Mario Ravidà e l’omicidio Ilardo

 

 In merito alla vicenda di Luigi Ilardo, pubblichiamo la testimonianza di Mario Ravida‘, Commissario della Polizia di Stato andato in quiescenza nel 2011 e che ha vissuto per gli anni delle stragi tra cui quella del Dott. Paolo Borsellino e la sua scorta. Ravidà è anche  autore di CARNE DA MECELLO.  Un libro scritto per onorare la memoria di Magistrati, Uomini Politici e appartenenti alle Forze dell’Ordine; caduti per qualcosa in cui credevano nel nome di un’ideale di Legalità e Giustizia. Uomini che hanno portato avanti il proprio incarico applicando la Legge con serietà e rigore, ignorando indebite pressioni o volontà diverse. Un libro scritto per celebrare chi non ha ceduto di un millimetro al mal comune dilagante nelle Istituzioni pagandone le conseguenze con il bene più alto: la vita.

“La gravità dei fatti, sta nel contesto che, sebbene fossero passati 5 anni dal delitto di Ilardo (2001), si era venuto a sapere (tramite mia relazione di servizio per notizie confidenziali apprese) chi erano, con nomi cognomi e mezzi usati, gli autori materiali! Nessuna Istituzione preposta a cio’ ( DIA e Magistratura) hanno ritenuto di svolgere le doverose indagini per appurare eventuali collusioni Istituzionali nel momento in cui venivano apprese tali notizie (2001)! Si sono dovuti aspettare ulteriori 12 anni, oltre i 5, sino ad arrivare a 17 anni dal delitto, per fare un processo agli stessi personaggi segnalati ed indicati dopo appena 5 anni dai fatti! Credo che questo sia gravissimo e quello che si sarebbe potuto scoprire (a 5 anni dal delitto) sarebbe stato diverso da quello che il processo ha messo in luce dopo 17 anni perché si pente colui che mi aveva confidato chi erano gli autori del delitto Ilardo e quali mezzi avevano usato per compierlo! Credo sia il momento di far uscire tutta la verità e chiedere conto, ragione e motivazione a chi non ha voluto ( per volontà, incapacità o altro) fare le indagini dopo 5 anni dal delitto! Oltre ad appurare perché il processo agli assassini di Ilardo ha chiuso, con un nulla di fatto, il fascicolo di reato su eventuali connessioni Istituzionali; sebbene, come suddetto, a 5 anni dal delitto si sapevano chi erano gli assassini e a quale “squadra criminale” appartenessero. Squadra criminale Santapaoliana; ma avulsa dal contesto perché diretta da un personaggio ( Maurizio Zuccaro) che si e’ sempre mantenuto al di fuori delle discussioni tra clan. Mantenendo una sua autonomia sebbene inserito nel contesto Santapaoliano. Sia in ambito criminale che in quello investigativo, lo Zuccaro era indicato come possibile vicino ad ambienti Istituzionali non meglio precisati. La motivazione principale scaturiva dal fatto che, sebbene condannato all’ergastolo, era sempre agli arresti domiciliari per una malattia invalidante rivelatosi, successivamente, falsa. Nessuno si spiegava come mai Zuccaro beneficiasse di tali concessioni a differenza di altri!!!!!