PISTOIA: nonostante le promesse del Sindaco la TARGA della VERGOGNA rimane tale

 

 

12.6.2024  Ai Consiglieri comunali di Pistoia

 

 

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Sindaco di PISTOIA

… il 3 maggio, sarà dedicato alla cerimonia di intitolazione del Giardino Montinaro, un momento istituzionale organizzato dal Comune di Pistoia per ricordare la figura di Antonio Montinaro e il suo impegno contro le mafie. Seguirà un altro incontro con gli studenti presso la Scuola Primaria G. Rodari, culminante con la scopertura di un murales dedicato ad Antonio Montinaro, opera di uno street artist locale.
 

 

ROCCO DICILLO      

VITO SCHIFANI

 


3.5.2024 Comune di Pistoia

Inaugurato stamani il giardino Capaci dedicato a Antonio Montinaro e agli altri agenti di scorta di Giovanni Falcone? Alla scuola primaria Rodari di Candeglia inaugurato un murales in ricordo di Antonio Montinaro

4.5.2024 Matteo Giusti Consigliere Comunale Pistoia

Nelle parole di 𝐓𝐢𝐧𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚𝐫𝐨 un messaggio di speranza per tutte le giovani generazioni e per tutta la nostra comunità.
Ho rappresentato la Provincia di Pistoia , in questo importante momento al nuovo “𝐆𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐂𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢”
Non una semplice targa ma un segnale e un 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ che abbiano chiesto come gruppo PD Comunale Pistoia in 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 e che oggi vede realizzarsi anche grazie al lavoro svolto dagli amici Vento e vertigine.


4.5.2024 Partito Democratico Comunale Pistoia

Ieri mattina, in via Giuseppe Petri, è stato inaugurato il Giardino Capaci, dedicato a chi perse la vita nella strage del 23 maggio 1992 a Capaci e in particolare alle vittime della scorta, Antonio Montinaro e i suoi colleghi.
Con noi Tina Montinaro, vedova di Antonio, che ha portato un messaggio forte di speranza e fiducia. È stata un’occasione preziosa per promuovere la cultura della legalità e della giustizia, soprattutto tra i più giovani. Crediamo profondamente che l’insegnamento della legalità debba essere tra gli obiettivi più importanti della nostra società: non verrà mai meno il nostro impegno per diffondere la cultura dei valori civili e dei diritti di cittadinanza, oltre che per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la comunità.


6.5.2024 Provincia di Pistoia

Una rappresentanza della Provincia di Pistoia all’intitolazione del giardino Capaci dedicato ad Antonio Montinaro e agli altri agenti di scorta di Giovanni Falcone. L’area, completamente riqualificata dal Comune di Pistoia, ha visto la messa a dimora di alberi e la realizzazione di una nuova area gioco per bambini.


Un “eccetera” di troppo ancora senza una spiegazione da maggioranza e opposizione

 

MOZIONE per la INTITOLAZIONE PARCO ANTONIO MONTINARO

 

 

 

 

La DELIBERA della GIUNTA comunale di PISTOIA

 

 

 

ALLEGATO alla delibera 

 

 

 

PISTOIA inaugura il GIARDINO CAPACI in ricordo di ANTONIO MONTINARO 😡 ed agli altri … agenti della scorta

 

 

VIDEO


3 maggio 2024 Comunicato del comune di Pistoia
 

Inaugurato stamani il giardino Capaci dedicato a Antonio Montinaro e agli altri agenti di scorta di Giovanni Falcone

 

