Matteo Messina Denaro e le “stupidate” di Baiardo: «In pochi sapevano che ero malato. Ha tirato a indovinare»

Salvatore Baiardo dice “stupidate”. Nella sua cella singola in carcere a Le Costarelle Matteo Messina Denaro ha cominciato a guardare la tv. E anche a parlare. L’ultimo dei Corleonesi si è lasciato scappare qualche parola durante la seduta di chemioterapia per il suo tumore al colon. E ha parlato proprio della sua malattia. E della “profezia” dell’uomo di fiducia dei fratelli Graviano. Non ha citato la trasmissione di La7 “Non è l’Arena”. E nemmeno il suo conduttore Massimo Giletti. Ma ha puntato il dito contro i telegiornali che ne hanno parlato. «Stupidate», ci ha tenuto a far sapere. E il Corriere della Sera riporta oggi un virgolettato più ampio: «Noo, Baiardo non sapeva niente. Non poteva sapere che avevo un tumore. Per la semplice ragione che a casa mia che ero malato lo sapevano in cinque. Giusto cinque o sei. Come faceva a saperlo Baiardo? Ha tirato a indovinare».

La malattia del boss

In realtà della malattia del boss si parlava da tempo anche nei rapporti dell’Antimafia. E c’è da dire che le parole di ‘U Siccu confermano quanto sostenuto dagli inquirenti subito dopo la cattura. Che è stata condotta dai carabinieri dei Ros grazie alle intercettazioni. E alla scoperta proprio della malattia. Le intercettazioni in ambito familiare hanno fatto capire agli inquirenti non solo che il boss era malato. Ma anche che i dettagli sulla malattia e sulle cure. Che hanno aiutato a stringere il cerchio sulla latitanza trentennale di Messina Denaro. Baiardo, che ha testimoniato di un incontro con Paolo Berlusconi avvenuto nel 2011 nella sede del Giornale a Milano, ha invece sempre sostenuto che i Graviano non c’entrassero nulla con le stragi. La sua tesi è che siano «dei bravi ragazzi che da giovani magari hanno fatto delle fesserie. Ma poi volevano cambiare vita trasferendosi al Nord. Tanto è vero che nel 1994 sono stati arrestati a Milano».

Le parole di “Madre Natura” su Baiardo

Ma questo, ha ricordato l’ex magistrato Giancarlo Caselli, contrasta con tutte le ricostruzioni sugli anni della guerra di Cosa Nostra allo Stato. Baiardo ha anche detto di voler querelare chi lo ha chiamato “pentito“. Perché evidentemente considera diffamatoria l’etichetta. Proprio “Madre Natura” ha parlato in un’occasione di Baiardo. Sostenendo che fosse soltanto un gelataio che però aveva investito i frutti di una grande vincita ad Omegna. E anche che il vizio del gioco lo stava rovinando e che per questo il suo matrimonio era in crisi. Se si volessero interpretare le parole di Graviano in senso metaforico si potrebbero fare molte ipotesi sul perché oggi Baiardo tenga così tanto ad aiutare i fratelli. Ma questo saranno le indagini ad appurarlo. Magari spiegando perché molti lo vedono come un terrapiattista dell’Antimafia.