- Trapani, il patto fra il boss e l’ex deputato Pd suggellato da un bacio. Scatta il blitz
- Arrestato “il dentista” della mafia, Mariano Asaro Asaro, dopo la sua scarcerazione, voleva costituire una società, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria a Paceco. Avviso di garanzia per Paolo Ruggirello
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- In manette Mariano Asaro, accordi anche con ex deputato Pd Stanotte il blitz dei carabinieri di Trapani, che hanno arrestato il 64enne Mariano Asaro: il boss, scarcerato due anni fa, stava cercando di aprire illecitamente uno studio odontoiatrico
- Non ci sono più i boss d’una volta “Si è pentito subito, a lampo”
- Preso il dentista dei boss, indagati ex deputato Ruggirello e sindaco di Paceco dopo la scarcerazione, aveva messo su uno studio odontoiatrico intestato a prestanome grazie anche all’aiuto dell’ex parlamentare
Mariano Asaro (Castellammare del Golfo, 11 maggio 1950) mafioso inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi d’Italia e arrestato il 18 aprile 1997[1] dopo una lunga ricerca[2], era soprannominato “l’americano“[3] “ll dentista” per il suo presunto ruolo di collegamento con Cosa nostra statunitense[4].
Odontotecnico. Era latitante dal marzo del 1994, sfuggito agli arresti operati dai Carabinieri di Trapani nell’ambito dell'”operazione Petrov“. Il suo nome, insieme a quello di altri mafiosi della provincia di Trapani, fra i quali quello di Mariano Agate[5], fu scoperto nell’elenco degli iscritti alla loggia massonica “Iside 2”[3][4][5]. Accusato della strage di Pizzolungo[4] e assolto in tutti e tre i gradi di giudizio[6], fu invece condannato definitivamente per porto abusivo d’armi[2] e in appello per associazione a delinquere di stampo mafioso[7][8][9]. Secondo il collaboratore di giustizia Rosario Spatola era considerato un esperto di esplosivi dagli altri esponenti di Cosa nostra, che si sarebbero rivolti a lui più volte per “consulenze” sull’argomento[4].
Non ci sono più i boss d’una volta “Si è pentito subito, a lampo” Preoccupato per le sorti di Cosa Nostra, sia per gli arresti che per lo spessore dei nuovi mafiosi. Li arrestano e diventano subito pentiti.
La nuova cupola Mariano Asaro, da alcuni giorni tornato in carcere con l’accusa di aver guidato la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, discuteva con Carmelo Salermo, arrestato l’anno scorso con l’accusa di essere il capomafia di Paceco.
Era il 4 dicembre 2018, giorno del blitz del blitz dei carabinieri di Palermo che arrestarono i boss che presero parte alla nuova cupola, quella del dopo Totò Riina. “Altri cinquanta ne hanno presi questa mattina… la nuova cupola… arrivederci…”, diceva Asaro.
Nelle settimane successive un altro dialogo captato faceva emergere due spunti interessanti. Primo: Asaro faceva intendere a Salerno di essere stato preventivamente informato da qualche boss palermitano della volontà di riconvocare la commissione provinciale di Cosa Nostra. Secondo: il mafioso trapanese se la prendeva con Francesco Colletti, capomafia di Villabate, uno dei presenti alla riunione convocata nel maggio 2018 in una palazzina a Baida.
“Si è pentito subito” Le colpe di Colletti erano due: parlava troppo in macchina e si era fatto intercettare (e mentre lo diceva ad Asaro toccava la stessa sorte, grazie alle microspie piazzate dai carabinieri di Trapani), e si era pentito subito dopo l’arresto.
Ecco il dialogo di Asaro e Salermo: “ Quello della nuova…”; “Si è pentito? Sì, subito… a lampo”; “Chi è?”; “Quello di Villabate”; “Maria Santa… ancora non era entrato (in carcere, ndr)… meno male che era gente seria… dice che era gente seria…”; “Bella gente… (ride)”; “Sulla macchina parlava a ruota libera questo”. Sono stati le intercettazioni di Colletti a fotografare la nuova mafia. Asaro gliene faceva una colpa LIVE SICILIA 11.7.2020 di Riccardo Lo Verso
Note
- ^ I FATTI DEL GIORNO. 3/A EDIZIONE (4): LA CRONACA, in AdnKronos, 18 aprile 1997. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ a b Torna in carcere Asaro boss del Trapanese, in la Repubblica, edizione Palermo, 11 febbraio 2004, p. 6. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ a b Umberto Rosso, Stragi: c’è un killer con tessera massonica, in la Repubblica, 22 agosto 1992, p. 2. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ a b c d Angelo Vecchio, con la collaborazione di Andrea Cottone, La mafia dalla A alla Z – Piccola enciclopedia di Cosa nostra, Palermo, Novantacento, 2012, pagina 20, ISBN 978-88-96499-30-6.
- ^ a b Attilio Bolzoni, Cento nomi eccellenti in una loggia segreta scoperta a Trapani, in la Repubblica, 3 dicembre 1986, p. 15. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ Luciano Mirone, Gli insabbiati: storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza, Roma, Castelvecchi, 1999, pagina 280, ISBN 978-88-8210-116-9. URL consultato il 14 luglio 2012.
- ^ Rino Giacalone, Betòn, cinque condanne (PDF), in La Sicilia, Catania, 25 marzo 2009. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall’url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Maria Loi, Trapani, cinque condanne per l’affare del cemento, in Antimafia 2000, 25 marzo 2009. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato il 30 novembre 2019).
- ^ MCL, Mafia, confermata in appello la pena per Mariano Asaro (PDF), in Giornale di Sicilia, Palermo, 21 maggio 2010. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall’url originale il 5 marzo 2016).