Si è svolta stamani la cerimonia di inaugurazione del giardino pubblico “Capaci” in via Giuseppe Pietri in località Mattia Ponzano, dopo Candeglia, dedicato ad Antonio Montinaro e agli altri agenti di scorta di Giovanni Falcone, rimasti uccisi nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Pistoia, Tina Montinaro, vedova di Antonio, l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo, il questore di Pistoia e il vice prefetto vicario. Presenti anche i bambini delle classi 5°A e 5°B della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia.
L’area a verde intitolata stamani è stata completamente riqualificata dal Comune con la messa a dimora di una sessantina di alberi (betulle, gelsi ornamentali, querce, liquidambar, melograni, aceri e ginkgo biloba), una nuova area giochi per bambini formata da uno scivolo, altalene, il bilico e la palestrina. Presente anche un campo per calcetto. L’area è inoltre dotata di panchine e cestini porta rifiuti. Infine sono stati ripristinati i viali interni, installate due fontanelle e un nuovo impianto di irrigazione.
Dopo l’inaugurazione del giardino, si è svolto un incontro con gli alunni della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia culminata con la scopertura di un murales dedicato ad Antonio Montinaro, realizzato da uno street artist locale.
Per l’associazione Vento e Vertigine, co-promotrice dell’evento, stamani è stata anche l’occasione per presentare il progetto “Il giardino diffuso della legalità” il cui obiettivo è far nascere in ogni comune della Regione un giardino intitolato ad una vittima del dovere.
Il programma della due giorni di eventi per promuovere la cultura della legalità e della giustizia, promosso dall’associazione Vento e Vertigine APS insieme a Comune di Pistoia, Regione Toscana, Consiglio Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Consulta studentesca e Associazione Nazionale Magistrati, è partito ieri mattina nella sala Maggiore del Palazzo comunale. Tina Montinaro ha incontrato una rappresentanza di studenti delle scuole, evento trasmesso in diretta streaming per coinvolgere il maggior numero possibile di giovani. Successivamente Montinaro ha incontrato gli studenti delle scuole superiori nella palestra dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Socio-Sanitari Luigi Einaudi, iniziativa trasmessa in diretta su YouTube e su un network specializzato che ha collegato circa 400 istituti scolastici in tutta Italia.
L’essenza di queste giornate risiede nelle parole di Tina Montinaro che, con la sua testimonianza, cerca di trasmettere un messaggio di speranza e resilienza, come ha dichiarato: “Mio marito quel giorno a Capaci ha perso una battaglia, ma alla fine la mafia ha perso. Se oggi siamo qui, vuol dire che la mafia, quella mafia, ha perso. La mafia delle stragi, delle bombe, ha perso”.
Le iniziative sono organizzate dall’associazione Vento e Vertigine con la compartecipazione del Comune di Pistoia, in collaborazione con l’Anm sottosezione di Pistoia, LdB e Consulta provinciale degli studenti, con il patrocinio di Regione Toscana, Consiglio regionale e Provincia di Pistoia e il supporto di Fondazione Caript, Conad, Vannucci Piante e Mister Wizard.

 

 

Il giardino ’Capaci’. Un nuovo spazio verde nel segno della legalità e della lotta alla mafia

L’area è stata inaugurata con i bimbi della primaria di Candeglia. Presente Tina Montinaro, vedova del capo-scorta del giudice Falcone.

La strage di Capaci, dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, sarà ricordata per sempre a Mattia, poco sopra Candeglia. Qui è stato inaugurato il giardino pubblico in via Giuseppe Pietri. Si chiama “Capaci”, in memoria di quanto accaduto il 23 maggio 1992. Memoria che dovrà servire alle nuove generazioni, rappresentate per l’occasione dai bambini delle classi quinta A e quinta B della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia, per sottolineare l’importanza della lotta alla mafia e all’illegalità. Una battaglia che da anni viene portata avanti da Tina Montinaro, vedova di Antonio, che ha voluto essere presente alla cerimonia. “Giornate come queste, oltre che emozionarmi, mi fanno capire che mio marito non è morto invano. Quando starete qui – ha aggiunto, rivolgendosi ai bambini, dovete dire ’capaci’. Capaci di che? Capaci di cambiare. Capaci di dire no alla mafia e di ricordare sempre che a Capaci ci sono stati uomini che hanno dato la vita per tutti quanti noi. Pistoia ha sempre dato il suo contributo – ha poi concluso Tina Montinaro –, come quando ha ospitato la teca contenente la Quarto Savona Quindici (l’auto blindata su cui viaggiavano gli agenti della scorta di Falcone nel giorno della strage), e l’intitolazione a Capaci di questo giardino ne è la conferma”. Un gesto doveroso ma significativo per il sindaco Alessandro Tomasi. “In questo modo restituiamo qualcosa a Tina, che ha donato tanto della sua esperienza alla nostra città con varie visite nelle scuole”, ha affermato il primo cittadino. Al suo fianco anche l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo e i rappresentati istituzionali del territorio. L’area verde è stata completamente riqualificata dal Comune con la messa a dimora di una sessantina di alberi, una nuova area giochi per bambini formata da uno scivolo, altalene, il bilico e la palestrina. Presente anche un campo per il calcetto. L’area è inoltre dotata di panchine e cestini porta rifiuti. Infine sono stati ripristinati i viali interni, installate due fontanelle e un nuovo impianto di irrigazione. Dopo l’inaugurazione del giardino, si è svolto un incontro con gli alunni della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia, culminata con la scopertura di un murale dedicato ad Antonio Montinaro, realizzato dallo street artist pistoiese Ldb. Per l’associazione Vento e Vertigine, co-promotrice dell’evento, la cerimonia di ieri è stata anche l’occasione per presentare il progetto “Il giardino diffuso della legalità”, il cui obiettivo è quello di far nascere in ogni comune della Regione un giardino intitolato a una vittima del dovere.  Francesco Bocchini LA NAZIONE


