Ricercare la bellezza, respirare il fresco profumo della libertà, rivendicare il diritto di scegliere, rispettare le istituzioni. Questo e molto altro è emerso nel corso dell’intensa mattinata al Palauxilium di Sant’Agata Militello in occasione dell’incontro “Quel fresco profumo di libertà” alla presenza della dottoressa Fiammetta Borsellino, figlia del giudice antimafia Paolo ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992.
La dottoressa Borsellino è stata accolta dal dirigente scolastico dell’I.C. “Marconi”, ing. Antonino Macula, dal sindaco dott. Bruno Mancuso, dal Comandante della Compagnia Carabinieri, Capitano Maurizio Blasa, dagli assessori all’istruzione, dott.ssa Ilaria Pulejo, e alla cultura, avv. Salvatore Sanna. Protagonisti dell’evento gli studenti delle classi 5^ della scuola primaria e delle tre classi della scuola secondaria di 1° grado, che hanno accolto l’ospite con performance musicali e varie forme espressive. Appassionata e diretta Fiammetta Borsellino condivide da anni con gli studenti la sua esperienza, la sua testimonianza, la figura di quell’uomo eccezionale che è Paolo Borsellino per mantenerne vivo il ricordo e perpetuarne la memoria.
“La mafia è come la droga: un circolo vizioso che fonda e regola le relazioni personali sulla trasformazione dei diritti in favori, dei cittadini in sudditi. Chi vi promette un trattamento preferenziale prima o poi torna a chiedervi il conto. Con queste parole, la dottoressa Borsellino ha messo in guardia i ragazzi, ricordando loro l’importanza di “scegliere da che parte stare. Già da piccoli”. “La mafia è una mentalità, un comportamento, oltre che un’organizzazione criminale – ha più volte ribadito – la dottoressa Borsellino – l’atteggiamento di chi sa, ma fa silenzio; di chi vede, ma si gira dall’altra parte. Per combatterla bisogna lavorare nella direzione opposta, contraria; fare squadra a sostegno della scuola, delle istituzioni, delle forze dell’ordine”. Sono state le domande dei ragazzi a riportare il filo del racconto alla dimensione familiare:”Mio padre amava la famiglia, dedicava più tempo possibile a noi figli. E’ stato un grande esempio di umiltà e mi ha insegnato che le cose belle si ottengono con fatica”. Del padre sono stati sottolineati anche l’impegno, la profondità di valori, l’umanità la consapevolezza di quanto sarebbe accaduto, la determinazione, mai incrinata, a portare avanti comunque il suo progetto di legalità. Paolo Borsellino amava i giovani e a loro guardava come riferimento per una società migliore. Li esortava a credere nella bellezza, ad amare la cultura, la musica, l’arte, lo sport; a coltivare sogni e avere obiettivi E proprio in questa direzione, alla presenza del Tenente Colonello Giuseppe Micalizzi, comandante del Nucleo Biodiversità dei Carabinieri forestali di Reggio Calabria, è stata piantumata, nel cortile dell’istituto, la talea dell’albero Falcone, simbolo di legalità e libertà, che ricorderà questa giornata, nutrita anche idealmente da quanto sedimentato nei ragazzi, valorizzandone i contenuti e i messaggi. Non é facile tenere viva l’attenzione di ragazzi di età tra i 10 e i 14 anni su un tema tanto delicato. Fiammetta Borsellino ci é riuscita. Nessuna autocommiserazione, ma tanta forza, determinazione, slancio nel portare avanti un’idea che non é morta con Borsellino, né con Falcone, né con tutti i rappresentati dello Stato e delle Forze dell’Ordine uccisi in questi decenni dalla mafia. Un messaggio che, anzi, proprio da questi sacrifici ha attinto e attinge linfa vitale per un futuro diverso.
Mercoledì 30 aprile p.v. gli studenti e le studentesse dell’I.C. “Marconi” di Sant’ Agata Militello, diretto dall’ing. Antonino Macula, parteciperanno all’incontro con la dottoressa Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato palermitano ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992. All’evento, promosso e organizzato dalla professoressa Sandra Russo, saranno presenti il Tenente Colonnello Giuseppe Micalizzi, comandante del Nucleo biodiversità dei Carabinieri di Reggio Calabria, autorità militari e amministratori locali. L’evento si concluderà nel cortile dell’istituto con la cerimonia di messa a dimora (e consegna, per i plessi gli Alcara Li Fusi e Militello Rosmarino) della talea dell’albero Falcone, simbolo di legalità e speranza. Poiché lo sviluppo di una coscienza civile, momento centrale del percorso formativo dell’individuo, trova la sua naturale collocazione all’interno della scuola, l’iniziativa rappresenta una preziosa opportunità per sensibilizzare i giovani ai temi della legalità e della lotta alla mafia.