AGNESE BORSELLINO: “Hanno anche cercato di intimidirmi…”

 

Un anno, il giorno prima dell’anniversario del 19 luglio, avevo deciso di andare a Villagrazia, lontano da tutte e da tutti.  Esco in giardino e sento una terribile puzza.  Non capisco cosa sia.  Vado verso il cancello e mi accorgo che fra le sbarre c’è una testa di animale che penzola. Allora chiamo subito i carabinieri. Mi sento accerchiata,  ancora una volta.  Controllata da qualcuno di cui non conosco il nome e il volto.  Ma decido che nessuno, tranne le forze dell’ordine e la magistratura, debba sapere di quella testa mozzata. Perché non voglio dare soddisfazione a chi mi vuole spaventare. E soprattutto, voglio fare capire che non ho paura.

Me lo hai  insegnato tu.

Lo faccio d’istinto,  anche se la paura è tornata a essere tanta. Perché non so chi ti ha ucciso. So invece che hanno cercato di cancellare tutto di te: le tue ultime intuizioni, i tuoi appunti, le tue scoperte, il tuo sorriso, le tue parole,  la tua indignazione, la tua rabbia.  

 

da ” TI RACCONTERÒ TUTTE LE STORIE CHE POTRÒ” con Salvo Palazzolo