La crisi del sistema creditizio toscano “rischia di rivelarsi una ghiotta opportunità per l’economia illegale e la malavita organizzata che dispone di ingenti capitali e di grande liquidità”.
La crisi del sistema creditizio toscano “rischia di rivelarsi una ghiotta opportunità per l’economia illegale e la malavita organizzata che dispone di ingenti capitali e di grande liquidità”. Lo afferma la Fiba-Cisl toscana, che oggi ha tenuto una conferenza stampa sul tema. “Il sistema produttivo toscano – ha dichiarato il segretario Stefano Biondi – potrebbe finire in parte nelle sue mani, come accaduto in Lombardia, ma anche qui i segnali sono allarmanti”.Le operazioni sospette in Toscana nel 2011, secondo la Fiba, sono cresciute del 7,7%, con punte del +58,1% a Lucca e del +41,9% a Grosseto. Qualsiasi azienda in difficoltà, per Biondi, “può trovare nella finanza parallela la liquidità che il sistema creditizio non offre, ma quel capitale presto o tardi prende la proprietà di quelle imprese”.Per questo serve “più vigilanza e attenzione da parte degli operatori, delle imprese e anche dei semplici cittadini”, affermano i bancari Cisl, che chiedono l’istituzione di un Osservatorio dotato di operatività e possibilità di intervento diretto.
14.6.12