FEDERICA ANGELI ha legato il suo nome alle inchieste sulla criminalità organizzata di Ostia.

 

A MANO DISARMATA – Film

Dal suo libro “A mano disarmata” (Baldini + Castoldi) è stato tratto il film omonimo. «Sono una donna normale, non una supereroina, ma dobbiamo vincere contro la malavita». 

 


Intervista a La Sette


Conversazione con Federica Angeli


Siamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti di quei palazzi c’è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l’altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le è assegnata una scorta, eppure nessuna intimidazione fa vacillare la sua fede in un noi con cui condividere la lotta per la legalità. La storia giudiziaria di cui è protagonista fino alle più recenti sentenze ci parla di una possibile seppur faticosa vittoria, confermando che tutti insieme possiamo alzare la testa e cambiare in meglio. Federica Angeli ha ottenuto questa vittoria con l’unica arma che possiede, la penna, e in queste pagine ci racconta le tappe di una vera e propria sfida alla malavita, nel solco di un giornalismo nobile, illuminato di etica civile, che non compiace mai null’altro che la verità, con una coerenza a tratti severa. In un susseguirsi di colpi di scena, viviamo con lei le sue paure, a tratti la disperazione e i momenti di solitudine. La sua testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare. Una serenità che, ispirata dalla “Vita è bella” di Benigni, Federica Angeli riesce magicamente a preservare, coinvolgendo i figli in un gioco alla guerra. I diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che trasformerà l’incredibile storia di Federica Angeli in un film

Mafia, il messaggio di Federica Angeli: “La legalità è libertà”

La testimonianza della giornalista sotto scorta dopo aver denunciato i clan di Ostia

La legalità è una libertà irrinunciabile“: parola di Federica Angeli. La giornalista di “Repubblica” è sotto scorta ormai da nove anni: minacciata di morta dalla mafia di Ostia. La sua indagine giornalistica, come ha raccontato al pubblico e in particolare ai ragazzi in occasione della Festa della Toscana, ha mandato in carcere tanti boss. E, con una vita nel mirino dei clan, ha privato la giornalista e la sua famiglia della libertà.

La libertà di esprimersi e d’informare

Io credo così tanto nell’articolo 21 della Costituzione che parla di libertà di espressione e di libertà di informare che in nome di questo articolo ho perso la mia libertà. La libertà di correre dietro ai miei figli che per strada mi facevano gli scherzi, la libertà di accompagnarli a prendere un gelato dopo che gli uomini della scorta mi hanno riaccompagnato a casa” ha spiegato a una platea rapita dalle sue parole, a margine del tema della Festa della Toscana di quest’anno.
Ritengo la libertà di espressione e di informare il sale della democrazia. Noi giornalisti siamo occhi e orecchi dei cittadini in situazioni in cui loro non potrebbero arrivare” ha aggiunto esprimendo, con una punta di rammarico, il dispiacere per un giornalismo che non sa più fare inchieste. “Non si osa più e ci si accontenta di una verità parziale, senza scavare” ha detto ribadendo di non aver nulla da spartire con questo modo di operare.
Federica Angeli ha poi ripercorso la sua storia, la sua lotta contro la mafia. I due anni di lavoro da infiltrata in uno dei gruppi malavitosi più forti di Ostia, la sua uscita allo scoperto. Il giorno in cui ha affrontato il boss Carmine Spadachiedendo conto all’esponente della mafia di Ostia come avesse ottenuto la concessione di uno stabilimento balneare in cinque giorni.
“Il presidente Antonio Mazzeo nel suo bellissimo intervento ci chiede concretezza e mi piace dare il mio contributo, al di là delle mie vicende personali” ha aggiunto. Ecco quindi l’appello ai giovani: “non vi accontentate mai di considerare normale quello che a un certo punto può suonare come normale“.
Ecco quindi l’input per gli studenti a porsi delle domande. Ad aprire gli occhi e a capire quando dietri gesti si nascondono l’omertà e i ricatti della mafia. Ha sottolineato il ruolo che la stampa può giocare, ad esempio fornendo l’elenco delle attività legati ai clan dove il denaro sporco viene riciclato. “A quel punto facciamo uno sforzo, non andiamo più in quel posto. Anche così possiamo fare la nostra parte” ha puntualizzato.
A conclusione del suo intervento Federica Angeli ha voluto raccontare un regolamento di conti tra i due clan rivali a cui aveva assistito dalla finestra di casa. I suoi vicini, svegliati anch’essi dagli spari, erano tornati a dormire chiudendo addirittura le tapparelle dopo l’avvertimento del boss: “lo spettacolo è finito, tornate a dormire“.

