VINCENZO DE LUCA Procuratore della Repubblica di Caltanisetta e CHIARA COLOSIMO Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia
15 luglio 2025
“Dal punto di vista giudiziario ci troviamo in uno dei periodi più neri, da trent’anni a questa parte. Oltre agli innumerevoli depistaggi, che sono avvenuti nel corso dei processi Borsellino uno e due, si è dovuto addirittura arrivare al quater, per avere uno spiraglio di giustizia. Adesso siamo passati ad un altro livello: dai depistaggi organizzati dai servizi segreti, da La Barbera, attraverso Scarantino, siamo giunti ai depistaggi istituzionali. Quello che sta mettendo in atto la commissione parlamentare Antimafia, in linea con la procura di Caltanissetta, è un vero e proprio depistaggio istituzionale“.
Il dossier mafia appalti, per quanto Paolo possa averlo avuto tra le mani, non giustifica assolutamente l’accelerazione della strage di via D’Amelio, che viene compiuta in un momento sfavorevole anche per la mafia stessa. Ha provocato l’approvazione del decreto legge sul 41bis e la legge sui collaboratori di giustizia. Con quella strage il decreto legge fu approvato e quindi fu un danno per la stessa associazione criminale“.
La mafia è lo strumento con cui mi hanno ucciso un fratello. Ci sono stati anche dei componenti dello Stato che hanno partecipato a quella strage. Lo dimostra il fatto che l’agenda rossa è stata sottratta da un carabiniere, che apparteneva ai servizi segreti“.
ANSA
13 luglio 2025
SALVATORE BORSELLINO: “La Giustizia ha gli occhi bendati”; “Lo Stato è stato in parte complice”; “Il sistema di potere che oggi ci governa è diretta conseguenza di quel disegno criminale ed eversivo fondato proprio su quelle stragi”; “Falcone e Borsellino, se fossero ancora vivi, li ucciderebbero un’altra volta per poter andare avanti”.