta, li lasci tutti e tre, oltre il 2 lascia il 3%

g. no, non posso

f. non puoi, e allora fai tu Giorgio, per me va benissimo quello che fai tu

g. da 3 a 5… 2 e mezzo

f. si

g. 2…5…6…2 e mezzo

f. si

g. 2…5…6…2 per l’importo

f. io ho qui sotto mano quel bando che abbiamo gia` preparato… tutto fatto tutto, va…

g. si

f. pronto

g. si, si ecco e quindi io di conseguenza adesso stavo aspettando dei commenti, cosi`… per avere anche tutte le benedizioni… ci saro`, cosi` la tua lettera viene messa li` in archivio a… e quindi c’e` una corrispondenza

f. ma tu scenderesti insieme a questo tuo amico americano, al cinese diciamo…

g. si,   certo, certo, e   quindi di conseguenza,   di conseguenza poi…   e` questo serve solo per coprire per il periodo di interegno

f. perfetto,   perfetto, certo,   perche` stipulato poi l’accordo   andiamo   su una   societa`   che   opera congiuntamente

g. (incomprensibile)…   poi non se   ne parla   piu` insomma…   poi diventa una societa` se si fa…   in ogni caso se anche non si fa io trovo la complicita` sui rimedi no, no…

f. altri sistemi, benissimo

g. ehh…   no il rimedio sarebbe questo: siccome a un certo punto li` bisogna, bisogna trovare per forza una persona locale, un residente, no…

f. si

g. una persona sostanzialmente valida… (incomprensibile perche` parla pianissimo)

f. certo

g. (incomprensibile)…

f. si, ottimo questo

g. hai capito

f. si, si l’unico sistema e` questo e poi con la   tua sovrintendenza non andiamo incontro a problemi di sorta

g. no, no, certo sto cercando di

f. io stamattina ne ho parlato con Enzo, gli ho fatto vedere quel coso e poi siamo  
andati   li` all’amministrazione e allora diciamo tutto procede perfettamente, come concordato.

Successivamente concordano di incontrarsi “ufficialmente” con “quegli amici con i quali ci siamo rivisti l’altra volta”   al quale parteciperebbe   anche   una   persona proveniente dagli Stati Uniti. Poi continuano come segue:

f. si, si eventualmente, ti   volevo dire, altri due nominativi paralleli

g. si

f. ehh… saresti in grado di fornirmeli tu?

g. per questi, per questi lavori, per queste copert… qui…

f. si, magari un altro

g. un altro

f. ovviamente di fiducia

g. ovviamente di fiducia

f. mi capisci no?

g. certo, certo…

f. comunque valuta questa possibilita`, poi ci risentiamo

g. va bene, se uno di fiducia risponde che non gli interessa?

f. eh… benissimo, esatto, deve rispondere cosi`

g. eh… devono rispondere cosi`? Ho capito

f. cioe` che non e` in grado in questi tempi di fare la fornitura

g. eh… O.K., va bene, daccordo, va bene, adesso vedo un momentino di pensare un
paio di nominativi, daccordo, va bene allora niente… ci riaggiorniamo a…

f. ci riaggiorniamo

Proseguono osservando che e` conveniente installare gli impianti per tempi non inferiori ai dodici mesi, perche` in caso contrario i guadagni sarebbero esigui.   (Vds. all. nr. 424)

La IONICS ITALBA spa, costituita in data 04/09/1964, ha sede in Milano via Macchi nr.26, ed ha un capitale sociale deliberato e sottoscritto di lire 450 milioni.

Si prefigge quale scopo   sociale la   programmazione, l’assistenza tecnica, la produzione, l’installazione, la gestione, l’esecuzione, la rappresentanza, l’affittanza ed il commercio di impianti industriali in genere e dei relativi   componenti,   quali   a   titolo   meramente esemplificativo   e non tassativo,   impianti   per   il trattamento delle acque, dei fanghi, dei rifiuti e lo sfruttamento come fonti alternative per la produzione di energia.

La societa` puo` compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali e finanziarie, anche con la formula del leasing aventi   pertinenza con l’oggetto sociale.   Essa puo` inoltre assumere interessenze, quote, partecipazioni anche azionarie in altre societa` o ditte aventi scopi affini o analoghi.

Il consiglio di amministrazione risulta cosi` composto:

– CIALLIE` Franco Sergio, nato a Torino il 30/10/1936, residente a Milano via Macchi nr.26, presidente del consglio di amministrazione dallo 01/03/1988;

– MOSSO Franco, nato a Torino il 30/09/1937, residente a Torino via Pejron nr.36, consigliere delegato;

– GOLDSTEIN Arthur L., nato a New York (U.S.A.) il 19/07/1935, consigliere;

– KACHADURIAN   Kachis, nato ad   Aleppo   (Siria)   il 12/03/1949, consigliere;

– CORNAGLIA Carlo, nato a Torino il 18/10/1935, direttore generale;

– GHIGLIO Giorgio, nato a Milano il 17/10/1938, ivi residente via Cadolini nr.9, consigliere delegato;

– PANG ARK WAH, nato il 04/06/1949 – U.S.A., consigliere;

– GIULIANI   Giovanni,   nato a Fiorano   Modenese   il 03/05/1947, residente a Corsico (MI) via Copernico nr.63, consigliere delegato.

Con   delibera del 09/06/1988   nella societa`   veniva incorporata la IONICS ITALIANA spa Telefonata delle ore 09,33 del 05/02/1990.

In merito agli impianti dei dissalatori per Licata e Mazara, GHIGLIO chiede a FALLETTA se e` tutto a posto.

L’interlocutore conferma che e` tutto “definito” e che ne hanno parlato anche con GAMBINO. Osserva che essendo andato alla commissione provinciale   di controllo e` “assodato”   per cui non   bisogna   attendere   neanche l’autorizzazione.   FALLETTA fa`
presente che bisogna vedersi “immancabilmente subito per Licata perche` hanno tutto” per fare il progetto in quanto “ormai siamo nella fase di…   consiglio comunale approvato, bando di gara approvato, lettere gia` per la commissione, quindi ora noi siamo   nella condizione di   stabilire la data della pubblicazione e ci resta pochissimo, ecco”.   Dovranno risentirsi per concordare le fasi di preparazione dei tre progetti, dei quali GHIGLIO definisce “piccolo” quello di Agrigento e indica il secondo ed il terzo rispettivamente “medio” e “grosso”. (Vds. all. nr. 425)

Telefonata delle ore 17.19 del 05/02/1990.

L’ingegnere GHIGLIO contatta la CO.FA.PI. e conversa con l’ingegnere PICONE riguardo i tempi programmati perche` slitteranno a causa del “decreto di corresponsione della cifra…del miliardo e mezzo occorrente per quella operazione…”. Successivamente discutono   sulla convenienza di noleggiare i macchinari per periodi non inferiori ai 12 mesi in modo da ottenere una incidenza dei costi minore ed   una maggiore percentuale sulle provvigioni. (Vds. all. nr. 426)

Telefonata delle ore 18.10 del 12/02/1990.

GHIGLIO   chiede   conferma   all’ingegnere   PICONE   per l’appuntamento “collettivo” di giovedi` a Roma, al quale partecipera` anche un tecnico proveniente da Milano, ritenuto
uno specialista.   PICONE da` la conferma per l’incontro e puntualizza che pero` “certi discorsi” li devono fare in separata sede. (Vds. all. nr. 427)

Telefonata delle ore 09.58 del 14/02.1990.

FALLETTA forma l’utenza 02/6704225 intestata alla ITALBA spa – Impianto trattamenti acque – via Mauro Macchi nr.26, Milano.   Concorda con GHIGLIO di rimandare il precedente appuntamento fissato per il giorno 22. (Vds. all. nr. 428)

Telefonata delle ore 12.15 del 20/02/1990.

GHIGLIO riferisce a PICONE che e` arrivato l’invito a presentare un preventivo per il giorno 26, ma che ci sono dei problemi. PICONE gli dice che sicuramente non hanno capito bene quando hanno consegnato i dati, ma comunque bisogna preparare il tutto perche` poi andra` lui a parlare. GHIGLIO fa` rilevare che l’nvito pervenuto per la presentazione dell’offerta prevede che   i noli degli impianti containerizzati abbiano la durata di 12 mesi e non di 24, come si riteneva. PICONE lo informa che alla scadenza del primo anno vi sara` un tacito rinnovo. (Vds. all. nr. 429)

Telefonata delle ore 17.46 del 26/02/1990.

GHIGLIO chiede notizie a PICONE osservando che e` un po` ansioso   perche`   non   ha   saputo   piu`   niente. L’interlocutore gli risponde che e` tutto a posto.   Si vedranno ad
Agrigento il 13 marzo ed andranno a Roma il giorno 16 dello stesso mese, dove hanno un appuntamento molto importante. (Vds. all. nr. 430)

Telefonata delle ore 18.18 del 27/02/1990.

GHIGLIO   chiama la sede   della CO.FA.PI.   e   chiede dell’ingegnere PICONE che e` assente, quindi parla con FALLETTA e gli domanda notizie ufficiali in merito a “quella faccenda”.   L’amministratore   della   CO.FA.PI. risponde che per quanto gli risulta “la cosa e` sistemata” ed aggiunge che per ulteriori notizie puo` chiamare GAMBINO, cosa che GHIGLIO pensa di fare piu` tardi. (Vds.all. nr. 431)

Telefonata delle ore 20.39 del 01/03/1990.

GHIGLIO contatta presso la CO.FA.PI. PICONE e GAMBINO informandolo che si vedranno alle 21,30 circa presso l’albergo ristorante Villa Athena, ad Agrigento, il giorno successivo. Aggiunmge che portera` con se` “l’americano”, il quale avra` cosi` modo di conoscere GAMBINO e PICONE.

Osserva che si potra` discutere delle idee degli stessi, in   modo   da   fare   delle programmazioni   anche   in considerazione   del   fatto   che l’americano   tornera` probabilmente   dopo   tre   o   quattro   settimane.

Successivamente   concordano che   accorceranno i tempi dell’incontro riducendoli ad una cena presso il suddetto ristorante. (Vds. all.nr. 432)

Il GAMBINO inressato alle vicende della CO.FA.PI. e della IONICS, si identifica in   GAMBINO Vincenzo, nato ad Agrigento il 14/06/1945, geometra.

Telefonata delle ore 21.45 del 01/03/1990.

GHIGLIO conferma a PICONE l’inconto della sera successiva presso l’hotel Villa Athena ed aggiunge che si tratterra` con “l’americano” fino al sabato in modo che potranno discutere con calma della   situazione come si erano prefissi in precedenza, in considerazione dell’importanza della cosa. (Vds. all. nr. 433)

Telefonata delle ore 19.30 del 02/03/1990.

GHIGLIO avvisa PICONE che e` arrivato a Villa Athena e rimangono daccordo che si vedranno tra un’oretta circa. (Vds. all. nr. 434)

Telefonata delle ore 16.35 dell’11/03/1990.