Non abbassare la testa alle angherie

La giornalista non solo non è tornata a letto ma ha deciso di denunciare.  “Ho raccontato l’omertà dei miei concittadini, ho raccontato la mafia a chi diceva che a Roma non esisteva. Perché l’errore più grande è non dare peso a certi comportamenti” ha ammesso.
Così è andata a denunciare e dopo poche ore è finita sotto scorta. Una scelta di esporsi, di non farsi piegare dalla logica del “rientrate a casa” che ha fatto anche per i suoi figli. Una decisione “per imparare e insegnare che non si abbassa la testa alle angherie”.
Ci sono voluti anni, non sono mancati momenti di sconforto ma alla fine anche la Cassazione ha dato ragione alla Angeli. “Non è vero che niente cambia, non è vero che vincono sempre loro. La legalità è una libertà irrinunciabile” ha concluso tra gli applausi del pubblico il suo toccante intervento.

La presenza di Angeli a Firenze

Non è la prima volta che Federica Angeli viene a Firenze per portare la sua testimonianza. Di poche settimane fa l’iniziativa promossa dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia per il lancio di un talent antimafia. E’ di pochi giorni fa la notizia che il sindaco Dario Nardella è disposto ad aprire un’accademia antimafia a Firenze con Federica Angeli.
La proposta per l’educazione alla legalità era stata lanciata proprio dalla giornalista alla kermesse Idea Pd. Il sindaco Dario Nardella durante un intervento a Refresh, la trasmissione di rassegna stampa di Toscana Tv, sembra pronto a raccogliere l’idea.


Federica Angeli, la cronista coraggio sotto scorta dal 2013: «Vi parlo della mia testardaggine»

Dal suo libro “A mano disarmata” (Baldini + Castoldi) è stato tratto il film omonimo in onda stasera su Rai. «Sono una donna normale, non una supereroina, ma dobbiamo vincere contro la malavita». 

L’ultima aggressione l’ha ricevuta lo scorso novembre: le mogli del clan Spada hanno minacciato di uccidere i tre figli della giornalista Federica Angeli ed è stata assegnata la scorta anche ai bambini. «I due più piccoli, che hanno 9 e 11 anni, non l’hanno vissuta male, mentre il più grande, che ne ha 14, soffre di questa situazione: è nell’età in cui comincia a uscire con gli amici e si è rifiutato di andare alla gita scolastica per non avere i poliziotti al seguito. Non me ne fa una colpa, però, anzi, mi ha confidato di capire meglio quello che io sto vivendo». Perché la Angeli vive sotto scorta dal luglio 2013, dopo che aveva denunciato una sparatoria avvenuta sotto casa sua a Ostia tra due clan rivali (il clan Spada e il clan Triassi), di cui era l’unica testimone oculare.
Prima ancora era stata sequestrata in una stanza e minacciata di morte per essere entrata con una telecamera in uno stabilimento balneare di Ostia gestito dagli Spada. All’inizio il suo giornale, la Repubblica, per proteggerla l’aveva sollevata dal caso, ma poi è tornata a lavorare sul campo. Il suo libro autobiografico A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta (Baldini & Castoldi, vincitore del Premio Estense, del Premio Piersanti Mattarella e del Premio Capalbio) è uscito nella primavera del 2018. Inizialmente doveva ispirare una docufiction, poi invece la giornalista è stata coinvolta dal regista Claudio Bonivento nella stesura della sceneggiatura del film con Domitilla Shula Di Pietro.
«Il messaggio del film è che io sono una donna normale, non una supereroina, ma con la testardaggine di andare avanti e vincere. Non avrei mai accettato una storia che si mettesse dalla parte dei delinquenti, come accade in tante serie di successo. Basta male! I cattivi appaiono solo in poche scene e sono funzionali alla mia vicenda». Federica Angeli vive ancora a Ostia: «Non ho mai pensato di andarmene, anche se abitare lì non è semplice e il tempo ha dimostrato che sono stati loro, i malavitosi, ad allontanarsi visto che sono finiti in carcere. La gente ha preso coraggio, sono iniziate le denunce, i negozianti si sono ribellati. Certo, c’è ancora una zona grigia molto vasta, i mafiosi non sono solo quelli che sparano, i più visibili, ma ne fanno parte anche gli imprenditori corrotti e i politici che assegnano i bandi». Come Aldo Papalini, figura apicale del Municipio, sotto processo per la sottrazione di uno stabilimento balneare dal Cral Poste Italiane in favore della società Blu Dream, di cui Spada era socio di fatto. «I rapporti con la malavita sono difficili da scardinare, erano diventati la normalità, è dificile cambiare una mentalità di questo tipo».

