Verso l’allargamento del Distretto Sociale antimafia nel comasco

De Lisi Consiglio Comunale Fino400

De Lisi Consiglio Comunale Fino400

Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Comunale a Fino Mornasco

 Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Comunale a Fino Mornasco

De Lisi Consiglio Comunale Fino400

Intervento di Alessandro de Lisi al Consiglio comunale di Fino Mornasco

Una delegazione del Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco, con il Direttore Alessandro de Lisi, il Vice Presidente, Andrea Zoanni e il Responsabile della comunicazione, Claudio Ramaccini,  ha partecipato ieri sera al Consiglio comunale di Fino Mornasco, in seduta aperta, con all’ordine del giorno le ripetute minacce subite dagli amministratori comunali.

Al termine di una riunione particolarmente affollata di pubblico e di Amministratori dei comuni limitrofi e aderenti al Progetto San Francesco, il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno contenente numerose proposte operative, fra le quali:  porre in essere politiche in grado di opporsi alla criminalità organizzata, assunzione di delibere che aumentino i processi di legalità, promozione di iniziative volte alla crescita culturale e civile dei cittadini, degli alunni e studenti, promozione d’incontri con il mondo economico e sindacale, costituzione di un Distretto antimafia nell’area comasca con la predisposizione di un dispositivo amministrativo, costituzione di un pool di Segretari comunali, adozione del sotfware antimafia sciamano.

 

Dossier RACKET NEL COMASCO

Tutte le news su FINO MORNASCO 

 


BOSSOLI IN BUSTA Altre intimidazioni: l’ex vicesindaco svela l’ultimo episodio

Ci sono pallottole di serie A e di serie B. A denunciarlo Antonio Chindamo, oggi tra le file della minoranza dopo essersi dimesso dal ruolo di vicesindaco. “E’ capitato l’aprile scorso- ha confessato al resto dell’aula – una mattina ho trovato una busta di plastica nel giardino di casa, dentro tre proiettili . Mi sono spaventato, soprattutto perché non ho ricevuto alcun tipo di minaccia e poi perché non ricoprivo alcun assessorato di peso. Mi sono immediatamente recato a sporgere denuncia contro ignoti scegliendo di non rendere pubblico l’accaduto. Da parte della maggioranza non ho ricevuto alcuna dichiarazione di solidarietà”. Chiede di fare al più presto chiarezza Alessandro De Lisi, direttore del centro studi San Francesco, nato per contrastare le mafie. “Facciamo i nomi e cognomi della mafia- ha sottolineato- questo è l’unico modo per sconfiggerla. Poi tutti i Comuni aderiscano a un disciplinare urgente con l’ndrangheta, per fare fronte comune contro un’organizzazione che si alimenta della paura e della solitudine delle persone”. Ieri sera a Fino Mornasco il consiglio comunale, all’unanimità, ha votato l’ingresso del Comune nel distretto antimafia. Una scelta di legalità contro le intimidazioni.

31.10.2012- IL GIORNO


 Misure concrete per la legalità

Nella sera di lunedì ventinove ottobre a Fino Mornasco si è svolto un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, avente per oggetto Gravi fatti di cronaca riportati dalla stampa locale. Richiesta di convocazione da parte di un quinto dei consiglieri. I consiglieri sono stati tutti presenti, sessanta i cittadini partecipanti, tra i quali anche i sindaci di Casnate Con Bernate, Cermenate e Rovello Porro, e membri di associazioni locali, come Mauro Oricchio del coordinamento comasco per la Pace e Alessandro De Lisi, responsabile del progetto San Francesco. Un consiglio comunale durato tre ore, molte le polemiche tra i consiglieri, ma anche le proposte concrete di contrasto all’illegalità emerse dalla discussione.

Negli ultimi mesi sono state fatte minacce al sindaco Giuseppe Napoli, ad assessori e a consiglieri del comune di Fino Mornasco. «Questo consiglio comunale vuole cercare soluzioni concrete, perché il reiterarsi di minacce tra gli amministratori è allarmante» ha detto il sindaco Napoli. «Bisogna fare rete».