Giorgio GHIGLIO chiede a PICONE quando si potra` avere qualche   notizia     “ufficiale” “…per quegli impiantini…”.   L’interlocutore risponde che ufficiali potrebbero   giungere verso la   fine della   settimana successiva. Poi continuano nel seguente modo:

g. = GHIGLIOp. = PICONE

O M I S S I S

g. ehh…   per Mazara… no… noi abbiamo preparato tutto lo schema di processo
completo… come sara`… e tutto la… lei ha… qualche sezione delle opere civili

p. si

g. daccordo

p. si, si… va bene cosi`

g. va bene

p. si, si…   e poi insieme lo vediamo, se ci sono da puntualizzare altre cose

g. ecco

p. lo facciamo

g. ehhh…   mi aveva detto no, no, questi qui… ehhh… “non e` il caso di fare nessuna associazione…   cose di questo genere… ehh… vi passeremo noi un ordine diretto”

p. questo ne parliamo insieme, ehhh… Giorgio…   non sono cose da poter discutere per telefono….

Le due precedenti frasi riassumono in modo chiarissimo l’illecita attivita` portata avanti dai soggetti citati, e l’assoggettamento di GHIGLIO all’organizzazione mafiosa, dalla quale attende “un ordine diretto”. Essendo sceso troppo nei “dettagli”, il consigliere delegato della IONICS viene immediatamente redarguito da PICONE che gli impedisce di continuare determinati discorsi in una chiave di lettura chiara e comprensibile. I due proseguono:

O M I S S I S

g. ho capito… va benissimo… va be`…   daccordo… quindi mi sembra di avere dimenticato niente;   ahh… mi ha chiamato…. una persona stamattina

p. si

g. ehh…   ehh… ma… che ha avuto i reinserimenti da quell’altro amico che abbiamo incontrato giovedi`

p. si

g. quella mattina assieme… sabato

p. si

g. quel sabato mattina

p. si

g. ecco… per l’area industriale

p. si

g. ecco… mi… richiamera` poi in seguito

p. benissimo

g. volevo solo aggiornarti di come si…

p. perfetto si

g. stanno svolgendo le cose

p. …e poi abbiamo l’altra, qui in loco…   come ti dicevo io

g. ecco… tu hai ricevuto la fotocopia

p. si, si… l’ho visto

g. andava bene cosi`

p. l’ho letta, si, si, va   bene…   e` gia`   stata sottoposta…   solo che chiaramente bisogna rinviare tutto a dopo maggio

g. no, no, va bene, daccordo

p. no… dico… hai capito la`…

g. no, no, certo

p. il problema…

g. eh… non… volevo solo sapere

p. no, mi sono visto ieri…   mi sono visto ieri, domenica, con quegli “amici” la`…

g. ho capito…   e quindi… di conseguenza…   volevo solo sapere che rispondeva a quanto mi…

p. si, si,benissimo

g. era vostra richiesta… no… va bene, daccordo allora.

Si risentiranno. (Vds. all. nr. 435)

Telefonata delle ore 18,52 del 05/04/1990.

Giorgio GHIGLIO dice a FALLETTA di avere parlato con il suo amico ASSENCHE (o simile) a Boston, il quale ritiene opportuno far costituire una nuova societa` ai siciliani, mentre la IONICS si impegnerebbe in forma assoluta ed esclusiva a fornire gli impianti e tutta l’assistenza tecnica alla nascente societa`. In alternativa propone delle   consulenze   tecniche e la disponibilita`   dei materiali tenendo presente una percentuale variabile dal 10 al 20 % sull’ordine dei lavori commissionati.   Poi proseguono:

O M I S S I S

f = FALLETTA     g = GHIGLIO

g. ma dico, se questa societa` che formiamo, per esempio ci fosse pure lei

f. si

g. dico che cosa succederebbe?…non ci sentiremmo piu` tutelati su questo punto di vista?…anche da un punto di vista del controllo pure ohh

f. no, va bene…ma un momento…non e` che io non ci sono, io sono sempre qui` ehh…cioe` non e` che io non ci sono, io cioe`…sono praticamente l’uomo che tratta sempre su tutte le cose, tutte le volte che c’e` da preparare…

g. ho capito.

GHIGLIO aggiunge che in tale contesto sarebbe molto conveniente inserire due tecnici qualificati in modo che acquisita la dovuta esperienza potranno continuare senza l’intervento della IONICS, per cui con il passar del tempo si   avra` una societa`   in   crescita   “perfettamente siciliana”.

La ben diversa realta` viene prospettata dal FALLETTA che fa comprendere all’interlocutore quali sono i programmi concreti   dell’organizzazione   mafiosa   per i   lavori argomentati:

f. ma FONDEDILE pigliera` le opere civili, ma sara` parlato da qualcuno che gli dira`:”vi dovete associare con la CO.FA.PI.”, non ci sono problemi per questo

g. scusi, scusi, mi faccia capire, non ho capito

f. lei pigli (prenda) contatto con la FONDEDILE

g. si

f. come se niente fosse

g. si

f. poi sara` qualcuno a parlare con AGLIATA e gli dira` di…di mettersi in contatto pure con noi, perche` noi dovremmo avere un pezzettino di questo lavoro, punto e basta, per quanto riguarda le opere civili, per quanto riguarda la gestione lei dira` che pensa tutto lei che ha delle societa`, chiaramente   IONICS, ha   delle societa` in Sicilia che devono gestire queste cose.

Per quanto…dal punto di vista edile si puo` impegnare a fare, non dal punto di vista gestionale, penso di no g. certo, certo, certo f. poi sara` qualcuno a dire all’ingegnere, ecco la FONDEDILE e` qui`, ma il 20% ce l’avra` la CO.FA.PI.

g. certo

f. questo poi e` compito nostro, abbiamo gia` provveduto.

Da tali frasi si ha l’ulteriore conferma, come documentato nella parte generale dell’elaborato, che la societa` FONDEDILE   e` ormai sotto il completo controllo dell’organizzazione   mafiosa,   come   dimostra   nella circostanza l’imposizione a cedere una parte dei lavori a FALLETTA.

L’amministratore dela CO.FA.PI., a testimonianza dei livelli raggiungibili dall’organizzazione,   sempre   in relazione agli argomenti sopra trattati, aggiunge:

f. certo, poi noi abbiamo parlato con il braccio destro di MANNINO che vuole conoscerla…quindi, uno di questi giorni noi…ci incontreremo a Roma, molto probabilmente

g. volentieri

O M I S S I S

Si salutano. (Vds. all. nr. 436)

Telefonata delle ore 18,05 del 04/06/1990.

GHIGLIO chiama il geometra FALLETTA e i due conversano come segue:

f = FALLETTA   g = GHIGLIO

O M I S S I S

g. non c’e` male…senti ti telefono per questo, ti sentiresti, ti interessava, potevate fare qualche cosa voi, che a voi poi vi conviene, certo, mi ha telefonato una persona giu` dalla Sicilia con la quale io sono in contatto e con la quale ero in contatto per l’affare di coso…di Trapani

f. si

g. e mi ha detto che dei suoi “amici” da Casteldaccia

f. si

g. ecco…pero`, non volevano andare in Regione perche` se no poi in Regione dopo che il solito Assessore che interviene che la` volevano pilotarsi un po` la cosa loro, pero`, non hanno possibilita` di accesso alla Cassa Depositi e Prestiti perche` sono pieni

f. si

g. e cosi` via…ehh…qualcosa   con…sul   quale…vi potete interessare, vi interessa?

f. certo,   si…si…anche con la   Cassa Depositi   e Prestiti, anche se sono pieni possiamo intervenire

g. ho capito…benissimo…allora, quindi posso andare questa mattina con discorso ed eventualmente quando lui…andava questa mattina…ehh…venerdi` a parlare con il Sindaco eccetera…e poi, appena mi fa sapere qualcosa, io scendo giu`, casomai ti faccio un colpo di telefono

f. certo

g. ehh

f. certo

g. anche qui` e` una dimensione piu` o meno all’incirca viene uguale uguale, proprio come dimensione, come quello che stiamo discutendo adesso

f. va bene

g. hai capito?

f. si

g. quindi, no, volevo.. era una telefonata sull’intervento

f. si, si, noi siamo, siamo… possiamo definire sia alla Cassa per il Mezzogiorno che alla Cassa Depositi e Prestiti, anche se sono pieni

g. ehhh…   ho capito… ma … quindi, di conseguenza allora…   il giorno che eventualmente dovessi io venire giu` per incontrarmi…

f. si

g. ehhh…. possiamo travare

f. certo, certo, certo…. ok

g. va bene

f. d’accordo

g. volevo solo avvisarvi per

f. perfetto

g. quindi, porto avanti il discorso

f. si signore

g. benissimo…   va bene… allora sono qui, appena… vengo giu`

f. va bene, guarda che quella   cosa di Mazara la settimana prossima parte su per la Gazzetta

g. ah… si

f. si

g. ahh… ho capito, va bene… caso mai quando parte me ne mandi una copia

f. certo, certo, una copia a te… va bene

O M I S S I S

Si salutano. (Vds. all. nr. 437)

Nello stesso contesto sono da inquadrare i collegamenti dell’organizzazione con personaggi della INTERCANTIERI spa, con sede a Limena   (PD), via Pierobon   nr.46, sopratutto tramite il direttore tecnico VOLTA Alessandro, nato a Malalbergo (BO) il 15/01/1943.

Telefonata delle ore 17.22 del 13/02/1990.

L’ingegnere VOLTA contatta FALLETTA per avere notizie.

L’interlocutore lo informa che “quella cosa a Licata e` il giorno 21” e poi chiede che venga posticipato a venerdi` l’appuntamento fissato in precedenza.   L’ingegnere fa presente
che non ha problemi, ma bisogna avvisare gli altri, tra i quali cita tali BOCCARDO, GHIGLIO ed Alberto (CONSIGLIO della ECOTEC). Si risentiranno. (Vds.   all. nr. 438)

Telefonata delle ore 11.43 del 14/02/1990.

