SENTENZA “Borsellino Uno” Dopo 65 ore di camera di consiglio, la Corte di Assise di Caltanissetta condanna:
- Giuseppe Orofino alla pena dell’ergastolo per essersi procurato le disponibilità delle targhe e dei documenti di circolazione e assicurativi falsi che avevano permesso alla circolazione Fiat 126 di circolare e di essere parcheggiata in via D’Amelio;
- Vincenzo Scarantino alla pena di 18 anni di reclusione e 4,5 milioni di multa per aver rubato, riempito di esplosivo e collocato in Via d’Amelio la Fiat 126, insieme a
- Salvatore Profeta, condannato all’ergastolo.
- Pietro Scotto alla pena dell’ergastolo per aver manomesso l’impianto telefonico del palazzo di via d’Amelio per sapere, grazie alle telefonate alla madre di Paolo Borsellino, gli spostamenti del magistrato.
Alla lettura della sentenza, OROFINO sbatte la testa contro le sbarre della prigione urlando “La vita m’arrubasti!” e venne fermato sanguinante dai carabinieri. Nell’impassibilità di Scotto e Profeta, le familiari dei condannati scoppiano in grida e pianti. L’aula viene sgomberata e gli avvocati di parte civile scortati all’uscita. Speciale sentenze strage di via D’Amelio