Federica Angeli ha legato il suo nome alle inchieste sulla criminalità organizzata di Ostia.

Giornalista, cronista e autrice di inchieste per il quotidiano La Repubblica, vive sotto scorta dal luglio del 2013 per via delle minacce ricevute proprio per la sua attività giornalistica. Dall’ottobre del 2020 è Delegata alle Periferie e alla legalità al Comune di Roma. Alla sua storia è stato dedicato il film di Claudio Bonivento, interpretato da Claudia Gerini, A mano disarmata, uscito nel 2019.
Classe 1975, Angeli è nata a Roma e si è laureata all’Università La Sapienza. Dal 1998 ha cominciato a collaborare con il quotidiano La Repubblica. Con il collega Marco Mesurati ha portato avanti dal 2011 un’inchiesta su atti di pestaggio e nonnismo nella caserma del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza di Spinaceto. Una vicenda collegata negli articoli al sequestro Soffiantini nel 1997. La Procura della Repubblica di Roma aprì un’inchiesta sul caso.
Angeli è stata minacciata per via delle inchieste sulla criminalità organizzata a Ostia, provincia di Roma. Inchieste che hanno riguardato i clan dei Fasciani, dei Triassi, degli Spada, dei Cuntrera-Caruana e sui legami tra criminalità e pubblica amministrazione e sul racket. L’operazione “Nuova Alba” della polizia portò agli arresti di 51 persone nel 2013. Le accuse: corruzione, infiltrazione negli organi amministrativi e nell’assegnazione di alloggi popolari, sottrazione di attività commerciali alle vittime di usura e possibili collegamenti con l’omicidio di Giuseppe Valentino, il 22 gennaio 2005, all’interno del suo bar nei pressi di Porta Metronia a Roma.
Altro colpo alle organizzazioni è stata l’operazione Eclisse che portò all’arresto di 32 persone ritenute affiliate al clan Spada di Ostia con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Angeli è stata quindi minacciata di morte e dal 17 luglio del 2013 vive sotto scorta permanente. Il 7 aprile 2018 una busta con un proiettile, indirizzata a lei, è stata consegnata alla sede romana del giornale Il Fatto Quotidiano. La cronista ha testimoniato nel processo contro Armando Spada ed è stata ascoltata dai pubblici ministeri di Roma nel “processo Spada”.
È stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel dicembre 2015 “per il suo impegno nella lotta alle mafie”. Ha pubblicato sei libri, tutti sulla cronaca, sulle sue inchieste, sul mondo dell’informazione e del giornalismo. Tra questi anche l’autobiografia A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta, edito da Baldini e Castoldi, da quale è stato tratto il film con Claudia Gerini.
Angeli è stata criticata per la sua decisione di accettare la nomina della sindaca di Roma Virginia Raggi di Delegata alle Periferie e alla legalità. Nomina che ha spiazzato un po’ tutto il mondo politico. La giornalista era stata corteggiata precedentemente dalla sinistra ed in passato si era espressa molto duramente contro la sindaca. Su La Repubblica aveva scritto, rivolgendosi alla sindaca, nel giugno 2018 che “le dichiarazioni contro gli Spada e gli annunci sugli abusi dei Casamonica non si sono tradotti in atti amministrativi concreti ed efficaci”. E a un tweet della stessa Raggi – “La lotta alla mafia deve unire sempre, anche quando si hanno opinioni non sempre coincidenti. Solidarietà a Federica Angeli che testimonia al processo contro il clan Spada” – aveva replicato: “Pensavo al suo tweet. Per ‘opinioni non sempre coincidenti’ intende il dossier antimafia in cui il 5S ha accusato me di essere collusa con la mafia di Ostia? O l’alloggio che il 5S ha dato a uno Spada? Io ieri ero in aula contro Spada. Non a chiacchiere, ero lì, a testa alta sindaca”.
Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro. Vito Califano IL RIFORMISTA  7.6.2021


Minacciò di morte la giornalista Federica Angeli, condannato a un anno Armando Spada

 

 

