Relatori al Convegno Ecomafie padane – Como 19.4.2012

19 aprile 2012 ore 21
Sala Arcobaleno Opera Don Guanella – Como via T. Grossi 18

Partecipazione al Convegno:
ECOMAFIE PADANE :
riconoscerle per combatterle

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Rassegna Stampa

Comunicato stampa organizzatori evento

PATELLI SOTTOSCRIVE PUBBLICAMENTE I “CINQUE PUNTI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILEE CONTRO LE MAFIE”una nuova strategia di governo, che coinvolge la politica, le imprese e il mondo del lavoro con il sindacato

“La difesa dell’ambiente deve essere un impegno costante, oltre che una legge costituzionale, poichè in un sistema ecologico ed economico sano la persona ritrova la propria centralità. Questo vale anche per la difesa della politica, unico strumento sostenibile per la povera gente e per i lavoratori dipendenti di prendere parola e promuovere i propri diritti e le proprie istanze” – così Gerardo Larghi Segretario Generale della Cisl lariana ieri sera al Don Guanella, per un incontro pubblico promosso da  Elisabetta Patelli candidato sindaco degli Ecologisti e Reti civiche- “Ecco perchè la Cisl è attivamente partecipe nel Progetto San Francesco, strumento utile per trasformare le idee e gli impegni in azioni politiche e contrattuali contro le mafie”. All’incontro moderato da Claudio Allevi di Altro Futuro, hanno partecipato Roberto Ceschina di Flare, il network internazionale nato dall’impegno di Libera, Paolo Moretti, giornalista d’inchiesta de La Provincia di Como, Elisabetta Patelli, candidata a Sindaco di Como e Alessandro de Lisi direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco.
Patelli :”Le ecomafie procurano  danni ingentissimi all’ ambiente e alla  salute dei cittadini , ma anche un forte  danno economico: le imprese malavitose prosciugano  soldi pubblici, hanno  capitali e accesso al credito infinitamente superiori a quella delle imprese oneste ,godono della connivenza di funzionari , dirigenti e politici corrotti che garantiscono assegnazione appalti . Solo nel 2010 , le indagini hanno rivelato un movimento di 2000 tonnellate di rifiuti tossici a Como e pari al traffico di 150 camion di cui una sola parte , quella al S.Anna e’ stata tracciata.Serve un patto territoriale forte tra tutti i soggetti interessati:politica , imprese e sindacati
Durante l’incontro  Elisabetta Patelli ha sottoscritto pubblicamente “i cinque punti per lo sviluppo sostenibile e  contro le mafie”Un impegno  forte per una nuova strategia di governo, che coinvolga i tre fuochi della governance del territorio: la politica, le imprese e il mondo del lavoro con il sindacato
Per  le nuove commissioni, ex lecitazioni private o gare pubbliche a tre precisi impegni.

  1. I lavori dovranno occupare innanzi tutto gli esuberi,  i cassaintegrati e i giovani in ingresso per una quota non inferiore al 35%.
  2. Priorita’ alle piccole e medie opere di pubblico interesse, in special modo all’housing sociale, alle manutenzioni urbane, al consolidamento del paesaggio e delle aree naturali soggette a vincolo idrogeologico.
  3. L’impiego delle risorse pubbliche  attraverso un progetto territoriale di sostenibilità economica e sociale, elaborato e sottoscritto dai soggetti sociali protagonisti, amministrazioni, imprese e sindacati.Per sviluppare il mercato in una direzione nuova, eticamente ed industrialmente sostenibile
  4. Obbligo di iscrizione alle “white list” presso le Prefetture delle imprese che intendono recuperare i crediti e partecipare a nuovi lavori – Premialità fiscale crescente e assistenza legale e bancaria per le imprese che denunciano i ricatti mafiosi, le estorsioni e le pressioni usuraie.
  5. Considerare l’offerta economica maggiormente vantaggiosa solo come iniziale criterio per assegnare i lavori, amplificando la parte dei”migliorativi” in essa contenuta. Alessandro De Lisi ha pubblicamente riconosciuto  l’attenzione della Patelli al tema , ben prima della sua candidatura a Sindaco e  ha concluso che “Adesso, nel ventesimo anniversario delle stragi politico mafiose di Capaci e via D’Amelio, sarebbe molto utile che il nuovo pool sociale antimafia parlasse laghè”.