La Cisl e la Filca di Firenze con il Progetto San Francesco “Il lavoro, le opere pubbliche e la legalità devono essere inseparabili”.

 

Le indagini della Procura fiorentina sui cantieri della TAV esposti agli interessi dei clan rinnova l’urgenza di nuove regole a tutela della legalità. “Da anni sosteniamo l’urgenza di un nuovo patto sociale per il lavoro e la legalità a favore dello sviluppo. Come sindacato siamo alleati di quelle imprese perbene e storiche che hanno adottato il rigido protocollo etico voluto da Ivan Lo Bello e Confindustria nazionale, convinti che esclusivamente nella legalità e nella responsabilità possa svilupparsi occupazione e lavoro vero” cosi Ottavio De Luca e Roberto Pistonina, rispettivamente vertice della Filca (Federazione Italiana Lavoratori delle Costruzioni e Affini) e della Cisl fiorentine. In molte occasioni il sindacato ha incontrato e cooperato per una nuova contrattazione sociale della legalitá, accanto alla magistratura e alle forze investigative, “l’eccezionale lavoro della Procura di Firenze e del Dottor Quattrocchi sono per tutti noi una certezza democratica per il lavoro e una tutela per l’intera comunitá e questi gravi fatti riguardanti una parte dei lavori sulla TAV offrono a tutti i protagonisti sociali l’occasione di migliorare le regole del settore, oggi drammaticamente in crisi” concludono i dirigenti sindacali Pistonina e De Luca. A loro fa eco Alessandro deLisi direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco, al quale aderiscono le strutture sindacali fiorentine “la grave crisi del settore delle costruzioni, come appare chiaro a tutti, sviluppa le relazioni criminali dettate dalla speculazione economica e dall’enorme massa di denaro contante delle mafie. A Firenze dobbiamo chiedere l’applicazione di un disciplinare straordinario di responsabilità sociale, capace di obbligare la tracciabilità antimafia anche dei fornitori, dei trasportatori, dei professionisti legati alle imprese: gli onesti e la povera gente non hanno mai nulla da temere. Ma allo stesso tempo, tutti insieme, forze sociali e culturali, associazioni ambientaliste e banche, salveremo le imprese sane anche se fiaccate dalla concorrenza sleale dei boss travestiti da imprenditori se sapremo allearci”.