La discussione inizialmente ha indugiato su questioni politiche interne al consiglio comunale di Fino Mornasco, e si sono accese polemiche riguardo alla «spettacolarizzazione della politica», di cui secondo il consigliere comunale Tagliabue si sono serviti i membri della maggioranza, enfatizzando le minacce danneggiando così l’immagine del Comune. «Sentendo questa discussione provo un certo imbarazzo – ha detto Mauro Roncoroni, sindaco di Cermenate – non servono ora polemiche politiche, bisogna fare rete per arginare il fenomeno malavitoso, anche tra comuni, perché nessuno dei nostri comuni ne è indenne. Questo vuole essere un lavoro per sottolineare la parte sana e viva che è presente nel nostro territorio. Tuttavia – ha continuato – non vogliamo limitarci a discutere, servono misure concrete.

 

L’incontro che si è svolto sabato  tredici ottobre tra i consiglieri dei comuni che hanno aderito al progetto San Francesco è servito proprio a questo». Il progetto San Francesco, infatti, è un’associazione che si occupa di promozione della legalità e di antimafia, e il comune di Fino Mornasco vi ha da poco aderito. Alessandro del Lisi, direttore del progetto, è intervenuto durante la serata, precisando che «Fino Mornasco non è una “capitale oscura”, è infatti ricca di persone oneste. Può diventare capitale di un rinnovamento» Chiediamo che divenga obbligatoria la certificazione antimafia per tutti i soggetti coinvolti negli appalti. Questo non significa allontanare gli imprenditori, ma chiedere agli imprenditori onesti di venire a lavorare nel paese». Anche per il sindaco Napoli mettersi in rete è fondamentale. «Bisogna stare attenti, non sono solo i grandi appalti che attirano la mafia. Questo è un momento di crisi, ma nel territorio lombardo non ci sono solo imprenditori che si rivolgono alle organizzazioni mafiose perché sono con l’acqua alla gola, ma anche imprenditori che si accordano con la criminalità organizzata per incrementare i propri profitti. È importante mettersi in rete per meglio arginare questi fenomeni».

 

 Al termine della discussione sono state approvate all’unanimità proposte per il contrasto all’illegalità, tra le quali la trasparenza degli atti amministrativi per le opere di interesse pubblico, la valorizzazione di progetti di educazione alla legalità, la creazione di un distretto antimafia del comasco, l’istituzione di un pool di segretari comunali e l’introduzione del software Sciamano, già sperimentato in Liguria, che permette di monitorare il cantiere, incrociando i dati di fornitori, mezzi ditte appaltatrici e operai presenti in cantiere.

 Il comune ha deciso anche di sostenere il progetto, Uni amiamo l’italia in Vespa e libertà un viaggio contro tutte le mafie, che tra il ventiquattro aprile e il primo maggio cercherà di unire idealmente l’Italia, e che si concluderà a Palermo.

 

[Matilde Aliffi, ecoinformazioni] – Eco Informazioni 1.11.2012

 


‘Ndrangheta, tutti solidali Gli amministratori sono però divisi

 Fino Mornasco, polemica in Consiglio

Fino Mornasco, 31 ottobre 2012 – Quale regia occulta si cela dietro i gravi atti intimidatori che negli ultimi mesi si sono ripetuti in paese? A chiederselo i consiglieri di opposizione che l’altra sera hanno richiesto una seduta straordinaria dell’assemblea cittadina non per discutere di Pgt e piani attuativi bensì di granate e pallottole, anche se non è detto che poi i due argomenti non siano in qualche modo collegati.  «Chiedo a ognuno di voi se in campagna elettorale non sono per caso state fatte delle promesse – ha sollevato il problema Massimo Tagliabue, di Al Centro per Fino – quello in corso non è il primo Pgt nella storia del paese e non mi risulta che in precedenza siano avvenuti casi analoghi. Sono nato e vissuto qui e mi rifiuto di considerare Fino in mano al racket, questa immagine è lesiva degli interessi della nostra comunità». Secondo le minoranze il sindaco, Giuseppe Napoli, anziché alzare i toni di fronte alle intimidazioni si sarebbe dovuto limitare a informare gli inquirenti «Per capire cosa succede a Fino Mornasco dobbiamo partire dall’inizio, cioè dalla campagna elettorale» sottolinea Luigi Pecorelli, di Uniti per Fino. «È stata analizzata l’ipotesi che qualcuno involontariamente possa aver promesso o chiesto aiuto a persone poco serie? C’è qualche legame con la Municipale che il nostro sindaco ha chiuso? Mi chiedo cosa sta facendo concretamente la maggioranza in questo momento, oltre ad organizzare marce e rilasciare interviste». Risposte che il sindaco, Giuseppe Napoli, dice di aver già dato agli inquirenti. «Ho espresso i miei sospetti e fatto dei nomi – sottolinea il primo cittadino – questa sera di fronte a tanti altri sindaci del territorio che sono venuti a portarci la loro solidarietà mi sono trovato di fronte a una situazione imbarazzante.  Le accuse  dell’opposizione sono a dir poco offensive, la nostra amministrazione collaborando con Progetto San Francesco sta lavorando a progetti concreti come il pool dei segretari comunali per monitorare i progetti e la creazione di un distretto antimafia. Se ho deciso di denunciare quando era accaduto è perché non voglio fare la fine di Don Chisciotte, non sono un eroe solitario, voglio tutelare me e la mia famiglia», ha spiegato il primo cittadino.

