La vera storia della scatola dei sigari al bunkerino.

 

Si fumava in quegli uffici, eccome se si fumava, i giudici le sigarette, io il sigaro, il giudice Falcone ogni tanto anche il sigaro.

Una sera, mentre ero intento a lavorare davanti al pc, fumando il mio buon sigaro toscano che diffondeva l’aroma del tabacco Kentucky, venne il giudice Falcone e gentilmente mi disse: “me lo presta mezzo sigaro, che ho finito le sigarette?”. Al dr. Falcone gli dai mezzo sigaro? Presi lo scatolo con gli ultimi due sigari e glielo passai, pensando che ne avrebbe preso uno e mi avrebbe restituito l’altro, invece si portò tutto lo scatolo e mi lasciò solo quel mezzo sigaro che stavo fumando e che stava per finire, io non osai dirgli niente, anche perché pensavo che da lì a poco si sarebbe reso conto che mi lasciò senza e me ne avrebbe riportato almeno mezzo, invece niente, forse era talmente immerso nel suo lavoro che gli sarà sfuggito.
Le porte dei nostri uffici erano aperte, per cui quell’aroma di Kentucky che passava dalla sua stanza alla mia, mi procurò una sorta di crisi di astinenza, ma resistetti. Dopo due ore circa si fece l’ora per andare via, il giudice quando mi salutò, guardai le sue mani speranzoso di riavere almeno un mezzo sigaro, invece erano vuote. Appena andò via, di corsa andai nel suo ufficio a cercare sti benedetti sigari, perché dovevo necessariamente fumare, ma sulla scrivania non c’era nulla, nel posacenere quattro mozziconi di sigaro, ma dov’è lo scatolo? Lo trovai nel cestino, lo presi e sorridendo pensai che all’indomani l’avrei fatto sentire in colpa, ma rimase solo un pensiero, perché, il giorno dopo quando gli mostrai lo scatolo dicendogli: “ma le è sembrato giusto che si è fumato tutti i sigari?” Lui, candidamente mi rispose: “Eh, anzi mi deve ringraziare che le ho fatto risparmiare salute”.
Che potevo dirgli, se non grazie?
Quello scatolo, che per me ha una bella storia, l’ho conservato per tantissimi anni assieme ad altri oggetti e documenti che mi lasciò personalmente il giudice, poi l’ho riportato al bunkerino.
Ecco perché da sentimentale lascio mezzo sigaro nella statua che raffigura il giudice.
C’è da dire anche, che qualcuno, come al solito, ha messo in dubbio che lo scatolo non è originale dell’epoca, ma se vedete bene nella foto n. 4, la differenza tra quello di allora (dx) e quello di oggi (sx).
Comunque, questa è la vera storia.  da pagina FB di Giovanni Paparcuri