LA MAFIA SUL TERRITORIO di Giulia Bettina

Storie di legalità

Storie di legalità

Il giorno 10 Aprile  2019 la mia classe si è recata presso la Biblioteca “Paolo Borsellino” di Como, per assistere ad un incontro che aveva come tema quello della mafia.

Questa conferenza è stata tenuta dal Magistrato Alessandra Cerreti , la quale è stata intervistata dal cronista e capo redattore di Espansione TV Andrea Bambace, inoltre c’è stato anche un intervento dell’ex poliziotto Madonia direttore del Centro studi sociali contro le mafie ,il quale ha presenziato all’inizio e alla fine dell’incontro.

Il Magistrato Cerreti fa parte della Direzione Distrettuale Antimafia. Essa è molto importante perché permette di conoscere meglio l’organizzazione mafiosa.

L’argomento principale su cui si è fondato l’incontro è stato la spiegazione di come è strutturata l’organizzazione mafiosa e di come agisce sul territorio

E’ stato interessante sapere che la mafia si trova ovunque sia in Italia che all’estero, ma che solo nel nostro paese è presente il reato di associazione mafiosa. In particolare sul territorio lombardo è presente “l’ndragheta”, l’associazione mafiosa calabrese.

Il Magistrato ha spiegato anche che il vincolo mafioso si trasmette di madre in figlio e che la forza della mafia si costruisce soprattutto sul legale familiare. Spesso all’interno delle famiglie mafiose vengono combinati matrimoni per sottoscrivere delle alleanze tra famiglie rivali

Un particolare molto interessante è che i mafiosi della ‘ndrangheta scrivono anche delle canzoni.A tale proposito abbiamo ascoltato una ninna nanna, dalla quale emergono tutti i falsi valori della mafia, ovvero: l’onore, la vendetta e la morte, i quali vengono, paradossalmente, associati all’amore che la madre prova per il figlio al quale canta la canzone.

Una frase che mi ha colpito in modo particolare è: “La mafia teme la scuola più della giustizia”. Il Magistrato ci ha spiegato, infatti, che la mafia acquista più potere dove i cittadini non sono informati di cosa sia esattamente la mafia e in questo modo i capi mafiosi riescono ad acquisire il favore del popolo; invece i mafiosi non hanno il favore dei cittadini quando essi sono informati di ciò che è realmente la mafia e quindi il loro potere sul territorio diminuisce.Proprio per questo il loro timore più grande è la scuola.

Nella seconda parte dell’incontro sono state poste delle domande al Magistrato da noi studenti.

La risposta che più mi ha colpito è stata quando alla dottoressa è stato chiesto quale fosse la sua paura più grande e lei ha risposto che il suo timore è che la gente non si ribelli alle associazioni mafiose.

A mio parere questo incontro è stato molto interessante ed istruttivo, soprattutto mi hanno impressionato la forza, la determinazione e il coraggio della dott.ssa Cerreti, la quale combatte ogni giorno contro la mafia e i suoi crimini.

Giulia Bettina

IIIUD

Istituto Teresa Ciceri Como