di Roberto Canali. Il Giorno 31.10.2012

 


 Fino, Giunta nel mirino “Andremo sino in fondo

 
Un anno fa alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi contro la vetrina della concessionaria dell’assessore al Commercio, Luca Cairoli. E le scorse settimane l’atto vandalico all’auto dell’assessore all’Urbanistica, Laura Barresi
Fino Mornasco, 30 ottobre 2012 – Non dovrebbe mai entrare nell’agenda di un sindaco la parola paura. Non nella ricca Brianza almeno, dove ogni paese ha la sua distesa di capannoni e la gente anche oggi, in tempo di crisi, si presenta declinando il nome e il lavoro, come fosse uno status sociale. Lo sa bene, Giuseppe Napoli, che l’altra sera ha tenuto un Consiglio Comunale proprio per discutere della cappa nera che è calata sul paese negli ultimi mesi.
«Come si fa a dire che non si ha paura. Ci facciamo coraggio l’un l’altro e siamo determinati ad andare avanti ma di sicuro non siamo più sereni come lo eravamo a inizio mandato – confessa il sindaco – Certo ci immaginavamo scontri politici anche duri ma questo va oltre». Un lungo stillicidio di intimidazioni iniziato, oltre un anno fa, con alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi contro la vetrina della concessionaria dell’assessore al Commercio, Luca Cairoli, culminato nelle scorse settimane con l’atto vandalico all’auto dell’assessore all’Urbanistica, Laura Barresi, alla quale qualcuno ha tagliato tutte e quattro le gomme.
In mezzo roghi d’auto e una foto del sindaco Napoli fatta ritrovare, la primavera scorsa, accanto a una croce e una granata arrugginita in prossimità della piazza del mercato. «Stanno lavorando gli inquirenti attorno a quanto è capitato in questi mesi – spiega il sindaco – da parte nostra possiamo dire di non aver mai ricevuto minacce, almeno in modo esplicito. Abbiamo sempre amministrato in modo trasparente e continueremo a farlo, anche se in queste condizioni diventa tutto molto più difficile».
Di fronte alle intimidazioni è difficile trovare la forza per andare avanti. «Atti del genere non colpiscono solo noi ma anche le nostre famiglie, malgrado tutto abbiamo trovato la forza di andare avanti. Mancano due anni è mezzo alla fine del mandato e gettare la spugna in questo momento, oltre che darla vinta agli autori di questi attacchi così vili, significherebbe gettare Fino nel caos. Rimango fedele al mandato dei miei concittadini e vado avanti, anche se chiedo loro di starci vicini, come ci hanno dimostrato in questi mesi».
Un invito che vale non solo per gli abitanti del paese ma anche per tutti gli amministratori locali della zona. «Ho chiesto ai sindaci e agli amministratori di tutta la provincia di Como di partecipare a questa seduta d’accordo con il Progetto San Francesco – conclude Napoli – per dimostrare che siamo tutti uniti nella lotta contro la criminalità. Continuo a pensare che quello che è accaduto a Fino potrebbe ripetersi altrove, per questo invito tutti a non abbassare la guardia. Noi non lo faremo. Nonostante tutto».

IL GIORNO  di Roberto Canali – 30.10.2012

 

{loadposition addthis}