 MOZIONE per la INTITOLAZIONE PARCO ANTONIO MONTINARO


29.11.2022 – Pistoia: un giardino intitolato ad Antonio Montinaro, agente della scorta di Falcone

Il gruppo consiliare del Partito Democratico in consiglio comunale a Pistoia ha depositato una mozione per l’intitolazione di un giardino pubblico ad Antonio Montinaro, agente della scorta di Giovanni Falcone che perse la vita nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992.

 


PISTOIA: UNA TARGA CHE FA DISCUTERE

Il pittogramma del “Giardino Capaci” da “Agende rosse” è ritenuto riduttivo e incompleto

L’apposizione di una targa commemorativa “ad Antonio Montinaro ed agli altri agenti della scorta” nel “Giardino Capaci” a Pistoia è stata oggetto di una severa contestazione dal “Movimento Agende Rosse” che ha scritto una lettera di protesta ad Alessandro Tomasi, Sindaco della città e che è giunta anche alla nostra redazione. In sostanza i firmatari della lettera sottolineano che è riduttivo dedicare la targa citando il solo nome dell’agente Antonio Montinaro, eludendo i nomi degli altri due agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, anch’essi tragicamente periti nella strage di Capaci del 23 maggio del 1992, dove trovarono la morte il giudice Giovanni Falcone, con la moglie Francesca Morvillo. Nella lettera, a firma del Prof. Giuseppe Carbone, presidente dell’associazione “Le Agende Rosse Liguria” Gruppo “Falcone Borsellino”, si chiede dunque di rimuovere dalla targa la scritta “agli altri agenti della scorta” (vedere foto) e sostituirla con i nomi completi degli agenti periti nell’attentato.  


“Non ci avete fatto niente”. Insieme a Tina

 

La Memoria e l’incontro nel nome della Legalità. La moglie di Montinaro, capo scorta di Falcone, torna a Pistoia. Due giorni di iniziative