VITTADELLO contatta FALLETTA il quale lo informa che l’indomani avra` un appuntamento a Roma “…per definire quella pratica di Licata…”, per cui la riunione prevista e` stata rinviata al giovedi` successivo. Aggiunge che per il dissalatore sono gia` pronti “…per ora dobbiamo fare il bando di gara…” “…abbiamo gia` nominato la Commissione e tutto e aspettiamo notizie…   invece quella cosa di Licata che abbiamo in sospeso… le buste si aprono giorno 21…. quindi ti arrivera` o oggi o domani un telegramma…”. Parlano di una gara a cui hanno partecipato e che e`   stata aggiudicata da un’altra impresa, per la quale FALLETTA osserva che si tratta di piccoli lavori “…ora vediamo di sistemare le cose… noi gia` stiamo preparando due lavori grossi…   uno a Licata ed uno ad Agrigento, quindi che andra` in porto da… a brevissimo….”. L’amministratore   della CO.FA.PI.   fa presente di avere un appuntamento con il Direttore Generale delle Opere Marittime, per cui invita VITTADELLO   a partecipare alla   riunione o a fargli recapitare “qualcosa di pronto”, con chiaro riferimento ad elaborati gia` redatti. Successivamente parlano di alcune societa`, la COGIVI, TESANI Mario, FERROBETO,
alle quali la   INTERCANTIERI e` interessata   per una   eventuale incorporazione e FALLETTA osserva che bisogna tenersi pronti e preparati per le categorie di iscrizione perche` “…ripeto, entro l’anno, avremo…   non so, trenta miliardi di lavoro assieme… quindi non c’e` dubbio su questo”.   Ribadisce che tramite il Direttore Generale delle OO.MM.   andranno a casa del Dr. ADAMO, direttore generale del Ministero del tesoro,   per cui non ci sono problemi. Fa presente che inoltre “per quella diga, l’ingegnere RIZZO e` a buon punto” e che “…anche alla Cassa per il Mezz… all’Alitalia… noi abbiamo una persona che ci puo`…   se   danno lavori, ci   puo` intrufolare la` dentro…”. (Vds. all. nr. 439)

Telefonata delle ore 17.20 del 16/02/1990.

Una impiegata della INTERCANTIERI chiama la CO.FA.PI.   e chiede alla segretaria informazioni circa una gara di prequalificazione per il comune di Gualtieri Sicamino`, per la quale e` richiesta l’iscrizione alla categoria 19/D per 6 miliardi. La donna della INTERCANTIERI domanda:”io volevo appunto chiedere se il signor FALLETTA conosce qualcuno…”   “…che possa un   attimo costruire   la categoria…” “…per poter concorrere con noi…”.   La segretaria della societa` siciliana   dice che   fara` presente il tutto al geometra FALLETTA e si sentiranno poi telefonicamente. (Vds. all. nr. 440)

Telefonata delle ore 18.18 del 23/02/1990.

Certo SERRA chiama la sede della CO.FA.PI. e chiede a FALLETTA informazioni riguardo una istanza da presentare per ottenere documenti ed atti relativi alla riunione temporanea INTERCANTIERI – FRATE – CO.FA.PI.

L’amministratore della CO.FA.PI.   legge l’istanza in argomento che e` gia` stata preparata ed indirizzata al sindaco di Licata ed aggiunge che “…appena arriva questo …   ci portiamo tutte queste cose ehh…”. Il geometra chiede al SERRA “…tu hai avuto modo di parlarne con… eh…   con loro…”; l’interlocutore risponde di si e precisa che “…poi ne parliamo…” “…poi di presenza ce ne parliamo…”.   I due continuano a discutere di un ricorso ed al riguardo il FALLETTA confida che per loro e` meglio se anche gli altri lo faranno.   Aggiunge che bisogna chiarire “…la situazione dell’ingegnere VITA che egli ci disse…   tutto a posto… ed invece non e` vero…   solo questo dobbiamo chiarire…   e basta”, facendo chiaramente intendere che per l’aggiudicazione alla   gara   e` venuto   meno   “l’interessamento”   del professionista citato. (Vds. all. nr. 441)

Telefonata delle ore 19.17 del 07/03/1990.

L’ingegnere ALMANZA chiede a FALLETTA se e` possibile spostare l’orario dell’appuntamento fissato a Roma per il giorno 16, in quanto e` impegnato in un delicato
servizio di amministrazione della societa`. L’interlocutore spiega che e` molto difficile fare delle variazioni di orario dato il numero dei partecipanti, tra i quali VITTADELLO, GHIGLIO, CONSIGLIO (che sarebbe colui che materialmente ha fatto il progetto), ed altri ingegneri nonche` personaggi di Roma, Napoli e “quelli della condotta sottomarina”.

Per questi ultimi ALMANZA   manifesta un   particolare interessamento. Lo stesso ALMANZA aggiunge che ha bisogno di quelle carte che “avete voi” perche` deve illustrarle ad una persona di cui non fa il nome, osservando che le aveva   gia` chieste “all’amico   nostro   di   Mazara”.

Rimangono daccordo che si risentiranno per definire meglio gli orari. (Vds. all. nr. 442)

Telefonata delle ore 16.17 dell’11/04/1990.

VOLTA della INTERCANTIERI discute con PICONE del ricorso presentato al T.A.R. da alcune imprese ed osservano che e`   stato rigettato, mentre il loro sara`   discusso successivamente.   Si riferiscono certamente alla gara espletata in data 21/02/1990 a Licata, relativa a “lavori di opere di urbanizzazione primarie della zona industriale ex   Halos”,   della quale si   e`   gia`   interloquito precedentemente, gara in cui furono escluse tutte le imprese partecipanti. (Vds. all. nr. 443)

Telefonata delle ore 11.27 del 27/04/1990.

All’aparato risponde un’impiegata della CO.FA.PI.   alla quale VITTADELLO chiede di
parlare con PICONE e dopo i convenevoli, si fa passare FALLETTA; i due conversano come segue:

v = VITADELLO         f = FALLETTA

O M I S S I S

v. ahh…   li`…   come… c’e` stata una gara ieri ad Agrigento… ehhh…

f. si… ma non avete partecipato voi?

v. no… mi sembra di no… ma…

f. va buo`…

v. l’ha vinta la ICORI… mi pare

f. ahh… la ICORI

v. si

f. mmm…   non lo sapevo…. ma come mai… non… non ha partecipato lei?

v. ah… perche`… ahh…

f. ahhh….   ho capito….   ehhh…   va bene…   noi siamo per ora combinati con quelle… stiamo lavorando con… su quel ricorso… perche`… glielo ha detto l’ingegnere VOLTA?

v. eh, si

f. ha fatto pure ricorso quell’altro…

v. ehhh….. lo so

f. che non ci entrava… ehhh… ora… stiamo cercando di fare qualche cosa… ecco…

v. ehhh… e quello li` non vuole

f. niente…   non ci abbiamo parlato…   onestamente… quello non…   non…   non so manco
io…   quello che… che cosa ha in testa

v. non vuole levarlo

f. ahhh… lei ci ha parlato con quello?

v. si

f. e non vuole levarlo?.

v. no

f. si…   ma non e` farina del suo sacco…   ritengo ehhh… e` farina del sacco locale… ehhh…

v. ahh… lei…

f. comunque…   noi abbiamo la nostra cosa…   quindi… non ….   non… noi il problema di Mazara lo stiamo risolvendo

v. ahhh…

f. tra poco dovrebbe essere… andare in porto… quindi abbiamo altre cose per le mani che stanno…

v. si…

f. …arrivando…   quindi non… anzi… le dicevo… le volevo ricordare quel problemino che le aveva detto l’avvocato per quell’impresa per quelli….

Successivamente discutono di un probabile incontro a Roma. (Vds. all. nr. 444)

Telefonata delle ore 17.10 del 27.04.1990.

FALLETTA e VOLTA conversano riguardo il ricorso presentato al T.A.R.   ed osservano che   “quello non si   vuole ritirare”.   Rimangono daccordo che   si sentiranno il lunedi`
successivo e che mercoledi` FALLETTA e PICONE andranno a Palermo e nel pomeriggio, forse, a Roma “per questa cosa”. (Vds. all. nr. 445)

Telefonata delle ore 19.23 del 25/06/1990.

L’ingegnere VOLTA contatta il geometra FALLETTA e con lo stesso ha luogo la seguente conversazione:

f = FALLETTA         v = VOLTA

O M I S S I S

v. come mai non ci sentiamo piu`, che succede?

f. come non ci sentiamo piu`…

v. eh…

f. le gare le facciamo gioia… ehh… qua le persone vengono ehh… le cose le stiamo preparando…

v. ascoltami, mi ha telefonato PAROLINI

f. pure a me

v. ecco… allora?

f. ehh…   PAROLINI se deve fare questa cosa che la faccia, perche` quando parte il coso…   avremo 20 giorni di tempo… ora… se lui… io glielo ho detto a CONSIGLIO pure   stamattina…   non   avere preoccupazioni… perche` e` solamente un fatto organizzativo tra loro… le cose ormai sono stabilite al 100%… tu quello che devi fare fallo, perche` poi il tempo non c’e`

v. eh…   ma lo so, pero` il problema e` questo, che per chiedere una cosa del genere bisogna che partecipi anche BOCCARDO

f. be`…   dico…. e partecipa… dice…. ma diventa una cosa plateale e dopo che le persone vedono non e` che sanno quello che dobbiamo fare

v. si, va be`… non e` questione di una cosa plateale

f. siccome ha detto cosi`, ha usato queste espressioni

v. ma e` una cosa che… ma li` che tempi ci sono, che cosa prevedete

f. niente, manca solo che fanno il consiglio comunale… i tempi possono anche essere di un giorno

v. anche il consiglio devono fare

f. certo

v. perche`?

f. ma perche`…   per i soldi… che devono dare a… alla Gazzetta Ufficiale… ma niente, fesserie sono…

v. ma il consiglio lo possono fare entro il 15 agosto

f. ma lo so, lo so, lo devono fare… ma e`…   al… al… a giorni ecco

v. ma si sono messi daccordo?

f. si, si, si… 100%, l’ho verificato personalmente io, per questo sono sicuro… non ce l’ho per sentito dire…

v. va be`…   allora ascolta… io dico…   cosa devo dire a BOCCARDO, che e` tutto a posto, che   bisogna chiudere

f. bisogna chiudere… assolutamente bisogna chiudere perche` da un momento all’altro noi
abbiamo la pubblicazione sulla Gazzetta oh… per l’altra cosa… abbiamo fatto… ripresentato il ricorso per fare… su Licata

v. ah, si

f. la …la…   e qui… non e` che non ci sentiamo piu`… significa che siamo fermi

v. no, Alfredo, che c’entra… adesso non ti offendere

f. no, no, quale offendere…   poi abbiamo…   noi partecipiamo in continuazione, poi VITTADELLO puo` venire , anzi mi ha telefonato 3 – 4 volte… giovedi` lo incontro a Roma… andro` a Roma e lo vedro` per quella impresa… e` stata positiva per giorno 18… Litinera… l’iscrizione

v. ahh… non lo so mica sai

f. ahhh…

v. non lo so

f. siccome mi diceva che giorno 18 devono fare queste cose

v. ahh…   non lo so… non lo so… guarda, io non credo di no…. senti se… no perche` non ho sentito niente…   io volevo… io… la settimana…   io mercoledi`, domani, dopo domani sono a Palermo

f. e` giovedi`?

v. e anche giovedi`… io… e poi anche venerdi`

f. ho capito

v. e anche venerdi`

f. ehh… quindi

v. ora, pero` scusa… non fa perche` tu vieni a cosa… VITTADELLO venerdi` viene giu`

f. ahh… viene qua…

v. ehh

f. va be`, caso mai… io vado per altre cose ecco…

v. ahh va be

f. giovedi` lo vedo, caso mai venerdi` ce ne torniamo assieme ecco

v. eh…   si insomma vedi tu un o…. se tu andavi… era solo per questo

f. no, no

v. mi senti… perche` io

f. no, per questo, ma che fai scherzi

v. appunto…   noi…   io aspettavo   anche da…   io perche` l’aspettava anche GHIGLIO

f. si

v. queste carte di… di… quello… che Luigi aveva promesso ancora due settimane, te li mando in cantiere

f. ah, va be`, ora ci penso io

v. per la disciplinare

f. si

v. cioe` le norme tecniche

f. si

v. riguardo a quel… ricordi quel progetto che vedemmo assieme a

f. si… si… si…

v. ecco… ma sai io non avevo altro ma solo queste cose qua

f. va bene

v. quindi, io con questo coso… a BOCCARDO gli dico che bisogna chiudere

f. va bene

v. eh…

f. va bene

v. perche` pensavo che fosse un’esigenza che aveva f. no, non e`   una situazione…   stupidella…ehh… niente…   puo` essere…   ripeto   che domani   e` tutto… tutto

v. no, no, ma dicevo questo…   pensavo che potesse parlarne a CONSIGLIO, che avendo un lavoroli`…   che non era ancora pagata… volessero chiudere per fatturare, ecco…

f. no, no, no… la possiamo fare

v. va bene.