Federica Angeli età, marito, figli, scorta, Spada, biografia

Federica Angeli età, marito, figli

Federica Angeli  E’ sposata con Massimo, che è uno dei suoi primi sostenitori. La coppia ha avuto tre figli: Lorenzo, Alessandra e Viola. Sulla sua vita familiare in merito anche alla presenza della scorta, si è raccontata in un’intervista a Deabyday: 
“Ci sono le piccole cose: i miei figli non possono comprare nemmeno un braccialetto da un ambulante in spiaggia, perché altrimenti gli agenti della scorta dovrebbero multarli.
Oltre al fatto che uscire sempre con tre persone di scorta non è il massimo”. Quanto a suo marito, invece, Federica dichiara che anche lui deve “convivere con le conseguenze di una mia decisione, che ha sostenuto pur non condividendola al 100%”. “Viviamo a 300 metri dal quartier generale del clanla situazione non è facile”.
Mentre nel 2019 a Vieni da me, parlando della propria battaglia e dei figli, Federica, a Caterina Balivo, raccontava: “Molte persone mi hanno criticato dicendomi che non ho protetto i miei figli andando a testimoniare.
Invece io ho provato a proteggerli cercando di ribaltare questa logica per cui un boss dò un comando e io rientro. Scendo, vado dai carabinieri, faccio i riconoscimenti fotografici e dopo sei ore vengo messa sotto scorta“.
Federica Angeli ha iniziato a scrivere per La Repubblica nel 1998 diventando redattrice dal 2005. Esperienza giornalistica che l’ha portata a condurre inchieste sulla mafia romana e non solo. Nel 2011, per esempio, scrisse un articolo denunciando atti di pestaggio e nonnismo all’interno dei Nocs. Due anni dopo si è dedicata alla morte di Stefano Cucchi e, sempre nel 2013, ha pubblicato un approfondimento sul legame tra vari gruppi della malavita di Ostia e la pubblica amministrazione.
Inchiesta che ha portato al fermo di 51 persone con l’accusa di corruzione, infiltrazioni negli organi amministrativi e nell’assegnazione di alloggi popolari e sottrazione di attività commerciali alle vittime di usura. Nel 2018, inoltre, è stata protagonista del processo contro Armando Spada.


I giudici di secondo grado di Roma hanno infatti confermato la pena dopo oltre sei ore di camera di consiglio. Nei confronti degli imputati, tra cui i capi del gruppo criminale attivo nell’area est della Capitale, i reati contestati sono, a seconda delle posizioni, di associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura alla detenzione illegale di armi.

 

Federica Angeli

Federica Angeli (Roma, 20 ottobre 1975) è una giornalista italiana. Cronista di cronaca nera e giudiziaria per il quotidiano la Repubblica, è nota per le sue inchieste sulla mafia romana, in particolare quella attiva a Ostia. Proprio per le sue inchieste vive sotto scorta dal 17 luglio 2013.[1][2]

Biografia Intervista a Federica Angeli, prima della conferenza “Giornalisti in prima linea e cronisti sotto scorta”, Perugia, Sala dei Notari

Nata a Roma nel 1975, si è laureata all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in sociologia e successivamente in giurisprudenza.[3][4]
Nel 1998 inizia a scrivere per il quotidiano la Repubblica, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria, ricoprendo il ruolo di redattrice dal 2005.[5]
Come giornalista ha portato avanti diverse inchieste: nel 2011, insieme al collega Marco Mensurati, scrisse un articolo denunciando soprusi nella sede del Nucleo operativo centrale di sicurezza(NOCS) di Spinaceto. Nello stesso articolo si mette in relazione il personale coinvolto con l’operazione nell’ambito del sequestro Soffiantini; durante il blitz culminato nella liberazione di Soffiantini rimase ucciso l’agente speciale Samuele Donatoni, che si presume esser rimasto vittima di fuoco amico.[6][7]Sulla base dell’inchiesta di Angeli e Mensurati la Procura della Repubblica di Roma aprì anche un’indagine.[8]
Nel 2013 segue il processo in aula[9], la sentenza di primo grado[10] e le conseguenti dichiarazioni di due militari sul caso riguardante la morte di Stefano Cucchi[11]. Nello stesso anno realizza, insieme a Carlo Bonini[12], un’inchiesta sul legame tra i vari gruppi della criminalità organizzata di Ostia e la pubblica amministrazione[13], seguita da un’ulteriore inchiesta giudiziaria sul racket. L’ultima si concluse con una maxi operazione di polizia chiamata Nuova Alba, in seguito alla quale furono arrestate 51 persone[14] appartenenti ai clan Fasciani, Triassi e Cuntrera-Caruana[15]. L’accusa è di corruzione, infiltrazione negli organi amministrativi e nell’assegnazione di alloggi popolari, sottrazione di attività commerciali alle vittime di usura e possibili collegamenti con l’omicidio di Giuseppe Valentino, avvenuto il 22 gennaio 2005 all’interno del suo bar nei pressi di porta Metronia a Roma[15].
Per il suo lavoro sulla criminalità organizzata ostiense viene minacciata di morte e dal 17 luglio 2013 vive sotto scorta permanente[16]. Il 21 dicembre 2015 le è stato conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nella lotta alle mafie[17].
Il 25 gennaio 2018 l’operazione Eclisse porta all’arresto di 32 persone appartenenti al clan Spada di Ostia, arrestate con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.[18] Il 19 febbraio 2018, accompagnata dal direttore di la Repubblica Mario Calabresi e dal vicedirettore Sergio Rizzo, testimonia nel processo contro Armando Spada.[19] Il 19 aprile 2018, viene ascoltata dai pubblici ministeri di Roma nell’ambito del cosiddetto “processo Spada” che vedeva coinvolti affiliati del medesimo clan mafioso di Ostia per tentato duplice omicidio.
Il 7 aprile 2018, una busta indirizzata a lei, contenente un proiettile, viene recapitata alla sede romana de Il Fatto Quotidiano[20][21].
Nell’ottobre 2020 è stata nominata Delegata del Sindaco alle periferie e alla legalità dal Sindaco di Roma Virginia Raggi.[22]

