Ecomafie, è un affare da 450 milioni

 

 

«Dati terrificanti» li definisce il sindaco. Specialmente perchè «fotografano una realtà che rischia di creare più morti della mafia che spara perchè tocca i beni più preziosi, aria, acqua e territorio». La Lombardia si conferma la prima regione del nord per numero di reati contro l’ambiente ed è all’ottavo posto nella classifica nazionale, con oltre 1.600 reati (il 4,8% del totale in Italia) e 1.442 persone denunciate, cento in più dell’anno scorso.

Un fatturato che nel «settore», secondo le stime di Legambiente che ha presentato il Rapporto Ecomafia 2012, si aggirerebbe intorno ai 450 milioni di euro all’anno in Lombardia. La regione scala dieci posizioni in due anni sul ciclo illegale dei rifiuti, e Milano è in testa tra le città lombarde con 92 infrazioni accertate nel 2011 contro le 64 di Bergamo o le 42 di Varese. E il ciclo del cemento, è il settore in cui la ‘ndrangheta detiene il primato assoluto in Lombardia: appalti pubblici truccati, abusivismo edilizio, escavazioni illegali nei fiumi. Con 344 reati, 455 persone denunciate e 23 sequestri, in questo caso siamo alla nona posizione nel Paese. Legambiente ha raccolto anche numeri, storie e inchieste che riguardano illegalità contro la fauna, con la Lombardia ancora tristemente primatista al nord e quinta in Italia, con 503 reati accertati e 287 denunciati. R (sono il 35% in più rispetto all’anno scorso). Ricorda il sequestri dell’allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia) la scorsa estate, con il salvataggio di 2.300 beagle.

Terzo posto invece tra i territori con il più alto numero di colpi legati all’«archeomafia», il trafugamento di tesori culturali e archeologici: 143 furti, il 12,9 per cento del totale nazionale.Il dossier raccoglie dati e inchieste da inizio gennaio al 17 ottobre, «quasi un istant book» lo definisce il presidente lombardo di Legambiente, Damiano Di Simine, visto che è stato aggiornato fino all’ultimo con i casi degli ultimi arresti e avvisi di garanzia che hanno colpito la Regione, vengono citati il Pd Filippo Penati, l’ex assessore alla Casa Domenico Zambetti, il consigliere leghista Davide Boni (ex assessore al Territorio), anche le inchieste sui primi appalti Expo. «Le mafie non passeranno a Milano» ed è «importante che i cittadini segnalino movimento sospetti» sostiene Giuliano Pisapia, ricordando che la trasformazione del quartiere Santa Giulia in una discarica abusiva di amianto e materiali nocivi fu denunciata alla Procura dai residenti insospettiti dall’andirivieni notturno di camion che scaricavano il carico nel quartiere e si dileguavano. Anche per Expo «è impossibile che non ci siano tentativi di infiltrazione da parte della mafia, ma stiamo creando gli anticorpi con protocolli di legalità». Anna Canepa, membro della direzione Nazionale Antimafia, è dura bel sottolineare che «corruzione e criminalità organizzata procedono a braccetto perchè l’illegalità trova spazio dove qualcuno lo concede», e «in questa regione è cronaca quasi quotidiana il coinvolgimento dei politici lombardi nei reati non solo di corruzione ma anche di concorso esterno». Per riconquistare la fiducia, ha concluso, «la classe politica deve esprimere e tutelare il diritto delle persone, a partire dalla salute e dall’ambiente». Legambiente ha chiesto più risorse per le forze dell’ordine e la riforma del sistema dei controlli, «rendendoli più snelli e più capillari, levando quindi molti passaggi burocratici inutili».

 

Giornale.it