LEONARDO GUARNOTTA – magistrato componente del pool antimafia, collega di Falcone e Borsellino – L’intitolazione della Biblioteca Civica di Como alla memoria di Paolo Borsellino vuole essere l’ennesimo pubblico riconoscimento della figura di un magistrato che, in tutta la sua carriera, ha voluto e saputo essere portatore ed interprete di quegli irrinunciabili e non negoziabili valori di giustizia, legalità, democrazia, solidarietà e condivisione ai quali ha sempre improntato le sue funzioni di magistrato e per i quali ha sacrificato il bene supremo della vita.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai e perché a distanza di oltre 26 anni dalla sua scomparsa per mano mafiosa, Paolo Borsellino sia ancora ricordato, ogni 19 luglio, con partecipate manifestazioni pubbliche ed ancora gli si intitolino in Italia ed all’estero strade, piazze, scuole ed altri luoghi di cultura come la Biblioteca Civica di Como.
Perchè Paolo Borsellino, un grande giudice ed un grande uomo, continuerà a vivere nella nostra memoria ed a essere ricordato con imperitura riconoscenza per quello che ha fatto per tutti noi e soprattutto per la preziosissima eredità che ha lasciato a tutti noi.
Non una eredità fatta di beni, rendite o patrimoni ma bensì una eredità ricca di insegnamenti, di gesti, di parole, di comportamenti, di memoria lasciata da chi ci è venuto a mancare e tutti gli uomini di buona volontà, che si sono sentiti più soli dopo la sua morte, devono fare tesoro della sua testimonianza, del suo impegno, del suo sacrificio, del modo con il quale ha provato a dare un senso alla sua esistenza.
Non è una eredità di sangue ma è una eredità simbolica che, rendendolo presente nelle nostre vite, ci infonde coraggio, ci consiglia di non arrendersi mai, ci invita a credere che un cambiamento è sempre possibile, ci insegna il suo modello di lavoro e di vita, ci ricorda che la presa di distanza dal malaffare e da ogni forma di criminalità è un impegno inderogabile da assumere da parte di tutti noi, ci fa comprendere che, in un contesto temporale in cui sembra smarrito il senso profondo dell’interesse generale, del futuro, dello Stato, della giustizia, si impone un soprassalto di fierezza e di dignità, ed è necessario uno sforzo comune da parte di tutte le componenti sane della società civile per realizzare una opera di bonifica morale e sociale che consenta a tutti di vivere ed operare in una società nella quale la forza del diritto abbia la meglio sul diritto della forza.
Paolo Borsellino non appartiene soltanto alla storia del nostro paese ma è ancora presente tra noi e lo sarà ancora a lungo perché la sua speranza in un domani migliore e il suo coraggio sono la stessa speranza e lo stesso coraggio ereditati e fatti propri da tutti coloro che lo hanno amato, condividendo quei valori per i quali Paolo Borsellino ha sacrificato il bene supremo della vita, e re cependo il suo insegnamento di non fermarsi mai davanti agli ostacoli, di reagire alle incomprensioni ed alle avversità con le quali inevitabilmente ciascuno di noi si imbatterà nel proprio cammino. Infine, desidero ricordare una fra le numerose celebri frasi di Paolo Borsellino.
“La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri insieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro” In questa incisiva ed intensa frase mi sembra possano compendiarsi l’insegnamento, il richiamo al dovere e la speranza di un domani migliore, che costituiscono la preziosa, inestimabile eredità lasciataci da Paolo Borsellino.