Opere

Onorificenze

Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per il suo impegno nella lotta alle mafie[24]»
— 21 dicembre 2015[17]

Il 27 agosto 2020 le è stata conferita la cittadinanza onoraria del comune di Fiorano Modenese «per il coraggioso contributo fornito contro la criminalità organizzata e l’importante dedizione profusa a favore della legalità»[25].

Nei media

Nel 2019 esce il film A mano disarmata, diretto da Claudio Bonivento, che narra la vicenda biografica di Federica Angeli, interpretata da Claudia Gerini.

Premi e riconoscimenti

Note

  1. ^ Federica Angeli, da più di 3 anni sotto scorta per le sue inchieste di mafia, Rai News, 20 dicembre 2016 (archiviato il 21 dicembre 2016).none
  2. ^ Roma, processo agli Spada. Angeli: “Hanno provato a privarmi della libertà. Ma non ho paura”, su roma.repubblica.it, la Repubblica, 19 aprile 2018. URL consultato il 19 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).
    «La giornalista di Repubblica testimonia contro due esponenti del clan di Ostia accusati di tentato duplice omicidio. In aula anche Virginia Raggi»
  3. ^ Gianluca Vannicelli, Federica Angeli a Rieti: “Io in politica? Prima mi laureo, nel 2020 vediamo…” | LE FOTO, su Rieti Life, 16 settembre 2018. URL consultato il 13 marzo 2022.none
  4. ^ Federica Angeli – Twitter, 25 giugno 2020
  5. ^ Federica Angeli, su giornalismo.luiss.it. URL consultato il 26 marzo 2021.none
  6. ^ Federica Angeli e Marco Mensurati, Quel patto sul cadavere di Donatoni dietro il nonnismo nella caserma dei Nocs, in La Repubblica, 24 ottobre 2011 (archiviato il 20 giugno 2017).none
  7. ^ Federica Angeli e Marco Mensurati, Denuncia shock: “Pestaggi e soprusi nella caserma dei Nocs”, in La Repubblica, 14 settembre 2011. URL consultato il 18 aprile 2018(archiviato il 18 aprile 2018).none
  8. ^ Federica Angeli e Marco Mensurati, La Procura indaga sul “nonnismo” tra le teste di cuoio di Spinaceto, su La Repubblica, 14 settembre 2011. URL consultato il 18 aprile 2018(archiviato il 16 gennaio 2019).none
  9. ^ Federica Angeli, Caso Cucchi, oggi la verità su come morì, in La Repubblica, 15 aprile 2013. URL consultato il 17 aprile 2018(archiviato il 18 aprile 2018).none
  10. ^ Federica Angeli, Processo Cucchi, condannati i 6 medici. Assolti agenti e infermieri. Rabbia in aula, in La Repubblica, 5 giugno 2013. URL consultato il 17 aprile 2018(archiviato il 30 marzo 2018).none
  11. ^ Federica Angeli, I carabinieri su Cucchi: “L’hanno massacrato, sta messo malissimo”, in La Repubblica, 12 settembre 2015. URL consultato il 17 aprile 2018(archiviato il 18 aprile 2018).none
  12. ^ Federica Angeli e Carlo Bonini, Ostia assediata dai clan. Ma sulla mafia cala l’omertà, in La Repubblica, 28 giugno 2013. URL consultato il 18 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  13. ^ Ostia, Federica Angeli minacciata dagli Spada: “Ho pagato con la libertà ma lo rifarei”, in La Stampa, 19 febbraio 2018. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  14. ^ Vincenzo Bisbiglia, Ostia, dalla morte di De Pedis alla faida Fasciani-Spada: la guerra tra clan che insanguina da decenni il mare di Roma, in Il Fatto Quotidiano, 27 novembre 2017. URL consultato il 16 aprile 2018(archiviatoil 19 aprile 2018).none
