24 aprile 2012
Como Sala Conferenze del Metropole Suisse
Cisl e Centro Studi Sociali contro le mafie “Progetto San Francesco”
incontro con i candidati a sindaco
Hanno portato le loro testimoniaze il sindaco anti ‘ndrangheta LANZETTA e federica bernardi vice sindaco di cermenate, sede del centro studi sociali contro le mafie
“A poche settimane dalle amministrative a Como, la Cisl con il Centro Studi Sociali contro le mafie del Progetto San Francesco hanno voluto invitare Maria Carmela Lanzetta, la farmacista sindaco di Monasterace.
Nel suo paese, in provincia di Reggio Calabria, la Dottoressa Lanzetta è stata oggetto di ripetute pericolose minacce mafiose e aveva deciso di dimettersi, per amore della propria dignità e della propria vita.
Oggi occorrono impegni certi e idee per uscire dalla crisi e dire basta ai ricatti usurai e mafiosi, anche a Como e per farlo abbiamo bisogno di esempi e di intelligenza.
Oggi il Sindaco Lanzetta ha dato a se stessa tre mesi per raccogliere una vicinanza istituzionale concreta, oltre l’abbraccio istituzionale e i comunicati di prassi.
La Cisl lariana e il Progetto San Francesco saranno a Monasterace, con il sindaco di Cermenate, per la manifestazione nazionale di coesione sociale contro le mafie e per proporre al Ministro Cancellieri il decalogo contro le mafie nelle amministrazioni locali e nel mondo del lavoro.
A Como il Sindaco Lanzetta, con Gerardo Larghi, segretario della Cisl lariana, insieme a Luciano Belmonte segretario degli edili della Cisl Calabria con il Centro studi sociali contro le mafie “Progetto San Francesco” rappresentato Alessandro De Lisi e Claudio Ramaccini, hanno incontrato i candidati a sindaco nelle prossime amministrative di maggio per presentare i 5 punti contro le mafie e per lo sviluppo.
Sono intervenuti ed hanno sottoscritto i 5 punti sulla legalità e contro le mafie i candidati sindaco di Como:
- Laura Bordoli
- David D’Ambrosio
- Sergio Gaddi
- Emanuele Lionetti
- Alberto Mascetti
- Mario Lucini
- Elisabetta Patelli
- Francesco Peronese
- Alessandro Rapinese
- Donato Supino
- Pietro Vierchowod
PROGRAMMA
volantino
Invito ai CANDIDATI
5 proposte di legalità e sviluppo
- 29 marzo 2012 – Centro Studi PSF e Cisl Como incontrano il Prefetto
- 7 marzo 2012 – Conferenza stampa Centro Studi e Cisl presentazione 5 proposte
- 14 febbraio 2012 – Convegno e annuncio presentazione di 5 proposte antimafia
24.5.2012 – Intervento di Maria Lanzetta all’incontro con i candidati sindaco di Como
26.6.2011 – Incendiata la farmacia del sindaco di Monasterace
25.4.2012 – Minacce al Sindaco Lanzetta. Il cerchio si stringe
VIDEO – Servizio TG di Espansione TV – 24.4.2012
VIDEO – Reportage QUI COMO – 24.4.2012
VIDEO – Intervento di Maria Lanzetta QUI COMO 24.4.2012
Rassegna Stampa
- Il Dieci maggio 2012
- GiornaleComo.it
- Giornale di Como 4.5.2012
- Sesto Notizie 4.5.2012
- GeoNotizie 25.4.2012
- Corriere di Como 25.4.2012
- La Provincia 25.4.2012
- Ciao Como 25.4.2012
- Il Dieci Aprile 2012
- Virgilio Lago Di Como 24.4.12
- Cisl Lombardia.it 24.04.2012
- Ciao Como 24.4.2012
- La Provincia 24.4.2012
- La Provincia 23.04.2012
- Corriere di Como 22.4.2012
- Corriere di Como 21.4.12
- Cisl Lombardia.it 20.4.12
- La Provincia 13.4.2012
- Nadir Press Agency 11.4.2012
A Como servono lavoro, sviluppo ed Europa. Chiediamo al prossimo sindaco di Como un progetto per la città con questi punti
Al Metropole Suisse, a Como, la Cisl insieme al Centro Studi Sociali Contro le mafie “Progetto San Francesco” hanno incontrato i candidati sindaco, occasione per lanciare il programma comune “Lavoro Punto Fermo”, che parte proprio dai 5 punti per lo sviluppo e per l’occupazione contro le mafie.
La Cisl lariana, con il Progetto San Francesco, ha rilanciato l’urgenza di un nuovo progetto territoriale di welfare della legalità. “Oggi corruzione, evasione fiscale e criminalità organizzata sono i freni insostenibile per lo sviluppo del paese. Alla città di Como, con le sue forse sociali sane, imprenditoriali, culturali, viene chiesto un nuovo protagonismo politico” così Gerardo Larghi, segretario generale della Cisl di Como, ha sottolineato durante l’incontro con i candidati a sindaco alle prossime amministrative “per uscire dalla crisi e per la crescita serve un nuovo progetto sociale, serve anche un nuovo ruolo della lotta alle mafie, capace di elaborare proposte economiche alla politica. Per la crescita e per lo sviluppo serve la politica, unico strumento per la povera gente e per i lavoratori per far valere i propri diritti e le proprie speranze”.