Si sentiranno l’indomani. (Vds. all. nr. 446)

Come gia` evidenziato nella parte generale dell’elaborato, di particolare interesse risultano i collegamenti tra CANGELOSI Calogero, gia` generalizzato, i soci della CO.FA.PI   e   vari personaggi   operanti   nel   settore imprenditoriale non estranei alle vicende dell’organizzazione mafiosa. Il contenuto delle conversazioni, tuttavia, non permette di giungere a chiare risultanze, anche perche` in tutti i discorsi che hanno riferimenti a
specifici fatti, gli interessati riescano a comprendersi rapidamente con frasi allusive. Quasi sempre l’uso del telefono e` limitato a comunicazioni raramente chiare, volte come sono all’acquisizione di notizie o alla conferma di accordi gia` presi nel corso di riunioni precedenti.   Cio` e` il frutto di un accurato studio per eludere eventuali servizi svolti.

Telefonata delle ore 11,37 del 07/03/1990.

PICONE contatta l’avvocato SCICHILONE presso l’utenza nr. 0923/947512   intestata   a   CANGELOSI   Calogero,   via Castelvetrano n. 149, Mazara del Vallo. Gli dice che in mattinata ha chiamato l’Onorevole ALESSI, per cui bisogna richiamarlo a Roma per fissare un appuntamento per il giovedi` o il venerdi` successivo. A riguardo fornisce a SCICHILONE i numeri telefonici della Camera dei Deputati e dell’abitazione   di ALESSI:   06/67609619 –   5743113. Aggiunge che dovendo andare a Roma sarebbe opportuno fissare anche l’altro appuntamento con l’ingegnere ADAMO. (Vds. all. nr. 447)

Telefonata delle ore 16,17 del 11/03/1990.

Il   ragioniere dell’impresa   CANGELOSI cerca FALLETTA presso la CO.FA.PI. e siccome   e` fuori parla con l’ingegnere PICONE:

p = PICONE     c = ragioniere dell’impresa CANGELOSI

O M I S S I S

c. ieri sera ci siamo dimenticati di andare dall’amico suo, CATALANO…e ci hanno fregati per Campobello…non…non mi hanno invitato

p. ah, non l’hanno invitata…

c. no…la`…(incomprensibile)…darrini   (dietro)  il cozzo

p. no, non mi lu misi darrini u cuzzu, mi scusi, ma…

c. ehhh…mi…mi…u misuru darriu u cuzzu

p. no, mi scusi io…per quello di qua mi interessava, a me mi hanno invitato

c. quale e`

p. qua vicino, a Campofranco…

c. ma…allora non se ne parla che ci dobbiamo andare assieme

p. si…ma lei mi disse che era qualificato…e quindi la invitavano…io…

c. eh, infatti, io sono qualificato ed e` successo…il disguido…ehh…a me…non mi hanno invitato

p. e che disguido e` successo?

c. perche` ero amico…ero amico di una persona…ehhh…siccome avevano problemi con questa persona…avevano paura che io partecipassi per conto di un’altra persona, ha capito?

p. uhh…uhh…

c. e non mi hanno invitato…vabe`…pazienza…pronto ingegnere

p. ehh…

c. voi li` non avete ehhh… quel progetto…una copia…

p. quello di li`?

c. si

p. si

c. ah…sta cosa io domani mattina me la vengo a prendere …perche` la debbo portare all’ingegnere ALMANZA

p. ma a me mi serve che io giovedi` debbo andare Roma,avevo…e me la devo portare…

c. si, ma lei lunedi`…mercoledi` se la viene a prendere a Palermo…questa cosa la faccio vedere di sera all’ingegnere

p. ma l’ingegnere ce l’ha, gliel’ho lasciata io allora all’ingegnere

c. ma quando, se non ave (ha) niente…mi sta torturando l’ingegnere…ahhh,   ahhh….va` bene…   sempre discussioni…io dico…questo sempre e` messo   in mezzo…e` una cosa che purtroppo…diciamo non posso fare niente

p. no,   va   bene…lei in   mezzo   che   c’entra…gli dica:”l’ingegnere PICONE ce l’ha”

c. no…(incomprensibile)…ci dissi… ci porta una cosa

p. e chiama a me…a me due volte al giorno mi chiama, quindi, non e` che ci fossero difficolta` se non mi chiamasse va`

c. no…va bene…lui…diciamo…questa cosa non e` che lo sa…sa…sa…magari ci pare male, magari a dirvelo ahh…che fa…possiamo …inventare noi altri…che non ha fiducia a
loro…io…domani…vorrei venire a prenderle…facendo finta che mi interessa a me ehh… lo sapeva il discorso…senza che lei diceva niente a nessuno…e poi gliela porto… e poi gliela facciamo avere mercoledi`

p. uhhh…

c. oppure la vengo a prendere adesso che FALLETTA non c’e` e facciamo finta di niente…(risata)

p. come non c’e` FALLETTA

c. c’e` FALLETTA

p. sta` venendo, a Mussomeli e`

c. eh, mi serve questa cosa che gliela debbo portare… per due giorni

p. ma domani FALLETTA va a Palermo, va

c. si, va be` … FALLETTA poi se la dimentica e facciamo …discussi…perche`

p. eh…vuole venire qua`?

c. ahh…mah…(incomprensibile)

p. qua siamo noi, avvicinassi…ehh…CANGELOSI

c. ingegnere   mi   scusi…FALLETTA   gli   ha   promesso all’ingegnere…e` un mese che ci deve fare una cosa… FALLETTA se lo dimentica sempre, mi ha capito ora?

p. ahh, io no

c. noi dobbiamo partire da un punto di vista…ehhh… c’e` un cristiano che ha 70 anni e che magari diciamo quando ci si promette una cosa e non si fa…quello la pensa…non pensa…noi altri non abbiamo che fare… e gli disse queste cose perche` noi dobbiamo
essere fuori…   penso che ci fosse qualche cosa sotto, non so, ehhh…invece non c’e` niente, ha capito?…   ho l’impressione che…(sovrapposizione di voci)

p. ma quacosa sotto di chi?…mi ha telefonato ieri…sapi (essere a conoscenza) che dobbiamo andare…comunque … va`…va be`…io qua   c’ho… lei   vuole avvicinare … a me dispiace che viene di li` a qua` per…

c. si, ma questa cosa ci si deve portare…gliela vorrei …siccome mi ha…ha pregato a me di fargliela avere e gliela vorrei portare io…pero`, io vengo se lei me la da…perche` se non ce la da’ e` inutile che vengo

p. no…ma io gliela do`…solo se a me questa cosa me la fate avere entro mercoledi` sera…perche` io giovedi` mattina   parto alle 5 e mezza, devo andare   per l’ennesima volta alla riunione   a Roma…che devo combattere

c. ma lui non ci deve venire pure?

p. lui non deve venire pure, si…

c. allora se la porta lui personalmente

p. ehhh….allora gliela porto   io…mercoledi` glielo dica…non dovete andare con   l’ingegnere a   Roma venerdi`

c. si,   ma lui la vuole   vedere un paio di giorni prima…ehh…lei…   lei…e come se non si capisce a me…(risata)…   mi ha capito… lui mi ha detto poi…   vai li`…ehh…quella cosa
diciamo…quella cosa che ha visto che…delucidazioni…cosa …   ma insomma ce li avete mandati per taliare (guardare) queste quattro carte… mi ha capito ingegnere

p. eh…allora avvicinasse che gliele do

c. va be`…allora io mando il mio ragioniere

I due si risentiranno. Si salutano. (Vds. all. nr. 448)

Telefonata delle ore 16,24 dell’11/03/1990.

La segretaria della CO.FA.PI. forma l’utenza 0923/947512 intestata a CANGELOSI Calogero e riferisce ad un impiegato che il ragioniere, secondo quanto riferitole dall’ingegnere, puo` andare da loro. (Vds. all. nr. 449)

Telefonata delle ore 18,23 del 14/03/1990.

Calogero CANGELOSI contatta la CO.FA.PI. e conversa co FALLETTA come segue:

c = CANGELOSI   f = FALLETTA

O M I S S I S

c. ciao…senti una cosa…ma tu mi hai mandato due nominativi

f. si

c. eh…non e` che e` che e` facile che escono tutti e due

f. e perche` non e` facile?

c. perche` e` difficilissimo…perche` ce ne sono 5

f. …(incomprensibile)

c. si deve fare un allargamento

f. ehh…si fa

c. tutti e due mi sembrano difficili…

f. ehh…eh…eh…

c. il piu` facile di tutti e` quello, il primo, quello che comincia con la “S”…

f. ahhh…lo so…ehh…ce lo dobbiamo mettere Lillo…

c. tutti e due?

f. si

c. ehh…perche`, e` amico tuo?