La Memoria e l’incontro, la parola e il confronto, e sopra ogni cosa quel principio faro che deve (o dovrebbe) guidare tutti, comuni cittadini e uomini e donne di Stato: legalità. Testimone e vessillo ideale è in questo senso Tina Montinaro, una delle figure di spicco della lotta alle mafie nonché vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone rimasto ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio del 1992 che nei giorni di giovedì 2 e venerdì 3 maggio rinnoverà la sua amicizia con Pistoia. Accade grazie all’associazione Vento e Vertigine che per quei due giorni ha organizzato una fitta agenda di iniziative. Si parte giovedì 2 con un primo incontro (ore 8.30) in Sala Maggiore, a Palazzo Comunale, che vedrà coinvolti gli studenti degli istituti comprensivi pistoiesi e una serie di altre realtà scolastiche grazie alla trasmissione in diretta streaming. A questo primo momento ne seguirà un altro nella stessa mattina organizzato in collaborazione con la Consulta provinciale studentesca, alle 11, che invece si svolgerà negli spazi dell’Istituto Einaudi, ancora una volta con diretta streaming su YouTube. La maratona di legalità riprende venerdì 3 maggio, con tracce ancor più tangibili per la cittadinanza tutta. Palcoscenico della giornata sarà Candeglia, dove, alle 10.30, con la regia del Comune di Pistoia si svolgerà la cerimonia di intitolazione del giardino pubblico ad Antonio Montinario e agli agenti della scorta di Falcone, con la successiva presentazione del progetto ‘Giardino diffuso della legalità’, mentre alle 12 con i bambini della scuola primaria Rodari, verrà scoperto il murale realizzato dallo street artist LdB e dedicato ad Antonio Montinaro. La due giorni di Vento e Vertigine è stata intitolata “Non ci avete fatto niente” dall’omonimo libro scritto da Tina Montinaro, uscito lo scorso anno e destinato a un pubblico di lettori dai 9 anni in su. “La nostra associazione si occupa di cultura digitale e comunicazione. Una delle declinazioni di quest’ultimo tema è proprio la legalità – è il commento del presidente di Vento e Vertigine, Walter Tripi –. Tina è un’amica di Pistoia, si è presentata l’occasione di averla ancora qui e l’abbiamo colta senza esitazione. Proprio nei giorni scorsi si è svolto un incontro di preparazione a queste due giornate all’Istituto Einaudi con l’Associazione Nazionale Magistrati, anche nella volontà di trasformare questo momento in un vero e proprio percorso. “Siamo felici che questa iniziativa possa servire a promuovere l’idea di un Giardino diffuso della legalità: ne stiamo parlando coi diversi livelli istituzionali – conclude Tripi – e abbiamo incontrato una grande disponibilità affinché ciò si realizzi”. Tutto il calendario è realizzato in compartecipazione con il Comune di Pistoia, in collaborazione con l’Anm Sottosezione di Pistoia, LdB e Consulta provinciale degli studenti. Con il patrocinio di Regione Toscana, Consiglio Regionale e Provincia di Pistoia e il supporto di Fondazione Caript, Conad, Vannucci Piante e Mister Wizard. LA NAZIONE 30.4.2024


4.5.2024 POLIZIA DI STATO Questura di Pistoia. Inugurato giardino in ricordo di Antonio Montinaro

 

Ieri 3 maggio si è svolta la cerimonia di inaugurazione del giardino pubblico “Capaci” in via Giuseppe Pietri, località Candeglia-Pistoia, dedicato ad Antonio Montinaro e agli altri agenti di scorta di Giovanni Falcone, rimasti uccisi nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Pistoia, Tina Montinaro, vedova di Antonio, l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo, il questore di Pistoia e il vice prefetto vicario. Presenti anche i bambini delle classi 5°A e 5°B della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia. L’area a verde intitolata stamani è stata completamente riqualificata dal Comune con la messa a dimora di una sessantina di alberi (betulle, gelsi ornamentali, querce, liquidambar, melograni, aceri e ginkgo biloba), una nuova area giochi per bambini formata da uno scivolo, altalene, il bilico e la palestrina. Presente anche un campo per calcetto. L’area è inoltre dotata di panchine e cestini porta rifiuti. Infine sono stati ripristinati i viali interni, installate due fontanelle e un nuovo impianto di irrigazione. Dopo l’inaugurazione del giardino, si è svolto un incontro con gli alunni della scuola primaria Gianni Rodari di Candeglia culminata con la scopertura di un murales dedicato ad Antonio Montinaro, realizzato da uno street artist locale. Per l’associazione Vento e Vertigine, co-promotrice dell’evento, stamani è stata anche l’occasione per presentare il progetto “Il giardino diffuso della legalità” il cui obiettivo è far nascere in ogni comune della Regione un giardino intitolato ad una vittima del dovere. Il programma della due giorni di eventi per promuovere la cultura della legalità e della giustizia, promosso dall’associazione Vento e Vertigine APS insieme a Comune di Pistoia, Regione Toscana, Consiglio Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Consulta studentesca e Associazione Nazionale Magistrati, è partito ieri mattina nella sala Maggiore del Palazzo comunale. Tina Montinaro ha incontrato una rappresentanza di studenti delle scuole, evento trasmesso in diretta streaming per coinvolgere il maggior numero possibile di giovani. Successivamente Montinaro ha incontrato gli studenti delle scuole superiori nella palestra dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Socio-Sanitari Luigi Einaudi, iniziativa trasmessa in diretta su YouTube e su un network specializzato che ha collegato circa 400 istituti scolastici in tutta Italia. L’essenza di queste giornate risiede nelle parole di Tina Montinaro che, con la sua testimonianza, cerca di trasmettere un messaggio di speranza e resilienza, come ha dichiarato: “Mio marito quel giorno a Capaci ha perso una battaglia, ma alla fine la mafia ha perso. Se oggi siamo qui, vuol dire che la mafia, quella mafia, ha perso. La mafia delle stragi, delle bombe, ha perso”.


