Un’aula perfetta. A Pavia si incontrano studenti e lavoratori contro le mafie a lezione da Michele Prestipino.
Aula Foscolo dell’antichissima Università degli Studi di Pavia, strapiena e attenta per ascoltare il magistrato Michele Prestipino, Procuratore Aggiunto presso la DDA di Reggio Calabria. “Milano non è Reggio Calabria, la testa politica resta al sud e qui in Lombardia si clonano sistematicamente gli aspetti organizzativi, militari e sociali della ‘ndrangheta. Non accade più come per Cosa Nostra, per la quale si assisteva ai viaggi d’affari e di vizio dei boss a Milano, quando era giusto parlare di infiltrazione in un tessuto diverso da quello siciliano. Oggi questo non esiste più, la ‘ndrangheta a partire dal controllo della politica e del lavoro opera un processo di clonazione; pertanto possiamo dire che al nord, in ampie aree, l’organizzazione criminale riproduce gli stessi sistemi e le stesse strategie per acquisire potere, denaro e credibilità sociale attraverso le reti degli imprenditori, dei professionisti, dei sindacalisti disponibili a fare affari o sotto ricatto. Quindi al nord possiamo dire meglio che la ‘ndrangheta esiste in tutta la sua complessa e ramificata organizzazione originale”, apre la sua lezione Michele Prestipino senza giri di parole e chi ascolta resta senza alibi culturale di presunta reiterata innocenza. Ettore Dezza, Preside della Facoltà di Giurisprudenza, padrone di casa, ha sposato subito la richiesta di coesione con il Progetto San Francesco, ritrovando nella specifica attività di lotta alle mafie nel mondo del lavoro un’urgente necessità di operare comunemente, così nel suo intervento è stato evidente la volontà a proseguire in altre tappe pavesi. Ques’appuntamento voluto dalla Cisl e dal suo segretario generale Carlo Gerla è stato anche il modo di presentare alla città e agli studenti un modello sindacale che vuole riprogrammare il modello sociale ed economico, a partire dalla consapevolezza dei mali della propria comunità. Poi Battista Villa per il Progetto San Francesco, seguito da un appello alla societá volenterosa e perbene da parte di Luciano Belmonte, segretario generale della Filca Cisl calabrese e storico oppositore della cultura mafiosa, poi forte e chiaro David Lane corrispondente della testata britannica The Economist, con una bella lettera aperta sulla corruzione e sulla malattia corrosiva della politica lombarda, Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl, che attraverso la guida attenta ed esperta di Lionello Mancini, storica penna del Sole24ore hanno tracciato la traiettoria dell’intervento centrale di Michele Prestipino. Alla fine tanti lavoratori delle poste, dell’edilizia, dei bancari e di altre categorie del mondo del lavoro con i loro dirigenti pavesi e le autorità cittadine, sindaco e presidente del consiglio provinciale comprese, hanno condiviso questo capitolo di formazione popolare e gratuita curato dal Progetto San Francesco. Adesso, tutti insieme verso un’altra tappa sociale e sindacale, ribadendo no alle mafie