18 MAGGIO 2019 TEATRO COMUNALE MASSAFRA (TA) –“TU CHE MI CAPISCI” Premio a Fiammetta Borsellino dal Magna Grecia Awards “Io non la vivo come una scelta di coraggio ma come un dovere civico che riguarda me come cittadina e come figlia. Sono felice di ricevere il premio ma lo percepisco come qualcosa in più perché credo che sia mio dovere adoperarmi a favore della legalità. Vivo il mio impegno, rivolto principalmente ai giovani e alle scuole, come una missione necessaria e dovuta. C’è stata una chiamata alla quale non ho saputo sottrarmi. Il lavoro con gli studenti è fondamentale per compiere quella rivoluzione culturale e morale che voleva mio padre e che, come diceva lui, non si fa con le pistole o solo con la magistratura ma con un cambiamento radicale delle coscienze. Bisogna abbandonare l’idea delle scorciatoie, il comportamento legato all’omertà e all’indifferenza, predominante nell’ organizzazione criminale”. “Ho sempre pensato di dedicarlo a quell’esercito di docenti che lavorano nelle scuole superando qualsiasi limite, anche quello derivante dagli ostacoli ministeriali dei programmi, perché viviamo in un Paese che non investe nella scuola. Dedico quindi questo riconoscimento agli insegnanti che, in assenza di mezzi e condizioni favorevoli, agevolano e promuovono la conoscenza, attraverso lo studio deità fatti storici e quindi anche delle stragi del ’92, di quegli uomini che hanno sacrificato la propria vita per la legalità. Lo dedico a tutte le persone che lavorano in silenzio per diffondere la cultura del diritto e della legge. L’eccessiva burocratizzazione della scuola, non sono del settore ma dialogo con tanti docenti, implica che si dedichi la maggior parte del tempo alle circolari continue, agli adempimenti burocratici, sottraendo tempo alla trasmissione del sapere”. “Lo studio della storia è fondamentale perché vuol dire recupero della memoria, riappropriarsi delle testimonianze di persone che hanno creduto nello Stato sino a dare la vita. Studiare la storia equivale a contribuire alla creazione del patrimonio di un popolo e a metterne in pratica gli insegnamenti. Mi riferisco alla pratica dell’antimafia quotidiana attraverso azioni concrete, tangibili e non ai meri proclami”.