“Non ho mai effettuato il furto di una 126” Borsellino quater: i pentiti si contraddicono, la Corte decide il confronto A Caltanissetta fra due giorni in videoconferenza i collaboratori di giustizia Spatuzza e Galatolo con l’imputato Tutino La Corte d’Assise di Caltanissetta ha fissato per dopodomani il confronto, in videoconferenza, tra l’imputato Vittorio Tutino e i collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza e Vito Galatolo, chiesto dai pubblici ministeri Gabriele Paci e Stefano Luciani. Una richiesta, quella di confronto, avanzata nell’udienza di oggi del quarto processo per la strage di via D’Amelio viste le contraddizioni tra le affermazioni dei due pentiti e quelle rese stamattina dall’imputato Tutino, il quale ha respinto ogni addebito sulla sua partecipazione all’organizzazione dell’attentato del 19 luglio ’92, in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Sempre per dopodomani è prevista l’audizione del boss Giuseppe “Piddu” Madonia, capomafia nisseno, componente della commissione regionale di Cosa Nostra. La Corte ha inoltre respinto la richiesta di separare le posizioni degli imputati per strage Salvo Madonia e Vittorio Tutino da quella di Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci che rispondono di calunnia. Ad avanzare tale richiesta, il 7 gennaio scorso, erano stati gli avvocati Giuseppe Scozzola e Rosalba Di Gregorio, legali di parte civile di Gaetano Scotto e Gaetano Murana, due dei soggetti condannati ingiustamente nei precedenti processi per la strage di via D’Amelio, sulla base delle false dichiarazioni degli stessi Scarantino, Andriotta e Pulci. LA REPUBBLICA