L’Ufficio da atto che il geometra Alfredo FALLETTA da questo momento assume un atteggiamento autoritario.

f. ce lo dobbiamo mettere Lillo…vuol dire che…   me l’hanno detto, io amici progettisti non ne ho mai vauti, li odio tutti, ingegneri, dottori, avvocati… a me mi piacciono quelli che danno lavoro e l’impresa, e basta…altre cose … tutti nemici sono… come te lo devo spiegare… dice che sei intelligente

c. insomma, devono essere tutti e due

f. ehhh…vedi che io c’ho quella prova la` che voleva il tuo amico…c’ho telefonato e glielo ho detto

c. a quello la`?

f. si…la prova dei sette… i magnifici sette

c. …si e a chi l’hai detto?

f. come?

c. a chi l’hai detto?

f. ai tuoi amici

c. di qua`?

f. Palermitani e non Palermitani…

c. e Trapanesi?

f. si

c. ma gli hai telefonato?

f. ehh…tu non ci sei andato mai, e` da 15 giorni che ti cerco

c. si, 15 giorni

f. come no

Continuano con FALLETTA che ribadisce di aver telefonato “a quella persona” e l’ha informata che ha “la prova”, che ce l’ha “materialmete”, e che nella circostanza la persona (mai indicata piu` dettagliatament) gli ha risposto che il venerdi` successivo la faranno vedere all’ingegnere.

CANGELOSI fa nuovamente presente   le difficolta` per l’inserimento di entrambi i nominativi segnalati dal FALLETTA, al che continuano come segue:

f. no, ci dobbiamo riuscire

c. io te lo sto dicendo…in questo minuto…

f. ma…perche` gia` e` certa, sicura la cosa, quindi arrivati a questo punto non conviene farla scappare… ahh…piglia a uno e lo metti da un’altra parte …

c. vediamo quello che si puo` fare e poi ne discutiamo di presenza.

Rimangono daccordo che si risentiranno (Vds. all. nr. 450)

I nominativi segnalati da FALLETTA al CANGELOSI dovrebbero riguardare due progettisti ai quali affidare l’incarico per la redazione di elaborati nella zona del trapanese.

Ritenendo reale la suddivisione di “Cosa Nostra” in giurisdizioni, particolare rilevanza assume l’atteggiamento dell’amministratore della CO.FA.PI., il quale “impone” al CANGELOSI, ritenuto esponente dell’organizzazione di altra provincia, quanto da lui deciso, anche se cio` comporta notevolissime difficolta`.

Quanto sopra costituisce ulteriore conferma al fatto che in   alcuni   settori   l’organizzazione   mafiosa   opera liberamente in qualsiasi territorio ed il tutto fa capo ad un sistema unitario.

Telefonata delle ore 18,35 del 06/04/1990.

CANGELOSI Calogero riferisce a FALLETTA (contattato presso l’utenza intestata alla CO.FA.PI.) che si trova a Palermo da un amico, aggiungendo che la sera precedente ha telefonato all’ingegnere VOLTA per “quel discorso di Roccamena” relativo ad un’asta pubblica per la quale il FALLETTA   gia` sapeva di doversi interessare con l’ingegnere anico suo, tale MANNINO.   L’amministratore della CO.FA.PI. risponde che e` in attesa di notizie ed in   merito al progetto   richiestogli con urgenza da CANGELOSI aggiunge che ancora non ha potuto rintracciare “la persona che lo conosce”. CANGELOSI lo invita “a darsi da fare”. (Vds. all. nr. 451)

Telefonata delle ore 19,28 del 25/06/1990.

Alfredo   FALLETTA contatta   CANGELOSI Calogero presso l’utenza 0923/3947512,
intestata allo stesso, e gli dice di aver ricevuto una telefonata da Roma, dove vogliono notizie. CANGELOSI osserva che bisogna “dire preciso come e` il discorso” e che per il momento notizie non ne ha, comunque non c’e` nessun problema.

In merito alla gara di Serradifalco decidono di vedersi l’indomani, nel pomeriggio, verso le ore 17,00, presso la CO.FA.PI.. (Vds. all. nr. 452)

Al fine di lumeggiare meglio la personalita` di FALLETTA e degli altri personaggi d’interesse e per comprendere le oscure attivita` svolte dagli stessi, si riportano, in sintesi, tutte le conversazioni da cui si rilevano ipotesi di illecito per le quali non e` possibile documentare riscontri o trovare riferimenti a fatti specifici, sia per la genericita` degli argomenti trattati, che per la terminologia criptica adoperata.

Telefonata delle ore 10,50 del 16/03/1990.

La conversazione avviene tra un uomo (presumibilmente dipendente della CO.FA.PI) e tale Giuseppina, segretaria dell’impresa.

u = Uomo   g = Giuseppina

O M I S S I S

g. va bene … quello…questo qua…quello di…Licata …mi ha mandato qualche 7 gare di…di prepararmi… ma come…sono pazzi

u. chi e` di Licata?

g. ahh…uno…un amico di Alfredo… uh…piglia il fax…ci infila u fax… qualche sei osette da preparare

u. ma chi e` in societa`?

g. no, la deve fare per conto suo…no…cioe` Alfredo ci deve   dare   la   busta…in pratica…no…si   deve preparare, preparare qua, e lui dopo…

u. eh…

g. ci dissi…no…Campobello di Licata…stamattina mi arrivano…le cose da preparare…ste gare col fax…

u. ma l’impresa chi e`…Licata?

g. no, no, l’impresa…sono loro

u. eh

g. ehh…mandano   tutto cosi` a   nome loro …e poi sicuramente ci daranno le buste

u. ah…ah…fra di loro si favoriscono…

g. eh…si

u. eh…tu ce li prepari?…ci   stai   preparando questi…sono

g. eh..questo sto facendo prima gli ho fatto le lettere ca…arrivano…ehh…arrivano una cosa, una lettera… che volevano integrati alcuni documenti

u. ehh

g. per esere ammessi alla gara…cosi` ci accettano la gara… volevano altri   documenti…e glieli   ho preparati…ora arriva…il fax…e ci sto facendo queste richieste…

O M I S S I S

Data la genericita` con la quale Giuseppina parla della gara riguardante il Comune di Campobello di Licata non e` possibile individuare l’appalto di   cui trattasi, ma certamente lo stesso e` stato aggiudicato, come anche la altre gare citate, con procedure illecite. (Vds.   all. nr. 453)

Telefonata delle ore 11,25 del 12/02/1990.

L’architetto   CALANDRUCCIO contatta   FALLETTA   presso l’utenza   intestata   alla CO.FA.PI. e fissano un appuntamento per il pomeriggio, alle ore 17,00, presso lo studio di CALANDRUCCIO. Nell’occasione l’architetto dovra` consegnare “quelle carte” a FALLETTA che osserva “c’e` un mio amico che se le deve portare a Roma”, aggiungendo che trattasi di cosa urgente.

L’amministratore della CO.FA.PI.   fa presente che gli occorrono tutte le indicazioni ed il foglio di mappa, coe per   le quali l’interlocutore   garantisce   la   piena disponibilita`.   In   merito   allo stesso argomento CALANDRUCCIO fa presente che la particella di interesse ancora non sono in suo possesso e che devono dargliele, osservando “ma comunque…Casema Capitano Franco…una sola ce ne e`…non e`   che sia…”.   Aggiunge che bisognerebbe informarsi al Territorio per “la legge di finanziamento” e FALLETTA risponde che e` consapevole di cio` e che ieri “ci siamo incontrati con quell’amico” per cui
e` necessario che si incontrino per “scambiare due parole” in merito. (Vds. all. nr. 454)

L’architetto CALANDRUCCIO si identifica in CALANDRUCCIO Vincenzo,   nato a Caltanissetta   il 24/11/1952,   ivi residente via Salvo D’Acquisto   n.   8/A, architetto, funzionario del Genio Civile di Caltanissetta, con studio nello stesso centro via Trieste n. 29.

Tale conversazione ha attinenza con la telefonata delle ore 11,53 del 19/02/1990, gia` riportata precedentemente, nella quale il dottor GUARINO da ROMA contatta PICONE dicendogli “che per quel problema” bisogna presentare una domanda in bollo al COMILITER – Reparto Infrastrutture, secondo   quanto riferitogli da   una persona da   lui contattata a Roma.   Aggiunge che copia della domanda dovranno inviarla a lui “perche` poi io la seguiro` allo Stato Maggiore”.

Telefonata delle ore 17,49 del 12/02/1990.

FALLETTA forma l’utenza nr. 20287, intestata allo studio di architettura di Vincenzo CALANDRUCCIO, e riferisce a quest’ultimo che “quelle carte” dovrebbe portarle al bar LA PAGLIA, dove passera`   l’avvocato SCICHILONE   con un’altra persona per portarle a Roma. (Vds. all. nr. 455)

Telefonata delle ore 18,32 del 12/02/1990.

L’architetto CALANDRUCCIO conferma a FALLETTA di aver consegnato “quelle cose” all’avvocato   SCICHILONE.

Successivamente il chiamante fa presente che “per l’altra cosa…   non lo so…ci dobbiamo sedere…ne dobbiamo parlare…a me mi pare esagerato, poi non lo so…”.   A dire del FALLETTA si tratta di un progetto dell’importo di 100 milioni che sicuramente finira` a piu` di 2 miliardi. Della cosa parleranno di persona successivamente.   (Vds.

all. nr. 456)

Telefonata delle ore 11,05 dell’11/03/1990.

L’architetto   CALANDRUCCIO lascia un   messaggio   alla segretaria della CO.FA.PI. per SCICHILONE, FALLETTA o PICONE:   l’indomani dovrebbero farsi vedere presso il Genio   Civile, in mattinata, per portare “quelle carte…a…quelle persone di Marianopoli”. (Vds.   all. nr. 457)

Telefonata delle ore 19,00 dell 11/06/1990.

Tale Luigi MESSINA, ingegnere con studio in via Mazzini n. 65, Agrigento, riferisce a FALLETTA di avere qualche problema con “quello dell’Assessorato”, certo SANTORO, il quale non sta accogliendo la perizia redatta per “quel lavoro li` a Ravanusa, nella quale ho la direzione dei lavori”.   FALLETTA andra` l’indomani   a   Palermo   e nell’occasione parlera` con SANTORO. (Vds. all. nr.458)

Effettivamente l’ingegnere Luigi MESSINA risulta essere il progettista – direttore dei lavori “di realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, a servizio di nr.   36 alloggi
popolari in contrada Piano di marco” dell’importo di lire 794.103.020, di cui 638.152.753 per lavori a base d’asta.   I lavoro in argomento venivano appaltati   alla associazione di imprese “FAVATA   Salvatore –   NOBILE Vincenzo e MINGOIA Vincenzo” con una offerta di ribasso del 15.50%, in data 30 marzo 1989.

Telefonata delle ore 19,07 dell’11/06/1990.