  15. ^aFlaminia Savelli, Arresti nel clan Fasciani, il pentito “Negozi sottratti alle vittime di usura”, in la Repubblica, 26 luglio 2013. URL consultato il 26 marzo 2021(archiviato il 19 aprile 2018).none
  16. ^ Mafia. Perché la cronista Federica Angeli è sotto scorta a Roma, su odg.mi.it, Ordine dei giornalisti, 30 maggio 2014. URL consultato il 18 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  17. ^aDecorato Angeli Dott.ssa Federica, su Quirinale. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  18. ^ Rossella Ricchiuti, Minacce – Mafia. Perché la cronista Federica Angeli è sotto scorta a Roma. Giornalista di Repubblica, ha testimoniato su uno scontro a fuoco. Minacciata dai clan per un’inchiesta a Ostia, ha denunciato. Dice: dovevo farlo, lo rifarei, su francoabruzzo.it. URL consultato il 30 settembre 2020.none
  19. ^ Chi è Federica Angeli, la giornalista contro il clan Spada, su letteradonna.it, Letteradonna, 19 febbraio 2018. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato dall’url originale il 19 aprile 2018).none
  20. ^ Roma, nuove minacce a Federica Angeli: busta con proiettile indirizzata alla cronista, in ANSA, 7 aprile 2018. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviatoil 16 aprile 2018).none
  21. ^ Busta con proiettile a Federica Angeli, in Adnkronos, 7 aprile 2018. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  22. ^ Ginevra Nozzoli, Federica Angeli lavorerà con Raggi: la cronista anti mafia sarà delegata a periferie e legalità, in RomaToday, 23 ottobre 2020. URL consultato il 27 marzo 2021.none
  23. ^ Federica Angeli, Roma: 2000 anni di corruzione, Baldini+Castoldi, 26 novembre 2020, ISBN978-88-9388-734-2. URL consultato il 23 novembre 2021.none
  24. ^ Nuove minacce alla giornalista Federica Angeli: «Ma io rimango qui a schiena dritta», in Famiglia cristiana, 9 aprile 2018. URL consultato il 18 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  25. ^ Cittadinanza onoraria a Federica Angeli, su Comune di Fiorano Modenese, 19 agosto 2020. URL consultato il 4 aprile 2021.none
  26. ^ Federica Angeli e Marco Mensurati, Nocs, ecco le foto degli abusi in caserma, in La Repubblica, 16 settembre 2011. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  27. ^ Giornalismo: Abbate, Angeli e Sabella ricevono il premio Mario Francese, in Palermo Today, 10 febbraio 2015. URL consultato il 16 aprile 2018(archiviatoil 19 aprile 2018).none
  28. ^ 22^ cerimonia di premiazione, su premionazionalepaoloborsellino.com, Associazione culturale Onlus “Società Civile” di Teramo, 28 ottobre 2017. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 19 aprile 2018).none
  29. ^ Il Premio Arrigo Benedetti a Ferruccio De Bortoli e Federica Angeli, in La Repubblica, 28 maggio 2017. URL consultato il 15 aprile 2018(archiviato il 17 aprile 2018).none
  30. ^ Premio Estense 2018, trionfa Federica Angeli, su confindustriaemilia.it. URL consultato il 22 dicembre 2020.none
  31. ^ Ultime Notizie, Federica Angeli ha vinto il premio in memoria di Daphne Caruana Galizia – Ultime Notizie, in Ultime Notizie, 23 maggio 2018. URL consultato il 23 maggio 2018(archiviato il 24 maggio 2018).none

Bibliografia


A cura  di Claudio Ramaccini Direttore Centro Studi Sociali contro le mafie -PSF