LETTERA APERTA AL SIG. SINDACO DI PISTOIA:

 

Genova, lì 10 maggio 2024
Egr. Dott. Alessandro TOMASI
Sindaco della Città di Pistoia.
e p.c.
S.E. Dott.ssa Lucia Donatella MESSINA
Prefetto della Città di Pistoia.
Egr. Dott. Marco DALPIAZ
Questore della Provincia di Pistoia.
Egr. Sig. Angelo CORBO
Sopravvissuto alla strage di Capaci
Egr. Sig. Giuseppe COSTANZA
Sopravvissuto alla strage di Capaci
Egr. Sig. Brizio MONTINARO
Fratello di Antonio Montinaro
Egr. Sig. Antonio VASSALLO
Testimone della strage di Capaci.
e c.a.
Sigle sindacali tutte della Polizia di Stato -Albo-
Oggetto: Lettera aperta
 
Egregio Signor Sindaco,
ci rivolgiamo a Lei, quale Primo Cittadino della splendida Città di Pistoia, in relazione all’apposizione di una targa commemorativa “ad Antonio Montinaro ed agli altri agenti della scorta”nel “Giardino Capaci” della Sua Città.
Agende Rosse è un’associazione fondata da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ucciso a Palermo per mano di Cosa Nostra e, come priorità assoluta dell’agire dei propri componenti, v’è l’impegno costante per la ricerca della verità e della giustizia sulle stragi del 1992.
Interveniamo oggi per manifestarLe il nostro disappunto, non certo per la lodevole iniziativa di intitolare uno spazio pubblico a Capaci e alla memoria di quanti, ormai trentadue anni fa, vi persero
la vita, ma per l’inopportuna – sia consentito il termine – dicitura riportata in targa “ed agli altri agenti della scorta”.
Confidando di incontrare il Suo interesse, proviamo a spiegare il motivo per cui il nostro rammarico ed il nostro sconcerto ci hanno determinato a scrivere queste poche righe.
Nell’ormai tristemente nota strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992 – appena cinquantasette giorni prima di quella di Via Mariano D’Amelio, in Palermo (19 luglio1992) – trovarono la morte Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato; Vito Schifani, agente di scorta; Antonio Montinaro, agente di scorta; Rocco Dicillo, agente di scorta.
Sopravvissero, invece, Angelo Corbo, agente di scorta; Paolo Capuzza, agente di scorta; Gaspare Cervello, agente caposcorta; Giuseppe Costanza, autista giudiziario specializzato.
Signor Sindaco,
riteniamo che la legittima decisione di intitolare il giardino Capaci al solo agente scorta Antonio Montinaro – meritevole di ricordo senza alcuna ombra di dubbio –, relegando gli altri morti innocenti di quell’atto criminale alla dicitura “altri agenti della scorta”, abbia recato offesa non solo alle vittime, ma anche ai loro familiari, ai sopravvissuti e a tutte le cittadine ed i cittadini che ancora piangono quelle stragi.
Senza considerare che una simile decisione presta il fianco ad oscene ipotesi di “morti di serie A” e “morti di serie B”.
Ci auguriamo e auspichiamo sia ancora possibile la sostituzione della targa (oggetto del disappunto di tante realtà della c.d. antimafia sociale e non solo) con una nuova riportante unicamente il nome dell’agente Antonio Montinaro – qualora l’intenzione della Sua Amministrazione fosse stata, e sia tutt’oggi, quella di intitolare il giardino alla sola sua memoria – o, al contrario, con una recante i nominativi di tutte le vittime di quel 23 maggio 1992. Quest’ultima è la soluzione che ci permettiamo di suggerire ed anzi che accoratamente chiediamo di adottare: citare tutte le vittime della strage di Capaci, una per una, per nome e cognome. E ciò per pari dignità e rispetto dovuti ad ogni vittima diretta e indiretta, vivente e non, di quella terribile strage.
Signor Sindaco,
comprenderà che, come realtà associativa operante sul tema da anni – anche forti della inestimabile presenza di familiari delle vittime e sopravvissuti alle stragi del 1992 tra gli iscritti – non potevamo esimerci dall’intervenire, appena venuti a conoscenza dell’increscioso episodio. E ciò è ancora più vero proprio perché certi della Sua buona fede.
Ci auguriamo, pertanto, che Ella vorrà ben accogliere questa nostra nota, aperta e diffusa giacché intervenuta a scoprimento della targa avvenuto e pubblicizzato.
Infine, un invito a tutti i destinatari della presente.
Nella Vostra splendida terra, in Toscana, avete la fortuna di godere della fisica presenza di un testimone diretto di quel 23 maggio, di Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto a quella terribile strage.
Se ne avete piacere contattatelo, interpellatelo, invitatelo a parlare nelle piazze e nelle scuole! Siamo certi che vi illuminerà con quella verità che solo chi era presente può conoscere e raccontare!
Ringraziando per l’attenzione riservataci e rimanendo a disposizione per qualunque eventuale istanza di chiarimento e confronto, auguriamo buon lavoro.
Nella speranza che tutte le vittime di mafia possano avere – finalmente ed in eguale misura – dignità di ricordo.
Distinti saluti.
Prof. Giuseppe Carbone Presidente coordinatore Associazione Le Agende Rosse Liguria gruppo “Falcone Borsellino”
 