FALLETTA conferma all’ingegnere MESSINA che il giorno dopo andra` a Palermo per sitemare la situazione relativa a SANTORO con un intervento del proprio cugino oppure di tale RUGGERI, aggiungendo che in alternativa c’e` anche “qualche altro amico, non c’e` problema”. Successivamente FALLETTA   sollecita l’interlocutore a darsi da   fare politicamente sopratutto tramite l’Onorevole Salvatore CARDINALE, aggiungendo che deve andare direttamente da lui e dirgli:   ” Vedi che io ormai sono catalogato sulla vostra onda di frequenza…ma non e ` che significa che mi dovete abbandonare, qua guardate che esclusivamente da voi dipende”. Sempre a riguardo dello stesso argomento FALLETTA suggerisce di combinare con lui un incontro con l’Assessore, e l’interlocutore risponde di esserci gia` andato personalmente, ottenendo disponibilita` ma avendo sentore di discorsi fumosi e vaghi. Senza entrare nel merito dell’argomento, osservano che e’ interessato anche tale Ignazio, il quale ” si sta muovendo” e che a dire di FALLETTA avrebbe le stesse chances di MESSINA anche perche` egli si e` rifiutato di   accompagnarlo dall’Assessore. (Vds. all. nr. 459)

Telefonata delle ore 17,15 del 16/06/1990.

Luigi MESSINA chiede a PICONE se ha notizie di “quella cosa” per la quale doveva interessarsi FALLETTA.   PICONE risponde che sono ottime in quanto Alfredo e` riuscito “in un blitz notevole” ed aggiunge che pero` gli hanno fatto capire che “molto sara` destinato al merito del…”. (Vds. all. nr. 460)

Telefonata delle ore 19.08 del 12/02/1990.

Franco GIARDINA chiede a FALLETTA se puo` interessargli un lavoro a Contessa Entellina relativo alla costruzione di 20 alloggi popolari, facendo presente che il progettista e` suo cugino e che forse il lavoro sara` organizzato dal Comune.   FALLETTA   risponde    “pigliamo   tutto…poi facciamo…la…la selezione…” e che comunque telefonera` per la conferma. (Vds. all. nr. 461)

Telefonata delle ore 16,17 del 13/02/1990.

FALLETTA contatta l’ingegnere ALMANZA Salvatore, gia` generalizzato, il quale gli riferisce che “secondo me e’ una sola la direttrice…si puo` seguire…perche` quella diretta con il Bilancio…dato il tipo che c’e` li` ora… e` quasi impossibile…   me lo dicevano anche altri” facendo riferimento “ai sette” (progetti). Aggiunge che li sta seguendo e che per il
“sei” bisogna modificare qualche cosa. Fa presente che in giornata si vedra` con un “personaggio di la`” e a tal proposito FALLETTA risponde che puo` riferire che hanno avuto la conferma che non ci sono problemi. ALMANZA dice che per il giorno 19 o 20 “si comincia” e che il 19 bisogna fare quelle cose che   per legge debbono   essere discusse prima della ratifica. (Vds. all. nr. 462)

Telefonata delle ore 16,37 del 13/02/1990.

Enzo FERRO dice a FALLETTA che “quella cosa” e` stata fissata per il giorno 21 e che bisogna procurarsi “quel documento” dal quale si evince che “e` stata votata”. Poi i due parlano di una dicitura che deve essere inserita nella dichiarazione (non si comprende bene il fine) e che a FALLETTA e` stata suggerita da un funzonario di Roma (probabilmente GUARINO) che era andato a fargli visita il giorno precedente.   FALLETTA poi aggiunge che “loro” possono rivolgersi alla segreteria del TUMARRANO per avere notizie in merito ad un fatto “…che io ho assistito personalmente” (presumibilmente con   riferimento alla modalita` “astuta” con la quale hanno escluso qualcuno da una gara). Successivamente discutono di un affidamento di incarico disponibile presso l’amministrazione di Porto (Empedocle) e a riguardo FALLETTA fa notare che dovra` incontrarsi a Roma con un direttore generale. (Vds. all. nr. 463)

Telefonata delle ore 10,45 del 20/02/1990.

Alfredo   FALLETTA contatta   l’ingegnere GARRO   presso l’utenza   nr.   0934/20287   intestata   all’architetto CALANDRUCCIO   Vincenzo, studio di architettura   viale Trieste n.   29, Caltanissetta.   L’amministratore della CO.FA.PI.   chiede se ci sono notizie dal Genio Civile e l’interlocutore risponde che gliele dara` l’indomani.

Raccomanda a GARRO di rivolgersi a CASTIGLIONE, gia` generalizzato, facendo presente che la cosa riguarda anche lo stesso FALLETTA.   GARRO chiede se “ha parlato per quella cosa la` vicino” e l’interlocutore risponde di si aggiungendo che ormai ha preso l’impegno.   (Vds.   all. nr. 464)

Telefonata delle ore 17,58 del 23/02/1990.

FALLETTA forma il nr. 091/489509 intestato allo studio professionale dottor UNTI e parla con Giovanni Unti (verosimilmente, in quanto nel corso della telefonata il nome non viene mai pronunciato) al quale conferma che lo aveva cercato vanamente per quella cosa che avevamo noi oggi” e che comunque era riuscito a mettersi in contatto con “altre persone”.   FALLETTA aggiunge che la cosa riguardava il Comitato, ove sono sorti dei problemi nonostante sembrasse che qualcuno   avesse seguito la faccenda.   FALLETTA continua dicendo che la cosa si e` conclusa con un rinvio e che il lunedi`
successivo sarebbe andato presso il comitato per vedere cosa c’e` da fare.

UNTI chiede di cosa si tratti precisamente e FALLETTA risponde che il problema e` Niscemi, nonostante   il progetto sia stato fatto bene. A questo punto UNTI spiega che le cose non vanno come nelle previsioni perche` sono sorti dei contrasti all’interno del Comitato fra tecnici, geologi, consulenti e geotecnici e che anche altri due progetti sono stati rinviati. FALLETTA chiede conferma della presenza nel Comitato di tale LAUDANI, che dovrebbe essere l’architetto relatore della pratica in argomento e che “e` amico”, cosa confermata da UNTI, il quale aggiunge che i problemi non nascono da lui, ma da una situazione di contrasto piu` generale in seno al Comitato.   FALLETTA ribadisce che la sera precedente hanno deciso di non ritirare ufficialmente il progetto,   ma di rinviarlo perche` il lunedi` successivo saranno date le specifiche da modificare, al che UNTI risponde che si interessera` anche lui della cosa. Successivamente UNTI raccomanda a FALLETTA di fargli sapere tempestivamente per “l’altra cosa”, al che il FALLETTA, risponde che e` stata approvata e aveva dimenticato di dirlo. Dovrebbe trattarsi di un lavoro a Mazara del Vallo per il quale l’ingegnere PICONE ha avuto una riunione a Roma. UNTI raccomanda che gli venga comunicato subito “il via” in modo da mandare rapidamente “LIGAMMARI” sul posto ” e partiamo subito a razzo…”. (Vds. all. nr. 465)

Effettivamente nell’adunanza del C.T.A.R. del 23/02/1990 e` stato discusso il   progetto
delle   infrastrutture museali, ricettive, formative, varie e valorizzazione del territorio boschivo comunale, riguardante il Comune di Niscemi, ammontante a lire 25 miliardi. In tale seduta il progetto veniva rinviato per integrazione atti e nella seduta del 13/03/1990 veniva restituito per integrazione atti. Relatori della prima seduta   risultavano l’architetto LAUDANI ed il dottor CAPPELLANI, mentre nella seconda era presente solo l’architetto LAUDANI.

Telefonata delle ore 17.20 del 01/03/1990.

Tale CAMPO da Castelbuono si fa annunciare da una donna che chiede dell’avvocato SCICHILONE o del geometra FALLETTA, ma entrambi sono usciti, per cui la conversazione ha luogo tra lo stesso CAMPO e l’ingegnere PICONE, come segue:

p = PICONE     c = CAMPO

O M I S S I S

p. buonasera signor CAMPO, PICONE parla

c. ehh…   pronto … CAMPO sono… senta io telefonavo perche` sto facendo l’aggiornamento di quel progetto del…

p. perfetto

c. del cuore

p. si

c. prima che vada in gara

p. si, perfetto

c. tempo fa Alfredo mi aveva… fatto avere due schede: uno per… per quanto riguarda lo stralcio… e uno per progetto generale…

p. perfetto

c. ora so…   (incomprensibile)…   pero`…   c’e` un problema…   il progetto generale supera il totale del miliardo…   e non e` questo comporta un problema di competenza diversa

p. no, no… non comporta un problema perche`…

c. ufficio tecnico, quindi l’ispettorato tecnico…

p. no, non comporta

c. perche` nel decreto… assessoriale… dico… ma… c’e` una indicazione precisa per quanto riguarda la somma

p. si

c. se io parlo ora a base d’asta e per… le altre voci sono a disposizione dell’amministrazione, cioe`, quindi non c’e` dubbio che dovremmo impegnare tutto l’importo previsto nel decreto assessoriale per 950…6 milioni e rotti…tra… il momento di far fronte ai pagamenti, evidentemente si fara` una …una rispondena perche` rispetto al prezzo di perizia… per i lavori, magari, va bene pero`, per le altre voci… c’e` un esubero rispetto al totale preventivato… prima era 250 milioni… (incomprensibile)… con l’aggiornamento ci sono gli… (incomprensibile)… milioni in piu`, quindi, come si fara` fronet in sede di appalto
alla… al pagamento di… di questa somma… (incomprensibile)…   e al momento non c’e` nessuna possibilita` di provvedervi… quindi… eh… p. si, si, ho capito c. eh…   mi pare che ci sia forse qualche limitazione o… prima di procedere alla gara dovrebbe essere ulteriormente approvato dall’assessorato… (incomprensibile)…   hanno tutto e domani   dovrei presentare   al comune queste   cose eh… per… chiedere il visto all’ufficio tecnico, pero`, non vorrei che ci fosse una complicazione in ordine alla limitazione spesa considerato chesuperiamo un miliardo e…   tutto qua… che poi ehhh…. in programma… (incomprensibile)…   parla con CASTIGLIONE, il mio collaboratore… ehhh… poi dira` tutto, va bene?

p. va bene.

Successivamente la conversazione continua tra CASTIGLIONE (collaboratore di CAMPO) e l’ingegnere PICONE che informa l’interlocutore che bisogna mandare in gara il vecchio progetto perche` l’integrazione delle somme necessarie verra` richiesta successivamente con   una perizia di variante di assestamento con la quale viene recuperato il ribasso d’asta. Aggiunge che si tratta di una procedura automatica per la quale e` competente la direzione dei lavori e non e` soggetta all’approvazione di nessun organo, come si evince dall’articolo 23 della Legge 21.

Infine fissano un appuntamento PICONE e CAMPO presso l’assessorato ai LL.PP.   di
Palermo per le 11.00 del mercoledi` successivo. (Vds. all. nr. 466) CAMPO si identifica in CAMPO Antonio fu Giuseppe e di Mina` Annetta, nato a Castelbuono il 04/05/1950, ivi residente contrada S.   Ippolito – coop.   Dolce Sogno, geometra, assessore   al   comunedi Castelbuono   dallo 01/01/1990 al 30/06/1990 per l’Annona, Lavoro e Pubblica Istruzione.

