La ‘ndrangheta in Lombardia c’è ed è ormai autonoma. Il 4 giugno, nelle motivazioni della storica sentenza ‘Infinito’, sono state messe per iscritto le ragioni per cui il tribunale di Milano ha condanna di 110 persone lo scorso novembre. Il gup Roberto Arnaldi ha ricostruito le vicende legate ai 15 clan sparsi tra il capoluogo lombardo e l’hinterland fino a Pavia e Como, smantellati dalla maxi-operazione della Dda coordinata dall’aggiunto Ilda Boccassini con i pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, che nel luglio 2010 portò ad oltre 170 arresti nella sola Lombardia.Dalle motivazioni è emerso un quadro che lo stesso giudice ha definito «inquietante» sia per «l’imponente numero di eventi intimidatori» che per «l’omertà delle vittime, che sempre hanno dichiarato di non aver mai ricevuto pressioni o minacce di alcun tipo».Sono stati contati 130 incendi dolosi e oltre 70 episodi intimidatori commessi con armi, munizioni e in alcuni casi. La ‘ndrangheta in Lombardia è «un’autonoma associazione» composta «da soggetti ormai da almeno due (in alcuni casi tre) generazioni presenti sul territorio lombardo» che ha riprodotto in Lombardia la sua struttura criminale già collaudata in Calabria. Dallo «stabile insediamento» della ‘ndrangheta al Nord si è arrivati all’inquinamento della politica e delle imprese.