La  PORTAVOCE del SINDACO…

 
Buon pomeriggio, inoltro per conto del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi la risposta alla lettera aperta da Voi inviata in data 10 maggio.
L’intitolazione ad Antonio Montinaro è stata proposta attraverso una mozione approvata all’unanimità in Consiglio comunale e successivamente, in sede di Commissione toponomastica, è stato deliberato di estendere l’intitolazione a tutti gli agenti della scorta. Dell’ iniziativa, che ha portato all’inaugurazione del Giardino Capaci lo scorso 2 maggio, si è occupata l’associazione Vento e Vertigine.
Comprendo bene le ragioni di chi fa notare che questa dicitura non renda pienamente memoria ed onore a Vito Schifani e Rocco Dicillo e, proprio di fronte a tutto ciò, mi sento di dire che l’intenzione dei soggetti che hanno realizzato tale l’iniziativa – compreso ovviamente il Comune – non era certo questa. Colgo quindi l’occasione per condividere con l’associazione un percorso che porti all’integrazione della targa, al fine di dare seguito alle osservazioni emerse. So, inoltre, che Vento e Vertigine ha già in programma proposte d’intitolazione di altri luoghi a Vito Schifani e Rocco Dicillo. L’ evento del 2 maggio è stato, infatti, il primo passo di un percorso ben più esteso. A questa giornata hanno partecipato tanti bambini che, grazie alle loro insegnanti, hanno portato avanti un bel percorso sul tema della lotta alla mafia. Si tratta di iniziative di cui Pistoia va fiera.
Cordiali saluti
Beatrice Faragli
Portavoce Sindaco di Pistoia
 

Angelo Corbo

Questa è la lettera che ho inviato al Sindaco di Pistoia via messanger vediamo se ha la voglia di rispondere.
“Buongiorno mi presento sono Angelo Corbo uno dei 4 Agenti sopravvissuti alla strage di Capaci, probabilmente ci siamo incontrati e presentati nelle mie numerose presenze sul vostro territorio per parlare di legalità e della strage non ultima il 18 aprile u.s. al teatro Manzoni. Oggi le scrivo non per fare polemica ma per mia ” onesta intellettuale “: Ho letto dell’inaugurazione del giardino Capaci e sono contento che avete intitolato lo stesso ad una vittima ,Antonio Montinaro, ma quello che mi delude e la mancanza di rispetto verso le altre vittime che sono solo ricordate con una scritta di pessimo gusto “ed agli altri vittime della strage” . Vorrei ricordarle, e mi scuso se ha avuto l’occasione di partecipare ai miei incontri se non sono stato in grado di farle capire, che Antonio era un componente de QS15 alla pari (sia come responsabilità, grado) con Rocco e Paolo e superiore di grado di Vito e di me (Rocco e Vito anche essi deceduti in quel vile attentato) ed anzi era inferiore di grado con il collega che quel giorno era il Caposcorta che è rimasto in vita (Gaspare).
Le chiedo nuovamente scusa se la sto annoiando per il mio lungo post ma, come ho cercato di spiegare prima, tutti i componenti deceduti devono essere elencati oppure dovete cambiare la targa intitolando “ad Antonio Montinaro agente di scorta ” e chiaramente sarebbe opportuno chiedere pubblicamente scusa per la disattenzione occorsa.
In fede.
Angelo Corbo”