Telefonata delle ore 13.14 del 02/03/1990

L’avvocato Aldo SCICHILONE chiama da Palermo l’utenza intestata alla CO.FA.PI. ed informa FALLETTA che gli e` stato dato “quel documento”, aggiungendo che “quella cosa….   ha…. inserito… ahh… quella di ALMANTE (o simile)…” anche se con un punto interrogativo, comunque ha insistito. Concordano che all’appuntamento della sera con GHIGLIO e “l’americano” andra` PICONE in quanto l’avvocato l’indomani partira` alle cinque del mattino. Poi continuano come segue:

f = FALLETTAs = SCICHILONE

O M I S S I S

f. ehh…   come lo devo sapere… ma dice Luigi:”arrivo` la` regolarmente la busta… alla vigilia della gara”

s. ehh…   arrivata al 100% perche` quelli, davanti a me gliela hanno portata… alla posta

f. ahh… davanti a te gliela hanno portata

s. quindi non c’erano problemi

f. va bene

s. se Luigi gli vuole fare una telefonata

f. pomeriggio chiamiamo

s. ehhh…   perche` li` ci sono i numeri…   ma quello davanti a me ce l’ha mandata gia`

Si salutano. (Vds. all. nr. 467)

Telefonata delle ore 18.50 del 12/03/1990.

L’ingegnere LODATO contatta FALLETTA presso la CO.FA.PI. per fissare un appuntamento “…con quelli… con quello di Licata”. L’interlocutore risponde di aver parlato con l’interessato poco prima e che l’appuntamento si puo` concordare tranquillamente. In merito a “quella cosa” di Racalmuto da risolvere, sulla   quale FALLETTA chiede notizie, LODATO osserva che bisogna apportare una variante al programma, come riferitogli da Luigi, e quindi solo dopo potranno “cominciare a… con il resto delle cose”.

LODATO chiede notizie per Serradifalco e FALLETTA risponde che hanno appuntamento l’indomani nel pomeriggio e che basta la sua presenza per   la firma del contratto.

L’ingegnere   chiede anche se “Alduccio”   (SCICHILONE) “…aveva parlato con…   con   il geometra”,   avendo conferma dell’avvenuto colloquio da FALLETTA che prima domanda se si tratta di “quello con la N” ed avutane la risposta fa presente che e` tutto fatto “…   non ti interessare piu` che non c’e` bisogno…”. In merito ad una delibera inerente Agrigento LODATO dice che ancora “non lo hanno pubblicato” (con chiaro
riferimento a qualche bando di gara). (Vds. all. nr. 468)

Telefonata delle ore 16.26 del 14/03/1990.

Angelo PASSANISI saluta l’ingegnere PICONE e si fa passare Aldo SCICHILONE, con il quale conversa come segue:

p = PASSANISI     s = SCICHILONE

O M I S S I S

s. che e`?

p. qua   niente…   che   deve   essere…   troppo… (incomprensibile)

s. che e`?

p. posto niente

s. che e` successo…

p. ehh, niente…   u iucu fatto (il gioco fatto)…   le scarpe compa` (compare)

s. si… ahh…

p. ehhh…

s. ho capito, ci sono voti… alti

p. eh, si

s. ma gia` l’hanno finito?

p. no, di finire no… pero`

s. Angelo, qua siamo

p. in base ai conti… siamo in sesta posizione

s. sino ad ora

p. sino ad ora… e, quindi

s. non sappiamo che succede dopo

p. eh… eh… dove andremo a finire non si sa

s. va be` Angelo

p. quindi, un po` gli impegni nessuno non…

s. non sono stati mantenuti

p. non sono stati mantenuti… si potrebbe tentare, qua a me non mi

s. Angelo, di presenza ne dobbiamo parlare di queste cose, qua a me non mi

p. no, va be`… certo

s. non mi devi chiamare di queste cose a me

p. no, va bene… ehh…

s. ehh…   ci vediamo o vieni… ehh… e` inutile che

continuiamo…   se tu ritieni che c’e` da fare qualche cosa… vieni e ne parliamo, ci parliamo stasera la`.

Rimangono daccordo che si sentiranno in serata per un appuntamento. (Vds. all. nr. 469) Angelo si identifica in PASSANISI Angelo Maurizio di Salvatore e di Riggi Maria, nato a Caltanissetta 29/11/1957, ivi residente via Tenente Lillj Bernardo

nr.29, impiegato, coniugato.

Telefonata delle ore 17.26 del 19/03/1990.

L’ingegnere ALMANZA contatta la CO.FA.PI. e riferisce a PICONE che ha partecipato a quella riunione “…in quel posto la`… non mi sonopotuto vedere con il capo pero` sono andato li` a vedere questi… per quelle notizie” relative alle caratteristiche dell’acqua,
aggiungendo che nella zona di interesse c’e` un vincolo per una riserva naturale esistente e prevista nel piano comprenditoriale. PICONE dice che ormai il progetto e` stato approvato cosi` per cui sono problemi che usciranno successivamente.

ALMANZA riferisce che FALLETTA deve consegnargli “quella busta chiusa, sigillata con timbri e sigle” in modo che potra` portarla “a quel nostro amico”. ALMANZA osserva “per quelle cose siamo tranquilli che abbiamo tutto”, e aggiunge che potrebbe servire “quelle dell’E.A.S.”.   A riguardo fa rilevare che non bisogna dimenticare “quel geologo… quello di Mazara… quel giovane di Mazara… che tutte queste notizie…   tutte queste cose che provengono da li`…” e PICONE risponde “…quando c’e` la festa viene per tutti… non si preoccupi”.(Vds.   all. nr. 470)

Telefonata delle ore 11.00 del 24/03/1990.

Tale MARCHIONE di Acquaviva Platani con PICONE Luigi per sapere quando arrivera` “quell’impresa” a Campofranco perche` lui ha bisogno di contattare “questa gente”.

PICONE elude la risposta sviando il discorso su argomenti non   inerenti e l’interlocutore   non fa piu`   alcun riferimento alla domanda fatta, comprendendo le intenzioni del socio della CO.FA.PI. (Vds. all. nr. 471)

Telefonata delle ore 17.47 del 24/04/1990.

Salvatore CALLARI contatta PICONE presso la CO.FA.PI.   e chiede un appuntamento
con lo stesso e con l’avvocato SCICHILONE per discutere di una cosa urgente in quanto “passammo due soli, io e Gigi… io e l’amico tuo”.

Aggiunge di essere il primo nei “…punteggi…” e a questo punto c’e` solo da parlare con GRANATA.   PICONE garantisce che andranno a parlargli direttamente   verso fine settimana, perche` e` amico suo. (Vds. all. nr. 472)

Telefonata delle ore 19.40 del 07/05/1990.

Tale EMMA da S. Cataldo chiede di parlare con SCICHILONE che pero` e` assente. Domanda a Falletta se conosce un impresa che abbia la categoria di iscrizione all’ANC 5/C, necessaria per fare “un lavoretto”.   L’amministratore della CO.FA.PI. fa notare che basterebbe mettere la 5/A soltanto e non ci sono problemi in quanto in loro possesso, ma EMMA fa notare che il bando di gara e` gia` uscito per cui non si puo` fare diversamente. (Vds. all. nr. 473)

Telefonata delle ore 18,07 del 08/05/1990.

L’ingegnere LODATO riferisce a PICONE che “quello” gli ha telefonato in merito al preventivo presentato a Cianciana, per cui lo mandera` da loro alla CO.FA.PI..   PICONE conferma la disponibilita` all’incontro anche per l’indomani. (Vds. all. nr. 474)

Telefonata delle ore 19,14 del 08/05/1990.

Giampaolo CALLACI parla con PICONE del successo ottenuto nelle elezioni presso il Comune di Menfi, ove era iscritto nelle liste della D.C..   Aggiunge che ha urgenza di parlargli di persona perche` deve dargli una cosa e fissano un appuntamento per l’indomani. PICONE chiede se si tratta di ‘…quella ricetta…quella ricetta con gli ingredienti…con l’elenco degli ingredienti?..”avendone la conferma. (Vds. all. nr. 475)

Effettivamente CALLACI Paolo fu Antonino e di Monaco Anna, nato a menfi il 23.03.1945, ivi residente via G.   Volpe Storico n.   5, impiegato presso l’agenzia del Banco di Sicilia di Sciacca, veniva eletto nella Giunta Municipale del Comune di Menfi con delibera consiliare n. 159 del 16/06/1990, con la carica di Assessore Comunale per la Gestione del Territorio e tutela dell’Ambiente, Edilizia Privata, Sviluppo Socio – Economico.

Telefonata delle ore 16,40 del 22/06/1990.

Alfredo FALLETTA contatta Franco GIARDINA sull’utenza nr. 091/320193 intestata ad ACQUASTAINO Salvatore, via Cusmano n.   19, Palermo. FALLETTA riferisce che sono usciti i bandi di gara che interessavano loro e sono completamente diversi da quello che avevano programmato, per cui “allora ci dobbiamo andare la` urgentemente e dobbiamo andare a sistemare questa cosa”, con chiaro riferimento all’Assessorato   competente.   Rimangono   daccordo   che domenica andranno a pranzo insieme unitamente ad Aldo
(SCICHILONE) e certo Antonio, anche lui interessato alla cosa, perche` “…questa cosa si deve capovolgere, non e` che noi altri possiamo stare cosi`…”. (Vds. all. nr. 476)

Telefonata delle ore 20,16 del 26/02/1990.

BRUSCHINA contatta la CO.FA.PI. e FALLETTA gli dice di preparare i documenti perche` il giorno successivo suo cugino va a parlare “…con quellola`, cioe` gia` abbiamo stabilito che gli diciamo il nome tuo…”.   BRUSCHINA conferma la propria disponibilita` facendo presente quali sono gli importi di iscrizione per la categoria di lavoro. (Vds. all. nr. 477)

Telefonata delle ore 17,49 del 27/02/1990.

BRUSCHINA conferma a FALLETTA che ha preparato i documenti necessari. L’amministratore della CO.FA.PI. risponde che il nominativo (BRUSCHINA) e` gia` stato fatto “per cui aspettiamo solo che ci chiamano” per conoscere l’esito della cosa. (Vds. all. nr. 478)

Telefonata delle ore 19,22 del 27.02.1990.

BRUSCHINA fissa un appuntamento per l’indomani alle 07,00 presso   “La Fazenda”, esercizio   sito nei pressi di Campofranco, per recarsi a Palermo insieme al cugino di FALLETTA (interlocutore nella telefonata).

L’asmministratore chiede in che rapporti e` BRUSCHINA con tale Nino, avendo garanzia
di ottimi rapporti “…si, non ti devi preoccupare…non ce n’e` problemo…”.   (Vds. all. nr. 479)

Telefonata delle ore 09,25 del 28/02/1990.

