Presentato il cortometraggio che ricorda le vittime di mafia attraverso la figura della mamma dell’agente di scorta Antonio Montinaro

 Mercoledì 7 maggio a Roma presso lo spazio multimediale ExtraLibera, ha avuto  luogo la proiezione dell’opera di Carmen Giardina, realizzata sulla base di un idea di Marina Senesi.
La prima proiezione nella Capitale del corto che ricorda le vittime innocenti delle mafie, dedicato alla figura di Carmela Montinaro, madre di Antonio Montinaro, che fu agente di scorta del magistrato Giovanni Falcone, col quale perì nell’attentato di Capaci insieme alla di lui moglie Francesca Morvillo e i colleghi della scorta ROCCO DICILLO e VITO SCHIFANI
Un figlio, opera liberamente tratta da uno scritto di Elisabetta Zecca, nipote di Antonio Montinaro, è stato prodotto da Francesco Lopez per Oz Film, con Apulia Film Commission e Regione Puglia Assessorato alla Cultura.
Il film è stato presentato in prima nazionale al Bif&st 2025. Regia di Carmen Giardina, soggetto di Marina Senesi, sceneggiatura di Marina Senesi e Carmen Giardina, montaggio di Massimo Ruggiero, direttore della fotografia Nicola Pertino, musiche di Pivio & Aldo De Scalzi con Luca Cresta e Claudio Pacini.

Nel corto e negli annunci stampa ANTONIO MONTINARO viene citato con la qualifica di caposcorta. Un ruolo che in realtà, secondo i veterani del Reparto  Scorte Palermo, venne invece svolto dal collega GASPARE CERVELLO. Come del resto risulta dall’ampia documentazione da loro  prodotta in proposito al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia di Stato e che di seguito si riporta.

 

 

Chi dirigeva la scorta quel 23 maggio a Capaci ?

 

 

 


“Un figlio”, Ottavia Piccolo nel corto sulla madre del (capo scorta) di Falcone ucciso a Capaci

Si intitola Un figlio il cortometraggio con protagonista Olivia Piccolo per ricordare le vittime innocenti delle mafie e in particolare la figura diCarmela Montinaro, madre del capo scorta di Giovanni Falcone ucciso nell’attentato terroristico-mafioso di Capaci, Antonio Montinaro.

“Un figlio”, Ottavia Piccolo nel corto per ricordare le vittime innocenti delle mafie

Il film è il racconto della bambina Elisabetta, nipote di Carmela Montinaro. Nei suoi ricordi ci sono le vacanze estive nella casa dei nonni, le orecchiette fatte a mano per il pranzo della domenica, i giochi di altri tempi che le proponeva la nonna, le storie di famiglia, lo zio pescatore in bicicletta e la vicina con la voce da soprano. “E poi mi parlava di suo figlio Antonio, lo zio che non ho mai conosciuto, non mi raccontava mai di come era morto, ma di come aveva vissuto”. Il film, tratto da uno scritto di Elisabetta Zecca, nipote di Antonio Montinaro, sarà presentato mercoledì 7 maggio (ore 18)nello spazio ExtraLibera a Roma alla presenza delle autrici e di Don Ciotti.
“Con Un figlio abbiamo voluto fare un omaggio a tutte le vittime innocenti di mafia attraverso la figura di Carmela Montinaro. L’idea nasce proprio da un incontro con don Luigi Ciotti. – racconta Marina Senesi che da anni collabora come autrice con Libera – Quel giorno mi ha fatto leggere il compito in classe di una liceale dove si evocano i giorni felici d’infanzia trascorsi con la nonna. Soltanto a fine lettura Don Ciotti mi ha rivelato di sapere chi fosse la nonna di quella ragazza: era la madre di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, raccontata dalla nipote. Il cambio pentito di prospettiva mi ha emozionato e nei giorni successivi ho deciso di scrivere un soggetto e poi una sceneggiatura condivisa con Carmen Giardina, per provare a restituire un ricordo, nel momento in cui diventa Memoria collettiva”.
Un figlio arriva a dieci anni di distanza dal mio ultimo cortometraggio – aggiunge la regista Carmen Giardina – Il titolo del corto era Fratelli minori e parlava di mafia, del giorno in cui morì Peppino Impastato. Per questo, quando Marina Senesi mi ha proposto il progetto ho aderito subito con entusiasmo. Ho pensato a Ottavia Piccolo per il ruolo della madre, lei ha accettato e si è creata subito tra noi tre donne un’intesa profonda su un tema che Ottavia conosceva benissimo, e per il quale si è spesa molte volte in passato. Tra gli interpreti del corto c’è anche il nipote di Antonio Montinaro, che interpreta suo zio da ragazzo in una breve scena, e l’ultimo giorno di riprese una parte della famiglia Montinaro è venuta a trovarci sul set con la vera Elisabetta, oggi trentenne. Ora spero che questo piccolo film dedicato a Carmela Montinaro e a suo figlio, abbia una lunga strada davanti a sé, perché è stato fatto per ricordare a tutti il diritto delle vittime innocenti delle mafie di avere un nome. Perché, come dice Don Ciotti “a quei nomi dobbiamo la dignità dell’Italia”.