Anna Maria Coco

Preg.mo Sig. Alessandro Tomasi Sindaco
sono la moglie di uno degli uomini della Quarto Savona 15, la scorta del giudice Giovanni Falcone,
non le nascondo il mio dolore nel vedere la targa con cui è stato intitolato questo giardino.
Ringraziando tutti per la lodevole iniziativa, ho il bisogno di confidarle i miei più reconditi sentimenti i quali si concentrano su questa maledetta ferita che mi dilania l’anima ed il resto dei miei giorni avvenire.
Affinché non cadesse nell’oblio il sacrificio dei colleghi, del “suo”magistrato e della sua amata moglie, sono anni che sia lui personalmente che anche altri colleghi portano in giro per l’italia la loro testimonianza, il cui scopo principale è quello di profondere i valori della legalità e della giustizia quali principi cardini del nostro sistema democratico.
Insieme colleghi e colleghe, cercano di continuare la loro lotta contro ogni forma di criminalità, dedicandovi il resto della loro vita – tanto basti a dimostrare che non è un banale pensionamento a fermare un vero servitore dello Stato – affinchè siano svelate alle future generazioni le verità storiche e giudiziarie che hanno caratterizzato quegli anni bui della nostra storia.
Mio marito ha condiviso con il compianto Antonio Montinaro momenti della sua carriera professionale, e rivolgo tutto il mio affetto a sua moglie che ha dovuto subire, la perdita del marito e padre dei suoi figli. Ma
È mio obbligo morale, ricordare anche i sopravvissuti a quella carneficina, ossia coloro che solo per “il gioco” orribile della sorte non si annoverano tra i martiri delle stragi, ma che comunque sono stati uccisi nell’anima, come mio marito.
Un uomo davvero devoto al suo delicato incarico; un uomo che non trova pace perché il malvagio destino gli ha sottratto la persona che doveva difendere e tutelare; un uomo le cui ferite sono talmente profonde che sono l’infausto patrimonio di tutti coloro che credono nella giustizia e nella libertà da ogni forma di tirannia.
La mia preghiera, stimatissimo Sindaco è quella di non dimenticarsi di quelli angeli sopravvissuti alla lotta contro la mafia, perché l’oblio è un ulteriore vincita dei criminali assassini.
Mi sia gradita l’occasione per ringraziare Lei e tutti i suoi collaboratori per avere promosso e realizzato questa iniziativa
Cordiali saluti
Anna Maria Coco
Moglie di Giuseppe Sammarco caposcorta della Q.S.15

Francesco Lo Sparviero Mirabella

Mi presento sono Francesco Mirabella… Ho svolto 38 anni della mia carriera professionale e quasi 30 anni al reparto scorta e tutela della questura di Palermo.. Con modi garbati voglio dire la mia, il 23 Maggio 1992 nella strage di Capaci morirono tre miei colleghi che hanno svolto servizi di sicurezza anche con me. Per onore della verità quel giorno il capo scorta era Gaspare Cervello sopravvissuto insieme a Paolo Capuzza e Angelo Corbo che stavano dove dovevano stare dietro l’auto della personalità.. Giudice Giovanni Falcone. Invece l’auto che procede davanti si chiama auto staffetta o auto apri pista che hanno compiti specifici… Dove si trovavano i colleghi caduti nell’attentato di Capaci, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.. La targa è spregevole nei confronti dei due caduti Rocco di Cillo e Vito Schifani senza scriverli al pari di Antonio Montinaro… Ma…. È gli altri della scorta…… Chi????Non si può leggere…. Ho espresso la mia opinione……

