LOCRI – “In questi anni nel Mezzogiorno non è stata prestata la giusta attenzione alle esigenze dei cittadini normali che sono le prime vittime delle mafie. Aver fatto questo ha indebolito i fondamenti stessi della solidarietà che è alla base di un paese unitario. Ma la società civile è sana ed ha voglia di riscatto”. E’ uno dei passaggi della testimonianza che il sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta ha voluto portare alla tavola rotonda sui sindaci minacciati in corso di svolgimento a Locri.
Lanzetta, che lo scorso aprile aveva deciso di dimettersi per le minacce della ‘ndrangheta salvo poi ritornare sui propri passi per la solidarietà ricevuta, ha ringraziato l’Anci “per il suo sostegno oltre che per l’iniziativa odierna”. Un sostegno che si è tradotto anche nella stipula di una convenzione con la Regione Trentino per la formazione di Vigili del fuoco che “potranno riempire una caserma già costruita nel nostro territorio, e che in questi anni è rimasta vuota, nonostante i numerosi incendi che funestano la Locride”, ha sottolineato.
Secondo il sindaco reggino, per capire il dramma delle regioni meridionali bisogna però partire dalla “mancanza di lavoro che in questi anni ha prodotto danni peggiori di un terremoto, con un esodo continuo di giovani che cercano altrove opportunità e migliore qualità della vita”. A questo bisogna aggiungere l’antica piaga dell’assistenzialismo che “ha diffuso una scarsa fiducia dei cittadini che si sono ‘rassegnati’ ad un sistema clientelare in cui le mafie si trovano a proprio agio”.
Ma secondo Lanzetta per vincere la sfida contro la criminalità non “bastano i progetti sulla legalità se non si tiene conto della distanza che separa l’analisi dalla realtà”. Una realtà che dal punto di vista del sindaco di Monasterace presenta comunque dei barlumi di speranza. “La società civile è sana ed il fatto che si possa parlare liberamente di criminalità, anche grazie a queste iniziative, dimostra che qualcosa sta cambiando”, ha concluso Lanzetta.