ARCHIVIO 2001 🟥 Magistrati e separazione delle carriere – Proposta PISAPIA e RUSSO SPENA

TESTO

 

Separazione delle carriere, firmata dagli allora deputati di Rifondazione Comunista Pisapia e Russo Spena.  Ecco l’atto parlamentare, con tanto di citazione di Falcone

 

 

Ben diverso e `, e deve essere, il ruolo del pubblico ministero che e ` una parte pro e che quindi deve avere una specifica preparazione e professionalita `.Riconoscere la sostanziale differenza tra la funzione requirente e quella giudicante equivale – diversamente da quanto alcuni temono – a garantire meglio la magistratura, la sua indipendenza e a prevenire il pericolo che ne sia inficiata la credibilita `.Non si puo ` altresı ` non sottolineare che una piu ` netta separazione funzionale non lede in alcun modo il principio di indipendenza della magistratura inquirente, la quale non e `, e non deve passare, alle dipendenze del potere esecutivo. Illuminante e ` al riguardo quanto sostenuto da Giovanni Falcone, che nel 1989 riconosceva che « comincia a farsi strada faticosamente la consapevolezza che la regolamentazione delle funzioni e della stessa carriera dei magistrati del pubblico ministero non puo ` piu ` essere identica a quella dei magistrati giudicanti, diverse essendo le funzioni e, quindi, le attitudini, le capacita ` professionali richieste per l’espletamento di compiti cosı `diversi: investigatore a tutti gli effetti il pubblico ministero, arbitro della controversia il giudice. Su questa direttrice bisogna muoversi, abbandonando lo spauracchio della dipendenza del pubblico ministero dall’esecutivo e della discrezionalita ` dell’azione penale, che viene puntualmente sbandierato tutte le volte in cui si parla di differenziazione delle carriere. Disconoscere la specificita ` delle funzioni requirenti rispetto a quelle giudicanti, nell’antistorico tentativo di continuare a considerare la magistratura uni, equivale, paradossalmente, a ingarantire meno la stessa magistratura, costituzionalmente garantita sia per gli organi requirenti che per gli organi giudicanti ».

 

GIOVANNI FALCONE e LA SEPARAZIONE delle CARRIERE PM-GIUDICE