SCICHILONE riferisce a FALLETTA che si trova a Palermo con BRUSCHINA ed Ambrogio, oltre che con PICONE, e stanno andando al “Territorio” dove hanno appuntamento alle 09,30. FALLETTA gli ricorda di andare da tale ROGGERO che in mattinata si trova   presso la Commissione Lavori Pubblici – Assemblea Regionale. Chiede inoltre se hanno gia` incontrato l’ingegnere ARMANI che li attendeva, avendo risposta negativa. (Vds. all. nr. 480)

Telefonata delle ore 16,35 del 14/03/1990.

CATALANO contatta presso la sede della CO.FA.PI. l’ingegnere PICONE e lo informa che i tre appalti “rete di Campofranco, rete di Serradifalco e rete di Fider di Serradifalco” sono separati ed ogni gara sara` aggiudicata da una impresa diversa. Aggiunge che oltre i documenti gia` presentati deve portargli, l’indomani, una dichiarazione nella quale esprime un ordine di preferenza per i lavori da svolgere, cio` nel caso che la stessa impresa risultasse aggiudicataria di piu` appalti. PICONE assicura che il mattino successivo fara` avere la dichiarazione e l’interlocutore osserva “…ehh…eh…quindi, con la data prevista…la data del
documento…” “…senta, la data, attenzione…deve essere la stessa di quella…” “…di quegli altri documenti…”. (Vds. all. nr. 481)

Telefonata delle ore 18,23 del 05/02/1990.

ROCCA Lillo da Resuttano contatta FALLETTA e conversano come segue:

f = FALLETTA     r = ROCCA Lillo

O M I S S I S

f. ROCCA…Alfredo sono ciao

r. ciao…come stai?

f. bene e tu?

r. mah

f. che fai, che vuoi?

r. niente, qua sono a Resuttano…senti un po`

f. si

r. vedi di avvicinare domani all’ufficio…che e` l’ufficio Imposte drughu (o simile)…all’Ufficio del Registro

f. si a Mussomeli

r. si, vedi che hai una cosa in corso

f. io

r. uh

f. che cosa?

r. una…un accertamento ti stanno facendo…che…vai da mio cugino…quello che mi ha detto di non dirtelo addirittura, pero` eh

f. come?

r. mi disse di non dirtelo

f. ah..ah…va be`…domani ci vado

r. ci vai e gli dici…ci siamo visti con Lillo, che cosa e` questa cosa?

f. chie e` tuo cugino?

r. eh, Ippolito…quello che per…(incomprensibile)

f. ah…ce l’ha lui la pratica?

r. come…ci sei andato un sacco di volte

f. ma a Mussomeli?

r. uh

f. ah…all’ufficio Imposte

r. si

f. ahhh…non ci sono andato la`…mi hanno mandato a chiamare …vogliono

r. quando?

f. vogliono sapere…una settimana fa`, quindici giorni fa`

r. quello dell’ottantuno?…drughu e`?

f. ottantacinque

r. no, allora vedi che un’altra ce ne`, mi pare che disse ottantuno

f. eh, ci devo andare allora

r. eh…vacci, gli dici…:”mi ha detto Lillo…che cosa e` questa cosa?…gli devi dire.(Vds. all. nr. 482)

O M I S S I S

Lillo ROCCA si identifica in: ROCCA Calogero di Antonino e Fili Rosa, nato a Resuttano
il 30/03/1938, ivi residente in via Ferruccio n. 10, coniugato, coniugato, Consigliere Comunale   di Resuttano, iscritto   nelle liste   della Democrazia Cristiana., A carico dello stesso risulta una denuncia a p.l. per il reato di interesse privato in atti d’ufficio in concorso con altri, commesso nel periodo in cui ricopriva la carica di Assessore del Comune di Resuttano.

L’IPPOLITO indicato nella conversazione si identifica in IPPOLITO Biagio fu Mario e di Lo Porto Concetta, nato a Resuttano il 23/01/1956, residente a Mussomeli via I^ al Prato n.   10, impiegato presso il locale Ufficio delle Imposte Dirette.

Telefonata delle ore 12,22 del 27/04/1990.

L’architetto DOTTI contatta l’ingegnere PICONE presso la sede della CO.FA.PI. e con lo stesso ha luogo la seguente conversazione:

d = DOTTI     p = PICONE

O M I S S I S

p. pronto

d. Gigi

p. ciao Riccardo

d. ehhh…ciao     Gigi…ma…ehhh…io qui sto incasinato…se non ci sentiamo ogni tanto

p. ehh…ragione   hai fratello…ma   qua` siamo anche noi…siamo in piena campagna elettorale…quindi d. ehh…lo capisco fratello

O M I S S I S

d. allora ti volevo dire una cosa importante…Gigi…allora

p. dimmi

d. io ho sotto gli occhi

p. si

d. da…ehhh…ormai da qualche giorno

p. si

d. ehh…i tabulati del C.O.N.I.

p. si

d. dei progetti che possono…ehh…andare avanti

p. accedere al finanziamento

d. va bene

p. si

d. io ce l’ho sotto gli occhi…quindi…e` una cosa molto riservata e la Federazione

p. si

d. eh…ehh…chiaramente ben disponibile a ehh… portare in fase finale il nostro progetto

p. mm…

d. ehh…deve dare pero` il tabulato ufficiale al C.O.N.I. …il 7 maggio…allora…la domanda e` una sola… tu ti ricordi che…ehh… la… va verificata la volonta` politica…e ladisponibilita` di bilancio del Comune…di fare il muto


p. certo

d. ecco

p. e tu

d. ricordati che va fatto il mutuo integrale

p. si tu mi devi dire

d. e deve avere questa disponibilita`   di bilancio…seguimi…poi…ehh…se   non   ha   questo requisito non si puo` andare avanti…e poi questo discorso portalo avanti… sara` finanziato…   ti posso dire …per adesso… intorno al 60 – 70 % a fondo perduto, pero` la domanda e` chiara…   se il Comune di Agrigento c’ha… ti ripeto… la volonta` politica e la disponibilita` di bilancio di contrarre       l’intero mutuo… che poi gli viene restituito…io porto avanti il discorso… se no non brucio una posizione…

p. e` chiaro…e` chiaro…si…allora senti…mi devi tu ribadire un po`…tutti i dettagli

d. ohh…altro fatto…altro fatto…io per quel discorso che mi avevi accennato di Licata…

p. si

d. eh…io…ehh…sono sempre

p. ehh…lo sai Riccardo…perche` mi sono un momentino fermato?

d. ehh

p. cioe` mi trovo in   una situazione…che parecchie amministrazioni…tra cui questa che dici tu…vanno a rinnovarsi…no

d. si, lo capisco

p. quindi…quindi come interlocutore sto aspettando un pochettino di… mi segui…

d. ho capito tutto…pero` volevo dirti

p. subito dopo…poi abbiamo interlocutori validi per 5 anni

d. stammi perfetto

p. e allora si puo` pianificare

Successivamente   PICONE   fa   intendere   che   conviene contattare le amministrazioni locali dopo l’esito delle elezioni ed anticipa che il Comune di Licata ha chiesto la somma di 45 miliardi e mezzo per la realizzazione di impianti sportivi, al che DOTTI fa rilevare l’importanza di avere i tabulati a portata di mano per per verificare subito le posizioni dei Comuni. A tal proposito osserva che i Comuni devono avere nel bilancio la possibilita` tecnica di contrarre il mutuo,   al fine di evitare indebitamenti eccessivi. Poi proseguono:

d. va bene…i miei stanno aspettando per sottoporre l’elenco ufficiale…la Federazione porta il nostro progetto…va bene?

p. si

d. lo porta ufficialmente…viene approvato e accertato…allora vuol dire che il Comune di Agrigento avra` il finanziamento a fondo perduto intorno tra il 60 e il 70 %…mi segui?

p. questo e` il preliminare…si

d. allora questo e` il primo passo…quindi il Comune non deve fare niente…non rischia niente… e quindi non gli sto chiedendo al buio… quando pero` gli arriva la comunicazione ufficiale…bene… il progetto e` approvato e sare finanziati al 60 – 70 % se il Comune non potra` tecnicamente fare il mutuo dell’intero importo…

p. perche` e` gia` indebitato…o per

d. perche` gia` indebitato bravo…cade tutto…e allora e` inutile che io lo faccio approvare se poi il Comune non e` in grado di…

PICONE ribadisce i notevoli impegni dovuti alla campagna elettorale in corso e si riserva   di   comunicare successivamente i contatti presi per portare a termine quanto programmato.   DOTTI segnala   l’urgenza per la definizione della cosa, in considerazione che il 7 maggio la Federazione dara` “l’elenco ufficiale”. Si vedranno il mercoledi` o il giovedi` successivo, anche alla presenza di FALLETTA.(Vds. all. nr. 483)

Per concludere, dal contesto della presente informativa, appaiono in tutta la loro grave evidenza un complesso di reati che definiscono compiutamente l’attivita` criminale di un`associazione per delinquere che, articolata nelle sue varie componenti, realizza il controllo e la gestione di una notevole parte delle attivita` economiche connesse al settore degli appalti pubblici in Sicilia e nel resto del territorio nazionale.

Al di la` dello specifico   aspetto penale, la   cui qualificazione e` ovviamente rimessa alla valutazione dei magistrati destinatari, non si puo` non sottolineare ancora una volta, come in un settore cosi` importante per l’economia nazionale come quello delle opere pubbliche, agiscano   consorterie   delinquenziali   che   sfidano sfacciatamente le leggi dello Stato. Si evidenzia, cioe`, una trama occulta , sostanziata da intrecci, relazioni ed intese, volta al fine di prevaricare norme e regole e, allo stesso tempo, di giungere all’accaparramento del denaro pubblico con un’avidita’ mai esausta e comune sia ai malfattori mafiosi che   agli imprenditori a loro collegati i quali poi, tramite i primi, finiscono per esercitare anch’essi e con gusto il potere mafioso. Corre sottolineare anche che l’espansione delle attivita` di “Cosa Nostra” al di fuori dell’ isola non si configuri piu` come un’ipotesi da discutere in sede di analisi o dibattiti, ma appaia qui` come una realta` documentata.

Tutto questo, a parte ogni altra considerazione, offende ed   umilia quanti fanno   dell’onesta` il loro abito quotidiano, estranei e moralmente lontani da questo odioso mondo del malaffare.   Infine per coloro i quali sono impegnati a garantire il rispetto della legge, vedere come buona parte degli individui   mafiosi, oggetto   della presente informativa, siano tuttora di attualita`, e per alcuni anche con una qualificazione criminale accentuata, dopo decine di anni di defatiganti   attivita` investigative, appare mortificante e doloroso, considerati i sacrifici ed i lutti che nelle file di magistratura e forze di polizia, nello stesso lasso di tempo, si sono verificati.

Indagini e rapporto del T.Col. Mario Mori, del Cap. Giuseppe De Donno e dei militari del Reparto Criminalita` Organizzata del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri.

                        Il Ten.Colonnello Comandante del Reparto  (Mario Mori)