Furto al Museo dedicato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino he si trova all’interno del Palazzo di giustizia di Palermo. Portati via un documento a firma del giudice istruttore Rocco Chinnici, ma anche diversi floppy disk. A denunciare il furto è stato Giovanni Paparcuri, che cura il museo e organizza le visite delle scolaresche e dei turisti. “Io non ne faccio giri di parole, per cui non dirò se qualcuno per errore ha preso questi oggetti dall’interno del bunkerino è pregato di riportarli, dico soltanto che il pezzo o i pezzi di m… devono riportare: la relazione a firma del dottor Chinnici; la scheda comandi del wordstar che si trovava nell’ufficio del dottor Falconee e la confezione azzurra e grigia della Olivetti con all’interno diversi floppy”.
Paparcuri affida a Facebook il suo sfogo: “E’ chiaro che il comunicato non è rivolto ai visitatori onestissimi e che non c’entrano nulla e con cui mi scuso, ma a quei disonesti che hanno approfittato della mia fiducia”. “Il periodo non ve lo dico, ma è facilmente desumibile dal giorno in cui sono state scattate queste foto ad oggi – dice mostrando le foto degli oggetti rubati – Sperate soltanto che dalle video registrazioni non si veda nulla. E comunque verrà presentata formale denuncia”.
 

Tribunale, rubati documenti dal “museo” Falcone

Il furto è avvenuto nel cosiddetto “bunkerino”. La denuncia di Giovanni Paparcuri, l’autista sopravvissuto alla strage del giudice Chinnici e custode dei segreti del magistrato ucciso a Capaci nel 1992: “Qualcuno ha approfittato della mia fiducia”

 

 
 

Giovanni Paparcuri, l’autista sopravvissuto alla strage del giudice Chinnici, ha denunciato oggi il furto di alcuni documenti conservati ed esposti nelle stanze del tribunale di Palermo in cui Falcone lavorava e ora adibite a museo. Paparcuri, 61 anni (fu l’uomo che Falcone e Borsellino vollero accanto, nel 1985, per informatizzare il maxiprocesso) ha avvertito l’autorità giudiziaria e domani sporgerà formale denuncia. Il furto è avvenuto dunque nel cosiddetto bunkerino di cui Paparcuri è custode e che si trova in un’ala del tribunale ed è visitato da turisti e cittadini. Sarebbero spariti: la relazione a firma del giudice Rocco Chinnici, la scheda comandi del wordstar che si trovava nell’ufficio del giudice Giovanni Falcone, la confezione azzurra e grigia della Olivetti con all’interno diversi flop disk. L’ipotesi è qualcuno ha pensato di portare via gli oggetti come souvenir. Paparcuri lancia una sorta di appello: “Dico soltanto che il pezzo o i pezzi di m… devono riportare questi oggetti. E’ chiaro che non mi rivolgo ai visitatori onestissimi ma a quei disonesti che hanno approfittato della mia fiducia.  Sperate soltanto che dalle videoregistrazioni non si veda nulla. E comunque verrà presentata formale denuncia”.