Durante l’incontro, anche il Progetto San Francesco (programma nazionale di promozione sociale contro le mafie fondato dal sindacato) ha voluto lanciare alcune proposte strategiche per lo sviluppo: “il populismo e l’anti politica sono dei pericolosissimi strumenti, potenzialmente strategici alleati della cultura mafiosa, oggi rischiosa alternativa alla responsabilità sociale e al progresso civile.
Como è una città europea e tutti i progetti di sviluppo e di legalitá devono tener conto di una rete europea, di buone prassi e di nuova attenzione civile.
A Como serve un nuovo patto tra i protagonisti della società civile, del sindacato, dell’impresa con le istituzioni che possa farsi carico, tutti insieme, del debito dei lavoratori e degli imprenditori in difficoltà facendo diga agli appetiti delle cosche e ai ricatti del voto di scambio” ha affermato Alessandro De Lisi, Direttore del Centro Studi sociali contro le mafie.
Sintesi intervento di Gerardo Larghi, Segretario generale Cisl Como all’incontro con i candidati sindaco del 24 aprile
La scelta di fare sindacato, cioè costruire politiche di sostegno ai lavoratori ed al lavoro, attraverso la lotta alla mafia è nata dalla semplice, evidente e banalissima constatazione che a Como la Mafia c’è, opera e sta bene di salute.
Non si tratta di divenire sindacalisti professionisti dell’antimafia, bensì, molto più realisticamente, di prendere atto che l’intervento delle ‘ndrine sul Lario sta alterando i nostri mercati, sta lentamente erodendo il mondo produttivo e in qualche caso ha perfino preso il posto di imprenditori seri sostituendosi a loro nella conduzione di imprese.
Recentemente il presidente comasco di Unione Industriali ha lanciato attraverso i giornali un allarme che prendiamo molto sul serio: troppe imprese non pagano, troppi debiti stanno soffocando aziende che pure hanno lavoro e mercato. Ecco la crisi finanziaria è il bacino naturale in cui nuotano le sanguisughe dell’usura, i colletti bianchi che reinvestono i proventi sporchi delle mafie. E’ attraverso questo canale che, come i magistrati ci fanno sapere, vengono acquistati i nostri debiti, quelli delle nostre famiglie. E’ così, oltre che attraverso la costruzione di case che rimangono sfitte e vuote a lungo, attraverso negozi in cui nessuno entra ma che servono a riciclare denaro, che le mafie si stanno infiltrando a Como, Cantù, nella bassa comasca, nella Brianza operosa e quasi indifferente
Allora se la Cisl di Como ha deciso di reagire non è perché “fa effetto” parlare di antimafia o per vezzo politico culturale, ma perché è evidente che questa situazione non può non avere riflessi sulla condizione di vita concreta di famiglie e imprese. SERVE UN NUOVO WELFARE DELLA RESPONSABILITA’, un patto sociale di recupero della legalità come strumento politico per lo sviluppo, partendo da azioni possibili e dirette: un manifesto territoriale di responsabilità sociale antimafia aperto a tutte le associazioni di buona volontà.
Gli economisti sanno che per ottenere sviluppo economico, e tutti conoscono quanto ve ne sia bisogno a Como, occorre lavorare sul binomio “più investimenti nella legalità e meno mafia”. Le mafie non vogliono sviluppo, vogliono potere. Non gli interessa che Como sia ricca e la società lariana cresca: quando e se ci avranno colonizzato si sposteranno altrove con il loro denaro e le loro logiche. Ma intanto noi non saremo più la ricca, ricchissima Como di Papa Giovanni Paolo II.
Per portare investimenti a Como dobbiamo garantire agli imprenditori certezza dei diritti e tutela delle persone. Invece le mafie indirizzano le risorse verso settori improduttivi, si legano agli investimenti pubblici, aumentano la corruzione, scoraggiano l’arrivo di nuovi imprenditori, espellono dal mercato quelli che lavorano correttamente, e sono la maggioranza qui sul Lario, alimentano una economia del sommerso. Dove c’è mafia non c’è diritto commerciale, diritto industriale, diritto finanziario.
Per questo, come Cisl e Progetto San Francesco, chiediamo che le Amministrazioni Comunali adottino alcuni comportamenti che abbiamo sintetizzato in cinque punti, e la cui realizzazione dipende esclusivamente dalla volontà politica degli amministratori locali. Attraverso questi semplici meccanismi una fetta di mercato verrà innovata, si rilancerà una parte non minoritaria dell’economia lariana, si incentiveranno il Terzo Settore e si comincerà a dare una risposta alla fame di lavoro che oggi sta attanagliando anche la nostra provincia.