“Dobbiamo far capire che chi sta dalla parte giusta ha tutti i vantaggi a starci, e che le scorciatoie non convengono”. Così il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha risposto a un professore, a conclusione del discorso tenuto all’Università di Urbino, che la sollecitava sul problema della crescita dell’economia criminale in un periodo di recessione come quello che il Paese sta attraversando. Un tema, quello della valorizzazione dei comportamenti virtuosi, già affrontato nel suo intervento. Comportamenti virtuosi “non solo nel campo dell’economia – ha affermato, citando gli esempi del rating di legalità e delle white list – ma anche in quello delle istituzioni e della correttezza del’agire di chi opera a servizio del bene comune”. Una cultura della legalità che “si risolve in un habitus, in una tensione civica ad agire per il bene comune”.”Sotto questo profilo – ha continuato Cancellieri – mi rendo conto che, per quanto indispensabile possa apparire dotarsi di un sistema di regole ancora più incisive che pongano argine al fenomeno della corruzione, il nostro Paese, gli individui, hanno bisogno di riprendere confidenza e fiducia con il sistema delle regole intese come espressione di valori condivisi”. “Personalmente – ha concluso – ritengo che tale percorso virtuoso debba necessariamente fondarsi su un rinnovato patto tra la politica, le istituzioni e la società civile, che consenta di far crescere la fiducia nelle regole. (ANSA)
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