Antonello Marini

Il nostro reparto ha avuto molti caduti e nei nostri cuori il nostro affetto smisurato e per loro è equamente provato. Altrettanto l”affetto verso i parenti dei nostri eroi. Noi li abbiamo onorati col nostro impegno, col nostro coraggio con quell’ irresistibile desidero di essere degni del loro sacrificio. Visti i recentissimi fatti che non fanno onore alla memoria semmai all’ orgoglio personale di chi si erge al di sopra degli altri famigliari vittime delle stragi del 92 e sminuisce il sacrificio di chi nei giorni che nessuno voleva fare più questo servizio, ha con indomito senso del dovere reso possibile la democrazia nel nostro paese opponendosi alla feroce ondata politico mafiosa di quei tempi. Perché preferire con rispetto parlando Antonio rispetto a Rocco o Vito? Cosa aveva in più? Inoltre non era neppure il capo scorta, piuttosto la tutela e sono compiti e responsabilità differenti, il vero capo scorta di quell’ orribile giornata tace e sopporta per voi motivi. Ma ora basta è tempo di chiarire. Per tanto tempo abbiamo sopportato che si dicesse Falcone e la sua scorta, ora dobbiamo sentire Antonio e i colleghi? Ridicolo patetico. Basta business ormai la storia degli eroi del nostro reparto è diventata una macchina da soldi piuttosto che storia di pagine oscure della nostra società.

Domenico Mimmo Bessone

Egregio sindaco Alessandro Tomasi sono un ex operatore scorte e sicurezza del reparto scorte di Palermo dove ho svolto il mio onorato servizio dal 1986 al 2000, per poi essere trasferito in altra sede. Leggere che tale giardino Capaci è stato intitolato ad Antonio Montinaro ed agli agenti della scorta mi rattrista profondamente, anzi di più. Sono profondamente offesso poiché Rocco Dicillo e Vito Schifani meritavano di essere riportati, altro che ” ed gli altri agenti della scorta”. Egregio sindaco Tomasi si rilegga bene l’intitolazione ci rifletta su.
Aggiungo che condivido in toto i commenti dei miei amici e colleghi Francesco Lo Sparviero Mirabella e Patrizia Di Maggio .
Ripeto: non si può sentire “ed gli altri agenti della scorta”. Super offesso e rattristato. Onore agli amici e colleghi Rocco Dicillo, Vito schifani e Antonio Montinaro.

Sono 30 anni che sopportiamo questo modo interessato e distorto di fare memoria , un detestabile mercimonio con tanto di fondazioni e attività connesse. Ringrazio quindi i colleghi di Rocco del glorioso Reparto Scorte di Palermo per
questa presa di coscienza che riporta un po’ di meritato onore a Rocco Dicillo e Vito Schifani , il vero capo scorta Gaspare Cervello e tutti gli altri che con dignità hanno vissuto questa terribile strage su cui purtroppo c è chi meschinamente ha sempre speculato.


 
Per un attimo mi ero illuso che qualcuno avesse dedicato un giardinetto al mio paese.
E invece no. Per l’ennesima volta, a causa di quei 500 chili di esplosivo, Capaci viene utilizzato per ricordare una strage …5 morti e non soltanto Antonio Montinaro, che per amore di verità non era il caposcorta.
Mi impegno personalmente a contattare il Sindaco di Pistoia affinchè si possa istallare un cartello che ricordi tutti i nomi e cognomi di tutti i ragazzi che hanno perso la vita il 23 maggio.
Credo che il primo cittadino sia in buona fede e si attiverà per porre rimedio e ricordare anche Vito Schifani, Ricco Dicillo. E magari alla nuova intitolazione invitare anche i ragazzi di scorta sopravvissuti.
Per il resto la cosa si commenta da se, la legge di chi sa meglio proporsi. l’Italia delle caste e della penetrazione mediatica.
Mi rattrista la superficialità di chi dovrebbe garantire equità e rispetto per ogni vittima che si è distinta da vero eroe, al pari di altri. Pur non avendo le stesse entrature e le sponsorizzazione di media e organi istituzionali. …ecco l’ho detto!

 

 

Gli Angeli custodi di Giovanni Falcone